Ambiente
Il Tavolo della qualità dell’aria approva le modalità applicative della seconda fase del Protocollo padano. Fermi in modo permanente tutti gli Euro0 e i diesel fino a Euro3
È stato approvato oggi dai componenti del Tavolo della qualità dell’aria, convocato nella sede della Città metropolitana dal vicesindaco Marco Marocco, lo schema dei blocchi permanenti del traffico e quello dei blocchi che scatteranno in situazione di emergenza, incrementando le disposizioni del Protocollo padano.
A partire dal 1° ottobre, i Comuni che aderiscono al Tavolo metropolitano fermeranno auto e veicoli commerciali Euro0 (diesel, benzina, metano e Gpl) 7 giorni su 7 e h 24, in precedenza bloccati da lunedì a venerdì con orario diurno. Le auto e i veicoli commerciali diesel Euro1, 2 e 3 saranno interdetti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19: gli Euro1 e i 2 si fermeranno per tutto l’anno, gli Euro3 rimarranno al palo dal 1° ottobre al 31 marzo dalle 8 alle 19, e questa è un’altra novità rispetto a quanto avvenuto finora, quando gli Euro3 erano bloccati solo allo scattare del semaforo arancione. Anche i ciclomotori e i motocicli Euro 0 saranno fermi h 24, ma solo nei 6 mesi del periodo invernale. L’introduzione del blocco stabile dei diesel Euro3 avviene in attuazione delle disposizioni previste nell’accordo padano.
Alle limitazioni stabili si aggiungono, nel solo periodo invernale, le ulteriori misure emergenziali adottate già lo scorso inverno in funzione del colore del semaforo. All’accensione del semaforo arancione, che potrà avvenire anche nelle giornate di sabato e domenica, si fermeranno in aggiunta tutti i veicoli diesel Euro4 (ma i commerciali Euro4 solo dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19). Con il colore rosso si bloccheranno con le stesse modalità anche tutti i veicoli diesel Euro5 immatricolati prima del 1° gennaio 2013 (gli Euro5 più recenti saranno liberi di circolare). Con il semaforo viola saranno vietati anche i veicoli Euro1 benzina, e l’orario di blocco sarà esteso per tutti dalle 7 alle 20, senza alcuna finestra.
“I componenti del tavolo hanno anche concordato il testo di un ordine del giorno” spiega il vicesindaco Marocco, “da sottoporre all’approvazione del Consiglio metropolitano e successivamente della Conferenza dei Sindaci, nel quale si impegna la Sindaca a farsi portavoce in tutte le sedi al fine di reperire risorse per il trasporto pubblico locale e per la sostituzione dei veicoli commerciali più vecchi".
La tabella di tutte le limitazioni del traffico.
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
Nella seduta odierna il Consiglio metropolitano ha approvato all’unanimità dei 14 Consiglieri presenti in aula una mozione presentata dal gruppo di centrosinistra della lista “Città di città” sulle irregolarità riscontrate nell’impianto di recupero di rifiuti gestito dalla Piscina Recuperi srl nel Comune del Pinerolese.Il documento, illustrato dalla Consigliera Monica Canalis, impegna la Sindaca e i Consiglieri delegati della Città metropolitana ad effettuare un sopralluogo presso il sito di Piscina di concerto con l’amministrazionecomunale, a rivedere e non estendere le autorizzazioni concesse alla Piscina Recuperi, a sollecitare un accertamento da parte dell’ARPA, a salvaguardare in ogni forma e con ogni mezzo l’ambiente e la salute della popolazionepiscinese, mettendo in atto tutte le verifiche richieste dall’amministrazione comunale.
Il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha riferito quanto emerso durante un sopralluogo effettuato l’11 luglio scorso dal Servizio pianificazione e gestione rifiuti della Città metropolitana. È stata innanzitutto notificata alla società Piscina Recuperi la revoca dell’autorizzazione per la produzione di biomassa combustibile da rifiuti di legno non trattato.
Il 25 luglio è stato inoltre assunto un provvedimento di diffida nei confronti della società, a fronte di una serie di rilievi contestati durante il sopralluogo: la presenza di rifiuti stoccati in un’area agricola interdetta al deposito e la non corrispondenza tra i quantitativi di alcune tipologie di rifiuti in stoccaggio e le quantità previste dall’autorizzazione: 16 tonnellate di carta contro le 5 autorizzate, 20 tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche contro le 5 autorizzate, 4,65 tonnellate di cavi di provenienza domestica contro le 2 autorizzate. Sono inoltre state contestate le modalità di deposito dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, l’assenza di una delimitazione delle aree destinate allo stoccaggio delle diverse tipologie, la mancanza della cartellonistica indicante i rifiuti depositati.
Con la diffida del 25 luglio scorso è stato chiesto alla Piscina Recuperi di adeguare entro sessanta giorni dalla notifica il lay out dell’impianto in relazione alla modifica sostanziale dell’attività approvata nell’ottobre 2017. Tale modifica consente la gestione di rifiuti pericolosi provenienti da micro raccolta – peraltro non ancora avviata – e prevede la realizzazione di strutture all’interno del capannone della ditta. In caso le prescrizioni contenute nella diffida non venissero attuate è prevista la revoca dell’autorizzazione. Le inadempienze segnalate nella diffida sono penalmente perseguibili ai sensi dell’articolo 156 4° comma del Decreto legislativo 68 del 2015 e di esse è stata informata l’autorità giudiziaria, con la contestuale contestazione delle ipotesi di reato alla ditta. A tali ipotesi è applicata la prescrizione, con i termini di scadenza in linea con la diffida. La mancata ottemperanza alla diffida produrrà la conseguente notizia di reato.
Come segnalato anche nel testo della mozione, già nel 2016 il Comune di Piscina aveva espresso parere negativo ad una richiesta di modifica delle tipologie di rifiuti stoccati nell’impianto, motivata dall’alto numero di tipologie di rifiuti, pericolosi e non pericolosi, rispetto agli spazi disponibili e all’assenza di presidi anti-incendio.
Il 16 giugno del 2017 i Carabinieri della stazione di Pinerolo avevano contestato alcune violazioni, tra cui la persistenza di una porzione di piazzale su un terreno a destinazione agricola, mentre il 1° settembre dello stesso anno la Polizia Locale aveva constatato una quantità eccessiva di materiale stoccato. Nello scorso mese di marzo il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri ha sequestrato un automezzo della Piscina Recuperi e avviato la procedura di contestazione e prescrizione prevista dalla Legge 68 del 2015. A sua volta Il Servizio pianificazione e gestione rifiuti della Città metropolitana ha chiesto il 4 aprile all’ARPA di effettuare un accertamento, per verificare le modalità di gestione dell’attività ed il rispetto delle prescrizioni autorizzative.
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
I cittadini maggiorenni residenti nei Comuni di Alpignano, Buttigliera alta, Collegno, Druento, Pianezza, Grugliasco, Rivoli, Rosta, Venaria, Villarbasse e San Gillio oppure i lavoratori che prestino servizio in un'azienda con sede in questi Comuni possono ricevere un contributo di 250 euro per l’acquisto di una "bicicletta a pedalata assistita ad uso urbano".Devono dimostrare di dover percorrere più di 10 km per gli spostamenti casa-lavoro, oppure di impiegare più di 30' utilizzando il trasporto pubblico o far parte di un nucleo familiare proprietario di un’auto con motorizzazione diesel fino ad euro 5 o benzina euro 0 ed euro 1, o infine vogliano rottamare un'auto in proprietà della famiglia.
L'iniziativa rientra nel progetto "ViVO: Via le Vetture dalla Zona Ovest di Torino", coordinato dal Comune di Collegno e finanziato con fondi del Ministero dell’Ambiente a valere sul Programma nazionale sperimentale per la mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro con il sostegno della Città metropolitana di Torino.
"Una scelta che si integra perfettamente nell'impegno del territorio metropolitano tutto per la mobilità sostenibile - commenta il consigliere delegato ai trasporti Dimitri De Vita - considerando che le biciclette a pedalata assistita non sono pensate per ciclisti pigri ma per cittadini green, fanno bene alla salute e all'ambiente".
Il bando e la modulistica sono scaricabili dal sito www.zonaovest.to.it
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
La Città metropolitana di Torino è tornata a convocare oggi pomeriggio il tavolo della qualità dell'aria.Il vicesindaco Marco Marocco ha illustrato ai sindaci ed amministratori presenti la proposta operativa che si potrebbe attuare dal prossimo 1 ottobre, nel rispetto delle decisioni assunte dalla Regione Piemonte per limitare le emissioni.
La priorità resta lo svecchiamento del parco veicolare circolante ed i cosiddetti "blocchi emergenziali" anticipano di fatto quelli che potrebbero poi diventare blocchi stabili.
Ai sensi del Protocollo padano, diventa stabile il blocco dei Diesel euro 3 e nel 2020 si bloccherà sino all’euro 4; "la proposta - ha spiegato Marocco cobn il tecnico di Città metropolitana Alessandro Bertello - è quella di fermare tutti gli Euro 0 con deroghe per i veicoli di interesse storico e collezionistico, proseguire il blocco dei diesel Euro 1 per tutto l’anno dalle h 8 alle h 19, con il fermo dei Diesel Euro 3 nel periodo invernale e delle moto euro 0".
Entro il 2020 il blocco si estenderà ad Euro 4 in inverno con un blocco tutto l’anno per veicoli a benzina e Diesel fino a Euro 2.
Di fatto, il criterio è quello di introdurre un blocco progressivo,mentre le istituzioni avvueranno altri tavoli tecnici sull’inquinamento da impianti di riscaldamento e altre fonti.
Dai Comuni è arrivata la richiesta di valutare flessibilità per i veicoli commerciali di piccole e medie dimensioni e degli impianti che, grazie alla miscelazione con GPL dei carburanti attuali, possono trasformare un Euro 2 in Euro 6. Potrebbe essere interessante erogare contributi per ricondizionare tali veicoli.
Ci potrebbero anche essere deroghe per raggiungere le stazioni ferroviarie.
Per il Comune di Torino, l'assessore Unia ha ricordato che il Protocollo Padano va rispettato e concedere deroghe potrebbe esporre il territorio alle sanzioni dell’Unione Europea.
Si è ricordato che la Regione sperimenterà l’effettiva riduzione delle emissioni derivanti della trasformazione dei motori Diesel in motori a metano e che sono anche allo studio incentivi per la sostituzione di mezzi Diesel con mezzi ibridi, bifuel o elettrici; sono disponibili alcuni milioni di euro per un bando ed altri 5 milioni dovrebbero servire a fornire garanzie per chi sostituisce un mezzo commerciale.
La Regione Piemonte peraltro ha già predisposto un’ordinanza tipo inviata ai Comuni, con previste alcune deroghe.
"Nel Consiglio metropolitano di fine luglio - ha concluso Marocco - discuteremo una proposta di ordine del giorno da cui emergeranno le criticità della situazione ambientale dell’area metropolitana torinese e solleciteremo provvedimenti strutturali per il rinnovo del parco circolante degli autoveicoli e degli impianti di riscaldamento, considerato l’unica strada percorribile per ridurre in modo strutturale l’inquinamento".
L'obiettivo è definire entro agosto l’intesa sulle ordinanze che in tutti i Comuni dell’area metropolitana regoleranno in maniera coordinata il blocco settimanale dal lunedì al venerdi dei veicoli più inquinanti e i blocchi in caso di emergenza.
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
A seguito di una segnalazione da parte di alcuni cittadini residenti a Frossasco, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale del Servizio aree protette della Città Metropolitana di Torino sono intervenuti in un impianto dov’era in atto un’attività di fusione di metalli con emissione di fumi in atmosfera. Durante l’operazione, coordinata con gli esperti tecnici dell’Area ambiente, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale hanno compiuto una verifica nella banca dati della Città Metropolitana, da cui è emeso che la ditta non era in possesso di alcuna autorizzazione in corso di validità ai sensi del Decreto legislativo 152 del 2006. La società non risultava come censita, ma, a seguito di una visura camerale, è emerso che dal 2007 è operativa come fonderia di ghisa meccanica e artistica. È emerso che nei primi sei mesi del 2018 ha prodotto numerosi manufatti.Ricorrendo i motivi di particolare urgenza per il pericolo che le tracce del reato andassero disperse e/o fosse modificato lo stato dei luoghi, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale hanno immediatamente contestato due violazioni alle norme di legge
- l’esercizio di uno stabilimento che produce emissioni in atmosfera in assenza dell’autorizzazione preventiva, ai sensi dell’articolo 269 comma 1 del Decreto legislativo 152 del 2006
- la violazione delle norme tecniche del deposito temporaneo in assenza dei titoli autorizzativi, ai sensi del combinato disposto degli articoli 183 comma 1 lettera bb punto 2, 208, 214, 215, 216, sanzionati dall’articolo 256, comma 1 lettera a della stessa norma.
Sono state evidenziate numerose carenze, relative sia agli impianti di filtraggio delle emissioni in atmosfera dei silos di stoccaggio che ai forni di fusione che smaltivano i fumi all’interno dell’ambiente di lavoro.
È inoltre emrso che i rifiuti prodotti dalle lavorazioni - polverino derivante dagli impianti di abbattimento delle emissioni in esercizio in azienda, forme e anime da fonderia - venivano mischiati e stoccati in una vasca in cemento priva di copertura e non dotata di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento.
A seguito di approfonditi controlli all’azienda è stato prescritto di procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento di tutti i rifiuti speciali originati dal ciclo produttivo, classificandoli in base al Regolamento dell’Unione Europea 1357 del 2014, procedendo ad analisi chimiche, per valutarne preventivamente l’eventuale pericolosità e di conseguenza le corrette modalità di trasporto e smaltimento presso aziende autorizzate.
Il trasgressore è stato inoltre diffidato ad ottenere l’autorizzazione preventiva alle emissioni in atmosfera, attraverso la presentazione di un'istanza di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), affinché gli impianti possano essere adeguati alle normative vigenti, salvaguardando i posti di lavoro nel rispetto della sicurezza degli operatori.
Come spiega il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, che è titolare delle deleghe per l’ambiente, “questa attività rientra nel più vasto campo della vigilanza ambientale della Città Metropolitana, che comprende, oltre alle attività di contrasto agli illeciti riguardanti la circolazione con mezzi fuoristrada, la caccia, la pesca, la tutela della flora protetta, anche l’importante sezione dedicata all’abbandono dei rifiuti sul territorio, alla non corretta gestione in aziende produttive e alla verifica delle emissioni in atmosfera delle attività produttive”. L’attività di polizia giudiziaria svolta presso la ditta di Frossasco sarà oggetto di ulteriori approfondimenti da parte degli uffici della Città Metropolitana e di altri organi di controllo. Seguirà la notifica dei verbali di prescrizioni in materia di contravvenzioni ambientali ai sensi del Decreto legislativo 152 del 2006. L’intervento determinerà anche una riqualificazione generale dell’azienda, con l’adeguamento dei sistemi di sicurezza dei luoghi di lavoro, affinché le attività siano svolte nel rispetto della salute dei lavoratori.
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
Il tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria istituito presso la Città Metropolitana di Torino si è riunito nel pomeriggio di martedì 19 giugno per un’analisi dei provvedimenti adottati nella stagione invernale 2017-2018 e per definire la proposta di un ordine del giorno del Consiglio Metropolitano che dovrebbe impegnare la Sindaca Chiara Appendino ad adoperarsi per la definizione di un pacchetto di misure straordinarie che affrontino il tema della qualità dell’aria in maniera sistematica.La bozza dell’ordine del giorno che dovrebbe presto essere discusso in Consiglio metropolitano elenca gli interventi considerati prioritari:
- un finanziamento sistematico per il sistema di trasporto pubblico locale che consenta un significativo miglioramento della qualità del servizio in termini di offerta e di rinnovo del materiale viaggiante. Le amministrazioni locali, dal canto loro, si dovranno impegnare a promuovere la mobilità pedonale e ciclabile, utilizzando gli spazi resi disponibili dalla riduzione dal traffico privato
- l’attivazione di incentivi per la sostituzione dei veicoli commerciali più vecchi ante Euro 4
- l’avvio di una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini e alle associazioni di categoria, che illustri le misure previste dall’accordo del Bacino Padano e faciliti le amministrazioni nella loro applicazione, in particolare per quanto riguarda le limitazioni previste per l’uso e la sostituzione degli impianti termici a biomasse
- la costituzione di un fondo per garantire la gratuità del trasporto pubblico o un’incentivazione nelle giornate di blocco totale del traffico privato a seguito di un’emergenza ambientale da inquinamento.
Sono state inoltre presentate le misure di limitazione delle emissioni previste in una Delibera della Giunta Regionale dell’ottobre 2017. Tali misure entreranno in vigore a partire dal 1° ottobre prossimo e le amministrazioni locali saranno chiamate ad adottarle in modo uniforme e coordinato sul territorio. L’accordo del Bacino Padano prevede il blocco dal lunedì al venerdì delle autovetture e dei veicoli commerciali con motori diesel fino alla categoria Euro 3. In linea di massima il blocco è previsto dalle 8,30 del mattino alle 18,30, ma proprio l’estensione oraria dello stop ai veicoli più inquinanti dovrà essere oggetto di una concertazione tra i Comuni per rendere l’applicazione della misura omogenea sul territorio e coerente con gli orari dei blocchi stabili ed emergenziali già in vigore e per semplificare l’informazione ai cittadini. Il blocco dei veicoli più inquinanti nel suo complesso - benzina e gas Euro 0 e diesel fino ad Euro 3 - riguarda il 20% del parco dei veicoli immatricolati nei 33 Comuni interessati: 258.000 auto e veicoli commerciali, che sono responsabili rispettivamente del 26% delle emissioni totali di biossido di azoto e del 9% delle emissioni totali di particolato PM10, i due inquinanti per i quali l’area metropolitana torinese non rispetta i limiti, tanto da essere soggetta a procedure di infrazione da parte della Commissione Europea.
UN INVERNO 2017-2018 A DUE FACCE
Sul versante dell’inquinamento atmosferico a Torino e nell’intera area metropolitana la stagione invernale 2017-2018 è iniziata male, ma la situazione è migliorata a partire dal mese di febbraio, grazie alle condizioni meteorologiche più favorevoli, tipiche del periodo tardo-invernale e primaverile. I giorni in cui l’inquinamento a Torino città ha raggiunto il livello 1 sono stati in tutto 39, ma allontanandosi dal centro del capoluogo la situazione migliorava. Nel 67% delle giornate della stagione invernale a Torino l’allarme è stato a livello zero e il livello 2 si è raggiunto solo nel 7% delle giornate. Come detto, la situazione è stata critica soprattutto nella prima fase dell’inverno, nei mesi da novembre a gennaio. La pianura padana e in particolare l’area metropolitana torinese scontano una situazione geografica e una circolazione atmosferica particolarmente penalizzanti, il che richiede uno sforzo se possibile maggiore per evitare l’applicazione delle sanzioni previste dalla Commissione Europea, riducendo l’inquinamento da traffico ma anche quello derivante dalla combustione delle biomasse (legna, pellet) e del gasolio. In questo senso è considerata strategica l’estensione della metanizzazione all’intero territorio.
UN MIX DI DIVIETI E PRESCRIZIONI PER RIPULIRE L’ARIA DELL’INTERA AREA METROPOLITANA
Dal confronto tra gli amministratori locali è anche emerso che un miglioramento della qualità dell’aria potrebbe derivare dall’abolizione dei caselli sulla Tangenziale che, a Bruere, a Settimo e a Beinasco creano “tappi” della circolazione. In materia di controllo e limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, l’Assessore all’ambiente Alberto Unia ha annunciato che la Città di Torino intende richiedere finanziamenti per il controllo elettronico di tali veicoli.
Nei prossimi mesi il lavoro del tavolo sulla qualità dell’aria sarà dedicato ad alcune priorità: attivare, coordinare e uniformare le misure di limitazione della circolazione dei veicoli inquinanti e le misure in caso di emergenza nei Comuni individuati dal protocollo d’intesa del Bacino Padano; coinvolgere nella concertazione il nuovo Comune di Mappano; valutare la possibilità di estendere l’accordo metropolitano all’area più esterna, sia per la rilevazione della qualità dell’aria che quelle di limitazione della circolazione; predisporre sia per i Comuni che aderiscono al protocollo metropolitano (Torino e prima cintura) che per quelli che aderiscono al protocollo padano (Comuni più esterni) ordinanze-tipo con misure stabili ed emergenziali coordinate; confrontarsi con la Regione Piemonte per definire quali limitazioni devono ancora essere inserite nelle ordinanze in materia di biomasse; vietare l’uso generatori di calore con prestazioni inferiori al livello 3 stelle nelle giornate contrassegnate dal bollino arancione o rosso; vietare le combustioni all’aperto nel periodo invernale, introdurre nelle giornate critiche il limite di 19° della temperatura media interna degli edifici; vietare la sosta degli autoveicoli a motore acceso; vietare gli spandimenti zootecnici; introdurre l’obbligo di utilizzare pellet di categoria A1.
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
Venerdì 25 maggio, nella sede dell’Unione di Comuni Montani Valchiusella ad Alice Superiore (via Provinciale Valchiusella 10), si svolge la Festa del fiume, momento centrale delle attività del progetto Interreg Alcotra EauConcert2, durante la quale sarà firmato il protocollo d’intesa in preparazione del Contratto di Fiume della Dora Baltea da parte dei partner e delle istituzioni, tra cui la Città metropolitana di Torino, che sarà rappresentata dal Vicesindaco. La festa prevede, inoltre, uno spazio di informazione e dibattito sui temi della gestione dei corsi d’acqua, oltre a spettacoli teatrali e di danza, la premiazione del concorso fotografico con le scuole e momenti dedicati all’enogastronomia e alle tradizioni locali.
Dopo i saluti istituzionali, il programma prevede alle 10.15 la videoproiezione di “Eau Concert 2 - Verso il Contratto di Fiume della Dora Baltea”.Si aprirà poi la sessione plenaria della 2ª assemblea di bacino, preceduta dall’intervento narrativo “Acqua, da dove vieni?” di Francesca Brizzolara, della Compagnia Tecnologia Filosofica, al termine della quale sarà sottoscritto il protocollo d’intesa del Contratto di Fiume da parte di tutti gli enti, le associazioni e gli stakeholders interessati.
A chiudere la mattinata la proclamazione dei vincitori del concorso fotografico “I luoghi della biodiversità”, dove sono in lizza le opere fotografiche realizzate dai giovani delle scuole secondarie di primo grado partecipanti alle attività di sensibilizzazione ambientale del progetto Eau Concert 2.
Nel pomeriggio va in scena la rappresentazione di “Paesaggi lungo il fiume - Paysages le long de la rivière”,a cura di Associazione Didee - arti e comunicazione, lo spettacolo di danza per bambini di tutte le età, con la partecipazione dei bambini della Scuola primaria di Tavagnasco.
Le attività di spettacolo con il coinvolgimento delle scuole, a seguito delle attività laboratoriali svolte nell’ambito del progetto EauConcert2 presso gli istituti scolastici, si terranno anche:
-lunedì 4 giugno alle 17 nell’Auditorium “Dante Conrero” di Quincinetto, azione teatrale con i bambini della Scuola primaria di Quincinetto a cura di Compagnia Tecnologia Filosofica, e replica di “Paesaggi lungo il fiume - Paysages le long de la rivière”;
-venerdì 8 giugno alle 17 nel Salone pluriuso di Rueglio, azione teatrale con i bambini della Scuola primaria di Rueglio a cura di Compagnia Tecnologia Filosofica, e replica di “Paesaggi lungo il fiume - Paysages le long de la rivière”.
Il progetto Eau Concert 2 è finanziato dall’Unione Europea - Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Francia - Italia Alcotra 2014 – 2020
Maggiori info su www.eauconcert.eu
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
Si è concluso mercoledì 23 maggio 2018 presso l’Aula Magna dell’I.T.I.S. Amedeo Avogadro "Clim’Foot" un progetto europeo, finanziato nell’ambito di Life 14, per calcolare le emissioni di gas a effetto serra prodotte da società e enti.Al progetto hanno partecipato Le istituzioni scientifiche di cinque paesi europei - Italia, Francia, Croazia, Grecia e Ungheria – con il coordinamento dell'Agenzia per l'ambiente francese (Agence de l'Environnement et de
“Clim’Foot” prevedeva che una serie di organizzazioni partecipassero al programma volontario e
Il calcolo, oltre a tenere conto dei consumi energetici ed elettrici delle scuole coinvolte, ha anche considerato categorie specifiche quali i trasporti e la mobilità sostenibile, i rifiuti e la raccolta differenziata organizzata al loro interno. Gli studenti hanno lavorato in particolare sul tema della mobilità casa-scuola, consumo di bottiglie di plastica, raccolta dei rifiuti prodotti con l’obiettivo di individuare una serie di buone pratiche per la riduzione dei consumi e delle emissioni atmosferiche e individuando un modello di sostenibilità per le scuole.
Gli stessi istituti proseguiranno nel progetto con la fase successiva, a cura di Città metropolitana, "Ci basta un pianeta", per la realizzazione di azioni di miglioramento finalizzate alla riduzione dei consumi nell'ottica di una maggiore sostenibilità ambientale.
Con
Nel portare i saluti istituzionali della Città metropolitana di Torino, il consigliere delegato ai lavori pubblici ha scherzosamente ammonito i ragazzi: “Tutti noi ci sentiamo paladini dell’ambiente e non ci accorgiamo invece di comportarci da temibili parassiti. Ciò che avete appreso con questo progetto è un passo verso una cultura della sostenibilità che richiede da subito un impegno di tutti e che fra qualche anno, quanso sarete nel mondo del lavoro, toccherà a voi applicare”:
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
Inoltre è stato inserito tra i 100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030
Il progetto A.P.P. VER.-Apprendere per produrre verde ha vinto il premio come miglior progetto per l’ambito “Ambiente, energia, capitale naturale” ed è stato inserito nella lista dei 100 progetti scelti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Lo si è appreso oggi a Roma durante il convegno “Italia 2030: come portare l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile”, organizzato nell’ambito del Forum PA 2018, a cui ha preso parte, in rappresentanza della Città metropolitana di Torino, il Vicesindaco, titolare della delega all’ambiente.
A.P.P. VER è un progetto europeo, finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia Interreg ALCOTRA, pensato per promuovere la green economy sul territorio transfrontaliero, anche aumentando l'offerta educativa e formativa sul tema, ma soprattutto attraverso lo sviluppo di una rete di collaborazione tra scuole, aziende e istituzioni dei territori italiani e francesi. Capofila di A.P.P. VER è la Città metropolitana di Torino, il soggetto attuatore è IRES Piemonte, e ne sono partner per il versante italiano il Comune di Pinerolo e il CFIQ-Consorzio per la Formazione, l'Innovazione e la Qualità di Pinerolo (realtà specializzata nella formazione di giovani e adulti, sia occupati che disoccupati) mentre per il versante francese il gruppo di interesse pubblico per la formazione professionale e inserimento GIP FIPAN, un'agenzia pubblica costituita da esperti in formazione con sede a Nizza.
Il progetto, approvato e finanziato con un budget complessivo di 1 milione e 400mila euro, ha una durata triennale 2017/2020.
“Esprimiamo grande soddisfazione per questo doppio riconoscimento che ci giunge oggi dal Forum PA 2018” ha detto il Vicesindaco metropolitano alla consegna del premio “e che corona gli sforzi messi in campo in tanti anni dalla Provincia di Torino in passato e oggi dalla Città metropolitana. Siamo fieri che questo progetto, di cui siamo capofila, possa contribuire al cammino verso uno sviluppo sostenibile dell’Italia”.
- Dettagli
- Categoria: Ambiente
Ambiente
Mercoledì 23 maggio 2018 dalle 9.30 alle 13 presso l’Aula Magna dell’I.T.I.S. Amedeo Avogadro (corso San Maurizio, 8 ingresso da via Rossini, 18 Torino) si terrà lincontro conclusivo di "Clim’Foot".È un progetto europeo Life14 è finalizzato allo sviluppo di politiche per il calcolo e la riduzione dell'impronta di carbonio nelle organizzazioni, a cui ha partecipato anche la Città metropolitana di Torino individuando 5 istituti scolastici del territorio presso i quali effettuare il calcolo dell'impronta carbonica: I.T.C.G. "Buniva" di Pinerolo; L.C. "Cavour" di Torino; I.T.I.S. "Maxwell" di Nichelino; L.A. "Primo" di Torino; L.S. "Scafdi" di Sangano
Il calcolo, oltre a tenere conto dei consumi energetici ed elettrici delle scuole coinvolte, ha anche considerato categorie specifiche quali i trasporti e la mobilità sostenibile, i rifiuti e la raccolta differenziata organizzata al loro interno.
Gli stessi istituti proseguiranno nel progetto con la fase successiva, a cura di Città metropolitana, "Ci basta un pianeta", per la realizzazione di azioni di miglioramento finalizzate alla riduzione dei consumi nell'ottica di una maggiore sostenibilità ambientale.
La Scuola di management ed economia dell'Università degli studi di Torino è stata coinvolta anch'essa nel progetto e presenterà i propri risultati. Saranno presenti all'evento conclusivo, oltre alla Città metropolitana di Torino e a Enea-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile- i partner del progetto, la Regione Piemonte, che ha promosso il protocollo d'intesa sulla green education, il direttore del Festival Cinemambiente e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado coinvolti nel progetto.
Il programma prevede, dopo i saluti istituzionali della Città metropolitana, interventi di:
Simona Scalbi - Erika Mancuso Enea Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile -“Calcolo e riduzione della carbon footprint nelle organizzazioni: progetto Clim'Foot”
Gaetano Capizzi, direttore del Festival Cinemambiente -introduce la visione del film “Il signor Meier e l’impronta ecologica”;
Moreno Zanini, Città metropolitana di Torino “Perché la carbon footprint delle scuole. 5 esperienze del territorio”
Intervento musicale realizzato dagli allievi del Liceo musicale Cavour
Coffee Break
Studenti delle scuole secondarie di secondo grado: I.T.C.G. Buniva Pinerolo, L.C. Cavour Torino, I.T.I.S. Maxwell Nichelino, L.A. Primo Torino, L.S. Vito Scafidi Sangano: “Le scuole condividono l’esperienza realizzata”
Jacopo Chiara Regione Piemonte Settore progettazione strategica e green economy: il protocollo d’intesa “La Regione Piemonte per la green education”
Enrica Vesce-Riccardo Beltramo Dipartimento di management, Università degli studi di Torino “La stima dei consumi per il riscaldamento della Scuola di management ed economia (Università di Torino) ai fni del calcolo della Carbon Footprint”
Finale musicale realizzato dagli allievi del Liceo musicale Cavour
- Dettagli
- Categoria: Ambiente