Ambiente
“Non appena verrà approvata la delibera della Giunta regionale con lo schema di ordinanza sindacale tipo, convocheremo il Tavolo sulla qualità dell’aria con tutti i comuni per aprire un confronto sulle modifiche che saranno eventualmente apportate”.
Lo annuncia il vicesindaco e consigliere delegato alle risorse idriche e qualità dell’aria Marco Marocco.
“È un provvedimento su cui la Regione Piemonte arriva con grande ritardo” precisa Marocco “Quanto è stato adottato fino ad oggi sul traffico è il frutto del lungo lavoro del Tavolo di coordinamento della Città metropolitana, un confronto continuo con le amministrazioni locali che ha permesso di avere come riferimento un’ordinanza tipo adottabile da tutti i comuni a partire dal primo di ottobre”.
Con decreto del vicesindaco metropolitano, dopo ampia condivisione dei componenti del Tavolo, è stato definito lo schema dei blocchi strutturali del traffico e quello dei blocchi che scatteranno in situazioni di emergenza, incrementando le disposizioni del cosiddetto Protocollo padano.
A partire dal primo ottobre infatti, i Comuni individuati dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 42-5805 del 20 ottobre 2017 fermeranno auto e veicoli commerciali Euro 0 (diesel, benzina, metano e Gpl) 7 giorni su 7 e h 24, in precedenza bloccati da lunedì a venerdì con orario diurno.
Le auto e i veicoli commerciali diesel Euro1, 2 e 3 saranno interdetti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19: gli Euro1 e i 2 si fermeranno per tutto l’anno, gli Euro3 rimarranno fermi dal 1° ottobre al 31 marzo dalle 8 alle 19, e questa è un’altra novità rispetto a quanto avvenuto finora, quando gli Euro3 erano bloccati solo allo scattare del semaforo arancione.
Anche i ciclomotori e i motocicli Euro 0 saranno fermi h 24, ma solo nei 6 mesi del periodo invernale. L’introduzione del blocco stabile dei diesel Euro 3 avviene proprio in attuazione delle disposizioni previste nell’accordo padano.
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Lunedì 1° ottobre entrano in vigore i nuovi blocchi del traffico: quelli strutturali e quelli che scatteranno in situazioni di emergenza, incrementando le disposizioni del Protocollo padano. Lo schema è stato definito con decreto del vicesindaco metropolitano e dopo ampia condivisione dei componenti del Tavolo della qualità dell’aria. Non solo limitazioni, però: in Piemonte, grazie a un contributo del ministero dell’Ambiente integrato in parte dalla Regione, saranno disponibili incentivi per cambiare i vecchi furgoni più inquinanti.I 33 Comuni che fanno parte dell’accordo fermeranno auto e veicoli commerciali Euro 0 (diesel, benzina, metano e Gpl) 7 giorni su 7 e h 24, mezzi in precedenza bloccati da lunedì a venerdì con orario diurno.
Le auto e i veicoli commerciali diesel Euro1, 2 e 3 saranno interdetti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19: gli Euro1 e gli Euro 2 si fermeranno per tutto l’anno, gli Euro3 rimarranno bloccati dal 1° ottobre al 31 marzo dalle 8 alle 19, e questa è un’altra novità rispetto a quanto avvenuto finora, quando gli Euro3 erano bloccati solo allo scattare del semaforo arancione.
Anche i ciclomotori e i motocicli Euro 0 saranno fermi h 24, ma solo nei 6 mesi del periodo invernale. L’introduzione del blocco stabile dei diesel Euro 3 avviene in attuazione delle disposizioni previste nell’accordo padano.
Alle limitazioni stabili si aggiungono, nel solo periodo invernale, le ulteriori misure emergenziali adottate già lo scorso inverno in funzione del colore del semaforo. All’accensione del semaforo arancione, che potrà avvenire anche nelle giornate di sabato e domenica, si fermeranno in aggiunta tutti i veicoli diesel Euro 4 (ma i commerciali Euro 4 solo dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19).
Con il colore rosso si bloccheranno con le stesse modalità anche tutti i veicoli diesel Euro5 immatricolati prima del 1° gennaio 2013 (gli Euro 5 più recenti saranno liberi di circolare) e i veicoli Euro1 benzina.
Con il semaforo viola l’orario di blocco sarà esteso per tutti dalle 7 alle 20, senza alcuna finestra.
Lo schema riassuntivo .
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Anche quest’anno la Città metropolitana di Torino aderisce al Giretto d’Italia, la gara che si svolge a Torino e in altre città italiane giovedì 20 settembre 2018, durante la Settimana Europea della Mobilità, e che mira a promuovere gli spostamenti casa-lavoro e/o casa-scuola compiuti esclusivamente in bicicletta. Per partecipare all’iniziativa, realizzata da Legambiente e VeloLovein collaborazione con Euromobilitye con il sostegno di CNH Industrial, basta recarsi al lavoro in bici, passando in uno dei check-point previsti. La Città metropolitana collocherà un punto di controllo riservato ai propri dipendenti all’ingresso della sede di corso Inghilterra (lato via Avigliana), mentre la Città di Torino ne organizzerà tre per tutti i cittadini ciclisti: in corso Francia angolo via Principi d'Acaja, in via Ormea angolo corso Marconi e in corso Regio Parco angolo lungodora Savona.Coloro che arriveranno in bicicletta alla sede metropolitana di corso Inghilterra o passeranno da uno dei check-point urbani entro le 10 riceveranno una mela in dono, offerta da Coldiretti. Inoltre, si può anche vincere una bici pieghevole elettrica New Holland: per partecipare all’estrazione basta fermarsi in uno dei punti di controllo previsti e scattarsi una foto in sella alla bicicletta con la cornice speciale del Giretto. Quindi, condividere la foto sul proprio profilo Facebook, Instagram o Twitter utilizzando l'hashtag #Giretto2018.
Il Giretto d’Italia si svolge in concomitanza con la Social Biking Challenge, promossa dalla Commissione Europea e sostenuta dalla Città metropolitana di Torino come organizzatore locale per tutto il territorio provinciale, con l’obiettivo di incoraggiare l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. La sfida è partita lunedì 16 settembre, coinvolge tutte le città europee, dura tre settimane e si svolge sul nostro territorio in tre fasi: di gruppo, individuale, di coppia. Saranno premiati i migliori 30 concorrenti.
“La Città metropolitana è entusiasta di partecipare alla Social Biking Challenge e al Giretto d’Italia” commenta il vicesindaco Marco Marocco. “Sono iniziative che sosteniamo incondizionatamente perché hanno solo aspetti positivi: promuovono i comportamenti sostenibili, il benessere e la salute, favoriscono la socialità e aiutano a ridurre i problemi di parcheggio e di congestione stradale”.
Per partecipare, occorre iscriversi sul sito https://socialbiking.jrc.ec.europa.eu/#/start
L’applicazione BikePrints (già disponibile negli app store di Google Play e Apple) consente il monitoraggio degli spostamenti in bicicletta, tenendone traccia.
Tutte le info su bit.ly/2QDF95k
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Dal 24 settembre al 3 giugno del prossimo anno il Gruppo Micologico Torinese ripropone al Circolo dipendenti comunali di corso Sicilia 12 a Torino il corso di introduzione alla micologia intitolato “Alla scoperta dei funghi”, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino. Ben tredici lunedì sera saranno dedicati alla scoperta e alla conoscenza del misterioso mondo di quegli straordinari esseri viventi che sono i funghi, per imparare a conoscerli, apprezzarli e, soprattutto, a rispettarli.Come detto, il corso inizierà lunedì 24 settembre e proseguirà sino al 19 novembre, per poi riprendere il 6 maggio 2019 e concludersi il 3 giugno. È un’occasione per promuovere l’educazione ambientale e diffondere le conoscenze utili a prevenire le intossicazioni da funghi. L’universo fungino va molto al di là dell’interesse gastronomico e suscita curiosità per il richiamo di forme e colori. Prima che prede per avveduti gourmet, i funghi sono organismi viventi importantissimi per l’ambiente naturale, al pari di piante e animali e, come questi, hanno ruoli ben definiti e importanti nelle catene alimentari e biologiche. Il corso organizzato dal Gruppo Micologico Torinese prevede relazioni, videoproiezioni, esercitazioni pratiche di determinazione delle specie raccolte durante le uscite didattiche con esperti micologi. Il corso è valido per il riconoscimento di crediti formativi del corso di laurea in Scienze Biologiche.
Per saperne di più sulle attività del Gruppo Micologico Torinese si può consultare il portale Internet www.gruppomicologicotorinese.it, scrivere a info@gruppomicologicotorinese.it o chiamare i numeri telefonici 347-2779053 e 335-6866245.
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Inizierà nel mese di ottobre e durerà sei mesi il nuovo corso di formazione per le aspiranti Guardie Ecologiche Volontarie, organizzato dal Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica, aree protette e vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino.Le lezioni si svolgeranno in più sedi contemporaneamente, collegate fra loro in video conferenza: Torino, Pinerolo, Susa, Lanzo e Ivrea. Le GEV sono volontariche offrono il loro servizio a titolo gratuito, sono nominate dalla Città Metropolitana e, con decreto della Prefettura, sono nominate guardie particolari giurate per la tutela dell’ambiente. Svolgono attività di vigilanza e manutenzione sul territorio, sensibilizzazione e informazione ambientale.
Non sono armate e ricevono la qualifica di guardie ecologiche perché hanno il compito di vigilare, prevenire e verificare che siano rispettate le leggi a tutela dell’ambiente. Le GEV contribuiscono allo sviluppo e alle attività connesse alla conservazione della biodiversità e del patrimonio naturale e paesistico. Offrono il loro servizio a titolo volontario e gratuito ma dipendono funzionalmente e operativamente dalla Città Metropolitana, anche se questo non costituisce ad alcun titolo rapporto di lavoro. Sono dotate dalla Città metropolitana di una divisa, ricevono un rimborso spese e la copertura assicurativa per il servizio svolto, nei limiti di bilancio dell’Ente.
Le GEV non costituiscono un’associazione, ma hanno un rapporto "uti singuli" con la pubblica amministrazione. Nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali. Al corso di formazione possono partecipare i cittadini residenti nella Città metropolitana di Torino, che non abbiano precedenti penali, di età compresa fra i 18 e i 67 anni, in possesso del diploma della scuola dell’obbligo, animati da passione per l’ambiente e il bene comune, per la cui tutela intendono impegnarsi in prima persona con responsabilità, equilibrio e consapevolezza.
Le lezioni teoriche avranno frequenza bisettimanale, in orario serale, dalle 19 alle 22. Sono previste cinque uscite didattiche sul territorio nelle giornate del sabato e tre mezze giornate di tirocinio al seguito delle GEV durante l’attività di servizio.
Le domande di iscrizione al corso di formazione dovranno pervenire entro venerdì 21 settembresecondo le indicazioni contenute nel bando pubblicato sul portale Internet della Città Metropolitana alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2018/guardie_ecologiche_volontarie/
Per informazioni si può anche scrivere a vigilanzambientale@cittametropolitana.torino.it
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Il Tavolo della qualità dell’aria approva le modalità applicative della seconda fase del Protocollo padano. Fermi in modo permanente tutti gli Euro0 e i diesel fino a Euro3
È stato approvato oggi dai componenti del Tavolo della qualità dell’aria, convocato nella sede della Città metropolitana dal vicesindaco Marco Marocco, lo schema dei blocchi permanenti del traffico e quello dei blocchi che scatteranno in situazione di emergenza, incrementando le disposizioni del Protocollo padano.
A partire dal 1° ottobre, i Comuni che aderiscono al Tavolo metropolitano fermeranno auto e veicoli commerciali Euro0 (diesel, benzina, metano e Gpl) 7 giorni su 7 e h 24, in precedenza bloccati da lunedì a venerdì con orario diurno. Le auto e i veicoli commerciali diesel Euro1, 2 e 3 saranno interdetti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19: gli Euro1 e i 2 si fermeranno per tutto l’anno, gli Euro3 rimarranno al palo dal 1° ottobre al 31 marzo dalle 8 alle 19, e questa è un’altra novità rispetto a quanto avvenuto finora, quando gli Euro3 erano bloccati solo allo scattare del semaforo arancione. Anche i ciclomotori e i motocicli Euro 0 saranno fermi h 24, ma solo nei 6 mesi del periodo invernale. L’introduzione del blocco stabile dei diesel Euro3 avviene in attuazione delle disposizioni previste nell’accordo padano.
Alle limitazioni stabili si aggiungono, nel solo periodo invernale, le ulteriori misure emergenziali adottate già lo scorso inverno in funzione del colore del semaforo. All’accensione del semaforo arancione, che potrà avvenire anche nelle giornate di sabato e domenica, si fermeranno in aggiunta tutti i veicoli diesel Euro4 (ma i commerciali Euro4 solo dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19). Con il colore rosso si bloccheranno con le stesse modalità anche tutti i veicoli diesel Euro5 immatricolati prima del 1° gennaio 2013 (gli Euro5 più recenti saranno liberi di circolare). Con il semaforo viola saranno vietati anche i veicoli Euro1 benzina, e l’orario di blocco sarà esteso per tutti dalle 7 alle 20, senza alcuna finestra.
“I componenti del tavolo hanno anche concordato il testo di un ordine del giorno” spiega il vicesindaco Marocco, “da sottoporre all’approvazione del Consiglio metropolitano e successivamente della Conferenza dei Sindaci, nel quale si impegna la Sindaca a farsi portavoce in tutte le sedi al fine di reperire risorse per il trasporto pubblico locale e per la sostituzione dei veicoli commerciali più vecchi".
La tabella di tutte le limitazioni del traffico.
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Nella seduta odierna il Consiglio metropolitano ha approvato all’unanimità dei 14 Consiglieri presenti in aula una mozione presentata dal gruppo di centrosinistra della lista “Città di città” sulle irregolarità riscontrate nell’impianto di recupero di rifiuti gestito dalla Piscina Recuperi srl nel Comune del Pinerolese.Il documento, illustrato dalla Consigliera Monica Canalis, impegna la Sindaca e i Consiglieri delegati della Città metropolitana ad effettuare un sopralluogo presso il sito di Piscina di concerto con l’amministrazionecomunale, a rivedere e non estendere le autorizzazioni concesse alla Piscina Recuperi, a sollecitare un accertamento da parte dell’ARPA, a salvaguardare in ogni forma e con ogni mezzo l’ambiente e la salute della popolazionepiscinese, mettendo in atto tutte le verifiche richieste dall’amministrazione comunale.
Il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha riferito quanto emerso durante un sopralluogo effettuato l’11 luglio scorso dal Servizio pianificazione e gestione rifiuti della Città metropolitana. È stata innanzitutto notificata alla società Piscina Recuperi la revoca dell’autorizzazione per la produzione di biomassa combustibile da rifiuti di legno non trattato.
Il 25 luglio è stato inoltre assunto un provvedimento di diffida nei confronti della società, a fronte di una serie di rilievi contestati durante il sopralluogo: la presenza di rifiuti stoccati in un’area agricola interdetta al deposito e la non corrispondenza tra i quantitativi di alcune tipologie di rifiuti in stoccaggio e le quantità previste dall’autorizzazione: 16 tonnellate di carta contro le 5 autorizzate, 20 tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche contro le 5 autorizzate, 4,65 tonnellate di cavi di provenienza domestica contro le 2 autorizzate. Sono inoltre state contestate le modalità di deposito dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, l’assenza di una delimitazione delle aree destinate allo stoccaggio delle diverse tipologie, la mancanza della cartellonistica indicante i rifiuti depositati.
Con la diffida del 25 luglio scorso è stato chiesto alla Piscina Recuperi di adeguare entro sessanta giorni dalla notifica il lay out dell’impianto in relazione alla modifica sostanziale dell’attività approvata nell’ottobre 2017. Tale modifica consente la gestione di rifiuti pericolosi provenienti da micro raccolta – peraltro non ancora avviata – e prevede la realizzazione di strutture all’interno del capannone della ditta. In caso le prescrizioni contenute nella diffida non venissero attuate è prevista la revoca dell’autorizzazione. Le inadempienze segnalate nella diffida sono penalmente perseguibili ai sensi dell’articolo 156 4° comma del Decreto legislativo 68 del 2015 e di esse è stata informata l’autorità giudiziaria, con la contestuale contestazione delle ipotesi di reato alla ditta. A tali ipotesi è applicata la prescrizione, con i termini di scadenza in linea con la diffida. La mancata ottemperanza alla diffida produrrà la conseguente notizia di reato.
Come segnalato anche nel testo della mozione, già nel 2016 il Comune di Piscina aveva espresso parere negativo ad una richiesta di modifica delle tipologie di rifiuti stoccati nell’impianto, motivata dall’alto numero di tipologie di rifiuti, pericolosi e non pericolosi, rispetto agli spazi disponibili e all’assenza di presidi anti-incendio.
Il 16 giugno del 2017 i Carabinieri della stazione di Pinerolo avevano contestato alcune violazioni, tra cui la persistenza di una porzione di piazzale su un terreno a destinazione agricola, mentre il 1° settembre dello stesso anno la Polizia Locale aveva constatato una quantità eccessiva di materiale stoccato. Nello scorso mese di marzo il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri ha sequestrato un automezzo della Piscina Recuperi e avviato la procedura di contestazione e prescrizione prevista dalla Legge 68 del 2015. A sua volta Il Servizio pianificazione e gestione rifiuti della Città metropolitana ha chiesto il 4 aprile all’ARPA di effettuare un accertamento, per verificare le modalità di gestione dell’attività ed il rispetto delle prescrizioni autorizzative.
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I cittadini maggiorenni residenti nei Comuni di Alpignano, Buttigliera alta, Collegno, Druento, Pianezza, Grugliasco, Rivoli, Rosta, Venaria, Villarbasse e San Gillio oppure i lavoratori che prestino servizio in un'azienda con sede in questi Comuni possono ricevere un contributo di 250 euro per l’acquisto di una "bicicletta a pedalata assistita ad uso urbano".Devono dimostrare di dover percorrere più di 10 km per gli spostamenti casa-lavoro, oppure di impiegare più di 30' utilizzando il trasporto pubblico o far parte di un nucleo familiare proprietario di un’auto con motorizzazione diesel fino ad euro 5 o benzina euro 0 ed euro 1, o infine vogliano rottamare un'auto in proprietà della famiglia.
L'iniziativa rientra nel progetto "ViVO: Via le Vetture dalla Zona Ovest di Torino", coordinato dal Comune di Collegno e finanziato con fondi del Ministero dell’Ambiente a valere sul Programma nazionale sperimentale per la mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro con il sostegno della Città metropolitana di Torino.
"Una scelta che si integra perfettamente nell'impegno del territorio metropolitano tutto per la mobilità sostenibile - commenta il consigliere delegato ai trasporti Dimitri De Vita - considerando che le biciclette a pedalata assistita non sono pensate per ciclisti pigri ma per cittadini green, fanno bene alla salute e all'ambiente".
Il bando e la modulistica sono scaricabili dal sito www.zonaovest.to.it
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La Città metropolitana di Torino è tornata a convocare oggi pomeriggio il tavolo della qualità dell'aria.Il vicesindaco Marco Marocco ha illustrato ai sindaci ed amministratori presenti la proposta operativa che si potrebbe attuare dal prossimo 1 ottobre, nel rispetto delle decisioni assunte dalla Regione Piemonte per limitare le emissioni.
La priorità resta lo svecchiamento del parco veicolare circolante ed i cosiddetti "blocchi emergenziali" anticipano di fatto quelli che potrebbero poi diventare blocchi stabili.
Ai sensi del Protocollo padano, diventa stabile il blocco dei Diesel euro 3 e nel 2020 si bloccherà sino all’euro 4; "la proposta - ha spiegato Marocco cobn il tecnico di Città metropolitana Alessandro Bertello - è quella di fermare tutti gli Euro 0 con deroghe per i veicoli di interesse storico e collezionistico, proseguire il blocco dei diesel Euro 1 per tutto l’anno dalle h 8 alle h 19, con il fermo dei Diesel Euro 3 nel periodo invernale e delle moto euro 0".
Entro il 2020 il blocco si estenderà ad Euro 4 in inverno con un blocco tutto l’anno per veicoli a benzina e Diesel fino a Euro 2.
Di fatto, il criterio è quello di introdurre un blocco progressivo,mentre le istituzioni avvueranno altri tavoli tecnici sull’inquinamento da impianti di riscaldamento e altre fonti.
Dai Comuni è arrivata la richiesta di valutare flessibilità per i veicoli commerciali di piccole e medie dimensioni e degli impianti che, grazie alla miscelazione con GPL dei carburanti attuali, possono trasformare un Euro 2 in Euro 6. Potrebbe essere interessante erogare contributi per ricondizionare tali veicoli.
Ci potrebbero anche essere deroghe per raggiungere le stazioni ferroviarie.
Per il Comune di Torino, l'assessore Unia ha ricordato che il Protocollo Padano va rispettato e concedere deroghe potrebbe esporre il territorio alle sanzioni dell’Unione Europea.
Si è ricordato che la Regione sperimenterà l’effettiva riduzione delle emissioni derivanti della trasformazione dei motori Diesel in motori a metano e che sono anche allo studio incentivi per la sostituzione di mezzi Diesel con mezzi ibridi, bifuel o elettrici; sono disponibili alcuni milioni di euro per un bando ed altri 5 milioni dovrebbero servire a fornire garanzie per chi sostituisce un mezzo commerciale.
La Regione Piemonte peraltro ha già predisposto un’ordinanza tipo inviata ai Comuni, con previste alcune deroghe.
"Nel Consiglio metropolitano di fine luglio - ha concluso Marocco - discuteremo una proposta di ordine del giorno da cui emergeranno le criticità della situazione ambientale dell’area metropolitana torinese e solleciteremo provvedimenti strutturali per il rinnovo del parco circolante degli autoveicoli e degli impianti di riscaldamento, considerato l’unica strada percorribile per ridurre in modo strutturale l’inquinamento".
L'obiettivo è definire entro agosto l’intesa sulle ordinanze che in tutti i Comuni dell’area metropolitana regoleranno in maniera coordinata il blocco settimanale dal lunedì al venerdi dei veicoli più inquinanti e i blocchi in caso di emergenza.
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A seguito di una segnalazione da parte di alcuni cittadini residenti a Frossasco, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale del Servizio aree protette della Città Metropolitana di Torino sono intervenuti in un impianto dov’era in atto un’attività di fusione di metalli con emissione di fumi in atmosfera. Durante l’operazione, coordinata con gli esperti tecnici dell’Area ambiente, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale hanno compiuto una verifica nella banca dati della Città Metropolitana, da cui è emeso che la ditta non era in possesso di alcuna autorizzazione in corso di validità ai sensi del Decreto legislativo 152 del 2006. La società non risultava come censita, ma, a seguito di una visura camerale, è emerso che dal 2007 è operativa come fonderia di ghisa meccanica e artistica. È emerso che nei primi sei mesi del 2018 ha prodotto numerosi manufatti.Ricorrendo i motivi di particolare urgenza per il pericolo che le tracce del reato andassero disperse e/o fosse modificato lo stato dei luoghi, gli agenti del Nucleo di vigilanza ambientale hanno immediatamente contestato due violazioni alle norme di legge
- l’esercizio di uno stabilimento che produce emissioni in atmosfera in assenza dell’autorizzazione preventiva, ai sensi dell’articolo 269 comma 1 del Decreto legislativo 152 del 2006
- la violazione delle norme tecniche del deposito temporaneo in assenza dei titoli autorizzativi, ai sensi del combinato disposto degli articoli 183 comma 1 lettera bb punto 2, 208, 214, 215, 216, sanzionati dall’articolo 256, comma 1 lettera a della stessa norma.
Sono state evidenziate numerose carenze, relative sia agli impianti di filtraggio delle emissioni in atmosfera dei silos di stoccaggio che ai forni di fusione che smaltivano i fumi all’interno dell’ambiente di lavoro.
È inoltre emrso che i rifiuti prodotti dalle lavorazioni - polverino derivante dagli impianti di abbattimento delle emissioni in esercizio in azienda, forme e anime da fonderia - venivano mischiati e stoccati in una vasca in cemento priva di copertura e non dotata di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento.
A seguito di approfonditi controlli all’azienda è stato prescritto di procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento di tutti i rifiuti speciali originati dal ciclo produttivo, classificandoli in base al Regolamento dell’Unione Europea 1357 del 2014, procedendo ad analisi chimiche, per valutarne preventivamente l’eventuale pericolosità e di conseguenza le corrette modalità di trasporto e smaltimento presso aziende autorizzate.
Il trasgressore è stato inoltre diffidato ad ottenere l’autorizzazione preventiva alle emissioni in atmosfera, attraverso la presentazione di un'istanza di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), affinché gli impianti possano essere adeguati alle normative vigenti, salvaguardando i posti di lavoro nel rispetto della sicurezza degli operatori.
Come spiega il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, che è titolare delle deleghe per l’ambiente, “questa attività rientra nel più vasto campo della vigilanza ambientale della Città Metropolitana, che comprende, oltre alle attività di contrasto agli illeciti riguardanti la circolazione con mezzi fuoristrada, la caccia, la pesca, la tutela della flora protetta, anche l’importante sezione dedicata all’abbandono dei rifiuti sul territorio, alla non corretta gestione in aziende produttive e alla verifica delle emissioni in atmosfera delle attività produttive”. L’attività di polizia giudiziaria svolta presso la ditta di Frossasco sarà oggetto di ulteriori approfondimenti da parte degli uffici della Città Metropolitana e di altri organi di controllo. Seguirà la notifica dei verbali di prescrizioni in materia di contravvenzioni ambientali ai sensi del Decreto legislativo 152 del 2006. L’intervento determinerà anche una riqualificazione generale dell’azienda, con l’adeguamento dei sistemi di sicurezza dei luoghi di lavoro, affinché le attività siano svolte nel rispetto della salute dei lavoratori.
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