Attività produttive
“Il nostro è un territorio che attraversa una fase di transizione importante, che ci costringe a confrontarci con pericoli e sfide. Ma è anche un territorio che può tuttora contare su di una vocazione e su di un tessuto industriale importanti, su capacità imprenditoriali e su professionalità diffuse e apprezzate in tutto il mondo. Dobbiamo lavorare tutti insieme per far valere le nostre competenze e per cogliere nuove opportunità”: è questo in sintesi il messaggio che il Vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Jacopo Suppo, ha lanciato intervenendo nell’auditorium della sede di corso Inghilterra alla seduta aperta che il Consiglio Regionale del Piemonte dedica oggi alla crisi del settore dell’automotive e alle sue ricadute sull’indotto del territorio.Suppo ha ricordato come e quanto la Città metropolitana condivida le preoccupazioni degli amministratori locali per il futuro del tessuto economico dei rispettivi territori. La resilienza di cui Torino e il distretto industriale di cui è capofila hanno dato prova in occasioni di crisi e processi di trasformazione non lontani nel tempo, a giudizio del Vicesindaco metropolitano, fa ben sperare. Occorrerà dimostrare una notevolecapacità di raccogliere e far lavorare in sinergia le esperienze, le professionalità, le capacità progettuali pubbliche e private di un territorio che sa esprimere un ecosistema produttivo sostenuto da un’istruzione superiore e universitaria di qualità. Da parte sua, ha spiegato il Vicesindaco Suppo, la Città metropolitana lavora per creare le condizioni infrastrutturali e urbanistiche che rendano possibili nuovi insediamenti produttivi che utilizzino il più possibile siti industriali dismessi e riqualificabili, per evitare un ulteriore consumo di suolo.
DIFENDERE E INNOVARE L’ECOSISTEMA PRODUTTIVO
Alcune delle iniziative dell’Ente di area vasta per la promozione dello sviluppo economico e il sostegno alle attività produttive sono state illustrate nel suo intervento dalla Consigliera metropolitana delegata Sonia Cambursano, che ha innanzitutto ricordato che il settore automotive è l’ossatura intorno alla quale si è costruitolo economico di Torino e del suo territorio provinciale nell’ultimo secolo. Se il Piemonte vale circa un terzo dell’intera produzione automotive nazionale, l’83,5% delle imprese piemontesi del settore è collocato nel territorio metropolitano torinese. In questo territorio operano sia i grandi gruppi industriali che una galassia di micro, piccole e medie imprese, che costituiscono il 90% del tessuto imprenditoriale locale. Non è un caso, quindi, se circa due terzi dei lavoratori piemontesi sono impiegati in imprese con meno di 50 dipendenti, le più vulnerabili agli impatti delle crisi e meno resilienti rispetto alle aziende più grandi nel fronteggiare gli shock esogeni e gli impatti delle transizioni socio-economiche.
La Città metropolitana di Torino, ha ribadito la Consigliera Cambursano, ritiene importante difendere il settore dell’automotive e incoraggiarne il rilancio, svolgendo un ruolo di accompagnamento alla transizione. In questo senso, è importante la collaborazione tra ricerca, formazione e mondo imprenditoriale, sia in Italia che con i partner europei con cui la Città metropolitana di Torino lavora per attrarre fondi ed expertise.
Creare le giuste condizioni abilitanti, “curare il terreno” affinché le imprese riescano a radicarsi nel territorio, è ad esempio l’obiettivo del progetto pilota MetroPoLiS, che si propone, attraverso il sostegno ad interventi pubblici e privati, di incoraggiare lo sviluppo e il consolidamento di PMI già esistenti, promuovendone la digitalizzazione e l’innovazione di processo e di prodotto. Grazie alle risorse ministeriali messe a disposizione dal bando, sono stati finanziati 6 progetti di investimento di piccole e medie imprese del territorio e 23 progetti infrastrutturali pubblici, finalizzati alla creazione di filiere produttive e di forme di collaborazione tra imprese, con particolare attenzione al miglioramento, potenziamento ed innovazione dei processi associati alla logistica, alla gestione, all’approvvigionamento e alla distribuzione delle merci.
Tenere insieme sviluppo economico, sociale e rispetto per l’ambiente è invece l’obiettivo del Piano metropolitano per l’economia sociale, che, ha spiegato la Consigliera Cambursano, è in fase di redazione insieme allaCamera di commercio di Torino, con l’obiettivo di proporre un nuovo modello di crescita, che evidenzi il ruolo dell’economia sociale come agente di resilienza e vera opportunità di evoluzione e innovazione.
“Le nostre funzioni di pianificazione territoriale e strategica sono gli strumenti con cui il livello metropolitano è in grado di generare i maggiori impatti in tal senso. - ha sottolineato la Consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive e alla pianificazione strategica- L’area metropolitana corrisponde a una visione di territori e persone interconnesse, un luogo dove la pianificazione strategica può promuovere un percorso di crescita collettiva ed equilibrata. Come tale dovrebbe essere riconosciuta nei tavoli interistituzionali di lavoro, affinché sia possibile raccogliere e affrontare le sfide della transizione socio-economica in atto, nel tentativo di trasformarla in un’opportunità di sviluppo per l’intero territorio metropolitano”.

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Buone notizie per il territorio metropolitano torinese.Il Ministero delle imprese e del made in Italy ha riaperto la graduatoria delle candidature dei Patti territoriali destinando le risorse residue al finanziamento di progetti per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale, ed ha assegnato alla Città metropolitana di Torino poco meno di 10 milioni di euro come contributo destinato ai soggetti beneficiari per la realizzazione delle iniziative imprenditoriali e pubbliche del progetto pilota denominato “Patto metropolitano per lo Sviluppo Locale”.
Grande soddisfazione per aver potuto recuperare queste importanti risorse è espressa da Sonia Cambursano, consigliera metropolitana delegata alle politiche di sviluppo: "Il progetto finanziato prevede una trentina di interventi locali da Ivrea a Ciriè, da Chivasso a Nichelino, da Carignano a Vinovo, da Volpiano a Carmagnola, da Moncalieri a Pralormo, da Trofarello a Cuorgnè, da Favria, a Pinerolo, da Piobesi a Riva presso Chieri, da Osasio a Castagnole Piemonte, senza dimenticare le Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone - spiega - e gli interventi sono ultimati inderogabilmente entro 60 mesi per quanto riguarda gli interventi pubblici, ma entro 48 mesi per gli interventi imprenditoriali che sono 6. La Città metropolitana - aggiunge Cambursano - si è molto impegnata per difendere questo progetto che inizialmente era stato ammesso parzialmente e poi definanziato. Oggi il nostro impegno è stato riconosciuto! Si tratta di un progetto che affonda le sue radici nei vecchi patti territoriali e che premia la capacità dei territori di progettare in modo integrato."
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Qual è l’andamento del numero di addetti e del numero di imprese per ciascun Comune metropolitano dal 2020 ad oggi? Il numero delle iscrizioni negli istituti scolastici del territorio è in aumento o in diminuzione? Ci sono differenze di genere nella scelta degli indirizzi delle secondarie di secondo grado? Qual è il prezzo medio di affitto e di vendita del mercato immobiliare nei Comuni metropolitani?Questi e altri quesiti trovano risposta all’interno della nuova versione di StaTòmetro, il cruscotto interattivo ad accesso libero con il quale la Città metropolitana di Torino, nel rispetto del principio di trasparenza, pubblica dati e indicatori statistici utili a interpretare il territorio metropolitano a diversi livelli di analisi (fino al livello comunale) e li mette a disposizione di associazioni e organizzazioni pubbliche e private, organi di stampa, studiosi e, in generale, della popolazione tutta.
La piattaforma, che permette la visualizzazione di dati ed elaborazioni in merito a diversi ambiti tematici, è stata arricchita con indicatori riguardanti l’andamento dei prezzi del mercato immobiliare, con dati riferiti all’andamento del numero di addetti e di imprese attive e registrate per sezione Ateco (Ateco è la classificazione delle attività economiche adottata dall'Istat per finalità statistiche) e con la serie storica riguardante la popolazione scolastica degli ultimi cinque anni per grado scolastico e per genere.
La nuova versione aggiornata del cruscotto è stata curata dall’Ufficio Statistica della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con la Direzione Performance, Innovazione e ICT e con il CSI Piemonte.
Il servizio di scarico degli open data è a disposizione di tutti, nel rispetto della normativa vigente in merito al segreto statistico e alla protezione dei dati personali, e rappresenta una base dati utile ad analizzare alcuni dei trend presenti sul territorio metropolitano, utilizzando i quali è possibile programmare progetti o interventi.

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“Il Distretto Diffuso del Commercio Terre Canavesane rafforza il tessuto economico e pone le basi per un ulteriore sviluppo turistico e culturale”: lo ha sottolineato il Sindaco di Castellamonte e Consigliere metropolitano Pasquale Mazza, delegato alla pianificazione territoriale e difesa del suolo, ai trasporti e alla Protezione civile, partecipando nel pomeriggio di giovedì 7 novembre ad Agliè alla presentazione delle attività svolte sinora dal Distretto. Dal sostegno alle imprese all'installazione della segnaletica, dall'arredo urbano alla costruzione di un marchio identificativo del territorio, il Distretto, di cui la Città metropolitana di Torino è partner, lavora al consolidamento del commercio locale ed è riuscito ad attrarre risorse regionali per 213.000 euro, che consentono di programmare attività di fidelizzazione dei turisti e dei consumatori locali, a vantaggio di aziende dei settori agroalimentare e artigianale e di animatori di proposte turistiche e sportive che hanno capito l'importanza del fare sinergia tra loro e del miglioramento l'accoglienza.Sono stati erogati contributi per 102.000 euro alle imprese del commercio e della ristorazione, con una percentuale a fondo perduto sino all’80%. I finanziamenti hanno sostenuto 5 imprese ad Agliè, 2 a Bairo, 8 a Castellamonte e 4 a San Giorgio Canavese.
“Il percorso di costruzione del Distretto è iniziato bene ed ora occorre lavorare per sensibilizzare tutti gli attori economici potenzialmente interessati. - ha rimarcato il Consigliere metropolitano Pasquale Mazza – I negozi di prossimità hanno un’importante funzione sociale e, grazie al Distretto, abbiamo un’occasione importante per combattere la desertificazione commerciale e connettere gli operatori commerciali con quelli del turismo, della cultura e dell’agroalimentare”.
L’incontro del 7 novembre è stata anche e soprattutto un’importante occasione di confronto tra gli operatori economici del territorio, che hanno scambiato esperienze ed esplorato inedite opportunità di collaborazione e reciproca valorizzazione dei rispettivi prodotti e servizi; il tutto sotto l’ombrello di un marchio di territorio che, diffondendosi attraverso la comunicazione scritta e online, la segnaletica e le vetrofanie all’ingresso dei negozi, sta creando un’identità e un’immagine sempre più riconoscibili dai turisti.
Al Distretto Diffuso del Commercio Terre Canavesane hanno sinora aderito i Comuni di Castellamonte, Agliè, Bairo e San Giorgio Canavese, che hanno coinvolto nell’iniziativa Confesercenti Torino, per partecipare alla graduatoria regionale per il finanziamento dei Distretti. L’obiettivo del progetto presentato alla Regione Piemonte è quello di attrarre e trattenere il più possibile nel territorio i turisti-consumatori, puntando sull’autenticità e tipicità delle produzioni agroalimentari e artigianali e sulla validità delle offerte di turismo culturale, ambientale e sportivo. Sono partner del progetto, di cui è capofila il Comune di Castellamonte, anche la CNA, la Coldiretti, la Camera di commercio di Torino, la Città metropolitana di Torino, la Direzione del Castello Ducale di Agliè facente capo alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, l’Associazione Italiana Città della Ceramica, l’Unione Montana Valle Sacra, la Fondazione Links, il Consorzio Operatori Turistici Valli del Canavese. L’associazione culturale Progetto Michela, l’associazione dei produttori della Piattella Canavesana di Cortereggio, l’associazione culturale la Forgia nel Canavese, la cooperativa sociale La Fonte Onlus, la sezione provinciale della FIPSAS, le Pro Loco di Agliè, Bairo e San Giorgio Canavese, la Corale du Bairo, l’Associazione Artigiani e Commercianti di San Giorgio Canavese, l’Associazione Commercianti, Artigiani e Produttori di Agliè, l’Associazione Arte e Commercio di Castellamonte, il Centro Ippico Equin'ozio e Rolanda Quarter Horses.
Dal 2022 il Distretto ha iniziato a costruire un’offerta integrata rivolta a più target, con l’intento di formare gli operatori commerciali alla cultura dell’accoglienza e di migliorare le strutture commerciali e i luoghi iconici come la porta Piatonia a San Giorgio Canavese, la piazza del mercato di Bairo, le vie del centro storico di Agliè e la piazza Vittorio Veneto di Castellamonte. Sono in fase di collocazione targhe e pannelli informativi sulle attività commerciali, mentre sono già stati installati elementi di arredo urbano e isole smart collegate all’applicazione I-gate, che consentono la ricarica delle e-bike e degli smartphone. L’applicazione I-gate agevola la transizione al digitale delle attività economiche e consente di pubblicizzare le notizie e gli eventi in programma nei quattro Comuni del Distretto, i servizi commerciali e digitali a disposizione dei turisti e dei residenti, le Webcam pubbliche online presenti sul territorio e le previsioni meteo.

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Passi avanti in Canavese per rendere operativo il Distretto del cibo: lo ha detto la consigliera di Città metropolitana delegata allo sviluppo economico Sonia Cambursano intervenendo lunedi 29 luglio a Rivarolo Canavese al convegno “Agricoltura e produzioni di qualità” nel Parco Meaglia del Castello Malgrà, in occasione della 440^ Fiera agricola e mostra zootecnica durante le celebrazioni della Festa patronale di Sa Giacomo organizzata dal Comune di Rivarolo.“Il Distretto coinvolge partner privati come il CAPAC, le tre organizzazioni agricole di categoria, il Comprensorio irriguo di secondo livello del canavese e pubblici con 9 Comuni capofila sui 78 del territorio Canavesano, l’Università di Torino-Dipartimento Scienze Agricole e Forestali oltre che la Città metropolitana di Torino” ha detto Cambursano, ricordando che il percorso verso la richiesta di riconoscimento del “Distretto del Cibo della Pianura Canavesana e Collina Torinese” ha preso avvio nella primavera 2022 grazie ad un primo confronto informale tra la Città Metropolitana di Torino e alcuni attori chiave del sistema agricolo e agroalimentare canavesano sul tema del cambiamento climatico e sui possibili impatti di questo fenomeno sulle pratiche colturali e, in particolare, sulla gestione dell’irrigazione nei settori più idroesigenti, come quello cerealicolo.
Il Distretto della pianura Canavesana in particolare si concentrerà sul tema del risparmio idrico a favore delle colture agricole, soprattutto cerealicole, potendo raccogliere fondi pubblici per realizzare anche investimenti infrastrutturali: “Il piano indica che il Distretto ha tre assi principali di azione – ha aggiunto la consigliera Cambursano, che è anche sindaca del Comune di Strambino - il primo per la promozione delle produzioni di qualità, il secondo per l'innovazione tecnologica e agricola, con particolare riferimento al risparmio idrico in ambito cerealicolo, il terzo per costruire il distretto con azioni di formazione e scambio di informazione/animazione”.
“Grazie al supporto garantito da Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Next Generation UE – ha aggiunto – abbiamo avviato un percorso di animazione strutturato, per individuare i soggetti interessati ad aderire al Distretto in qualità di soci promotori, definire i contenuti dell’Accordo tra gli stessi e, soprattutto, elaborare un Piano di Azione: è emersa la ricchezza del sistema agricolo e agroalimentare locale e la necessità di valorizzare le filiere alimentari e del territorio nel suo complesso”.
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Una collaborazione tra Ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel Torinese è stata presentata giovedì 18 luglio in Camera di commercio alla presenza di Guido Bolatto, segretario generale della Camera di commercio di Torino, e Sonia Cambursano, consigliera della Città metropolitana di Torino con delega a turismo, attività produttive, sviluppo economico e pianificazione strategica.“La Città metropolitana di Torino lavora per integrare il Piano d’azione per l’economia sociale con il Piano strategico metropolitano” ha detto Sonia Cambursano “nella consapevolezza che le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi già individuati ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e ‘Inclusione sociale’, dove già si prevede di valorizzare il potenziale di impresa delle economie dei servizi alla persona e alla famiglia, dei servizi di comunità e di territorio, qualificando lavoro, processi, tecniche e competenze del terzo settore e dell'impresa sociale. Tra l'altro, la Città metropolitana di Torino investe già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiano messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.
Aggiunge Guido Bolatto: “Anche questa volta, Torino è apripista per la realizzazione di un’iniziativa importante e fortemente voluta dalle istituzioni europee. La nostra esperienza, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’ecosistema di Torino Social Impact con più di 300 realtà coinvolte, e la nostra ampia rete di contatti risultano fondamentali per la redazione del Piano locale, ma anche per accreditarci sempre di più come interlocutori strategici sia in ambito nazionale, al tavolo di lavoro con Ministero e Sistema camerale nazionale, sia in ambito europeo, dove siamo stati chiamati più volte a presentare il nostro modello di attività”.
Per Mario Calderini, di Torino Social Impact, “lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari, che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva. La strada tracciata da Torino e da alcuni altri territori che si stanno muovendo analogamente richiede questo salto di paradigma politico, unito alla riscoperta del valore dei processi trasformativi dal basso, scegliendo come unità di azione politica gli ecosistemi locali, pur nel quadro di un disegno nazionale. Un nuovo paradigma anche per l'impact investing, affinché gli si attribuisca finalmente una dimensione politica, definendo un rapporto diverso tra pubblico e privato e un punto di incontro tra trasferimento tecnologico e terzo settore”.
IL CONTESTO
Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030: già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano questi principi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire, nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di azione per l’economia sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.
Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, dal momento che i soggetti dell’economia sociale sono fortemente radicati sul territorio, servono la comunità in cui si trovano e operano generalmente con un’impostazione dal basso.
Nel mese di maggio di quest’anno, presso il Ministero Economia e finanze (Mef), è stato, inoltre, avviato il gruppo di lavoro “Economia sociale”, con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.
Il nostro territorio vanta una posizione di avanguardia grazie alla Camera di commercio di Torino che già nel 2016 ha dato vita al comitato “Imprenditorialità sociale”, che a sua volta è stato promotore della piattaforma Torino Social Impact, nata nel 2017 con il coinvolgimento iniziale di 12 partner e oggi modello virtuoso che aggrega oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore.
IL PIANO: CONTENUTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
Da domani inizierà un ampio lavoro di ricognizione e di coinvolgimento dei soggetti già attivi nell’ambito dell’economia sociale del Torinese, per stilare un elenco di obiettivi, strumenti e azioni in programma.
Gli obiettivi specifici dell’accordo sono:
- promuovere un nuovo modello di crescita economica su tutto il territorio della Città metropolitana, sostenendo ulteriormente lo sviluppo dell’economia sociale;
- favorire la collaborazione pubblico-privata per l’impatto sociale;
- sostenere una transizione ambientale socialmente sostenibile;
- sfruttare al meglio tutte le opportunità nazionali ed europee per l’economia sociale;
- raccogliere dati sull’ecosistema sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale;
- posizionare Torino e il territorio metropolitano come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa sociale.
Il piano terrà conto dei lavori in atto al Mef e sarà strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’acceso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.
Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro fine 2024, a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.
DATI SULL’ECONOMIA SOCIALE TORINESE
La Città metropolitana di Torino conta oltre 4.200 realtà – fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti – che compongono il Terzo settore e che, per tale motivo, sono iscritte al Registro unico nazionale Terzo settore (dati maggio 2024). Si tratta del 3,4% della presenza a livello nazionale e di oltre il 46% delle 9.111 organizzazioni piemontesi.
Per il 44% si tratta di associazioni di promozione sociale, per il 32,3% di organizzazioni di volontariato.
A seguire, si collocano le imprese sociali, con 576 realtà iscritte al registro unico del Terzo settore (il 13,6%): quasi un’impresa sociale su due presente in Piemonte ha sede in provincia di Torino. A Torino opera il 2,4% delle imprese sociali italiane.
A questo bacino si può aggiungere anche quello delle società benefit, forme organizzative for profit, che tuttavia perseguono finalità di beneficio comune secondo criteri di responsabilità e di sostenibilità: alla fine del primo trimestre 2024 si contano 201 società benefit iscritte all’anagrafe camerale torinese, con un trend che ha visto quasi decuplicare i numeri nel corso dell’ultimo quinquennio. Si tratta, per la quasi totalità, di società di capitali che impiegano poco meno di 4.400 addetti.
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Una collaborazione tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese: questo il contenuto dell’accordo che sarà presentato giovedì 18 luglio in Camera di commercio alla presenza di Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino e Sonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino con delega a turismo, attività produttive, sviluppo economico e pianificazione strategica.
Nel dicembre 2021 la Commissione europea ha adottato un Piano d’Azione per l’Economia Sociale presentando misure concrete da attuarsi sia a livello nazionale che di Unione.
Nel novembre 2023 è stata approvata la Raccomandazione del Consiglio dell'UE sullo sviluppo delle condizioni quadro dell'economia sociale, invitando gli Stati membri alla promozione di una strategia che ne agevoli lo sviluppo, attraverso iniziative, misure e quadri giuridici favorevoli, collaborando con gli stakeholder a tutti i livelli nella costruzione della stessa. La Raccomandazione contempla inoltre di istituire punti di contatto per l'economia sociale nazionali, locali o regionali, mirati alla promozione dell’innovazione sociale, al sostegno dello sviluppo dell’economia sociale e alla valorizzazione delle sue potenzialità di trasformazione economica e sociale.
Il territorio torinese si trova in una posizione di avanguardia per elaborare una declinazione locale di questi principi e piani di azione. Da anni Torino si distingue, infatti, per la sua attenzione all'economia sociale, grazie ad iniziative promosse da una varietà di attori: enti pubblici, privati, filantropici e del terzo settore, riuniti nell’ecosistema Torino Social Impact.
La conferenza stampa sarà anche l’occasione per presentare gli ultimi dati sull’economia sociale nel territorio.
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Parte sotto i migliori auspici la venticinquesima edizione della Fiera dell’artigianato tipico delle Valli di Lanzo Ceronda Casternone, organizzata per il quarto anno consecutivo da CNA Torino su incarico del GAL. Anche quest’anno la manifestazione, in programma sabato 6 e domenica 7 luglio a Cantoira, è dedicata alle produzioni sostenibili, circolari e a filiera corta del territorio, testimoniate e proposte da 62 selezionatissimi espositori. Alcuni degli imprenditori presenti nel primo fine settimana di luglio in fiera sono i protagonisti del docufilm “Fare impresa nelle Valli di Lanzo Ceronda e Casternone” del regista Marco Giaimo: Tiziana Radis e Danilo Franchino, Claudio De Bei, Fabrizio Rumore, Marco Brachet, Federica Casetti e Alessandro Airola.La fiera è ospitata come da tradizione nel padiglione del Trambié e nelle sue adiacenze e apre al pubblico sabato 6 luglio alle 10, ma il taglio del nastro alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni è previsto per le 17. L’apertura degli stand gastronomici della Pro Loco è in programma alle 19. Lo spettacolo musicale è proposto dal gruppo “Le voci del Piemonte”. Il sabato sera la fiera è aperta sino alle 22,30, mentre domenica 7 luglio gli stand accolgono il pubblico dalle 9,30 alle 19,30. Dalle 11 alle 12,30 negli stand della CNA Torino di fronte all’ingresso del padiglione Trambié sono in programma i Labor-Art, con dimostrazioni dal vivo e degustazioni di prodotti tipici, proposti da un gruppo selezionato di espositori. Al termine dei Labor-Art, la Pro Loco apre gli stand gastronomici. La fiera è come sempre una vetrina delle migliori produzioni agroalimentari e manifatturiere del territorio, con prodotti tipici come i torcetti, le paste di meliga, le marmellate di frutti di bosco, i formaggi e le lavorazioni del ferro, della pietra e del legno, la produzione di serramenti certificati e alcuni manufatti di bioedilizia. Non mancano alcuni hobbisti del territorio, collocati in una sezione tematica, in quanto rappresentativi di alcune lavorazioni tipiche benché occasionali: dal ricamo ai coltelli con manici intarsiati alle piccole sculture in legno. È presente per il secondo anno consecutivo il pluripremiato scultore del legno Daniele Viglianco, che esegue dal vivo alcune opere utilizzando la motosega e altri utensili. Durante la manifestazione è in programma la consegna della seconda edizione del Memorial Domenico Ciccaldo a due giovani imprenditori.

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Al via una raccolta fondi per sostenere i e le dipendenti della Delgrosso di Nichelino, azienda specializzata in filtri aria e motore, da tempo in crisi di liquidità e ora in stato di liquidazione giudiziale: sono 108 in maggioranza donne e dopo la fine del contratto di solidarietà sono senza ammortizzatori sociali e senza prospettive per il futuro.Il sindacato metalmeccanici ha lanciato la campagna di raccolta fondi per contribuire a sostenere la loro lotta e la Città metropolitana di Torino si fa da tramite con i 30 Comuni del territorio in cui le lavoratrici e i lavoratori della Delgrosso abitano con le loro famiglie.
Lo ha detto la consigliera metropolitana delegata alle politiche di parità Valentina Cera intervenendo a Nichelino all'avvio della raccolta pubblica: "sono 30 i Comuni di residenza di queste lavoratrici e lavoratori senza futuro - ha detto Valentina Cera - e noi come Ente metropolitano vogliamo far arrivare il loro appello alle diverse comunità locali".
I Comuni interessati sono Nichelino, Moncalieri, Torino, Vinovo Candiolo, Piobesi, Beinasco, La Loggia, Pinerolo, Grugliasco, Collegno, Rivoli, Orbassano, San Mauro, None, Rivalta, Vigone, Pino Torinese, Giaveno, Castagnole, Piossasco, Villastellone, Carmagnola, Chieri, Cumiana, Racconigi, San Carlo Canavese, Gassino Torinese.
A tutti è stata indirizzata una lettera da Città metropolitana di Torino con le indicazioni per la raccolta fondi e la richiesta di diffondere l'appello alle comunità locali.
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" Per i 41 dipendenti della Fir Fulda di Sant'Ambrogio si apre un anno di cassa integrazione, ma il destino è segnato perchè la propietà tedesca non ha completato l'iter di vendita dello stabilimento, in modo inatteso. Un ennesimo colpo all'economia della nostra Valle nel momento peggiore, quando la crisi dell'indotto Stellantis fa registrare già grandissima preoccupazione su tutto il territorio del Torinese e l'apertura di nuove vertenze non fa che peggiorare la situazione".Il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo interviene sulla crisi del feltrificio che da cinquant'anni dà lavoro a decine di operai a Sant'Ambrogio.
Anche lui aveva manifestato nei mesi scorsi con decine di colleghi amministratori della Valle di Susa davanti ai cancelli della Fir Fulda, in attesa che si completasse il passaggio di proprietà interrotto invece bruscamente.
"La Città metropolitana di Torino - aggiunge la consigliera delegata alle attività produttive Sonia Cambursano - si impegna a fianco delle amministrazioni locali per affrontare queste crisi purtroppo diffuse su tutto il nostro vasto territorio, ma serve con urgenza un salto di qualità nella politica industriale regionale e nazionale".
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