I NOSTRI COMUNICATI

 

Territorio e urbanistica

Territorio e urbanistica

Più innovazione digitale, più trasporto pubblico, più promozione territoriale: è quanto emerso da tavoli di lavoro di confronto con il territori per l’aggiornamento del Piano strategico metropolitano: martedì 5 dicembre si è svolto un nuovo incontro intitolato “Dalle strategie alle azioni” organizzato per Zone omogenee e dedicato ad approfondire le tematiche portanti della pianificazione di area vasta.

La redazione del Piano strategico nasce da unpercorso partecipativo che ha coinvolto gli amministratori locali, i corpi intermedi, le associazioni di categoriaricreativeculturalisportive, ma anche i singoli cittadini. Il processo di formazione del Psm 2024-2026 si articola in tre fasi principali. Quella preliminare è stata dedicata all’analisi finalizzata a sistematizzare il patrimonio di conoscenze condivise  e a definire gli orientamenti generali per il processo di pianificazione. La fase di ascolto e condivisionesi è articolata in due momenti, un primo incontro per far emergere e raccogliere le idee e i contributi dei territori, articolato in base agli assi strategici del Psm: l’asse 1 dedicato a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, l’asse 2 sulla rivoluzione verde e la transizione ecologica, l’asse 3 sulla mobilità sostenibile, l’asse 4 su istruzione e ricerca, l’asse 5 su inclusione, coesione e attrattività, l’asse 6 sulla salute.

L’incontro del 5 dicembre è stato invece ospitato in varie sedi (Città metropolitana di Torino, Pinerolo, Condove, Ciriè, Strambino, Riva presso Chieri) a seconda della Zona omogenea di riferimento e ha avuto come obiettivo individuare le azioni più significative per dare sostanza alla programmazione anche tenendo conto delle diversità della scala locale.

La mattinata di lavoro è stata circoscritta da due “sessioni plenarie” nel corso delle quali la consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata alle attività produttive, allo sviluppo economico, al turismo e alla pianificazione strategica ha spiegato che “le istanze emerse nel corso delle discussioni ai Tavoli di lavoro serviranno a dare sostanza al Piano strategico. Anche nella fase di redazione che or ci attende, la Città metropolitana è aperta a eventuali ulteriori approfondimenti sugli argomenti più rilevanti”. Dai Tavoli sul territorio sono intervenuti anche i consiglieri metriopolitani delegati Pasquale Mazza e Valentina Cera.

La discussione è stata vivace in tutti i Tavoli (anche in questa occasione le  sessioni di discussione sono state facilitate da esperti)e tutti i partecipanti hanno riconosciuto la rilevanza delle strategie proposte dal Piano strategico, sottolineando in particolare l'importanza di favorire innovazione digitale, trasporto pubblico e  promozione territoriale per dare impulso allo sviluppo locale .

La terza fase di lavoro che si aprirà or è quella per la redazione del Piano  e la successiva adozione da parte del Consiglio metropolitano.

Territorio e urbanistica

L’aggiornamento del Piano strategico metropolitano (PSM) prosegue il suo percorso partecipativoche sta coinvolgendo gli amministratori locali, i corpi intermedi, le associazioni di categoriaricreativeculturali e sportive, ma anche i singoli cittadini. La fase di ascolto e condivisione del processo di aggiornamento del PSM ha lo scopo di far emergere e raccogliere le ideee i contributi del territorio, attraverso la pianificazione di incontri organizzati per Zone omogenee.

L’appuntamento è il 5 dicembre, dalle 9.30 alle 13, e sarà strutturato dividendo il pubblico in tavoli di lavoro legati alle 11 Zone omogenee dell’area metropolitana, che si svolgeranno simultaneamente e in presenza in diverse sedi dislocate sul territorio.

Il pubblico potrà partecipare a un singolo tavolo di discussione, scelto al momento dell’iscrizione in base alla propria Zona di riferimento, secondo la seguente suddivisione:
  • Zona 1, 2, 3 e 4 - sede: Città metropolitana di Torino
    Zona 5 - sede: Comune di Pinerolo
  • Zona 6 - sede: Comune di Condove
  • Zona 7 e 8 - sede: Comune di Ciriè
  • Zona 9 e 10 - sede: Comune di Strambino
  • Zona 11 - sede: Comune di Riva presso Chieri
Ciascun tavolo prevederà due sessioni di discussione: la prima volta a individuare le strategie del PSM maggiormente rilevanti per ogni Zona omogenea, la seconda volta a riflettere su come le strategie individuate si possano declinare sul territorio e su cosa sia necessario alla loro implementazione. Le sessioni di discussione saranno facilitate da figure esperte, che riporteranno nella plenaria conclusiva i risultati emersi.

Per prendere parte alla discussione e al confronto è richiesta la partecipazione in presenza in una delle sedi individuate. A tal riguardo, è necessario compilare il form di iscrizione, a seconda della Zona omogenea di appartenenza, ad uno dei seguenti link:

A chi non potesse partecipare in presenza sarà data la possibilità di ascoltare da remoto la plenaria di introduzione ai lavori e la restituzione delle sessioni di discussione. Anche in questo caso, è necessario compilare il form di iscrizione al seguente link: https://us06web.zoom.us/meeting/register/tZMuf-GvqjoiGtfok6_tNZW_y2mAc-uHX3je



Una volta confermata la propria iscrizione, verrà inviato alla mail inserita nel form il link personale ed univoco attraverso cui accedere alla conferenza. Per partecipare efficacemente all’incontro, è consigliato collegarsi tramite pc/mac utilizzando la versione più aggiornata della piattaforma Zoom, scaricabile sul sito della piattaforma. Al momento dell’acceso verrà chiesto di autorizzare la piattaforma all’utilizzo della telecamera e del microfono.

Territorio e urbanistica

Mobilità sostenibile, rigenerazione urbana e turismo sonotra i principali filoni di finanziamento del Pnrr e dei fondi Europei del Next Generation Eu. Per i Comuni della Zona Ovest di Torino, con Rivoli e Venaria capofila, si sono concretizzati in 3 progetti: L.In.Es, Bike Onda e Ciclovia delle Regge: 78 km di percorsi ciclabili che ridisegneranno anche lo spazio urbano circostante. Gli studi di fattibilità dei due progetti, finanziati dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e cofinanziati da Città metropolitana di Torino e dagli stessi Comuni, sono stati presentati il 12 luglio in un convegno al Castello di Rivoli.

I comuni dell Zona Ovest e del Patto territoriale si sono immaginati lo sviluppo del loro territorio a partire da un nuovo concetto di mobilità: è un progetto ambizioso che tiene insieme da Villarbasse a Venaria e che ha l’ambizione di arrivare fino a Stupinigi” ha spiegato Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana di Torino, “La Città metropolitana in questo caso è stato l’ente di secondo livello che l’ha aiutato nella progettazione e nella fase di finanziamento iniziale”.

Il progetto L.In.Es è stato ideato come ridisegno delle grandi arterie di viabilità del territorio con l’obiettivo di rendere le infrastrutture sostenibili, multimodali, resilienti, accessibili a tutti i cittadini. Fra gli interventi trainanti il ridisegno di corso Francia come “boulevard europeo”, con l’estensione della Metro 1 fino a Cascina Vica che consentirà una riduzione del traffico e uno sviluppo di alcune direttrici verso i Comuni di Villarbasse, Rosta, Buttigliera e Alpignano, Pianezza. BikeOnda valorizza in chiave cicloturistica l’area interessata dal torrente Ceronda, promuovendo il recupero del patrimonio storico e naturalistico presente, con particolare attenzione ai Comuni di Venaria, Druento, San Gillio, Fiano e La Cassa, tutti ricompresi nel parco La Mandria. Il terzo elemento, Ciclovia Corona delle delizie, è di collegamento trasversale ai due progetti, e si snoda lungo una direttrice che da Venaria raggiunge il Castello di Rivoli attraversando i comuni di Druento, Pianezza, Alpignano e Collegno per raggiungere Rivalta e collegarsi infine alla Palazzina di caccia di Stupinigi. 

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32 Comuni sotto la lente d’ingrandimento per trovare soluzioni al disagio abitativo

L’emergenza casa, specie quando si accompagna a disagio economico e abitativo, è un problema molto sentito in tutta Italia, e che si acuisce in particolare nei grandi centri urbani e nelle città metropolitane.

Ma come capire qual è il fabbisogno abitativo sociale di un territorio? 32 comuni della Città metropolitana di Torino stati oggetto di uno studio che si propone di rispondere al quesito di fornendo tutti i dati necessari perché sia possibile affinare le strategie di pianificazione e le scelte politiche.

Le questioni aperte intorno alla casa sociale” è il titolo dello studio realizzato dall’Osservatorio abitativo sociale della Città metropolitana e dalla Regione Piemonte, che è stato presentato in un convegno il 4 luglio.

Lo studio, che si riallaccia a un analogo lavoro realizzato nel 2014 e che aveva preso in esame 14 Comuni, “ è chiaramente un punto di partenza” ha detto nei saluti il consigliere metropolitano con delega alla pianificazione Pasquale Mazza , ricordando che “la pianificazione territoriale della Città metropolitana è articolata in Piano territoriale di coordinamento, il Piano territoriale generale metropolitano e il Piano strategico, e che ciascuno di questi documenti mostra particolare attenzione alle tematiche di inclusione e coesione sociale, declinandole su precisi obiettivi e strategie per favorire la realizzazione di quote di edilizia sociale nei comuni con maggior fabbisogno, nella convinzione che occorrano politiche integrate , ad ogni livello di governo del territorio,per incrementare l’offerta di case in affitto a canoni sostenibili”

La questione è da anni sempre la stessa” aggiunge la consigliera alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino Valentina Cera “abbiamo un patrimonio di edilizia popolare vetusto e una richiesta sempre maggiore a cui si aggiunge la necessità di non consumare ulteriormente suolo. Bisogna contemperare le esigenze, gli interessi e i diritti di tutte le persone, la possibilità di intervento delle istituzioni, perciò lavorare insieme per andare nella direzione corretta. È un percorso sfidante e la sfida è certamente difficile: ma occorre farsi guidare da idee che siano come stelle polari, e il diritto alla casa è certamente una stella polare”.
La ricerca ha preso in esame i comuni di Alpignano, Avigliana, Beinasco,Borgaro Torinese, Carmagnola, Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno, Cuorgnè, Grugliasco, Ivrea, Leinì, Moncalieri, Nichelino, None, Orbassano, Pianezza, Pinerolo, Piossasco, Rivalta di Torino, Rivara, Rivoli, San Giorgio Canavese, San Mauro, Settimo Torinese, Susa, Torino, Torre Pellice, Venaria Reale, Villar Perosa, Volvera, analizzando i dati realativi alla gestione dei bandi di edilizia residenziale pubblica, l’andamento delle assegnazioni e le tempistiche occorrenti per ottenere la casa; quindi è stato fatto un confronto tra le analogie e le differenze emerse sui diversi ambiti territoriali, in una visione retrospettiva che copre circa l’ultimo decennio (2001 – 2021).


Emerge su tutti i territori, non solo dai dati emersi ma anche da parte dei Comuni che sono intervenuti al convegno portando la loro esperienza, che il disagio abitativo si accompagna, anzi spesso è subordinato, al disagio e economico e sociale e che occorre intervenire tanto su questi quanto sulla disponibilità di alloggi.

Le molte questioni sollevate dallo studio, non resteranno lettera morta: il prossimo passo sarà dare avvio a dei tavoli di confronto con tutti gli attori istituzionali interessati per individuare innovazioni, modifiche, convergenze che consentano di migliorare le scelte e le strategie di contrasto al disagio abitativo.

Per saperne di più: 
Osservatorio abitativo sociale  http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/territorio-urbanistica/fabbisogno-abitativo
Per leggere lo studio: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/risorse/territorio/dwd/ofa/pdf/documenti/Casa-sociale_Falletti-Schutt_giugno2022.pdf

Territorio e urbanistica

La Città metropolitana di Torino ricostruisce l'iter della vicenda

"Tutela dell'ambiente e attenzione allo sviluppo locale sono due visioni che devono procedere il più possibile insieme: la Città metropolitana di Torino con le sue competenze e le sue professionalità è impegnata su entrambe le tematiche, affrontando i singoli casi locali senza pregiudizi, nel rispetto delle regole e delle normative. Non sono le firme raccolte o le legittime proteste a condizionare volta per volta l'attività del nostro Ente".
Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo interviene sui passaggi che hanno fermato la possibilità di ampliamento alle porte di Frossasco della ditta Kastamonu Italia spa,  un progetto che fin dall'estate 2021 era al centro delle preoccupazioni della popolazione della zona e di cui si era discusso anche in una seduta del Consiglio metropolitano di Torino. Lo fa ripercorrendo l'iter della procedura di riattivazione dell'impianto e ricordando che il suo primo impegno pubblico - appena nominato vicesindaco metropolitano un anno fa a fine gennaio 2022 - era stato a Pinerolo per affrontare proprio il progetto di ampliamento della Kastamonu: "La nostra amministrazione ha dato fin da subito la massima attenzione al tema, ho anche ricevuto a Torino il sindaco di Frossasco che aveva chiare le complessità collegate alle necessarie varianti urbanistiche,  oltre a una delegazione di cittadini che temevano ricadute dannose dal progetto industriale" aggiunge Suppo. 
L’azienda specializzata nella produzione di pannelli in legno per l’industria edile e manifatturiera, in particolare del settore arredamento, oltre a quello di Frossasco possiede in Italia altri stabilimenti, a Luserna San Giovanni e in Emilia Romagna: il piano aziendale parlava della realizzazione di un ulteriore impianto di combustione per produrre aria calda per il funzionamento dell’impianto di essiccazione, scelta che ha dato origine a contestazioni e richieste di chiarimenti. 
La Città metropolitana di Torino ha ritenuto necessario che - prima di avviare il procedimento - venisse svolta dal Comune di Frossasco una preliminare fase di avvio della variante urbanistica e relativa verifica di VAS (Valutazione ambientale strategica) per la porzione di nuovo impianto da realizzarsi in aree a destinazione non compatibili con l'attività produttiva. 
La Città metropolitana ha infatti ritenuto che la procedura di PAUR (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) non potesse superare tali previsioni urbanistiche. 
La procedura è stata avviata presso il SUAP, lo Sportello unico per le attività produttive di Pinerolo, e si è conclusa con il diniego alla possibilità di addivenire alla Variante urbanistica (come da comunicazione  del 27  luglio scorso). 
La Città Metropolitana, trascorso il termine per la presentazione dell'eventuale ricorso da parte della ditta Kastamonu avverso il provvedimento dello sportello SUAP, ha preso atto dell'esito ed ha ritenuto che il progetto cosi per come è stato presentato in allegato all'istanza non fosse realizzabile: "Pertanto, gli uffici del Dipartimento Ambiente hanno archiviato l'istanza - conclude il vicesindaco metropolitano Suppo - e ne hanno dato comunicazione alla ditta e tutti i soggetti istituzionali coinvolti".

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È stato dedicato alla sindaca di Varisella Mariarosa Colombatto il primo incontro di lunedì 12 dicembre di Comuni in linea, appuntamento settimanale dedicato in particolare alla viabilità che il Vicesindaco metropolitano, con delega alle opere pubbliche, Jacopo Suppo ha deciso di dedicare ai Sindaci del territorio, momento puntuale per ascoltare richieste e segnalazioni su criticità da risolvere e strade da migliorare e rendere più sicure e agevoli.
L’argomento che il primo cittadino di Varisella ha posto all’attenzione del vicesindaco Suppo e ai funzionari della direzione Viabilità non era tanto legato a problemi di viabilità, quanto a un tema di natura urbanistica: in una delle borgate del paese si trova un agglomerato di edifici di proprietà del Comune che versano in pessime condizioni e che necessitano di una serie di interventi di ristrutturazione. Nell’area l’amministrazione comunale nel corso degli ultimi anni ha gia realizzato alcune opere, come il parcheggio, l’illuminazione e il recupero di un casale, e il progetto complessivo prevede di collocarvi un museo delle tradizioni contadine e una struttura ricettiva con affittacamere e sala multimediale. La stima per la ristrutturazione degli edifici in questione si aggira sui due milioni di euro, ed è per provare a ottenere un contributo economico che la sindaca Colombatto si è rivolta in Città metropolitana.
Il vicesindaco Suppo ha espresso interesse per il progetto dell’amministrazione di Varisella e si è fatto consegnare la documentazione relativa: “Ci rivolgeremo alla Regione Piemonte e vedremo se sarà possibile usufruire dei finanziamenti del FESR” ha concluso, riferendosi al fondo europeo di sviluppo regionale, uno dei principali strumenti finanziari della politica di coesione dell'UE.
Sindaca Varisella

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Martedì 15 novembre, alla  Certosa di Collegno, è stato inaugurato il restauro dei Laboratori, che un tempo ospitavano le attività artigianali dei ricoverati nell’Ospedale psichiatrico (tipografia, tessitura, falegnameria, tappezzeria, sartoria, edili), e che d’ora in avanti saranno le nuove aule universitarie per il Corso di laurea in Scienze della formazione primaria dell’Università di Torino. Un investimento di quasi 5 milioni di euro, reso possibile dai fondi del progetto Top Metro  - di cui sono attuatori : la Città metropolitana di Torino, con i Comunidi BeinascoBorgaroCollegnoGrugliascoMoncalieriNichelinoOrbassanoRivoliSettimo T.seSan Mauro, Venaria e la Regione Piemonte - che ha destinato a questo intervento di rigenerazione urbana due milioni di euro cofinanziati principalmente dalla Città di Collegno e dall’Università degli Studi di Torino.

A inaugurare i nuovi spazi il sindaco di Collegno Francesco Casciano, il Rettore dell'Università di Torino Stefano Geuna, il vicesindaco della Città metropolitana Jacopo Suppo, il Direttore ASL TO3 Franca Dall’Occo e il sindaco di Grugliasco Emanuele Gaito, circondati da un festoso corteo cui hanno partecipato figure in costume di un gruppo storico e scolaresche.

Un sogno che si realizza” ha commentato il sindaco di Collegno Francesco Casciano “dopo quasi 40 anni di abbandono, grazie alla passione e all’impegno profuso da tutte le forze istituzionali insieme al nostro Comune, nonostante il periodo difficilissimo per i cantieri pubblici”.

Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana, ha spiegato quale ruolo ha giocato l’Ente di area vasta: “Con il progetto Top Metro per la riqualificazione delle periferie urbane abbiamo fatto il lavoro che ci si aspetta dal nostro Ente, cioè essere motore di sviluppo per il territorio, intercettando prima di tutto i fondi a disposizione e immaginando un modo di lavorare insieme che prende le mosse dalla visione d’insieme del Piano strategico territoriale metropolitano, e supera le divisioni concettuali fra periferie della città e le aree urbanizzate confinanti. Nella sola zona Ovest del territorio arriveranno circa 60 milioni per interventi mirati anche ai cittadini del futuro, senza dimenticare la loro storia”.

Una storia che, per quanto riguarda l’ex Ospedale psichiatrico di Collegno, non dimentica la lezione di Franco Basaglia: “Nel giro di poche settimane” ha annunciato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna “I Laboratori ospiteranno un corso di tecniche della riabilitazione psichiatrica” .

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Martedì 15 novembre alle 15, nella sede di ANCI Piemonte, in Via Maria Vittoria 12 a Torino, verranno presentati ufficialmente i risultati del “Tavolo Traslochi”, l’iniziativa di confronto voluta dalla Città metropolitana di Torino e da ANCI Piemonte con l’obiettivo di favorire la semplificazione e la standardizzazione delle procedure relative all’occupazione del suolo pubblico in caso di trasloco.
Proprio ANCI e Città metropolitana nei mesi scorsi avevano sottoscritto un apposito protocollo d’intesa nell’ambito del progetto “Metropoli Strategiche”, avviando uno studio di fattibilità volto alla creazione di un prototipo operativo in grado di uniformare l’attività degli uffici comunali e di velocizzare i procedimenti per l’ottenimento dei permessi di occupazione temporanea del suolo pubblico. L’incontro si terrà in modalità mista, vale a dire sia in presenza che online.
Per iscriversi all’incontro:
https://www.anci.piemonte.it/tavolo-traslochi-martedi-15-11-incontro-anci-citta-metropolitana/

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Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha approvato le convenzioni con la Città metropolitana di Torino per i due progetti dedicati alla qualità dell'abitare e alla riduzione del disagio abitativo sul territorio metropolitano nell’ambito del bando del programma PINQuA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare) finanziato da fondi del PNRR-  Next generation EU - Missione 5 Componente 2 Investimento 2.3.

Un passo fondamentale a cui segue da parte del Ministero l’erogazione dell’acconto del finanziamento  di 15 milioni di euro a disposizione di ogni progetto.

I progetti sono “resiDenza-resiLIenza”, che raggruppa i Comuni di Moncalieri (capofila), Nichelino, Chieri, Beinasco, Trofarello, La Loggia e Piobesi Torinese, unitamente all'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e  Atc del Piemonte Centrale, che si è piazzato 74esimo su 290 proposte complessive; e “Ricami Urbani-ricucire l'abitare metropolitano” che raggruppa i Comuni di Collegno (capofila), Grugliasco, Borgaro Torinese, il Consorzio Intercomunale Torinese e Atc del Piemonte Centrale.

Il passo successivo, in via di definizione, è l’accordo di parternariato fra la Città metropolitana e i soggetti attuatori per definire i ruoli delle parti interessate, dopodiché sarà possibile dare il via alle opere.

“Sono fra le prime risorse del Pnrr che arrivano alla Città metropolitana” commenta la Consigliera  delegata metropolitana  alla pianificazione strategica "e il nostro ente in questo caso riveste anche il ruolo di  soggetto beneficiario. I tempi, dall’emissione del bando all’arrivo dei finanziamenti, sono stati piuttosto veloci. Lavorare in modo concertato, con la regia di un Ente di area vasta come la Città metropolitana capace di aggregare idee e risorse, è la via da perseguire”.

Territorio e urbanistica

I tre progetti individuati dalla Città metropolitana per ridurre il disagio abitativo sul territorio metropolitano presentati per partecipare al bando del programma PINQuA (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) promosso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono risultati ammissibili al finanziamento.

“Il bando era molto complesso e il risultato ottenuto è davvero importante” commenta il consigliere delegato metropolitano alla pianificazione strategica Dimitri De Vita “perché mostra la capacità delle nostre realtà territoriali di progettare insieme. Gli interventi previsti dai tre progetti centrano in pieno quegli aspetti che sono alla base di una vera riqualificazione dell’abitare e delle periferie, capaci di proporre nuovi modi di vivere: l’ammissibilità al programma PINQuA ne costituisce il riconoscimento”

Un riconoscimento che in termini economici significa una cifra di 45 milioni, suddivisi all’incirca in 15 milioni a progetto.

L’ammissibilità costituisce però il primo, fondamentale step per ottenere il finanziamento: il Ministero ora deve pubblicare il decreto che rende ufficiale la graduatoria. Complessivamente le risorse a livello nazionale disponibili si aggirano attualmente su 3,2 miliardi di euro, che copriranno solo una parte dei progetti ammessi. Una seconda tranche, di circa 1,1 miliardo di euro, rientrare in un secondo tempo con un ulteriore finanziamento.

Una volta ufficializzata la graduatoria, i progetti che rientrano nel primo lotto di finanziamento hanno 240 giorni per presentare un progetto più dettagliato su cui poi potranno essere messi a gara, ottenuti i fondi, le opere da realizzare.

In questa prima tranche di progetti ammissibili e finanziabili ne rientrano ben due dei tre presentati dalla Città metropolitana di Torino: si tratta di “resiDenza-resiLIenza”, che raggruppa i comuni di Moncalieri (capofila), Nichelino, Chieri, Beinasco, Trofarello, La Loggia e Piobesi Torinese, unitamente all’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e  Atc del Piemonte Centrale, che si è piazzato 74esimo su 290 proposte complessive e "Ricami Urbani – ricucire l’abitare metropolitano che raggruppa i comuni di Collegno (capofila) , Grugliasco, Borgaro Torinese con il partenariato di Atc del Piemonte Centrale e Società Cooperativa Edilizia a proprietà indivisa Giuseppe Di Vittorio.

Il terzo, “UBIQuA – Uomo, biosfera, innovazione, qualità dell’abitare” che raggruppa i Comuni di Settimo Torinese (capofila), Venaria Reale, San Mauro Torinese e Foglizzo con il partenariato di Atc del Piemonte Centrale rientra nella seconda tranche di finanziamento. .

Le linee di indirizzo di PINQuA e il bando della Città metropolitana

Lo scorso dicembre la Città metropolitana di Torino aveva avviato, con la collaborazione della Fondazione per l'architettura - in virtù di un protocollo di intesa firmato nello stesso mese dal consigliere delegato allo sviluppo strategico Dimitri De Vita e l'Ordine degli architetti di Torino - una ricognizione di proposte progettuali, con le quali partecipare al programma PINQuA, per ridurre il disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie e all'incremento della qualità della vita e che attribuissero all'edilizia residenziale sociale un ruolo prioritario.

Il bando, in linea con il Programma PINQuA, prevedeva che ciascun ente locale potesse presentare idee progettuali, con un contributo massimo per ogni proposta ammessa di 15 milioni di euro. Il programma nazionale prevede che venga assicurato il finanziamento di almeno una proposta per regione. I temi attorno ai quali costruire le proposte progettuali erano :
- riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio esistente;
- rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati;
- miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani, dei servizi e infrastrutture;
- rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa;
- individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all'autocostruzione.

La risposta territoriale era stata un successo, considerando anche la difficoltà per i Comuni di organizzarsi, oltre tutto in tempi di lockdown e di congenita mancanza di personale: parteciparono alla “call” della Città metropolitana di Torino 24 Comuni oltre all’Atc, (Agenzia territoriale per la casa del Piemonte centrale), per un totale di oltre 200 milioni di euro, proponendo progetti singoli o in forma aggregata, fra i quali vennero individuati i tre progetti che hanno poi partecipato al bando e hanno ottenuto l’ammissibilità.