I NOSTRI COMUNICATI

 

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Domenica 25 maggio la storia, l’arte e la cultura saranno le protagoniste della Giornata Nazionale dell’ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane, che in Piemonte proporrà 28 residenze aperte e visitabili gratuitamente, in alcuni casi con la prenotazione obbligatoria. La Giornata Nazionale ADSI valorizza un patrimonio artistico e culturale in parte ancora poco conosciuto, costituito da castelli, rocche, ville, parchi e giardini.
La Giornata Nazionale ADSI ha il patrocinio del Ministero della Cultura e, nel territorio torinese, della Città metropolitana. Delle 28 dimore piemontesi visitabili domenica 25, quattro apriranno per la prima volta in occasione della Giornata. Tra di esse il castello di Strambinello, di origine medievale, con mura merlate, torri e finestre a bifora, oggetto di un restauro conservativo avviato nel 1983 ed ancora in corso.
La Giornata Nazionale 2025 sarà anche l’occasione per presentare gli importanti restauri avviati grazie ai fondi del PNRR, nell’ambito dei bandi del Ministero della Cultura dedicati a parchi e giardini storici e di quelli dedicati all’architettura rurale. Nel Pinerolese, a Piossasco, Casa Lajolo aprirà il suo giardino, in cui si sono appena conclusi i lavori di adeguamento del sistema di irrigazione e illuminazione ed è stata migliorata l’accessibilità, con l’obiettivo di favorire l’accoglienza e l’inclusione di tutti i visitatori. Nei pressi di Pinerolo, in località Ai Nana, sarà visitabile la cappella di San Giovanni Battista, parte di un ampio compendio rurale appartenuto nel 1428 alla famiglia Nana, è stata oggetto di un significativo restauro dell’apparato decorativo.
Numerosi eventi collaterali, alcuni dei quali a pagamento, fanno da corollario alle aperture previste per la Giornata: mostre di cimeli e collezioni private, degustazioni, presentazioni di volumi legati alle storie di famiglia, convegni su tematiche varie. A Pavarolo, ad esempio, sono in programma visite alle attrattive del territorio e iniziative legate alla tradizione locale.
Oltre alla cappella di San Giovanni Battista in località Ai Nana di Pinerolo, ai castelli di Pavarolo e di Strambinello e alla Casa Lajolo di Piossasco, saranno visitabili il castello Provana di Collegno, Palazzo Ricca di Castelvecchio a Bricherasio, il Palazzotto Juva a Volvera, il parco del castello di San Salvà e le cascine Pallavicini a Santena, la tenuta del Colombretto con la cascina Losetta e la villa le Peschiere a Pinerolo.
Per maggiori informazioni sulle visite alle dimore storiche associate all’ADSI nel territorio della Città metropolitana di Torino si può consultare il sito Internet dell’associazione alla pagina www.associazionedimorestoricheitaliane.it/eventi-dimore/440377/#navTabContent

I DETTAGLI DELLE VISITE ALLE DIMORE STORICHE NEL TERRITORIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO

- cappella di San Giovanni Battista, località Ai Nana, Pinerolo: visite pomeridiane agli interni della cappella, il cui apparato decorativo è stato interessato da un ingente restauro realizzato grazie al finanziamento PNRR “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” che ha interessato anche il campanile e l'adiacente portale seicentesco. Prenotazione obbligatoria

- Casa Lajolo, Piossasco: visite al giardino formale, all’orto-giardino e alla scuderia della villa, appena restaurata grazie al bando PNRR "Parchi e giardini storici". Strumenti di accessibilità disponibili per ipovedenti, non udenti e con ridotta mobilità (pedana elevatrice) e pannelli in CAA- Comunicazione Aumentativa Alternativa per bisogni comunicativi speciali. Possibilità di visitare gli interni della villa e la cantina (ingresso 5 auro) con prenotazione raccomandata
- castello Provana di Collegno: visitabili il parco e le sale del piano terreno del castello con accompagnamento di figuranti in costume d’epoca dell’associazione Storia San Lorenzo. In programma anche una esposizione di ricami Bandera nelle sale interne del Castello e una mostra a cura dell'Associazione Internazionale Regina Elena dedicata alle Milizie del Monferrato nella campagna militare del 1746, che anticipò la Battaglia dell'Assietta e la Pace di Aquisgrana. Alle 16 conferenza sull'impegno personale della Regina Elena nella lotta contro l'encefalite letargica e il cancro, con interventi del docente universitario Paolo Mazzarello. Ingresso libero senza prenotazione
- castello di Pavarolo: visite pomeridiane gratuite senza prenotazione al parco, all’antica ghiacciaia e al piano terreno, con la sala d'armi, l'antica orangerie, la scuderia e il pozzo. Il Comune di Pavarolo proporrà visite gratuite dello Studio Museo Felice Casorati con la mostra "Felice Casorati designer" e della casa dell’artista, del percorso botanico sulla collina di Pavarolo, del parco della settecentesca "Villa Enrichetta", della torre campanaria e del centro storico recentemente riqualificato. Per i ristoranti si consiglia la prenotazione
- castello di Strambinello: visite guidate gratuite ad alcune sale interne del castello e passeggiata all’esterno, per ammirare le antiche varietà di rose e un melograno al centro del cortile. Sono in programma due visite in mattinata e due nel pomeriggio con prenotazione obbligatoria
- palazzo Ricca di Castelvecchio, Bricherasio: visitabili gratuitamente il giardino e il primo piano della dimora con visite guidate. La prenotazione è obbligatoria sul sito dell’ADSI. Sarà possibile visitare il secondo piano della dimora (ingresso 5 euro) e acquistare il riso Carnaroli prodotto dai proprietari del castello
- Palazzotto Juva, Volvera: visita gratuita agli esterni della dimora e della casa dei mezzadri, con prenotazione obbligatoria. Possibilità di visita dei saloni interni del Palazzotto e del giardino, con la mostra di scultura e pittura e la Bubble Room (ingresso 8 euro, gratuito per i bambini)
- Parco del Castello di San Salvà e Cascine Pallavicini, Santena: visitabili gratuitamente il parco e il complesso delle cascine storiche ristrutturate, con una passeggiata guidata dalla proprietà della durata di 90 minuti circa (si raccomandano scarpe comode) con prenotazione obbligatoria. Possibilità di acquistare gli asparagi di Santena
- tenuta del Colombretto-cascina Losetta, Pinerolo: visita della corte e scoperta delle produzioni dell’azienda agricola Aurora, su prenotazione
- Villa Malfatti, San Giorgio Canavese: visita gratuita del parco con la guida di uno dei proprietari, con prenotazione obbligatoria sul sito dell’ADSI. Possibilità di visitare gli interni della villa (ingresso 7 auro, gratuito per i bambini). La villa, costruita all’inizio dell’Ottocento e ristrutturata alla fine, non ha subito altri interventi ed è tuttora dimora dei discendenti Malfatti
- Villa le Peschiere, Pinerolo: Visita gratuita del giardino e della corte rustica dove è attivo il centro di equitazione dell'associazione “OltreRiesco”, con spiegazione storica da parte dei proprietari. Prenotazione obbligatoria.castello Pavarolo

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Nel quarto fine settimana di maggio il circuito concertistico di Organalia, patrocinato dalla Città metropolitana di Torino propone un doppio appuntamento, a Chivasso e a Verolengo.
A Chivasso sabato 24 maggio alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore in via Blatta 30, in occasione della festa di Maria Ausiliatrice è in programma un concerto dell'organista Massimo Gabba, docente al Conservatorio "Guido Cantelli" di Novara, e della soprano Danae Rikos. Il programma, intitolato emblematicamente "A Maria", è un omaggio musicale alla Madre di Gesù attraverso brani per organo solo, che metteranno in evidenza lo strumento costruito da Carlo Vegezzi Bossi nel 1894, affiancati a pagine per organo e voce in un’antologia di facile ascolto ma di grande contenuto. Tra gli autori scelti per il concerto figurano Filippo Capocci (Marcia religiosa), Giuseppe Verdi (“Ave Maria” dall'opera “Otello” e “La Vergine degli Angeli” da “La forza del destino”), Marco Enrico Bossi (“Ave Maria” opera 104 e “Ave Maria seconda”), Franz Schubert (“Ave Maria”), Gabriel Fauré (“Pie Jesu”), Pietro Mascagni (“Ave Maria”), Clement Loret (“Priére”), Max Reger (“Ave Maria”), Wolfgang Amadeus Mozart (“Laudate Dominum”) e Gioacchino Rossini (“O salutaris hostia”). Il concerto è organizzato in collaborazione con l'associazione Contatto nell'ambito di Chivasso in Musica-MusicArt 2025 e con il Comitato chivassese della Croce Rossa Italiana.
Domenica 25 maggio alle 21, al santuario della Madonnina di Verolengoè in programma un concerto dell'ensemble Accademia degli Umoristi, formato dal flautista Giulio De Felice, dalla violista Eleonora Ghiringhelli e dall’organista Davide Stefanelli. Il programma, intitolatoLe Triosonate per flauto e viola da gamba”, comprende pagine di Baldasarre Galuppi, Jean-Marie Leclair, Jacques-Christophe Naudot e Georg Philip Telemann. Il concerto è organizzato in collaborazione con la Fondazione Santuario della Madonnina e con il patrocinio del Comune di Verolengo.
Il programma del mese di giugno si aprirà invece domenica 1 con il concerto “La musica della Nuova Italia” alle 21 nella chiesa parrocchiale si San Carlo Borromeo a San Carlo Canavese. L’orchestra Gli Armonici di Bra, diretta dal maestro Giuseppe Allione, insieme all’organista Maria Grazia Varrone, proporrà pagine di Marco Enrico Bossi, Ottorino Respighi e Giuseppe Martucci.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet www.organalia.eu o scrivere a info@organalia.orglocandina-24-maggio-2025 chivassolocandina-verolengo-organalia-2025

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Per gli appassionati di mineralogia, collezionisti e professionisti del settore, sabato 17 e domenica 18 maggio l’appuntamento da non mancare è al palaghiaccio Cotta Morandini di Torre Pellice, con la decima edizione di MineraLuserna, la rassegna mineralogica organizzata dall’associazione di promozione culturale Sën Gian e dedicata alla scoperta e alla valorizzazione delle pietre, sin dall’inizio patrocinata dalla Città metropolitana di Torino. La mostra è visitabile gratuitamente ed è aperta a tutti coloro che desiderano esplorare il mondo dei minerali, incontrando collezionisti provenienti da tutto il Nord Italia e dall’estero. Oltre alla mostra-mercato di minerali e gemme, sono in programma laboratori per ragazzi e bambini e un’esposizione di campioni provenienti da musei ed Enti del territorio piemontese.
Molto interessante la visita alle cave di pietra di Luserna, che sarà organizzata in tre turni, sabato 17 maggio alle 10,30, alle 15 e alle 17, sotto la guida del professor Riccardo Sandrone e su prenotazione. Sempre sabato 17, alle 10,30 al palaghiaccio Cotta Morandini, è in programma la presentazione del libro “Labor Mirabilis”, che propone la traduzione dal latino del primo trattato di paleontologia piemontese, curata dalle studentesse e dagli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Blaise Pascal di Giaveno. I relatori saranno Vittorio Pane, curatore del Museo geologico sperimentale della sezione di Giaveno del CAI, e la professoressa Paola Scavino, dell’Istituto Pascal. Domenica 18 alle 10 si terrà invece la conferenza di Manlio Vineis intitolata “Diventare ricercatori di minerali”. Sabato 17 e domenica 18 alle 14,30 al “Cotta Morandini”è inoltre in programma un corso di fotografia naturalistica dedicato al mondo dei minerali, tenuto da Roberto Appiani. L’iscrizione al corso costa 50 euro, con prenotazione obbligatoria.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’organizzazione, scrivendo a mineraluserna@gmail.com o all’indirizzoassociazionesengian@gmail.com, oppure ancora a tullioparise@gmail.com. Si può anche chiamare il numero telefonico 348-0382734 o consultare gli aggiornamenti sulla pagina Facebook MineraLuserna.1

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Sono 17 gli appuntamenti concertistici che, tra il secondo fine settimana di maggio e la fine di luglio, scandiranno il programma della ventitreesima edizione del circuito musicale di Organalia, patrocinato sin dagli esordi dalla Provincia di Torino prima e, dal 2015, dalla Città metropolitana. Cinque le aree geografiche interessate: il Ciriacese con i Comuni di Cirié, San Carlo Canavese, San Maurizio Canavese e Nole; il Basso Canavese con Volpiano; il Canavese con Andrate, Chiaverano, Chivasso, Romano Canavese e Verolengo; le Valli di Lanzo con i Comuni di Ala di Stura, Balme, Ceres, Mezzenile e Viù.
La particolarità dell’edizione 2025 è la presenza femminile a ogni concerto, per valorizzare la partecipazione di musiciste già affermate accanto a giovanissime interpreti che, grazie ad Organalia, debutteranno di fronte a un pubblico appassionato e competente. Tutti i concerti di Organalia sono ad ingresso con offerta libera.
Il programma del mese di maggio si aprirà venerdì 9 a Volpiano alle 21 nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, di cui verrà valorizzato l’organo costruito da Giuseppe Bernasconi, con un concerto in ricordo di Marco Enrico Bossi, del quale ricorre il centenario dalla scomparsa. Si tratta del più importante organista e compositore di musica organistica vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, il primo italiano chiamato a suonare negli Stati Uniti d’America. Sarà la giovane e affermata organista siciliana Ilaria Centorrino, già docente al Conservatorio di Cosenza, a sviluppare la parte organistica, affiancata alla tromba da Mattia Gallo, che a Volpiano insegna il suo strumento ai giovani musici della Orchestra Filarmonica Volpianese. Per aprire la serata, Ilaria Centorrino eseguirà due brani tratti dall’opera 104, l’Entrée Pontificale e l’Ave Maria. A seguire la Sonata in Re minore opera 60 numero 1, il “Chant du soir” opera 92 e “Alla marcia funebre” per pedale solo. Il duo Centorrino-Gallo proporrà la “Fantaisie pour Trompette et Orgue” di Eric Stauffer, la Rapsodia sacra per organo e tromba di Eric Schmidt e una Gran Fantasia dall’opera “La Traviata” di Giuseppe Verdi. Il finale sarà affidato all’organo solo, con lo Studio da concerto numero 1 del canavesano Pietro Alessandro Yon. Il concerto è sostenuto dal Comune di Volpiano ed è organizzato in collaborazione con l’Unitre e con la Filarmonica Volpianese.
Sabato 10 maggio alle 21 è invece in programma un concerto nel Duomo di San Giovanni Battista a Cirié con la Camerata Barocca Musica Viva, che vedrà quale protagonista assoluta la soprano torinese Arianna Stornello, specializzata nella prassi esecutiva barocca, chiamata a confrontarsi con la figura di Maria Maddalena, vista da alcuni compositori del periodo barocco. Ispirandosi agli attributi tradizionalmente accostati alla Maddalena - Verecunda, Simplex, Secreta, Humilis, Fidelis, Lacrimabilis - il concerto traccerà un ritratto intenso e coinvolgente di una donna eccezionale attraverso le musiche di Antonio Caldara, Giovanni Bononcini, Gerolamo Frescobaldi, Johann Heinrich Schmelzer, Georg Friedrich Händel, Antonio Vivaldi e Johann Adolf Hasse. L’organizzazione del concerto è sostenuta dalla Città di Cirié per il tramite dell’Unione dei Comuni del Ciriacese e Basso Canavese, e dal Rotary Club di Cirié-Valli di Lanzo.
Sabato 17 maggio ci sarà invece il gradito ritorno dell’Ensemble Andromeda nella chiesa plebana di San Maurizio Canavese, che ha Francesco Bergamini quale primo violino concertatore e ben due protagoniste dell’appuntamento: la soprano Cristina Mosca, apprezzata sia nel repertorio barocco che in quello romantico, e l’oboista Arianna Zambon, che sarà solista nel Concerto in Re minore per oboe e orchestra S.Z799 di Alessandro Marcello.
Maggiori dettagli sui concerti sono reperibili nel sito Internet www.organalia.euorganalia-logo-multi-4

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"È stata una grande e bellissima sfida, quella della candidatura di Agliè a Borgo dei Borghi 2025. Il 2^ posto lascia tanto orgoglio per il lavoro di squadra e la consapevolezza che ora Agliè è una meta conosciuta a livello nazionale": questo il commento della consigliera di Città metropolitana di Torino delegata al turismo Sonia Cambursano con i complimenti di tutto il nostro territorio al sindaco del Comune di Agliè Marco Succio e a tutta la comunità locale.
Domenica sera 20 aprile durante la trasmissione di Rai3 Kilimangiaro è stato il borgo siciliano di Militello ad ottenere la vittoria su altri 19 Comuni candidati.

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L'Abbazia di Novalesa, gioiello di arte, storia e cultura in Val Cenischia, affidata da Città metropolitana di Torino alla comunità monatica benedettina accoglie i visitatori in questi giorni di fine aprile, ad eccezione di sabato 19 aprile.
 All'Abbazia di Novalesa si può ammirare l'opera di Michelangelo Pistoletto "Il terzo paradiso" posizionata nel 2024 
✅ La Cappella di Maria Maddalena è sempre visitabile prenotando l'apertura sull'app Chiese a porte aperte
✅Il Museo archeologico è aperto ad ingresso libero
 Domenica di Pasqua, 20 aprile il complesso abbaziale è aperto dalle 11 alle 13 con visita guidata alle ore 11.30
 Lunedi 21 aprile, Pasquetta visite guidate alle 10.30 e 11.30
  Venerdi 25 aprile alle ore 15,30 VISITA SPECIALE alla biblioteca dell'Abbazia e agli affreschi di Antoine de Lonhy.

Prenotazione obbligatoria scrivendo a visite@abbazianovalesa.org indicando nome e numero di partecipanti.








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Nel 2024, all’età di soli 67 anni, è venuto a mancare Luciano Viotto, uno dei protagonisti più appassionati della scena jazz torinese. Funzionario della Città metropolitana di Torino, Viotto era da poco in pensione dopo una lunga carriera nell’ambito dell’urbanistica, iniziata nel 2005 presso l’allora Provincia di Torino.

Per ricordarne la figura e la passione per il jazz, la Città metropolitana di Torino, in collaborazione con il Torino Jazz Festival e la Fondazione per la Cultura Torino, promuove una mostra fotografica dedicata a Chet Baker. Le immagini esposte furono scattate da Luciano Viotto il 21 aprile 1988, durante il concerto al Teatro Carignano, pochi giorni prima della scomparsa del celebre trombettista, avvenuta il 13 maggio ad Amsterdam.

Luciano Viotto non era un musicista, ma un raffinato conoscitore del jazz e un appassionato collezionista. Tra i suoi progetti di studio e divulgazione, si ricorda una dettagliata discografia completa di Miles Davis.

Il concerto al Carignano fu un evento unico: Chet Baker si esibì con un quintetto d’eccezione composto da Enrico Rava, Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Giovanni Tommaso e Roberto Gatto. La partecipazione di Baker fu incerta fino all’ultimo: fermato alla dogana francese, riuscì a raggiungere Torino solo grazie all’intervento di un avvocato, arrivando in teatro per il secondo set. Nonostante le difficoltà, la sua performance fu memorabile.

Le fotografie scattate da Viotto in quell’occasione saranno esposte nel foyer della sede della Città metropolitana di Torino, in corso Inghilterra 7.

La mostra inaugura il 22 aprile alle ore 16, alla presenza della famiglia di Luciano Viotto, di Lorenza Cattadori di Musica Jazz e del sassofonista Gianni Denitto.

La mostra resterà aperta fino al 5 maggio, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 (chiusa nei weekend e nei giorni festivi).
Ingresso gratuito.


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Sono passati 121 anni dalla tragedia del Beth, causata da una delle più devastanti valanghe che si ricordino nella storia delle Alpi Occidentali. Sabato 19 aprile alle 11 nella piazzetta della frazione Plan di Pragelato che, giusto un anno fa, è stata intitolata alle vittime della più grande sciagura sul lavoro mai avvenuta in Piemonte, si terrà la cerimonia di commemorazione degli 81 operai periti nel 1904. L’evento è patrocinato dalla Città metropolitana di Torino.
La storia industriale delle miniere di rame realizzate in Val Troncea a oltre 2700 metri di quota era iniziata nel 1863 con la concessione acquisita dall’imprenditore torinese Pietro Giani. L’iniziativa conobbe vicende travagliate dal punto di vista economico, ma fu anche un’occasione per la sperimentazione di nuove tecniche estrattive. La storia delle miniere del Beth si interruppe però nel peggiore dei modi, martedì 19 aprile 1904. Nei giorni precedenti gli operai, ormai a corto di viveri, impressionati dalle forti e persistenti nevicate, dai rumori e dal pericolo imminente, avevano deciso di scendere a valle per trascorrere la Pasqua in famiglia. Si narra che i minatori locali, che conoscevano i pericoli dell’alta montagna, avessero proposto invano ai compagni di ricoverarsi nelle gallerie delle miniere, portando con sé gli attrezzi, per poi liberarsi una volta che la valanga incombente fosse caduta.
Il distacco della massa nevosa avvenne tra le 12 e le 12,30 di quel 19 aprile, preceduto dal tuono che annuncia il distacco delle grandi masse nevose: un rumore che chi pratica l’escursionismo invernale con gli sci o con le racchette da neve ben conosce e teme. I diversi gruppi in cui si erano divisi gli operai furono travolti e trascinati a valle senza scampo. Fu possibile iniziare le ricerche dei pochi sopravvissuti solo il giorno dopo, mercoledì 20 aprile. I valligiani, gli artiglieri provenienti dal Forte di Fenestrelle, le Guardie Forestali e i Carabinieri riuscirono a salvare una trentina di minatori, mentre 40 salme furono trovate, ricomposte e seppellite in una fossa comune nel cimitero di Laval. Oltre due mesi dopo, il 28 giugno 1904, sotto la neve che ancora ingombrava il canalone del Gourée, venne alla luce il corpo dell'ultima vittima recuperata. Il più giovane degli operai uccisi dalla valanga era originario di Salza, in val Germanasca: aveva solo 16 anni. Gli altri minatori provenivano da Pragelato, da Pinasca, da Perosa Argentina, da Perrero, da Prali, da Massello e da Roure, ma c’erano anche alcuni operai esperti provenienti dalla Provincia di Belluno, dove esisteva una consolidata tradizione di estrazione del rame. Dopo la tragedia al Beth l’attività riprese con molte difficoltà, per poi cessare definitivamente nel 1914. Passarono gli anni e la tragedia di quei poveri minatori rischiò di essere dimenticata, fino a quando la passione di alcuni pragelatesi attenti alle tradizioni e alla storia del loro paese non l’ha riportata all’attenzione dell’opinione pubblica, riaprendo il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in ambiente montano.locandina 121 anniversario Valanga Beth bianca

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Lungo un tratto dell’antica via Francigena, nella bassa Valle di Susa, tra i Comuni di Buttigliera Alta e Rosta, sorge la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Il complesso architettonico, oggi di proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, è il protagonista di Storie metropolitane, la rubrica dedicata al racconto delle eccellenze del territorio curata dall’Ufficio stampa della Città metropolitana di Torino.

La nuova puntata, pubblicata sul canale Youtube al link https://youtu.be/y702JcHWtwY , sottolinea l’importanza artistica di Giacomo Jaquerio, il noto pittore piemontese che sabato 5 e domenica 6 aprile i Comuni di Buttigliera Alta, Rosta ed Avigliana, insieme alla Fondazione Ordine Mauriziano, celebreranno in occasione del 650° anniversario della sua nascita.

Sulla statale del Moncenisio in direzione di Avigliana, poco lontano da Rivoli, si apre sulla sinistra un breve viale di platani che termina su uno spiazzo dove sorge uno dei più pregevoli monumenti di arte medievale del Piemonte: la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. Il monumento risale al 1198, quando Umberto III di Savoia donò ai frati Antoniani un terreno su cui costruire un complesso che si prendesse cura dello spirito, negli spazi della chiesa, della sacrestia e del convento, e, nello stesso tempo, del corpo, nei locali dell’ospedale adibito al sollievo del cosidetto “fuoco di Sant’Antonio”.

“Il toponimo attuale – spiega Marta Fusi, direttrice della Fondazione Ordine Mauriziano - deriva dal nome del canale, “ri invers”, che scorre a ridosso del complesso. Il cuore della Precettoria è la chiesa, con la sua splendida facciata asimmetrica con trionfo di ghimberghe in terracotta e pinnacoli che, insieme all’abside slanciata, rappresentano l’esempio più evidente dell’anima gotica di Ranverso. Completano la struttura la sacrestia e il chiostro, anche se ad attirare l’attenzione dei visitatori è soprattutto il piccolo portico di accesso alla chiesa”
Lo spazio dell’ingresso, realizzato intorno alla metà del XIV secolo, è caratterizzato da volte a crociera rette da pilastri, sulle estremità dei quali si trovano curiose piccole sculture che decorano capitelli e mensole con teste umane e di animale e volti mostruosi. Le costruzioni vicine alla Chiesa costituiscono il concentrico, cioè il centro dell’antica vita di Ranverso. Qui il luogo più importante era l’Ospedale, o Spedale, di cui oggi è ancora possibile ammirare la facciata con decorazioni in terracotta del XV secolo.

“Nel presbiterio e nella sacrestia – commenta la direttrice Fusi - si conservano gli affreschi più importanti di Giacomo Jaquerio, pittore piemontese attivo dalla seconda metà del XIV secolo sino al 1453, anno della sua morte. Nel presbiterio a sinistra si trovano affreschi, uniche opere firmate dal pittore, come la Madonna in trono con Bambino e altri ritratti di profeti. A destra invece scene della Vita di Sant’Antonio attribuite ad una più generica “scuola di Jaquerio”, nelle quali vengono spesso rappresentati maiali”.
Il suino è infatti un elemento che ricorre molto spesso nell’iconografia legata a Sant’Antonio proprio per il largo uso che i monaci Antoniani facevano del grasso degli animali per la cura delle malattie cutanee legate al Fuoco di San’Antonio.

“Anche la cappella della sacrestia conserva affreschi di Jaquerio – prosegue Marta Fusi - Sulla volta sono raffigurati i quattro Evangelisti, ognuno dei quali è identificabile, grazie al simbolo che gli è proprio; sulla parete sud sono effigiati i santi Pietro e Paolo, a est l’Annunciazione, a nord la Salita al Calvario, a ovest la Preghiera nell’Orto degli Ulivi”.
Posto sull’altare maggiore un capolavoro di Defendente Ferrari, ritenuto l’ultima opera del grande pittore piemontese attivo tra il 1510 e 1530: il polittico, al cui centro si trova la Natività con a destra San Rocco e San Bernardino da Siena e a sinistra Sant’Antonio e San Sebastiano.
“Occuparsi di un bene così prezioso – conclude la direttrice della Fondazione Ordine Mauriziano, Marta Fusi – è una bella sfida e una grande responsabilità. Noi lavoriamo per i figli dei nostri figli. Operare per un luogo storico, artistico e culturale come la Precettoria tocca molteplici aspetti: da una parte occorre garantire l’apertura e l’accessibilità della parte museale, e dall’altra, trovare risorse per il restauro e la conservazione. Grazie ad importanti finanziamenti l’intero tetto della manica conventuale è stato restaurato e stanno per partire i lavori che riporteranno allo splendore il Corridoio degli Stemmi. Inoltre, col finanziamento di 5 milioni di euro della Regione Piemonte, si recupererà l’antico Ospedaletto e la Cascina Bassa, che verranno utilizzati come strutture ricettive per ampliare l’offerta turistica del sito con la realizzazione di un punto di ristoro, di un ampio parcheggio per i visitatori e di una foresteria a servizio di chi percorre gli itinerari dell’antica Via Francigena.
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2025/storiemetropolitane/index.shtml



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In occasione di tre ricorrenze dal profondo valore civico, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il 2 giugno (festa della Repubblica italiana) e il 4 novembre (giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate), sei istituzioni pubbliche che hanno sede in edifici storici torinesi aprono le loro porte per offrire un percorso insolito, nel cuore della città.
L’evento è promosso dalla Città di Torino - Presidenza del Consiglio comunale e dalla Prefettura di Torino, con la collaborazione della Città metropolitana di Torino, di Turismo Torino e Provincia, per il Ministero della Cultura, dei Musei Reali e dell’Archivio di Stato di Torino, e per la Fondazione Torino Musei, di Palazzo Madama.

L’itinerario ha inizio a Palazzo Civico, storica sede del municipio cittadino, inserita nel nucleo originario della Torino di fondazione romana. Il percorso di visita, la cui partenza è prevista dal Cortile d’Onore del Palazzo stesso, di impianto tipicamente barocco, si snoderà attraverso le sue Sale Auliche: lo Scalone d’Onore seicentesco, la neoclassica Sala dei Marmi e il suo loggiato, la Sala delle Congregazioni, la splendida Sala Rossa, cuore della vita amministrativa torinese, per concludersi presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che, eccezionalmente, aprirà le sue porte ai visitatori.

Percorse le vie che collegano il Palazzo di Città con Piazza Castello, si raggiungono i Musei Reali per la visita nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale, centro di comando della dinastia sabauda e prima reggia dell’Italia unita. Si sale al piano nobile attraverso lo Scalone d’Onore, commissionato dal re Vittorio Emanuele II all’architetto Domenico Ferri nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando per i Savoia si prospettava un ruolo nazionale con Torino capitale del nuovo regno. È un’architettura di gusto eclettico, con una decorazione ispirata a modelli barocchi.
Si entra nel grande Salone delle Guardie Svizzere, si attraversano numerose sale fastose tra cui quella del trono e quella del Consiglio, nella quale il 4 marzo 1848 fu siglato lo Statuto Albertino, per giungere nella Galleria Beaumont, che prende il nome dal pittore di corte incaricato di dipingerne la volta. Qui ha sede l’Armeria Reale, che accoglie la raccolta dinastica di armi e armature antiche. Aperta al pubblico nel 1837 è una delle istituzioni culturali che Carlo Alberto promuove insieme alla quadreria di Palazzo Madama, futura Galleria Sabauda, l’Accademia Albertina e la Biblioteca Reale. Al termine si percorre lo scalone alfieriano, che collega gli appartamenti reali con le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di Corte e al Teatro.

Si giunge al Palazzo delle ex Regie Segreterie di Stato, antica sede di ministeri sabaudi e dal 1866 della Prefettura di Torino. Il percorso prevede, la Galleria affacciata sui Giardini Reali realizzata da Benedetto Alfieri tra il 1738 e il 1756, lungo ambiente di raccordo tra la Galleria Beaumont e gli Archivi di Corte, che si apre in cima allo spettacolare scalone alfieriano, affrescata dal bolognese Pelagio Palagi durante la stagione del rinnovamento dei reali palazzi voluto da Carlo Alberto. Un affaccio sull’infilata delle sale di rappresentanza, allestite sempre da Alfieri, affrescate da Francesco Gonin e arredate con i migliori pezzi provenienti dal mobiliere di Palazzo Reale e dalle Raccolte Civiche culminante nell’ufficio che fu di Camillo Benso Conte di Cavour, una piccola stanza dalle pareti blu, la più vicina a Palazzo Reale, rimasta intatta dalla sua prematura scomparsa nel 1861. Tante le curiosità come la piccola porta segreta, alle spalle della sua scrivania, da dove si può raggiungere Palazzo Reale. Anche l’ufficio del Prefetto è aperto al pubblico.

Dalla Galleria si passa all’aula del Consiglio della Città metropolitana di Torino, già Provincia di Torino. Nel 1864 Torino non è più capitale. Gli intendenti delle Segreterie vengono sostituiti dai Prefetti ai quali viene collegato un consiglio provinciale. L’ampia sala dedicata alle riunioni del consiglio, con le sue decorazioni, è un’interessante espressione dei modelli eclettici propri del periodo umbertino, ispirati alla tradizione pittorica e architettonica italiana.
Dall’aula metropolitana si giunge all’ Archivio di Stato le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra per conservare i documenti dell’Archivio di Corte, tuttora custoditi nelle «guardarobe» che circondano le stanze. Originariamente i Regi Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo: potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti. Questa parte della visita termina con il passaggio attraverso lo scalone juvarriano, antica via di accesso e di uscita dell’Archivio di Corte.

Le visite con partenza alle 14.30 e alle 15.00 si concluderanno a Palazzo Madama ove, accompagnati dal direttore Giovanni C.F. Villa, si avrà piena coscienza di quella che Guido Gozzano definì «la casa dei secoli» poiché «Nessun edificio racchiude tanta somma di tempo, di storia, di poesia». Un Palazzo Madama narrato nel suo essere ideale generatore dell’Italia unita e dell’Europa dei popoli, con la visita che si soffermerà nella Sala del Senato del Regno d’Italia che «volle preparò sancì l’unità nazionale. Costituì il Regno d’Italia, proclamò Roma capitale», come recita il fastigio a lettere d’oro in essa posto, e nella Sala Feste in cui, il 18 ottobre 1961, il Consiglio d’Europa firmò la Carta Sociale Europea, la carta dei diritti dei popoli d’Europa.

Modalità di visita
I gruppi saranno accompagnati nella visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme a studentesse e studenti delle scuole secondarie impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro.
L’ingresso è gratuito esclusivamente su prenotazione. Per l’accesso in Prefettura è necessario esibire un documento di identità.

Informazioni e Prenotazioni: www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni
Turno A: partenza da Palazzo Civico ore 14.30; partenza da Palazzo Reale ore 16.00; la visita prosegue a Palazzo Madama
Turno B: partenza da Palazzo Civico ore 14.45; partenza da Palazzo Reale ore 16.15
Turno C: partenza da Palazzo Civico ore 15; partenza da Palazzo Reale ore 16.30; la visita prosegue a Palazzo Madama
Turno D: partenza da Palazzo Civico ore 15.15; partenza da Palazzo Reale ore 16.45

Massimo 30 persone per Gruppo.

Accessibilità
Il percorso è accessibile a persone con disabilità motoria, ad eccezione dello scalone di collegamento tra l’Armeria e la Prefettura. Sarà possibile utilizzare un percorso alternativo, con passaggio esterno, oppure entrare direttamente nella Prefettura saltando i Musei Reali, che potranno essere visitati in altra data.