I NOSTRI COMUNICATI

 

Grandi infrastrutture

Grandi infrastrutture

La Città metropolitana di Torino interviene sul tema della gestione acqua nel Pinerolese, dopo la protesta davanti al Comune di Pinerolo da parte dei lavoratori di ACEA e invita i sindaci della zona a proseguire nel percorso intrapreso di allineamento alle disposizioni normative, senza per questo sottrarsi al confronto collaborativo per rassicurare i dipendenti sul futuro occupazionale.
“Si tratta di una vicenda che si protrae da diversi anni – spiega Jacopo Suppo, Vicesindaco della Città metropolitana di Torino – fin dal 2004 quando l’autorità d’ambito ATO 3 ha affidato la gestione del servizio idrico integrato congiuntamente a SMAT e ACEA con scadenza il 2023. Dopo una proroga di un anno, ora si tratta di concludere, come ampiamente previsto, la convergenza delle attività idriche di Acea nel gestore unico d’ambito, obiettivo della legge per la riforma del servizio idrico. La Corte dei Conti ha già respinto soluzioni locali alternative e crediamo immotivate le preoccupazioni di alcuni amministratori locali del Pinerolese, considerato il fatto che da più di un anno si è lavorato per rendere sostenibile questa transizione”.
“In tutti i percorsi di aggregazione già realizzati fino ad ora da SMAT con altre aziende pubbliche – aggiunge Suppo - è sempre stata assicurata la tutela dei lavoratori, che non è mai stata in discussione e sulla quale vigileremo come nelle altre occasioni”.
Un percorso portato avanti anche in seno a ATO 3, la cui Presidente Loredana Devietti commenta: “Dispiace che un processo che, dopo diversi confronti e interlocuzioni, sembrava avviato verso l’adesione al gestore unico, come previsto dalla legge,  sia stato adesso messo in discussione e ringrazio il sindaco di Pinerolo Luca Salvai che si è speso, insieme ad altri sindaci che lo hanno sostenuto,per cercare di portare avanti l’iter che dopo la proroga sta arrivando alla scadenza per gli adempimenti di legge. L’Autorità d’Ambito ATO 3 continuerà nella sua azione di attenzione e supporto del territorio per ogni necessità in merito, si rende disponibile a gestire, come in altri casi, questa fase di passaggio di ACEA contemperando le esigenze dei cittadini e quelle dei Comuni soci e insieme a Città metropolitana vigilerà affinché, come già assicurato dal vicesindaco metropolitano Suppo e come accaduto in diverse altre occasioni, i dipendenti siano tutelati a pieno”.

Grandi infrastrutture

 Marocco: Anche raddoppio Chivasso-Ivrea e Stazione Porta Canavese sono prioritarie

Annunciata in conferenza stampa con il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri l’attesa realizzazione dell’elettrificazione della linea ferroviaria Ivrea-Aosta, che è stata inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il programma di investimenti alimentato dal Recovery Fund. L’opera sarà realizzata entro il 2026 e costerà 110 milioni, di cui 84 coperti dal Pnrr e i restanti 26 milioni previsti nel prossimo contratto di programma. L’opera era stata proposta dalla Regione Piemonte e dalla Valle d'Aosta e il ministero l’ha approvata nella versione del progetto presentata da Rfi.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco anche se di fatto la tratta elettrificata riguarderà solo una porzione del territorio metropolitano, coinvolgendo i comuni del Canavesano fra Ivrea e Quincinetto: “Per la nostra viabilità è importante” ha detto Marocco “perché finora la mobilità in questa parte di Canavese è rimasta agganciata a quella valdostana. La nuova linea elettrificata Ivrea-Aosta potrebbe invece essere l’occasione perché la Regione Piemonte investa anche sul trasporto in queste zone,  riaprendo stazioni che sono state chiuse”.

Stessa attenzione, secondo Marocco, meritano però altre due opere strategiche per il Canavese: il raddoppio della linea Chivasso-Ivrea e la stazione dell’alta velocità Porta Canavese. “Anche queste due opere sono state inserite nelle proposte del Recovery Plan. Contribuirebbero a rilanciare lo sviluppo infrastrutturale del territorio. Confidiamo perciò che la Regione Piemonte le sostenga con forza”.















Grandi infrastrutture

Gli amministratori della Città metropolitana di Torino e delle Province di Asti e Novara dopo l’incontro di venerdì 30 ottobre con l’assessore Gabusi

“Siamo molto soddisfatti che l’assessore Gabusi abbia assunto l’impegno politico di estendere lo studio realizzato tempo fa dalla Regione Piemonte sulle fermate dell’alta velocità, decidendo di approfondire soltanto il caso delle stazioni di Chivasso e di Novara”. Questo il commento del vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, del presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco e della vicepresidente della Provincia di Novara Michela Leoni al termine della riunione svolta venerdì 30 ottobre con l’Assessore regionale ai trasporti. Gabusi ha assicurato che cercherà di reperire nel bilancio regionale i fondi per questo approfondimento delle attività di studio e progettazione delle fermate di Chivasso e di Novara.
Gli amministratori della Città metropolitana di Torino e delle Province di Asti e Novara si battono da tempo per portare avanti il progetto della stazione ferroviaria di interscambio “Porta Canavese” a Chivasso. Insieme all’auspicata fermata di Novara, la stazione di interscambio a Chivasso consentirebbe a migliaia di utenti del Torinese, della Valle d’Aosta e del Piemonte orientale di poter usufruire a pieno titolo del sistema ferroviario ad alta velocità.

Grandi infrastrutture

Ha avuto un seguito l’incontro sul futuro del sistema autostradale piemontese, che si è tenuto il 26 novembre scorso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Al tavolo convocato dal Ministero la Città Metropolitana di Torino, le Province di Alessandria, Vercelli, Asti, Piacenza e Pavia avevano fatto il punto sul quadro delle esigenze di interventi sulla viabilità provinciale collegato alla predisposizione del bando per la gestione del sistema autostradale piemontese.
Già nel gennaio 2018 la Città Metropolitana di Torino, a seguito di svariati incontri tecnici tra Ministero, Regione Piemonte ed AIPO, aveva stilato una lista di interventi programmati, legati al rinnovo della concessione autostradale sul territorio piemontese, sulla base dei criteri tecnici ed economici espressi dagli uffici del Ministero.
Durante l'incontro i tecnici del MIT avevano spiegato che le esigenze espresse dagli Enti di area vasta erano state suddivise in due categorie: da un lato le indicazioni strettamente connesse alla messa in sicurezza delle infrastrutture oggetto di bando, cioè la Tangenziale torinese, la Torino Pinerolo, la Bretella di Santhià, la Torino-Ivrea e la Torino-Piacenza (elemento base del bando di concessione); dall’altro gli interventi funzionalmente connessi al sistema autostradale ma non specificamente legati ad interventi di messa in sicurezza. Per i primi il Ministero ha assicurato l'inserimento e la realizzazione nell'ambito del bando di concessione, mentre per i secondi c’è l'impegno a chiedere al futuro concessionario autostradale lo sviluppo della progettazione di fattibilità tecnico-economica. Successivamente queste opere saranno finanziate a seconda delle disponibilità complessive.
Nel contempo gli uffici del MIT hanno comunicato la possibilità di procedere ad una revisione e/o integrazione all'elenco già agli atti. A seguito di un incontro con gli amministratori locali, il Consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici, Fabio Bianco, ha pertanto trasmesso al Ministero e all’Assessorato al Trasporti della Regione Piemonte le esigenze già segnalate e analizzate a Roma il 26 novembre e le nuove necessità, dettate talvolta da previsioni di trasformazioni del territorio pianificate nel periodo intercorso fra l'avvio della procedura e la pubblicazione del bando. L’elenco delle esigenze allegato alla lettera spedita da Bianco al Ministero e alla Regione ricomprende le opere già segnalate come necessarie nel gennaio 2018 ed evidenzia le nuove esigenze emerse. “Esprimiamo soddisfazione per la collaborazione messa in campo dagli amministratori locali, che ci hanno trasmesso in tempi brevi le esigenze delle loro comunità” sottolineano il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e il Consigliere delegato Fabio Bianco.

L’ELENCO DELLE OPERE CONNESSE ATTESE DAL TERRITORIO TRASMESSO AL MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLE INFRASTRUTTURE

- risanamento di scavalchi, sovrappassi, sottopassi e ponti della viabilità provinciale che interferisce con la rete autostradale. Trasformazione dei cavalcavia in ponti di prima categoria (NTC 208) e infrastrutture di categoria C. Controlli tecnici ed interventi di adeguamento normativi su tutti gli altri cavalcavia. Adeguamento idraulico e strutturale del ponte sulla Dora Baltea all’uscita del casello di Quincinetto (collegamento tra la Strada Provinciale 69 e la Statale 26
- adeguamento dello svincolo tra Provinciale 589 e Provinciale 161 e adeguamento della 589
- adeguamento della circonvallazione di Pinerolo sulla Provinciale 23, dall’innesto con l’autostrada A55 alla località Abbadia
- collegamento fra la Provinciale 69 di Quincinetto e la Provinciale 565 Pedemontana
- demolizione e ricostruzione del ponte sul rio Ribes al km 2+600 dell’ex Statale 565 (ora Provinciale)
- opere viarie di connessione tra il sistema tangenziale di Torino e la Provinciale 11 in zona Pescarito
- adeguamento e ammodernamento di ingressi e uscite autostradali: svincoli di Volvera sulla Provinciale 141 e di None sulla Provinciale 139; uscita Scarmagno con rotatoria sulla Provinciale 5; sistemazione dell’uscita di Albiano con rotatoria sulla Provinciale 80; ricognizione tecnica e interventi di adeguamento normativo su tutti gli altri svincoli
- soppressione e definitiva eliminazione della barriera di Beinasco sull’autostrada Torino-Pinerolo
- valutazione della soppressione delle barriere di Settimo Torinese, di Bruere e Vadò-Trofarello sul sistema della Tangenziale torinese
- completamento del collegamento tra il sottopasso delle Provinciali 500 e 40 e la viabilità connessa al casello di Volpiano
- adeguamento dello svincolo di Volpiano, con risistemazione della rotatoria sulla Provinciale 40 e valutazione del ricollocamento in corrispondenza della Provinciale 40
- realizzazione dello svincolo-casello di Romano Canavese in uscita dalla bretella autostradale Ivrea-Santhià sulla Statale 26 e valutazione sul sistema tariffario dei vicini caselli di Scarmagno, Ivrea e Albiano
- collegamento tra la Provinciale 40 di San Giusto e la 82 di Montalenghe, Variante al Comune di Foglizzo
- interconnessione tra il sistema autostradale e la ferrovia a Moncalieri
- Nodo idraulico di Ivrea
- adeguamento e nuovo manufatto di attraversamento del torrente Orco e dei rilevati di accesso
- completamento delle barriere antirumore nella zona nord di Santena
- realizzazione di uno svincolo fra le uscite 2 e 3 del raccordo autostradale Torino-Caselle sulla Provinciale 12
- svincolo di uscita a San Benigno Canavese e raccordi con le Provinciali 40 e 87
- revisione del sistema tariffario della tratta Torino-Quincinetto dell’autostrada A5 Torino-Aosta
- valutazione della soppressione della barriera di Carmagnola sull’autostrada A6 Torino-Savona
- circonvallazione di Leinì
- connessione tra l’autostrada A5 Torino-Aosta e Strada Cebrosa
- potenziamento del parcheggio di interscambio nei pressi dell’uscita di San Giorgio Canavese sull'autostrada A5 Torino-Aosta
- realizzazione della Tangenziale Est di collegamento tra gli svincoli di Santena e Settimo e la Provinciale 500
- interventi di risanamento acustico
- verifica statica ed eventuale risanamento strutturale dei sovrappassi della Via Vecchia Chieri e di Via delle Cappellette.

Grandi infrastrutture

Torniamo a casa sicuramente con qualche informazione in più ma con le incertezze sulle opere. È comunque positiva la disponibilità del MIT a prendere in considerazione nuovi progetti”: questo il commento del Vicesindaco metropolitano Marco Marocco al termine dell’incontro sul futuro del sistema autostradale piemontese, che si è tenuto al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Al tavolo convocato dal Ministero erano presenti, oltre alla Città Metropolitana di Torino, le Province di Alessandria, Vercelli, Asti, Piacenza e Pavia. Il capostruttura del Ministero incaricato della predisposizione del bando per la gestione del sistema autostradale piemontese ha confermato che sono state prese in esame le esigenze espresse dagli Enti di area vasta, suddivise in due categorie: da un lato i progetti inerenti le infrastrutture oggetto di bando, cioè la Tangenziale torinese e la Torino-Piacenza; dall’altro i progetti poco o molto poco pertinenti al bando. “I primi sono stati inseriti già in questa prima fase di predisposizione del bando che scadeva il 18 novembre e troveranno copertura economica attraverso il pedaggiamento: ad esempio il completamento del Nodo idraulico di Ivrea” precisa il Vicesindaco Marocco. Per quanto riguarda i progetti meno pertinenti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti allegherà alla lettera di invito ai potenziali partecipanti al bando l’elenco di quelle per le quali il concessionario dovrà procedere alla progettazione preliminare di fattibilità. Successivamente queste opere saranno finanziate a seconda delle disponibilità complessive. “Ad oggi, - precisa ancora Marocco - non abbiamo certezze sulla copertura finanziaria di queste opere, ancora tutta da valutare da parte dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e del Ministero”.
Il Ministero ha fissato nel 15 dicembre il termine ultimo entro il quale la Città Metropolitana di Torino e le Province di Alessandria, Vercelli, Asti, Piacenza e Pavia potranno presentare altri nuovi progetti da valutare. “Ho comunque proposto un meccanismo economico compensativoche dovrebbe scattare quando il concessionario dovrà deviare il traffico sulle strade secondarie, anche se questa è una condizione che non può essere prevista nel bando. Tra le poche notizie positive certe che abbiamo appreso oggi c’è il fatto che è alla firma del Ministro Paola De Micheli il Decreto per il ritorno all’ANAS di molte strade provinciali che erano passate alle Province una quindicina di anni orsono” conclude Marocco.

Grandi infrastrutture

Al termine della seduta del 31 luglio il Consiglio metropolitano ha incontrato lAssessore regionale ai trasporti e infrastrutture, Marco Gabusi, per affrontare il tema del rinnovo delle concessioni sul sistema autostradale torinese, comprendente la Tangenziale e la Torino-Piacenza. La Sindaca Chiara Appendino, l’assessore Gabusi, il Consigliere metropolitano delegato alle grandi infrastrutture Antonino Iaria, i capigruppo del Movimento 5Stelle Dimitri De Vita, della Lista civica per il territorio Paolo Ruzzola e della lista Città di città Roberto Montà, i Consiglieri della lista Città di città Monica Canalis e Maurizio Piazza hanno convenuto sulla necessità di un’azione congiunta con cui Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torinofacciano presente al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture le esigenze del territorio.
Da tempo le forze politiche rappresentate nel Consiglio metropolitano hanno convenuto all’unanimità sull’auspicio che venga scorporata la concessione della Tangenziale da quella della Torino-Piacenza; anche per il pericolo che il mancato rinnovo della concessione all’ATIVA faccia venir meno per la Città metropolitana le risorse derivanti dai dividendi che la società partecipata versa all’Ente di area vasta; risorse che vengono ogni anno investite per la manutenzione e il miglioramento della viabilità provinciale. L’assessore Gabusi ha ribadito che la Regione Piemonte intende portare la voce dei territori nel confronto con il governo su di un rinnovo delle concessioni, slittato a fine anno. “Unità territoriale ed unanimità politica devono essere il punto di forza su cui far leva per indirizzare le scelte del Ministero. – ha sottolineato l’assessore Gabusi - Oggi abbiamo messo un importante punto fermo dal quale non si torna indietro. Le concessioni autostradali rappresentano un nodo cruciale della gestione del territorio, poiché determinanti per l’intero sistema trasportistico e di mobilità regionale e locale. Anche se il tema delle concessioni è di pertinenza del Governo centrale, è importante che le linee guida della gara siano espressione del territorio stesso e siano condivise tra i soggetti interessati. Abbiamo avviato un percorso da realizzare insieme portando l’attenzione sulla centralità dei territori nelle decisioni che li riguardano, elemento centrale per la Regione Piemonte in direzione dell’autonomia locale”.
L’assessore Gabusi e la Sindaca Appendino hanno convenuto sull’esigenza di convocare a partire dall’inizio di settembre un tavolo di coordinamento tra la Regione e la Città Metropolitana, per elaborare una serie organica di proposte su temi come l’ipotesi di un affidamento di tratte autostradali in concessione per una gestione in house ad una società di cui potrebbero far parte Regioni ed Enti locali piemontesi, lombardi ed emiliani.

Grandi infrastrutture

La Regione Valle d’Aosta ha approvato, la scorsa settimana, il programma strategico degli interventi per modernizzare la rete ferroviaria e rendere efficiente il sistema integrato dei trasporti pubblici.

Fra gli interventi considerati significativi, il documento valdostano prende in considerazione anche la “Porta del Canavese”: “Il progetto di realizzazione di una stazione a Chivasso sulla linea Alta velocità Torino-Milano, in corrispondenza dell’intersezione con la linea Aosta/Chivasso, è stato avanzato e sostenuto negli ultimi anni da associazioni ed Enti locali piemontesi come iniziativa idonea ad avere un nuovo accesso alla rete dell’Alta velocità ferroviaria a favore delle comunità del Canavese, del Monferrato e anche della Valle d’Aosta” si legge nel Programma strategico. Si tratta di un’iniziativa che darebbe ai valdostani un accesso più veloce alla rete AV e ridurrebbe in modo significativo i tempi di percorrenza per Milano. S può ritenere che tale intervento, comunemente denominato “Porta del Canavese-Monferrato”, potrebbe avere effetti positivi per l’accessibilità del territorio regionale”.

Il documento prosegue rilevando che il progetto per la “Porta del Canavese” dovrebbe porre attenzione alla salvaguardia del servizio regionale e pendolare valdostano e cercare con esso la massima sinergia.

Già nell’incontro avuto ad aprile al Ministero la Città metropolitana” ha fatto notare il vicesindaco Marco Marocco “aveva rilevato l’importanza delle ricadute che quest’opera avrebbe non solo sul nostro territorio ma anche nel vicino Monferrato e in Valle d'Aosta, con ricadute sullo sviluppo turistico e sul contrasto alla crisi demografica. A sostegno della necessità di fare di Chivasso il nodo di interscambio tra linea ad alta Velocità, ferrovie regionali e assi stradali ed autostradali, ora è sancito anche dall’approvazione del Piano strategico regionale valdostano”

Grandi infrastrutture

Quale impatto avrà sul traffico la costruzione della stazione ferroviaria SMF5 di Orbassano per i comuni che utilizzano Strada San Luigi? È una preoccupazione più volte ribadita dai consiglieri comunali di Rivalta e che deve ottenere risposte circostanziate.

Per avere un quadro chiaro della situazione la Città metropolitana di Torino, ha ricordato la scorsa settimana il consigliere metropolitano delegato alle Grandi infrastrutture, aveva chiesto approfondimenti sul progetto a RFI, promotrice del progetto della stazione, che saranno oggetto di un prossimo incontro. Al momento non esiste un piano di cantierizzazione specifico – intervento che probabilmente non partirà prima del secondo semestre del 2020-, ribadiscono il vicesindaco e  il consigliere metropolitano, e questo dovrà comunque essere preventivamente condiviso e autorizzato dalla Città metropolitana di Torino.

Grandi infrastrutture

La Città metropolitana di Torino segue con impegno l'iter per l'avvio del primo lotto della variante est di Carmagnola, opera pubblica molto attesa sul territorio per collegare il casello di Carmagnola sulla A6 Torino Savona con la bretella sud già realizzata da Anas.
Per dare il via ai lavori entro il 2021 che costeranno 8,5 milioni di euro è stata predisposta una convenzione tra Ministero delle Infrastrutture con Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Comune di Carmagnola e la società Autostrada dei Fiori spa: la Città metropolitana ha già ratificato nell'ultima seduta del Consiglio metropolitano, lo scorso 20 marzo, lo schema di convenzione.
L'atto però è sempre stato subordinato dal Ministero all'aggiornamento della concessione con la società Autostrada dei Fiori spa per la gestione della tratta autostradale, che contiene al suo interno anche il piano finanziario di opere da realizzare, compreso l'intervento a Carmagnola per la parte di loro competenza: lo scorso 18 gennaio infatti il direttore generale del Ministero delle infrastrutture dott Morisco ha inviato una lettera in tal senso all'Autostrada dei fiori spa.

Grandi infrastrutture

Il progetto della stazione di interscambio nel nodo di Chivasso tra linea ad alta Velocità, ferrovie regionali e assi stradali ed autostradali, conosciuto come "Porta Canavese-Monferrato"  è stato al centro di un incontro tecnico di approfondimento al Ministero dei Trasporti e Infrastrutture con RFI e la Città metropolitana di Torino, rappresentata dal vicesindaco metropolitano

Al centro dell'incontro, l'esame dello studio commissionato da Regione Piemonte all’associazione LINKS e a RFI e la documentazione prodotta dalle associazioni locali "Identità Comune" e "Sempre Avanti" di Chivasso: ne è emersa la necessità che lo studio tecnico di Regione Piemonte venga integrato con approfondimenti quali il dimezzamento del tempo nel collegamento Canavese/Monferrato-Milano, l’integrazione fra i diversi mezzi di trasporto e l’accessibilità che la stazione offre verso Canavese/Monferrato/Valle d’Aosta e viceversa.

Come ha sottolineato la Città metropolitana di Torino, si tratta di aspetti socio economici rilevanti per l'impatto che l’opera avrà sul territorio metropolitano, ma anche nel vicino Monferrato ed in Valle d'Aosta con ricadute sullo sviluppo turistico e sul contrasto alla crisi demografica.

Il dialogo diretto di Città metropolitana di Torino con il Ministero dei trasporti ed infrastrutture consente di riavviare fin da subito un calendario di incontri per affrontare aspetti  importanti collegati alle fasi di  realizzazione dell’opera,  ma anche temi ugualmente urgenti collegati allo stralcio della concessione per la tangenziale di Torino dal bando unico sulle autostrade: sarà al centro di un incontro dedicato e già convocato al Ministero per il prossimo 7 maggio.