I NOSTRI COMUNICATI

 

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Dopo le iniziative dello scorso fine settimana a Chivasso ed Ivrea, a Torino la celebrazione della Festa dell’Indipendenza Nazionale della Polonia vivrà il suo momento più significativo con il concerto in programma sabato 18 novembre alle 17,30 nell’auditorium Orpheus dell’Educatorio della Provvidenza, in corso Trento 13, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. La pianista Dominika Szlezynger eseguirà pagine dei compositori polacchi Fryderyk Chopin, Karol Szymanowski, Władysław Żeleński e Ignacy Jan Paderewski. Dominika Szlezynger è nata a Cracovia e nel 2004 ha conseguito il Master in Art in pianoforte e pedagogia all’Accademia di Musica della sua città. Si è esibita in tutta Europa, con una predilezione per l’Italia, ma ha anche vinto diversi concorsi pianistici internazionali. È docente presso una scuola media ad indirizzo musicale a Milano e, per i suoi meriti artistici ha ottenuto i riconoscimenti del Ministero della Cultura Polacca nel 1999 e del Governo Italiano, con la borsa di studio presso l’Accademia Chigiana di Siena nel 2008.

UNA NAZIONE FIERA DELLA PROPRIA IDENTITÀ

In oltre 1000 anni di storia, a causa della sua posizione geopolitica, la Polonia è stata costretta a difendere i propri confini dagli attacchi degli invasori russi, prussiani e austroungarici, che nel 1795 si spartirono il territorio polacco. Le feroci repressioni, con gli arresti e gli allontanamenti in Siberia dei patrioti provocarono a più riprese insurrezioni nazionali soffocate nel sangue. La fuga dalle repressioni diventò la Grande Emigrazione polacca, soprattutto verso la Francia. Le vicende storiche si rispecchiano nella produzione artistica polacca del XIX e del XX secolo, che, oltre a rappresentare emozioni, fantasia, folclore, esprime la nostalgia per la patria perduta. L’arte divenne un’arma per pensatori, attivisti e politici nella battaglia contro la schiavitù nazionale e per la libertà spirituale, contribuendo alla formazione dello spirito della nazione e dando forza a patrioti e diplomatici come Jósef Piłsudski, Roman Dmowski e Ignacy Jan Paderewski.
La Polonia risorse nel 1918, dopo la Prima Guerra Mondiale. Nel 1919 in Francia nacque l’Armata Blu, sotto il comando del generale Jósef Haller, che fu rinforzata anche dai 22.000 soldati polacchi ex prigionieri austriaci del Reggio Esercito Italiano, che erano stati raggruppati nel campo di addestramento della Mandria di Chivasso, dove diventarono cittadini liberi. L’eredità spirituale ed artistica di quei tempi ha accompagnato da sempre la nazione polacca, in particolare nei tragici anni dell’occupazione tedesca dal 1939 al 1945 e negli anni della sottomissione alla Russia sovietica.
Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima Guerra Mondiale, quando i soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell'esercito austroungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, assicurando così alla Polonia il breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop. Le vicende storiche sono quindi all’origine del gemellaggio tra la Città di Chivasso e quella Przemysl, in Precarpazia.A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l'addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande Guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.bandiera Polonia 1

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Ottimi risultati per il territorio metropolitano torinese arrivano dalla riunione del Comitato di Sorveglianza del programma transfrontaliero France Italie ALCOTRA - Italia Francia ALCOTRA
Sono stati programmati per il territorio più di 8 milioni e mezzo di euro dal Fondo FESR per realizzare nei prossimi anni progetti di collaborazione transfrontaliera sui temi della mobilità sostenibile, cambiamento climatico, tutela della biodiversità, istruzione e formazione, cultura e turismo.
Ai lavori, ospitati dal Dipartimento della Savoia a Courchevel, nota località turistica montana, ha partecipato per Città metropolitana di Torino la consigliera delegata allo sviluppo economico Sonia Cambursano: “per i 5 progetti che vedono attivamente coinvolta Città metropolitana di Torino come capofila o come partner e che sono stati approvati, gestiremo direttamente 2 milioni e mezzo degli oltre 8 milioni destinati al territorio torinese: si tratta dei progetti Ge.Co, C.a.r.e, AMICI, Observ'Alp ed Escape”
Conclude Sonia Cambursano “Con i colleghi e le colleghe in rappresentanza delle amministrazioni pubbliche del territorio transfrontaliero, a cominciare dal vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e con Luciano Caveri assessore della Regione Valle d'Aosta, abbiamo gettato le basi per avviare la cooperazione territoriale integrata”

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Governare le grandi aree urbane non è mai stato semplice, ma, in tutta Europa, le sfide che attendono gli amministratori locali nei prossimi anni sono ardue ed epocali, perché spaziano dalla crisi climatica alle conseguenze economiche e sociali della guerra in Ucraina e dei flussi migratori.
Se ne parlerà mercoledì 15 marzo a partire dalle 14,30 nella sede di corso Inghilterra 7 della Città metropolitana di Torino nel corso di una tavola rotonda sul tema “Risposte metropolitane alla attuali sfide territoriali in Europa”. L’evento, è organizzato in collaborazione con la rete europea EMA-European Metropolitan Authorities e con l’AMB-Autorità metropolitana di Barcellona, in occasione del Forum delle Città,in programma aTorino il 16 e 17 marzo. Dopo il saluto istituzionale della Città metropolitana di Torino, tra gli interventi in programma quelli di Massimo Proniodella Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Mara Cossudel Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo edi Rosa Suriñach Consigliera dell’Area metropolitana di Barcellona.
Il contributo della Città metropolitana di Torino, insieme a quelle di Milano, Venezia, Genova e Bologna,  sarà incentrato sulla definizione e l’attuazione delle Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile, un’esperienza unica a livello europeo che ha visto le Città metropolitane, il Ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica e le Regioni coinvolte collaborare per calare concretamente nei territori gli obiettivi mondiali, europei e nazionali. L’Agenda per lo sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Torino è stata approvata nel dicembre 2022.

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Emergenza Ucraina, testimonianze e racconti ad un anno del conflitto”: è questo il tema dell'incontro organizzato dalla Fondazione Specchio dei Tempi, in programma venerdì 3 marzo alle 18 a Villa Bria, a Bussolino di Gassino. L'evento è patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, dai sette Comuni dell'area del Consorzio socio-assistenziale CISA – San Mauro, Castiglione, Gassino, San Raffaele, Sciolze, Rivalba e Cinzano e dall’amministrazione comunale di Pavarolo.
Dopo il saluto delle autorità interverranno il giornalista Angelo Conti, responsabile della Fondazione Specchio dei Tempi, e Dario Arrigotti, console onorario dell'Ucraina per il Piemonte. Seguiranno le testimonianze di un volontario ucraino e di Roberto Scalafiotti, che fa parte del gruppo Amici volontari di San Raffaele che tanto ha fatto nell’ultimo anno e tanto continua a fare per le popolazioni civili dell’Ucraina.
Come si può leggere nel sito Internet www.specchiodeitempi.org, in 365 giorni di guerra in Ucraina la Fondazione Specchio dei Tempi ha raccolto1,75 milioni di euro da 7.035 donatori.Sono staticostruiti 3 villaggi profughi a Leopoli, Cernivci e Rivne. Sono statesostenute 1.200 famiglie in Italia e sono state trasportate 250 tonnellate di aiutitraviveri, medicinali, attrezzature, materiali, acqua minerale e kit sanitari. Nelle prime settimane di guerra sono stati attivati navette e pullman per il trasporto in Italia di cittadini ucraini in fuga dal conflitto. Altri pullman navetta sono stati attivati nei mesi successivi per favorire il rientro in patria dei profughi che lo desideravano. Sono stati consegnati aiuti economici da 500 euro ciascuno alle prime 1000 famiglie di profughi giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino. A Torino è stato avviato il progetto Forza Mamme Ucraine” per assistere circa 200 mamme ed i loro 400 bambini. Nel marzo 2022 è stata acquistata una cucina da campo, poi trasferita in Ucraina. Nell’ottobre scorso è iniziata l’assistenza agli orfani e alle vedove di guerra a Rivne, al confine con la Bielorussia, in collaborazione con il Comune di Rivne e con Rema SoS.276098428 2145468192275825 6883716465038980326 n

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Venerdì 11 novembre ricorrerà il 104° anniversario dell’indipendenza della Polonia e, in vista della ricorrenza, la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie e il Consolato onorario di Polonia in Torino, con il sostegno del Consolato Generale di Polonia in Milano, organizzano per sabato 5 novembre le ormai tradizionali celebrazioni alla Mandria di Chivasso e ad Ivrea, alla presenza delle autorità cittadine, di quelle regionali, dei rappresentanti consolari polacchi e delle autorità militari. Alla cerimonia in programma a Chivasso sarà presente laConsole Generale della Repubblica di Polonia a Milano, Anna Golec-Mastroianni.
Sabato 5 novembre a Chivasso il programma delle celebrazioni, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino e coordinate dal gruppo di Chivasso dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, prevede alle 10 in piazza generale Carlo Alberto Dalla Chiesa la posa di una corona d’alloro alla lapide commemorativa dei caduti polacchi da parte del Sindaco Claudio Castello e della Console Anna Golec-Mastroianni, alla presenza del Console onorario della Repubblica di Polonia a Torino Ulrico Leiss de Leimburge della Presidente della Comunità Polacca di Torino, Elzbieta Grzyb. Alle 10,45 gli onori saranno tributati nel cimitero di Chivasso e alle 11,30 la cerimonia si sposterà alla Mandria, prima nel cimitero e poi nella tenuta regia. Le celebrazioni al cimitero di Ivrea prevedono l’incontro della Console Generale di Polonia in Milano con le autorità locali, tra cui il Sindaco Stefano Sertoli, con la partecipazione del Console Onorario di Polonia in Torino e di Ognisko Polskie w Turynie. Alle 13,30 la Console Anna Golec-Mastroianni e le autorità della Città di Ivreaposeranno una corona d’alloro e mazzi di fiori alle tombedei soldati polacchi e visiteranno il cimitero ebraico, dove sono sepolti alcuni soldati polacchi di religione ebraica.
Alle 16 a Torino, per celebrare Festa Nazionale dell'Indipendenza della Polonia il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano offrirà alla città un concerto di gala a Palazzo Madama. Il Duo Pianistico Mirroir proporrà musiche di compositori polacchi.
Domenica 6 novembre alle 9 in piazza Polonia a Torino è invece in programma la deposizione di un mazzo di fiori al monumento all’Esercito Polacco, inaugurato 15 anni orsono in memoria del combattenti del II Corpo d’Armata del Generale Anders. Alle 9,50è in programma ladeposizione di mazzi di fiori alle tombe dei soldati polacchi al Cimitero Monumentale. La Messa in occasione della Festa Nazionale dell’Indipendenza della Poloniasarà celebrata alle 10,30da padre Marek Chrzan nella chiesa di San Francesco di Sales nel complesso salesiano del Valdocco, in via Maria Ausiliatrice 32. Sarà presente la Console Generale di Polonia in Milano, Anna Golec-Mastroianni.

LO STORICO LEGAME TRA IL PIEMONTE E LA POLONIA

Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima guerra mondiale, quando 22.000 soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell'esercito austro-ungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito che venne costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, assicurando così alla Polonia un breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe però terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop. Le vicende storiche sono quindi all’origine del gemellaggio tra la Città di Chivasso e quella Przemysl, in Precarpazia.A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l'addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.bandiera Polonia 1

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Generazioni rurali, innovanti, attive e solidali: con questo obiettivo era nato il Piano territoriale integrato GraiesLab finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Alcotra 2014-2020.

Come per tutti i progetti europei che hanno dovuto affrontare i lockdown dovuti alla pandemia, la scadenza è stata ritardata, ma ora si è giunti nella fase finale.

Per questo il Comitato di pilotaggio del Graies che si è tenuto giovedì 9 giugno al Lac d’Aiguebelette, in Savoia, ha avuto un sapore speciale. Di nuovo finalmente tutti in presenza, per fare il punto su tutto quello che è stato fatto nei cinque progetti singoli: il Piano di coordinamento, Explorab, InnovaLab, MobiLab e SociaLab, ciascuno votato a migliorare e rendere attrattive le zone di montagna e rurali grazie a un partenariato composto da Città metropolitana di Torino, Camera di commercio di Torino, Gal Valli del Canavese, Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Unité des communes valdôtaines Grand-Paradis, Conseil Départemental de Savoie, Communauté de Communes Coeur de Savoie, Syndicat Mixte de l’Avant Pays Savoyard, Communauté d’Agglomération Arlysère.

Il finanziamento del Graies, che ammonta a 8,41 milioni di euro di cui 1,26 cofinanziati dai partner, è servito a mettere in campo azioni e sperimentazioni che dessero impulso all’innovazione, dando alle micro e piccole imprese gli strumenti per rimanere sul territorio in maniera competitiva, stimolare la nascita e/o il trasferimento di nuove imprese; a sostanziare il senso di identità, valorizzano e tutelando il territorio in una logica di sostenibilità, qualità e tipicità; creando e implementando i servizi, in particolare quelli di prossimità per il benessere della comunità e per contrastare lo spopolamento; incentivando la mobilità per consentire alle persone di muoversi da e per il territorio del Piter; e infine per dare vita a un’equilibrata governance che favorisca lo sviluppo locale e l’acquisizione di competenze per la loro gestione.

La mattinata ha ripercorso tutte le tappe di lavoro e fatto il punto su quanto ancora da realizzare per ciascun progetto. Il pomeriggio però è stato dedicato a una serie di workshop che fanno già il punto sul futuro.

La consigliera delegata a sviluppo economico, attività produttive, turismo, pianificazione strategica della Città metropolitana di Torino, nominata da pochi mesi e che ha partecipato alla giornata per conoscere tutti i partner, ha spiegato che “La nostra Città metropolitana si contraddistingue da tutte le altre realtà analoghe italiane per la peculiarità del suo territorio: 312 comuni di cui una gran parte rurale e montana e un confine extranazionale con la Francia non sono il limite ma la forza del nostro territorio. Da questo presupposto parte il nostro impegno per favorire lo sviluppo economico e sociale, nella logica di una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva che è alla base di questo Piter Alcotra”.

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Giovedì 11 novembre ricorrerà il 103° anniversario dell’indipendenza della Polonia e, in vista della ricorrenza, la Comunità Polacca-Ognisko Polskie w Turynie e il Consolato onorario di Polonia in Torino con il sostegno del Consolato Generale di Polonia in Milano, organizzano per sabato 6 novembre le ormai tradizionali celebrazioni alla Mandria di Chivasso e ad Ivrea, alla presenza delle autorità cittadine, di quelle regionali, dei rappresentanti consolari polacchi e delle autorità militari. Il programma delle celebrazioni, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, prevede la deposizione di una corona di fiori alla lapide dedicata ai soldati polacchi presso il Municipio di Chivasso e l’esecuzione degli inni nazionali polacco e italiano e dell’inno europeo. Seguirà commemorazione dei soldati polacchi nei cimiteri di Chivasso, della Mandria di Chivasso e di Ivrea. I fiori onoreranno la memoria dei 200 soldati polacchi morti nell’ospedale militare di Ivrea nel 1919 e sepolti nel cimitero cittadino. Sempre sabato 6 novembre, alle 18 nel teatro dell’emittente televisiva torinese Rete 7, si terrà un concerto dedicato alle opere di Ignacy Jan Paderewski, patriota, diplomatico, compositore e pianista, nell'ottantesimo anniversario della sua morte. La soprano Dominika Zamara, accompagnata al piano da Ippazio Ponzetta, proporrà alcuni dei suoi canti. Il concerto sarà trasmesso da Rete 7 in streaming su un canale satellitare.
Domenica 7 novembre a Torino è in programma unaMessa bilingue, celebrata alle 10,30 da padre Marian Burniak nella chiesa di San Francesco di Sales nel complesso salesiano del Valdocco, in via Maria Ausiliatrice 32. Alle 16 in piazza Polonia è prevista la deposizione di fiori davanti al monumento ai combattenti del II Corpo d’Armata del Generale Anders. Le cerimonie di Chivasso, Ivrea e Torino sono aperte a tutti i cittadini così come la Messa a Valdocco. Si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti-Covid.

LO STORICO LEGAME TRA CHIVASSO E LA POLONIA

Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima Guerra Mondiale, quando 22.000 soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell'esercito austro-ungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito che venne costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, assicurando così alla Polonia un breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe però terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop.
A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l'addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande Guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda guerra mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Corsi di lingua polacca per i bambini e gli adulti (anche italiani), corsi di italiano per coloro che si sono stabiliti da poco a Torino, conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.

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Con il patrocinio di Città metropolitana di Torino, il Centro Studi Africani organizza dal 9 al 13 novembre una settimana di riflessione online sul tema della diplomazia dell’acqua e la cultura della sostenibilità, focalizzando l'attenzione sul bacino del lago Ciad

Negli ultimi 40 anni la superficie del quarto grande bacino d’acqua dolce d’Africa si è ridotta del 90% a causa della terribile siccità che ha colpito la regione del Sahel. La prospettiva del progressivo prosciugamento del bacino condiviso da Ciad, Niger, Nigeria e Camerun, rischia di tradursi in un disastro ambientale e umanitario di proporzioni tali da minacciare ulteriormente la sicurezza alimentare dell’area, favorendo le migrazioni forzate.

Questo progetto di CSA Centro studi africani nasce in collaborazione con l’IHE Delft Institute for Water Education (NL), il Centro Studi Politica Internazionale (CeSPI), l’Istituto Affari Internazionali (IAI) e Hydroaid, con il sostegno del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ATO 3 Torinese

L’iniziativa prevede, esclusivamente on line ad accesso libero, una serie di appuntamenti multidisciplinari che stimolano la riflessione sull’emergenza climatica che investe uno dei territori chiave del Continente africano.

L’intero convegno sarà in diretta sulle pagine Youtube e Facebook del Centro piemontese Studi Africani e successivamente disponibili sulle pagine dedicate sul sito www.csapiemonte.it

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Sabato 30 novembre alle 15 al Circolo della Stampa, a Palazzo Ceriana Mayneri in corso Stati Uniti 27, saranno celebrati il centenario del ripristino delle relazioni diplomatiche tra Polonia e Italia e il 70° della nascita della Comunità polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie. È prevista la presenza di autorità polacche e italiane, tra cui l’ambasciatrice della Polonia a Roma, Anna Maria Anders, figlia del generale Wladyslaw Anders, comandante del II Corpo polacco che combatté i nazifascisti sul fronte italiano e liberò la Città di Bologna il 21 aprile 1945. Presenti anche il Direttore del Dipartimento del Ministero degli Esteri per la collaborazione con i polacchi all’estero Iwona Kozłowska e la Console generale di Polonia a Milano, Adrianna Siennicka.
Dopo i saluti istituzionali è in programma una conferenza del professor Marco Brunazzi, dell’Istituto storico Gaetano Salvemini, sulle relazioni diplomatiche tra Polonia e Italia, seguita da una tavola rotonda sui 70 anni dell’attività di Ognisko Polskie w Turynie, introdotta dalla professoressa Krystyna Jaworska dell’Università di Torino. Interverranno il console onorario della Repubblica di Polonia a Torino, Ulrico Leiss de Leimburg, la Presidente della comunità polacca, Elżbieta Grzyb-Faragli, le ex presidenti Wanda Romer e Barbara Stasiowska. Seguirà la presentazione dell’album fotografico realizzato per celebrare i 70 anni di Ognisko Polskie w Turynie.
L’evento, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino e cofinanziato dal Ministero degli Esteri della Repubblica di Polonia, si concluderà con un concerto della pianista Dominika Szlezynger, che proporrà pagine di Domenico Scarlatti, Fryderyk Chopin, Ruggero Leoncavallo e Ignacy Paderewski.




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Da venerdì 5 a domenica 7 luglio giovani provenienti da numerosi paesi del Vecchio Continente torneranno a incontrarsi a cavallo tra le Valli di Lanzo e di Susa, in occasione della manifestazione “Eurolys” organizzata dal Comitato Colle del Lys, con il patrocinio della Comunità Europea, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e con la collaborazione di alcuni Comuni del territorio metropolitano. Sarà un’esperienza di incontro, conoscenza e confronto tra decine di giovani europei dai 16 ai 25 anni e si svolgerà in concomitanza con la commemorazione delle vicende della guerra di Liberazione che ebbero come teatro il Colle del Lys. Sarà l’occasione per un dibattito aperto e originale sulle cause dell’ultimo conflitto, sulla liberazione del continente dalle dittature, sull’importanza e il ruolo dell’Unione Europea, sulle nuove identità, i valori costituzionali e il senso della cittadinanza europea. Eurolys intende consolidare la conoscenza e la convivenza tra giovani, attraverso le opportunità offerte dalle relazioni di gemellaggio tra città, favorire lo scambio interculturale, linguistico, relazionale, sostenere le politiche di gemellaggio come occasione privilegiata di costruzione dell’Europa dei popoli, promuovere il protagonismo giovanile e l’impegno civile.
Durante il campeggio i ragazzi parteciperanno a dibattiti, attività, workshop e passeggiate sui sentieri partigiani. Si ritroveranno intorno alla torre circolare del Colle, monumento che ricorda il feroce rastrellamento nazifascista del 2 luglio 1944, nel corso del quale morirono ventisei giovani partigiani della 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”. In realtà il monumento onora più in generale la memoria dei 2024 caduti delle brigate partigiane dislocate nelle valli Susa, Lanzo, Sangone e Chisone durante la guerra di Liberazione. Il primo monumento posto al Colle del Lys a ricordo dei partigiani uccisi era soltanto un piccolo cippo in legno, collocato in un luogo vicino all’attuale monumento dopo il 25 aprile 1945. Subito dopo si costituì un Comitato per le onoranze ai caduti, che promosse la costruzione del monumento vero e proprio, dedicato ai ragazzi trucidati durante il rastrellamento del 1944 e a tutti i 148 caduti della 17ª Brigata.
Il programma prevede per sabato 6 alle 9,30 l’escursione al colle della Portia organizzata dalla Federazione Italiana Escursionismo, alle 12,30 il transito della tappa Viù-Viù del Giro Rosa, alle 15 la gara ciclistica Rubiana-Colle del Lys organizzata dall’ASD Borgonuovo Collegno e dalla UISP Valle Susa, alle 17 nel Municipio di Almese la commemorazione dei partigiani della Sabionera a cura della sindaca Ombretta Bertolo e dell'ANPI Bassa Valsusa, alle 19,30 la cena sotto la tensostruttura allestita sul piazzale, alle 21.30 la notte al Colle di “Resistenza elettrica” con la fiaccolata sui sentieri della memoria e il concerto di Malecorde.
Domenica 7 luglio alle 9,30 si terrà l’assemblea pubblica dei rappresentanti delle istituzioni, con la presentazione, discussione e approvazione del documento d’intenti per il 2019. Alle 11 si terrà la tradizionale cerimonia commemorativa, con gli onori militari, l’arrivo della fiaccola della libertà dal sacrario del Martinetto di Torino, la deposizione degli omaggi floreali al monumento dei 2024 caduti con l’accompagnamento musicale a cura della banda di Mompantero. L’oratore ufficiale sarà lo storico Gianni Oliva. Alle 12 nella sede dell’Ecomuseo della Resistenza “Carlo Mastri” si inaugurerà il nuovo centro visite del Parco di interesse provinciale del Colle del Lys, alla presenza della Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, ai parchi, alle aree protette e alla vigilanza volontaria, Barbara Azzarà.
Nel pomeriggio, alle 14,30, sarà posata la targa commemorativa in memoria del comandante Amedeo “Deo” Tonani e dei partigiani cremonesi. La passeggiata rievocativa inizierà alle 15, con letture sui sentieri della memoria, organizzate da UISP Valle Susa. Durante la giornata si terrà anche un mercatino dei prodotti tipici locali.