I NOSTRI COMUNICATI

 

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Giovedì 21 settembre tutti in bici per il Giretto d'Italia

Conferenza stampa di presentazione, oggi a Palazzo Cisterna, della seconda edizione provinciale del progetto Bike2work, il progetto che mira a mettere in sella il maggior numero possibile di lavoratori, per innescare una spirale favorevole agli spostamenti casa-ufficio in bicicletta. Presenti l’assessore al piano del traffico e dei trasporti della Città di Torino Maria Lapietra, il consigliere metropolitano delegato ai trasporti Dimitri De Vita e il mobility manager della Regione Piemonte Massimo Isaia in rappresentanza dell’assessore Francesco Balocco. Bike2work, una delle iniziative che fanno parte della Settimana europea della mobilità (in programma dal 16 al 22 settembre) si appoggia da quest’anno sulla piattaforma del progetto Horizon “Seta” del Comune di Torino: grazie a un’app scaricabile sul proprio startphone, dal 2 ottobre sarà possibile iscriversi e poi partecipare alla gara che metterà in competizione enti e aziende del Torinese, suddivisi in diverse categorie a seconda del numero di dipendenti. Il concorso durerà dal 10 ottobre al 31 dicembre: ogni singolo concorrente inserirà nello smartphone i dati dei propri spostamenti casa-lavoro e alla fine risulterà vincitore l’ente o l’azienda con il maggior numero di dipendenti pedalatori e con il maggior numero di chilometri percorsi. L’app registrerà i chilometri totalizzati in ogni spostamento, le calorie “bruciate” e la tracciatura del percorso.
Grazie alle sue competenze di mobility manager di area, la Città metropolitana di Torino è l’ente che coordinerà il Bike2work per il territorio provinciale. Lo stesso ruolo ricoprirà in occasione del settimo Giretto d’Italia, l’iniziativa che si svolgerà giovedì 21 settembre, organizzata da Legambiente e Velo Love e nata anch’essa per incentivare i tragitti casa-lavoro sulle due ruote. Un certo numero di check-point, predisposti all’ingresso dei luoghi di lavoro che avranno aderito all’iniziativa, monitoreranno il numero di bici in transito. La Città metropolitana di Torino aderisce come di consueto con due check-point presso le sedi di corso Inghilterra e di via Maria Vittoria.
Al termine della conferenza stampa, si sono svolti i lavori del convegno “Smart and sharing mobility – Condividere ti porta lontano”, durante i quali sono stati illustrati i programmi e le politiche dell’Unione Europea sul tema e si è parlato con vari esperti di mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici, di mobilità elettrica condivisa e anche di smartworking e coworking.
“La Settimana europea della mobilità” ha detto il consigliere metropolitano con delega ai trasporti Dimitri De Vita “rappresenta ormai da anni un momento importante di condivisione e di riflessione sui temi della mobilità sostenibile e, più in generale, della sicurezza e della qualità della vita nel nostro territorio. La Città metropolitana, forte dell’esperienza maturata negli anni scorsi anche dalla Provincia di Torino, non poteva mancare all’appuntamento”.
Per l’edizione 2017 è stato scelto come tema centrale "Mobilità pulita, condivisa e intelligente", cui si accompagna lo slogan “Condividere ti porta lontano”, con l’obiettivo di favorire le iniziative che possano valorizzare forme di mobilità innovative, collettive e condivise, una nuova gestione degli spazi urbani, e la partecipazione attiva dei cittadini alle iniziative di carattere nazionale e locale.

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Lunedì 18 settembre alle 14, nella sala consiglieri di Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, si terrà – nell’ambito della Settimana europea della mobilità – la conferenza stampa di lancio di Bike2work 2017, il progetto che mira a mettere in sella il maggior numero possibile di lavoratori per innescare una spirale favorevole agli spostamenti casa-ufficio in bicicletta.
Saranno presenti l’assessore ai trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco, l’assessore al piano dei trasporti e del traffico del Comune di Torino Maria Lapietra e il consigliere delegato ai trasporti della Città metropolitana di Torino Dimitri De Vita.
A seguire, si apriranno i lavori del convegno “Smart and sharing mobility – Condividere ti porta lontano”, durante i quali saranno illustrati i programmi e le politiche dell’Unione Europea sul tema e si parlerà di mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici, di mobilità elettrica condivisa e anche di smartworking e coworking.

Il programma del convegno.

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Si è riunito oggi nella sede di corso Inghilterra della Città metropolitana di Torino, convocato dalla consigliera delegata all’ambiente Elisa Pirro, il tavolo di coordinamento dei Comuni per la qualità dell’aria. Sono state discusse e approfondite le considerazioni e le proposte avanzate dagli assessori all’ambiente presenti alla riunione, basate sulla delibera della Giunta regionale del 5 giugno scorso, che ha approvato lo “schema di accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria nel bacino padano”: il documento in cui vengono definite le misure minime temporanee da adottare nell’inverno 2017/2018 a fronte di periodi con persistenti valori di qualità dell’aria superiori ai limiti.
“In attesa che la Regione emani, si presume a breve, un documento in cui verranno definiti in dettaglio i criteri per l’implementazione delle misure come gli orari, le tipologie di veicoli interessati, le esenzioni, i meccanismi di attivazione e altro” commenta la consigliera Pirro, “abbiamo ritenuto opportuno avviare un confronto a livello metropolitano per definire una posizione condivisa, evidenziare le criticità e riportare alla Regione gli intendimenti del territorio”.

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L'incendio del 28 agosto scorso nel complesso del termovalorizzatore TRM del Gerbido si è verificato nel momento in cui tutte e tre le linee dell’impianto erano ferme per la manutenzione programmata e per una serie di lavori programmati dal gestore nazionale della rete di trasmissione dell’energia elettrica Terna: lo ha precisato, dopo aver acquisito le necessarie infomazioni dall’ARPA Piemonte, la Consigliera metropolitana Elisa Pirro, delegata all’ambiente e alla vigilanza ambientale, alle risorse idriche e alla qualità dell’aria. La Consigliera ha comunicato gli esiti dei controlli effettuati dall’ARPA ai Sindaci di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta, Rivoli e Torino.
“La linea 3 del termovalorizzatore è stata spenta il 26 agosto, mentre le linee 1 e 2 sono state spente il giorno successivo. – spiega la Consigliera Pirro - Il gruppo elettrogeno era infatti stato appositamente approvvigionato da TRM al fine di supportare le attività di manutenzione durante la fermata imposta da Terna. L’incendio non ha coinvolto alcuna parte dell'impianto ed ha solo ridotto il funzionamento del deodorizzatore che, per una parte della mattinata del 28 agosto, è stato spento, oppure ha lavorato a portata ridotta. La piena funzionalità del deodorizzatore è già stata ristabilita”.

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Nuova riunione sulla gestione del complesso di discariche della regione Pozzo/Fornace Slet di Chivasso lunedì 31 luglio nella Prefettura di Torino, alla presenza dei rappresentanti di Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Città di Chivasso, Arpa e Ato Rifiuti, oltre a quelli di Seta Spa e Smc Srl, società titolari delle autorizzazioni relative agli impianti.
Arpa Piemonte, sulla base delle verifiche recentemente effettuate, ha confermato l’assenza di problemi di inquinamento presso il pozzo idropotabile di località Baragino, situato a valle delle discariche. Tuttavia, il Comune di Chivasso e le Amministrazioni presenti hanno nuovamente manifestato le proprie preoccupazioni in merito alla gestione del complesso di discariche di Chivasso, anche in relazione agli esiti del sopralluogo svolto da Arpa Piemonte stessa il 18 luglio scorso. In quell’occasione, infatti, sono emersi significativi problemi di gestione del percolato in tutte le discariche del complesso (Chivasso 0-1-2-3), con conseguente violazione delle prescrizioni autorizzative delle discariche Chivasso 0 (Seta Spa) e Chivasso 3 (Smc Srl) e mancato rispetto degli obiettivi di bonifica approvati dal Comune di Chivasso per le discariche Chivasso 1-2 (Smc Srl). Violazioni e mancanze che hanno portato, mercoledì 26 luglio, all’emanazione di due provvedimenti di diffida da parte della Città metropolitana di Torino nei confronti di Seta e di Smc. Inoltre, nella riunione è stato evidenziato che, sulla base dei pareri già trasmessi dalla Città metropolitana di Torino e dall'Arpa al Comune di Chivasso, non sono risultate accettabili le considerazioni formulate con una nota del 14 luglio da Smc in merito al raggiungimento degli obiettivi di bonifica nell'ambito del procedimento in corso presso le discariche Chivasso1-2.
Le Amministrazioni intervenute, e in particolare la Città di Chivasso, hanno poi manifestato la necessità di un rapido completamento dei volumi residui disponibili nella discarica Chivasso 0, anche allo scopo di garantire l'avvio delle operazioni di chiusura definitiva della discarica e la conseguente riduzione della produzione di percolato. Le società Seta e Smc hanno fornito alle Amministrazioni presenti nuove rassicurazioni circa l'adozione di provvedimenti urgenti per la soluzione dei problemi gestionali evidenziati. In particolare, Seta ha comunicato di avere adottato interventi sostitutivi urgenti nei confronti del concessionario Smc nella gestione del percolato prodotto dalla discarica Chivasso 0, con riduzione del relativo battente. Anche Smc ha annunciato l’adozione di provvedimenti gestionali, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili.
Le Amministrazioni presenti alla riunione hanno quindi concordato sulla necessità che Smc e Seta presentino tempestivamente un programma dettagliato di smaltimento del percolato prodotto dalle discariche nei mesi di agosto e settembre, con l’indicazione dei quantitativi previsti e della riduzione attesa dei relativi battenti, nonché con l’aggiornamento delle informazioni gestionali fornite dalle società medesime in sede di riunione. Richieste successivamente formalizzate con nota scritta della Città metropolitana datata 31 luglio 2017.
Al termine dell’incontro i partecipanti  hanno concordato di riconvocarsi tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.

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Nello scorso mese di febbraio non vi è stato alcun rischio per la popolazione della zona circostante l’inceneritore del Gerbido a seguito dell’incenerimento di rifiuti  contaminati da isotopi radioattivi. Lo ha stabilito il Dipartimento Radiazioni dell’ARPA, che ha comunque rilevato nelle  polveri derivanti dall’abbattimento di fumi concentrazioni anomale di Iodio I-131, un isotopo normalmente utilizzato in ambito sanitario per le radiografie e la radioterapia metabolica. La società TRM, che gestisce l’impianto, ha già modificato e migliorato le procedure interne di controllo e gestione dei materiali radioattivi, sia in ingresso che in uscita.
Dopo aver ricevuto una relazione tecnica dall’ARPA, la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, Elisa Pirro, ha comunicato ufficialmente l’esito degli accertamenti dell’Agenzia per la Protezione Ambientale ai Sindaci dei Comuni interessati: Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta, Rivoli e Torino.
“I tecnici dell’ARPA, - spiega la Consigliera Pirro - hanno effettuato un sopralluogo all'inceneritore TRM, constatando che la radioattività rilevata era dovuta a una gestione non corretta di materiale contaminato conferito all’impianto. Nella relazione l’ARPA dà atto che la società TRM ha già migliorato le proprie procedure. Gli uffici competenti della Città Metropolitana di Torino hanno comunque emanato un provvedimento di diffida, per richiamare la TRM al rigoroso rispetto di tutte le prescrizioni tecniche per la gestione di questi materiali. È stata anche richiesta una corretta analisi della procedure di controllo della radioattività sui rifiuti in ingresso e in uscita dall’impianto, con l’individuazione degli accorgimenti tecnici e gestionali necessari ad impedire il verificarsi di analoghe situazioni in futuro”.

Le verifiche dell’ARPA sono basate su simulazioni teoriche estremamente cautelative sulla dispersione in aria di tutta la radioattività che può essere potenzialmente emessa a seguito dell'incenerimento di rifiuti urbani contaminati da I-131 di origine ospedaliera. È stata  stimata, nelle condizioni peggiori, una dose per la popolazione mille volte inferiore a quella considerata per la soglia di "rilevanza radiologica" di 10 microSievert/anno e oltre 100.000 volte inferiore al fondo ambientale.

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Lunedì 17 luglio la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, Elisa Pirro, la direttrice dell’Area risorse idriche e qualità dell’aria e la dirigente del Servizio pianificazione e gestione rifiuti, bonifiche, sostenibilità ambientale della Città Metropolitana, hanno partecipato ad una riunione sulla gestione del complesso di discariche della regione Pozzo ex Fornace Slet a Chivasso. Oltre all’amministratrice e alle dirigenti della Città Metropolitana, alla riunione hanno partecipato rappresentanti della Regione Piemonte, della Città di Chivasso, dell’Arpa Piemonte e delle società Seta ed SMC, titolari delle autorizzazioni per la gestione degli impianti.
Tra i temi affrontati nella riunione vi è il mancato raggiungimento degli obiettivi di bonifica delle discariche Chivasso 1 e 2 nei tempi richiesti. Un’altra criticità è la mancata presentazione delle previste garanzie finanziarie da parte della società SMC, sia per le operazioni nelle discariche 1 e 2 che per la gestione post-chiusura e la bonifica della discarica Chivasso 3. È risultata problematica anche la gestione delle acque di percolamento nella discarica Chivasso 0, gestita dalla SMC per conto della Seta, titolare dell’autorizzazione. La situazione dell’impianto è stata recentemente oggetto di un provvedimento di diffida emesso dalla Città Metropolitana di Torino.
Nella riunione del 17 luglio in Prefettura la società SMC ha fornito quelli che a suo giudizio sono elementi rassicuranti sulla propria situazione finanziaria e sulla capacità di gestire tutte le problematiche operative. Si è inoltre impegnata a presentare a breve la documentazione sugli interventi di bonifica in corso nelle discariche Chivasso 1 e 2.
La Prefettura di Torino ha riconvocato una nuova riunione per lunedì 31 luglio, per valutare le informazioni che saranno fornite dalla SMC e le eventuali nuove verifiche effettuate dagli Enti competenti per i controlli sulle discariche.

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Una “task force” tra la Città metropolitana, i Comuni territorialmente interessati e il Consorzio di Bacino 16 per affrontare e risolvere l’annoso problema dell’abbandono dei rifiuti lungo i bordi della strada provinciale 460 “del Gran Paradiso”. Obiettivi del protocollo d’intesa che si andrà a firmare: aumento della sorveglianza, che sarà svolta dal servizio di Vigilanza ambientale della Città metropolitana, e rimozione dei rifiuti depositati illegalmente. È questa la decisione scaturita dall’incontro che si è svolto stamattina nella sede di Torino Metropoli, convocato dai consiglieri delegati alle infrastrutture e all’ambiente, alla presenza dei sindaci di Borgaro, Leinì, San Benigno e Volpiano, oltre che dei rappresentanti del Consorzio di Bacino 16 e di Seta spa.
“Si tratta di adottare una serie di provvedimenti strutturali” spiegano i due consiglieri metropolitani, “che vadano oltre le consuete soluzioni di emergenza e che siano in grado di controllare anche eventuali situazioni di criticità su altre strade provinciali nel territorio del bacino 16”.

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Giovedì 1° giugno al cinema Massimo di Torino si è tenuto l’evento finale del progetto “Acqua in Comune” del CoCoPa, il Coordinamento Comuni per la Pace. Al progetto collaborano la Città Metropolitana di Torino, il Consorzio ONG Piemontesi, la SMAT, l’associazione Triciclo e il Festival Cinemambiente.
Sono state premiate le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio della Città Metropolitana che hanno partecipato ai concorsi “Animacquando” e “Acqua in comune”.
Alla cerimonia ha partecipato la Consigliera metropolitana delegata agli Affari istituzionali, affari e servizi generali, comunicazione istituzionale, turismo, relazioni e progetti europei e internazionali. La Consigliera ha sottolineato che educare ad un uso consapevole dell’acqua è importante e che tale educazione deve partire dall’infanzia, dalla scuola primaria, proseguendo poi nell’intero ciclo di studi e accompagnando la crescita culturale e psicologica dei ragazzi. La Consigliera ha poi sottolineato che in futuro l’acqua e la sua scarsità saranno – e già lo sono – una delle grandi sfide che attendono l’umanità: sfide che possono portare il pianeta sul tragico sentiero di guerre, carestie ed epidemie, oppure possono aiutarci a percorrere la strada della solidarietà internazionale.
A partire dal luglio del 2016 il progetto “Acqua in comune” ha previsto attività di sensibilizzazione, promozione, informazione e formazione sulla conoscenza della risorsa idrica e sulla sua importanza, sulle modalità di gestione dell'acqua pubblica, sul consumo consapevole e sul risparmio idrico.
Agli allievi delle scuole è stato chiesto di produrre elaborati sul tema delle risorse idriche, ma anche di progettare piccole infrastrutture e accorgimenti per il risparmio idrico e di esplorare le questioni ambientali legate alla fornitura e al consumo dell'acqua pubblica e dell'acqua in bottiglia.
È stato anche realizzato un corso di aggiornamento per docenti sui temi che avrebbero poi dovuto affrontare con i loro allievi, in collaborazione con la SMAT, il Consorzio ONG Piemontesi e il CeSeDi, il Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana.
I percorsi educativi per le scuole secondarie sono iniziati nello scorso mese di gennaio e si sono conclusi a fine maggio. Sono state coinvolte 94 classi appartenenti a 26 scuole medie inferiori e a 8 scuole medie superiori di 24 Comuni.
I temi affrontati sono stati:
- l’acqua come diritto fondamentale e risorsa indispensabile alla vita - Distribuzione della risorsa nel mondo e cooperazione - Ciclo dell'acqua
- modalità di gestione dell'acqua pubblica – Uso e consumo in Piemonte – Tematiche ambientali legate all'uso dell'acqua
- consumo consapevole e responsabile e scelte quotidiane dei singoli e delle famiglie.
La metodologia del percorso è quella dell'educazione alla pace e alla cittadinanza mondiale, con una fase di "provocazione" e di stimolo delle classi coinvolte, una di approfondimento delle tematiche e di ricerca ed un’ultima fase di azione e mobilitazione delle classi per la realizzazione dei materiali da proporre nei concorsi e di azioni concrete.
Il concorso “Animacquando” prevedeva la stesura della sceneggiatura di un video di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema dell'acqua ed era dedicato alle scuole secondarie di II grado. Il primo premio è andato alla classe III H dell’Istituto “Vittorini-Curie” di Grugliasco, per la sceneggiatura del video “Storia del fiume Aku".
Il concorso “Acqua in comune: diritto, risorsa e bene” prevedeva due sezioni, dedicate rispettivamente a una campagna di sensibilizzazione e alla produzione artistica. Nella prima sezione si è imposta la I A dell’Istituto Comprensivo “Gozzi – Olivetti” di Torino, che ha ideato la campagna “Acqua bene per tutti”. Una menzione speciale è andata alla II C dell’Istituto Comprensivo “Brignone” di Pinerolo. Nella sezione artistica hanno vinto a pari merito la II A dell’Istituto Comprensivo di Sant’Antonino di Susa (“Per noi l’acqua è”) e le classi I A, I B e I C dell’Istituto Des Ambrois di Oulx (“Usa l’intelletto, chiudi il rubinetto”). Premiata anche la I N dell’Istituto tecnico industriale “Majorana” di Grugliasco.

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È stato sottoscritto oggi, nella Sala consiliare del Comune di Avigliana, il Contratto di lago del bacino dei Laghi di Avigliana. Presenti il vicesindaco, i sindaci e gli assessori degli altri Comuni coinvolti (Giaveno, Sant’Ambrogio, Trana), l’assessore regionale all’ambiente, la consigliera metropolitana delegata all’ambiente e il presidente dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie.
Il Contratto di fiume o di lago è un tavolo condiviso tra soggetti pubblici e privati per l’analisi e la gestione dei problemi che si possono manifestare lungo tutto il corso del fiume o attorno al lago, con l’obiettivo di promuovere azioni di riqualificazione ambientale. A partire dal 2009, sono già stati sottoscritti il Contratto di fiume del Sangone e il Contratto di lago di Viverone, mentre sono stati attivati quelli di fiume della Stura di Lanzo e del Pellice.
Ora, con la firma del 30 maggio inizia la fase di attuazione del Contratto di lago di Avigliana, durante la quale sarà realizzato quanto è contenuto nel Piano d’azione, che presenta tre linee strategiche: tutela e riqualificazione dei laghi, riqualificazione territoriale del bacino, promozione, fruizione e valorizzazione economica dell’area. Obiettivi specifici saranno, ad esempio, la riduzione dell’eutrofizzazione delle acque e la promozione dell’ecoturismo.
Il concetto di Contratto di fiume e di lago è stato utilizzato per la prima volta nell'ambito del 2° Forum mondiale sull'acqua, tenutosi a L'Aia nel marzo del 2000, e ripreso dalla direttiva-quadro europea sulle acque 2000/60/CE. Con tale strumento, in particolare si stabilisce un sistema di regole che mette sullo stesso piano criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale, nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale o lacustre al fine del raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva stessa.
In sostanza, un Contratto di fiume o di lago è un accordo volontario che prevede una serie di atti operativi, concertati fra chi gestisce la risorsa e il territorio (strutture di governo), i cittadini e i rappresentanti delle categorie che hanno interessi legati ai territori fluviali (stakeholders o portatori di interesse) come agricoltori, industriali, pescatori, canoisti, associazioni ambientaliste e altri ancora.
“Il miglioramento e la valorizzazione dell’ambiente naturale” ha commentato la consigliera metropolitana delegata all’ambiente, “ragion d’essere dei Contratti di fiume e di lago, sono in grado di innescare anche un incremento delle attività economiche della zona, a partire dal turismo”.