I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Chantar l’Uvern 2021, appuntamenti dal 10 al 17 aprile

Si intitola Per le Gallie il video-tutorial, a cura di Opificio Musicale, tratto dalla seconda tappa dell’omonimo spettacolo, dedicata a Chambery e alla Savoia, che parla di ricette e abbigliamento e che andrà in onda sabato 10 aprile alle 21 per l’edizione online 2021 di Chantar l’Uvern.
Il programma della manifestazione prosegue martedì 13 aprile alle 21 con Li couinte dou moundo dla magia: fiabe di magia, racconto in francoprovenzale delle Valli di Lanzo di quattro fiabe della tradizione orale con sottotitoli in italiano e musica originale. In scena Gigi Ubaudi, narrazione, e Flavio Giacchero, musiche. Andrea Fantino si occuperà del montaggio.
Sabato 17 aprile, sempre alle 21, andrà in scena la presentazione de La sava, libro corale scritto dai partecipanti del corso di lingua francoprovenzale che si è tenuto recentemente a Villar Focchiardo. Come spiegano gli organizzatori, si tratta di “una raccolta in libertà di lavori riguardanti curiosità, componimenti, modi di dire, immagini e tanto altro senza seguire una linea tracciata, se non quella linguistica e dei racconti della vita locale”.

Chantar l’uvern 2021, un’edizione interamente online
L’edizione 2021 di Chantar l’uvern propone fino al 22 aprile un ventaglio di appuntamenti (teatro, cinema, musica, presentazioni di libri, conferenze e laboratori) organizzati dagli sportelli linguistici occitano, francoprovenzale e francese - all'interno del progetto di Città metropolitana di Torino sulla valorizzazione delle lingue madri in attuazione della legge nazionale 482 - e gestiti dall'Associazione Chambra d'Oc e dall'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, con la collaborazione del Centro Studi Documentazione Memoria Orale di Giaglione, dell'Ecomuseo Colombano Romean, del Consorzio Forestale Alta Valle Susa e con la partecipazione attiva delle Associazioni culturali ArTeMuDa, Banda musicale Alta Valle Susa, Opificio musicale e del Comune di Villar Focchiardo.
Due le tipologie di eventi: dirette streaming su Zoom e video-première su Youtube con chat in diretta.
Per collegarsi ai singoli appuntamenti occorre consultare il calendario sui siti www.parchialpicozie.it, www.chambradoc.it e www.cittametropolitana.torino.it o ancora le pagine Facebook Chambra d'Oc, Sportelli Linguistici francoprovenzale, occitano e francese, Parchi Alpi Cozie e CittaMetroTO.

#stradeCittaMetroTO. Chiusura notturna questa sera della Sp. 018 “di Robassomero” a Ciriè

stradeCittaMetroto logo#stradeCittaMetroTO. Chiusura notturna della Sp. 018 “di Robassomero” a Ciriè

L'esecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria della rete stradale di competenza della Città metropolitana di Torino prosegue con i lavori sulla Sp. 018 "di Robassomero" nel tratto tra il km. 0+000 e il km. 1+000 circa interno all'abitato di Ciriè; nei giorni scorsi è stata eseguita la scarifica della pavimentazione e oggi è iniziata la stesa del tappeto di usura.

Dalle 21 circa di questa era, 8 aprile, il tratto stradale sarà chiuso al transito per consentire la stesa del tappeto di usura nella rotatoria in corrispondenza del centro commerciale IperCoop con deviazione del traffico sulla viabilità locale; oltre all'impresa appaltatrice saranno presenti per gestire la viabilità, personale del Comando di Polizia locale e dell'Area tecnica del Comune di Ciriè oltre a volontari di Protezione civile - Base Sierra, coordinati dai tecnici della Direzione Viabilità.

Le operazioni si svolgono in orario notturno per minimizzare i disagi alla circolazione.

La percorribilità delle strade è aggiornata e consultabile alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/viabilita/percorribilita_strade/modifiche_viabilita.shtml

Torino, città d’acque più che di fiumi. Città metropolitana partecipa alla Notte della Geografia

Anche Città metropolitana di Torino partecipa con l'intervento di Gianna Betta della Direzione Ambiente alla presentazione della ricerca dell’Università di Torino domani venerdì 9 aprile, dalle ore 17 in diretta su webex (bit.ly/31SC4oF) "Immaginari geografici: Torino, città d’acque più che di fiumi".
L’iniziativa è organizzata in concomitanza con la Notte Internazionale della Geografia, una manifestazione che, attraverso eventi organizzati simultaneamente in tutto il mondo, rende la ricerca geografica più accessibile al grande pubblico. Per l’occasione, sarà presentata una ricerca nazionale su "Le città e i fiumi", che indaga sull’evoluzione tra i territori e i loro ecosistemi fluviali, attraverso progettualità, criticità e potenzialità, con un particolare focus su Torino e le sue acque.

Torino è nota per i suoi quattro fiumi: Po, Dora, Stura e Sangone, ben rappresentati nella fontana dei Dodici Mesi al Parco del Valentino. Un numero che sale non appena lo sguardo si allarga alla città in una dimensione metropolitana. I corsi d’acqua hanno svolto un ruolo importante nel plasmare l’identità del capoluogo piemontese, strutturando la sua geografia sociale, connettendo gli ecosistemi naturali e ispirando alcune linee essenziali di progettazione.
Ricostruire la storia e le dinamiche di questa relazione, dunque, aiuta a rileggere le trasformazioni della città. Se le trasformazioni di Torino hanno contribuito a trasformare i suoi fiumi, è altrettanto vero che i fiumi, con la loro presenza e le loro caratteristiche, hanno contribuito alla ridefinizione dell’identità cittadina. Ripercorrere la storia dei fiumi e del loro rapporto con la città diventa quindi importante per riflettere sulle trasformazioni di Torino, contribuendo ad orientarle verso una maggior giustizia ecologica e sociale.

Interverranno: gli autori della ricerca Egidio Dansero (Università di Torino), Emanuele Fantini (Institute for Water Education, Delft), Giacomo Pettenati (Università di Torino), Alfredo Mela (Politecnico di Torino) Angelo Besana (Università di Torino). Sono inoltre previsti i contributi di: Luca Morino (Explore Torino: fiumi di città), Giorgio Osti (Università di Padova), Ezio De Magistris (Comune di Torino), Alice De Marco (Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta), Gianna Betta (Città metropolitana di Torino); Marco Giardino (Università di Torino) e Francesca Zanutto (Università di Torino).

Un nuovo reportage sui “Restauri d’Arte” dedicato all’ex monastero di Rivalta

La nuova serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato all’ex monastero di Rivalta, che fa seguito a quelli realizzati nella chiesa della Misericordia di Torino, nel complesso che a Carmagnola comprende la chiesa e il convento di Sant’Agostino, nella sede dell’Accademia di Medicina di Torino e nella chiesa di San Pietro in Vincoli di Cavoretto. I filmati vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 13 del digitale terrestre, il venerdì alle 19,45, il sabato alle 13,30 e la domenica alle 22,30.
Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città Metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città Metropolitana di Torino, alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/

DA MONASTERO A CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE E CULTURALE


L'ex monastero di Rivalta, insieme al parco annesso, occupa un'area di circa 12.000 metri quadrati. Collocato all’esterno delle mura dell'antico borgo medievale della città, lungo una diramazione della Via Francigena, il monastero, di cui si hanno notizie certe sin dall'XI secolo, era il simbolo di un potere religioso che faceva da contraltare a quello politico. Il complesso monastico raggiunse il suo massimo splendore tra il XII e il XIV secolo: affidato dapprima ai canonici di Sant'Agostino e dal 1254 ai Cistercensi, si articolava intorno al chiostro, luogo di vita comune, era dotato di spazi residenziali e di servizio alle attività dei monaci e di un parco con alberi secolari. L'abbazia sopravvisse tra alterne vicende fino al 1792, quando venne soppressa e venduta alla Compagnia di San Paolo. Diventò poi un pensionato delle suore di San Giuseppe e, dal 1909 al 1971, ospitò i Fratelli delle Scuole Cristiane. Nel 1971 fu ceduta al Comune di Rivalta, che ha intrapreso nel corso degli anni importanti interventi di recupero funzionale. Oggi l’ex monastero ospita una scuola media, un centro per giovani, locali a disposizione delle associazioni e, nella cappella ottocentesca, una sala polivalente. Come ci ha spiegato l’architetto Rosanna Bergese, responsabile del Servizio lavori pubblici e ambiente del Comune di Rivalta, durante i lavori di rifunzionalizzazione della cappella ottocentesca a sala polivalente, eseguiti nel 2003 grazie a fondi europei, sono venuti alla luce i resti della chiesa abbaziale romanica risalente al XII secolo, demolita nel 1813 contestualmente alla realizzazione della nuova cappella. Grazie ad un ulteriore cofinanziamento, questa volta della Compagnia di San Paolo, è stato possibile proseguire le indagini all'esterno del fabbricato e riscoprire tutte le strutture della chiesa antica: questo intervento ha evidenziato come l’edificio dell’XI secolo fosse già frutto dell'ampliamento di una prima chiesa ad un'unica navata forse anteriore al X secolo, preziosa testimonianza di una presenza religiosa antecedente alla costruzione del monastero stesso. Al termine dello scavo archeologico le strutture murarie rinvenute sono state consolidate, recuperate e rese fruibili al pubblico lasciando visibili, all'interno dell'ex cappella protette da una vetratura, le absidi di prima e seconda fase della navata centrale e le basi delle colonne polilobate di epoca romanica. L'area esterna conserva a vista le murature originali dell'absidiola meridionale e della relativa pavimentazione in cocciopesto e ricostruisce l'andamento planimetrico della fase romanica. In età barocca il complesso monastico fu oggetto di importanti riplasmazioni tra cui la realizzazione della manica meridionale utilizzata “a granaio”. Nel corso del XVIII secolo l'intervento più importante riguardò proprio il ridisegno di questa manica: il sobrio e nudo fronte di testata preesistente venne dotato di una nuova veste decorativa – probabilmente destinata a correre anche sulle facciate laterali, ma solo parzialmente realizzata – che la tradizione attribuisce alla scuola juvarriana. L’ultimo intervento di restauro in ordine di tempo eseguito sul complesso, ha riguardato la galleria interna e la facciata laterale settecentesca su piazza di tale manica e ha ricevuto un finanziamento della Fondazione CRT attraverso il bando “Cantieri diffusi” 2018. Questo intervento ha fatto emergere la presenza di un'arcata che doveva essere una balconata aperta tipo loggia di affaccio. Nel corso del 2021 saranno avviati anche i lavori per il restauro della facciata di testata, grazie a un ulteriore cofinanziamento della Fondazione CRT con il bando “Cantieri diffusi” 2020.

ex monastero Rivalta 1

Presentato Top Metro Fa Bene: sperimentazioni a Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Rivoli e Venaria

Lunedì 29 marzo è stato presentato il Progetto Top Metro Fa Bene un modello organizzativo volto allo sviluppo di ecosistemi di Economia sociale e solidale. Il progetto è ideato e promosso da Città Metropolitana di Torino in partnership con S-nodi - che co-finanzia il progetto con fondi del Programma Azioni di Sistema di Caritas Italiana e Caritas Diocesana di Torino e si inquadra nell’ambito del Bando Periferie della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con le Città di Collegno, Grugliasco, Rivoli, Moncalieri, Venaria Reale
Il progetto affonda le radici dall’esperienza di Fa Bene, un itinerario di welfare ed economia circolare nata a Torino sul mercato di Piazza Foroni in Barriera di Milano nel 2013 e poi allargatasi nel 2019 ad altri sei mercati cittadini: una esperienza che ha rappresentato una risposta concreta di alcune comunità locali ai bisogni di partecipazione attiva che persone e gruppi vulnerabili hanno espresso. Gli ingredienti fondamentali da cui è nato il progetto sono: – i mercati e i luoghi di aggregazione significativi per una città; – il cibo di qualità, la raccolta, la distribuzione e la trasformazione; – lo sviluppo di capacità delle persone, dei gruppi e dei territori; – l’incontro tra persone diverse per provenienza, età e status.
Top Metro Fa Bene offre un percorso formativo digitale e innovativo, di sostegno alla progettazione finalizzato ad attivare esperienze che generino opportunità per tutti i soggetti coinvolti. Supporta e finanzia progetti in grado di connettere enti pubblici, attori economici, singoli cittadini impegnati nel prendersi cura della propria comunità nei Comuni di Collegno, Grugliasco, Rivoli, Moncalieri, Venaria Reale. Il sistema pubblico svolge un ruolo di governance fondamentale, laddove i tessuti sociali si sfrangiano, cercando di dare risposte concrete e possibili ai bisogni, declinando uno dei principi fondamentali del nostro portato democratico e normativo quello della sussidiarietà.
Un percorso condiviso che incentiva esperienze di inclusione e supporto alle economie di prossimità, in cui le azioni concrete accorciano le distanze immaginando nuove forme di cooperazione tra il sistema istituzionale e la moltitudine di attori socioeconomici. Esperienze di partecipazione e azione sociale create insieme a giovani, migranti e cittadini vulnerabili. Un progetto che si basa su una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva, messa a disposizione mettendo al centro, in forme assolutamente nuove, il grande tema del rafforzamento del valore pubblico e del capitale sociale presente nei nostri territori. Il Progetto è un percorso di formazione e sperimentazione per sviluppare progetti di partecipazione civile a partire dal benessere dei cittadini, dal diritto alla salute e dalle filiere del cibo fresco e di qualità con un approccio innovativo e sostenibile. Vuole incentivare esperienze di inclusione e nuovi processi produttivi con idee create insieme a giovani, migranti e nuovi cittadini.
Top Metro Fa Bene si sviluppa attraverso delle Azioni di Sistema, attività di un programma che intervengono su precondizioni e avviano processi collaterali, al fine di migliorare l’effettiva capacità del sistema di funzionare efficacemente. Sono Azioni che perseguono cambiamenti del sistema dei servizi in termini di miglioramenti organizzativi o potenziamento dell’offerta.
Le 5 proposte passate alla fase finale del progetto sono state valutate e selezionate da una commissione formata da rappresentanti dei Comuni di riferimento, Città Metropolitana e S-Nodi. Le proposte saranno oggetto di un’ulteriore analisi per migliorarne fattibilità e replicabilità sui territori e potranno accedere alla fase di sperimentazione sul campo e ad un finanziamento mirato alla loro realizzazione.

I PROGETTI

L’ElicaVol.ToEx-eatGruppo Arco Educazione Progetto: sono loro le realtà vincitrici della call for proposals di “Top Metro Fa Bene”. Con i loro cinque progetti passeranno ad una nuova fase di formazione e alla sperimentazione sul campo.

Vol.To ha proposto, sui Comuni di Grugliasco e Collegno, un progetto composito che mette insieme più elementi: la costruzione, con le associazioni presenti sui territori, di una rete di volontari estesa, condivisa e inclusiva; la promozione dell’agricoltura urbana come strumento per valorizzare l’ambiente e il paesaggio; l’attivazione di percorsi all’interno delle scuole dei territori per raccontare i progetti di volontariato esistenti e stimolare la partecipazione civica dei più giovani. 

La proposta progettuale del Gruppo Arco si rivolge al territorio di Grugliasco per migliorare la qualità della vita delle persone più fragili e stimolare processi di inclusione sociale attraverso la distribuzione di cibo fresco e di qualità invenduto e attivare processi di empowerment mirati all’inclusione lavorativa e allo sviluppo di competenze spendibili sul mercato del lavoro. Particolare attenzione anche ai temi del food waste, dell’inclusione socioeconomica e della partecipazione civica anche con attività che coinvolgono le scuole e i mercati per sensibilizzare i cittadini sui temi dell’economia sociale e solidale.

L’associazione Elica si è invece occupata del territorio di Venaria con la proposta dal titolo “Conserv-Azione” che porta l’attenzione sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il progetto propone di trasformare il cibo invenduto in prodotti conservabili grazie ad una cucina/laboratorio di trasformazione. L’idea si sviluppa attorno allo “spazio cucina” come luogo di formazione ed educazione per studenti e cittadini, incluse le fasce più fragili, con l’obiettivo di attivare servizi legati alla somministrazione del cibo – la fruizione di pasti a basso costo in una mensa sociale – e la creazione di nuove opportunità lavorative.

Educazione Progetto ha proposto un progetto per il territorio di  Rivoli che intende valorizzare la raccolta e distribuzione dell’invenduto delle aree mercatali; incentivare la pratica della “spesa sospesa”;  promuovere la creazione di “food lab” itineranti e  il progetto “Kitchen sharing” per le famiglie del CISAP (Consorzio Intercomunale dei Servizi alla Persona) finalizzato alla condivisione piccoli elettrodomestici; attivare processi di accompagnamento all’inserimento lavorativo di persone da coinvolgere in attività di raccolta e distribuzione delle eccedenze alimentari. Un lavoro di squadra sul territorio, fatto insieme ad altri enti, per un risultato condiviso. 

Ex-eat ha vinto con il progetto “Hubbuffate” che vuole valorizzare la rete delle piccole realtà agroalimentari che promuovono modelli di economia circolare ridistribuendo nuovo valore per la comunità attraverso attività inclusive, con particolare attenzione alle persone più fragili. Obiettivo del progetto, che si sviluppa sul territorio di Moncalieri, è la valorizzazione delle filiere virtuose con l’aggregazione di attori diversi per promuovere una forma innovativa di welfare autoctono, in grado di rispondere ai bisogni sociali ed economici del territorio attraverso l’inserimento lavorativo e lo sviluppo delle filiere agroalimentari sociali.

Le Dichiarazioni degli ideatori e promotori del progetto

Dimitri De Vita, Consigliere delegato della Città metropolitana di Torino
Top Metro Fa Bene è verosimilmente il primo impegno concreto di Città Metropolitana di Torino nel contrasto alle disuguaglianze sociali, un tema ormai drammaticamente irrinunciabile per la Politica e per il mondo imprenditoriale che impone azioni concrete e di elevato impatto sociale che siano effettivamente misurabili: saranno i risultati del progetto in questione a valutarne l’efficacia indipendentemente dalle azioni proposte, tanto vale per le strategie mirate da parte del nostro Ente declinate nella sua pianificazione strategica di recente approvazione per il triennio iniziato. Sono particolarmente favorevole ad una profonda interazione pubblico/privato nel sostegno di tutte le future attività che dovranno essere calate sul nostro territorio che ovviamente dovranno rivolgersi anche ad altri ambiti quali in primis il disagio abitativo ma ribadisco sempre che dirimente nelle scelte operative dovrà essere la misura dell’effetto anelato con criteriologia rigorosa ed obiettiva. Il progetto odierno è importante sì ma è una goccia nel mare e tale resterà sino a quando non si arriverà alla strutturazione ed ampia condivisione col terzo settore di un’unica grande strategia.

Elena Di Bella, Città metropolitana Dirigente Città metropolitana di Torino
Dopo il processo di accompagnamento i 5 progetti Top Metro Fa Bene che si avviano sono coerenti, le azioni sono misurabili, rilevanti, vi è un’idea imprenditoriale riconoscibile, ci sono i presupposti per essere sostenibili, soprattutto sono chiari gli impatti sui beneficiari, le persone in temporanea difficoltà. Il Piano Strategico della Città Metropolitana di Torino, appena approvato, che accoglierà l’innovazione sociale all’interno dell’asse 5 (“Torino metropoli più eguale”), permetterà di indirizzare le prossime risorse previste dal Next Generation Eu e dai Fondi Strutturali sull’innovazione sociale basandosi anche su queste progettualità pilota, che faranno scuola per tutti.

Tiziana Ciampolini, Amministratore Comitato S-Nodi
Il progetto Top Metro Fa Bene vuole contribuire a realizzare sistemi territoriali più inclusivi e sostenibili di lunga durata. Attraverso un percorso di accompagnamento e facilitazione socioeconomica realizzato da S-nodi e supportato economicamente da Caritas, darà vita ad un’ecosistema di economia sociale e solidale nelle comunità locali coinvolte, servizi innovativi ancorati ai bisogni dei territori che producano contemporaneamente inclusione, coesione e prosperità economica. Le organizzazioni dell’Economia Sociale e Solidale hanno dimostrato una significativa capacità di crescita e di resilienza nel corso della pandemia, sono state in grado di mobilitare risorse umane con alte motivazioni sociali, di rispondere ai nuovi bisogni per la loro vicinanza ai cittadini e per la loro natura inclusiva. Stanno sviluppando iniziative in grado di garantire formazione e lavoro nelle filiere agro-alimentari e ristorative del territorio per circa 10 persone uscite dal mercato del lavoro, coinvolgeranno circa 1500 studenti delle scuole, realizzeranno Laboratori di cucina, reciclo e agricoltura urbana per includere i cittadini più fragili alla partecipazione civica e creando nuove occasioni di coinvolgimento dei giovani ai temi di giustizia sociale e ambientale.

Francesco Casciano, sindaco di Collegno
Da tempo lavoriamo sul fare rete per realizzare azioni solidali e diffuse sui territori. Il progetto #Stesso Cielo, il volontariato che nutre la comunità nei Comuni di Collegno e Grugliasco mette insieme diverse associazioni per realizzare un coordinamento prezioso di volontari, che unisce la valorizzazione dell'ambiente attraverso l'agricoltura urbana, attivando percorsi all'interno delle scuole per raccontare le azioni sociali e stimolare la partecipazione civica dei più giovani.

Andrea Tragaioli, sindaco di Rivoli
Inclusione, partecipazione civile e formazione: sono queste le parole che possono riassumere in breve “Top Metro fa bene”.  Rivoli parteciperà a questo progetto di importante valore sociale che parte dalla formazione di volontari, imprese ed enti del terzo settore con l’obiettivo di creare percorsi di benessere dei cittadini, con la possibilità del riuso del cibo fresco nei mercati, raccolto e donato a chi ne ha bisogno.

Fabio Giulivi, sindaco di Veneria Reale
Conserv-Azione” è il progetto con cui Venaria Reale, insieme alla cooperativa l’Elica, si impegna a pieno titolo, portando in primo piano l’attenzione sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. La Costituzione, ancora una volta, si dimostra essere il faro del nostro vivere quotidiano, con l’articolo 118, che esprime il principio di sussidiarietà. Ancor più in questo periodo di difficoltà economiche legate alla pandemia, solidarietà e fratellanza devono essere i motori per la condivisione e il superamento delle criticità. Quindi, trasformare il cibo invenduto in prodotti conservabili grazie ad una cucina-laboratorio di trasformazione.

Paolo Montagna, sindaco di Moncalieri
Con “Hubbufate”, il progetto selezionato da Top Metro per la Città di Moncalieri, intendiamo rispondere ai bisogni sociali ed economici del territorio puntando sull’agricoltura sociale e sulla digitalizzazione. Insieme a Coldiretti e agli partner ci siamo posti l’obiettivo di rafforzare la rete di aziende agricole capaci di coinvolgere nelle proprie attività la comunità locale, attraverso laboratori specifici, supporto alle categorie più fragili e inserimento di persone in difficoltà lavorativa in percorsi formativi.  Una grande importanza riveste inoltre la sfida della digitalizzazione, sia come mezzo di promozione delle risorse locali sia come occasione di integrazione sociale.

Elisa Martino, vicesindaco di Grugliasco
Grazie al progetto Top Metro, continuiamo il nostro percorso di co-progettazione del welfare di comunità, anche grazie alle Cooperative e alle associazioni del territorio che sono sempre presenti e disposte ad esserci. Il progetto Top Metro ci permette di lavorare su una visione condivisa e di sostare sulle domande per creare un’innovazione necessaria per creare un territorio rinnovato per il futuro prossimo. Il progetto Top Metro è un pezzo del nostro puzzle del welfare di comunità, dove in tanti stanno mettendo a disposizione il proprio pezzo, ossia le proprie competenze.

www.topmetrofabene.it
info@topmetrofabene.it
#topmetrofabene

Lunedì 29 marzo h. 11 presentazione online del progetto TOP METRO FA BENE

Lunedì  29 marzo, alle ore 11, online, sarà presentato il Progetto Top Metro Fa Bene, promosso da Città Metropolitana di Torino in partnership con S-nodi - che co-finanzia il progetto con fondi del Programma Azioni di Sistema di Caritas Italiana e Caritas Diocesana di Torino, un modello organizzativo volto allo sviluppo di ecosistemi di Economia sociale e solidale.
Top Metro Fa Bene è un progetto che incentiva esperienze di inclusione e supporto alle economie di prossimità create insieme a giovani, migranti e cittadini vulnerabili. Si rivolge a organizzazioni del terzo settore, imprese, gruppi di persone e pubbliche amministrazioni per attivare ecosistemi territoriali sostenibili nelle Città di Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Rivoli, Venaria Reale. 
Gli interventi innovativi, legati al cibo, sono volti al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali, attraverso iniziative che connettono Enti pubblici, imprese, organizzazioni di Terzo Settore, scuole, commercianti di prossimità impegnati a incrementare il benessere delle proprie comunità. 
Interverranno: 
Dimitri De Vita, consigliere delegato della Città metropolitana di Torino 
Tiziana Ciampolini, amministratore Comitato S-Nodi 
Elena Di Bella, dirigente di Città metropolitana di Torino
Gli amministratori dei Comuni di Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Rivoli e Venaria Reale 

Per partecipare alla conferenza stampa invitiamo a compilare il form: https://zoom.us/webinar/register/WN_lx2N8RYpTIybhlIvjHq-2g 
La conferenza stampa sarà anche trasmessa sulla pagina Facebook di S-nodi e della Città metropolitana di Torino.
Riferimenti:
www.topmetrofabene.it
info@topmetrofabene.it
#topmetrofabene

Mercoledì 10 marzo edizione on-line per il Torino Mapping Party

Si svolgerà mercoledì 10 marzo, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, l’edizione 2021 del Torino Mapping Party, un evento pubblico che coinvolgerà volontari, mappatori esperti o semplici cittadini nell'aggiornamento e integrazione delle mappe di OpenStreetMap, un progetto di mappatura collaborativa con l’obiettivo comune di mettere a disposizione dati geografici liberi, componente fondamentale dei servizi di infomobilità Muoversi a Torino e Muoversi in Piemonte.
Quella di quest’anno sarà un’edizione speciale e virtuale, un “mapathon” che si svolgerà completamente on-line. Il tema sarà “Collaborative mapping for a better living”, per mettere alla portata di tutti nuovi strumenti digitali, utili a conoscere meglio il territorio in cui vive, si lavora o si viaggia.
L'evento è patrocinato da Città metropolitana di Torino, Città di Torino, Regione Piemonte ed è organizzato da 5T e ITHACA con la collaborazione di Wikimedia Italia, OpenStreetMap Italia e Politecnico di Torino con il Dipartimento di Architettura e Design (DAD) e il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST).
La partecipazione è libera e gratuita fino ad un massimo di 50 partecipanti. Non è necessaria alcuna precedente esperienza con OpenStreetMap o con particolari tecniche di mappatura.
Le iscrizioni sono aperte fino a domenica 7 marzo sulla pagina dedicata di Eventbrite e prima dell’evento, saranno inviate ai partecipanti le istruzioni necessarie per accedere alla piattaforma e le modalità di partecipazione.

Per maggiori informazioni: www.muoversiatorino.it/it/mapping-party
Per iscrizioni: www.eventbrite.it/e/biglietti-torino-virtual-mapping-party-2021-142118192339

Chantar l’Uvern 2021, il programma degli appuntamenti dal 6 al 13 marzo

Dopo “Distillare è imitare il sole”, lo spettacolo teatrale a cura di ArTeMuDa in cui si racconta dell'antro dell'alambicco di Deveys (Exilles), uno degli ultimi della Val Susa che ogni anno torna ad esalare i suoi fumi, che andrà “in scena” sabato 6 marzo alle 21, il cartellone di Chantar l’Uvern 2021 proseguirà martedì 9 marzo, alle 21 con “Tsantar Zoom. Dal tsant'an tsamin al canto a distanza”, un laboratorio sul canto tradizionale e creativo in lingua minoritaria condotto da Flavio Giacchero, Marzia Rey e Gigi Ubaudi del gruppo musicale Blu l'Azard.
Sabato 13 marzo, sempre alle 21, sarà la volta di “Dante e la lingua occitana”, conferenza/lezione a cura di Maria Soresina con riprese e montaggio a cura di Andrea Fantino.
L’edizione 2021 di Chantar l’Uver, la 14ª della sua storia, propone fino al 22 aprile una ventina di appuntamenti (teatro, cinema, musica, presentazioni di libri, conferenze e laboratori), tutti necessariamente online, organizzati dagli sportelli linguistici occitano, francoprovenzale e francese - all'interno del progetto di Città metropolitana di Torino sulla valorizzazione delle lingue madri in attuazione della legge nazionale 482 - e gestiti dall'Associazione Chambra d'Oc e dall'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, con la collaborazione del Centro Studi Documentazione Memoria Orale di Giaglione, dell'Ecomuseo Colombano Romean, del Consorzio Forestale Alta Valle Susa e con la partecipazione attiva delle Associazioni culturali ArTeMuDa, Banda musicale Alta Valle Susa, Opificio musicale e del Comune di Villar Focchiardo.
Due le tipologie di eventi: dirette streaming su Zoom e video-première su Youtube con chat in diretta.
Per collegarsi ai singoli appuntamenti occorre consultare il calendario sui siti www.parchialpicozie.it, www.chambradoc.it e www.cittametropolitana.torino.it o ancora le pagine Facebook Chambra d'Oc, Sportelli Linguistici francoprovenzale, occitano e francese, Parchi Alpi Cozie e CittaMetroTO.

La storia a lieto fine di Astoria, rinchiusa in gabbia e privata delle remiganti. Ora è libera

Una storia a lieto fine quella di Astoria, la femmina di Astore (Accipiter gentilis il nome scientifico) che nei giorni scorsi è stata liberata nell’ambiente naturale dal personale delle Aree protette delle Alpi Cozie e della Polizia locale della Città Metropolitana di Torino. Una storia iniziata poco più di un anno fa, il 13 gennaio 2020, quando al personale delle Aree protette delle Alpi Cozie giunse la segnalazione di un rapace detenuto illegalmente nel pollaio di una casa nel borgo vecchio di Avigliana. Alla femmina di Astore erano state tagliate le penne remiganti, la parte più importante del piumaggio, per impedirle di volare.
La Polizia metropolitana, dopo aver svolto le indagini del caso, aveva sequestrato e successivamente distrutto una gabbia-trappola, in cui erano ancora presenti esche alimentari, probabilmente utilizzate per catturare l'astore. Il volatile era stato sequestrato e affidato al personale del Parco naturale dei Laghi di Avigliana, che vanta specifiche conoscenze in campo ornitologico, ha maturato una lunga esperienza nella gestione dei selvatici e dispone delle strutture necessarie a garantirne la riabilitazione.
Ribattezzata Astoria, la giovane femmina si è adattata giocoforza alla vita in cattività ed è stata accudita per oltre un anno con discrezione e professionalità dai guardiaparco e dai veterinari. In casi come questo occorre limitare al minimo indispensabile i contatti tra esseri umani e animale selvatico, per evitare che perda la naturale indole predatoria e familiarizzi eccessivamente con l’uomo.
Ad un anno di distanza dal suo ritrovamento, le penne remiganti di Astoria sono risultate in buona parte sostituite e in grado di garantirle il volo. Il buono stato di salute del volatile e l’approssimarsi del periodo riproduttivo iniziavano a rendere l’animale insofferente alla permanenza in voliera, che infatti è terminata con la sua liberazione.
Astoria archivio Aree Protette AlpiCozie 4

 

“Una cartolina da….”: segreti e curiosità online dai 312 Comuni della Città metropolitana

Dal 1° novembre dello scorso anno con puntualità ogni giorno alle 14 la pagina Facebook della Città Metropolitana di Torino @CittaMetroTo ospita una cartolina. “Saluti da....”sintetizza in parole e in un’immagine le cose belle nascoste nei 312 Comuni del territorio metropolitano.
La cartolina di oggi, 1° marzo, dedicata a Castagneto Po è la centoventunesima “spedita” online, con oltre 553.000 impression totali e una media giornaliera di 4.600 impression per ogni post su Facebook.
Le cartoline più viste e apprezzate in quattro mesi sono state quelle dedicate a Collegno, Chivasso, Castellamonte e Balangero, tutte ampiamente al di sopra delle 10.000 impression.
Per rivedere tutte le cartoline pubblicate basta accedere nel portale Internet della Città metropolitana di Torino allo speciale www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2020/comunicittametroto
La mappa geolocalizzata delle cartoline è invece consultabile alla pagina https://www.1d5920f4b44b27a802bd77c4f0536f5a-gdprlock/maps/d/u/1/edit?mid=1B0TVtJaFHFAp-Cw_QLp9PcIiskzzUPbw&usp=sharing
L’album fotografico dedicato è alla pagina https://photos.app.goo.gl/yXcebUtxgfvZzzUx7
Quella di Torino è la Città metropolitana italiana con il maggior numero di Comuni: ben 312, in un vasto territorio che spazia dalla metropoli subalpina e dalla pianura che la circonda ai laghi, dalle montagne olimpiche alle colline del Chierese e del Canavese, dalla Val Pellice alla Valchiusella. Ipatrimoni naturali, artistici e culturali da raccontare sono infiniti e un modo per farlo sono le cartoline virtuali che, negli ultimi quattro mesi la Direzione Comunicazione, rapporti con i cittadini e il territorio ha iniziato a spedire, attraverso i suoi canali social e la rivista settimanale “Cronache da Palazzo Cisterna”, ai cittadini, ai turisti che un giorno torneranno da tutto il mondo a visitare il territorio metropolitano, a tutte le persone curiose di conoscere segreti, storie e curiosità di città e paesi piccoli e grandi: dall’epopea industriale e sociale del celeberrimo Lievito Bertolini a Collegno alle streghe di Levone, dagli albori dello sci a Sestriere, Pragelato e Bardonecchia ai castelli che punteggiano il paesaggio, dai centri storici accoglienti alle chiese in cui si conservano tesori artistici che hanno pochi eguali in Europa, dalle vigne dell’Erbaluce ai campi in cui si coltivano pregiate patate di montagna.cartolina CASTELLAMONTE