Ambiente
E’ stato convocato dalla consigliera delegata all’ambiente della Città metropolitana di Torino, Barbara Azzarà, il Tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria. L’appuntamento è fissato per venerdi 17 gennaio alle ore 15,30 presso la Sala Stemmi al primo piano di corso Inghilterra 7 a Torino.Saranno presenti i sindaci e gli amministratori dei 33 comuni che rientrano nel protocollo dell’accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell'aria nel Bacino Padano: Alpignano, Beinasco, Borgaro, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Druento, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto, Pianezza, Pino Torinese, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro, Santena, Settimo, Torino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano. La convocazione comprende come sempre l’assessore all’ambiente della Regione Piemonte, Arpa e Anci Piemonte, l’Agenzia per la Mobilità Piemontese.
L’incontro sarà l’occasione per un confronto con l’assessore regionale Matteo Marnati sull’evoluzione del protocollo padano per l’inverno 2020-2021, sull’avvio della limitazione strutturale dei veicoli diesel euro 4 ed il conseguente adeguamento delle misure emergenziali. Si parlerà inoltre delle problematiche legate all’applicazione del divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori a “tre stelle” e della campagna di comunicazione sulla corretta gestione degli impianti termici.
La discussione sarà preceduta da una breve relazione sui dati della qualità dell’aria nel corso del 2019 a cura di ARPA Piemonte.
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Gli agenti della Città Metropolitana di Torino con qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria e le Guardie Ecologiche Volontarie constatano spesso nelle zone rurali e suburbane violazioni al divieto di abbruciamento dimateriali vegetali in orti, giardini eaziende agricole. Capita sovente che cittadini che intendono disfarsi dei loro rifiuti vegetali non rispettino le normative sulla gestione dei rifiuti stessi e neanche quelle che tutelano la qualità dell'aria, come la Legge regionale 15 del 2018, che ha vietato tutti gli abbruciamenti (anche quelli in deroga) dal 1° novembre al 31 marzo.“I piccoli incendi di materia vegetale sono considerati non inquinanti da molti cittadini, ma provocano un peggioramento notevole nella qualità dell’aria, già molto compromessa. - sottolinea la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, Barbara Azzarà - Inoltre l’orografia e le condizioni meteo del nostro territorio fanno sì che il fumo prodotto dagli abbruciamenti ristagni e venga anche portato verso le zone più basse della pianura e verso Torino, peggiorando ulteriormente la qualità dell’aria.
La violazione del divieto di bruciare sterpaglie e altri scarti vegetali nei mesi invernali comporta una sanzione di 400 Euro, che punisce un comportamento facilmente evitabile conferendo il materiale ai consorzi che gestiscono la raccolta dei rifiuti.
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Dopo la sospensione nella giornata di oggi, giovedi 9 gennaio a causa di uno sciopero del trasporto pubblico locale, entrano nuovamente in vigore le limitazioni al traffico previste dal Protocollo padano dopo gli oltre 10 giorni consecutivi di superamento dei valori limite per la qualità dell’aria.Così a partire da domani, venerdi 10 gennaio, viene confermato nei territori dei comuni di Torino, Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria, il livello di allerta rosso che prevede il blocco per veicoli diesel fino alla categoria Euro 5 immatricolati prima del 01/01/2013 e benzina fino alla categoria Euro 1.
Viene applicato anche il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti per la classe 4 stelle; l’introduzione del limite di 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie negli edifici; il divieto di ogni tipologia di combustione all’aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc...); infine il divieto di spandimento dei liquami zootecnici.
Il semaforo rosso rimarrà in vigore fino a lunedi 13 gennaio, giorno in cui sarà disponibile la prossima valutazione di Arpa Piemonte.
Nella tabella seguente si riporta lo schema dettagliato delle limitazioni veicolari.
Limitazioni emergenziali di Livello 2 attive a partire dal 01/10/2019 dopo 10 giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³ (valide tutti i giorni, festivi compresi) |
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Tipo veicolo |
Orari |
Chi non circola |
Persone (M1), Merci (N1, N2, N3) |
0:00-24:00 |
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Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) |
0:00-24:00 |
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Persone (M1) |
8:00-19:00 |
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Merci (N1, N2, N3) |
8:00-19:00 |
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Merci (N1, N2, N3) |
8:30-14:00 e 16:00-19:00 |
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Tutti i dettagli sui provvedimenti di limitazione delle emissioni in atmosfera sono disponibili sul sito della Città metropolitana di Torino alla pagina:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico
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;Dopo oltre 10 giorni consecutivi di superamenti dei valori limite per la qualità dell’aria si attivano a partire da mercoledì 8 gennaio sui comuni di Torino, Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria, le limitazioni previste in caso di livello di allerta rosso che prevedono:- il blocco per veicoli Diesel fino alla categoria Euro 5 immatricolati prima del 01/01/2013 e Benzina fino alla categoria Euro 1
- il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti per la classe 4 stelle;
- l’introduzione del limite di 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie negli edifici;
- il divieto di ogni tipologia di combustione all’aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio,scopo intrattenimento, etc...);
- il divieto di spandimento dei liquami zootecnici.
Limitazioni emergenziali di Livello 2 attive a partire dal 01/10/2019 dopo 10 giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³ (valide tutti i giorni, festivi compresi) |
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Tipo veicolo |
Orari |
Chi non circola |
Persone (M1), Merci (N1, N2, N3) |
0:00-24:00 |
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Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) |
0:00-24:00 |
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Persone (M1) |
8:00-19:00 |
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Merci (N1, N2, N3) |
8:00-19:00 |
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Merci (N1, N2, N3) |
8:30-14:00 e 16:00-19:00 |
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Giovedì 9 gennaio saranno nuovamente esaminati i dati di qualità dell'aria per decidere se il provvedimento dovrà essere prolungato.
Intanto è stata annunciata la convocazione del Tavolo di coordinamento della qualità dell’aria, presieduto dalla consigliera delegata all’Ambiente della Città metropolitana di Torino Barbara Azzarà, per venerdi 17 gennaio alle ore 15,30 presso la Sala Stemmi di corso Inghilterra 7 a Torino. L’ordine del giorno prevede la discussione sull’evoluzione del protocollo padano per l’inverno 2020-2021, sull’avvio della limitazione strutturale dei veicoli diesel Euro 4 e conseguente adeguamento delle misure emergenziali;sulle problematiche legate all’applicazione del divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori a “tre stelle”; sulla campagna di comunicazione sulla corretta gestione degli impianti termici.
Tutti i dettagli sui provvedimenti di limitazione delle emissioni in atmosfera sono disponibili sul sito della Città metropolitana di Torino alla pagina:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico
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Il primo blocco del 2020 per i veicoli euro 4 diesel è scattata fino a martedi 7 gennaio, a causa dello sforamento delle micropolveri che per quattro giorni consecutivi hanno superato i livelli previsti dall’accordo di Bacino padano spingendosi oltre i 50 microgrammi al metro cubo. Se le condizioni meteo non cambieranno i blocchi si estenderanno anche nei giorni successivi. Lo stop è previsto dal primo ottobre scorso, giorno in cui sono entrate in vigore le misure previste dal protocollo dalle 8 alle 19, mentre per i veicoli commerciali della stessa classe emissiva, il divieto rientra nella fascia 8.30 - 14 e dalle 16 alle 19.Oltre a tutti i veicoli Euro 0 (diesel, benzina, metano e Gpl), già bloccati l’anno scorso, saranno fermi 7 giorni su 7 e h 24 anche tutti i veicoli diesel Euro 1. I ciclomotori e i motocicli Euro 0 continueranno ad essere bloccati 7 giorni su 7 e h 24 nei 6 mesi del periodo invernale.
Le auto e i veicoli commerciali diesel Euro 2 e 3 saranno invece fermi nei giorni feriali dalle 8 alle 19.
Gli Euro 1 e 2 si fermeranno per tutto l'anno, gli Euro 3 solo dal 1 ottobre al 31 marzo.
Rispetto alla stagione scorsa i veicoli commerciali diesel Euro 2 e 3 non avranno pertanto più l’orario di limitazione ridotto (8,30-14 e 16-19).
Il blocco di questi giorni non riguarderà soltanto il capoluogo ma coinvolgerà anche Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Settimo, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.
Esclusi dal provvedimento i conducenti con più di 70 anni e coloro in possesso di un certificato Isee non superiore ai 14 mila euro.
Intanto è stata annunciata la convocazione del Tavolo di coordinamento della qualità dell’aria, presieduto dalla consigliera delegata all’Ambiente della Città metropolitana di Torino Barbara Azzarà, per venerdi 17 gennaio alle ore 15,30 presso la Sala Stemmi di corso Inghilterra 7 a Torino. Nei prossimi giorni verranno resi noti gli argomenti all’ordine del giorno di cui si occuperanno i sindaci con amministratori e tecnici di Città metropolitana, Regione e Arpa.
Come vengono gestite le emergenze
Si parte dalle misure emergenziali che si attivano in funzione del colore del semaforo. Tali misure si aggiungono alle limitazioni stabili, sono operative nel solo semestre invernale e possono interessare anche i giorni festivi.
All'accensione del semaforo arancione (dopo 4 giorni consecutivi di superamento dei limiti) si fermeranno anche le autovetture diesel Euro 4 dalle 8 alle 19 e i veicoli commerciali diesel Euro 4 dalle 8,30 alle 14 e dalle16 alle19.
Con il semaforo arancione niente stufe a legna. Nei giorni “arancioni” viene fatto divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive non in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle.
Con il colore rosso (dopo 10 giorni consecutivi di superamento dei limiti) si bloccheranno con le stesse modalità anche tutti i veicoli diesel Euro 5 immatricolati prima del 1° gennaio 2013 (gli Euro 5 più recenti saranno liberi di circolare) e i veicoli benzina Euro 1.
Nei giorni “rossi” il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) è esteso a quelli aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle.
Infine, con il semaforo viola (dopo 20 giorni consecutivi di superamento dei limiti), l'orario di blocco sarà esteso per tutti dalle 7 alle 20.
Tutte le info e le mappe dalla pagina web http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico
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Le modalità per limitare il traffico degli autoveicoli, definite dall’accordo del bacino Padano per il miglioramento della qualità dell’aria, in vigore dal primo di ottobre nei territori di 24 comuni (Alpignano, Beinasco, Borgaro Torinese, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Torino, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano), subiranno modifiche durante il periodo delle festività natalizie.Infatti, come previsto dalle ordinanze comunali, le limitazioni alla circolazione degli autoveicoli saranno sospese nei giorni 25, 26 dicembre e 1° gennaio, durante i quali il servizio di Trasporto Pubblico Locale è ridotto.
Sempre in occasione delle festività le giornate di controllo per l’aggiornamento del semaforo https://www.arpa.piemonte.it/export/bollettini/semaforo.pdf saranno venerdi 27 anziché giovedi 26 dicembre e martedi 7 invece di lunedi 6 gennaio.
Info e tabelle sulle limitazioni a traffico nel territorio metropolitano sono su http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico/
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L’immersione in apnea può essere il simbolo di uno stile di vita e di un rapporto con la natura più equilibrato? È l’interrogativo a cui sabato 14 dicembre alle 10,15 alla Casa dell’Ambiente di corso Moncalieri 18 a Torino, è chiamata a rispondere Mattia Malara, campionessa mondiale di apnea lineare sotto i ghiacci, in occasione della recente uscita del numero “Col fiato sospeso” della Collana del Faro. L’evento è organizzato dal settore “Il Pianeta azzurro” dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé Futuro Onlus, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.Mattia Malara è chiamata a raccontare la sua esperienza, dalla passione giovanile per il mare agli anni dell’agonismo e dei record. L’intervista, condotta dal responsabile del progetto “Il Pianeta azzurro” Stefano Moretto e dal biologo marino Angelo Mojetta, spazia dagli aspetti più intimi, come la fiducia personale necessaria per immergersi in sicurezza, ai temi che riguardano tutti noi, come il rispetto degli ecosistemi acquatici.
“Il Pianeta azzurro” è la rivista dell’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus dedicata al mondo dell’acqua in tutte le sue forme. Le uscite sono bimestrali, con quattro numeri a cui si aggiungono due uscite speciali della Collana del Faro. (http://ilpianetazzurro.it/collana-del-faro/), che raccoglie volumetti dedicati alla salvaguardia del mondo marino. Si va da sintetiche guide al comportamento ecologicamente corretto a racconti di esperienze, da raccolte di interviste a piccoli dossier tematici, come i numeri dedicati “Alla scoperta della storia subacquea” usciti nel 2017.
Il volume “Col fiato sospeso” racconta il mondo sommerso sotto forma di storia illustrata, perché, grazie all'incontro con il disegnatore Angelo Pintore, le parole di Mattia sono diventate immagini. I colori e le linee tracciate da Pintore suscitano emozioni e sensazioni che risuonano nel profondo dell'animo del lettore, così come nelle profondità si è immersa Mattia. È un piccolo viaggio che avvicina al mondo dell'apnea, attraverso l'appassionante storia di un'immersione in un lago a 2000 metri di quota, che spinge a interrogarsi sui propri limiti.
La rivista “Il Pianeta azzurro” fa parte del più ampio e omonimo progetto, nato nel 2003 dalla volontà dell’Istituto Scholé Futuro Onlus di sottolineare l’importanza del mondo acquatico in tutte le sue forme per il futuro della vita sulla Terra. Proprio nel 2003 l’ONU dichiarò infatti l’Anno Internazionale dell’Acqua, dando rilevanza a quello che è poi diventato l’obiettivo 6 dei Sustainable Development Goals: garantire la disponibilità e la gestione sostenibile delle risorse idriche e dei servizi igienico-sanitari. La rivista e il progetto di cui fa parte seguono due direttrici principali: la comunicazione e l’educazione ambientale, divulgando i temi dell’idrobiologia e promuovendo le iniziative che focalizzano l’attenzione sulla risorsa acqua, sul dibattito e sui progetti per la sostenibilità in campo idrico.
L'evento del 14 dicembre si colloca nel programma di iniziative avviate in occasione dell’apertura dei nuovi spazi della Casa dell'Ambiente, sede dell’Istituto Scholé Futuro Onlus e del segretariato permanente della Rete WEEC-World Environmental Education Congress. La Casa ha sede nell’edifico comunale di corso Moncalieri dal 2014 ed ospita dibattiti, mostre, seminari, workshop, incontri di reti ed eventi dedicati alla sostenibilità socio-ambientale.
Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.ilpianetazzurro.it o scrivere agli indirizzi e-mail segreteria@casadellambiente.it, segreteria@schole.it, e pianetazzurro@schole.it
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E’ operativa da ieri, mercoledi 4 dicembre, con la firma della sindaca della Città metropolitana Chiara Appendino, la convenzione per la prosecuzione delle attività del piano di sorveglianza sanitaria e di conoscenza della variazione dello stato di salute della popolazione residente nei pressi dell’impianto di termovalorizzazione di rifiuti di Torino (Programma SPoTT 2), fra Città Metropolitana di Torino, l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte, l’Asl TO3, l’Asl Città di Torino, l’Istituto Superiore di Sanità e l’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte Liguria e Valle d’Aosta.SPoTT2 è il proseguimento della campagna di biomonitoraggio effettuato su un campione di cittadini residenti sia all’interno che all’esterno dell’area di ricaduta dei fumi dell’impianto a cui saranno affiancate attività di monitoraggio ambientale, epidemiologico, degli ambienti di lavoro e delle matrici alimentari. E’ previsto inoltre uno studio modellistico di dispersione degli inquinanti realizzato sui dati effettivi dei emissione dell’impianto.
SPoTT2 avrà una durata di 5 anni, dal 2020 al 2025 e un costo di circa 1.650.000 euro che sarà finanziato interamente dalla società TRM S.p.A.
“Con la firma del protocollo d’intesa – ha dichiarato la Consigliera della Città metropolitana di Torino delegata all’ambiente, Barbara Azzarà - si avvia la fase operativa dello studio che, mantenendo attivi i monitoraggi nei prossimi anni, consentirà di consolidare le risultanze emerse nella prima fase della ricerca. Il programma ha anche nuove linee di attività, si occuperà delle matrici alimentari, verificando i dati della campagna di biomonitoraggio veterinario realizzata prima dell’avvio dell’impianto, verrà ampliato il monitoraggio del mercurio e si prevede la realizzazione di uno studio di dispersione degli inquinanti che ci aiuterà ad interpretare meglio i risultati dei monitoraggi. Il progetto ha una grande portata scientifica e ha l’unico scopo di tutelare i cittadini e il loro diritto alla salute».
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La qualità dell’aria nel nostro territorio è migliorata rispetto agli anni precedenti, ma per alcuni inquinanti l’attenzione è ancora alta. Le misure di risanamento sin qui adottate risultano efficaci ma occorre lavorare molto verso una riduzione definitiva delle concentrazioni.E’, in sintesi, quanto emerge dal Rapporto 2018 sulla qualità dell’aria curato da Città metropolitana di Torino e Arpa Piemonte, “Uno sguardo all’aria 2018”, da oggi disponibile sulle pagine web dei due Enti:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/dati-qualita-aria/relazioni-annuali
http://www.arpa.piemonte.gov.it/approfondimenti/territorio/torino/aria/Pubblicazioni
La relazione, predisposta annualmente dal 1998, segue il rapporto di Anteprima pubblicato all’inizio di ogni anno.
Il documento fornisce una valutazione approfondita della situazione della qualità dell’aria nella città metropolitana di Torino, attraverso l’analisi dei dati misurati che sono posti in relazione alla meteorologia del periodo, alle differenze territoriali e alle misure di riduzione delle emissioni adottate.
Inoltre, grazie alla disponibilità di serie storiche che per alcuni inquinanti risalgono al 1971, il rapporto è uno strumento fondamentale per la valutazione dell’efficacia delle azioni di risanamento sul lungo periodo.
Nell’edizione 2018 sono inoltre presenti sezioni specifiche su temi quali la concentrazione numerica delle particelle ultrafini, le deposizioni atmosferiche, la mutagenicità del particolato e le emissioni dei veicoli a motore.
Angelo Robotto, direttore generale dell’Arpa Piemonte, nel commentare i dati ha sostenuto che ”Arpa Piemonte, con le proprie competenze, supporta le amministrazioni locali nell’analizzare e comprendere le criticità ambientali. I dati di qualità dell’aria mostrano nel loro complesso un significativo miglioramento. Permangono però, in particolare nell’agglomerato torinese, superamenti dei valori limite del PM10, del biossido di azoto e del valore obbiettivo per l’ozono. Nella stazione di via della Consolata a Torino, ad esempio, siamo passati da 214 giorni di superamento del PM10 nel 2000 a 55 nel 2018. Un grosso passo avanti ma il limite di 35 giorni non è ancora conseguito”.
“I dati certificano l’efficacia delle misure di risanamento adottate, evidenziano però che per alcuni inquinanti la riduzione delle concentrazioni è stata lenta e ad oggi, nonostante siano passati molti anni dall’entrata in vigore dei valori limite, non ancora sufficiente – ha commentato la consigliera della Città metropolitana di Torino con deleghe all’ambiente e alla qualità dell’aria, Barbara Azzarà - Occorrerà nei prossimi anni insistere con determinazione e coraggio nelle azioni di miglioramento della qualità dell’aria. Dobbiamo garantire a tutti gli abitanti della città metropolitana il rispetto dei limiti per la tutela della salute umana nel più breve tempo possibile.”
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In merito al comunicato stampa diramato questa mattina dal titolo “Azzarà sui prodotti usa e getta: “Scoraggiare la produzione e non solo il consumo.Lettera a Consorzi e Regione durante la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”,la consigliera delegata all’ambiente della Città metropolitana di Torino, Barbara Azzarà, precisa quanto segue:
“A seguito della nota inviata ai Consorzi di Bacino e alla aziende affidatarie del servizio di igiene urbana del territorio della Città metropolitana di Torino circa le criticità relative alla gestione di rifiuti in bioplastica, si sottolinea che la Città metropolitana di Torino non ha competenze relativamente all’affidamento dei servizi di raccolta e pertanto alle modalità e sistemi con cui viene localmente realizzata, né tanto meno relativamente alla individuazione degli impianti presso cui vengono avviati i flussi di rifiuti raccolti separatamente.
Sono commercializzati, e il loro consumo è in crescita, prodotti usa e getta biodegradabili e compostabili, che generano confusione nel consumatore, anche perché alcuni prodotti appaiono non dissimili da analoghi prodotti in plastica tradizionale.
I processi industriali che portano alla trasformazione del rifiuto organico non sono sempre compatibili con i tempi di gestione dei manufatti in bioplastica e per tale ragione la Città Metropolitana di Torino ha ritenuto di intervenire con una comunicazione ad hoc ai Consorzi di Bacino del proprio territorio. La decisione, sofferta, di indicare nel caso di utilizzo (che a nostro avviso è comunque da scoraggiare) di prodotti monouso in bioplastica che questi vadano conferiti nella raccolta del secco residuo e non nella raccolta della frazione organica, deriva dalla necessità di preservare il più possibile la delicata filiera del compostaggio e limitare la produzione di scarti.
Siamo consapevoli che il problema vada affrontato su un altro livello, di regolamentazione normativa, adeguamento impiantistico e miglioramento produttivo e per questo auspichiamo che, anche a seguito della nostra e di diverse altre segnalazioni, il Ministero convochi le parti e verifichi quali sono gli effettivi ostacoli attuali e promuova in conseguenza azioni mirate prioritariamente alla salvaguardia ambientale, alla corretta gestione ambientale dei rifiuti, tenendo conto anche dei costi che dalle diverse scelte derivano.
Da ultimo si sottolinea la necessità, ormai non più procrastinabile, di incentivare velocemente a tutti i livelli (istituzionale, sistema produttivo, consumo) la transizione verso un modello di consumo che privilegi il riuso e il riutilizzo piuttosto che l’usa e getta”.
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