I NOSTRI COMUNICATI

 

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Chiedono un lavoro di squadra di tipo istituzionale ed una forte presa di posizione da parte di Regione Piemonte a tutela del territorio e delle sue peculiarità agricole d'eccellenza: i sindaci dei Comuni - indicati nell'elenco stilato da Sogin dei 67 siti idonei a ricevere gli impianti definitivi di stoccaggio delle scorie nucleari - si sono riuniti anche oggi on line con la Città metropolitana di Torino per studiare come predisporre le osservazioni tecniche da inviare entro 60 giorni.
Lunedì 11 gennaio alle 11 si terrà l'incontro online tra i sindaci, la Città metropolitana ed i parlamentari piemontesi, al quale interverrà anche la Regione Piemonte.
La sindaca di Carmagnola Ivana Gaveglio e di Caluso Maria Rosa Cena, il sindaco di Mazzè Marco Formia e di Rondissone Antonio Magnone, l'assessore all'ambiente di Chivasso Pasquale Centin, i sindaci di Montanaro Giovanni Ponchia, di Torrazza Piemonte Massino Rozzino e di Chieri Alessanro Sicchiero hanno ribadito lo sconcerto per non essere stati cooinvolti nè preventivamente informati ed hanno preso atto di una scelta nazionale che appare fortemente caratterizzata verso il territorio piemontese dove già sono presenti l'80% delle scorie nucleari dell'intero territorio italiano, nel sito di Saluggia. Dagli amministratori è emersa la volontà di ottenere una deliberazione da parte di Regione Piemonte a tutela del territorio e delle sue eccellenze agricole, come già accaduto ad esempio in Lombardia, e di una azione politica forte che rappresenti con una voce sola le specificità del territorio individuato che oggettivamente non possiede le caratteristiche per ospitare il deposito.
Il vicesindaco di Città metropolitana Marco Marocco e la consigliera delegata all'ambiente Barbara Azzarà hanno confermato ai Comuni la disposibilità della struttura tecnica metropolitana a redigere le osservazioni tecniche inserendosi nel processo di confronto pubblico previsto dalla normativa per contribuire ad ottenere l'esclusione dei siti del nostro territorio dalla short list individuata, a partire dalle indicazioni sul grande patrimonio di terreni agricoli fertili che verrebbero intaccati e fortemente penalizzati, danneggiando anni di investimenti sui prodotti d'eccellenza.

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Scavalcati da un annuncio a sorpresa, amareggiati per il rischio di cancellare in un colpo anni di promozione territoriale e di investimenti sui prodotti locali di qualità.
Questo in sintesi quanto è emerso oggi dall'incontro convocato d'urgenza dalla Città metropolitana di Torino con i sindaci dei siti ricompresi nell'elenco  pubblicato da Sogin, società pubblica di gestione del nucleare, dopo il nullaosta del Governo sulle pagine del sito www.depositonazionale.it/
Tra le 67 le località selezionate in Italia nelle quali esistono le condizioni tecniche per realizzare gli impianti, 4 sono sul territorio metropolitano torinese: Rondissone, Mazzè, Caluso e Carmagnola 
Martedì pomeriggio 5 gennaio i primi cittadini Ivana Gaveglio (Carmagnola) Maria Rosa Cena (Caluso) Marco Formia (Mazzè)  e Antonio Magnone (Rondissone) con Claudio Castello (Chivasso) Francesco Principi (Villastellone) e Angelita Mollo (Poirino) incontrando online il vicesindaco metropolitano Marco Marocco hanno ribadito la preoccupazione che queste scelte possano avere ricadute sulle popolazioni, già spaventate dalla pandemia da covid.
Si tratta di amministrazioni comunali che negli anni hanno investito molto sui rispettivi territori per dare valore alle produzioni locali: basti citare il peperone di Carmagnola con l'intero distretto del cibo, la tinca gobba di Poirino, l'Erbaluce di Caluso e la nocciola di Caluso che sta per ottenere il marchio IGP.
Accanto alla sorpresa e alla generale contrarietà dei Sindaci nell’apprendere dai giornali che il proprio territorio era stato individuato quale sede di un deposito nazionale nucleare, sono già forti i dubbi  sui criteri utilizzati per l’individuazione dei 67 siti.
I Comuni di Carmagnola e Chivasso si stanno già muovendo per organizzare sedute aperte dei rispettivi Consigli comunali e tutti i sindaci hanno sottolineato il loro impegno ad approfondimenti tecnici nei prossimi 60 giorni.
"Intanto chiederemo un incontro ai parlamentari piemontesi - assicura il vicesindaco metropolitano Marco Marocco - e supporteremo i Comuni con gli approfondimenti tecnici necessari a comprendere la genesi delle scelte di Sogin. Resta grave il mancato coinvolgimento degli amministratori locali da parte del Governo centrale". 


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E’ stata resa nota la mappa dei siti nei quali potranno essere realizzate in tutta Italia le strutture per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Lo scorso 30 dicembre la Sogin, società pubblica di gestione del nucleare, ha ricevuto dal Governo il nullaosta e nella giornata di ieri ha pubblicato sulle pagine del web www.depositonazionale.it/ la documentazione completa fino ad oggi ritenuta altamente riservata.
Sono 67 le località selezionale nelle quali esistono le condizioni tecniche per realizzare gli impianti. Dodici le aree più adatte che si trovano nelle province di Alessandria, Torino e Viterbo. Nella nostra regione i comuni che potrebbero essere coinvolti sono Rondissone, Mazzè, Caluso e Carmagnola per quanto riguarda il territorio metropolitano di Torino e Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, e ancora l’area fra Alessandria-Castelletto-Quargnento e l’area Bosco Marengo-Novi, per la provincia di Alessandria.
Non appena ricevuta la notizia della proposta di localizzazione dei siti per le scorie radioattive il vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Marco Marocco, ha convocato per oggi pomeriggio alle 15,30 un incontro con le amministrazioni coinvolte per esaminare la situazione. L’iniziativa è stata presa anche dai vertici della Provincia di Alessandria.

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In merito al blocco degli autoveicoli diesel euro4, scattato proprio da oggi lunedi 4 gennaio e previsto da tempo dal Protocollo padano siglato dalle Regioni della pianura padana, la Sindaca della Città metropolitana di Torino Chiara Appendino ha inviato una lettera al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per richiedere la sospensione del provvedimento.
“Occorre rivedere le misure previste per migliorare la qualità dell'aria, che nel caso degli euro 4 riguarda oltre 400 mila veicoli diesel fino alla fine di marzo – sostiene la Sindaca nel testo inviato in Regione – Chiediamo anche la convocazione urgente d
i un tavolo regionale sulla qualità dell’aria per aggiornarci sulle misure previste in merito all’introduzione della scatola nera ed agli interventi sugli impianti di riscaldamento”.
La stessa richiesta era già stata avanzata dalla Consigliera con delega all’ambiente della Città metropolitana. Barbara Azzarà, proprio per approfondire l’argomento delle misure per contenere l’inquinamento atmosferico, tenendo però in considerazione i problemi causati dalla grave situazione della pandemia da Covid-19”.


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Da lunedi 4 gennaio 2021 tutti i veicoli con omologazione euro 4 diesel, sia adibiti al trasporto persone che al trasporto merci, non potranno più circolare nei territori dei comuni dell’area metropolitana di Torino, dal lunedi al venerdi dalle 8 alle 19.
E’ quanto stabilito da tempo dal Protocollo siglato dalle Regioni della pianura padana che oltre ad intervenire con misure per la limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti, tocca ambiti quali energia, impianti di riscaldamento, trasporti e agricoltura.
Rientrano negli obblighi previsti dal Protocollo, oltre a Torino, i comuni di Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.
Proprio il protocollo, con le disposizioni per il miglioramento della qualità dell’aria, prevede la progressiva limitazione di auto e veicoli commerciali ad alimentazione diesel per gli euro 4, inizialmente previsto per il primo ottobre di quest’anno, ma rinviato a causa della pandemia al 4 gennaio 2021, e per gli euro 5 entro la fine del 2025.
Rimangono in vigore le misure emergenziali che saranno attivate, in situazioni di emergenza causate da reiterati superamenti dei limiti di qualità dell'aria, dall'accensione del semaforo antismog.
Tutte le informazioni sulla gestione dei blocchi del traffico, le mappe dei comuni interessati, il livello del semaforo e le esenzioni si trovano sul sito della Città metropolitana di Torino alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico

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Il progetto transfrontaliero Alcotra A.P.P.VER., Apprendere per Produrre Verde, che vede capofila la Città metropolitana di Torino è giunto al termine. Le conclusioni si terranno durante un evento on line mercoledi 16 dicembre dalle 15,30 alle 17,30 dal titolo “A.P.P.VER: da progetto a sistema territoriale. Governance e comunità di pratica migliorando la qualificazione professionale per la green economy”. Il lavoro durato tre anni ha consentito al progetto di diventare uno degli assi di lavoro nel percorso di costruzione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Torino e del suo territorio.
I parters di progetto sono la Città di Pinerolo, il Consorzio per la Formazione, l’Innovazione e la Qualità – CFIQ e il GIP FIPAN Académie de Nice, mente il soggetto attuatore è Ires Piemonte.
A.P.P. VER., ricordiamo, ha ottenuto il sostegno finanziario dell'Unione Europea, per promuovere l'avvicinamento tra la domanda e l'offerta formativa della green economy, nella prospettiva di produrre nuovo lavoro, innovare quello tradizionale e creare nuove collaborazioni e relazioni sul territorio. Ha coinvolto soggetti istituzionali, di governo, della ricerca, scolastici e della formazione professionale, economici e dell'associazionismo, per realizzare cambiamenti culturali, di conoscenza e competenza per lo sviluppo sostenibile del territorio transfrontaliero (Agenda 2030).
L'obiettivo generale è quello di connettere il sistema produttivo green, pubblico e privato e il mondo della scuola e della formazione professionale per realizzare un "modello" di sviluppo del territorio fondato su criteri di sostenibilità, da proporre sul territorio regionale. Sono state poste le basi per un cambiamento sostanziale della scuola, della formazione professionale e del sistema territoriale nel suo complesso, con una sperimentazione pilota nei settori agricolo/forestale, manifatturiero, dell'energia e dei servizi ambientali, commerciale, di ristorazione, alberghiero, culturale, delle istituzioni pubbliche di governo e governance, di quelle scolastiche, della formazione, della ricerca e delle attività professionali nell'ambito dell'edilizia, urbanistica, design e gestione del territorio.
Ora è tempo di avviare il dialogo tra gli attori per implementare in chiave strategica una comunità di pratica territoriale per promuovere e sostenere nuovi apprendimenti orientati alla green economy e dunque ad uno sviluppo sostenibile e il progettoin questione dimostra oggi che un cambiamento è possibile a determinate condizioni e con l’uso di strumenti di conoscenza e dialogo condivisi.
Il programma del 16 dicembre. Dopo i saluti istituzionali di Barbara Azzarà, Consigliera di Città metropolitana di Torino delegata all’ambiente, istruzione e politiche giovanili, si parlerà di educazione e formazione nelle strategie per lo sviluppo sostenibile nazionale, regionale e metropolitano, della centralità dei “vettori di sostenibilità” nella Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile con Mara Cossu del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Sarà poi la volta di Jacopo Chiara della Regione Piemonte sul Protocollo “La regione Piemonte per la green education” come strumento di Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile e di Valeria Veglia che a nome della Città metropolitana interverrà su “Il passaggio da A.P.P.VER. all’Agenda per lo sviluppo sostenibile”.
“Una prospettiva di lavoro territoriale che promuova cultura e competenze per la green economy e lo sviluppo sostenibile” a cura di Claudia Galetto di IRES Piemonte. Seguirà la sessione dedicata alla “costruzione della comunità di pratica territoriale per l’educazione e formazione alla green economy e allo sviluppo sostenibile” che vedrà come moderatore Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente e coordinamento Forum Disuguaglianze e Diversità. Interverranno infine i rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, enti di ricerca, associazioni di categoria, scuole e formazione professionale, associazioni, aziende e professionisti.
Approfondimenti alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/green-economy-education/app-ver/app-ver/
Per richiedere informazioni: appver@cittametropolitana.torino.it



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Con il progetto “Economia circolare: nuovi strumenti per i cittadini” la Città Metropolitana di Torino si è aggiudicata il premio Cresco Award Città sostenibili 2020 nella categoria “Ecositemi circolari”. Il progetto riguarda la realizzazione di una PWA (Progressive Web App) che, presumibilmente entro fine anno, andrà a sostituire la vecchia BeatApp nelle pagine del sito Internet di Beata la differenziata, www.beataladifferenziata.it accessibile anche da www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/rifiuti/beata-la-differenziata
Il Cresco Award Città Sostenibili”, promosso dalla Fondazione Sodalitas in collaborazione con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con il patrocinio della Commissione Europea e del Ministero dell’Ambiente, intende premiare e mettere in risalto l’impegno degli Enti locali italiani per lo sviluppo sostenibile dei territori.
La cerimonia di premiazione si è tenuta nel pomeriggio di ieri, giovedi 19 novembre, in modalità on line in occasione dell’Assemblea Nazionale dell’ANCI. Per la Città Metropolitana di Torino è stata la Consigliera con delega all’Ambiente Barbara Azzarà a ritirare il premio offerto dalla DNV-GL, impresa partner di Cresco Award.
Il progetto premiato consiste nella realizzazione e rilascio di una
PWA (Progressive Web App), dedicata alla corretta gestione dei rifiuti, a partire dalla prevenzione e via via fino alla raccolta differenziata. La PWA, realizzata in stretta collaborazione con i soggetti gestori dei rifiuti del nostro territorio, si distingue da una normale App per una serie di caratteristiche tecniche e funzionali che la rendono più agevole da gestire e da consultare.
Oltre alle sezioni già presenti nella precedente App, realizzata nell’ormai lontano 2012, la PWA conterrà tutta una serie di
dati tarati sulle singole realtà territoriali, dai giorni di raccolta dei rifiuti alle “news” specifiche del singolo Consorzio. Inoltre grande è stato dato grande spazio alle sezioni informative e di sensibilizzazione di tutti gli utenti (domestici e non) per condurli sempre più verso comportamenti virtuosi di riduzione dei rifiuti, argomento particolarmente attuale anche in vista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che si svolgerà in tutta Europa da sabato 21 a domenica 29 novembre.

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La Città metropolitana di Torino ha convocato online per venerdì 27 novembre nel pomeriggio il tavolo sulla qualità dell'aria: la necessità del confronto è emersa da parte di più Comuni interessati dai blocchi auto per lo smog e la consigliera metropolitana delegata all'ambiente Barbara Azzarà ha già inviato la conovocazione formale.

Al tavolo parteciperà anche l'assessore regionale all'ambiente Matteo Marnati: "la sua presenza era indispensabile - commenta Azzarà - e sono soddisfatta che si sia compresa da parte di tutti la necessità di non rinunciare al confronto con i Comuni".

Hanno già ricevuto la convocazione per le ore 16 di venerdì 27 i sindaci e gli assessori ai trasporti dei Comuni di Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Torino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo, Volpiano.

Oltre all'assessore regionale Marnati, ci sarà anche il direttore di Arpa Piemonte Robotto.

L'ordine del giorno del tavolo di coordinamento metropolitano sulla qualità dell’aria prevede una valutazione delle attuali limitazioni alla circolazione a seguito dei recenti provvedimenti per il contenimento dell'emergenza sanitaria Covid-19.

Non viene dimenticato il tema collegato ai veicoli di interesse storico e collezionistico e si farà il punto anche sulla recente sentenza di condanna della Corte di Giustizia Europea all’Italia per aver superato i valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017.





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Da domani, martedi 17 novembre, scatta il semaforo arancione che limiterà la circolazione dei veicoli diesel fino all’euro 5 e i benzina fino all’euro 1 nei comuni di Torino, Beinasco, Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria Reale, Volpiano. Il blocco sarà in vigore dalle ore 8 alle 19, mentre per i veicoli adibiti al trasporto delle merci (parliamo in questo caso della categoria fino a euro 4) gli orari saranno i seguenti: dalle 8 alle 19, mentre il sabato ed i giorni festivi dalle 8,30 alle 14 e dalle 16 alle 19.
I blocchi sono conseguenti dell’accensione del livello di allerta arancione, causato dal peggioramento delle condizioni della qualità dell’aria. Ma attenzione: le ordinanze di limitazione del traffico veicolare prevedono una serie di esenzioni tali da garantire la mobilità al personale sanitario e dell’assistenza che è impegnato nella gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID 19. Quindi medici, infermieri, operatori socio-sanitari, operatori assistenziali (compresi i volontari che operano per enti o associazioni che erogano servizi di assistenza), ma anche i pazienti e i loro accompagnatori che si recano presso strutture sanitarie per terapie, interventi o esami diagnostici, sono esentatati dalle limitazioni della circolazione negli spostamenti necessari alla loro attività. Compresi in questa lista anche tutti i mezzi dei servizi di soccorso e i veicoli utilizzati per il rifornimento di medicinali e per il trasporto di pasti.
Sono infine esentati i veicoli di incaricati dei servizi di pompe funebri e quelli utilizzati per il trasporto di persone che partecipano a cerimonie funebri.
“Raccomandiamo – ricorda la consigliera all’Ambiente della Città metropolitana di Torino,
Barbara Azzarà - di limitare gli spostamenti a quelli assolutamente necessari e ricordiamo il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (quando disponibile un impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle”.
Tutti i dettagli sulla disciplina dei blocchi del traffico, orari, esenzioni e mappa dei comuni, sono alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico

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Appena archiviata la fase di completamento del Contratto di fiume bacino del Pellice, si ritorna a parlare del torrente della val Pellice grazie all’approvazione del progetto “Riconnessione e riqualificazione di risorgive afferenti al torrente Pellice”.
La Regi
one Piemonte ha infatti approvato il 4 novembre scorso la graduatoria del bando per gli interventi di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi e la domanda di finanziamento, presentata dalla Città metropolitana di Torino con i comuni di Luserna San Giovanni, Torre Pellice e Villar Pellice, con il citato progetto dal titolo "Riconnessione e riqualificazione di risorgive afferenti al Torrente Pellice", è stata approvata classificandosi prima con il punteggio più alto.
Si tratta di un’iniziativa promossa dall’Associazione per la Tutela degli Ambienti Acquatici e dell'Ittiofauna (ATAAI) di Luserna S. Giovanni, nata nell’ambito del Contratto di Fiume del Torrente Pellice, un progetto attuativo di alcune delle azioni previste dal Piano d’Azione del Contratto stesso.
La Città metropolitana, che avrà il ruolo di Ente attuatore del progetto e curerà la progettazione esecutiva, ha partecipato al bando di candidatura con il suo Gruppo Natura riferito alle seguenti
direzioni: Azioni Integrate con gli Enti Locali, FS Tutela della Fauna e della Flora, Risorse Idriche e Tutela dell'Atmosfera e Sistemi Naturali.
Sarà possibile seguire tutti gli aggiornamenti sull'attuazione del progetto
attraverso la pagina dedicata al Contratto di Fiume
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/risorse-idriche/progetti-ris-idriche/contratti/pellice