Politiche sociali
Il contrasto alla violenza sulle donne passa anche da azioni e interventi di prevenzione rivolti agli uomini, ai cosiddetti "maltrattanti". Un impegno al quale"Con
Il protocollo sarà siglato venerdì 22 alle ore
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La consigliera delegata della Città metropolitana Silvia Cossu prenderà parte all’assemblea regionale di Libera Piemonte che è stata convocata per domani sabato 16 giugno nel cortile della villa di San Giusto Canavese confiscata a Nicola Assisi –uno dei più importanti narcotrafficanti mondiali, condannato a 30 anni e oggi ancora latitante. Pochi giorni fa la villa è stata oggetto di un incendio intimidatorio, provocato con delle bombole del gas, per impedire che la struttura confiscata sia assegnata e restituita alla cittadinanza.All’incontro, insieme con la consigliera Cossu, hanno annunciato la loro partecipazione Luigi Ciotti, Gian Carlo Caselli, il Prefetto Renato Saccone, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni del territorio. “La libertà è un bene comune, nessuno deve permettersi di minacciare e ostacolare la lotta dello Stato contro le mafie” ha commentato la consigliera Cossu “Non è in gioco solo l’assegnazione di un edificio, ma il diritto dei cittadini alla legalità”
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Le politiche sociali danno migliori risultati quando le forze in campo riescono a fare rete e intervenire in modo sinergico e integrato nel far fronte ai problemi e nel migliorare la qualità della vita dei cittadini.Un approccio che ha contraddistinto l’attività della Provincia di Torino e che prosegue nell’attività della Città metropolitana: per questa ragione la consigliera delegata a diritti sociali e parità ha dato il via a un tour per incontrare amministratori e tutte le realtà coinvolte in materia di politiche sociali e parità sul loro territorio.
Il prossimo incontro sarà domani, giovedì 17 maggio alle
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Il femminicidio di ieri a Rivoli, dove un pensionato ha ucciso la ex moglie a colpi di pistola e poi ha rivolto l'arma contro se stesso ed il caso di Venaria in cui un uomo di 41 anni ha tenuto una donna segregata in una stanza per più di tre mesi, ammanettata a un letto e costretta a violenze fisiche e psicologhe, riportano tragicamente al centro dell’attenzione la necessità di intervenire a contrasto della violenza contro le donne“Siamo profondamente vicini alle vittime di questi ennesimi episodi di violenza e come istituzioni abbiamo il dovere di affrontare l’emergenza, ma anche di programmare azioni di educazione e sensibilizzazione” commenta la consigliera della Città metropolitana delegata alle politiche di parità. La Città metropolitana di Torino sostiene da tempo l’azione di associazioni come ad esempio Cerchio degli Uomini (www.cerchiodegliuomini.org) che mettono in campo iniziative rivolte al mondo maschile per supportare le richieste di aiuto dei violenti”.
L’Associazione Cerchio degli uomini ha la sua sede a Torino in corso Unione Sovietica 224: è attivo h24 uno sportello telefonico di ascolto del disagio maschile (366.406.10.86)
“La Città metropolitana di Torino – conclude la consigliera metropolitana – sta anche lavorando al progetto del Tavolo Metropolitano per Progetti a Tutela delle Vittime di Violenza tramite Programmi di cambiamento dei maltrattanti. Ci proponiamo di far emergere il fenomeno della violenza sulle donne attraverso l'attivazione della rete pubblica (Forze dell'Ordine, Rete Ospedaliera-Pronto Soccorsi, ASL, Servizi Socio-Assistenziali, Comuni, Consigliera di Parità) e privata (Associazioni, Società Civile). Ricordo che la Provincia di Torino prima e la Città metropolitana poi ha contribuito in modo sostanziale a istituire delle sedi dei Carabinieri e dei vigili urbani apposite stanze riservate alle vittime di violenza”.
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Sono ormai passati più di 50 anni da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità divulgò l’innovativa definizione di salute non come assenza di malattia ma come condizione di benessere inteso in tutte le sue sfaccettature fisiche, psicologiche e sociali. Da allora, seppur lentamente, il mondo della sanità ha modificato il proprio approccio orientando le terapie verso una sempre maggiore attenzione alla promozione del benessere dei pazienti e non solamente alla semplice cura delle patologie.Se ne parlerà giovedì 19 aprile alle 21 al teatro Felice Carena di Cumiana, per iniziativa dell’associazione “Vivere la montagna” e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. La conferenza “La salute, una risorsa per la vita quotidiana” rientra nel progetto “AlpinhealthUna montagna di benessere” e avrà come relatori il neuropsichiatra infantile e docente universitario di anatomia Stefano Feuna e la docente universitaria di farmacologia Barbara Mognetti. L’importanza pratica dell’approccio proposto dall’OMS verrà discussa in relazione al rapporto medico-paziente, ponendo l’accento sulle differenze tra la medicina occidentale e quella orientale, con particolare attenzione agli aspetti diagnostici. Verranno discusse criticamente le potenzialità e i limiti di applicazione delle cosiddette medicine alternative e complementari, come l’omeopatia, l’agopuntura e l’ipnosi.
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Le politiche sociali danno migliori risultati quando le forze in campo riescono a fare rete e ad intervenire in modo sinergico e integrato nel far fronte ai problemi e nel migliorare la qualità della vita dei cittadini. Un approccio che ha contraddistinto l'attività della Provincia di Torino e che prosegue nell'attività della Città metropolitana: per questa ragione Silvia Cossu, Consigliera delegata a diritti sociali e parità, welfare, minoranze linguistiche e rapporti con il territorio, sta compiendo un tour per incontrare gli amministratori e tutte le realtà coinvolte in materia di politiche sociali e parità.Nel pomeriggio di giovedì 5 aprile a Gassino Torinese nella sala consiliare del Comune la consigliera Cossu ha presentato le attività della Città metropolitana e si è confrontata con i rappresentanti dei Comuni delle Zone omogenee 10 Chivassese e 11 Chierese-Carmagnolese.
Tra i temi trattati i servizi offerti dall'Ufficio Provinciale di pubblica tutela e il supporto che fornisce ai tutori e agli amministratori di sostegno nominati dai Tribunali per curare gli interessi dei soggetti deboli.
La Consigliera Cossu ha anche illustrato le attività a sostegno delle donne vittime di violenza: in particolare quelle rivolte ad aiutare i cosiddetti "maltrattanti" (cioè coloro che si sono resi responsabili di atti violenti) ad iniziare un percorso di presa di coscienza delle proprie responsabilità e di cambiamento degli atteggiamenti e dei comportamenti quotidiani.
Da parte degli amministratori locali è stato espresso apprezzamento per i progetti portati avanti dalla Città metropolitana, accompagnato dalla richiesta di aiutare i territori a fare sempre più rete per programmare e gestire i servizi forniti alle fasce socialmente più deboli della cittadinanza.
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Le politiche sociali danno migliori risultati quando le forze in campo riescono a fare rete e intervenire in modo sinergico e integrato nel far fronte ai problemi e nel migliorare la qualità della vita dei cittadini.Un approccio che ha contraddistinto l’attività della Provincia di Torino e che prosegue nell’attività della Città metropolitana: per questa ragione la consigliera delegata a diritti sociali e parità, welfare, minoranze linguistiche, rapporti con il territorio Silvia Cossu ha dato il via a un tour per incontrare amministratori e tutte le realtà coinvolte in materia di politiche sociali e parità sul loro territorio.
Il prossimo incontro sarà giovedì 5 aprile a Gassino T.se alle 17,30, presso
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Dopo la chiusura dei tribunali distaccati e il trasferimento del territorio canavesano sotto la competenza del Tribunale di Ivrea,Lo sportello offre consulenza gratuita per capire come istituire le pratiche e per stabilire e mantenere i rapporti con il giudice tutelare del Tribunale di Ivrea, in una logica di prossimità per il territorio: è una consulenza utile a chi è già tutore di sostegno o amministratore, ma anche ai cittadini che hanno bisogno – molto spesso con urgenza - di questi strumenti di sostegno delle persone fragili.
In confronto a quanto accade nel Torinese, gli sportelli che fanno capo all’area canavesana sono meno conosciuti: per questa ragione
“La nostra Amministrazione, che ha ormai sviluppato una specifica competenza riconosciuta dai magistrati e dagli operatori sociali, dai professionisti e dai cittadini, vuole lavorare a stretto contatto con il Tribunale di Ivrea per immaginare, anche su questo territorio, un sistema coordinato e condiviso della pubblica tutela che permetta ai tutori/amministratori familiari e ai professionisti di essere sempre più efficaci nella tutela dei diritti dei cittadini affetti da patologie invalidanti sul piano cognitivo” ha spiegato la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino. “Ci auguriamo che il lavoro fatto fino a oggi possa col tempo portare alla costituzione di un ulteriore nodo, attraverso la nascita dell’Ufficio di pubblica tutela all’interno del Tribunale di Ivrea, e successivamente attraverso la creazione presso le sedi di Ciriè e di Chivasso di sportelli di prossimità per la raccolta e l’invio della documentazione destinata al Giudice tutelare di Ivrea”.
Una possibilità accolta favorevolmente dalla presidente della sezione penale del Tribunale di Ivrea Elena Stoppini: “L’esperienza degli sportelli è da coltivare e implementare” ha detto “Oggi siamo il secondo tribunale per grandezza, dopo Torino, del nostro distretto. È evidente quindi che esistono problemi di raccordo con il territorio, e per questo sosteniamo la possibilità di aprire uno sportello all’interno del Tribunale di Ivrea”.
“La presenza di tribunali distaccati” ha commentato il presidente dell’Ordine degli avvocati di Ivrea Mario Benni “garantiva ai territori un presidio che oggi non c’è più. In attesa della creazione di sportelli di prossimità che possano anche svolgere pratiche amministrative, oggi gli sportelli della pubblica tutela sono un’esperienza positiva”.
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Martedì 6 febbraio alle alle ore 14.30, presso il Centro per l’impiego (Lungo Piazza d’Armi, 6) a Chivasso, si terrà un incontro per presentare al territorio lo Sportello di pubblica tutela.Dopo la chiusura dei tribunali distaccati e il trasferimento del territorio chivassese sotto la competenza del Tribunale di Ivrea,
All’incontro prenderanno parte il presidente del Tribunale di Ivrea; la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino, rappresentanti del Comune di Chivasso, dell’Ordine degli avvocati di Ivrea, Consorzi socio-assistenziali e dell’AslTO4.
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Dopo la chiusura dei tribunali distaccati e il trasferimento del territorio ciriacese sotto la competenza del Tribunale di Ivrea,Lo sportello offre consulenza gratuita per capire come istituire le pratiche e per stabilire e mantenere i rapporti con il giudice tutelare del Tribunale di Ivrea, in una logica di prossimità per il territorio: è una consulenza utile a chi è già tutore di sostegno o amministratore, ma anche ai cittadini che hanno bisogno – molto spesso con urgenza - di questi strumenti di sostegno delle persone fragili.
In confronto a quanto accade nel Torinese, gli sportelli che fanno capo all’area canavesana sono meno conosciuti: per questa ragione
All’incontro hanno preso parte il presidente del Tribunale di Ivrea Vincenzo Bevilacqua; la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Ciriè, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Ivrea Mario Benni, rappresentanti dei Consorzi socio-assistenziali e dell’AslTO4.
“La nostra Amministrazione, che ha ormai sviluppato una specifica competenza riconosciuta dai magistrati e dagli operatori sociali, dai professionisti e dai cittadini, vuole lavorare a stretto contatto con il Tribunale di Ivrea per immaginare, anche su questo territorio, un sistema coordinato e condiviso della pubblica tutela che permetta ai tutori/amministratori familiari e ai professionisti di essere semptre più efficaci nella tutela dei diritti dei cittadini affetti da patologie invalidanti sul piano cognitivo” ha spiegato la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino. “Ci auguriamo che il lavoro fatto fino a oggi possa col tempo portare alla costituzione di un ulteriore nodo, attraverso la nascita dell’Ufficio di pubblica tutela all’interno del Tribunale di Ivrea, e successivamente attraverso la creazione presso le sedi di Ciriè e di Chivasso di sportelli di prossimità per la raccolta e l’invio della documentazione destinata al Giudice tutelare di Ivrea”
Una possibilità accolta favorevolmente dal presidente del Tribunale di Ivrea Vincenzo Bevilacqua: “L’esperienza degli sportelli è da coltivare e implementare” ha detto “pur dovendo tenere conto della normativa relativa ai problemi di Cancelleria, che non è flessibile. Ma per chi come me vede ogni giorno, nei corridoi del Tribunale, le difficoltà di chi deve far fronte a pratiche così delicate, la presenza di un’interfaccia preparata che dia consulenza è auspicabile, anche sotto il profilo della prevenzione”.
“A quindici anni dalla legge regionale di istituzione degli uffici pubblica tutela, che rischiava di non trovare applicazione” ha commentato il presidente dell’Ordine degli avvocati di Ivrea Mario Benni “si sta delineando un percorso concreto, che è una vera e propria finestra aperta per le persone fragili”
Alessandra Vindrola
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