I NOSTRI COMUNICATI

 

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Politiche sociali

La Città metropolitana di Torino​ attraverso la sua consigliera delegata alle politiche di parità Silvia Cossu​ esprime la massima solidarietà al cittadino torinese vittima di una grave aggressione omofoba. "Intollerabile che queste cose accadano" commenta Silvia Cossu.

Politiche sociali

Un nuovo sportello di prossimità, dove si possono svolgere alcune delle pratiche relative al tribunale civile che non comportano l’assistenza di un avvocato, è stato inaugurato oggi a Pinerolo: il Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidiente del Tribunale di Torino Massimo Terzi, la sindaca della Città metropolitana Chiara Appendino e il sindaco di Pinerolo Luca Salvai hanno firmato il protocollo che sancisce la collaborazione fra gli enti.

“Quella che era una situazione di rischio” ha detto la sindaca Appendino riferendosi alla chiusura del tribunale di Pinerolo “è diventata un’opportunità”. Tutti concordi i rappresentanti delle istituzioni nel sottolineare l’importanza di far sentire la giustizia vicino ai cittadini, e in particolare ai soggetti più fragili: una delle attività più importanti dello Sportello di prossimità sarà infatti avviare  le pratiche per l’amministrazione di sostegno,  quelle per i curatori speciali e per le autorizzazioni dei giudici tutelari.

Lo sportello di prossimità di Pinerolo, così come quello già aperto a Moncalieri, va ad affiancare la rete di sportelli che la Città metropolitana di Torino ha avviato sul territorio negli ultimi dieci anni. La Città metropolitana infatti gestisce con titolarità pubblica nell’ambito delle funzioni attribuite in materia di politiche sociali dalla legge regionale 1 del 2004, attraverso l’ufficio di pubblica tutela una complessa e delicata attività di supporto ai tutori, agli amministratori di sostegno e ai genitori nel compimento di quelle attività per le quali la legge prescrive il coinvolgimento del giudice tutelare.

Nel corso del decennio questa attività di supporto si è sviluppata attraverso la creazione di sportelli sia presso la sede istituzionale della Città metropolitana di Torino, sia presso il Tribunale di Torino dove opera anche un’assistente sociale e recentemente sul territorio a  Susa, Ciriè e Chivasso.

Nel solo 2018, si contano 1.420 consulenze offerte dall’Ufficio di pubblica tutela presso le varie sedi con un considerevole incremento rispetto allo scorso anno: se pensiamo che solo sei anni si contavano 58 casi, si ha la riprova del gradimento del pubblico sul lavoro svolto.

“L’adesione oggi a questo nuovo protocollo riconosce alla Città metropolitana di Torino il suo ruolo “spiega la consigliera metropolitana delegata alle politiche sociali Sivlia Cossu,” e  rafforza la presenza sul territorio della nostra Amministrazione perché configura sempre di più un modello -quello del sistema diffuso della pubblica tutela– che permette di valorizzare la persona beneficiaria di protezione superando l’approccio assistenziale e burocratico e quindi, di fare cultura sui diritti delle persone fragili, riconoscendone piena dignità alla luce della nostra Carta Costituzionale”.

Politiche sociali

Le politiche sociali danno migliori risultati quando le forze in campo riescono a fare rete e intervenire in modo sinergico e integrato nel far fronte ai problemi e nel migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Un approccio che ha contraddistinto l’attività della Provincia di Torino e che prosegue nell’attività della Città metropolitana: per questa ragione la consigliera delegata a diritti sociali e parità Silvia Cossu ha dato il via a un tour per incontrare amministratori e tutte le realtà coinvolte in materia di politiche sociali e parità sul loro territorio.

Il prossimo incontro sarà giovedì 6 dicembre 2018 alle 17.30 presso la Sala di rappresentanza del Comune di Pinerolo (piazza Vittorio Veneto, 1 Pinerolo) e coinvolgerà i rappresentanti dei Comuni delle Zone omogenee Zona 3 Area metropolitana Torino Sud e Zona 5 Pinerolese.

In particolare verranno illustrate le attività svolte dalla Città metropolitana di Torino in materia di contrasto alle discriminazioni e delle politiche di genere e sarà possibile scambiare informazioni circa le buone pratiche attivate e i servizi a disposizione sul territorio. All’incontro sono invitati consiglieri comunali, amministratori, associazioni del territorio.

Politiche sociali

Un pomeriggio insieme per raccontarsi e mettere a confronto esperienze e difficoltà: le Banche del Tempo si sono ritrovate martedì 4 dicembre nella Sala Stemmi della sede della Città metropolitana, in corso Inghilterra 7, per la consueta riunione del Coordinamento Banche del Tempo. Durante l’incontro è stata firmata una convenzione tra la Città metropolitana e il Coordinamento Banche del Tempoper incentivarele pratiche disolidarietà e reciprocità, intese come strumento per favorire la conciliazione dei tempi di vita e del lavoro. La convenzione è stata firmata dalla Consigliera metropolitana Silvia Cossu – delegata alle pari opportunità - e dalla Presidente del Coordinamento Banche del Tempo, Aurora Tesio.
In un’epoca in cui tutto viene monetizzato, le Banche del Tempo sono un’iniziativa e un’esperienza molto significativa, che dà importanza al tempo e al sapere delle persone” sottolinea la Consigliera Cossu. Aurora Tesio sottolinea a sua volta che “si tratta di un’esperienza e di un’opportunità per combattere la solitudine, integrare i nuovi cittadini italiani e approfondire le conoscenze delle persone che si mettono in gioco nella Banca”.
La convenzione è stata pensata come strumento per attivare un processo di educazione permanente per l'affermazione sul territorio metropolitano di una costruttiva forma di solidarietà basata sul principio dello scambio di tempo. Città metropolitana e Coordinamento Banche del Temposi impegnano a sostenere le pratiche di reciprocità che assicurano un aiuto e un accompagnamento tra cittadini che né il mercato privato né quello pubblico potrebbero garantire senza costi a carico dei beneficiari. La convenzione ha anche lo scopo di promuovere la cultura dell’utilizzo sociale del tempo come contrasto alla solitudine e all’individualismo, nella consapevolezza che le Banche del Tempo possono offrire un contributo alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e promuovere lo sviluppo del senso di comunità e di appartenenza dei cittadini, facilitando l'interazione tra le persone e la loro reciproca conoscenza.
Dopo la firma della convenzione la parola è passata alle singole Banche del Tempo, che hanno raccontato il lavoro svolto nell’ultimo anno. Sono intervenuti tra gli altri i rappresentantidelleBanche del Tempo della II, della IV e della VI Circoscrizione di Torino, di quella di Chieri edi quella di Vinovo. La Banca del Tempo di Borgaro Torinese ha presentato il suo coro, che è da tempo impegnato in attività di animazione nelle case di riposo e ha offerto un intervallo sonoro fra le testimonianze.

Politiche sociali

Dal Tavolo metropolitano “maltrattanti”, che attua programmi di intervento su chi esercita la violenza contro le donne alle “salette”, la rete di stanze riservate alle donne vittime di violenza predisposte presso Questure, Commissariati di polizia e di polizia locale, la Città metropolitana ha attivato numerose iniziative per il contrasto alla violenza sulle donne. Tutte che prendono le mosse dall’idea di fare “rete” con le realtà istituzionali e associative del territorio, per meglio organizzare le risorse e per risultati più incisivi, capaci di coinvolgere i cittadini a ogni livello, a cominciare dalle scuole. Perché, sono tutti concordi, è cominciando dai giovani che si riuscirà a cambiare la cultura del rispetto verso gli altri, e verso le donne in particolare.

Se ne è parlato questa mattina nel corso dell’incontro “Dalla cronaca alle politiche attive”, un organizzato da Città metropolitana e Comune di Venaria al teatro Concordia in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, che cade il 25 novembre ed è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

La consigliera metropolitana alle politiche sociali e di parità Silvia Cossu ha ricordato alle scolaresche intervenute alla mattinata la ragione per cui è stato scelto il 25 novembre, data dell’uccisione delle tre sorelle Mirabal (Las mariposas) nella Repubblica dominicana; mentre Claudia Nozzetti, assessore alle politiche sociali e pari opportunità del Comune di Venaria, ha insistito sull’importanza, in parallelo alla crescita del supporto normativo a contrasto della violenza sulle donne, di una crescita culturale di tutte le persone.

Per far capire l’entità del fenomeno ci sono i numeri che Fabrizio Lotito, commissario della Procura di Torino contro la tratta, ha snocciolato: 31mila denunce negli ultimi cinque anni sul territorio nazionale, 3600 vittime che si sono rivolte ai Centri antiviolenza negli ultimi dieci mesi, 94 donne uccise nello stesso periodo e, se si entra nello specifico della tratta, a parlare non sono i numeri ma un fenomeno dilagante e in crescita che penalizza le donne –e le bambine- più degli uomini. Luca Vivalda, comandante della Polizia municipale di Venaria Reale ha preso la parola ricordando che presso la sede del suo Comando è attiva una delle salette ma anche sottolineando l’importanza del lavoro con le scuole; mentre Mauro Melluso del Gruppo Abele ha insistito sulla necessità di un approccio complesso al problema, che non tralasci gli interventi anche su chi la violenza la pratica e non solo su chi la subisce. I saluti istituzionali di rito sono venuti dal sindaco di Venaria Roberto Falcone, mentre i ragazzi hanno partecipato attivamente anche rispondendo a un sondaggio sulla percezione che hanno della violenza sulle donne.

Politiche sociali

Affrontare la separazione nel modo più sereno possibile, soprattutto nell’interesse dei figli e dei soggetti deboli che compongono la famiglia, può richiedere l’avvio di un percorso di aiuto della coppia o di uno dei suoi componenti.

Fornire informazioni sui possibili modi con cui evitare o ridurre le cause di conflittualità è l’obiettivo dello Sportello di mediazione familiare che la Città metropolitana ha inaugurato ufficialmente oggi presso il Tribunale di Torino. Sarà gestito da mediatori familiari e conduttori di Gruppi di parola della Città metropolitana di Torino in collaborazione con l’Urp, lo Sportello del cittadino del Tribunale ordinario.

Per aprire lo sportello il Presidente del Tribunale Massimo Terzi e la consigliera alle politiche sociali della Città metropolitana Silvia Cossu hanno firmato oggi un protocollo d’intesa.

“Sono convinto” ha spiegato il presidente del Tribunale Massimo Terzi “che una giustizia chiusa fra le mura del palazzo oggi non abbia più alcuna legittimazione. Dietro le decisioni del Tribunale  ci vogliono strutture che aiutino a risolvere i problemi, altrimenti la giustizia resta solo sulla carta: a maggior ragione quando si parla dei problemi della famiglia”.

“Le conflittualità all’interno delle famiglie stanno diventano sempre più drammatiche” gli ha fatto eco Cesare Castellani, presidente della VII Sezione civile del Tribunale “I membri della  famiglia che si separa devono intraprendere un nuovo percorso, costruirsi una nuova vita che tenga conto dei bisogni di tutti i membri, e soprattutto di quelli dei figli”.

La consigliera metropolitana Silvia Cossu ha ricordato che il lavoro sulla mediazione familiare che la Città metropolitana sta portando avanti ha una lunga tradizione: “La creazione di questo sportello in un luogo significativo come il Tribunale di Torino è un tassello di un’operazione che portiamo avanti su tutto il territorio, e più in generale, fa parte della nostra attenzione al benessere e alla qualità della vita dei nostri cittadini”.

Lo sportello di mediazione familiare è ospitato presso l’Ufficio relazioni con il pubblico-Sportello del cittadino - Tribunale ordinario di Torino (c.so Vittorio Emanuele, 130 Piano terra, ingresso 1, stanza 01620 tel. 0114327970 - 011/4328494) e sarà aperto tutti i lunedì dalle 9 alle 12.30L’accesso è volontario e gratuito (su appuntamento).

Gli operatori forniranno agli interessati informazioni sui possibili percorsi extragiudiziali –sia individuali che di gruppo- che possono essere intrapresi, come i gruppi di mediazione rivolti agli adulti o i gruppi di parola che si rivolgono invece ai bambini e adolescenti per condividere con dei coetanei la loro esperienza.

Si può prendere appuntamento o chiedere informazioni alla mail: sportello.mediazione.tribunale.torino@giustizia.it

Politiche sociali

Trovare il modo di risolvere, nel modo più sereno possibile, i conflitti fra genitori e figli durante una separazione: è questo uno dei compiti fondamentali della mediazione familiare, a cui da tempo la Città metropolitana dedica la sua attenzione.

Per meglio andare incontro ai cittadini che ne hanno necessità, ma anche agli operatori psicosociali interessati a questa attività, si inaugura lunedì 19 novembre 2018 alle 15.00 presso l’Urp del Tribunale di Torino lo Sportello di mediazione familiare dedicato alla consulenza di percorsi alternativi a quelli giudiziali.

All’inaugurazione prenderanno parte la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino Silvia Cossu e il presidente del Tribunale di Torino Massimo Terzi,che firmeranno il protocollo d’intesa di istituzione dello sportello informativo.

Politiche sociali

La marcia di avvicinamento alla sesta edizione di “Just The Woman I Am” è già iniziata. La manifestazione sportiva “in rosa” più grande d’Italia, fissata per il prossimo 3 marzo, ha come prima tappa d’avvicinamento il mese di ottobre, dedicato alla sensibilizzazione sul tumore al seno.
“Scendiamo in piazza con il nostro colore per educare e coinvolgere l’opinione pubblica. - ha spiegato nei giorni scorsi in un’intervista al quotidiano “La Stampa” Donatella Tubino, presidente della sezione di Torino della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Sono convinta che l’azione sinergica con alcune associazioni di donne operate al seno possa dare un valore aggiunto”. Ogni anno la LILT, con la sua campagna Nastro Rosa, ribadisce il ruolo della cultura della prevenzione come metodo di vita, affinché tutte le donne si controllino e si sottopongano a visite senologiche a partire dai 30 anni di età. Secondo le ultime stime, sono aumentate del 15% le donne colpite da tumore al seno, soprattutto di età compresa tra i 35 e i 50 anni. Ma, al tempo stesso, si registra anche una lenta diminuzione della mortalità per questo tipo di tumore.
A Torino, in ottobre, le iniziative saranno molte: la più importante domenica 14 la “Camminiamo in Rosa: l’unione fa la forza”, una non competitiva nel parco del Valentino patrocinata dalla Città Metropolitana, con partenza alle 10 dal ponte Umberto all’angolo di corso Moncalieri. L’iniziativa è organizzata alla LILT in collaborazione con la Onlus Dragonette di Torino ed è il momento centrale di un’intera giornata dedicata alla sensibilizzazione per la prevenzione. Al termine della camminata sarà possibile provare l’emozione della dragon boat, una barca di origine cinese di 10 metri dove trovano posto 20 pagaiatrici. A tutti i partecipanti sarà fornito il giubbotto salvagente e la pagaia. Il punto di imbarco è al circolo Amici del Fiume di corso Moncalieri 18. Il contributo di partecipazione alla “Camminiamo in Rosa” è di 8 Euro e per iscriversi si possono visitare i siti Internet www.legatumori.to.it e www.dragonette.org. Si può anche scrivere a postmaster@dragonette.org o a legatumoritorino@libero.it, oppure telefonare ai numeri 389-5249585 e 011-836626.



Politiche sociali

Le politiche sociali danno migliori risultati quando le forze in campo riescono a fare rete e intervenire in modo sinergico e integrato nel far fronte ai problemi e nel migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Un approccio che ha contraddistinto l’attività della Provincia di Torino e che prosegue nell’attività della Città metropolitana: per questa ragione la consigliera delegata a diritti sociali e parità Silvia Cossu ha dato il via a un tour per incontrare amministratori e tutte le realtà coinvolte in materia di politiche sociali e parità sul loro territorio.

Il prossimo incontro sarà, giovedì 12 luglio alle 17.30 nella Sala Dorata del Comune di Ivrea (piazza Vittorio Emanuele 1), e coinvolgerà i rappresentanti delle Zone omogenee 8 Canavese Occidentale e 9, Eporediese.

In particolare si parlerà del protocollo d’intesa che è stato firmato a fine giugno relativo alle attività del cosiddetto “Tavolo maltrattanti”, ovvero il “Tavolo per progetti finalizzati al cambiamento degli autori di violenza”, .e a cui è possibile per enti e realtà territoriali dare adesione; della raccolta di farmaci non scaduti attuata dal Banco farmaceutico con la collaborazione della Città metropolitana, del Progetto Fa Bene per la raccolta delle eccedenze alimentari invendute e la redistribuzione a famiglie in difficoltà economica.

Politiche sociali

Torino registra una nuova vittima di violenza, una donna uccisa a coltellate dal marito dopo un litigio, nello stesso giorno in cui la Città metropolitana riunisce attorno a un tavolo amministrazioni comunali, consorzi socio-assistenziali, ordini professionali, associazioni impegnate in prima fila nel contrasto alla violenza per dare impulso alle attività del “Tavolo maltrattanti”; definito brevemente così perché concentra la sua attenzione sui soggetti che si sono resi autori di violenze.

“Un nuovo femminicidio, siamo di fronte a un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che non accenna a diminuire” commenta la consigliera delegata della Città metropolitana Silvia Cossu “Per questo crediamo che ci voglia una risposta forte da parte delle istituzioni che incida su tutti i fronti, a cominciare dagli uomini che commettono violenza, a cui è dedicato il Tavolo maltrattanti”.

È stato firmato questa mattina a Palazzo Cisterna infatti il protocollo d’intesa che mette in rete soggetti pubblici e privati per dare impulso ad azioni e interventi di prevenzione rivolti agli uomini autori di violenze: hanno aderito per la Città metropolitana di Torino la consigliera delegata alle politiche sociali e parità Silvia Cossu, l’assessore Marco Giusta per la Città di Torino, e ancora i comuni di Chieri, Chivasso, Collegno, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, Moncalieri, Nichelino, Pinerolo, Rivoli, Settimo, Venaria Reale; la consigliera di parità della Città metropolitana di Torino; la Consulta femminile regionale; Unionenet; i consorzi socioassistenziali di Chivasso, Pinerolo, Caluso, Ciriè, Rivoli, In.re.te; i Centri antiviolenza E.m.m.a. Onlus, le associazioni Telefono rosa di Torino; Liberi dalla violenza, il Cerchio degli uomini, La rete delle Donne, Scambiaidee, Mediare, Gruppo Abele, L’Altra riva, Centro studi pensiero femminile, Centro studi agire violento,. tu.te le; il Miur, gli ordini professionali dei medici di Torino e degli psicologi del Piemonte, il Garante dei detenuti.

Al tavolo partecipano –anche se firmeranno un documento successivo- anche la Regione Piemonte nelle sue competenze di sanità, politiche sociali e politiche di parità e le Forze dell’ordine, che già da anni collaborano alle attività del Tavolo.

Il “Tavolo maltrattanti” è nato in realtà nel marzo del 2011 ed è stato formalizzato una prima volta nel 2014, quando esisteva ancora la Provincia di Torino con l’obiettivo di mettere in rete le forze e dedicare al problema di chi “pratica” la violenza un’attenzione specifica –sia attraverso attività di recupero che attraverso attività di prevenzione, formazione e sensibilizzazione- da affiancare alle altre iniziative di contrasto alla violenza e di supporto alle vittime. Nel frattempo il quadro normativo è cambiato- e anche la Provincia ha lasciato il posto alla Città metropolitana- e dunque i partner del Tavolo hanno sentito l’esigenza di rinnovare il protocollo d’intesa.