Politiche sociali
Lei è Simona Soldini, classe 1982,calciatrice della Juventus femminile prima e del Torino Women da due anni. Lui è Mauro Melluso del Gruppo Abele, che fra i tanti progetti ne cura uno dedicato ai “matrattanti”. Si incontrano\scontrano sul campo da calcio, nello spot contro la violenza sulle donne realizzato dalla Città metropolitana di Torino in occasione della Giornata nazionale del 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne)L'idea è nata nel Tavolo coordinato dalla Città metropolitana per progetti finalizzati al cambiamento degli autori di violenza: lo spot sarà trasmesso il 23 novembre, allo stadio Olimpico, durante la partita Torino-Inter: la realizzazione è stata curata dall'ufficio stampa dell'ente, a costo zero.
#bastaviolenza #rispettonellosport #rispettonellavitaè il semplice ma incisivo messaggio veicolato dallo spot, che si richiama al familiare linguaggio dello sport per affrontare il difficile tema della violenza - sulle donne, domestica, psicologica, verbale -intervenendo sul fronte dei “maltrattanti”, cioè di chi la violenza la pratica e ha bisogno di essere aiutato a cambiare i propri comportamenti lesivi.
Il video sarà diffuso nei giorni a seguire la partita in diversi luoghi strategici di Torino: il 25 novembre per tutta la giornata sui monitor del Campus universitario Einaudi; dal 25 novembre, per 14 giorni, sugli schermi nella stazione di Porta Susa, sui video della stazione di Porta Nuova e nelle stazioni della metropolitana.
"Il Tavolo della Città metropolitana di Torino per progetti finalizzati al cambiamento degli autori di violenza esiste da molti anni” sottolinea il vicesindaco metropolitano Marco Marocco “e ha avviato molte iniziative sul territorio. L'obiettivo è il contrasto alla violenza di genere, soprattutto nelle dinamiche di violenza domestica, tramite misure di prevenzione, e la promozione di modelli di relazioni non violenti e di rispetto reciproco. Ringraziamo il Torino calcio per la disponibilità che ha dimostrato nella programmazione allo stadio".
Accanto ai progetti rivolti alle donne vittime di violenza, il Tavolo si prefigge l’ascolto e il trattamento degli autori di reato, prendendo in considerazione un modello che coinvolga direttamente gli uomini, realizzando azioni di sensibilizzazione, formazione, informazione finalizzate a lsuperamento di preconcetti, stereotipi, condizionamenti che sono indotti o imposti dalla società.
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Mercoledì 25 settembre, dalle 14 alle 17, il Campus Luigi Einaudi, (aula D233 , III Piano, Blocco D2) ospiterà un laboratorio sul tema “Ascoltare i bambini”, nell’ambito del progetto Changing families, changing institutions, dedicato alla comunicazione, l'ascolto e le metodologie per la relazione con genitori e bambini in diverse forme familiari.Introduce i lavori: Rita Turino, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Piemonte
Coordina e modera: Roberta Bosisio (professoressa associata, componente del Gruppo InFact)
Contributi di: Domenico Chiesa (C.I.D.I.) e Laura Gaiotti (Città metropolitana di Torino).
Seguirà una sessione di lavoro a gruppi a partire da casi.
"Changing families, changing institutions" è un progetto dell’Università di Torino incentrato sulla diversità della famiglia, sui cambiamenti istituzionali e in particolare sulle relazioni genitori/ figli in famiglie miste, monoparentali, dello stesso sesso, con un ruolo paterno innovativo, famiglie migranti. Attraverso una prospettiva sociologica e legale, il progetto intende innanzitutto fornire approfondimenti sulla frequenza e le caratteristiche di queste diverse forme familiari, promuovere le (migliori) pratiche istituzionali nei confronti delle nuove famiglie.
Il workshop è a numero chiuso, massimo 20 partecipanti.
Per iscrizioni: giuliamaria.cavaletto@unito.it
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Inclusione sociale e mobilità sostenibile sono elementi strategici per lo sviluppo di una montagna intelligente, che sia polo d'attrazione per l'economia, il turismo e la qualità della vita. Sono in effetti questi i temi chiave di Cuore dinamico e Cuore solidale, due dei progetti che, insieme a Cuore innovante e Cuore resiliente, compongono il Piano integrato territoriale (Piter) "Cuore delle Alpi" finanziato con oltre 7 milioni di euro nell'ambito dei progetti Interreg Alcotra 2014\2020.
Cuore solidale e Cuore dinamico sono stati presentati a Pinerolo nell'affollato Salone dei Cavalieri, con la partecipazione di tutto il partnenariato italo francese - ben 10 gli enti che partecipano in rappresentanza delle comunità trasnfrontaliere - e dei numerosi stakeholder.
Mobilità sociale e mobilità sostenibile sono temi strettamente connessi: da un lato occorre puntare l'attenzione alle fasce deboli dei territori montani e rurali dal punto di vista dei servizi socio sanitari e di iniziative che promuovano l'inclusione, dall'altro è importante facilitare gli spostamenti. Molte le buone pratiche sviluppate sul tema della mobilità sociale e trasportistica già presenti in Italia e in Francia e che i due progetti del Piter vogliono connettere e prendere come punto di partenza per creare un territorio attrattivo sia per i residenti di oggi e di domani che per il turismo.
Dopo i saluti del sindaco di Pinerolo Luca Salvai, che ha sottolineato come molte delle azioni previste nell'ambito dei progetti del Piter non solo fanno anche parte del programma di mandato, ma sono consone a iniziative già avviate come lo Sportello di prossimità che è stato aperto in sinergia con la Città metropolitana di Torino per quanto riguarda le problematiche connesse alla pubblica tutela: "Una iniziativa che contrasta la perdita di un sevizio importante come la presenza del Tribunale e in perfetta sintonia con gli obiettivi di Cuore solidale".
La capacità dei progetti come Cuore solidale e Cuore dinamico di avviare un processo di unificazione fra i territori italo francesi, separati non tanto geograficamente quanto dai diversi approcci amministrativi, è stata rilevata anche da Jean Claude Raffin, vice presidente del Syndicat Pays de la Maurienne e capofila del Piter Cuore della Alpi e del progetto Cuore Dinamico. «Il territorio transfrontaliero è una realtà già da molti anni, perché la Conference des Hautes Vallèes (Chav) ha saputo creare nel tempo una solida collaborazione. Pur con le dovute differenze, i destini dei nostri territori sono profondamente legati: ieri una frana ha interrotto la linea ferroviaria Parigi-Milano, un problema provocato da un rischio naturale che si ripercuote su entrambe i Paesi»
Maurizio Beria d'Argentina, vice presidente della Conference des Hautes Vallèes ha fatto notare che questo Piter è la dimostrazione che sempre più, guardando al futuro, i territori devono sapere proporre progetti legati alle necessità specifiche senza attendere gli input dall'Unione europea, ma sperimentando politiche diverse di attribuzione dei fondi al territorio e armonizzando gli aspetti amministrativi.
Dimitri De Vita, consigliere delegato allo Sviluppo montano, relazioni e progetti europei e internazionali, pianificazione strategica, sviluppo economico, attività produttive, trasporti della Città metropolitana di Torino si è detto convinto del successo di questo progetto, ma ha ammonito a dare continuità alle attività anche a progetto concluso: «Una volta strutturata l'attività bisognerà trovare il modo che il testimone venga raccolto dai singoli territori» ha detto «La volontà degli amministratori deve perseguire la strada che si è tracciata. Con il Piter si è però compiuto un atto fondamentale per il territorio, abbiamo gettato le basi per il futuro».
La mattinata è proseguita con una tavola rotonda tecnica dedicata a "La montagna domani: quale mobilità per tutti?". Un confronto aperto in cui sono stati presentati i progetti sia di inclusione sociale che di mobilità sostenibile mettendo in rilievo gli elementi di connessione, e messe in parallelo le differenti esperienze in tema di mobilità di prossimità e a chiamata e sui vincoli e le sfide che in Italia e in Francia occorre vincere per mantenere la montagna viva e vivibile.
A corollario, nel pomeriggio il lavoro è proseguito con un seminario tecnico sulle esperienze in merito alle Fondazioni e alle Cooperative di comunità. Si è parlato delle Fondazioni a partire dal quadro giuridico e dai metodi di lavoro con i rappresentanti delle Fondazioni di comunità del canavese e di Mirafiori a Torino, e poi si con le testimonianze pratiche delle esperienze delle Cooperative di Comunità – la Comunity Confcooperative e la Volpe e il mirtillo di Ormea, ma anche con le considerazioni del Vescovo di Pinerolo Derio Oliviero e del moderatore della tavola valdese Eugenio Bernardini.
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Una montagna sostenibile e intelligente, che sia polo d’attrazione sul fronte dello sviluppo economico, del turismo, della qualità della vita deve affrontare le sfide, cruciali, dell’innovazione imprenditoriale, del welfare, della mobilità e della tutela del paesaggio. Sono in effetti questi i temi chiave dei quattro progetti -Cuore dinamico, Cuore solidale, Cuore resiliente e Cuore innovativo- che compongono il Piano integrato territoriale (Piter) “Cuore delle Alpi”, finanziato con oltre 7 milioni di euro nell'ambito dei progetti Interreg Alcotra 2014\2020 e che coinvolge un numeroso partnerariato italo francese accomunato dall’affrontare, benché con modalità diverse, la voglia di restituiree alla montagna una sua centralità nella vita del Paese. Partecipano al Piter il Syndacat Pays de Maurienne, capofila del progetto, le Communautées de Communes du Briançonnais, du Pays des Ecrins, Porte de Maurienne, Maurienne Galibier e per la parte italiana, la Città metropolitana e il vasto territorio geograficamente compreso nelle Unioni Montani Comuni Olimpici Via Lattea; Alta Valle di Susa; Val di Susa; Val Sangone; Pinerolese; Valli Chisone e Germanasca. .Il 3 luglio 2019 a Pinerolo nel Salone dei Cavalieri (Viale Giolitti, 7) a partire dalle 9 si terrà l’evento di lancio dei primi due progetti, i Cuori “dinamico” e “solidale”: un’occasione per conoscere nel dettaglio le azioni che verranno intraprese nei prossimi mesi per intervenire con buone pratiche e sperimentazioni sull’inclusione sociale e sulla mobilità.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Luca Salvai e di Lara Pezzano, assessore alle politiche sociali del Comune di Pinerolo; di Jean Claude Raffin, vice presidente del Syndicat Pays de la Maurienne e capofila del progetto Piter Cuore della Alpi e del progetto Cuore Dinamico; Maurizio Beria d’Argentina, vice presidente della Chav-Conference des Hautes Vallèes; Thierry Bouchié, vice presidente della Communauté des Communes du Brianconnais e di Dimitri De Vita, consigliere delegato allo Sviluppo montano, attività produttive, trasporti della Città metropolitana di Torino si entrerà nel vivo con una tavola rotonda dedicata a “La montagna domani: quale mobilità per tutti?”. Un confronto aperto in cui verranno presentati i progetti e messe in parallelo le differenti esperienze in tema di mobilità di prossimità e a chiamata e sui vincoli e le sfide che in Italia e in Francia occorre vincere per mantenere la montagna viva e vivibile.
A corollario, nel pomeriggio si continuerà il lavoro con due seminari tecnici sulle esperienze in merito alle Fondazioni e alle Cooperative di comunità. Si parlerà dunque delle Fondazioni a partire dal quadro giuridico e dai metodi di lavoro con i rappresentanti delle Fondazioni di comunità del canavese e di Mirafiori a Torino, e poi si porteranno testimonianze pratiche delle esperienze delle Cooperative di Comunità – la Comunity Confcooperative e la volpe e il mirtillo di Ormea, ma anche con le considerazioni del Vescovo di Pinerolo Derio Oliviero e del moderatore della tavola valdese Eugenio Bernardini.
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La Città metropolitana di Torino e l’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale (Anffas) hanno firmato un protocollo di intesa che ha come oggetto sensibilizzare le famiglie sui compiti del tutore e dell’amministratore di sostegno, e prevede la formazione degli operatori degli Sportelli Sai? sulle corrette modalità di compilazione dei rendiconti e delle relazioni sulla gestione finanziaria destinati al giudice tutelare.Gli sportello Sai? - creati dall’Anffas - sono un servizio di accoglienza per fornire gratuitamente informazioni, suggerimenti e consulenza su tutti i principali argomenti di interesse per la disabilità, in particolare quella intellettiva e relazionale: agevolazioni, documentazione e modulistica legislativa, lavoro, scuola.
Il protocollo d’intesa ha formalizzato una collaborazione gratuita per promuovere la cultura della protezione dei diritti dei soggetti fragili. Infatti la peculiarità dei temi trattati dai magistrati dell’Ufficio del giudice tutelare e delle caratteristiche dei tutori e degli amministratori di sostegno, che, spesso, sono familiari delle persone fragili non abituati a relazionarsi con le dinamiche del Tribunale, rende necessario un ruolo di accompagnamento, come quello che svolge l’Ufficio di pubblica tutela della Città metropolitana di Torino.
Uno dei risultati del protocollo è stata l’attivazione di un corso di formazione rivolto ai soci dell’Anffas sulle tematiche connesse alle misure di protezione giuridica che si è svolto in due sessioni, 21 e il 28 giugno presso la sala Stemmi della Città metropolitana.
“Il protocollo d’intesa fa parte di una strategia” spiega il vicesindaco metropolitano Marco Marocco “per creare“un sistema diffuso” della pubblica tutela che risponde pienamente all’esigenza di facilitare l’omogeneità e la correttezza delle informazioni, da un lato decongestionando il carico di lavoro della cancelleria a livello del territorio sottoposto alla giurisdizione del medesimo Tribunale, dall’altra aiutando le persone fragili a vivere pienamente I propri diritti”.
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Negli ultimi due anni il servizio di Politiche sociali della Città metropolitana ha avviato un'innovativa ricerca sugli homeless che abitano il territorio -con esclusione della Città di Torino. In un primo tempo ha indagato quanti fossero i senza fissa dimora, incrociando i dati ufficiali con quelli delle realtà territoriali - per esempio le parrocchie – che intervengono in materia al di fuori però di una rete istituzionale. In un secondo momento invece la ricerca si è focalizzata su chi sono gli homeless metropolitani, e a febbraio di quest'anno sono stati presentati i dati: il quadro emerso indica un fenomeno in crescita ma sempre meno classificabile in modo rigido, perché le persone senza fissa dimora non rispondono più solo alla classica tipologia del clochard ma include persone con problemi che le rendono fragili, mentre avanza la figura della persona normale che, per un evento di grande impatto sulla sua vita, precipita in una situazione di impoverimento.Per continuare a lavorare a sostegno degli homeless, la Città metropolitana intende candidarsi come capofila per un progetto sperimentale di innovazione sociale incentrato su azioni di prevenzione e pratiche innovative di accoglienza e rapid re-housing per persone senza dimora e finanziato attraverso il Fondo per l'innovazione sociale, il cui obiettivo è rafforzare la capacità delle pubbliche amministrazioni di realizzare interventi di innovazione sociale volti a generare nuove soluzioni, modelli e approcci per la soddisfazione di bisogni sociali, con il coinvolgimento di attori del settore privato.
Per questa ragione è stato emesso un bando per individuare, previa selezione, uno o più partner "soggetti privati o del privato sociale" che fungeranno da "fornitori del servizio o attuatore dell'intervento" e a cui si richiede anche di partecipare alla fase preparatoria della proposta progettuale.
Le domande dovranno essere redatte su apposito modulo (scaricabile da questa pagina) e presentate entro il 24 maggio 2019 h.12.00
Tutte le informazioni su
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/politiche-sociali/bando-innovazione-sociale
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Anche quest’anno la Città metropolitana di Torino aderisce alla Giornata internazionale contro l’omotransfobia, che cade il 17 maggio: ricorda infatti il giorno in cui l’Assemblea degli stati che compongono l’Organizzazione mondiale della sanità ha cancellato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Nel 2007 il Parlamento europeo ha indetto il 17 maggio come gionarata internaizonale contro l’omotransfobia.Aderendo alla proposta della rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni) a testimoniare che le amministrazioni pubbliche sono a fianco delle persone LGBT, la Città metropolitana ha realizzato una sorta di “cartolina” che riprende il motto “Celebrate the freedom to love” e lo affianca a “La Città metropolitana contro l’omotransfobia”, accompagnato dai tag #unsegnocontrolomotransfobia, #reteready #readyper17maggio che verrà diffusa sui canali istituzionali e social dell’ente con l’invito a condividerla.
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Il sovraindebitamento, le possibili tutele per le famiglie e i piccoli imprenditori e le attuali procedure di composizione della crisi per persone fisiche, famiglie e piccole imprese sono al centro di un incontro di orientamento a partecipazione gratuita organizzato per giovedì 16 maggio alle 14,30 nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna dall’organismo di composizione della crisi “La Rinascita degli Onesti” in collaborazione con la Città metropolitana di Torino.L’appuntamento è dedicato in particolare agli operatori socio-sanitari e al settore delle “fasce deboli”.
Dopo l’introduzione e i saluti istituzionali sono in programma interventi dell’avvocato Alessandro Curletti sul tema “La legge 3/12: Presupposti oggettivi, soggettivi e di ammissibilità”, dell’avvocato Chiara Cracolici su “Le tre procedure di composizione della crisi”, della dottoressa Monica Mastrandreasu “Misure di protezione delle persone e accesso alle procedure di sovraindebitamento”.
Sul tema “L'intervento di Enti e Fondazioni antiusura: possibili soluzioni alla crisi da sovraindebitamento” discuteranno i rappresentanti della Fondazione antiusura “La Scialuppa” (Luciana Malatesta), della Fondazione San Matteo (Carlo Gandolfo), della Fondazione Operti (Massimo Vai), della Caritas Diocesana di Torino (Carlo Nachtmann), del Progetto Trapezio dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo (Angela Marinelli) e della Finpiemonte (Giuseppa Ponziano).
Seguiranno l’esposizione e il dibattito su casi concreti, con particolare riferimento ai soggetti deboli. Infine il confronto su esperienze concrete di aiuto a persone sovraindebitate coinvolgerà la giudice tutelare Monica Mastrandrea, Elena Violante e Diego Lopomo dell’Ufficio Tutele della Città metropolitana e i gestori della crisi, avvocati Chiara Cracolici e Alessandro Curletti.
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Anche a Susa è stato inaugurato ufficialmente l'Ufficio di prossimità, lo sportello dove si possono svolgere alcune delle pratiche relative al tribunale civile che non comportano l'assistenza di un avvocato: le autorità locali, fra cui la Città metropolitana di Torino, e il Tribunale di Torino hanno firmato martedì 2 aprile il protocollo che sancisce la collaborazione fra gli enti.L'Ufficio di prossimità di Susa, così come quelli già aperti a Moncalieri e Pinerolo, va a affiancare la rete di sportelli che la Città metropolitana di Torino ha avviato sul territorio negli ultimi dieci anni. La Città metropolitana infatti gestisce con titolarità pubblica nell'ambito delle funzioni attribuite in materia di politiche sociali dalla legge regionale 1 del 2004, attraverso l'ufficio di pubblica tutela, una complessa e delicata attività di supporto ai tutori, agli amministratori di sostegno e ai genitori nel compimento di quelle attività per le quali la legge prescrive il coinvolgimento del giudice tutelare.
Nel corso del decennio questa attività di supporto si è sviluppata attraverso la creazione di sportelli sia presso la sede istituzionale della Città metropolitana di Torino, sia presso il Tribunale di Torino dove opera anche un'assistente sociale e recentemente sul territorio a Ciriè e Chivasso, Pinerolo e Moncalieri. Nel solo 2018, si contano 1.420 consulenze offerte dall'Ufficio di Pubblica tutela presso le varie sedi con un considerevole incremento rispetto allo scorso anno: se pensiamo che solo sei anni si contavano 58 casi, si ha la riprova del gradimento del pubblico sul lavoro svolto.
La consigliera metropolitana delegata alle politiche sociali ha spiegato che l'adesione della Città metropolitana al protocollo che definisce la collaborazione con l'Ufficio di prossimità di Susa rafforza la presenza sul territorio dell'ente di area vasta perché configura sempre di più un modello - quello del sistema diffuso della pubblica tutela– che permette di valorizzare la persona beneficiaria di protezione superando l'approccio assistenziale e burocratico e quindi, di fare cultura sui diritti delle persone fragili, riconoscendone piena dignità alla luce della nostra Carta Costituzionale.
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Organizzato dal tavolo maltrattanti in collaborazione con OmCeO per sabato 23 marzo
Il Tavolo “maltrattanti” della Città metropolitana di Torino ha organizzato, in collaborazione con l’Ordine Provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Torino, per sabato 23 marzo 2019 (dalle ore 8.45 alle 15.15, presso la sede OMCeo di Torino a Villa Raby, Corso Francia 8) un corso formativo rivolto ai medici e agli operatori socio-assistenziali dal titolo: “Autori di violenza: riconoscimento e percorsi di cambiamento”.
Il corso nasce dalla collaborazione della Commissione che si occupa di formazione del Tavolo “maltrattanti” con la Commissione pari opportunità dell’ OMCeO di Torino, e si pone come obiettivo quello di fornire un approccio “globale” per imparare a riconoscere gli autori di violenza e per individuare le soluzioni più opportune sia per darne segnalazione che per trovare adeguati percorsi di cura.
Dopo i saluti istituzionali, fra cui quello della consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino Silvia Cossu, si entrerà nel vivo con interventi che affrontano il problema a 360 gradi, spaziando dall’intervento di un'antropologa a quelli delle forze dell’ordine, dalle associazioni antiviolenza alle professioni mediche.
Il corso è gratuito ed è valido per gli obblighi formativi dei medici.
Per informazioni OmceO Torino - Tel. 011/5815103-104 presidenza@omceo.to.it
Qui la locandina
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