I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Parchi e riserve naturali

Una fine di primavera e un’estate fitta di appuntamenti attendono gli amanti della natura che frequentano il Parco naturale del Monte Tre Denti Freidour a Cumiana. L’iniziativa “Arte nel Parco – Memorial Alessia Melchiorre” ha già proposto il primo appuntamento sabato 19 maggio, con un concerto del coro Prompicai di Pinerolo nella chiesa della borgata Verna.
Domenica 28 maggio è in programma la manifestazione “Primavernando”, una festa di primavera alla Verna che propone una mostra mercato dedicata all’artigianato, all’ecologia e più in generale alla natura. L'evento è, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino e organizzato dall'associazione “Vivere la Montagna”. Oltre agli stand dei vari operatori e hobbisti, vi sarà uno spettacolo con i cavalli, con la possibilità anche per i piccoli di effettuare brevi cavalcate. Si potranno anche provare le mountain bike a pedalata assistita e assaggiare alcuni piatti a base di ortica, inclusa la bevanda “Melortica”. Si terranno alcune conferenze informative, dedicate ai temi “Alberi monumentali: i tre di Cumiana” e “Il patrimonio floristico-vegetazionale di Cumiana e dintorni”. Desterà senz’altro curiosità la dimostrazione del funzionamento di un ingegnoso macchinario per il recupero del legname durante i tagli boschivi in montagna, progettato e costruito da un artigiano locale. Saranno presenti gli animali del pastore Matteo - capre e mucche - e si potranno gustare e acquistare le tome d’alpeggio da lui prodotte. Sarà anche attivo un punto informativo e di raccolta fondi a favore dell’AISM, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
Venerdì 2 giugno alle 9,30 è in programma la gara di orienteering “Tutti pazzi per la Verna”, con ritrovo dei partecipanti al camping Verna e organizzazione curata dal CRAL GTT Orienteering. Per informazioni: www.fiso-it/gara/2017275.
Domenica 18 giugno alle 16 nella sede dell’associazione “Vivere la montagna”, in strada Verna 37, è in programma un concerto-conferenza-spettacolo teatrale con Diego Priolo, il Coro della Costa e l’associazione “Roch Uss”.
Venerdì 7 luglio alle 20,45 nella sede di “Vivere la montagna” si terrà il concerto “Let’s Beat”, con la cover band “The acustic Beatles”.
Venerdì 28 luglio alle 20,45 appuntamento con il teatro dialettale de “I Fanpanen ‘d Trana”.
Venerdì 15 settembre alle 20,45 si terrà invece un concerto di Davide Sgorlon. Per informazioni si può scrivere a info@viverelamontagna.org o telefonare al numero 011-19836595.
Il circolo ippico “La Ventura” proporrà invece passeggiate a cavallo, domenica 25 giugno, sabato 29 luglio, domenica 30 luglio e domenica 27 agosto, con partenza dal camping Verna. Per informazioni si può scrivere a circoloippicolaventura@hotmail.com o telefonare al numero 346-6622024.
Sabato 10 e domenica 11 giugno dalle 8,30 alle 15 si terranno i corsi all mountain a cura di MTB funtrails. Per informazioni: www.mtb-funtrails.it/calendari/.
Domenica 18 giugno è in programma a partire dalle 9 un Open day alla scoperta dei sentieri di Cumiana in mountain bike, sempre a cura di MTB funtrails e in collaborazione con Team Sasquatch.
Sabato 24 giugno dalle 9,30 alle 17,30 nella sede dell’associazione “Vivere la montagna” è in programma l’iniziativa “Essenzial-Mente Energia”. Per informazioni si può scrivere a info@viverelamontagna.org.
Domenica 25 giugno dalle 9,30 alle 17,30 si potrà partecipare a due escursioni su percorsi con guida per MTB e E-bike, con partenza da strada Verna 37 C. Le escursioni sono curate da Valsusa Bike Guide e la prenotazione è obbligatoria, scrivendo a valsusabikeguide@gmail.com.
Domenica 2 luglio la sezione CAI di Cumiana proporrà un’escursione sui sentieri dei 7 confini, della durata di circa sei ore. La prenotazione è obbligatoria, scrivendo a cumiana@cai.it.
Domenica 6 agosto sarà la giornata della Festa al Monte Tre Denti, a cura del CAI di Cumiana in collaborazione con l’associazione “Vivere la Montagna”. Per informazioni cumiana@cai.it.
Dal 22 al 31 agostosi terrà un campo di volontariato internazionale nell’ambito del “Progetto Sorgenti”, a cura di “Vivere la Montagna”. Per informazioni: info@viverelamontagna.org
Sabato 26 agosto il CAI di Cumiana proporrà una passeggiata tra le sorgenti, mentre il locale gruppo A.N.A. organizzerà domenica 27 agosto la Festa di San Bartolomeo alla Verna, con polentata alpina.

Per saperne di più sul parco del Monte Tre Denti Freidour

La sagoma dei Tre Denti di Cumiana si riconosce anche a grande distanza e caratterizza il paesaggio del parco provinciale istituito con Legge regionale nel 2004, che abbraccia parte della testata del bacino del torrente Chisola ed una piccola parte del bacino del Sangone. Numerose sono le specie faunistiche presenti nel parco: gallo forcello, sparviero, falco pellegrino, gufo comune, civetta, picchio rosso e picchio verde, scoiattolo, donnola, faina, tasso, volpe, lepre variabile, cervo, camoscio, capriolo e cinghiale. Anche la vegetazione è degna di nota poichè, oltre alle specie arboree tipiche dell'ambiente di transizione tra collina e montagna - faggio, betulla, tiglio, acero, maggiociondolo, sorbo montano e sorbo degli uccellatori, castagno, rovere, ontano nero e nocciolo - si ritrovano alcuni esemplari di specie mediterranee come Quercus crenata e Quercus ilex (leccio). Tra le specie floristiche di particolare importanza il giglio di San Giovanni, il giglio martagone e l’endemica Campanula elatines.

I dettagli sulle peculiarità naturalistiche del parco e la guida per i visitatori sono consultabili nel portale Internet della Città Metropolitana alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-freidour

Parchi e riserve naturali

Prosegue il fitto calendario primaverile di appuntamenti, spunti e proposte di scoperta naturalistica nel Parco naturale del Monte San Giorgio di Piossasco. Domenica 28 maggio è in programma “Assaporando Piossasco", l’ormai tradizionale passeggiata enogastronomica alla scoperta delle bellezze del parco e dei prodotti locali, a cura di Pro Loco Piossasco, Amici del Monte San Giorgio e Studio ArteNa, in collaborazione con AIB Piossasco e con il patrocinio della Città Metropolitana.
Sabato 27 sarà possibile partecipare agli itinerari guidati in mountain bike, organizzati in collaborazione con l'associazione M.T.B. Billy Team. Il ritrovo è alle 9 al parcheggio CMM, in via Alfieri 4. È obbligatorio l’uso del casco. Alle 16 è invece in programma una pedalata sull'anello delle cascine, sempre con partenza dal parcheggio CMM.
Domenica 28 il ritrovo dei partecipanti alla camminata enogastronomica è a partire dalle 8,15 al parcheggio di piazza Pertini. Un bus navetta consentirà di raggiungere la partenza, alla Casa David Bertrand di via del Campetto. Le partenze saranno possibili dalle 9 alle 9,45. C’è anche un percorso B che partirà alle 9,30 e proporrà la visita ai ruderi dei castelli De Rossi e Gran Merlone, risalenti rispettivamente all'anno 1000 e al 1700. Il percorso C sarà invece pianeggiante e adatto a famiglie con bambini e anziani. Partirà alle 10,30 e attraverserà il borgo di San Vito, tutelato dal FAI. Lungo i percorsi saranno allestiti quattro punti ristoro con aperitivo, antipasto, primo, secondo, frutta, dolce vino e acqua. Nel pomeriggio ci saranno intrattenimenti musicali, giochi e animazioni.
La partecipazione alla camminata enogastronomica costa 15 Euro per gli adulti e 10 per i bambini fino a 10 anni. È possibile acquistare i biglietti presso: Marco Sport, via Roma 3, telefono 011-9066989; caffetteria Elite, via Pinerolo 37; macelleria Soldi. via Pinerolo 89.

IL MONTE SAN GIORGIO, “BALCONE NATURALE” SULLA PIANURA TORINESE

Elevandosi sino a 837 metri di quota, il Monte San Giorgio è la propaggine più avanzata della catena alpina occidentale: un vero e proprio “balcone naturale” verso la pianura torinese. L'area ha un importante valore storico-culturale poiché porta i segni delle popolazioni che l'abitarono negli ultimi millenni. Nei pressi della vetta sono infatti state scoperte alcune decine di coppelle incise nei massi. Sulla cima si erge una cappelletta risalente all’XI secolo e vi sono i resti di un'antica cisterna per la raccolta dell'acqua piovana e di un monastero. La flora presenta specie interessanti per la loro rarità e distribuzione tra cui numerose felci, il leccio e la bellissima Paeonia officinalis. La fauna è ricca soprattutto di uccelli: a specie tipiche delle foreste montane e sub-alpine quali la Cincia dal ciuffo, il Crociere e il Gallo forcello si uniscono specie mediterranee, quali l'Occhiocotto e la Bigia grossa. Non mancano infine rapaci come il Biancone e il Falco pellegrino.
Il Parco Naturale del Monte San Giorgio è raggiungibile dalla Valle di Susa con la strada provinciale 589 dei Laghi di Avigliana fino a Sangano, proseguendo poi in direzione Bruino. Provenendo da Torino o dal Cuneese, si può utilizzare l'autostrada A55 Torino-Pinerolo, uscire a Volvera e proseguire in direzione di Piossasco.

Per saperne di più sul Parco del Monte San Giorgio

www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-naturale-monte-san-giorgio

Parchi e riserve naturali

È veramente fitta di appuntamenti, spunti e proposte di scoperta naturalistica la primavera nel Parco naturale del Monte San Giorgio di Piossasco. Le attività sono iniziate domenica 26 marzo con il “Trekking degli anfibi, per conoscere da vicino la vita e le abitudini delle rane rosse e verdi, delle salamandre e dei tritoni nelle zone umide del parco. Giovedì 30 “La fabbrica degli alberi” ha proposto l’ultimo appuntamento del corso di orticoltura per imparare a gestire e a coltivare l’orto di famiglia. Il maltempo ha invece costretto gli organizzatori a rinviare la passeggiata per le famiglie che era in programma domenica 2 aprile e verrà riproposta in unìaltra data.
Giovedì 6 aprile alle 20,45 in località Tiri si svolge invece la prima di tre lezioni di introduzione all’apicoltura, a cura dell’azienda agricola La Tadea. I successivi appuntamenti sono previsti per il 13 e il 20 aprile. Per informazioni sui costi, cellulare 320-7795419, e-mail vivaio.labottega@gmail.com.
Domenica 9 aprile c’è “Adesso ti smonto!", un pomeriggio per bambini dai sei anni, mamme e papà a giocare con cacciaviti, bulloni, corde e brugole, sperimentando le proprie abilità manuali. Per informazioni 338-1804165, e-mail segreteria@studioartena.it.
Giovedì 13 e venerdì 14 aprile è invece in programma il trekking pasquale “Piccoli esploratori in erba" per bambini dai 6 agli 11 anni: due giornate, con pranzo al sacco, per riscoprire il piacere di giocare e imparare all’aria aperta, a cura di Studio ArteNa in collaborazione con l’associazione Volo Libero. Per informazioni cellulare 338-1804165, e-mail segreteria@studioartena.it.
Domenica 16 aprile dalle 13 alle 16,30 si festeggia la Pasqua con “Suonature Lab", esperienze musicali multisensoriali - manuali, pratiche e di ascolto - a cura dell’azienda agricola La Tadea. Le informazioni si possono richiedere telefonando al numero 320-7795419 o scrivendo a vivaio.labottega@gmail.com.
Lunedì 17 aprile Pasquetta con “Il mondo delle api", una visita all’apiario e un avvincente gioco di ruolo “Bee_Me”, a cura dell’azienda La Tadea.
Domenica 23 aprile si cammina “Sulle rotte longobarde", in un trekking storico-naturalistico alla scoperta della storia antica di Piossasco, portandosi il pranzo al sacco. L’attività è a cura di Proloco Piossasco, Amici del Monte San Giorgio, associazione Studio ArteNa e in collaborazione con associazione Corona Verde di San Vito. Per informazioni 338-1804165. Il ritrovo è a San Vito e il trekking parte alle 9.
Domenica 30 aprile si raccontano le “Storie di richiami", in un viaggio pomeridiano alla scoperta dei rumori del bosco. La prima parte dell’incontro si svolge all’interno del vivaio per presentare le voci del bosco. Segue una passeggiata nel contesto naturale alla ricerca di canti e versi. L’attività è adatta famiglia con bambini ai almeno 5 anni, a cura di ArteNa. Informazioni al 338-1804165 e all’e-mail segreteria@studioartena.it
La festa del 1° Maggio a Piossasco si celebra salendo insieme sul Monte San Giorgio e portandosi il pranzo al sacco, per iniziativa di Proloco Piossasco, Amici del Monte San Giorgio e associazione Studio ArteNa.
Venerdì 12 maggio alle 21 è in programma il concerto “Suonature - Suoni della natura, la natura del suono”, a cura del Vivaio del Monte San Giorgio. Per informazioni 320-7795419 e-mail vivaio.labottega@gmail.com.
Domenica 14 maggio è la “Giornata selvaggia": in occasione della giornata mondiale della famiglia, si gioca nel bosco tra equilibrio, avventura, coraggio e abilità utilizzando le corde, a cura dell’associazione Studio ArteNa in collaborazione con Associazione Movinemo. Per informazioni sui costi cellulare 338-1804165, e-mail segreteria@studioartena.it.
Domenica 21 maggioè in programma la manifestazione “Hike and Fly dal Monte San Giorgio", con dimostrazioni di volo libero e atterraggio di precisione. Per informazioni e prenotazioni 349-8367554, www.vololiberopiossasco.it
Domenica 21 maggio si ripete anche la visita guidata “Il mondo delle api", mentre domenica 28 maggio c’è “Assaporando Piossasco", l’ormai tradizionale passeggiata enogastronomica alla scoperta delle bellezze del parco e dei prodotti locali, a cura di Proloco Piossasco, Amici del Monte San Giorgio e Studio ArteNa, in collaborazione con AIB Piossasco. Per informazioni www.prolocopiossasco.it

IL MONTE SAN GIORGIO, “BALCONE NATURALE” SULLA PIANURA TORINESE

Elevandosi sino ad 837 metri di quota, il Monte San Giorgio è la propaggine più avanzata della catena alpina occidentale: un vero e proprio “balcone naturale” verso la pianura torinese. L'area ha un importante valore storico-culturale poiché porta i segni delle popolazioni che l'abitarono negli ultimi millenni. Nei pressi della vetta sono infatti state scoperte alcune decine di coppelle incise nei massi. Sulla cima si erge una cappelletta risalente all’XI secolo e vi sono i resti di un'antica cisterna per la raccolta dell'acqua piovana e di un monastero. La flora presenta specie interessanti per la loro rarità e distribuzione tra cui numerose felci, il leccio e la bellissima Paeonia officinalis. La fauna è ricca soprattutto di uccelli: a specie tipiche delle foreste montane e sub-alpine quali la Cincia dal ciuffo, il Crociere e il Gallo forcello si uniscono specie mediterranee, quali l'Occhiocotto e la Bigia grossa. Non mancano infine rapaci come il Biancone e il Falco pellegrino.
Il Parco Naturale del Monte San Giorgio è raggiungibile dalla Valle di Susa con la Strada Provinciale 589 dei Laghi di Avigliana fino a Sangano, proseguendo poi in direzione Bruino. Provenendo da Torino o dal Cuneese, si può utilizzare l'autostrada A55 Torino-Pinerolo, uscire a Volvera e proseguire in direzione di Piossasco.
Per saperne di più sul Parco del Monte San Giorgio: www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-naturale-monte-san-giorgio

SCIENZA E ROMANTICISMO NEL PARCO DEL LAGO DI CANDIA


Il 1° marzo del 1995 con la Legge regionale 25 veniva sancita ufficialmente l’istituzione del Parco provinciale del Lago di Candia, il primo del suo genere in Italia. L’idea di tutelare con un parco l’ambiente lacustre di Candia era stata promossa sin dall’inizio degli anni ’90 da amministratori lungimiranti e da molti canavesani sensibili alla tutela del territorio. Vent’anni dopo il Parco è un esempio di salvaguardia per l’intero Paese: il lago e le specie che ne popolano le acque e le sponde sono stati recuperati e difesi, mentre la ricerca scientifica, le attività didattiche e la valorizzazione turistica vanno di pari passo e si sostengono reciprocamente. Le attività sportive che si svolgono sul Lago e intorno allo specchio d’acqua rispettano la fauna e la flora. A Candia il volontariato degli amministratori del Parco e delle Guardie Ecologiche Volontarie ed il lavoro dei dipendenti della Città Metropolitana sono di esempio per i cittadini che possono fruire della meraviglia della natura. Grazie alla tutela garantita dall’istituzione del parco, il Lago di Candia è uno dei bacini lacustri più intatti dell’intera Pianura Padana, esempio di una biodiversità tutelata in modo intelligente e sostenibile dalla devastazione urbanistica e ambientale. I numeri dei visitatori, in costante aumento, testimoniano la validità e l’interesse suscitato dalle esperienze di tutela realizzate a Candia. Sono soprattutto le scolaresche (oltre 3.000 gli studenti in visita ogni anno) ad apprezzare la bellezza del Parco, accolte dall’associazione “Vivere i parchi” che cura la didattica ambientale per conto e sotto il coordinamento della Città Metropolitana.
Sabato 8 aprile alle 15 “Vivere i parchi” propone alle 15 nella sede del Parco, in strada Sottirivara 2, l’evento “Indagini al microscopio”, con esperienze pratiche di laboratorio per capire lo stato di salute dell’ecosistema lacustre.
Domenica 21 maggio è invece in programma un’escursione nella Riserva naturale dei Monti Pelati, a Vidracco, per scoprire le peculiarità geologiche, botaniche e faunistiche del luogo. Il ritrovo è alle 10 al Centro didattico ambientale di piazza Ceratto a Vidracco. Decisamente più romantica la proposta di sabato 17 giugno: “Alla scoperta del parco e della sua storia al crepuscolo”, con escursione guidata in battello. Il ritrovo è alle 20 al ristorante pizzeria “Lido Molo” di via Lago 29 a Candia. Per informazioni e prenotazioni: cellulare 345-7796413, sito Internet www.vivereiparchi.eu , e-mail vivereiparchi@gmail.com

Parchi e riserve naturali

Si intitola “La Palude Incantata” la suggestiva iniziativa che l’associazione “Vivere i Parchi” proporrà domenica 19 febbraio nel Parco naturale del Lago di Candia. Si tratta di un’escursione guidata che partirà dalla sede del parco, in strada Sottorivara 2 a Candia Canavese. “Vivere i Parchi” gestisce per conto della Città Metropolitana le attività didattiche al Lago di Candia.

Il ritrovo dei partecipanti è fissato per le 8 del mattino, per andare alla scoperta dei sentieri che costeggiano il lago, ancora immerso nel suo “letargo” invernale. Al Centro Visite del parco i partecipanti all’escursione potranno incontrare gli ornitologi impegnati nelle attività di inanellamento a scopo scientifico degli uccelli svernanti e di passo che popolano un ambiente lacustre unico nel suo genere. La quota di partecipazione all’escursione è di 12 Euro e comprende il tesseramento all’associazione “Vivere i Parchi” per il 2017. La partecipazione deve essere prenotata entro venerdì 17 febbraio, telefonando al numero 345-7796413 o scrivendo a vivereiparchi@gmail.com

IL LAGO DI CANDIA E LA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE

Le aree naturali protette della Città Metropolitana di Torino sono i principali elementi della Rete Ecologica Provinciale, con la funzione di assicurare il mantenimento e la ricostituzione di popolazioni vitali di specie animali e vegetali nelle loro zone naturali. La loro tutela è essenziale per garantire la diversità biologica, genetica, specifica ed ecosistemica, in considerazione del loro valore ecologico, genetico, sociale, economico, scientifico, educativo, culturale, ricreativo ed estetico, in armonia con i principi della Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro. Le aree naturali a gestione provinciale – oggi della Città Metropolitana – che sono state riconosciute dalla Legge regionale 19 del 2009 sono sei parchi naturali protetti e due riserve naturali protette. Il Lago di Candia deriva dal processo durante il quale, circa 20.000 anni fa, il Grande Ghiacciaio Balteo si ritirò all'interno della Valle D'Aosta, trasformano la precedente pianura in una corona di colline con una depressione centrale, colmata da paludi e laghi come il Sirio, il San Michele, il lago di Viverone e quello du Candia. Lo specchio d’acqua di Candia è circondato e protetto da un paesaggio ancora integro ed esente da eccessive interferenze delle attività umane. Si tratta di una delle più importanti zone umide del Piemonte e non solo. Ne è conferma l'inserimento fra i Siti di Interesse Comunitario, ai sensi della Direttiva "Habitat" dell'Unione Europea.

Quello del Lago di Candia è stato primo parco provinciale italiano, istituito nel 1995 su proposta dell’allora Provincia di Torino. I quasi 350 ettari dell’area protetta comprendono, oltre al lago vero e proprio, la palude e la paludetta, che sono le zone più significative dal punto di vista naturalistico. Il lago è situato fra il paese omonimo e Mazzè, a una quota di 226 metri. Ha una superficie di 1,5 Km quadrati e una profondità media di 4,7 metri. È alimentato da alcune sorgenti situate lungo la costa meridionale. Il deflusso è assicurato dal Canale Traversaro, zona di particolare interesse per la vegetazione. Oltre 400 sono le specie floreali presenti, fra le quali alcune varietà idrofile non comuni come il Trifoglio fibrino, l'Utricularia, la Potentilla palustre e la rarissima Violetta d'acqua (Hottonia palustris). Dal punto di vista faunistico la ricchezza maggiore è sicuramente rappresentata dall'avifauna. Situato sulla rotta "sud-occidentale", il Lago di Candia è, infatti, un importante luogo di sosta per gli uccelli svernanti e di passo. Le specie censite sono duecento, tra le quali il Tarabuso, il Tarabusino, l'Airone rosso e la Moretta, che ha fatto del parco una dei principali siti di nidificazione in Italia. Sul lago insistono fin dal XVI secolo dei diritti di uso civico per la pesca professionale, unica fonte di sostentamento, fino a pochi decenni or sono, per decine di famiglie locali. Tra le specie presenti, la Carpa, la Tinca, il Luccio, il Cavedano, la Scardola, il Persico trota, il Persico reale e il Pesce gatto (le ultime tre immesse). Il parco è interessante non solo per l'ambiente lacustre, ma anche per gli spazi circostanti: boschi, canneti e prati. L’area si può visitare a piedi, in bicicletta o in barca.



Parchi e riserve naturali

È una “Notte da lupi” quella che il Parco Naturale Tre Denti-Freidour propone venerdì 3 febbraio alle 21 nella Sala Felice Carena di via Michelangelo Ferrero 14 a Cumiana, con immagini, dati, racconti, informazioni, domande e risposte sul ritorno del Lupo nel nostro territorio.

Il Comune di Cumiana e il Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette, vigilanza ambientaledalla Città Metropolitana di Torino hanno chiamato ad intervenire all’incontro il guardiaparco dell’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie Luca Giunti e i fotografi naturalistici Roberto Vezzani, Marco Costantin e Luca Giordani, che partecipano al progetto europeo di tutela del lupo LifeWolfAlps. L’ingresso all’incontro è libero e gratuito, fino ad esaurimento dei posti.

Per ulteriori informazioni: e-mail areeprotette@cittametropolitana.torino.it



Parchi e riserve naturali

Domani, sabato 17 dicembre, a Cavour all’agriturismo “La Vià” in viale Rimembranza 7 si terrà l’assemblea generale annuale delle Guardie Ecologiche Volontarie della Città Metropolitana di Torino.
I lavori si apriranno con il saluto di benvenuto del Sindaco di Cavour Piergiorgio Bertone.
La relazione introduttiva sul tema Servizi ecosistemici e consumo del suolo” sarà tenuta dall’architetto Simonetta Alberico, funzionaria del Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette, vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino. Di Gestione del verde urbano e regolamento di tutela” parlerà la dottoressa Claudia Bertolotto, funzionaria del Settore Verde pubblico della Città di Torino, mentre il collega Gian Michele Cirulli tratterà il tema Gestione del patrimonio arboreo urbano ed aspetti normativi”. Il Regolamento forestale regionale sarà l’oggetto della relazione del dottor Guido Bogo, funzionario del Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette, vigilanza ambientale della Città Metropolitana.
Le prospettive dell’attività delle GEV nel 2017 saranno delineate dal dottor Gabriele Bovo, dirigente del Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette, vigilanza ambientale della Città Metropolitana.
A chiusura dei lavori sono previsti le considerazioni finali ed il saluto del Vicesindaco metropolitano Marco Marocco. All’assemblea delle GEV parteciperà anche la Consigliera metropolitana Elisa Pirro.

Parchi e riserve naturali

Scoprire i parchi naturali della Città Metropolitana di Torino nei mesi autunnali, quando la fauna, la flora e l’ecosistema naturale complessivamente inteso si prepara al freddo dell’inverno. E’ la proposta di tre dei parchi che fanno parte della Rete Ecologica Metropolitana, che comprende aree protette nazionali, regionali, metropolitane e comunali e siti della rete Natura 2000. Si tratta di aree già sottoposte a vincoli di tutela naturalistico-ambientale in quanto generalmente dotate di un elevato grado di naturalità e biodiversità. E' il caso dei parchi e riserve naturali di livello nazionale, regionale e metropolitane, ma anche delle aree caratterizzate dalla presenza di habitat di interesse comunitario (ai sensi delle Direttive comunitarie Habitat e Uccelli) riconosciuti a livello nazionale.

Parco del Lago di Candia

Il 1° marzo del 1995 con la Legge regionale 25 veniva sancita ufficialmente l’istituzione del Parco provinciale del Lago di Candia, il primo del suo genere in Italia. L’idea di tutelare con un parco l’ambiente lacustre di Candia era stata promossa sin dall’inizio degli anni ’90 da amministratori lungimiranti e da molti canavesani sensibili alla tutela del territorio. Vent’anni dopo il Parco è un esempio di salvaguardia per l’intero Paese: il lago e le specie che ne popolano le acque e le sponde sono stati recuperati e difesi, mentre la ricerca scientifica, le attività didattiche e la valorizzazione turistica vanno di pari passo e si sostengono reciprocamente. Le attività sportive che si svolgono sul Lago e intorno allo specchio d’acqua rispettano la fauna e la flora. A Candia il volontariato degli amministratori del Parco e delle Guardie Ecologiche Volontarie ed il lavoro dei dipendenti della Città Metropolitana sono di esempio per i cittadini che possono fruire della meraviglia della natura. Grazie alla tutela garantita dall’istituzione del parco, il Lago di Candia è uno dei bacini lacustri più intatti dell’intera Pianura Padana, esempio di una biodiversità tutelata in modo intelligente e sostenibile dalla devastazione urbanistica e ambientale. I numeri dei visitatori, in costante aumento, testimoniano la validità e l’interesse suscitato dalle esperienze di tutela realizzate a Candia. Sono soprattutto le scolaresche (oltre 3.000 gli studenti in visita ogni anno) ad apprezzare la bellezza del Parco, accolte dall’associazione “Vivere i parchi” che cura, per conto e sotto il coordinamento della Città Metropolitana, la didattica ambientale.
Le attività autunnali nel parco del Lago di Candia sono iniziate sabato 29 ottobre con le Serate d’autunno al Parco - Sul lago al tramonto. Si tratta di un’attività su prenotazione, che prevede un’escursione guidata in battello alla scoperta del parco e della sua storia. L’escursione dura un’ora e mezza circa. Lunedì 31 ottobre si è svolta invece la serata Naturalmente Halloween", dedicata ai segreti e alle strategie degli abitanti della notte. Sabato 12 novembre è invece in programma l’escursione guidata in battello “Sul lago al tramonto", alla scoperta del parco e della sua storia. La serata si conclude con una pizza in compagnia, facoltativa e su prenotazione entro il 10 novembre. Per informazioni sui costi di partecipazione si può telefonare all’associazione “Vivere i Parchi”, al numero 345-7796413 oppure scrivere a vivereiparchi@gmail.com. Il ritrovo dei partecipanti è alle 17,30 al ristorante pizzeria Lido, al Molo 34. L’escursione guidata dura un’ora e mezza circa.

Riserva Naturale dei Monti Pelati


La Riserva Naturale dei Monti Pelati si estende su un'area di circa 146 ettari sulla destra orografica del torrente Chiusella, allo sbocco dell'omonima valle, compresa nei territori dei Comuni di Baldissero Canavese, Vidracco e Castellamonte. I Monti Pelati si presentano brulli e quasi completamente privi di vegetazione: una caratteristica dovuta alla natura della roccia che li compone, oltre che all'erosione causata dalle precipitazioni. Il sottosuolo è formato principalmente da peridotite, una roccia magmatica di colore verde scuro, che si forma a grandi profondità e che è raro trovare in superficie. Essa è composta principalmente da olivina e da affioramenti di magnesite, materiali estratti fin dalla seconda metà del 1700 per l’utilizzo nella produzione di ceramica e di materiali refrattari. Oggi l’olivina viene impiegata per la produzione di vernici e guaine impermeabilizzanti. Per tutelare le caratteristiche del luogo, l’attività di estrazione è limitata a una piccola zona situata a nord-est. Per favorire il recupero ambientale, le aree di scavo non più utilizzate sono ricoperte con materiale vegetale e terreno. Le rocce sono colonizzate da vari tipi di licheni, mentre il resto del territorio è per lo più ricoperto da cespugli radi, praterie aride e brughiere. Sono abbastanza frequenti il Ginepro e il Pungitopo, con qualche presenza di Betulla, Robinia, Roverella e di rimboschimenti composti da Pino silvestre, Pino strobo, Pino nero e Larice. Nei pressi del torrente Malesina si incontrano fasce arbustive di Salice bianco. Tra i fiori più interessanti e rari vanno ricordati la Campanula bertolae, il Linum suffruticosum, la Fumana procumbens e i più comuni Sedum alpinum e i garofani dal colore vivace, capaci di crescere anche in ambienti ostili. I Monti Pelati sono un’oasi xerotermica, che mantiene un clima più mite rispetto alle zone circostanti. Tra gli insetti si annoverano alcune specie rare come il lepidottero Pedasia luteella, il coleottero Phytoecia vulneris e il formicide Leptothorax flavicornis. Alla fine dell’estate si presentano assai numerose le Mantidi religiose. Tra le circa settanta specie di uccelli che si sono ben adattate alle peculiarità della zona figurano il Saltimpalo, lo Zigolo nero, lo Zigolo muciatto, l’Occhiocotto, la Cincia dal ciuffo, la Cincia mora, la Bigiarella, il Codirossone, la Poiana, il Nibbio bruno, il Nibbio reale e il Biancone. Da alcuni anni, per arginare l’intensa morìa di Rospi comuni che si verifica nel corso della stagione riproduttiva, sulle strade extraurbane nei Comuni di Vidracco e Vistrorio sono stati posizionati i “rospodotti”, barriere plastiche che permettono il superamento delle carreggiate stradali e il raggiungimento dei siti di riproduzione, evitando che i batraci vengano schiacciati dagli automezzi.  Il colle più alto dei Monti Pelati, a quota 581 metri, ospita la Torre Cives, risalente al XII secolo, edificata quasi certamente per l’osservazione e la difesa del territorio della Valchiusella. Nel 1956, durante degli scavi archeologici, sono state portate alla luce cinque monete d’oro di epoca bizantina, il cosiddetto “Tesoretto” di Torre Cives, oggi conservate al Museo Archeologico di Torino.
Sabato 19 novembre è in programma l’attività su prenotazione “Serate d’autunno nella Riserva - Sentieri lunari", un’escursione guidata serale tra i sentieri della Riserva Naturale dei Monti Pelati. Il ritrovo è alle 18 al Centro ambientale didattico di piazza Ceratto a Vidracco. Al termine si può cenare alla pizzeria Principe d’Oro di piazza Ceratto 5 a Vidracco. La partecipazione è su prenotazione entro il 17 novembre, telefonando al numero 345-7796413 o scrivendo a vivereiparchi@gmail.com

Parco Naturale del Monte San Giorgio

Con i suoi 837 metri, il Monte San Giorgio di Piossasco è la propaggine più avanzata della catena alpina occidentale verso la pianura torinese. L'area ha un importante valore storico-culturale, poiché conserva i segni delle remote civiltà che l'abitarono. Nei pressi della vetta sono state scoperte alcune decine di coppelle incise nei massi. Sulla cima si erge una cappelletta dell'XI secolo, oltre ai resti di un'antica cisterna per la raccolta dell'acqua piovana e di un monastero. I versanti ripidi della montagna riparano la città di Piossasco dai freddi venti alpini, mitigando le temperature e creando un’oasi xerotermica, con clima caldo e asciutto ed una bassa piovosità estiva; il che favorisce la presenza di specie vegetali e animali tipiche della macchia mediterranea. Sul versante sud-ovest del Monte vivono piante come l’Ulivo, la Vite, il Leccio e la Roverella. Nei versanti a est, che si affacciano su Sangano, il clima fresco e umido ha favorito lo sviluppo di boschi di Faggio, Castagno, Rovere e Nocciolo. Il Pino nero è stato introdotto con piani di rimboschimento artificiale, iniziati nel 1930 e compromessi seriamente dal disastroso incendio del febbraio 1999. La grande varietà di ambienti offre un habitat ideale per numerose specie di uccelli: quelle tipiche delle foreste montane e sub-alpine, quali la Cincia dal ciuffo, il Crociere e il Gallo forcello; quelle mediterranee, come l'Occhiocotto e la Bigia grossa. Non mancano rapaci, come il Biancone e il Falco pellegrino. È presente una notevole varietà di coleotteri, considerati importanti come indicatori ecologici. La flora presenta specie interessanti per la loro rarità e distribuzione tra cui numerose Felci, il Leccio e la Paeonia officinalis.
Domenica 6 novembre il Parco Naturale del Monte San Giorgio propone “Una giornata selvaggia”, un’attività per famiglie con bambini di almeno quattro anni, a cura dell’associazione ArteNa e della Fondazione Cruto, in collaborazione con l’associazione MoviNemo e la Bottega delle Abilità. Il filo conduttore è costituito da una corda, utilizzata per imparare a legare, annodare e giocare nel bosco tra equilibrio, avventura e coraggio. L’attività si svolge al Vivaio del Parco, in località Tiri, dalle 14 alle 17, al costo di 8 Euro. Per informazioni: telefono 338-1804165, e-mail info@fondazionecruto.it
Sabato 12 novembre è in vece in programma il “Trekking d’autunnosu uno dei sentieri del Monte San Giorgio, con la scoperta di curiosità forestali, naturalistiche e testimonianze storiche lungo un facile percorso ad anello. L’attività si svolge la mattina a partire dalle 9,30 ed è adatta alle famiglie con bambini di almeno cinque anni. La quota di partecipazione è di 5 Euro. Per informazioni: telefono 338-1804165, e-mail info@fondazionecruto.it. Nel pomeriggio si può invece partecipare nel giardino delle farfalle del Vivaio all’attività “BugHotel”, per costruire i rifugi per gli insetti impollinatori. L’attività è su prenotazione entro venerdì 11 novembre e la quota di partecipazione è di 8 Euro. Per informazioni e prenotazioni: telefono 320-7795419 e-mail vivaio.labottega@gmail.com
Domenica 13 novembre è in programma l’attività pomeridiana per famiglie con bambini di almeno quattro anni “Una luce di lanterna per l’inverno, per imparare a costruire una lanterna per portare luce in una passeggiata nel bosco. L’attività si svolge al Vivaio e costa 6 Euro. Per informazioni e prenotazioni: telefono 338-1804165, e-mail info@fondazionecruto.it
Sabato 19 novembreè la volta di un breve corso pomeridiano di potatura delle piante da frutta e non, con i consigli dell’agronomo. La quota di partecipazione è di 10 Euro e le prenotazioni si ricevono entro venerdì 18 novembre al numero 320-7795419 o alla casella e-mail vivaio.labottega@gmail.com
Sabato 19 novembreè in programma la “Salita notturna al Monte San Giorgio”, una passeggiata sulla strada carrareccia in occasione del plenilunio di novembre, a cura degli Amici del Monte San Giorgio. Ci si ritrova alle 21 alla sbarra al fondo di via Montegrappa. Per informazioni: Amici del Monte San Giorgio, telefono 011-9066989 e 338-4262991

Domenica 27 novembreè la volta del “Menu per cince, una proposta per imparare a preparare da mangiare per gli uccellini, che in inverno faticano a trovare cibo. L’attività pomeridiana per famiglie con bambini di almeno tre anni è a a cura di ArteNa e Fondazione Cruto. La quota di partecipazione è di 6 Euro. Per informazioni e prenotazioni: telefono 338-1804165, e-mail info@fondazionecruto.it

Parchi e riserve naturali

La Giuria del premio “La Città per il Verde” ha assegnato un riconoscimento al progetto “Corona Verde”, a cui la Città Metropolitana di Torino ha dato un contributo fondamentale, grazie a un lungo e proficuo lavoro di coordinamento, concertazione territoriale, progettazione e realizzazione di interventi sul sistema del verde.

La premiazione ufficiale avverrà giovedì 10 novembre a Rimini, nell’ambito della manifestazione Ecomondo, un salone che, da alcuni anni, si propone come la vetrina più completa nell´area euromediterranea dedicata alle soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili per la corretta gestione e valorizzazione dei rifiuti, la gestione e la valorizzazione dell´acqua e dei siti e comparti marini inquinati, l´efficientamento dell’uso e della trasformazione delle materie prime e seconde, l’utilizzo di materie prime rinnovabili.

Il premio “La Città per il Verde”, giunto alla diciassettesima edizione, è stato invece istituito dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano - che da oltre trent’anni pubblica “Acer”, la rivista tecnico-scientifica dedicata ai professionisti del verde e del paesaggio - per segnalare all’opinione pubblica le amministrazioni locali che investono le proprie risorse finanziarie e le professionalità specializzate che operano al loro interno a favore del verde pubblico e della sostenibilità ambientale.

Il riconoscimento è assegnato a Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni che si distinguono per realizzazioni o metodi di gestione innovativi, finalizzati all’incremento del patrimonio del verde pubblico, attraverso interventi di nuova costruzione e di riqualificazione o attraverso progetti che privilegiano la manutenzione e il miglioramento delle condizioni ambientali del territorio.

“CORONA VERDE”: UNA RETE ECOLOGICA CHE CRESCE

Il progetto “Corona Verde” occupa un posto centrale nelle politiche per lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della qualità della vita e il rafforzamento dell’attrattività e della competitività dell’area metropolitana torinese. L’idea che ne sta alla base è quella di dare continuità alla Rete ecologica regionale e provinciale, connettendo tra loro, valorizzando e rendendo maggiormente fruibili le aree naturalistiche, fluviali e agricole, i beni storico-culturali e le residenze sabaude delle località della cintura e di un’ampia fascia pedemontana ad ovest di Torino.

Il progetto ha previsto interventi e sistemi di gestione che interessano sei ambiti sovracomunali coordinati dai Comuni capofila: Torino, Venaria, Rivoli, Nichelino, Chieri e Settimo Torinese.

Corona Verde è stato avviato nell’agosto 2009 con un finanziamento europeo FESR di 10 milioni di Euro. Il progetto è governato da una cabina di regia di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, il Parco del Po, il Ministero dei Beni culturali e i Comuni capofila dei sei ambiti in cui sono stati suddivisi gli interventi. La cabina di regia ha esaminato e valutato cinquantasei progetti, stilando la classifica finale che ha permesso di finanziarne dodici, fra i quali due elaborati dall’allora Provincia di Torino per l’ambito di cui è capofila il Comune di Nichelino.

Nel marzo 2010 la Giunta regionale ha definito l’elenco dei Comuni interessati e ha approvato lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione del progetto, siglato da oltre novanta tra Enti, associazioni, ordini professionali. La Provincia di Torino - oggi Città Metropolitana - ha aderito ufficialmente a Corona Verde nel febbraio 2011. Per i due progetti direttamente seguiti, l’Ente ha assunto il ruolo di stazione appaltante, curando la progettazione e la direzione dei lavori.

Il primo progetto era volto alla sistemazione naturalistica e alla valorizzazione ciclopedonale delle sponde del Sangone nel tratto pedemontano. Il secondo riguardava la riqualificazione del Parco provinciale del Monte San Giorgio di Piossasco, il miglioramento della sua accessibilità e la valorizzazione dell’area pedemontana che collega il Parco di Piossasco a quello regionale dei Laghi di Avigliana. La sistemazione naturalistica spondale e la fruizione ciclopedonale del tratto pedemontano del Sangone vanno di pari passo con la valorizzazione del Parco dei Laghi di Avigliana e della zona di salvaguardia del torrente, con una serie di interventi per la riqualificazione delle componenti ecosistemiche di pregio e per il rafforzamento della funzione di corridoi ecologici svolta dal Sangone e dalla Gora di Piossasco, o “Sangonetto”, un elemento storico del paesaggio rurale, fondamentale per la regimazione delle acque superficiali che scendono dal Monte San Giorgio. Alla fruizione turistica, naturalistica e storico-culturale contribuiscono il completamento e la razionalizzazione dei percorsi ciclo-pedonali esistenti.

GLI INTERVENTI IN DETTAGLIO

Interventi selvicolturali

Su aree di proprietà della Città Metropolitana di Torino (area cava) e del Comune di Piossasco sono stati effettuati diradamenti selettivi sui rimboschimenti di pino nero impiantati all’inizio del ‘900. Gli interventi favoriranno lo sviluppo della vegetazione tipica delle aree collinari pedemontane, in cui dominano i boschi di latifoglie autoctone a prevalenza di querce (roverelle, farnie, roveri), aceri, carpini, ciliegi, frassini. Il regolamento forestale regionale individua sei specie forestali esotiche fortemente invasive, la cui espansione deve essere contrastata poiché rappresenta un rischio per la conservazione della biodiversità. Fra queste compare la quercia rossa, ampiamente presente nei boschi del parco. L’intervento finanziato mira a ridurre l’estensione del nucleo di quercia rossa presente e a prevenirne la futura espansione. Nelle aree in cui sono stati effettuati gli abbattimenti sono state messe a dimora all’inizio di novembre del 2015 circa 5mila nuove piante provenienti in parte dal vivaio comunale di Piossasco, ripristinato grazie a una convenzione fra il Comune di Piossasco, la Provincia di Torino e Banca Intesa San Paolo. Per contrastare la diffusione della processionaria nei boschi di conifere si è provveduto a eliminare i nidi degli insetti, ad aspergere l’area con il batterio antagonista Bacillus thuringiensis (lo stesso utilizzato per contrastare le zanzare) e a posizionare trappole con feromoni.

Miglioramento dell’accessibilità dell’area

Per promuovere il parco come meta di turismo di prossimità e incrementarne la capacità recettiva sono stati rafforzati i collegamenti fra l’area protetta e il territorio circostante, con un particolare riguardo alla viabilità minore dedicata alla mobilità dolce. Sono state realizzate piste ciclabili, strade bianche e alcune connessioni necessarie a mettere in rete quelle già esistenti nei vari Comuni. È stato identificato un ingresso principale con adeguato parcheggio nell’area dei Tiri, ove si trovano il vivaio comunale e il centro. La rete viaria interna all’area protetta è stata oggetto di manutenzione straordinaria ed è stata completamente risistemata la strada carrabile di 5 km che conduce alla vetta del Monte. È stato riaperto un vecchio sentiero, di cui si era persa la traccia. E’ stata migliorata la percorribilità di alcuni tratti e sono stati segnalati tutti gli itinerari con un’apposita cartellonistica.

Messa in sicurezza di aree pericolose

All’interno del parco fu attiva fino agli anni ’50 del secolo scorso una cava, gestita dall’allora Provincia di Torino, per l’estrazione di pietrisco da utilizzare nella realizzazione e manutenzione della rete stradale. La cava fu chiusa quando ancora la normativa di settore non prevedeva il ripristino ambientale delle aree coltivate e rimase così come era stata lasciata: un unico fronte, alto circa 150 metri, a strapiombo sul piazzale. Il fronte è pericoloso non solo per il potenziale rischio di caduta, ma anche perché presenta, nella porzione superiore, una fratturazione che potrebbe determinare il distacco di blocchi di roccia. Per evitare rischi all’incolumità pubblica si è scelto di delimitare sul piazzale di cava un percorso aperto al pubblico, posto a distanza di sicurezza dal fronte di cava e protetto da una cortina arborea generata da un rimboschimento con specie autoctone miste. Sono state inoltre installate alcune bacheche illustrative della storia del luogo.

Valorizzazione delle caratteristiche ambientali dell’area

Il parco, seppure di modeste dimensioni (meno di 400 ettari), conserva una flora e una fauna frutto di originale commistione fra elementi alpini e mediterranei. La vetta del Monte San Giorgio è un punto di osservazione privilegiato, che consente allo sguardo di spaziare a 360° sulla collina torinese, sulla pianura padana e sull’arco alpino occidentale. Per valorizzare il panorama è stato progettato e posizionato sulla cima del Monte un “arco fotografico”, che illustra i profili e indica i nomi delle vette circostanti. Il punto di osservazione della vetta riveste un ruolo particolare nell’ambito di Corona Verde perché consente di osservare monumenti importanti come il Castello di Rivoli e la Basilica di Superga. Le peculiarità naturalistiche e storiche del parco sono illustrate nelle ventiquattro bacheche dislocate agli accessi e lungo i principali itinerari ciclo-pedonali. Uno specifico itinerario botanico, situato lungo un sentiero adatto a tutte le età, conduce il visitatore alla scoperta delle specie forestali presenti nel parco attraverso ventisei pannelli studiati per aiutare a riconoscere le caratteristiche distintive delle piante.

Ampliamento della vasca antincendio

Il progetto ha consentito di ampliare le dimensioni della vasca antincendio, per renderla accessibile agli elicotteri del soccorso forestale. La vasca è stata riprofilata e impermeabilizzata, mantenendone le carattristiche naturalistiche. La recinzione dell’area è stata totalmente sostituita.

Ampliamento delle capacità ricettive del parco

Nei pressi dell’ingresso principale del parco, nell’area Tiri, a poche decine di metri dal parcheggio, è stata allestita una zona per il barbecue, dotata di otto postazioni con griglia, una fontanella con acqua potabile, tavoli con panche e un’isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’area è facilmente accessibile anche alle persone con disabilità motorie. L’immediata vicinanza al vivaio, al centro di ippoterapia e alla cascina didattica offre l’opportunità di partecipare a laboratori e ad attività ludico-motorie.



Parchi e riserve naturali

A partire dal giugno scorso, nel Parco naturale Monte Tre Denti-Freidour di Cumiana l’associazione di promozione sociale “Ricomporre il cerchio” ha eseguito una serie di lavori di gestione forestale, manutenzione dei boschi e dei sentieri nella zona circostante la Casa del parco, ex casermetta forestale.

I lavori sono stati effettuati su incarico del Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica, aree protette e vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino e sono stati programmati sia per tutelare e ricostituire gli ambienti naturali e seminaturali - che sono habitat necessari alla conservazione e all’arricchimento della biodiversità - sia per rendere fruibili in maggior sicurezza i percorsi naturalistici e le aree boscate.

In seguito a sopralluoghi accurati, l’analisi della situazione ha confermato diverse criticità nelle tipologie forestali presenti in loco, derivanti da rimboschimenti monoculturali effettuati negli scorsi decenni sistemando essenze non autoctone e non adatte all’ambiente locale, quali il Pino nero e il Larice. In zona erano inoltre presenti molti castagni invecchiati. Le zone boschive presentavano una densità eccessiva di alberi, che limitava lo sviluppo di chiome e fusti e influiva sulla stabilità delle piante, che nel frattempo erano diventate vulnerabili agli attacchi di agenti patogeni. La zona risentiva anche dei danni provocati da incendi radenti che si erano ripetutamente verificati negli ultimi anni. La parte arbustiva ed erbacea del bosco era quasi completamente assente, con una conseguente erosione superficiale dei terreni. La probabilità di nuovi incendi era incrementata dalla presenza di grandi quantità di materiale resinoso in parte secco, facilmente infiammabile.

Gli interventi effettuati

È stato dunque messo a punto un programma di interventi di diradamento selettivo, eliminando le piante malformate e liberando così le chiome degli alberi migliori, per favorirne la crescita e una maggior stabilità. Con il materiale ricavato dal diradamento sono state realizzate palificate di sostegno secondo i criteri dell’ingegneria naturalistica, che utilizza le piante locali come materiale da costruzione. Le palizzate di sostegno svolgono un’importante azione di consolidamento del suolo; in particolare nei punti dove il ruscellamento delle acque genera incisioni profonde causando micro-dissesti, perdita di profondità e fertilità del suolo. Le ramaglie ridotte in scaglie sono state distribuite sul terreno per garantire la restituzione al suolo di sostanze organiche e minerali. Consentendo un migliore irraggiamento solare per gli alberi rimasti e per la vegetazione presente in prossimità del suolo si avvierà un processo di rinnovazione del bosco. In un caso come quello del Parco Tre Denti-Freidour, in cui le conifere sono presenti fuori dall’areale di naturale diffusione, gli interventi effettuati consentono una rinaturalizzazione e l’affermazione delle latifoglie autoctone, come il Frassino, il Ciliegio, la Roverella e il Sorbo. Nel bosco di Castagno invecchiato vengono favoriti gli avviamenti ad alto fusto, mentre il diradamento selettivo a vantaggio dei polloni meglio formati porterà alla creazione di una giovane fustaia transitoria. I pochi esemplari autoctoni di specie differenti dal Castagno vengono comunque favoriti per agevolare l’arricchimento biologico dell’area.

L’area così recuperata si presta a divenire un cantiere didattico permanente di selvicoltura e ingegneria naturalistica, gestito dall’associazione “Ricomporre il cerchio”. Il fine degli interventi è duplice: da un lato evitare la sporadicità degli interventi stessi, che nel volgere di poco tempo perderebbero il loro effetto benefico sull’evoluzione del bosco; dall’altro lato creare opportunità di formazione nel settore anche per soggetti socialmente svantaggiati. Ai corsi di formazione professionale verranno affiancati progetti di educazione ambientale rivolti alle scuole del territorio incentrati su ecologia forestale, idrobiologia, biologia dell’ape e apicoltura.

Un bosco sano e naturale come risorsa ambientale

Il bosco esercita numerose e utili funzioni: dal punto di vista ecologico ospita una grande varietà di specie animali e vegetali e tutela specie rare o minacciate, contribuendo al mantenimento della biodiversità e all’equilibrio naturale dei diversi ambienti. Svolge inoltre un’azione indispensabile per la protezione del suolo e delle riserve idriche: conserva la stabilità e la struttura del terreno, blocca l’erosione, gli smottamenti e le valanghe, purifica e protegge le riserve d’acqua. Di pari importanza è l’azione purificatrice e rinnovatrice dell’aria: fissa l’anidride carbonica, produce ossigeno, mitiga l’effetto serra. Né si possono dimenticare la funzione produttiva del bosco, con il legno al primo posto e a seguire prodotti come funghi, tartufi o i frutti del sottobosco, e quella culturale-ricreativa, legata al paesaggio, al benessere psico-fisico dell’uomo, alle tradizioni locali e alle attività turistiche e ricreative.

Parchi e riserve naturali

Domenica 22 maggio ritorna per l’ottava volta “Assaporando Piossasco”, un appuntamento ormai tradizionale per il Parco del Monte San Giorgio, che è collegato alla “Giornata europea dei Parchi” in programma martedì 24 maggio.

A partire dal 1999 il 24 maggio si ricorda il giorno in cui, nel 1909, venne istituito in Svezia il primo parco europeo. L’Italia dedica più giorni alla festa, che quest’anno ha come tema “Un assaggio di Natura”, declinato sia nel senso della promozione e degustazione dei prodotti locali che di un “assaggio” delle attività all’aria aperta possibili nelle aree protettee.

L’ottava edizione di “Assaporando Piossasco” inizierà “in sella” sabato 21 maggio, con un itinerario guidato per mountain bike, oppure con un’agevole pedalata sull’anello ciclabile delle cascine.

Domenica 22 maggio saranno invece proposti quattro itinerari a piedi di difficoltà variabile, che lasceranno ai partecipanti il tempo per “degustare” paesaggi, natura, storia, antiche vestigia e scorci suggestivi, come il borgo di San Vito, censito fra i “luoghi del cuore” del FAI. I due percorsi più impegnativi conducono alla vetta del Monte San Giorgio e ai ruderi dei castelli (percorsi A e A1). Un terzo itinerario (percorso B) percorre alcune borgate e tocca San Valeriano. L’ultimo percorso (C) è una piacevole passeggiata attraverso San Vito.

Lungo i percorsi si troveranno quattro punti di ristoro, che offriranno prodotti locali e regionali. Il ritrovo dei partecipanti è fissato per le 8,15 nel parcheggio di piazza Pertini a Piossasco, mentre l’arrivo per tutti sarà intorno a mezzogiorno nel piazzale dei Tiri.

Per saperne di più: www.prolocopiossasco.it