Parchi e riserve naturali
Un maggio ed un giugno ricchi di appuntamenti per chi ama la natura e in particolare i pipistrelli: è la proposta del Parco naturale del Monte San Giorgio, che già nel mese di aprile aveva “fatto notizia” con l’inaugurazione degli interventi di risanamento e valorizzazione ambientale realizzati nell’ambito del progetto “Corona Verde”.Nello scorso fine settimana, venerdì 13 maggio, si è svolta la “Bat night”, in collaborazione con la Stazione Teriologica Piemontese. Si è trattato di una serata-seminario alla scoperta del mondo dei Chirotteri, della loro vita, dei loro habitat, delle loro esigenze e delle norme di legge che li proteggono.
Domenica 22 maggio è invece la volta di “Assaporando Piossasco", una passeggiata su quattro diversi itinerari nei sentieri del Parco, con piacevoli tappe gastronomiche. Il percorso più impegnativo porta alla cima del Monte San Giorgio, il secondo prevede la visita ai ruderi dei castelli Gran Merlone e De Rossi, il terzo si apre ad ampi e suggestivi panorami sulla pianura sottostante, il quarto e più agevole attraversa il Borgo di San Vito, “luogo del cuore” del FAI. La quota di partecipazione è di 15 Euro per gli adulti e 10 Euro per i bambini fino a 10 anni. Il ritrovo è alle 8,15 nel parcheggio di piazza Pertini a Piossasco. I partecipanti saranno trasportati con un bus navetta alla partenza, alla Casa David Bertrand di via del Campetto. Per informazioni: www.prolocopiossasco.it, telefono 340-4673383.
Sabato 28 maggio è invece in programma il “Trekking della Ratavuloira”, una passeggiata lungo i sentieri del Parco alla scoperta dei pipistrelli, cercando di scovare le loro “chiacchiere” con il “bat detector” e di comprendere la loro importanza per l’equilibrio ambientale e faunistico del territorio. Organizzano il Comune di Piossasco, la Fondazione Alessandro Cruto, l’associazione ArteNa e la Città Metropolitana. La quota di partecipazione è di 5 Euro a persona, per un numero minimo di 18 e massimo di 25 partecipanti, tutti di età superiore ai cinque anni. Il ritrovo per l’escursione è alle 17 nell’area dei Tiri. Per informazioni e prenotazioni: Fondazione Cruto, telefono 011-9027289, e-mail info@fondazionecruto.it; oppure associazione Studio ArteNa, telefono 338-1804165, e-mail: artena.info@gmail.com.
Domenica 19 giugno è invece in programma l’evento “Arte e Ratavuloira” nella cuneese Abbazia di Santa Maria a Staffarla, uno dei più importanti monumenti medioevali del Piemonte, in cui vive una nutrita colonia di pipistrelli. Sarà un percorso affascinante tra storia, natura e vicenda umane, per visitare l’abbazia e ascoltare le chiacchiere dei pipistrelli con l'aiuto di un “microfono” speciale, il bat-detector. La giornata prevede la visita guidata al complesso abbaziale e una passeggiata nelle zone limitrofe, con l’organizzazione curata dagli Amici Monte San Giorgio e dall’associazione Studio ArteNa, in collaborazione con l'Ordine Mauriziano, l'associazione DialogART e il Parco del Monviso. La quota di partecipazione, comprensiva di ingresso e visita guidata all'Abbazia e dell’accompagnamento di una guida naturalistica è di 12 Euro per gli adulti, 11 per i partecipanti al seminario “Bat night - Serata Pipistrelli" del 13 maggio, 7,50 Euro per gli over 65 e i titolari dell’abbonamento musei regionale e per i bambini dai 6 ai 14 anni. Per informazioni e prenotazioni:associazione Studio ArteNa, telefono 338-1804165, e-mail artena.info@gmail.com; oppure associazione Dialogart, telefono 0175- 273215, e-mail staffarda@libero.it.
Dal 13 giugno al 15 luglio il parco del Monte San Giorgio ospita inoltre il centro estivo “Parklife”, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 17, con il punto d’appoggio al Vivaio forestale del parco. L’iniziativa propone ai bambini nati tra il 2005 e il 2010 avventure, esplorazioni, laboratori, balli e canti, con l’assistenza di personale qualificato. Tutte le informazioni sono alla pagina Internet http://www.studioartena.it/?event=centro-estivo-parklife-vita-allaria-aperta e si può anche telefonare al numero 3381804165 o scrivere ad artena.info@gmail.com
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Parchi e riserve naturali
Sabato 23 aprileil Servizio pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette, vigilanza ambientale della Città Metropolitana di Torino parteciperà alla manifestazione “Oltremercato”, che si terrà in piazza Palazzo di Città per iniziativa dell’ASCI, l’Associazione di Solidarietà alla Campagna Italiana. Sarà un’occasione per promuovere il sistema delle aree protette del territorio, con una particolare attenzione al ruolo che i sei parchi e le due riserve naturali svolgono per la salvaguardia della biodiversità, un tema caro all’ASCI e a tutti i produttori che ne fanno parte.
In uno stand saranno esposti alcuni roll-up dedicati al tema e verranno distribuiti materiali divulgativi e giochi per i bambini. Le Guardie Ecologiche Volontarie in divisa offriranno al pubblico informazioni sulle aree protette e sull’attività che la Città Metropolitana e i volontari svolgono per la loro tutela.
“Oltremercato” si svolge ormai da anni il quarto sabato di ogni mese davanti al Municipio di Torino, con l’obiettivo divalorizzarel’agricoltura contadinasenza veleni, i suoi prodotti e i suoi attori principali, cioè i contadini, che, insieme agli artigiani, propongono prodotti naturali e manufatti ecocompatibili. L’ASCI è un’associazione contadina senza fini di lucro, che si propone la difesa e la rinascita del mondo rurale italiano. Ne fanno parte agricoltori e artigiani che hanno fatto una scelta di vita e professionale nel massimo rispetto dell’ambiente, delle tradizioni, bandendo l’impiego di prodotti chimici e organismi manipolati geneticamente e varando iniziative di solidarietà tra città e campagna. Per saperne di più sull’attività dell’associazione si può scrivere ad ascipiemonte@gmail.com
LE AREE NATURALI PROTETTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA E L’ATTIVITÀ DI TUTELA DELL’ENTE E DELLE GEV
Le aree naturali gestite dalla Città Metropolitana di Torino sono otto:
- parco del Lago di Candia nei Comuni di Candia Canavese, Vische e Mazzè- parco del Colle del Lys nei Comuni di Rubiana e Viù
- parco del Monte San Giorgio nel Comune di Piossasco
- parco del Monte Tre denti e Freidour nel Comune di Cumiana
- parco di Conca Cialancia nel Comune di Perrero
- parco della Rocca di Cavour nel Comune di Cavour
- riserva dei Monti Pelati nei Comuni di Vidracco, Castellamonte e Baldissero Canavese
- riserva dello Stagno di Oulx nel Comune di Oulx
Oltre a queste otto aree, la Città Metropolitana di Torino gestisce in delega dalla Regione Piemonte quattro siti della Rete Natura 2000, che concidono con le aree protette del Lago di Candia, dello Stagno di Oulx, della Rocca di Cavour e dei Monti Pelati. L’Ente gestisce inoltre due porzioni dei Siti di interesse comunitario dei Cinque laghi di Ivrea e un’area di quello degli Stagni di Poirino. La Legge regionale 23 sul riordino delle funzioni delle Province piemontesi prevede la delega alla Città Metropolitana di Torino della gestione a partire dal 2016 di una trentina circa di altri siti della Rete Natura 2000. La funzione delle aree protette è quella di salvaguardare il mantenimento di specie animali e vegetali nelle loro zone naturali. La loro tutela è essenziale per garantirne i valori ecologici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi, in armonia con i principi della Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro. Per raggiungere questi obiettivi la Città Metropolitana si avvale di personale dipendente - tecnici, operai forestali, naturalisti, impiegati amministrativi ed agenti di vigilanza- e delle Guardie Ecologiche Volontarie selezionate dall’Ente per proteggere, far conoscere e far rispettare l’ambiente naturale. Tra i materiali a disposizione delle GEV per la divulgazione in occasione di manifestazioni pubbliche vi sono i roll-up dedicati ai progetti di salvaguardia delle aree protette, depliant e guide dei parchi, schede didattiche sull’importanza delle zone boschive, sulla stagionalità di frutta e verdura e materiali per attività ludico-didattiche per i bambini.
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Parchi e riserve naturali
Domenica 10 aprile alle 12 nel Parco del Monte San Giorgio a Piossasco saranno inaugurati e presentati ufficialmente gli interventi di risanamento e valorizzazione ambientale realizzati nell’ambito del progetto di governance territoriale “Corona Verde”. Il programma delle iniziative allegato al presente comunicato prevede una passeggiata ciclistica verso il Monte San Giorgio, con partenza simultanea alle 10 da Bruino, Rivalta e Trana. A Bruino alle 10,15 è in programma l’inaugurazione del nuovo tratto di pista ciclabile che collega il paese con Rivalta e degli affacci attrezzati sul Sangonetto. La partenza alla volta del Monte San Giorgio avverrà alle 11,45 dal villaggio “La Quercia”. Il ritrovo per i cittadini di Rivalta è alle 10 in via Piossasco, nel parcheggio del campo sportivo. A Trana il ritrovo dei partecipanti alla pedalata sarà alle 10 in piazza Unità d’Italia. A Sangano il ritrovo sarà alle 11,30 in via Villarbasse, prima del ponte sul Sangone. Come detto, nel parco Naturale del Monte San Giorgio l’inaugurazione ufficiale è prevista alle 12, ma per l’intera giornata sono previste escursioni guidate, attività didattiche e di intrattenimento.Il progetto Corona Verde occupa un posto centrale nelle politiche per lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della qualità della vita e il rafforzamento dell’attrattività e della competitività dell’area metropolitana torinese. L’idea che ne sta alla base è quella di dare continuità alla rete ecologica regionale e provinciale, connettendo tra loro, valorizzando e rendendo maggiormente fruibili le aree naturalistiche, fluviali e agricole, i beni storico-culturali e le residenze sabaude delle località della cintura e di un’ampia fascia pedemontana ad ovest di Torino. Il progetto ha previsto interventi e sistemi di gestione che interessano sei ambiti sovracomunali coordinati dai Comuni capofila: Torino, Venaria Reale, Rivoli, Nichelino, Chieri, Settimo Torinese.
La gestione del progetto “Corona Verde” e il ruolo della Città Metropolitana
“Corona Verde” è stato avviato nell’agosto 2009 con un finanziamento europeo FESR di 10 milioni di Euro. Il progetto è governato da una cabina di regia di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, il Parco del Po, il Ministero dei Beni culturali e i Comuni capofila dei sei ambiti in cui sono stati suddivisi gli interventi. La cabina di regia ha esaminato e valutato cinquantasei progetti, stilando la classifica finale che ha permesso di finanziarne dodici, fra i quali due elaborati dall’allora Provincia di Torino per l’ambito di cui è capofila il Comune di Nichelino. Nel marzo 2010 la Giunta regionale ha definito l’elenco dei Comuni interessati e ha approvato lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione del progetto, siglato da oltre novanta tra Enti, associazioni, ordini professionali, ecc. La Provincia di Torino - oggi Città Metropolitana - ha aderito ufficialmente a Corona Verde nel febbraio 2011 ed è rappresentata nella cabina di regia dal dirigente e da una funzionaria del Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette.
Per i due progetti direttamente seguiti dall’Ente, la Città Metropolitana ha assunto il ruolo di stazione appaltante, curando la progettazione e la direzione dei lavori. Il primo progetto è volto alla sistemazione naturalistica e alla valorizzazione ciclopedonale delle sponde del Sangone nel tratto pedemontano. Il secondo riguarda la riqualificazione del Parco provinciale del Monte San Giorgio di Piossasco, il miglioramento della sua accessibilità e la valorizzazione dell’area pedemontana che collega il Parco di Piossasco a quello regionale dei Laghi di Avigliana. La sistemazione naturalistica spondale e la fruizione ciclopedonale del tratto pedemontano del Sangone vanno di pari passo con la valorizzazione del parco dei Laghi di Avigliana e della zona di salvaguardia del torrente, prevedendo una serie di interventi per la riqualificazione delle componenti ecosistemiche di pregio e di rafforzamento della funzione di corridoi ecologici svolta dal Sangone e dalla Gora di Piossasco, o “Sangonetto”, un elemento storico del paesaggio rurale, fondamentale per la regimazione delle acque superficiali che scendono dal Monte San Giorgio. Alla fruizione turistica, naturalistica e storico-culturale contribuiscono il completamento e la razionalizzazione dei percorsi ciclo-pedonali esistenti.
GLI INTERVENTI IN DETTAGLIO
Interventi selvicolturali
Su aree di proprietà della Città metropolitana di Torino (area cava) e del Comune di Piossasco sono stati effettuati diradamenti selettivi sui rimboschimenti di pino nero impiantati all’inizio del ‘900. Gli interventi favoriranno lo sviluppo della vegetazione tipica delle aree collinari pedemontane, in cui dominano i boschi di latifoglie autoctone a prevalenza di querce (roverelle, farnie, roveri), aceri, carpini, ciliegi, frassini. Il regolamento forestale regionale individua sei specie forestali esotiche fortemente invasive, la cui espansione deve essere contrastata poiché rappresenta un rischio per la conservazione della biodiversità. Fra queste compare la quercia rossa, ampiamente presente nei boschi del parco. L’intervento finanziato mira a ridurre l’estensione del nucleo di quercia rossa presente e a prevenirne la futura espansione. Nelle aree in cui sono stati effettuati gli abbattimenti sono state messe a dimora all’inizio di novembre del 2015 circa 5.000 nuove piante provenienti in parte dal vivaio comunale di Piossasco, ripristinato grazie a una convenzione fra il Comune di Piossasco, la Provincia di Torino e Banca Intesa San Paolo. Per contrastare la diffusione della processionaria nei boschi di conifere si è provveduto a eliminare i nidi degli insetti, ad aspergere l’area con il batterio antagonista Bacillus thuringiensis (lo stesso utilizzato per contrastare le zanzare) e a posizionare trappole con feromoni.
Miglioramento dell’accessibilità dell’area
Per promuovere il parco come meta di turismo di prossimità e incrementarne la capacità recettiva sono stati rafforzati i collegamenti fra l’area protetta e il territorio circostante, con un particolare riguardo alla viabilità minore dedicata alla mobilità dolce. Sono state realizzate piste ciclabili e strade bianche e alcune connessioni necessarie a mettere in rete quelle già esistenti nei vari Comuni. E’ stato identificato un ingresso principale con adeguato parcheggio nell’area dei Tiri, ove si trovano il vivaio comunale ed il centro. La rete viaria interna all’area protetta è stata oggetto di manutenzione straordinaria ed è stata completamente risistemata la strada carrabile di 5 km che conduce alla vetta del Monte. E’ stato riaperto un vecchio sentiero, di cui si era persa la traccia. E’ stata migliorata la percorribilità di alcuni tratti e sono stati segnalati tutti gli itinerari con un’apposita cartellonistica.
Messa in sicurezza di aree pericolose
All’interno del parco fu attiva fino agli anni ’50 una cava, gestita dall’allora Provincia di Torino, per l’estrazione di pietrisco da utilizzare nella realizzazione e manutenzione della rete stradale. La cava fu chiusa quando ancora la normativa di settore non prevedeva il ripristino ambientale delle aree coltivate e rimase così come era stata lasciata: un unico fronte, alto circa 150 metri, a strapiombo sul piazzale. Il fronte è pericoloso non solo per il potenziale rischio di caduta, ma anche perché presenta, nella porzione superiore, una fratturazione che potrebbe determinare il distacco di blocchi di roccia. Per evitare rischi all’incolumità pubblica si è scelto di delimitare sul piazzale di cava un percorso aperto al pubblico, posto a distanza di sicurezza dal fronte di cava e protetto da una cortina arborea generata da un rimboschimento con specie autoctone miste. Sono state inoltre installate alcune bacheche illustrative della storia del luogo.
Valorizzazione delle caratteristiche ambientali dell’area
Il parco, seppure di modeste dimensioni (meno di 400 ettari), conserva una flora e una fauna frutto di originale commistione fra elementi alpini e mediterranei. La vetta del Monte San Giorgio è un punto di osservazione privilegiato, che consente allo sguardo di spaziare a 360° sulla Collina torinese, sulla Pianura padana e sull’arco alpino occidentale. Per valorizzare il panorama è stato progettato e posizionato sulla cima del Monte un “arco fotografico”, che illustra i profili e indica i nomi delle vette circostanti. Il punto di osservazione della vetta riveste un ruolo particolare nell’ambito di Corona Verde perché consente di osservare monumenti importanti come il Castello di Rivoli e la Basilica di Superga. Le peculiarità naturalistiche e storiche del parco sono illustrate nelle ventiquattro bacheche dislocate agli accessi e lungo i principali itinerari ciclo-pedonali. Uno specifico itinerario botanico, situato lungo un sentiero adatto a tutte le età, conduce il visitatore alla scoperta delle specie forestali presenti nel parco attraverso ventisei pannelli studiati per aiutare a riconoscere le caratteristiche distintive delle piante.
Ampliamento della vasca antincendio
Il progetto ha consentito di ampliare le dimensioni della vasca antincendio, per renderla accessibile agli elicotteri del soccorso forestale. La vasca è stata riprofilata e impermeabilizzata, mantenendone le carattristiche maturalistiche. La recinzione dell’area è stata totalmente sostituita.
Ampliamento delle capacità ricettive del parco
Nei pressi dell’ingresso principale del parco, nell’area Tiri, a poche decine di metri dal parcheggio, è stata allestita una zona per il barbecue, dotata di otto postazioni con griglia, una fontanella con acqua potabile, tavoli con panche e un’isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’area è facilmente accessibile anche alle persone con disabilità motorie. L’immediata vicinanza al vivaio, al centro di ippoterapia e alla cascina didattica offre l’opportunità di partecipare a laboratori e ad attività ludico-motorie.
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Parchi e riserve naturali
Domenica 10 aprile alle 12 nel Parco del Monte San Giorgio a Piossasco saranno inaugurati e presentati ufficialmente gli interventi di risanamento e valorizzazione ambientale realizzati nell’ambito del progetto di governance territoriale “Corona Verde”. Il programma delle iniziative allegato al presente comunicato prevede una passeggiata ciclistica verso il Monte San Giorgio, con partenza simultanea alle 10 da Bruino, Rivalta e Trana. A Bruino alle 10,15 è in programma l’inaugurazione del nuovo tratto di pista ciclabile che collega il paese con Rivalta e degli affacci attrezzati sul Sangonetto. La partenza alla volta del Monte San Giorgio avverrà alle 11,45 dal villaggio “La Quercia”. Il ritrovo per i cittadini di Rivalta è alle 10 in via Piossasco, nel parcheggio del campo sportivo. A Trana il ritrovo dei partecipanti alla pedalata sarà alle 10 in piazza Unità d’Italia. A Sangano il ritrovo sarà alle 11,30 in via Villarbasse, prima del ponte sul Sangone. Come detto, nel parco Naturale del Monte San Giorgio l’inaugurazione ufficiale è prevista alle 12, ma per l’intera giornata sono previste escursioni guidate, attività didattiche e di intrattenimento.Il progetto Corona Verde occupa un posto centrale nelle politiche per lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della qualità della vita e il rafforzamento dell’attrattività e della competitività dell’area metropolitana torinese. L’idea che ne sta alla base è quella di dare continuità alla rete ecologica regionale e provinciale, connettendo tra loro, valorizzando e rendendo maggiormente fruibili le aree naturalistiche, fluviali e agricole, i beni storico-culturali e le residenze sabaude delle località della cintura e di un’ampia fascia pedemontana ad ovest di Torino. Il progetto ha previsto interventi e sistemi di gestione che interessano sei ambiti sovracomunali coordinati dai Comuni capofila: Torino, Venaria Reale, Rivoli, Nichelino, Chieri, Settimo Torinese.
La gestione del progetto “Corona Verde” e il ruolo della Città Metropolitana
“Corona Verde” è stato avviato nell’agosto 2009 con un finanziamento europeo FESR di 10 milioni di Euro. Il progetto è governato da una cabina di regia di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, il Parco del Po, il Ministero dei Beni culturali e i Comuni capofila dei sei ambiti in cui sono stati suddivisi gli interventi. La cabina di regia ha esaminato e valutato cinquantasei progetti, stilando la classifica finale che ha permesso di finanziarne dodici, fra i quali due elaborati dall’allora Provincia di Torino per l’ambito di cui è capofila il Comune di Nichelino. Nel marzo 2010 la Giunta regionale ha definito l’elenco dei Comuni interessati e ha approvato lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione del progetto, siglato da oltre novanta tra Enti, associazioni, ordini professionali, ecc. La Provincia di Torino - oggi Città Metropolitana - ha aderito ufficialmente a Corona Verde nel febbraio 2011 ed è rappresentata nella cabina di regia dal dirigente e da una funzionaria del Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette.
Per i due progetti direttamente seguiti dall’Ente, la Città Metropolitana ha assunto il ruolo di stazione appaltante, curando la progettazione e la direzione dei lavori. Il primo progetto è volto alla sistemazione naturalistica e alla valorizzazione ciclopedonale delle sponde del Sangone nel tratto pedemontano. Il secondo riguarda la riqualificazione del Parco provinciale del Monte San Giorgio di Piossasco, il miglioramento della sua accessibilità e la valorizzazione dell’area pedemontana che collega il Parco di Piossasco a quello regionale dei Laghi di Avigliana. La sistemazione naturalistica spondale e la fruizione ciclopedonale del tratto pedemontano del Sangone vanno di pari passo con la valorizzazione del parco dei Laghi di Avigliana e della zona di salvaguardia del torrente, prevedendo una serie di interventi per la riqualificazione delle componenti ecosistemiche di pregio e di rafforzamento della funzione di corridoi ecologici svolta dal Sangone e dalla Gora di Piossasco, o “Sangonetto”, un elemento storico del paesaggio rurale, fondamentale per la regimazione delle acque superficiali che scendono dal Monte San Giorgio. Alla fruizione turistica, naturalistica e storico-culturale contribuiscono il completamento e la razionalizzazione dei percorsi ciclo-pedonali esistenti.
GLI INTERVENTI IN DETTAGLIO
Interventi selvicolturali
Su aree di proprietà della Città metropolitana di Torino (area cava) e del Comune di Piossasco sono stati effettuati diradamenti selettivi sui rimboschimenti di pino nero impiantati all’inizio del ‘900. Gli interventi favoriranno lo sviluppo della vegetazione tipica delle aree collinari pedemontane, in cui dominano i boschi di latifoglie autoctone a prevalenza di querce (roverelle, farnie, roveri), aceri, carpini, ciliegi, frassini. Il regolamento forestale regionale individua sei specie forestali esotiche fortemente invasive, la cui espansione deve essere contrastata poiché rappresenta un rischio per la conservazione della biodiversità. Fra queste compare la quercia rossa, ampiamente presente nei boschi del parco. L’intervento finanziato mira a ridurre l’estensione del nucleo di quercia rossa presente e a prevenirne la futura espansione. Nelle aree in cui sono stati effettuati gli abbattimenti sono state messe a dimora all’inizio di novembre del 2015 circa 5.000 nuove piante provenienti in parte dal vivaio comunale di Piossasco, ripristinato grazie a una convenzione fra il Comune di Piossasco, la Provincia di Torino e Banca Intesa San Paolo. Per contrastare la diffusione della processionaria nei boschi di conifere si è provveduto a eliminare i nidi degli insetti, ad aspergere l’area con il batterio antagonista Bacillus thuringiensis (lo stesso utilizzato per contrastare le zanzare) e a posizionare trappole con feromoni.
Miglioramento dell’accessibilità dell’area
Per promuovere il parco come meta di turismo di prossimità e incrementarne la capacità recettiva sono stati rafforzati i collegamenti fra l’area protetta e il territorio circostante, con un particolare riguardo alla viabilità minore dedicata alla mobilità dolce. Sono state realizzate piste ciclabili e strade bianche e alcune connessioni necessarie a mettere in rete quelle già esistenti nei vari Comuni. E’ stato identificato un ingresso principale con adeguato parcheggio nell’area dei Tiri, ove si trovano il vivaio comunale ed il centro. La rete viaria interna all’area protetta è stata oggetto di manutenzione straordinaria ed è stata completamente risistemata la strada carrabile di 5 km che conduce alla vetta del Monte. E’ stato riaperto un vecchio sentiero, di cui si era persa la traccia. E’ stata migliorata la percorribilità di alcuni tratti e sono stati segnalati tutti gli itinerari con un’apposita cartellonistica.
Messa in sicurezza di aree pericolose
All’interno del parco fu attiva fino agli anni ’50 una cava, gestita dall’allora Provincia di Torino, per l’estrazione di pietrisco da utilizzare nella realizzazione e manutenzione della rete stradale. La cava fu chiusa quando ancora la normativa di settore non prevedeva il ripristino ambientale delle aree coltivate e rimase così come era stata lasciata: un unico fronte, alto circa 150 metri, a strapiombo sul piazzale. Il fronte è pericoloso non solo per il potenziale rischio di caduta, ma anche perché presenta, nella porzione superiore, una fratturazione che potrebbe determinare il distacco di blocchi di roccia. Per evitare rischi all’incolumità pubblica si è scelto di delimitare sul piazzale di cava un percorso aperto al pubblico, posto a distanza di sicurezza dal fronte di cava e protetto da una cortina arborea generata da un rimboschimento con specie autoctone miste. Sono state inoltre installate alcune bacheche illustrative della storia del luogo.
Valorizzazione delle caratteristiche ambientali dell’area
Il parco, seppure di modeste dimensioni (meno di 400 ettari), conserva una flora e una fauna frutto di originale commistione fra elementi alpini e mediterranei. La vetta del Monte San Giorgio è un punto di osservazione privilegiato, che consente allo sguardo di spaziare a 360° sulla Collina torinese, sulla Pianura padana e sull’arco alpino occidentale. Per valorizzare il panorama è stato progettato e posizionato sulla cima del Monte un “arco fotografico”, che illustra i profili e indica i nomi delle vette circostanti. Il punto di osservazione della vetta riveste un ruolo particolare nell’ambito di Corona Verde perché consente di osservare monumenti importanti come il Castello di Rivoli e la Basilica di Superga. Le peculiarità naturalistiche e storiche del parco sono illustrate nelle ventiquattro bacheche dislocate agli accessi e lungo i principali itinerari ciclo-pedonali. Uno specifico itinerario botanico, situato lungo un sentiero adatto a tutte le età, conduce il visitatore alla scoperta delle specie forestali presenti nel parco attraverso ventisei pannelli studiati per aiutare a riconoscere le caratteristiche distintive delle piante.
Ampliamento della vasca antincendio
Il progetto ha consentito di ampliare le dimensioni della vasca antincendio, per renderla accessibile agli elicotteri del soccorso forestale. La vasca è stata riprofilata e impermeabilizzata, mantenendone le carattristiche maturalistiche. La recinzione dell’area è stata totalmente sostituita.
Ampliamento delle capacità ricettive del parco
Nei pressi dell’ingresso principale del parco, nell’area Tiri, a poche decine di metri dal parcheggio, è stata allestita una zona per il barbecue, dotata di otto postazioni con griglia, una fontanella con acqua potabile, tavoli con panche e un’isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’area è facilmente accessibile anche alle persone con disabilità motorie. L’immediata vicinanza al vivaio, al centro di ippoterapia e alla cascina didattica offre l’opportunità di partecipare a laboratori e ad attività ludico-motorie.
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Nelle ultime settimane numerosi organi di stampa hanno lanciato l’allarme sul proliferare nelle zone montane della Processionaria del Pino, una farfalla parassita delle conifere, in particolare del Pino nero e del Pino silvestre. Durante il periodo invernale le piante infestate si riconoscono per la presenza sui rami di nidi sericei, di colore bianco lucente, al cui interno le femmine adulte depongono le uova. Da queste nascono i bruchi che in primavera escono dal nido in lunghe file indiane – di qui il nome Processionaria - per nutrirsi degli aghi dei pini. I danni alle chiome possono essere evidenti, ma raramente determinano la morte delle piante. Il progressivo aumento delle temperature medie invernali ha favorito lo sviluppo del parassita: ecco perché in un inverno anomalo dal punto di vista delle temperature e della siccità l’infestazione è stata imponente. I bruchi sono dotati di peli urticanti che possono provocare irritazioni della cute, delle mucose e delle vie respiratorie negli uomini e negli animali.L’autorità competente in materia sanitaria può prevenire i rischi per la salute pubblica disponendo interventi di profilassi, sulla base delle indicazioni tecniche fornite dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte. Tali interventi sono a cura e a spese dei proprietari e dei conduttori dei fondi.
La Città Metropolitana di Torino, Ente gestore del Parco del Monte San Giorgio di Piossasco, insieme all’amministrazione comunale piossaschese, ha provveduto a contrastare l’espansione del fenomeno, attuando una serie di interventi coordinati su proprietà pubbliche e lungo la rete sentieristica del parco. Gli interventi sono avvenuti nell’ambito del progetto “Corona Verde” già dalla primavera scorsa. Si è provveduto a rimuovere e a bruciare i nidi presenti e a trattare le chiome con una soluzione di Bacillus thuringiensis, un batterio antagonista in grado di paralizzare i bruchi della processionaria senza arrecare danni alle piante e ad altre specie animali. Sono state inoltre sistemate alcune trappole con feromoni, capaci di attrarre e catturare i maschi adulti della Processionaria, impedendo loro di riprodursi.
Nonostante gli interventi, l’infestazione è progredita, favorita, come detto, da un inverno particolarmente mite. Le tecniche di contenimento attualmente disponibili non sono quindi risolutive e si dimostrano molto onerose. A lungo termine, soprattutto in un’area posta a bassa quota come il Monte San Giorgio, la soluzione più efficace è la conversione della pineta in un bosco misto di latifoglie. Tale attività è stata avviata con i diradamenti selettivi effettuati sulla Collina di San Valeriano e nell’area dei Tiri. Anche in questo caso gli interventi sono stati finanziati dal progetto “Corona Verde”, ma anche grazie alla misura 227 del PSR, il Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte.
COSA FARE PER EVITARE RISCHI ALLA SALUTE
In attesa che l’autorità sanitaria disponga la lotta obbligatoria alla processionaria, è possibile suggerire alcuni comportamenti che possono ridurre il rischio per la salute pubblica:
- evitare di sostare sotto le piante infestate dai nidi
- non toccare a mani nude nidi, bruchi, rami e cortecce di piante infestate
- nel caso sia necessario effettuare lavori durante i quali si possono diffondere i peli nell’aria (rastrellamento di foglie, sfalcio di erba) proteggersi con abbigliamento adeguato (tuta, guanti, occhiali, ecc)
- in caso di contatto sciacquare immediatamente con acqua e lavare gli indumenti a temperatura elevata.
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Parchi e riserve naturali
“Scopri la Tua Natura”… a due passi dalla città”: è lo slogan che il Parco Naturale del Monte San Giorgio di Piossasco ha scelto per un’interessante serie di appuntamenti didattici e ricreativi che nei mesi di febbraio e marzo vengono proposti ai bambini e agli adulti, ai gruppi organizzati e alle famiglie, per conoscere da vicino una delle più suggestive e interessanti aree protette del territorio della Città Metropolitana di Torino. Tutte le iniziative vengono realizzate con il sostegno e la collaborazione del Servizio Pianificazione e Gestione Rete Ecologica, Aree Protette e Vigilanza Ambientale della Città Metropolitana. Gli eventi sono suddivisi in quattro sezioni: appuntamenti al Vivaio, attività per adulti, per famiglie e per ragazzi. Uno degli appuntamenti si è già svolto e si trattava di una salita notturna al San Giorgio. Il prossimo evento, rivolto alle famiglie, è previsto nel pomeriggio di sabato 28 febbraio. Tutti gli altri eventi si terranno nel mese di marzo.
Tutte le escursioni e gli eventi sono a prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: Fondazione Cruto, telefono 011-9027289, e-mail info@fondazionecruto.it; Associazione Studio ArteNa, telefono 338-1804165, e-mail artena.info@gmail.com
Il calendario completo degli eventi è disponibile nel portale Internet della Fondazione Cruto alla pagina www.fondazionecruto.it/nuovi-appuntamenti-nel-parco-del-monte-san-giorgio-2/
Il Monte San Giorgio, “balcone naturale” sulla pianura torinese
Elevandosi sino ad 837 metri di quota, il Monte San Giorgio è la propaggine più avanzata della catena alpina occidentale: un vero e proprio “balcone naturale” verso la pianura torinese. L'area ha un importante valore storico-culturale poiché porta i segni delle popolazioni che l'abitarono negli ultimi millenni. Nei pressi della vetta sono infatti state scoperte alcune decine di coppelle incise nei massi. Sulla cima si erge una cappelletta risalente all’XI secolo e vi sono i resti di un'antica cisterna per la raccolta dell'acqua piovana e di un monastero. La flora presenta specie interessanti per la loro rarità e distribuzione tra cui numerose Felci, il Leccio e la bellissima Paeonia officinalis. La fauna è ricca soprattutto di uccelli: a specie tipiche delle foreste montane e sub-alpine quali la Cincia dal ciuffo, il Crociere e il Gallo forcello si uniscono specie mediterranee, quali l'Occhiocotto e la Bigia grossa. Non mancano infine rapaci come il Biancone e il Falco pellegrino. Il Parco Naturale del Monte San Giorgio è raggiungibile dalla Valle di Susa con la Strada Provinciale 589 dei Laghi di Avigliana fino a Sangano, proseguendo poi in direzione Bruino. Provenendo da Torino o dal Cuneese, si può utilizzare l'autostrada A55 Torino-Pinerolo, uscire a Volvera e proseguire in direzione di Piossasco.
Per saperne di più sul Parco del Monte San Giorgio:
www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-naturale-monte-san-giorgio
Appuntamenti al Vivaio
- Sabato 19 marzo alle 14,30 inaugurazione dell’apiariodidattico, visita all’arnia con proiezioni, giochi e merenda. Quota di partecipazione: adulti 10 Euro, bambini 8 Euro
- sabato 26 marzo dalle 14.30 alle 17,30 visita guidata al vivaio didattico, esercitazionipratiche e laboratori. Quota di partecipazione: adulti8 Euro, bambini 6 Euro
- giovedì 31 marzo dalle 16 alle 18 inaugurazione dell’Hub Vivaistico per vivaisti privati
Per informazioni e prenotazioni: e-mail vivaio.labottega@gmail.com, telefono 320-7795419
Attività per adulti
- sabato 20 febbraio alle 20,30 salita notturna al Monte San Giorgio, a cura degli Amici del Monte San Giorgio
- domenica 13 marzo alle 8,30 Giro delle grotte: dai boschi del Campetto fino al Colle della Serva, alla scoperta delle grotte, alcune delle quali usate dai partigiani durante la guerra di Liberazione. Ritrovo presso la Casa David Bertrand. A cura degli Amici del Monte San Giorgio
- Giovedì 31 marzo alle 21 serata fotografica naturalisticasul Lupo al teatro Il Mulino, in via Riva Po 9, con Marco Costantin e RobertoVezzani, nell’ambito del progettoLIFE-WolfAlps. Ingresso libero. A cura degli Amici del Monte S. Giorgio
Attività per famiglie
- domenica 28 febbraio dalle 15 alle 18 “Occhio al dettaglio”, percorso avventuroso lungo i sentieridel Parco alla ricerca di dettagli daimmortalare, con partenza dal Vivaio del Monta San Giorgio. Per famiglie con bambini di età superiore ai cinque anni 5 anni. Quota di partecipazione 5 Euro. A cura di ArteNa e Fondazione Cruto
- domenica 20 marzo dalle 15 alle 18 “Storia di una goccia”, attività didattiche al Vivaio, con filmati e piccoli esperimenti, in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua. Per famiglie con bambini di età superiore ai sei anni. Quota di partecipazione 6 Euro. A cura di ArteNa e Fondazione Cruto
Attività per ragazzi
- giovedì 24 e venerdì 25 marzo dalle 8 alle 17 “Piccoli esploratori in erba”, giochi ed esplorazioni nella natura del Parco. Attività per bambini dai sette agli undici anni di età. Quota di partecipazione: per una giornata 20 Euro, per due giornate 38 Euro, con riduzioni per gruppi. A cura di ArteNa e Fondazione Cruto
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Parchi e riserve naturali
Si intitola “I misteri delle migrazioni” la giornata didattica che l’associazione “Vivere i parchi” ha organizzato per domenica 13 dicembre nel Parco naturale di interesse provinciale del Lago di Candia. Il programma prevede il ritrovo dei partecipanti alle 8,30 al Centro Visite del Parco, in via Vische a Candia Canavese (zona Cascine). E’ prevista la partecipazione a una sessione di inanellamento a scopo scientifico degli uccelli migratori: gli ornitologi del Parco accompagneranno i partecipanti alla scoperta dell’avifauna, per imparare a riconoscere le specie e scoprire le loro caratteristiche e abitudini. Dopo il pic-nic nell’ara attrezzata del Centro Visite, alle 14 è in programma una escursione guidata nel parco. Per informazioni: telefono 345-7796413, e-mail vivereiparchi@gmail.comUN ANNO DI LAVORO DELLA CITTA’ METROPOLITANA NEL PARCO DEL LAGO DI CANDIA
Nel 2015, nonostante le ristrettezze di bilancio, la Città Metropolitana di Torino ha realizzato nel Parco provinciale del Lago di Candia una lunga serie di interventi migliorativi, sia in aree direttamente gestite dall’Ente che in zone attualmente di competenza del Comune, per il quale è previsto il passaggio in gestione all’Ente gestore grazie ad un’integrazione dell’attuale convenzione. Il rapporto proficuo con il territorio e con i Comuni interessati all’area protetta del Lago di Candia è in fase di ridefinizione, dal momento che la riforma istituzionale delle autonomie locali comporta un riassetto del ruolo degli Enti di area vasta come la Città Metropolitana. Ma le relazioni tra la Città Metropolitana e i Comuni non si sono interrotte e la gestione complessiva dell'area non ha certamente risentito della situazione attuale. L’area protetta si presenta come sempre in condizioni ottimali. Come nei precedenti anni, le attività e gli interventi nel Parco del Lago di Candia sono stati ideati, coordinati e finanziati dal Servizio Aree protette della Città Metropolitana per supportare i Comuni (che non hanno dovuto sostenere costi) nella gestione del territorio, nell’eliminazione di rischi per la pubblica incolumità e nel miglioramento della fruibilità dell’area da parte dei cittadini e delle associazioni locali. Si tratta di operazioni che proseguono l’ambizioso programma di investimenti per oltre 2 milioni di Euro, realizzato a partire dal 1995 (anno di istituzione del Parco di interesse provinciale del Lago di Candia con la Legge regionale 25) dalla Provincia di Torino, di cui la Città Metropolitana ha raccolto l’eredità amministrativa.
Ecco l’elenco degli interventi manutentivi e gestionali realizzati nel 2015 per consentire al parco di mantenere le caratteristiche di pregio naturalistico, fruitivo e sportivo che lo caratterizzano:
- Ripristino funzionale e messa in sicurezza dell’area del pontile natanti, con il consolidamento della massicciata in fase di erosione e la collocazione di una pavimentazione antiscivolo sull’intero tratto, la riprofilatura e la risemina dell’area verde nuovi soggetti arborei, per incrementare la sicurezza di atleti, operatori e studenti
- Ripristino e messa in sicurezza della paratoia Caravino, con il rinsaldamento della struttura in cemento degradata e l’incamiciamento con strutture in acciaio antierosione
- Rifacimento della paratoia Traversaro-Rossi, con il montaggio di una doppia paratoia a griglia e a lama, per regolare sia il deflusso idrico che il passaggio della fauna ittica
- Consolidamento della struttura in cemento della paratoia Traversaro, attraverso il rinsaldamento delle ali laterali e del tratto di strada sovrastante e la quintatura con palizzate in legno
- Manutenzione del Centro visite, con decespugliamento delle infestanti, sostituzione delle staccionate in legno e delle quintature in cannicciato degradate, ripulitura dei tetti, manutenzione di panche e tavoli, riprofilatura e riporto di ghiaia nei vialetti, il montaggio di un capanno di osservazione (in collaborazione con i volontari GPSO)
- Manutenzione dei percorsi visita della palude, del centro visite, della stazione di inanellamento e dell’area verde del pontile
- Sfalcio ripetuto del fior di loto per ridurne l’invasività
- Montaggio stagionale del nuovo rospodotto lungo la Strada Provinciale 84
- Monitoraggio del gambero della Louisiana, in continuità con l’intervento effettuato nel 2014, realizzato nei mesi di luglio, agosto ed ottobre da personale della Città Metropolitana, con la verifica dell’incremento numerico dei soggetti catturati
- Interventi vari di manutenzione degli impianti elettrici e telefonici della sede, a seguito di danni provocati da eventi atmosferici
- Sessioni di inanellamento realizzate dai volontari del GPSO.
- Vigilanza ittica e ambientale effettuata dal personale di polizia giudiziaria e dalle Guardie Ecologiche Volontarie
- Pubblicizzazione delle nuove attività di coltivazione della canapa su riviste e in occasione di eventi pubblici
- Affidamento a titolo oneroso all’associazione “Vivere i Parchi” della gestione del Centro Visite e delle attività didattiche, con l’organizzazione di due eventi pubblici rivolti al territorio, “Puliamo il lago” e, prossimamente, “Camminiamo intorno al lago”
Sono inoltre stati finanziati ulteriori interventi di manutenzione di passerelle e pontili in legno nella palude e la potatura di alberi. Si stanno valutando eventuali interventi sulla fauna che, se necessari, dovranno essere preceduti dalla predisposizione di un piano dettagliato, da sottoporre all’approvazione dell’ISPRA-Istituto Superiore di Protezione dell’Ambiente. A tal fine è già stato contattato l’Istituto per lo studio degli Ecosistemi del CNR, che nei primi anni 2000 aveva collaborato con il parco e che a breve interverrà per supportare da un punto di vista scientifico la Città Metropolitana nelle scelte di gestione idrologica, floristica e faunistica del parco.
PER SAPERNE DI PIÙ SUL LAGO DI CANDIA
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-lago-candia/
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Parchi e riserve naturali
Sabato 7 novembre a Cumiana nella sala incontri “Felice Carena” in via Ferrero 14 è in programma l’assemblea generale annuale delle Guardie Ecologiche Volontarie della Città Metropolitana di Torino.I lavori si apriranno alle 9 con il saluto di benvenuto del Sindaco di Cumiana Paolo Poggio e con il saluto di commiato dell’architetto Paolo Foietta, che nei mesi scorsi ha lasciato l’incarico di direttore dell’area Territorio, trasporti e protezione civile della Città Metropolitana, essendo stato nominato commissario di governo per la Torino-Lione.
La relazione introduttiva sul tema “La vigilanza volontaria verso il 2016 - consuntivi e prospettive” sarà tenuta dal dirigente del Servizio aree protette e vigilanza ambientale della Città MetropolitanaGabriele Bovo e da Daria Oggero, responsabile vigilanza della Città Metropolitana. Per quanto riguarda i contributi tecnici di aggiornamento sono previste relazioni su “La gestione di sentieri ed itinerari” a cura del funzionario della Città Metropolitana Massimo Bazzetta, “La gestione forestale delle aree protette della Città Metropolitana” a cura del funzionario Guido Bogo, “Il progetto regionale Corona Verde” a cura della funzionaria Alessandra Pucci, “L’accertamento delle violazioni all’articolo 11 della Legge regionale 32 del 1982” (riguardante la circolazione dei mezzi fuoristrada) a cura del funzionario Antonio Lingua. Seguirà la proiezione di un filmato naturalistico. Elisa Ramassa, guardiaparco Parco Regionale Alpi Cozie, terrà poi una relazione su “Il progetto LIFE WolfAlps - Il Lupo nelle Alpi”.
A chiusura dei lavori le considerazioni finali di Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata ai Parchi e aree protette.
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Parchi e riserve naturali
Sabato 24 ottobre nel parco naturale del lago di Candia si è svolta l’edizione autunnale 2015 dell’iniziativa “Puliamo il Lago”, coordinata dalla Città Metropolitana di Torino - Ente gestore dell' area protetta - attraverso l’associazione “Vivere i Parchi”, che ha curato la parte organizzativaed operativa con la collaborazione dei Comuni di Candia Canavese, Vische e Mazzè. All’iniziativa hanno dato il loro contributo, come ogni anno, le Guardie Ecologiche Volontarie ed il Servizio aree protette della Città Metropolitana. Le squadre di lavoro composte da volontari sono state impegnate in attività di raccolta e differenziamento dei rifiuti. Al termine dell’attività, i soci della COOP hanno offerto i loro prodotti ai volontari.UN ANNO DI LAVORO DELLA CITTA’ METROPOLITANA NEL PARCO DEL LAGO DI CANDIA
Come sottolinea Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata ai parchi e aree protette e alla vigilanza volontaria, “l’iniziativa ‘Puliamo il Lago’ ha chiuso idealmente un anno di attività in cui, nonostante le ristrettezze di bilancio, la Città Metropolitana di Torino ha realizzato nel Parco provinciale una lunga serie di interventi migliorativi, sia in aree direttamente gestite dall’Ente che in zone attualmente di competenza del Comune di Candia, per il quale è previsto il passaggio in gestione all’Ente gestore grazie ad un’integrazione dell’attuale convenzione. Il rapporto proficuo con il territorio e con i Comuni interessati all’area protetta del Lago di Candia è in fase di ridefinizione, dal momento che la riforma istituzionale delle autonomie locali comporta un riassetto del ruolo degli Enti di area vasta come la Città Metropolitana. Ma le relazioni tra la Città Metropolitana e i Comuni non si sono interrotte e la gestione complessiva dell'area non ha certamente risentito della situazione attuale. L’area protetta si presenta come sempre in condizioni ottimali”. “Come nei precedenti anni, - spiega la Consigliera Amprino - le attività e gli interventi nel Parco del Lago di Candia sono stati ideati, coordinati e finanziati dal Servizio Aree protette della Città Metropolitana per supportare i Comuni (che non hanno dovuto sostenere costi) nella gestione del territorio, nell’eliminazione di rischi per la pubblica incolumità e nel miglioramento della fruibilità dell’area da parte dei cittadini e delle associazioni locali. Si tratta di operazioni che proseguono l’ambizioso programma di investimenti per oltre 2 milioni di Euro, realizzato a partire dal 1995 (anno di istituzione del Parco di interesse provinciale del Lago di Candia con la Legge regionale 25) dalla Provincia di Torino, di cui la Città Metropolitana ha raccolto l’eredità amministrativa”.
Ecco l’elenco degli interventi manutentivi e gestionali realizzati nel 2015 per consentire al parco di mantenere le caratteristiche di pregio naturalistico, fruitivo e sportivo che lo caratterizzano:
- Ripristino funzionale e messa in sicurezza dell’area del pontile natanti, con il consolidamento della massicciata in fase di erosione e la collocazione di una pavimentazione antiscivolo sull’intero tratto, la riprofilatura e la risemina dell’area verde nuovi soggetti arborei, per incrementare la sicurezza di atleti, operatori e studenti
- Ripristino e messa in sicurezza della paratoia Caravino, con il rinsaldamento della struttura in cemento degradata e l’incamiciamento con strutture in acciaio antierosione
- Rifacimento della paratoia Traversaro-Rossi, con il montaggio di una doppia paratoia a griglia e a lama, per regolare sia il deflusso idrico che il passaggio della fauna ittica
- Consolidamento della struttura in cemento della paratoia Traversaro, attraverso il rinsaldamento delle ali laterali e del tratto di strada sovrastante e la quintatura con palizzate in legno
- Manutenzione del Centro visite, con decespugliamento delle infestanti, sostituzione delle staccionate in legno e delle quintature in cannicciato degradate, ripulitura dei tetti, manutenzione di panche e tavoli, riprofilatura e riporto di ghiaia nei vialetti, il montaggio di un capanno di osservazione (in collaborazione con i volontari GPSO)
- Manutenzione dei percorsi visita della palude, del centro visite, della stazione di inanellamento e dell’area verde del pontile
- Sfalcio ripetuto del fior di loto per ridurne l’invasività
- Montaggio stagionale del nuovo rospodotto lungo la Strada Provinciale 84
- Monitoraggio del gambero della Louisiana, in continuità con l’intervento effettuato nel 2014, realizzato nei mesi di luglio, agosto ed ottobre da personale della Città Metropolitana, con la verifica dell’incremento numerico dei soggetti catturati
- Interventi vari di manutenzione degli impianti elettrici e telefonici della sede, a seguito di danni provocati da eventi atmosferici
- Sessioni di inanellamento realizzate dai volontari del GPSO.
- Vigilanza ittica e ambientale effettuata dal personale di polizia giudiziaria e dalle Guardie Ecologiche Volontarie
- Pubblicizzazione delle nuove attività di coltivazione della canapa su riviste e in occasione di eventi pubblici
- Affidamento a titolo oneroso all’associazione “Vivere i Parchi” della gestione del Centro Visite e delle attività didattiche, con l’organizzazione di due eventi pubblici rivolti al territorio, “Puliamo il lago” e, prossimamente, “Camminiamo intorno al lago”
Sono inoltre in previsione ed in attesa di finanziamento ulteriori interventi di manutenzione di passerelle e pontili in legno nella palude, la potatura di alberi, il monitoraggio del cinghiale e della nutria per valutare l’eventuale necessità di operazioni di contenimento delle popolazioni, il monitoraggio della fauna ittica per valutare l’eventuale necessità di reintroduzione di specie autoctone. Gli interventi sulla fauna, se necessari, dovranno essere preceduti dalla predisposizione di un piano dettagliato, da sottoporre all’approvazione dell’ISPRA-Istituto Superiore di Protezione dell’Ambiente. A tal fine è già stato contattato l’Istituto per lo studio degli Ecosistemi del CNR, che nei primi anni 2000 aveva collaborato con il parco e che a breve interverrà per supportare da un punto di vista scientifico la Città Metropolitana nelle scelte di gestione idrologica, floristica e faunistica del parco.
PER SAPERNE DI PIÙ SUL LAGO DI CANDIA
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-lago-candia/
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Parchi e riserve naturali
A pochi km da Torino, allo sbocco della Valle di Susa nella Pianura Padana piemontese, è possibile osservare le fasi salienti della storia delle Alpi, gli effetti degli eventi geologici e paleo-climatici più recenti e le testimonianze lasciate dalla storia umana in loco: le coppelle druidiche, le vie militari e commerciali, le antiche miniere, i sentieri percorsi dai partigiani nella Seconda guerra mondiale, i segni dell’urbanizzazione e dell’abbandono della montagna a partire dagli anni ’50 del XX secolo.In occasione della terza edizione della Settimana del Pianeta Terra, in programma dal 18 al 25 ottobre, il Dipartimento tematico Geologia e Dissesto dell’Arpa Piemonte, l’Ente di gestione delle aree protette dei Parchi reali e l’Istituto di geoscienze e georisorse del CNR propongono per domenica 18 l’escursione "Dalla Tetide alle Alpi", che consente di scoprire le testimonianze geologiche e storiche del territorio. Il percorso è facile, è lungo 5 Kilometri ed ha un dislivello di 300 metri, con partenza dalla sede del Parco provinciale del Colle del Lys, in borgata Favella di Rubiana. In caso di condizioni meteo avverse l’escursione sarà rimandata a domenica 25 ottobre.
Durante l’escursione sarà possibile conoscere le fasi salienti della storia geologica delle Alpi: l’infiltrazione dei primi fusi basaltici che risalirono lungo il mantello terrestre in distensione e dettero origine alla crosta oceanica della Tetide, la strutturazione della catena alpina caratterizzata dal metamorfismo della crosta oceanica e dei suoi depositi e dalla tettonica duttile e fragile, che ha assemblato anche elementi della crosta continentale. In Valsusa è possibile osservare anche gli effetti degli eventi geologici e paleo-climatici più recenti, legati alla costruzione dell'anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana, al modellamento dei versanti, all'evoluzione dei block stream ed al terrazzamento dei depositi alluvionali nei fondovalle e in pianura.
L’iscrizione all’escursione è gratuita ed obbligatoria entro il 15 ottobre inviando una mail a l.paro@arpa.piemonte.it
Per maggiori informazioni sulla Settimana del Pianeta Terra: www.settimanaterra.org
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