I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Istituzionale

Con una semplice cerimonia, nel pieno rispetto dei limiti imposti dalla prevenzione del covid, la Città metropolitana di Torino ha commemorato nel tardo pomeriggio di lunedi 8 febbraio i suoi dipendenti caduti in servizio, nella ricorrenza del secondo anniversario del tragico incidente stradale che nei pressi di Villareggia costò la vita mentre erano in servizio ai due cantonieri Giuseppe Butera, 62 anni, di Chivasso e Giuseppe Rubino, 59 anni, di Caluso travolti da un anziano automobilista sulla strada provinciale 595.
Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco - con il consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici Fabio Bianco ed i consiglieri metropolitani Maria Grazia Grippo e Alberto Avetta in rappresentanza dell’Amministrazione - ha ricordato le figure dei due cantonieri del circolo viabilità di Chivasso, da molti anni al servizio della Provincia di Torino prima e della Città metropolitana poi, conosciuti sul territorio per il loro impegno ed il loro lavoro. 
Un momento per non dimenticare chi ha perso la vita per il proprio lavoro, per richiamare l’impegno sulla sicurezza, per commemorare gli aspetti professionali ed umani dei colleghi.
Insieme ai rappresentanti delle famiglie Butera e Rubino sono state scoperte le targhe che intitolano ai due cantonieri la sala riunioni del primo piano di corso Inghilterra, sede di Città metropolitana, e la sala attigua intitolata a tutti i dipendenti caduti sul lavoro.
Presenti alla breve cerimonia, anche i rappresentanti sindacali ed alcuni colleghi impegnati nella viabilità dell’Ente.

Istituzionale

Il 7 febbraio di due anni fa un tragico incidente stradale nei pressi di Villareggia costò la vita mentre erano in servizio a due dipendenti della Direzione viabilità della Città metropolitana, i cantonieri Giuseppe Rubino e Giuseppe Butera, travolti da un anziano automobilista  sulla strada provinciale 595.

Giuseppe Butera 62 anni, di Chivasso e Giuseppe Rubino, 59 anni, di Caluso appartenevano al circolo viabilità di Chivasso ed erano da molti anni al servizio della Provincia di Torino prima, della Città metropolitana poi, conosciuti sul territorio per il loro impegno ed il loro lavoro. 

La Città metropolitana di Torino, richiamando anche una mozione unanime del Consiglio metropolitano, ha deciso di intitolare una sala riunioni in loro memoria ed un'altra a tutti i dipendenti caduti sul lavoro.
Lunedì 8 febbraio saranno apposte le targhe commemorative nella nostra sede in corso Inghilterra a Torino.




 


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La Città metropolitana dedica un numero monografico della sua Agenzia settimanale alla ricerca storica negli archivi e a un approfondimento sui Giusti tra le Nazioni del nostro territorio

Anche la Provincia di Torino nel 1938 diede seguito alle scellerate leggi razziali volute dal fascismo, quelle che in tutta Italia espulsero gli ebrei italiani da ogni forma di vita sociale, politica ed economica e produssero i loro effetti a tutti i livelli, colpendo anche la pubblica amministrazione, al centro come nelle articolazioni periferiche.
Anche a Palazzo Cisterna, sede della Amministrazione Provinciale, valeva il divieto di “avere alle proprie dipendenze persone appartenenti alla razza ebraica”, come stabiliva il regio decreto-legge 17 novembre 1938 n. 1728.
Alla vigilia del Giorno della Memoria 2021, abbiamo svolto una ricerca nel nostro archivio centrale, dove abbiamo trovato alcune significative delibere degli organi di governo di allora.
Ad esempio, la delibera “Difesa della razza italiana” con cui il 23 dicembre 1938 il rettorato (organo collegiale non elettivo che affiancava il preside nella guida della Provincia di Torino dopo l’abolizione del Consiglio elettivo operata dal fascismo nel 1929) stabiliva di includere nel Regolamento organico degli uffici la norma che sanciva il divieto dell’assunzione in servizio di appartenenti alla razza ebraica.
Il divieto aveva subito cominciato a colpire: nei verbali dei primi mesi del 1939 si trovano due delibere del preside che proibiva agli ebrei la partecipazione ai concorsi della Provincia.
Un approfondimento su queste delibere, con un ricco corredo fotografico, sono pubblicate nel numero speciale della nostra agenzia settimanale online “Cronache da Palazzo Cisterna”, ribattezzato per l’occasione “Cronache della Memoria”, in pubblicazione lunedì 25 gennaio per celebrare la Giornata della Memoria 2021.
Nell'agenzia abbiamo anche dedicato ampio spazio alle storie dei 19 Giusti tra le Nazioni - i non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale - del nostro territorio. 
La pubblicazione rientra nel programma per il Giorno della Memoria 2021 messo a punto da Comune di Torino, Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte e Città metropolitana di Torino, in collaborazione con il Polo del ‘900 e il Coordinamento delle Associazioni della Resistenza in Piemonte.
Tutte le informazioni su http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/giornomemoria/

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Una partecipata riunione online di amministratori locali ha messo al centro mercoledi 16 dicembre il futuro dell'ospedale di Castellamonte.
Convocata dalla Città metropolitana di Torino, ha riunito il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e i consiglieri metropolitani e regionali Alberto Avetta e Mauro Fava con il portavoce della zona omogenea 8 Canavese occidentale Alberto Rostagno sindaco di Rivarolo canavese, il sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza, Beppe Pezzetto sindaco di Cuorgnè, Roberta Bianchetta sindaca di Salassa, Marina Libera Barinotto assessore di Pont Canavese, Paola Forneris sindaca di Bosconero, Enrica Domenica Caretto sindaca di Castelnuovo Nigra.
Nelle scorse settimane, tutti i sindaci della zona omogenea avevano scritto alla Regione Piemonte chiedendo subito la riapertura dell'ospedale di Castellamonte e quella in tempi celeri dell'ospedale di Cuorgnè, oggi covid hospital.
La Città metropolitana oggi ha confermato di essere al loro fianco: "porteremo un documento in tal senso in Consiglio metropolitano - commenta il vicesindaco metropolitano Marco Marocco - anche richiamando il fatto che la richiesta della riapertura dei presìdi sanitari sul territorio è inserita nel nostro nuovo PSM piano strategico metropolitano 2021/2023".
Il portavoce della zona omogenea 8 Alberto Rostagno aggiunge che "l’incontro sull’ospedale di Castellamonte ha visto una sinergia d’intenti tra i sindaci della zona omogenea del Canavese Occidentale, il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e i consiglieri metropolitani “canavesani” Alberto Avetta e Mauro Fava per quanto riguarda il futuro sviluppo dell’ospedale di Castellamonte. Ringrazio la Città metropolitana per aver preso l’impegno di supportare il territorio nei confronti della Regione e nell’aver condiviso la nostra richiesta".
"Ho molto apprezzato la coesione dei nostri sindaci" commenta il consigliere metropolitano e regionale Alberto Avetta che aggiunge "I  presìdi di Castellamonte e Cuorgnè e la sanità di territorio sono un tema che ci deve vedere tutti uniti. E la Città Metropolitana e’ il luogo giusto per ritrovare unità".
Conclude il consigliere metropolitano e regionale Mauro Fava: "Assicuro i sindaci della zona omogenea che mi farò carico delle istanze che provengono dal territorio nei confronti dell'assessore regionale alla sanità Icardi. I presìdi di Castellamonte e Cuorgnè non devono essere ridimensioanti, ma anzi potenziati e sfruttati al meglio, per fornire alla cittadinanza un servizio all'altezza delle aspettative. Si è sbagliato negli anni scorsi a depotenziare e tagliare la sanità territoriale e con la crisi provocata dal Covid ne abbiamo pagato le conseguenze. Non ci possiamo permettere di ripetere un errore simile".


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Lunedì 7 dicembre tutti gli uffici della Città metropolitana di Torino restano chiusi su disposizione della sindaca metropolitana Chiara Appendino.

Unica eccezione per il personale operativo sui territori. 

Ricordiamo che l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di corso Inghilterra 7 riceve il pubblico il martedì dalle 9.30 alle 13 solo su appuntamento per le pratiche che non è possibile svolgere in modalità di lavoro agile.
Per appuntamento scrivere a urp@cittametropolitana.torino.it

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La Città metropolitana di Torino attraverso l'intervento del vicesindaco Marco Marocco esprime preoccupazione per la situazione nelle RSA del territorio, sia rispetto alla presenza di contagi tra gli ospiti e tra il personale, sia per la continua assenza dal tavolo di coordinamento dell'Osservatorio permanente regionale sulle RSA dell'assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi.
"L'Osservatorio permanente regionale sulle RSA si riunisce settimanalmente online - spiega il vicesindaco metropolitano Marco Marocco - e insieme alla Prefettura esaminiamo la situazione comprensiva delle segnalazioni provenienti dalle cabine di regia metropolitana e provinciali, il tema della carenza di personale di infermieri ed oss nelle RSA, la necessità di avere un calendario per la presenza dei medici di medicina generale nelle strutture RSA, i problemi legati al caricamento dei dati sulla piattaforma regionale, la necessità di poter contare sulla mappatura aggiornata delle strutture RSA a rischio contagio. La mancanza della voce politica da parte della sanità regionale è molto preoccupante".
All'interno dell'Osservatorio regionale RSA il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco da fine agosto interviene come rappresentante delle Province piemontesi in qualità di vicepresidente della consulta delle aree vaste di ANCI Piemonte: la cabina di regia metropolitana coinvolge oltre a Prefettura di Torino e Regione Piemonte, anche i presidenti delle assemblee dei sindaci e le direzioni ASL del territorio metropolitano, le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali del settore e l'associazione delle vittime per mettere a fuoco le criticità, con particolare riferimento alla diffusione del contagio tra ospiti e operatori, carenza di personale, tamponi e reperimento dei presìdi di protezione individuale, guanti, mascherine, etc.




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La Città metropolitana di Torino ha attivato le procedure per lo svolgimento di 15 concorsi per assumere personale a tempo determinato attraverso Contratti di Formazione Lavoro per una durata di 12 mesi.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 10 dicembre 2020, dovranno essere redatte utilizzando solamente (pena l’esclusione) la procedura accessibile attraverso il sito dell’Ente cliccando sul link riferito alla compilazione della domanda.
Saranno prese in considerazione le domande inserire in modo telematico entro le ore 24 del giorno di scadenza, appunto il 10 dicembre. Faranno fede data e ora registrata dal server all'atto dell'acquisizione dell'istanza. Non saranno quindi accettate domande consegnate
a mano o inviate con altre modalità.
Per ottenere informazioni e ulteriori chiarimenti ci si può rivolgere all’Ufficio concorsi della Città metropolitana: telefonando ai seguenti numeri:
011.8616578 oppure 011.8616527 dal lunedì al giovedì ore 9,00 - 17,30 e il venerdì ore 9,00-13,00.
Questi i profili indicati dai bandi: assistente sociale, architetto, ingegnere, istruttore direttivo di ragioneria, istruttore direttivo tecnico in ambito ambientale, istruttore direttivo tecnico in ambito edilizia, istruttore direttivo tecnico in ambito impianti elettrici, istruttore direttivo tecnico in ambito viabilità,
istruttore direttivo tecnico in ambito azioni integrate enti locali, istruttore direttivo tecnico ambito statistico, specialista in programmazione economica, istruttore amministrativo o contabile, istruttore elaborazione dati, perito industriale in ambito ambientale.
Tutti i bandi con le info e i link alle domande sono alla pagina
http://trasparenza.cittametropolitana.torino.it/bandi-di-concorso

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Quante volte la cronaca ripropone casi di truffe agli anziani e di borseggi ai danni di pensionati che si sono appena recati all’ufficio postale per riscuotere l’assegno mensile? In questi come in molti altri casi i cittadini, soprattutto quelli più fragili, possono contare da sempre sul supporto delle forze dell’ordine. I Carabinieri, presenti capillarmente sul territorio nazionale, anche e soprattutto nelle zone rurali e montane, hanno attivato durante il lockdown della scorsa primavera un preziosissimo servizio di consegna a domicilio della pensione in contanti, grazie ad una convenzione con Poste Italiane.
I pensionati di età pari o superiore a 75 anni, residenti in tutti i Comuni italiani, che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici postali e riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.Il servizio non può essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari. Il servizio non viene prestato nel caso che i familiari abbiano la loro dimora nelle vicinanze dell’abitazione degli anziani richiedenti. Il servizio è quindi destinato alle persone più sole, fragili e bisognose di un sostegno che vicini o parenti non possono offrire.
L’accordo tra l’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane è parte del più ampio sforzo messo in atto dai due partner istituzionali, ciascuno nel proprio ambito di attività, per contrastare la diffusione del Covid-19e mitigarne gli effetti, anche mediante l’adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone e in particolare dei soggetti a maggior rischio; in ogni caso garantendo il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro. L’iniziativa permette anche di tutelare i soggetti beneficiari dalla commissione di reati a loro danno, quali truffe, rapine e scippi.
In base alla convenzione appena sottoscritta i Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane, rilasciando un’apposita delega scritta.
La collaborazione è frutto della consapevolezza di entrambi i sottoscrittori di ricoprire un ruolo strategico a sostegno del Paese e conferma la loro vocazione alla prossimità verso i territori e le categorie più fragili. Il risultato è scaturito dalla capacità dei Carabinieri e degli operatori di Poste italiane di intercettare i fabbisogni della popolazione e riuscire, grazie alla presenza capillare sia dei Comandi Stazione Carabinieri sia degli Uffici postali sull’intero territorio nazionale, a fornire un servizio efficace e solidale.
L’Arma dei Carabinieri e Poste italiane continueranno ad assicurare il servizio di erogazione e consegna al domicilio delle pensioni agli ultra settantacinquenni per l’intera durata dell’emergenza Covid-19.
Si tratta di un’iniziativa di grande utilità, che ribadisce, ancora una volta, quel forte legame di fiducia che lega i cittadini all’Arma dei Carabinieri” commenta con soddisfazione il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco.
I pensionati possono contattare il Numero Verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste Italiane o chiamare la più vicina stazione dei Carabinieri (vedi www.carabinieri.it/cittadino/informazioni/dove-siamo) per richiedere maggiori informazioni.consegna-pensione

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Entro il 15 novembre è possibile contribuire al processo di elaborazione del nuovo Piano Strategico Metropolitano 2021-2023 compilando un questionario online ideato per raccogliere le opinioni e le istanze di chi vive e lavora sul territorio metropolitano torinese: il form è pubblicato sul sito istituzionale della Città metropolitana al link

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/sviluppo-economico/piano-strategico/indagine-psm

La consultazione online insieme al coinvolgimento diretto degli Atenei Torinesi è una delle novità di questa programmazione partecipata del Piano Strategico metropolitano che avrà valenza nel prossimo triennio: il progetto è stato presentato online ad amministratori locali e rappresentanti del mondo produttivo e associativo mercoledì 7 ottobre in collaborazione con Links Foundation.

Per la Città metropolitana di Torino - rappresentata dalla sindaca metropolitana Chiara Appendino e dal consigliere metropolitano delegato alla pianificazione strategica Dimitri De Vita - la nuova impostazione metodologica del lavoro che porterà alla redazione del Piano valorizza il ruolo del territorio e consente un dialogo sinora mai compiutamente avviato tra il mondo accademico e le amministrazioni locali, le quali hanno la necessità di acquisire una visione strategica che vada al di là dei mandati elettorali.

Secondo De Vita “è importante la valutazione sulle infrastrutture di cui necessita il territorio, ma è parimenti importante l’analisi e il contrasto alle disuguaglianze sociali e territoriali e al gap tra il capoluogo e le zone montane e rurali. L’obiettivo, secondo il Consigliere delegato alla pianificazione strategica, deve essere in sostanza quello di offrire le stesse chance e possibilità a tutti i cittadini che vivono nel territorio della Città metropolitana. Un obiettivo perseguibile valorizzando il terzo settore, varando il Piano Urbano della mobilità sostenibile, garantendo il diritto al trasporto e alle connessioni telematiche veloci in tutti i territori, investendo sul futuro dei giovani grazie alle risorse del piano Next Generation EU, sostenendo nella sfida dell’innovazione la piccola e media impresa, in cui opera il 50% dell’intera forza lavoro del territorio. Operare con l’ausilio della ricerca universitaria è decisivo per coniugare i desiderata politici con un’adeguata la visione del futuro, che deve poter contare su modelli predittivi scaturiti dalla ricerca scientifica”.

La Città metropolitana dispone di strumenti progettuali che possono e debbono essere utilizzati per una programmazione territoriale di lungo periodo: il Piano Territoriale Generale Metropolitano, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e l’Agenda per lo sviluppo sostenibile.

L’obiettivo è elaborare entro il 15 dicembre il documento di PSM da sottoporre al Consiglio metropolitano.

Concludendo la presentazione, la sindaca metropolitana Chiara Appendino ha ricordato che “non si può più ragionare nei limiti dei confini territoriali comunali nella programmazione dei servizi essenziali, nelle politiche dei trasporti, delle filiere, dell’istruzione e della formazione universitaria. La capacità di fare programmazione superando i confini comunali può consentire alla Città metropolitana di Torino di confrontarsi ed entrare in relazione con le altre aree metropolitane europee. La condivisione con gli attori del territorio delle questioni da affrontare nel Piano Strategico è necessaria per impegnare tutti nel raggiungimento di obiettivi condivisi e scaturiti dal confronto, in una logica cooperativa che supera la competizione o l’incomprensione tra territori che fanno parte di un’unica area vasta”.

Istituzionale

Mercoledì 7 ottobre alle 17 la Città Metropolitana di Torino avvia online la consultazione per elaborare il nuovo Piano Strategico Metropolitano 2021-2023 con il supporto tecnico del Politecnico di Torino e della Fondazione Links.
Dopo il saluto introduttivo del Consigliere metropolitano delegato alla pianificazione strategica Dimitri De Vita, sono in programma interventi del Direttore generale della Città Metropolitana Filippo Dani, sul nuovo ruolo dell’Ente nell’elaborazione delle strategie e delle azioni per lo sviluppo sociale, economico, ambientale sostenibile; del professor Matteo Robioglio, sull’impegno del Future Urban Legacy Lab del Politecnico e della Fondazione Links a supporto dell’elaborazione del Piano Strategico Metropolitano; dei docenti universitari Nicola Russi, Giuseppe Scellato e Mario Calderini, sulla lettura del territorio, l’interpretazione della società e dell’economia e la misura dell’impatto sociale. Il percorso di concertazione sarà illustrato dalla coordinatrice dell’attività di consultazione e coinvolgimento, la professoressa Stefania Ravazzi dell’Università di Torino. Seguiranno gli interventi del pubblico, moderati dal Consigliere delegato Dimitri De Vita, con la possibilità di porre questioni ai relatori. Le conclusioni saranno affidate alla Sindaca metropolitana Chiara Appendino.

ISTRUZIONI PER PARTECIPARE ALL’INCONTRO SU ZOOM

Per partecipare all’incontro è necessario compilare il form di iscrizione all’evento alla pagina https://zoom.us/meeting/register/tJYuceyrqTopGdGTWcoVnNvuEPhS0dYJwnrc
Una volta confermata la propria iscrizione, verrà inviato un nuovo link attraverso cui accedere alla conferenza. I dettagli e il link per partecipare all’evento sono disponibili sul sito Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/cms/sviluppo-economico/piano-strategico/
Per partecipare efficacemente all’incontro, è consigliato collegarsi tramite PC o Mac utilizzando almeno la versione della piattaforma Zoom 5.0, scaricabile al link https://zoom.us/download. Al momento dell’acceso verrà chiesto di autorizzare la piattaforma all’utilizzo della telecamera e del microfono.


COS’È IL PSM E A COSA SERVE

Tra le funzioni che la legge 56 del 2014 attribuisce alle Città metropolitane vi è la cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano, a cui corrisponde la funzione fondamentale di adozione e aggiornamento annuale del piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l'ente e per l'esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di comuni compresi nel territorio, anche in relazione all'esercizio delle funzioni delegate o assegnate dalle Regioni. Il Piano strategico metropolitano è dunque l'atto di indirizzo e di programmazione per lo sviluppo sociale, economico e ambientale del territorio metropolitano. Definisce gli obiettivi generali, settoriali e trasversali di sviluppo per l'area metropolitana e individua le priorità di intervento, le risorse necessarie al loro perseguimento, i tempi e il metodo di attuazione, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, richiamati dall’articolo 7 dello Statuto metropolitano.
Il Piano ha durata triennale, è formato e adottato dal Consiglio metropolitano, una volta acquisito il parere dell'assemblea dei sindaci delle Zone omogenee e della Conferenza metropolitana e sentite le realtà sociali. Viene aggiornato annualmente. Il piano 2018-2020 attualmente in vigore è stato approvato con una delibera del Consiglio metropolitano del 16 maggio 2018. Il 18 maggio di quest’anno il Consiglio ha approvato le linee di indirizzo per la formazione del nuovo Piano 2021-2023, che sarà il risultato di un percorso partecipativo in cui è prevista la consultazione e il coinvolgimento delle istituzioni, delle forze economiche e sociali, della società civile, dei corpi intermedi, del mondo della cultura e della ricerca e più in generale di tutti i cittadini interessati.