Cultura
Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino.L’ottavo appuntamento dell’anno si è tenuto stamani e si è aperto con un’esibizione del gruppo storico “Ventaglio d’argento” di Pianezza, iscritto da anni all’Albo istituito nel 2003 dall’allora Provincia di Torino. Il gruppo rievoca l’epoca risorgimentale con danze e brevi intermezzi recitati ed è nato ufficialmente nel 2000, per diffondere e promuovere la cultura storica del territorio attraverso la danza, la recitazione e i costumi dei secoli che vanno dal XVIII al XX. Grazie ad una precisa ricostruzione di scenari danzanti e a una rigorosa attenzione ai dettagli della moda dell’epoca, l’ambizione del “Ventaglio” è quella di far vivere e rivivere agli spettatori momenti di storia piemontese, coinvolgendoli in scene da salotto e feste danzanti. Le esibizioni del gruppo sono il frutto di un lavoro capillare di ricerca e di documentazione su usi, costumi, coreografie, regole dell’etichetta sociale e del “bon ton” del ‘700, dell’800 e del primo Novecento. Per saperne di più: www.ventagliodargento.it
Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è sempre aperto ai visitatorisu prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.
UN’ASSOCIAZIONE PER “VIVERE A COLORI”
In occasione della visita guidata, a Palazzo Cisterna, ha debuttato ufficialmente una nuova associazione cultural-sociale che si affaccia sul mondo no-profit. Si chiama “Cromìe-Vivere a colori” e porta con sé, nel nome come nella “mission”, un messaggio positivo e di condivisione, subito colto dalla Città Metropolitana, che ha concesso il patrocinio alle iniziative culturali e aggregative che saranno organizzate nei prossimi mesi. Ai soci e ai simpatizzanti di “Cromìe” è stata proposta una visita guidata “personalizzata” a Palazzo Cisterna. Nella Sala Consiglieri il direttivo, presieduto dalla giornalista Elena Del Santo, ha presentato gli scopi dell’associazione e il calendario delle iniziative in programma sino a fine anno. Al termine è stato offerto un rinfresco a tutti i partecipanti. Le signore hanno ricevuto un omaggio floreale offerto da Carlo Fiori. È intervenuto all’incontro Giampiero Leo, vice-presidente del Comitato per i Diritti Umani della Regione Piemonte. A scandire il tutto l’intrattenimento musicale dei violinisti Gabriele Cervia e Anna Castellani, allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
“Cromìe” è un’associazione senza fini di lucro, che si prefigge la promozione e divulgazione di attività culturali e ludiche - comprese gite ed escursioni - e di progetti inerenti al benessere nella terza età, sia dal punto di vista psico-fisico che sociale. I promotori dell’associazione intendono incentivare anche il rapporto tra le persone mature-anziane e le giovani generazioni, che saranno coinvolte in prima persona nelle attività. A cominciare da “EpiCura”, la prima piattaforma italiana di fisioterapisti a domicilio creata da tre giovani torinesi, con la quale Cromìe sta già attivamente collaborando, in particolare nell’organizzazione degli appuntamenti del sabato con il “Benessere al Parco”. Sono in programma anche incontri dedicati alla sicurezza e alla prevenzione delle truffe, di cui spesso gli anziani sono vittime. Non mancheranno incontri con medici geriatri e altri specialisti, per la diffusione di informazioni e consigli utili in merito alle patologie più diffuse tra le persone della terza età. Sono in preparazione numerose iniziative “fuori porta” sul territorio piemontese, per far conoscere e rivitalizzare luoghi ricchi di storia, aree naturalistiche, centri termali e suggestive cittadine che non rientrano negli abituali circuiti turistici.
L’evento inaugurale a Palazzo Cisterna è stato supportato dall’Osteria Bacalhau di Fabio e Moreno, dall’azienda agricola Villa Fiorita di Castello di Annone (Asti), da Peaquin Torino, Platti Torino, da Acque minerali Lurisia e dal maitre fleuriste Carlo Fiori di Torino.
Una delle primissime uscite extra-torinesi organizzate da Cromìe sarà nel fine settimana di sabato 28 e domenica 29 ottobre nell’ex-convento di San Francesco a Susa, in collaborazione con Epi-Cura. Sabato 28 i partecipanti arriveranno a Susa entro mezzogiorno e si sistemeranno nelle camere loro assegnate. Dopo il pranzo sono in programma una visita guidata alla chiesa e ai chiostri di San Francesco e una passeggiata nel parco, seguite alle 17 da una degustazione di tè e tisane. Dalle 17,30 alle 19 saranno proposti esercizi posturali condotti da fisioterapisti e osteopati. Alle 19,30 ci sarà una degustazione di vini, formaggi, marmellate e miele tipici della Valle di Susa. A seguire la cena e, alle 22, le tisane della buonanotte. Domenica 29 ottobre, dopo la colazione, alle 10 sono nuovamente in programma gli esercizi posturali, seguiti da una visita guidata al centro romano-celtico di Susa. Dopo il pranzo con i prodotti tipici valligiani, alle 15 si visiterà la Susa medioevale, con possibilità di accedere al castello di Maria Adelaide e ad una mostra didattica sul ritorno del Lupo nelle Alpi Occidentali. Prima di tornare a casa, alle 17,30, ci sarà ancora il tempo per una degustazione del Pan della Marchesa e della Focaccia di Susa, accompagnati da tè e tisane. La quota di partecipazione è di 120 euro, ai quali vanno aggiunti 15 Euro per l’iscrizione all’associazione. Per usufruire di una stanza singola è richiesto un supplemento di 15 Euro. All’atto della prenotazione occorre versare un acconto 35 Euro, rimborsabile in caso di annullamento da parte dell’organizzazione. Sono possibili su richiesta sedute in loco con i professionisti di EpiCura a prezzo agevolato.
Per informazioni e prenotazioni occorre telefonare al numero 338-5077618 (anche Whats’App) o scrivere a cromie@cromie.biz. L’ex Convento di San Francesco sorge nell’omonima piazza segusina. Per informazioni: telefono 0122-622548, indirizzo e-mail info@sanfrancescosusa.it, portale Internet www.sanfrancescosusa.it
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L’apertura straordinaria della Sala d’aspetto Reale della stazione di Porta Nuova nel pomeriggio di sabato 28 ottobre, l’inaugurazione ufficiale di sedici affreschi ispirati alle litografie di una celebre edizione del 1839 de “I Promessi Sposi” nella giornata di domenica 29: con questi due eventi a Torino e a Giaveno si celebrerà la memoria di Francesco Gonin, pittore e illustratore ottocentesco che proprio a Giaveno visse e morì nel 1889.Il programma delle celebrazioni è intitolato “Dedicato a Gonin. Bellezze segrete tra arte e letteratura” ed è stato presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12, alla presenza dell’Assessore al Bilancio della Città di Giaveno Vladimiro Colombo, della Vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino, del vicepresidente dell’Unitre Giaveno-Valsangone Flavio Polledro e di altre autorità locali.
La sede storica della Provincia di Torino prima e della Città Metropolitana oggi, è stata scelta per la conferenza stampa perché conserva alcuni dipinti del Gonin, che decorò le ali interne del complesso architettonico realizzate nel 1867, in occasione delle nozze della principessa Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna con il Duca Amedeo d’Aosta.
Gli affreschi ispirati alle litografie de “I Promessi Sposi” adornano invece le facciate di alcune case del centro storico di Giaveno, per iniziativa dell’associazione Pics, che riunisce i proprietari delle abitazioni, i quali hanno investito risorse per accompagnare un progetto di riqualificazione urbanistica e recupero architettonico, omaggiando la figura di un artista importante per la storia di Giaveno. Gli affreschi sono anche un modo per avvicinare il pubblico al capolavoro della letteratura italiana per antonomasia. La loro realizzazione ha coinvolto alcune artiste locali, Chiara Chiaudano, Ingrid Zaffiri e Paola Galliano. Ma il progetto non è terminato, perché è in programma un diciassettesimo affresco e altri potrebbero aggiungersi nel tempo. Questo è possibile perché non c’è una consequenzialità narrativa: ogni proprietario ha scelto un personaggio o una scena preferita, per quanto condivisa con gli altri. Nell’arco di cinque mesi sono comparsi sulle facciate di prestigiose abitazioni giavenesi Renzo, Lucia, il loro matrimonio, la Monaca di Monza, don Abbondio, l’Azzeccagarbugli, Fra Cristoforo e tanti altri personaggi. L’associazione Pics sta elaborando le strategie per pubblicizzare gli affreschi nelle scuole e tra il pubblico ed è già in programma la preparazione di targhe, di una cartellonistica e di tour guidati. Trecento delle quattrocento litografie dell’edizione Quarantana dei “Promessi Sposi”, uscita in dispense tra il 1840 e il 1842, sono opera del Gonin, chiamato in causa dal Manzoni stesso, che volle l’edizione ricca di immagini e seguì ogni dettaglio.
Domenica 29 ottobre alle 10 nella chiesa dei Batù a Giaveno sarà inaugurata una mostra di pittura. Alle 11,30 è in programma una conferenza della curatrice della mostra Concetta Leto e della storica dell’arte Barbara Stabielli. Alle 15 si svolgerà una visita guidata agli affreschi, a cura di Guido Ostorero e Patrizia Truffa. In piazza Sclopis si terrà uno spettacolo teatrale a cura di Raoul Cristofoli. Alle 17 ci sarà il concerto lirico “Gonin, Manzoni… e la musica italiana”. La soprano Sherrie Anne Grieve, il baritono Mattia Pauluzzo e il pianista Andrea Troni proporranno musiche di Giuseppe Verdi, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini e Mattia Pauluzzo.
FRANCESCO GONIN E PALAZZO CISTERNA
Francesco Gonin nacque a Torino nel 1808 e morì a Giaveno nel 1889. È noto per i suoi ritratti storici, per i paesaggi e le scene di genere. Ideò incisioni per illustrare opere letterarie, come appunto “I Promessi Sposi”. Numerosi suoi ritratti, quadri storici ed affreschi si trovano presso le varie dimore dei Savoia: ad esempio nella Sala della Verna al Castello di Racconigi e nella Sala da Ballo di Palazzo Reale a Torino; ma anche in alcune chiese, oltre che nelle nuove ali di Palazzo Cisterna realizzate nel 1867 e nella sala d’attesa riservata al Re a Porta Nuova. Una sua opera, intitolata “La Rocca di Sapay presso Viù (Roccia con pascolo”, datata 1850, è esposta permanentemente nella Galleria civica d'Arte moderna e contemporanea di Torino. La Biblioteca di storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso” di Palazzo Cisterna conserva copia dell’edizione de ”I promessi sposi” illustrata da Gonin. Negli anni successivi alla ristrutturazione del palazzo, eseguita nel 1867, l'allora scenografo del Teatro Regio, Augusto Ferri, affidò a Gonin l'incarico di decorare il soffitto della Sala dei Trofei e della Sala degli Agoni, al pian terreno dell'ala di ponente. La firma del pittore, ripetutamente impegnato per Casa Savoia, compare sulla volta della Sala degli Agoni, affiancata dalla data 1877. Nella Sala dei Trofei - così denominata per la presenza di trofei militari in stucco dorato e colorato con elmi e armature di varie epoche – il medaglione centrale dipinto propone una “Allegoria della Storia”, in veste di figura femminile portata in trionfo da putti alati, intenta ad eternare su una tavoletta le gesta della casata. La Sala degli Agoni prende il nome dai soggetti dipinti negli ovali a monocromo che incorniciano la volta, nei quali sono raffigurati amorini impegnati in attività militari, nella corsa, nella lotta e nel tiro al bersaglio. La rappresentazione al centro del soffitto, eseguita anch’essa dal Gonin, rende esplicita l’apoteosi di Casa Savoia-Aosta e la sua continuità con il passato, attraverso la rappresentazione dell’impresa di Amedeo VI, il Conte Verde (1334-1383), portata in volo da putti. Il Duca d’Aosta impersonò il Conte Verde nel 1870, in occasione di un ballo in costume a Palazzo Cisterna, di cui si ha notizia nelle cronache cittadine dell’epoca.
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Lunedì 23 ottobre alle 17,30 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vitoria 12, è in programma un incontro con il principe Eugenio Ruspoli, che ricorderà la battaglia di El Alamein del 1942, alla quale partecipò il padre Carlo, medaglia d’oro al valor militare ed eroe della divisione paracadutisti “Folgore”, insieme al fratello Costantino. La battaglia dell’ottobre-novembre 1942 decise le sorti dello scontro in Nord Africa tra gli Alleati e le truppe dell’Asse.Lo storico Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro culturale Mario Pannunzio di Torino, ricorderà poi la figura del Re Vittorio Emanele III (Napoli 1867-Alessandria d’Egitto 1947), tornata d’attualità in occasione del centenario della I Guerra Mondiale, che lo vide protagonista.
Il professor Quaglieni parlerà anche della sommossa operaia di Torino contro la guerra dell’agosto 1917, che necessita di alcune precisazioni su fatti che nei recenti ricordi ufficiali torinesi sono stati dimenticati o rimossi. Verrà toccato anche il tema della battaglia di Caporetto (o dodicesima battaglia dell’Isonzo), pagina buia della storia militare italiana, di cui ricorre proprio in questi giorni il centenario.
Le letture saranno a cura di Carlotta Torrero. Introdurrà l’incontro Ilario Bortolan. L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’associazione internazionale “Regina Elena”Onlus.
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La scrittrice torinese Cinzia Ballesio, insieme a Silvia Maria Ramasso della Neos edizioni, presenta il suo ultimo libro “Le figlie dei militari – Una scuola nuova per le donne della nuova Italia” domani, venerdì 20 ottobre, alle 18 a Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino (via Maria Vittoria12).La pubblicazione racconta delle quasi ottomila allieve “grandi, mezzane e piccolacce” e circa settecento donne tra personale direttivo, insegnanti e assistenti, le “Si” e le “Sa”, come venivano chiamate in base all’età e all’importanza del ruolo, che hanno attraversato la storia dell’istituto, le cui vicende integrano la comprensione e la ricostruzione della vita del collegio e offrono spunti interessanti per una lettura della realtà femminile del periodo.
La nascita dell’Istituto nazionale per le Figlie dei Militari di Torino è da collocarsi in un contesto di grande fermento ideologico e politico, dove le donne, con posizioni e atteggiamenti differenti e talvolta contrapposti, iniziano un percorso di ridefinizione della loro identità e di emancipazione che, in questo particolare momento della storia italiana, diventa uno dei possibili punti di forza dell’unità nazionale.
L’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, istituzione scolastica nata nel fertile contesto culturale della Torino post-unitaria, è stata un’eccellenza fra i collegi femminili italiani, ed è legata inoltre a uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia della città, la Villa della Regina, dove la sua sede principale rimarrà fissa dal 1869 fino ai bombardamenti del 1942.
Nata dall’iniziativa della marchesa Maria Luisa del Carretto, l’idea dell’Istituto per le Figlie dei Militari viene sostenuta da una serie di personaggi di spicco del periodo, tra cui quel Massimo d’Azeglio a cui è attribuita la frase “fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”. E proprio per “fare” i futuri italiani e dar loro “degne madri”, si vuole creare una “scuola di civile e morale educazione per le venture generazioni”.
Cinzia Ballesio, con sensibilità storica, restituisce un quadro a tinte vive di questa importante istituzione, ricostruito sulla base di una ricca quanto dispersiva documentazione archivistica, integrata con le testimonianze delle ex allieve intervistate, dove la memoria si mescola con i fatti, creando storie nella Storia: donne, scuola e società, un fitto intreccio in un universo ricchissimo e poco indagato.
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L’apertura straordinaria della Sala d’aspetto Reale della stazione di Porta Nuova nel pomeriggio di sabato 28 ottobre, l’inaugurazione ufficiale di sedici affreschi ispirati alle litografie di una celebre edizione del 1839 de “I Promessi Sposi” nella giornata di domenica 29: con questi due eventi a Torino e a Giaveno si celebrerà la memoria di Francesco Gonin, pittore e illustratore ottocentesco che proprio a Giaveno visse e morì nel 1889.
Il programma delle celebrazioni è intitolato “Dedicato a Gonin. Bellezze segrete tra arte e letteratura” e sarà presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa in programma venerdì 20 ottobre alle 11 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12, alla presenza del Sindaco di Giaveno Carlo Giacone, della Vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino, del vicepresidente dell’Unitre Giaveno-Valsangone Flavio Polledro e di altre autorità locali.
I colleghi giornalisti sono cordialmente invitati ad intervenire
La sede storica della Provincia di Torino prima e della Città Metropolitana oggi, è stata scelta per la conferenza stampa perché conserva alcuni dipinti del Gonin, che decorò le ali interne del complesso architettonico realizzate nel 1867, in occasione delle nozze della principessa Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna con il Duca Amedeo d’Aosta.
Gli affreschi ispirati alle litografie de “I Promessi Sposi” adornano invece le facciate di alcune case del centro storico di Giaveno, per iniziativa dell’associazione Pics, che riunisce i proprietari delle abitazioni, i quali hanno investito risorse per accompagnare un progetto di riqualificazione urbanistica e recupero architettonico, omaggiando la figura di un artista importante per la storia di Giaveno. Gli affreschi sono anche un modo per avvicinare il pubblico al capolavoro della letteratura italiana per antonomasia. La loro realizzazione ha coinvolto alcune artiste locali, Chiara Chiaudano, Ingrid Zaffiri e Paola Galliano. Ma il progetto non è terminato, perché è in programma un diciassettesimo affresco e altri potrebbero aggiungersi nel tempo. Questo è possibile perché non c’è una consequenzialità narrativa: ogni proprietario ha scelto un personaggio o una scena preferita, per quanto condivisa con gli altri. Nell’arco di cinque mesi sono comparsi sulle facciate di prestigiose abitazioni giavenesi Renzo, Lucia, il loro matrimonio, la Monaca di Monza, don Abbondio, l’Azzeccagarbugli, Fra Cristoforo e tanti altri personaggi. L’associazione Pics sta elaborando le strategie per pubblicizzare gli affreschi nelle scuole e tra il pubblico ed è già in programma la preparazione di targhe, di una cartellonistica e di tour guidati. Trecento delle quattrocento litografie dell’edizione Quarantana dei “Promessi Sposi”, uscita in dispense tra il 1840 e il 1842, sono opera del Gonin, chiamato in causa dal Manzoni stesso, che volle l’edizione ricca di immagini e seguì ogni dettaglio.
Domenica 29 ottobre alle 10 nella chiesa dei Batù a Giaveno sarà inaugurata una mostra di pittura. Alle 11,30 è in programma una conferenza della curatrice della mostra Concetta Leto e della storica dell’arte Barbara Stabielli. Alle 15 si svolgerà una visita guidata agli affreschi, a cura di Guido Ostorero e Patrizia Truffa. In piazza Sclopis si terrà uno spettacolo teatrale a cura di Raoul Cristofoli. Alle 17 ci sarà il concerto lirico “Gonin, Manzoni… e la musica italiana”. La soprano Sherrie Anne Grieve, il baritono Mattia Pauluzzo e il pianista Andrea Troni proporranno musiche di Giuseppe Verdi, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini e Mattia Pauluzzo.
FRANCESCO GONIN E PALAZZO CISTERNA
Francesco Gonin nacque a Torino nel 1808 e morì a Giaveno nel 1889. È noto per i suoi ritratti storici, per i paesaggi e le scene di genere. Ideò incisioni per illustrare opere letterarie, come appunto “I Promessi Sposi”. Numerosi suoi ritratti, quadri storici ed affreschi si trovano presso le varie dimore dei Savoia: ad esempio nella Sala della Verna al Castello di Racconigi e nella Sala da Ballo di Palazzo Reale a Torino; ma anche in alcune chiese, oltre che nelle nuove ali di Palazzo Cisterna realizzate nel 1867 e nella sala d’attesa riservata al Re a Porta Nuova. Una sua opera, intitolata “La Rocca di Sapay presso Viù (Roccia con pascolo”, datata 1850, è esposta permanentemente nella Galleria civica d'Arte moderna e contemporanea di Torino. La Biblioteca di storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso” di Palazzo Cisterna conserva copia dell’edizione de ”I promessi sposi” illustrata da Gonin. Negli anni successivi alla ristrutturazione del palazzo, eseguita nel 1867, l'allora scenografo del Teatro Regio, Augusto Ferri, affidò a Gonin l'incarico di decorare il soffitto della Sala dei Trofei e della Sala degli Agoni, al pian terreno dell'ala di ponente. La firma del pittore, ripetutamente impegnato per Casa Savoia, compare sulla volta della Sala degli Agoni, affiancata dalla data 1877. Nella Sala dei Trofei - così denominata per la presenza di trofei militari in stucco dorato e colorato con elmi e armature di varie epoche – il medaglione centrale dipinto propone una “Allegoria della Storia”, in veste di figura femminile portata in trionfo da putti alati, intenta ad eternare su una tavoletta le gesta della casata. La Sala degli Agoni prende il nome dai soggetti dipinti negli ovali a monocromo che incorniciano la volta, nei quali sono raffigurati amorini impegnati in attività militari, nella corsa, nella lotta e nel tiro al bersaglio. La rappresentazione al centro del soffitto, eseguita anch’essa dal Gonin, rende esplicita l’apoteosi di Casa Savoia-Aosta e la sua continuità con il passato, attraverso la rappresentazione dell’impresa di Amedeo VI, il Conte Verde (1334-1383), portata in volo da putti. Il Duca d’Aosta impersonò il Conte Verde nel 1870, in occasione di un ballo in costume a Palazzo Cisterna, di cui si ha notizia nelle cronache cittadine dell’epoca.
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A Torino tutti i giovedì dal 9 novembre al 21 dicembre sarà possibile compiere un “Viaggio alla scoperta del cielo”, proposto dall’associazione culturale Escarton nella sede di corso Matteotti 9 della scuola secondaria di primo grado Meucci.È un’imperdibile occasione per conoscere i segreti delle stelle, provando a mettersi al centro dell’Universo e a vedere come tutto si muove intorno a noi. Ma è anche l’occasione per prendere consapevolezza del nostro pianeta e della sua posizione nel sistema solare, in modo da osservare con una maggiore attenzione il cielo stellato.
Il geologo Enrico Collo, appassionato di astronomia e mitologia celeste, proporrà ai partecipanti una serie di lezioni multimediali ricche di consigli pratici, proiezioni di fotografie e filmati notturni, con il racconto dal vivo di cosa avviene nel cielo stellato, giochi di astronomia di gruppo per comprendere le meccaniche dei corpi celesti, il racconto mitologico del cielo autunnale e del calendario con le sue feste astronomiche.
Il corso è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino ed è rivolto a tutti coloro che vogliono provare l’emozione di tornare a guardare le stelle, consapevoli di riscoprire il mistero che da sempre le accompagna nell’evoluzione e nella storia del genere umano. I temi trattati sono più che mai stimolanti: la consapevolezza del cielo: i movimenti di Sole, Luna e pianeti fra le stelle nei mesi di novembre e dicembre; “Giochi di geografia astronomica: portiamo il cielo in aula e muoviamoci con lui”; “Come in cielo così in terra: il rapporto antico fra l’uomo e il cielo, la nascita del calendario”; miti e leggende dei pianeti: la personificazione degli dei celesti; le costellazioni del cielo autunnale: la mitologia racconta la morte ciclica della natura; “Una favola per ogni stagione: guida al riconoscimento delle costellazioni e degli eroi del cielo”; la rinascita del Sole: preparazione astronomica alle feste e ai riti del Natale; gli appuntamenti astronomici e le ultime notizie dallo spazio.
Le serate di formazione astronomica alla scuola Meucci inizieranno alle 21 e termineranno alle 23, nei giovedì 9, 16, 23 e 30 novembre, 7, 14 e 21 dicembre. Il costo di iscrizione al corso è di 90 Euro.
Per informazioni ed iscrizioni si può telefonare ad Enrico Collo, al numero 349-7328556 oppure scrivere a info@naturaoccitana.it
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Si presenta a Palazzo Cisterna, giovedì 19 ottobre alle ore 17,00, all’interno del programma degli incontri organizzati nelle sale auliche della sede della Città metropolitana di Torino dall’Associazione Amici della Cultura, l’ultimo libro di Dino Ramella edito da Daniela Piazza dal titolo “Il Duca d’Aosta e gli Italiani in Africa Orientale”.
La pubblicazione presenta la nobile figura di Amedeo di Savoia d’Aosta rivisitata a ottant’anni dalla nomina a Viceré d’Etiopia nel suo periodo di governo in Africa Orientale Italiana. Un autentico spaccato di vita dell’Impero, vissuto attraverso testimonianze dirette, stralci di lettere, opinioni e immagini fotografiche legate ai protagonisti che si stabilirono in Eritrea, Somalia ed Etiopia tra l’occupazione italiana e i drammatici eventi che ne seguirono con lo scoppio della seconda guerra mondiale, dal 1937 al 1943. “Il Duca d’Aosta e gli Italiani in Africa Orientale” ripercorre i fatti storici nei quali le memorie legate al principe si uniscono a quelle degli Italiani e delle Italiane che decisero di aprire un nuovo capitolo della propria vita in terra d’Africa.
La scelta della sede della presentazione non è casuale. Palazzo Cisterna è stato dal 1867 (anno in cui Maria Vittoria, ultima discendente della famiglia dal pozzo della Cisterna, sposa Amedeo di Savoia) al 1940 (anno in cui i Savoia vendono il palazzo alla Deputazione Provinciale) dimora di casa Savoia. Il 21 ottobre 1898 negli appartamenti privati del palazzo di via Maria Vittoria nasce Amedeo, il protagonista del libro di Ramella, figlio di Emanuele Filiberto e Elena d’Orléans. Ma c’è un altro importante legame che unisce il terzo Duca d’Aosta e Palazzo Cisterna ed è il Fondo Campini proveniente dalla biblioteca privata di Elena d’Orléans, madre di Amedeo, e dal 2003 acquisito dalla Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte Giuseppe Grosso che ha sede a Palazzo Cisterna.
In occasione della presentazione sarà possibile ammirare nel Belvedere alcuni preziosi cimeli per lo più appartenente al Fondo Campini che evidenziano come gli interessi di Elena d’Orléans per l’Africa siano naturalmente stati trasmessi al figlio che appena diciottenne si reca in Somalia con lo zio Luigi Amedeo, il duca degli Abruzzi, e insieme costruiscono una ferrovia e un villaggio battezzato Villaggio Duca degli Abruzzi. Nominato nel 1937 governatore generale dell'Africa Orientale Italiana e Viceré di Etiopia, Amedeo partecipa nel 1941 alla battaglia dell'Amba Alagi. Fatto prigioniero di guerra dagli inglesi, muore a Nairobi il 3 marzo 1942. Tra una selezione di foto di famiglia e foto più istituzionali sarà possibile ammirare una vera curiosità trovata per caso all’interno di un libro del Fondo: un appunto manoscritto di Elena d’Orléans, datato 1943, nel quale, da mamma, esprime tutto il dolore per la prematura scomparsa del suo Bouby.
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Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino.L’ottavo appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10 di sabato 21 ottobre. La visita si aprirà con un’esibizione del gruppo storico “Ventaglio d’argento” di Pianezza, iscritto da anni all’Albo istituito nel 2003 dall’allora Provincia di Torino. Il gruppo rievoca l’epoca risorgimentale con danze e brevi intermezzi recitati ed è nato ufficialmente nel 2000, per diffondere e promuovere la cultura storica del territorio attraverso la danza, la recitazione e i costumi dei secoli che vanno dal XVIII al XX. Grazie ad una precisa ricostruzione di scenari danzanti e a una rigorosa attenzione ai dettagli della moda dell’epoca, l’ambizione del “Ventaglio” è quella di far vivere e rivivere agli spettatori momenti di storia piemontese, coinvolgendoli in scene da salotto e feste danzanti. Le esibizioni del gruppo sono il frutto di un lavoro capillare di ricerca e di documentazione su usi, costumi, coreografie, regole dell’etichetta sociale e del “bon ton” del ‘700, dell’800 e del primo Novecento. Per saperne di più: www.ventagliodargento.itPalazzo Dal Pozzo della Cisterna è sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.
UN’ASSOCIAZIONE PER “VIVERE A COLORI”
Sabato 21 ottobre alle 11, in occasione della visita guidata, a Palazzo Cisterna, farà il suo debutto ufficiale una nuova associazione cultural-sociale che si affaccia sul mondo no-profit. Si chiama “Cromìe-Vivere a colori” e porta con sé, nel nome come nella “mission”, un messaggio positivo e di condivisione, subito colto dalla Città Metropolitana, che ha concesso il patrocinio alle iniziative culturali e aggregative che saranno organizzate nei prossimi mesi. Sabato 21 ottobre ai soci e ai simpatizzanti di “Cromìe” sarà proposta una visita guidata “personalizzata” a Palazzo Cisterna, che si svolgerà al termine di quella aperta al pubblico. Alle 12 nella Sala Consiglieri il direttivo, presieduto dalla giornalista Elena Del Santo, presenterà gli scopi dell’associazione e il calendario delle iniziative in programma sino a fine anno. Al termine sarà offerto un rinfresco a tutti i partecipanti, che riceveranno anche un omaggio floreale offerto da Carlo Fiori. Interverrà all’incontro Giampiero Leo, vice-presidente del Comitato per i Diritti Umani della Regione Piemonte. A scandire il tutto l’intrattenimento musicale dei violinisti Gabriele Cervia e Anna Castellani, allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. L’ingresso all’evento inaugurale di “Cromìe” sarà libero su prenotazione (dato il numero limitato di posti) al numero telefonico 338-5077618 (anche Whatsapp) o all’indirizzo e-mail cromie@cromie.biz. “Cromìe” è un’associazione senza fini di lucro, che si prefigge la promozione e divulgazione di attività culturali e ludiche - comprese gite ed escursioni - e di progetti inerenti al benessere nella terza età, sia dal punto di vista psico-fisico che sociale. I promotori dell’associazione intendono incentivare anche il rapporto tra le persone mature-anziane e le giovani generazioni, che saranno coinvolte in prima persona nelle attività. A cominciare da “EpiCura”, la prima piattaforma italiana di fisioterapisti a domicilio creata da tre giovani torinesi, con la quale Cromìe sta già attivamente collaborando, in particolare nell’organizzazione degli appuntamenti del sabato con il “Benessere al Parco”. Sono in programma anche incontri dedicati alla sicurezza e alla prevenzione delle truffe, di cui spesso gli anziani sono vittime. Non mancheranno incontri con medici geriatri e altri specialisti, per la diffusione di informazioni e consigli utili in merito alle patologie più diffuse tra le persone della terza età. Sono in preparazione numerose iniziative “fuori porta” sul territorio piemontese, per far conoscere e rivitalizzare luoghi ricchi di storia, aree naturalistiche, centri termali e suggestive cittadine che non rientrano negli abituali circuiti turistici. L’evento inaugurale a Palazzo Cisterna sarà supportato dall’Osteria Bacalhau di Fabio e Moreno, dall’azienda agricola Villa Fiorita di Castello di Annone (Asti), da Peaquin Torino, Platti Torino, da Acque minerali Lurisia e dal maitre fleuriste Carlo Fiori di Torino. Una delle primissime uscite extra-torinesi organizzate da Cromìe sarà nel fine settimana di sabato 28 e domenica 29 ottobre nell’ex-convento di San Francesco a Susa, in collaborazione con Epi-Cura. Sabato 28 i partecipanti arriveranno a Susa entro mezzogiorno e si sistemeranno nelle camere loro assegnate. Dopo il pranzo sono in programma una visita guidata alla chiesa e ai chiostri di San Francesco e una passeggiata nel parco, seguite alle 17 da una degustazione di tè e tisane. Dalle 17,30 alle 19 saranno proposti esercizi posturali condotti da fisioterapisti e osteopati. Alle 19,30 ci sarà una degustazione di vini, formaggi, marmellate e miele tipici della Valle di Susa. A seguire la cena e, alle 22, le tisane della buonanotte. Domenica 29 ottobre, dopo la colazione, alle 10 sono nuovamente in programma gli esercizi posturali, seguiti da una visita guidata al centro romano-celtico di Susa. Dopo il pranzo con i prodotti tipici valligiani, alle 15 si visiterà la Susa medioevale, con possibilità di accedere al castello di Maria Adelaide e ad una mostra didattica sul ritorno del Lupo nelle Alpi Occidentali. Prima di tornare a casa, alle 17,30, ci sarà ancora il tempo per una degustazione del Pan della Marchesa e della Focaccia di Susa, accompagnati da tè e tisane. La quota di partecipazione è di 120 euro, ai quali vanno aggiunti 15 Euro per l’iscrizione all’associazione. Per usufruire di una stanza singola è richiesto un supplemento di 15 Euro. All’atto della prenotazione occorre versare un acconto 35 Euro, rimborsabile in caso di annullamento da parte dell’organizzazione. Sono possibili su richiesta sedute in loco con i professionisti di EpiCura a prezzo agevolato. Per informazioni e prenotazioni occorre telefonare al numero 338-5077618. L’ex Convento di San Francesco sorge nell’omonima piazza segusina. Per informazioni: telefono 0122-622548, indirizzo e-mail info@sanfrancescosusa.it, portale Internet www.sanfrancescosusa.it
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
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Cultura
L'associazione filarmonica “Valle Sacra” di Colleretto Castelnuovo organizza nel quarto fine settimana di ottobre alla Rotonda Antonelliana di Castellamonte la seconda edizione del concorso bandistico nazionale “Michele Romana”. La manifestazione si aprirà venerdì 20 ottobre alle 21 con l’evento “Fisarmoniche in concerto”, in collaborazione con l'associazione musicale e culturale “Guido e Pietro Deiro”. Sabato 21 alle 21 è in progamma una serata concertistica a cui parteciperanno l’Accademia Filarmonica “Aldo Cortese” di Pont Canavese diretta dal maestro Gianluigi Petrarulo, l’Orchestre d'harmonie du Val d'Aoste “en rose” diretta dalla maestra Denise Selvo e l’associazione filarmonica Valle Sacra diretta dal maestro Francesco Fontan. Ospite d’onore della serata sarà il corpo bandistico "Città di Accumoli" (Rieti), a cui verranno devolute le offerte raccolte durante l’intera manifestazione. Domenica 22 ottobre alle 9,30 inizierà la sfilata delle bande musicali per le vie di Castellamonte con la banda “Città di Accumoli”, la Fanfara degli Alpini di Pralungo (Biella), la filarmonica “Aldo Cortese” di Pont Canavese e la Filarmonica Valle Sacra. Le bande partecipanti al concorso si esibiranno per l’intera giornata alla Rotonda Antonelliana, sino alle 18, ora in cui inizieranno le premiazioni.UNA FILARMONICA CHE HA RIANIMATO LA VITA SOCIALE E CULTURALE DI UNA VALLE
L’associazione filarmonica “Valle Sacra” è attualmente è composta da quaranta elementi, diretti dal Maestro Francesco Fontan di Castellamonte. Ha esordito il 23 settembre del 1983 a Colleretto Castelnuovo, segnando un momento importante per la rinascita culturale e sociale del territorio. La strada che attraversa la Valle Sacra si dipana a partire da Castellamonte e giunge sino a Castelnuovo Nigra, il paese della valle posto alla maggiore altitudine, patria del diplomatico risorgimentale Costantino Nigra. La valle deve il proprio nome alla fitta presenza di cappelle votive, santuari e chiese, spesso antichissime, dove un tempo, i valligiani allestivano sacre rappresentanze per celebrare le principali festività religiose. In una valle apprezzata per la serena bellezza del suo paesaggio, la Filarmonica è nata per volontà di alcuni musici che volevano creare occasioni importanti di aggregazione, allegria e divertimento in compagnia, in alcuni paesi da troppo tempo spenti dal punto di vista sociale. Dopo un periodo di pausa, la Filarmonica ha ripreso l'attività nel 2012 partecipando a San Paolo Solbrito alle celebrazioni per il 60° anno della costruzione della stazione ferroviaria e della prima donna capostazione in Italia, al “Tuttomele” di Cavour, ai festeggiamenti per il centenario della Società Operaia di Roure e alla mostra mercato “Valli di Lanzo” ad Usseglio. Da alcuni anni partecipa al gemellaggio dei Castelnuovi d’Italia, che si tiene a Castelnuvo del Garda. Ha partecipato al raduno nazionale bandistico Città di Poirino e al 6° raduno bandistico Città di Follonica. Nell’ottobre del 2014 la Filarmonica ha organizzato il 3° raduno bandistico delle Comunità Montane, con la presenza di otto formazioni. Ha promosso eventi benefici a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo e della Croce Rossa di Cuorgnè. Ha partecipato nel 2015 alla Sagra del Grissino a Gassino, alla Festa dell'Uva a Castelnuovo del Garda ed ha sfilato suonando nel parco divertimenti Gardaland. Nel 2016 ha partecipato al concorso Flicorno d'oro a Riva del Garda ed ha tenuto un concerto nella frazione di Sant’Antonio per una raccolta fondi a favore della Fondazione Piemontese di Candiolo. Ed è proprio il caso di dire che… la musica non è finita!
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Con il concerto che si è tenuto nella serata di sabato 7 ottobre nel Duomo di San Giovanni Battista a Cirié si è conclusa la rassegna concertistica “Organalia 2017 in tour”, che si è sviluppata in sette appuntamenti a partire dal 7 settembre, con il patrocinio e il sostegno della Città Metropolitana di Torino. Sette località dei territori provinciali di Torino, Biella, Vercelli e Asti hanno ospitato concerti molto apprezzati e partecipati dal pubblico. Complessivamente hanno preso parte alla rassegna 1300 spettatori, con una media di 185 a serata. A Ciriè il 7 ottobre si è anche celebrata l'inaugurazione del restauro dell'organo del Duomo, eseguito dalla Bottega Organara svizzera Waelti in collaborazione con Alessandro Rigola di Biella. Lo strumento venne costruito da Carlo Vegezzi Bossi nel 1897. A farne risaltare tutte le potenzialità è stato l’organista Paolo Tarizzo, davanti a un pubblico di oltre 400 spettatori, tra cui il sindaco Loredana Devietti, il parroco don Alessio Toniolo e il parroco emerito don Guido Bonino.Il primo concerto di “Organalia 2017 in tour” si è tenuto giovedì 7 settembre a Pavone Canavese, dove nella chiesa parrocchiale dedicata all’apostolo Andrea, si è esibito il duo formato dall’organista Stefano Pellini e dal sassofonista Pietro Tagliaferri. E’ stata l’ultima occasione, prima del restauro, di ascoltare la “voce” dell’organo costruito da Felice Bossi con il figlio Giacomo nel 1855. Lo strumento verrà restaurato dalla Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto. Il secondo concerto si è tenuto sabato 9 settembre nella parrocchiale dell’Assunta a Vigliano Biellese. Alla consolle dell’organo costruito dalla Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto nel 2007, ripassato quest’anno in occasione del decennale, c’era l’austriaco Michael Radulescu, al quale è poi stato consegnato il Premio Organalia alla carriera. Il programma era interamente bachiano. Il terzo concerto ha portato il pubblico nella Basilica Cattedrale di Vercelli la sera di sabato 16 settembre, nella cappella dedicata al patrono Sant’Eusebio. Alla consolle dell’organo costruito dal lombardo Giovanni Tonoli nel 1882, ha suonato l’organista italiano naturalizzato olandese Matteo Imbruno, che ha proposto un programma antologico con autori del XVIII e XIX secolo. Il quarto concerto si è tenuto sabato 23 settembre nella Cattedrale di San Giusto a Susa. Alla consolle dell’organo costruito da Carlo Vegezzi Bossi nel 1890, ripreso nel 1934 da Francesco Vegezzi Bossi, restaurato da Italo Marzi nel 2001, si è seduto l’organista siciliano Diego Cannizzaro. Nell’occasione è stato presentato il quarto compact disc del marchio Elegia dedicato all’opera omnia per organo di Pietro Alessandro Yon. Il quinto concerto si è svolto sabato 30 settembre nel cuore del Monferrato, a Cocconato, nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria della Consolazione. Il duo formato dall’organista Maurizio Fornero e dal trombettista Alessandro Caruana ha proposto un programma su musiche di Torelli, Bach, Alessandro Scarlatti. Il sesto concerto si è svolto domenica 1° ottobre in un luogo particolarmente caro alla fede cattolica: il Colle Don Bosco. Nella Basilica Pontificia superiore, alla consolle del grandioso organo costruito dai Fratelli Pinchi di Foligno nel 2000, si è seduto Gianfranco Luca, per un appuntamento dedicato alla memoria dell’indimenticabile Massimo Nosetti. Il programma, costruito intorno ad autori contemporanei, ha permesso al pubblico di ascoltare brani di Guilmant, Lindberg, Stamm, Peeters, Burtonwood, Mathias, Cooman, Young e Bedard. Di Massimo Nosetti è stato eseguito “Elegy on an American folk tune”.
AL VIA “CHIVASSO IN MUSICA CON L’ORGANISTA CATALANA MOTSERRAT TORRENT SERRA
Archiviata, almeno per il 2017, Organalia, sabato 14 ottobre nella chiesa parrocchiale della Madonna del Rosario, in corso Galileo Ferraris 223, è in programma il concerto inaugurale della stagione 2017-18 di “Chivasso in Musica”, un altro dei circuiti concertistici patrocinati e sostenuti dalla Città Metropolitana di Torino. Ospite d’eccezione sarà l'organista catalana Montserrat Torrent Serra, vera icona dei musicofili per quanto riguarda l'interpretazione della musica barocca iberica, ancora attiva e in forma all’età di 91 anni: la signora Torrent Serra è infatti nata a Barcellona, dove tuttora risiede, nell'aprile del 1926. A Chivasso presenterà il CD che ha inciso con il marchio Elegia lo scorso anno a Torino, alla consolle dell'organo realizzato nel 1938 dalla ditta Luigi Concone & Figli nell'Oratorio di San Filippo Neri. Il disco sarà in vendita a 10 Euro al termine del concerto ed è dedicato interamente al repertorio che Montserrat Torrent Serra proporrà a Chivasso, alla consolle dell'organo costruito dai Fratelli Serassi nel 1865, collocato nella chiesa parrocchiale della Madonna del Rosario. Lo strumento sarà revisionato per la circostanza dall'organaro Roberto Curletto di Vinovo. Il programma prevede musiche di autori spagnoli, olandesi e italiani: Juan Del Vado y Gomez (1625?-1691) con “Tiento de primero tono”, Jan Pieterszoon Sweelink (1562-1621) con “Mein junges Leben hat ein End” [La mia giovane vita ha una fine], Francisco Correa de Arauxo (1584-1654) con “IX Tiento de noveno tono”, Diego de Alvarado (circa 1580-1643) con “Tiento de VI tom por Gessolreut”, Jeronimo Peraza (circa1560-1617) con “Tiento de octavo modo”, Benedetto Marcello (1686-1739) con “Sonata” e Guy Bovet (1942) con “Fandango mio” tratto da una melodìa di Blasco de Nebra (1750-1784). Il primo appuntamento di “Chivasso in Musica” è organizzato in collaborazione con l'Università della Terza Età e con l’associazione culturale Organalia, che lo scorso anno ha insignito Montserrat Torrent Serra del premio "Organalia alla carriera”. La chiesa della Madonna del Rosario è raggiungibile in auto, provenendo da Torino o da Milano, utilizzando l'uscita autostradale di Chivasso Est. È anche raggiungibile dalla Piazza d'Armi, utilizzando l’uscita autostradale Chivasso Ovest. Di fronte al supermercato Oviesse partirà alle 20,30 un minibus gratuito della ditta Savino. Sul bus Rossella Arcangeli, consigliera dell'associazione culturale “Contatto”, sarà a disposizione dei viaggiatori per ogni informazione. In Piazza d'Armi e sul piazzale esterno della chiesa sono disponibili ampi parcheggi. Al termine del concerto sarà possibile effettuare o rinnovare l’iscrizione all’associzione Contatto. Sempre al termine del concerto il bus navetta farà ritorno in Piazza d'Armi.
La stagione di Chivasso in Musica proseguirà sino a sabato 3 marzo, con dieci concerti e due eventi speciali. Il secondo concertosi terrà sabato 28 ottobre alle 17,30 nella chiesa confraternitale di Santa Maria degli Angeli e sarà intitolato “In viaggio tra Francia e Spagna”, con trascrizioni e brani originali eseguiti dalla sassofonista Isabella Stabio e dalla pianista Giuseppina Scravaglieri. Il terzo concerto è in programma sabato 11 novembre alle 21 al Teatro dell'Oratorio. L’Orchestra Melos Filarmonica (Stefano Pagliani violino concertante, Manuel Zigante violoncello, Claudia Ravetto, violoncello) suonerà “Vivaldi e… non solo”. Il quarto appuntamento è per sabato 25 novembre alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore. Il titolo del concerto è “Antologia” e sarà di scena il coro Mater Ecclesiae di Almese diretto da Silvano Bertolo, con Miyuki Hayakawa soprano, Rita La Vecchia soprano, Angelica Buzzolan mezzosoprano, Roberta Garelli contralto, Franco Giorda tenore, Ignazio De Simone baritono, Paolo Giacone organista. Due gli appuntamenti che chiuderanno il 2017. Giovedì 7 dicembre alle 21 nella chiesa confraternitale di Santa Maria Degli Angeli ci sarà l’Omaggio a Georg Philipp Telemann nel 250° anniversario dalla morte del compositore tedesco. Suonerà l’Accademia del Ricercare, con Lorenzo Cavasanti, Manuel Staropoli e Luisa Busca ai flauti, Antonio Fantinuoli al violoncello e Claudia Ferrero, al clavicembalo. Sabato 16 dicembre alle 21 nel Duomo di Chivasso si terrà il concerto “Spiritualità e folclore andino”,proposto dalcoro dell’Istituto musicale comunale “Leone Sinigaglia” e dal Gruppo Strumentale Umami.
Per saperne di più su “Chivasso in Musica” e consultare il calendario completo: www.chivassoinmusica.it
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