Cultura
Proseguendo il filone culturale e storico inaugurato nel 2016 con la mostra “A rischio della propria vita” e proseguito nel 2017 con quella dedicata a Jan Karski,in occasione del Giorno della Memoria 2018a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede storica della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12, è previsto l’allestimento di una mostra dedicata a Ludwik Zamenhof, ebreo polacco, iniziatore e instancabile promotore della lingua Esperanto.L’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia ha scelto la figura di Zamenhof perché è uno dei molti illustri rappresentanti della comunità ebraica di Polonia, che diede un enorme contributo alla vita sociale, economica e culturale polacca e mondiale e che, dopo nove secoli di storia, scomparve nella Shoah. Nel 2017 è caduto il centesimo anniversario della scomparsa dello studioso polacco e l’anno che si è appena concluso era stato dichiarato dall’Unesco come l’anno di Zamenhof.
La mostra consiste in diciotto pannelli, con testi e didascalie in italiano e in esperanto. L’allestimento a Palazzo Cisterna verrà inaugurato ufficialmente lunedì 29 gennaio alle 17, per iniziativa dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma, del Consolato onorario di Polonia in Torino, della Città Metropolitana di Torino, della Federazione Esperantista Italiana, della Comunità Ebraica e della Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie e del Gruppo Studi Ebraici. La mostra sarà visitabile nei giorni feriali (sabato escluso) dal 29 gennaio al 9 febbraio dalle 9 alle 18.
A completare l’allestimento vi sarà una sezione bibliografica curata dal Centro Esperanto di Torino, che comprenderà sia opere di letteratura originale in esperanto sia capolavori della letteratura mondiale tradotti in lingua internazionale, materiale didattico (manuali di grammatica e vocabolari) e materiale informativo sulla diffusione dell'esperanto nel mondo.
Per informazioni: Ufficio Stampa Città Metropolitana di Torino, telefono 011-8612705 (Michele Fassinotti), e-mail stampa@cittametropolitana.torino.it
CHI ERA ZAMENHOF
Ludwik Zamenhof nacque il 15 dicembre 1859 a Białystok, città che all’epoca faceva parte dell’impero russo, dopo la spartizione della Polonia. Vi abitava un’eterogenea popolazione di molte nazioni: polacchi, russi, ebrei e tedeschi. Già a 10 anni Ludovico scrisse un dramma intitolato “La Torre di Babele - una tragedia di Białystok”. Il titolo indica chiaramente che lì la vita non era facile per i singoli gruppi etnici, a causa tra l’altro (dei problemi di lingua) della difficile intercomprensione linguistica. Per questa ragione Zamenhof già molto presto, a scuola, curò lo studio delle lingue e al tempo stesso pensò costantemente alla creazione di una lingua comune, che potesse risolvere molti problemi delle società multietniche. I primi tentativi di creazione di una lingua internazionale, “Lingwe Uniwersala”, risalgono agli anni degli studi ginnasiali, ma la proposta definitiva di lingua ausiliaria internazionale fu presentata da Zamenhof nel 1887 in un libretto intitolato “Lingvo internacia. Antaŭparolo kaj kompleta lernolibro”- “Lingua internazionale. Prefazione e manuale completo per l’apprendimento” e pubblicato con lo pseudonimo Doktoro Esperanto, che significa “dottore che spera”. Quella parola divenne il nome della lingua, che ebbe un rapido successo. Il suo creatore rinunciò a tutti i diritti d’autore, volendo che la lingua appartenesse a tutta l’umanità.
Il primo Congresso Mondiale di Esperanto ebbe luogo nel 1905 in Francia, dove Zamenhof fu insignito dell’Ordine della Legion d’Onore. In suo omaggio fu illuminata la Torre Eiffel. Il movimento esperantista lanciato da Zamenhof si diffuse rapidamente ed ebbe riconoscimenti da molti insigni esponenti della cultura dell’epoca. In Polonia, il primo che apprezzò l’idea di una lingua internazionale fu Antoni Grabowski, ingegnere e poliglotta, che conosceva e utilizzava quindici lingue, il quale curò la traduzione nella lingua internazionale dei poemi “Signor Taddeo” di Adamo Mickiewicz, e “Mazepa” di Juliusz Słowacki e di altre opere letterarie. La fama del creatore dell’esperanto crebbe e per otto volte fu candidato al Premio Nobel per la Pace. Nel 1912 fu organizzato a Cracovia il Congresso Mondiale di Esperanto. Zamenhof scrisse queste parole agli organizzatori: “Se proprio doveste parlare di me, potreste chiamarmi ‘figlio della terra polacca’, perché nessuno può contestare che la terra in cui sono sepolti i miei genitori e dove lavoro stabilmente ed ho intenzione di lavorare fino al termine della mia vita – è la mia casa…”.
Ludwik Zamenhof morì il 14 aprile 1917 a Varsavia e durante la cerimonia funebre si disse: “Verrà un giorno, in cui tutta la terra polacca capirà quale radiosa fama ha dato questo gran figlio alla sua Patria.” Poco più di vent’anni dopo la sua scomparsa, anche la famiglia di Zamenhof dette il duo tributo di sangue all’orrore della Shoah: durante la Seconda Guerra mondiale, i familiari dello studioso, compresi tre bambini, furono uccisi. Si salvò soltanto suo nipote Cristoforo, figlio di Adamo. Zamenhof e la sua creazione sono onorati da circa 1600 monumenti e siti che recano il suo nome o quello dell’Esperanto in tutti i continenti e persino nello spazio. Per tre volte l’UNESCO ha approvato risoluzioni che confermano i suoi meriti verso l’Umanità: nel 1954, nel 1985 e nel 2015.
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Anche nel 2018 proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino.Il primo appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10 di sabato 20 gennaio con un’esibizione del gruppo storico “Le Vie del Tempo”. Sebbene sia nata di fatto soltanto nel 2016, l’associazione “Le Vie del Tempo” riunisce rievocatori che, da oltre vent’anni, hanno scelto di fare cultura con una modalità, la rievocazione, che in Europa e negli Stati Uniti ha raggiunto un elevato standard qualitativo e che in Italia viene sempre più tenuta in considerazione. Gli interessi culturali e divulgativi dell’associazione abbracciano un arco temporale che va dal periodo romano antico all’inizio del ‘900. “Le Vie del tempo” propone ricostruzioni storiche, tableaux vivants, attività didattiche anche nelle scuole, visite guidate e pubblicazioni a cura dei soci. Dell’associazione fanno parte storici militari, dell’architettura e della sartoria, guide turistiche ed esperti di uniformologia, che hanno scelto di raccontare e divulgare le vicende del Piemonte (e non solo) nei secoli, rivivendole in prima persona e facendole rivivere al pubblico.Dopo l’appuntamento di gennaio, le visite guidate si svolgeranno nei sabati 17 febbraio, 17 marzo, 21 aprile, 19 maggio, 16 giugno. Inoltre il palazzo è sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
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Il settimo concerto della stagione Chivasso in Musica 2017-18, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si terrà sabato 13 gennaio alle 21 al Teatro dell’Oratorio. Sul palco suoneranno i cornisti dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino: Natalino Ricciardo, Ugo Favaro, Fabrizio Dindo, Pierluigi Filagna, Evandro Merisio, Eros Tondella, Gregorio Demaria e Vincenzo Ferrante Bannera.Il concerto verrà aperto da tre pagine del repertorio barocco. Innanzitutto “Water Music” (Musica sull’acqua), una suite scritta da Georg Frederic Händel nel 1717 per animare una grande festa sulle acque del Tamigia. Seguirà la celeberrima “Aria sulla quarta corda”, tratta dalla Suite orchestrale n° 3 di Johann Sebastian Bach, del quale si potrà anche ascoltare il “Preludio e Fuga in La minore”. Saranno poi eseguite pagine tratte da famose opere liriche: di Gioachino Rossini l’”Ouverture e Caccia” dal Gugliemo Tell, di Carl Maria von Weber la “Preghiera e Coro dei Cacciatori” tratti da “Il franco cacciatore” (Der Freischütz), di Richard Wagner “Caccia e Coro dei Pellegrini” dal “Tannhäuser”. Il trittico verrà suggellato dalla “Wagneriana Suite” di Hans Richter. Passando a pagine musicali più recenti, i “Regi Corni” faranno ascoltare “My heart will go on” di James Horner tratto dalla colonna sonora del film “Titanic”, “Round midnight” di Thelonius Monk e “Autumn leaves” di Joseph Kosma. La conclusione sarà nel nome di Gioachino Rossini, del quale sarà eseguita la “Grande Fanfare”.
Il concerto di sabato 13 gennaio aprirà gli appuntamenti musicali connessi con il Carnevale-Carnevalone 2018. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Ordine delle Bele Tôlere e con
L’ingresso è a pagamento: il posto unico costa 10 Euro; 5 Euro il ridotto per i membri dell’associazione “Contatto”, i ragazzi sotto i 18 anni e gli anziani ultrasessantacinquenni; gratis per i bambini sotto i 12 anni. I biglietti saranno venduti la sera del concerto nel botteghino del Teatro dell’Oratorio, che sarà aperto al pubblico alle 20,15.
Per ulteriori informazioni: www.chivassoinmusica.it e info@chivassoinmusica.it
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Domenica 24 dicembre ad Ivrea è in programma seconda edizione della Sacra rappresentazione medievale della Natività di Gesù, sotto la direzione artistica del poliedrico attore canavesano Davide Mindo. L’evento è patrocinato dalla Diocesi e dalla Città di Ivrea, dalla Regione, dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino, dall’Associazione europea delle Vie Francigene e dall'Atl “Turismo Torino e provincia”.La manifestazione natalizia costituisce il preludio alla terza edizione della Sacra rappresentazione medievale della Passione di Cristo, che si terrà ad Ivrea sabato 24 marzo 2018, con importanti novità rispetto alle due precedenti edizioni.
All’iniziativa del 24 dicembre collaborano numerose realtà e associazioni del territorio, unite nell’intento di riprendere una tradizione ben radicata a Ivrea già a partire dall'anno Mille, testimoniata da alcuni documenti conservati nella biblioteca capitolare che attestano come la città di Yporegia potesse vantare un primato in ambito regionale in materia di sacre rappresentazioni. L'evento della notte di Natale a Ivrea è il completamento naturale di un progetto di riscoperta delle sacre rappresentazioni medievali della Natività e della Passione di Gesù, riprese dall'associazione "Il Diamante" a partire dal 2016, con la collaborazione della Via Francigena di Sigerico, del gruppo storico del Canavese "IJ Ruset", del gruppo “Il Mastio”, della Compagnia dell'Unicorno e della compagnia teatrale dello Scorpione.
La novità dell’edizione 2017, in coincidenza con l'inizio della settimana di Novena del Natale, è l'appuntamento storico-culturale previsto di sabato 16 dicembre alle 21 nella sala Santa Marta, con la partecipazione del Coro della Cattedrale diretto da Paolo Bersano e del Coro Cai “La Serra” diretto da Ottorino Zilioli. I cori accompagneranno i relatori Silvio Ricciardone, Michele Zaio, Paolo Bersano, Fabrizio Dassano, Andrea Plichero e la giovanissima Martina Gueli, i quali affronteranno il tema della rappresentazione della Natività nel Canavese, con riferimenti allo scriptorium di Warmondo.
Domenica 24 dicembre a partire dalle 23,30 in piazza Duomo verrà proposto il quadro vivente della Sacra Famiglia, verso il quale convergeranno a piccoli gruppetti i figuranti in costumi medievali, provenienti dai diversi punti della piazza, ciascuno portando con sé una candela accesa. Intorno alle 23,45 l'evento vivrà il momento clou con la nascita del Bambin Gesù. A mezzanotte in punto il Vescovo di Ivrea, monsignor Edoardo Cerrato, celebrerà la Messa di Natale in Duomo.
Gli eporediesi sono invitati a raggiungere il Duomo con una candela accesa, un simbolico punto in comune tra i figuranti medievali e i cittadini della Ivrea del XXI secolo, che punta a coinvolgere il pubblico nella manifestazione.
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Proseguono gli appuntamenti di Chantar l'Uvèrn, la stagione culturale dedicata alle lingue minoritarie che promuove nel periodo invernale, attraverso un’animazione territoriale composta da eventi musicali, teatrali, antropologici, documentaristici e ambientali, la lingua e la cultura occitana, francoprovenzale e francese di cui i territori sono portatori.“Chantar l’uvern” è curato dall’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e dalla Chambra d’oc in collaborazione con la Città metropolitana di Torino, il Centro documentazione memoria orale di Giaglione, l’Ecomuseo Colombano Romean e il Consorzio forestale Alta Valle Susa. Nato nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali, all’interno del progetto celebrativo della lingua occitan, denominato “Occitan lenga olímpica” è cresciuto negli anni grazie all’impegno della rete di enti e associazioni.
Questo week end si comincia venerdì 15 dicembre alle 21 nel Salone polivalente di Meana di Susa con la presentazione del libro di Marco Rey e Franca Nemo “La roba savoiarda”.
Sabato 16 dicembre alle 17 al Castello di Adelaide, Museo Civico di Susa si terrà l’incontro dedicato agli anfibi del Piemonte con la presentazione del calendario 2018 dei Parchi Alpi Cozie; mentre alle 21, nella sede Parco naturale Gran Bosco di Salbertrand, presentazione a cura di Gianluca Boetti del libro “Isole minori d'Italia, i sentieri più belli” con proiezione.
Domenica 17 dicembre ci si sposta ad Avigliana in Piazza Conte Rosso per il mercatino di Natale (dalle 10 alle 19), mentre alle16.30 si terrà il presepe vivente e a seguire alle 17.30 nella Chiesa S. Croce “Noves e conte!” spettacolo teatral-musicale con l’Opificio Musicale.“Noves e conte” sarà in replica venerdì 22 dicembre a Villar Focchiardo alle 21 nella Chiesa parrocchiale.
Sabato 23 dicembre Roure ospiterà un altro spettacolo, “Piccole scuole di montagna”, in programma alle 17 presso il Centro Sociale in frazione Castel del Bosco.
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Sarà inaugurata venerdì 8 dicembre alle 17 al Museo del costume e delle tradizioni delle genti alpine di Pragelato la mostra “Nel Segno del Sacro”, che propone uno spaccato particolare della religiosità degli uomini e delle donne delle vallate montane e della pianura pinerolese e più in generale piemontese. La mostra sarà visitabile tutti i sabati dalle 16 alle 18 sino al 31 marzo. Aperture straordinarie sono previste durante le vacanze natalizie, dal 27 al 30 dicembre e dall’1 al 6 gennaio, sempre dalle 16 alle 18.Nell’estate 2018 l’allestimento sarà visitabile dal 2 giugno al 25 agosto, durante i consueti orari estivi d'apertura del museo pragelatese. L’ingresso con visita libera alla mostra e al museo costa 3 Euro; l’ingresso con visita guidata costa 4 Euro.
La Città Metropolitana di Torino ha concesso il suo patrocinio alla mostra, già allestita nello scorso mese di aprile a Palazzo Vittone a Pinerolo. “Nel Segno del Sacro” propone quadri di vita e di fede quotidiana, luoghi e segni emblematici della religiosità popolare del XIX e del XX secolo. L’iniziativa, ideata e promossa dal Museo Etnografico di Pinerolo, viene collocata a Pragelato grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, la Fondazione Guiot Bourg, il Museo del Costume, l'associazione La Tacle, la Fondazione Centro Culturale Valdese e l’ATL “Turismo Torino e provincia”.
L’allestimento delinea un percorso attraverso una serie di luoghi sacri e luoghi della memoria, musei e istituzioni culturali a Pinerolo (Museo Civico Etnografico del Pinerolese a Palazzo Vittone, chiesa di Sant’Agostino, Collezione civica d’arte di Palazzo Vittone, santuario di Santa Maria delle Grazie), Cavour (Museo parrocchiale d’arte sacra), Pragelato (Museo del Costume), Pinasca (Museo “Abitare in Valle”) e Piscina (Museo etnografico “‘L Rubat”).
Il pubblico può ammirare manufatti artigianali e artistici, spesso unici o seriali, ma carichi di personalità e anche realizzazioni preziose. La religiosità delle genti alpine o della campagna, così simile e così diversa, così profonda e così intrisa di superstizione, così spontanea e così densa di significati rituali, è certamente uno degli aspetti della cultura materiale che maggiormente ha affascinato, nel corso dei secoli, antropologi, etnografi e studiosi di cultura alpina.
Non è facile individuare e soprattutto dare una spiegazione a tutti i segni sacri con cui l’uomo, nel tempo, ha marcato il territorio. Essi infatti non si riferiscono soltanto alle chiese, che ancora oggi, oltre a rappresentare il centro geografico dei paesi, ne rappresentano pure il centro sociale e culturale. I segni del sacro sono presenti in moltissime strutture, più o meno antiche e più o meno significative dal punto di vista storico-artistico, ma fondamentali dal punto di vista religioso perché espressione di una fede radicata e profonda: cappelle, oratori votivi, croci, “mistà” ed ex voto. Vi sono anche testimonianze della fede non delle comunità ma di singoli, devoti alla Madonna o ad alcuni santi particolarmente legati al territorio. Si tratta soprattutto delle tavolette votive dipinte un tempo (e in parte lo sono ancora oggi) da pittori che, per quanto rozzi e improvvisati, erano comunque specializzati in questo genere di dipinti.
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Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino.L’ultimo appuntamento del 2017 è previsto per le ore 10 di sabato 16 dicembre. In occasione della visita è prevista un’esibizione del gruppo storico “La Corte” di Venaria Reale, iscritto all’Albo istituito nel 2003 dall’allora Provincia di Torino. Anche nei primi mesi 2018 le visite guidate mensili si terranno il terzo sabato del mese, con modalità che saranno dettagliate in successivi comunicati. Il palazzo è sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.Il gruppo storico “La Corte” di Venaria Realeè stato creato da un nucleo di appassionati di storia locale interessati a ideare e proporre al pubblico spettacoli che riproducono con fedeltà scenari di vita quotidiana della Corte sabauda dalla metà del Seicento ai primi del Settecento. Il gruppo rievoca figure e personaggi vissuti nella Reggia della Venaria Reale in quella che è stata l'epoca più radiosa della residenza sabauda, in un caleidoscopio di quadri buffi, ironici e divertimenti, svaghi, delizie senza virtù, balli di dame e cavalieri, duelli, amori e tradimenti. Per saperne di più si può scrivere a lacortedivenariareale@hotmail
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Si intitola “Dalla nascita alla resurrezione. La luce del Cristo illlumina la storia” la mostra d’arte sacra contemporanea che sarà inaugurata sabato 9 dicembre all’Abbazia di Novalesa e sarà visitabile sino a domenica 7 gennaio. L’inaugurazione è in programma alle 16,30 di sabato 9 e l’allestimento sarà accessibile il sabato, la domenica e nei giorni festivi, dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.30. Occorre tener presente che il sabato e la domenica i frati benedettini celebrano la Messa alle 16 e che nel corso della celebrazione la mostra non sarà visitabile.L’iniziativa degli “Autori associati della Savoia e dell’Arco alpino” e dell’associazione “Arte, cultura e tradizioni a Novalesa in Val Cenischia” è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e proporrà opere degli artisti Ivo Bonino, Venere Chillemi, Maria Antonietta Claretto, Lia Laterza, Attilio Lauricella, Pippo Leocata, Vittorio Pino e Sergio Saccomandi, alcuni dei quali hanno già esposto i loro dipinti e le loro sculture sia all’abbazia che nella Casa degli affreschi di Novalesa.
Per informazioni sulle modalità e gli orari delle visite turistiche all’abbazia: www.abbazianovalesa.org
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Giovedì 30 novembre alle ore 18 sala Consiglieri di Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino (Via Maria Vittoria 12), ospita la presentazione del nuovo libro della scrittrice Bruna Bertolo “Donne e Cucina in tempo di guerra” edito da Susalibri.La pubblicazione non è una semplice raccolta di ricette, ma un'immersione vera e propria nel quotidiano degli Italiani negli anni della seconda guerra mondiale. Nel volume, accanto alle ricette suggerite dalla fantasia delle donne del tempo, ritrovate nei giornali o raccolte attraverso preziose testimonianze orali, molte pagine di costume, storie personali di coraggio e di sacrificio in un'Italia devastata dai bombardamenti e trasformata radicalmente anche nelle sue abitudini alimentari.
Alla presentazione, organizzata dal Centro Pannunzio di Torino, intervengono Nino Boeti, Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Franco Cravarezza, dell’Istituto Studi Ricerche Informazioni Difesa, Monica Mercedes Costa, vincitrice del premio Alta Gastronomia “Mario Soldati” 2016 e Pier Franco Quaglieni, Vicepresidente del Centro Pannunzio Torino e componente dell'Accademia Italiana della Cucina.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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Giovedì 7 dicembre alle 21 nella chiesa confraternitale di Santa Maria degli Angeli è in programma il quinto concerto della diciannovesima edizione della rassegna musicale “Chivasso in Musica”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. L'appuntamento rientra nel calendario delle iniziative natalizie chivassesi, curato dall'assessorato comunale al commercio.Protagonista della serata l’orchestra dell’Accademia del Ricercare, costituita per l’occasione dai flautisti Luisa Busca, Lorenzo Cavasanti e Manuel Staropoli, dal violoncellista Antonio Fantinuoli e dalla clavicembalista Claudia Ferrero. L'Ensemble, costituito a San Raffaele Cimena, svilupperà un programma interamente dedicato al compositore tedesco Georg Philipp Telemann, in occasione del 250° anniversario della morte di uno degli autori più eclettici e fantasiosi del XVIII secolo, in grado di creare impasti strumentali molto innovativi e di padroneggiare gli stili di tutte le nazioni europee. La produzione del compositore tedesco spazia dai ritmi popolari della Boemia e della Polonia alle raffinate atmosfere parigine, fino ad evocare sonorità esotiche dei paesi orientali. Verranno eseguiti il Concerto Polonois per quattro flauti e b.c. TWV43:G7, la Trisonata in Re maggiore per due flauti e b.c. TWV 42:D5, la Trisonata in Mi minore per due flauti e b.c. TWV 42:E2, l’Introduzione a tre in Do maggiore per due flauti e b.c. TWV 42:C11, il Quartetto in Re minore per flauto dolce, due flauti traversieri e b.c. TWV 43:D1. La serata sarà come di consueto con ingresso ad offerta libera.
Per ulteriori informazioni sul programma della rassegna: www.chivassoinmusica.it
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