Cultura
Martedì 28 novembre alle 17 il Centro culturale Mario Pannunzio proporrà un ricordo della Regina Elena. L’appuntamento è a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede storica della Città Metropolitana di Torino e fino al 1940 residenza della famiglia Savoia Aosta.Il 28 novembre 1952 a Montpellier moriva all’età di 79 anni Elena del Montenegro, meglio nota come Elena di Savoia, in seguito al matrimonio con Vittorio Emanuele III. Nel sessantacinquesimo anniversario della scomparsa la penultima Regina d’Italia, sesta figlia di Nicola I del Montenegro e madre di Umberto II, sarà ricordata a Palazzo Cisterna con un incontro promosso dal Centro Pannunzio in collaborazione con l’Associazione internazionale Regina Elena Onlus e con il contributo del Centro studi Principe Oddone. Di animo sensibile e pragmatico, la regina Elena si tenne sempre lontana dalle questioni politiche, ma il suo impegno in numerose iniziative caritative e assistenziali le assicurò simpatia e popolarità. Il matrimonio con Vittorio Emanuele III fu celebrato il 24 ottobre 1896 a Roma. La coppia ebbe cinque figli: Iolanda di Savoia (1901-1986), Mafalda di Savoia (1902-1944, deceduta in un campo di concentramento nazista), Umberto di Savoia (1904- 1983, ultimo Re d’Italia), Giovanna di Savoia (1907-2000) e Francesca di Savoia (1914-2001). Terminata la Seconda Guerra Mondiale, il 9 maggio del 1946 il Re Vittorio Emanuele III abdicò a favore del figlio Umberto, che aveva già nominato Luogotenente del Regno il 5 giugno 1944 al momento della liberazione di Roma dai nazifscisti. All’atto dell’abdicazione, Vittorio Emanuele III assunse il nome di Conte di Pollenzo e andò in esilio con Elena ad Alessandria d’Egitto. Elena rimase in Egitto fino alla morte del marito avvenuta il 28 dicembre 1947. Tre anni dopo si scoprì malata di cancro e si trasferì in Francia a Montpellier e nel novembre 1952 si sottopose a un difficile intervento chirurgico nella clinica di Saint Cóm dove morì il 28 novembre.
In occasione dell’incontro di martedì 28 novembre alle 17 verrà inaugurata a Palazzo Cisterna la mostra “Sua Maestà Elena”, un racconto fatto di immagini dei soggiorni reali in Valle Gesso. L’allestimento sarà ospitato fino a venerdì 1° dicembre nella sede della Città metropolitana e sarà visitabile dalle 9 alle 18. La mostra trae spunto dal libro di Walter Cesana “I Savoia in Valle Gesso - Diario dei soggiorni reali e cronistoria del distretto delle Alpi Marittime dal 1855 al 1955” promosso dall’Ente di gestione Aree Protette delle Alpi Marittime ed edito dall'associazione Primalpe.
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La Consulta permanente dei Consiglieri della Provincia e della Città Metropolitana di Torino ha organizzato per venerdì 1° dicembre alle 15 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12, un incontro sul tema “Moncenisio, storia e storie”, già oggetto negli anni scorsi di un libro di Pierangelo Chiolero, che ha proposto un viaggio sulle strade e i sentieri del colle, tra borgate e genti, colori e profumi. Le letture saranno a cura di Marina Maberto e verranno proiettate immagini storiche. Saranno esposti per l’occasione alcuni libri e pubblicazioni dedicati al Moncenisio conservati nelle collezioni della Biblioteca di Storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, che ha sede a Palazzo Cisterna.Di particolare interesse le “Notizie e considerazioni sull'applicazione dell'aria compressa al traforo del Cenisio e sulle questioni di priorità insorte rispetto all'invenzione dei progettati apparecchi meccanici”, scritte dal dottor Luigi Sala ed edite a Milano nel 1857 dalla Società per la pubblicazione degli Annali universali delle scienze e dell'industria. La Biblioteca di Palazzo Cisterna custodisce anche opere edite in Francia e in Svizzera nel XIX secolo, come “Le Mont Cenis, par V. Barbier. Avec 78 gravures dessinées d'après nature par M. J. Weber”, pubblicato a Zurigo nel 1871 dalla casa editrice Orell Füssli. Interessante per la ricostruzione delle vicende storiche di Moncenisio e del passo il volume di Louise Francoz “Histoire de Dom Gabet, abbé général di Mont-Cenis et du Mont-Genèvre”, che uscì a Lione nel 1879 per i tipi della Imprimerie Catholique. In quegli stessi anni, precisamente nel 1871, la casa editrice Pineder e Smorti di Firenze diede alle stampe il “Panorama della strada ferrata delle Alpi Cozie: Moncenisio”. Di particolare interesse storico è poi la pubblicazione “Il valico del Moncenisio: importante miglioramento. Memoria letta nell'adunanza generale della Società degli ingegneri e degli architetti di Torino il 18 febbraio 1907”. L’autore è Domenico Regis e la relazione è stata ristampata a Susa dalla Tipolito Melli nel 1986. Più recenti, ma non meno interessanti: “Le valli del Moncenisio: guida escursionistica”, a cura del Gruppo ricerche cultura montana, Torino, Centro documentazione alpina, 1992; “La strada del Moncenisio e l'ospizio. La ferrovia Fell. La galleria ferroviaria del Fréjus”, di Mario Barberis, Susa, Segusium, 1996; “La ferrovia del Moncenisio ed il sistema Fell ad aderenza artificiale” di Enrico Pieri, Susa, Susalibri, 1996; “Moncenisio in guerra” di Mauro Minola, Sant'Ambrogio di Torino, Susalibri, 2001; “Moncenisio mon amour”, con testi di Mauro Carena e foto di Claudio Allais e traduzione in francese di Christiane Fundone-Allemand, Condove, Editrice Morra, 1995; “Moncenisio in cartolina: 1899-1930” di Fabrizio Arietti con prefazione di Giorgio Jannon, Grugliasco, Arti Grafiche San Rocco, 2007; “Il grande valico: memorie sul Moncenisio” di Leonardo Carandini, Segusium, 1994 (Arignano, Grafica chierese); “Moncenisio: i colori del tempo” con fotografie di Giorgio Evangelista e testi di François Forray Mauro Minola, Il punto, 1995 (Torino, Artistica Savigliano); “Le strade. Volume 1. Una strada per il Moncenisio: da Vittorio Amedeo II di Savoia a Napoleone I Bonaparte”, a cura di Pier Giorgio Corino e Livio Dezzani, Susa, Tipolito Melli, 1986.
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Sabato 25 novembre alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore in via Blatta 30 è in programma il quarto concerto della stagione “Chivasso in Musica 2017-18”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. Sarà protagonista della serata il coro “Mater Ecclesiae” di Almese, che i chivassesi hanno già potuto ascoltare in Duomo durante la solenne investitura dell’Abbà Claudio Viano il 12 febbraio scorso. Gli appassionati di musica organistica hanno invece applaudito il coro nel concerto della rassegna “Organalia 2017” il 10 giugno a Mezzenile.Il coro “Mater Ecclesiae” sarà diretto da Silvano Bertolo e accompagnato all’organo da Paolo Giacone. Sarà un’occasione importante per ascoltare la “voce” dello strumento costruito da Carlo Vegezzi Bossi nel 1894 per la chiesa dell’Istituto Sacro Cuore di Torino e trasferito a Chivasso nel 2005, grazie all’interessamento dell’allora vescovo di Ivrea, monsignor Arrigo Miglio, ma anche grazie alla disponibilità di don Antonio Pacetta, parroco di San Giuseppe Lavoratore. In occasione del trasferimento, l’organo venne restaurato dall’organaro torinese Marco Renolfi, che curerà anche la manutenzione ordinaria per il concerto del 25 novembre. Prestigioso il cast dei solisti, alcuni dei quali appartenenti al coro del Teatro Regio di Torino: Miyuki Hayakawa (soprano), Rita La Vecchia (soprano), Angelica Buzzolan (mezzosoprano), Roberta Garelli (contralto), Franco Giorda (tenore), Marco Sportelli (baritono). L’apertura del programma sarà affidata al compositore britannico Ralph Vaughan-Williams (1872-1958), del quale verrà eseguito il celeberrimo “The Old Hundredth Psalm Tune ovvero”. Si tratta della versione inglese del canto d’ingresso alla Messa “Noi canteremo gloria a Te”. Di Antonio Vivaldi si potrà invece ascoltare il Magnificat per soli, coro e organo. Il giovane e già affermato organista torinese Paolo Giacone interpreterà due brani di Johann Sebastian Bach: il “Nun komm der Heiden Heiland” BWV 659 (“Vieni Salvatore delle Genti”) e il Preludio in Sol maggiore BWV 541. Si passerà quindi dal Barocco al Romanticismo, con l’esecuzione di “Hör' mein Bitten” (Ascolta le mie richieste) per soprano, coro e organo di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847). A un mese dal Natale, il coro “Mater Ecclesiae” proporrà al pubblico chivassese alcune parti tratte dall’Oratorio de Noëldi Camille Saint-Saëns (1835-1921): “Prélude” (orgue, dans le style de Bach), “Benedictus” (duo, soprano et baryton, orgue), “Quare fremuerunt gentes” (chœur et orgue), “Alleluia” (soprano, mezzo-soprano, alto, baryton, orgue), “Consurge Filia Sion” (quintette, chœur et orgue), “Tollite hostias” (chœur et orgue). Il concerto proseguirà con un brano d’organo, lo “Studio in forma di canone” di Robert Schumann(1810-1856), proseguendo poi con una composizione per soprano, coro e organo di John Gauntlett(1805-1876), intitolata “Once in royal David's city”. Il brano conclusivo augurerà a tutti Buon Natale 2017 con il “Cantique de Noël” per contralto, mezzosoprano, coro e organo di Adolphe Adam.
Il concerto sarà come sempre con ingresso a offerta libera. Sarà disponibile un servizio navetta gratuito, svolto dalla ditta Savino Bus, che partirà da piazza d’Armi alle 20.30 (fermata Oviesse) e ritornerà nel medesimo luogo al termine della manifestazione. Grazie alla collaborazione con il Comitato locale della Croce Rossa Italiana, presieduto da Bruno Borsano, sul piazzale antistante la chiesa parrocchiale, al termine del concerto, don Antonio Pacetta benedirà alcuni mezzi: l’ambulanza Cri 232AF, dedicata a Renato Contiero, recentemente scomparso, che avrà come madrine Donatella e Laura Contiero; l’ambulanza Cri 263AF, che avrà quale madrina Carla Colombo vedova Bottero; l’autovettura Fiat Doblò Cri 976AE, la cui madrina sarà Teresina Bostiggia vedova Roberto.
Per ulteriori informazioni sul programma della rassegna: www.chivassoinmusica.it
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Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino. Il nono appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10 di sabato 25 novembre. In occasione della visita è prevista un’esibizione del gruppo storico “Nobiltà Sabauda” di Rivoli, che ha festeggiato recentemente i vent’anni di attività ed è sin dall’inizio iscritto all’Albo istituito nel 2003 dall’allora Provincia di Torino. Il gruppo è nato nel 1997 in occasione della manifestazione “C’era una volta un Re“, rievocazione storica dell’abdicazione del Re Vittorio Amedeo II a favore del figlio Carlo Emanuele II, che avvenne nel 1730 nel castello di Rivoli. È composto da circa quaranta persone, che indossano splendidi abiti, molto curati nei particolari e realizzati nel massimo rispetto del rigore storico che da sempre caratterizza il lavoro del gruppo. Il gruppo è suddiviso in due sezioni: “Nobiltà Sabauda 1730“ e“Nobiltà Sabauda 1861“. Con le sue differenti proposte di spettacolo - teatro, danze e sfilate - in occasione di eventi culturali, rievocazioni storiche, fiere e sagre popolari, “Nobiltà Sabauda” ricrea il modo di vivere e le atmosfere del passato, attraverso la ricostruzione di situazioni quotidiane. Suggestivi palazzi d’epoca e incantevoli piazze cittadine diventano teatro di scene di vita popolare, borghese e aristocratica. Per saperne di più: www.nobiltasabauda.net
Per il 2017 l’ultima visita guidata del sabato a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è in programma sabato 16 dicembre. Il palazzo è sempre aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
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Mercoledì 15 novembre alle 17 a Palazzo Dal Pozzo Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12, è in programma l’evento “Omaggio a Guido Ceronetti, torinese fuori ordinanza. Un poeta contro il conformismo e il consumismo”. È un’iniziativa del Centro culturale Mario Pannunzio. L'omaggio a Guido Ceronetti, poeta, filosofo, scrittore, traduttore, giornalista, drammaturgo, che ha compiuto 90 anni nell'agosto scorso, indagherà i multiformi aspetti del “genio” dell'autore; ad esempio, come traduttore dei classici latini e della Bibbia, come poeta anticonformista contro il consumismo imperante, come autore e animatore del “Teatro dei Sensibili”, come assertore della scelta vegetariana. Interverranno lo storico del teatro Guido Davico Bonino, Giuseppe Biondi, professore ordinario di Lingua e Letteratura Latina, Sara Kaminski, docente di Ebraico moderno, il giornalista Valter Vecellio, Carmen Nicchi Somaschi, presidente dell'Associazione Vegetariana Italiana, il critico letterario Giovanni Ramella. Verrà inoltre proiettata la video intervista a Ceronetti realizzata dalla giornalista Vinicia Tesconi nella sua abitazione a Cetona. Coordinerà l’incontro Marina Rota.- Dettagli
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Si svolgerà a Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, giovedì 16 novembre alle ore 17 il penultimo incontro dell’anno curato dall’Associazione Amici della Cultura.
L’appuntamento dal titolo "Luigi Amedeo di Savoia-Aosta Duca degli Abruzzi ammiraglio, esploratore, alpinista" sarà un’occasione per ripercorrere, insieme a Pierangelo Manuele, l’intensa vita del terzogenito di Amedeo di Savoia e di Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna e fratello minore di Emanuele Filiberto e Vittorio Emanuele.
In occasione dell’incontro a Palazzo Cisterna sarà possibile ammirare una piccola esposizione di rari libri custoditi nella Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte Giuseppe Grosso che trattano della figura di Luigi Amedeo, Duca degli Abruzzi e delle sue imprese. Sarà certamente interessante ed emozionante avere la possibilità di osservare, tra gli altri testi esposti, anche quelli de “Il Ruwenzori” editi da Hoepli che trattano il viaggio di esplorazione e le prime ascensioni delle più alte vette nella catena nevosa situata fra i più grandi laghi equatoriali dell'Africa centrale di S.A.R. il principe Luigi Amedeo di Savoia.
Pierangelo Manuele
E' nato a Torino nel 1950. Appassionato da sempre di marina e aviazione, si è laureato in ingegneria aeronautica nel 1975 e da oltre venticinque anni lavora nell'industria aeronautica.
Si dedica inoltre alla ricerca storica in campo navale e aeronautico, collabora alla Rivista Marittima, è membro dell'INRO (International Naval Reserach Organization) e consigliere dell'AIDMEN (Associazione Italiana di Documentazione Marittima e Navale). Ha pubblicato "Il Piemonte sul mare - La Marina sabauda dal Medioevo all'Unità d'Italia", L'Arciere, Cuneo 1997, "Principi marinai", L'Arciere, Dronero 2000, "Canapa, vele e marinai - Carmagnola e Piemonte tra terra e mare", Museo Civico Navale, Carmagnola 2005 e numerosi articoli su giornali e riviste.
Dal 2002 è presidente del Museo Civico Navale di Carmagnola. Sempre nel 2002, per le sue ricerche storiche, è stato nominato Cavaliere al Merito di Savoia (primo gradino dell'Ordine Mauriziano).
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Sabato 11 novembre alle 21 nella sala Contessa Eugenia di Piverone, in via Roma angolo via del Torrione, andrà in scena la rappresentazione teatrale “Oltre il reticolato – Voci e stati d’animo della Grande Guerra”. A cent’anni dalla battaglia di Caporetto, lo spettacolo proposto dall’associazione artistico-culturale “Il Diamante” tornerà in scena con il partrocinio del Comune di Piverone e della Città Metropolitana di Torino. L’allestimento è ideato e interpretato dall’attore e presentatore Davide Mindo, conosciuto a Ivrea e nell’intero Canavese come regista e direttore artistico di numerose manifestazioni, tra cui la Sacra rappresentazione medievale della Passione di Cristo”, la cui terza edizione è in programma il 24 marzo 2018.
La nuova rappresentazione dello spettacolo a Piverone è possibile grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Maria Fasolo, l’associazione “Il Diamante” e l’Officina Dinamica. Alla versione “piveronese” dello spettacolo parteciperà Riccardo Bonsanto, al quale sarà affidata l’esecuzione con chitarra e voce di alcuni tra i canti più conosciuti della Grande Guerra, che faranno da intermezzo tra i diversi personaggi portati in scena da Davide Mindo. Lo spettacolo ha il riconoscimento ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, come manifestazione inserita nel calendario delle commemorazioni del centenario dell’evento bellico. Non vuole essere un documentario sulla Grande Guerra, ma un’autentica ricostruzione senza demagogia, a tratti ironica e tragicamente drammatica di quei giorni che sconvolsero il mondo, che punta a coinvolgere il pubblico con una serie di monologhi frutto di un’accurata ricerca storica. Mindo riporta alla luce le lettere scritte dai soldati italiani in trincea e censurate dagli uffici militari. Ma ripropone anche la retorica della propaganda interventista e le relazioni diplomatiche sfociate nel fallimento del conflitto mondiale che avrebbe distrutto l’Europa della Belle Epoque. In passato lo spettacolo è stato proposto con successo al circolo ufficiali dell’artiglieria a cavallo “Voloire”, alla caserma Perucchetti di Milano e in diversi Comuni della Lombardia, del Piemonte, della Valle d’Aosta e del Trentino.
A SAN MARTINO CANAVESE LA STORIA DEL MANOSCRITTO RITROVATO
A San Martino Canavese domenica 12 novembre alle 17, nell’ambito delle manifestazioni per la festa patronale, l’attore Davide Mindo e il musicista Paolo Lova proporranno lo spettacolo “Il Manoscritto ritrovato – Il viaggio del pellegrino Diamantinus”. Mindo guiderà lo spettatore nel mondo medievale attraverso il racconto del viandante Diamantinus, recitando inoltre alcune liriche di quel tempo con l’accompagnamento musicale di Paolo Lova, che eseguirà al liuto brani risalenti all’epoca compresa tra il X ed il XV secolo. Musica e parole creeranno il giusto connubio per rivivere le suggestioni e le atmosfere del tempo, offrendo diversi punti di contatto e riflessione tra passato e presente. La collaborazione tra i due artisti canavesani ha finora prodotto la lettura della Passio del Vescovo Sabino, inserita nel contesto delle celebrazioni di San Savino 2017 durante l’evento “Eporedia nella Storia” (iniziativa dell’ Associazione “Il Diamante” che ha visto la collaborazione di diversi gruppi storici del territorio)e diverse letture di alcuni canti della Divina Commedia, accompagnate dall’esecuzione al liuto dei brani indicati da Dante Alighieri. E proprio con uno di questi progetti, intitolato “I cieli di Dante nella Divina Commedia”, nella primavera del 2018 Mindo e Lova spiccheranno il volo alla volta di Berlino. Paolo Lova è stato nominato ambasciatore di Ivrea nel mondo, vantando infatti numerosi riconoscimenti a livello internazionale.
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Venerdì 10 novembre alle 18 a Giaveno, nei locali comunali di via XX Settembre, si inaugura la mostra “Un patrimonio femminile: abiti e costumi nelle Valli Valdesi”, realizzata dalla Fondazione Centro culturale Valdese di Torre Pellice e proposta d’intesa con la chiesa valdese di Coazze, con il patrocinio dall’assessorato alla cultura della Città di Giaveno e del Museo civico etnografico del Pinerolese, che ha accolto l’esposizione la scorsa primavera nel Palazzo Vittone a Pinerolo.La mostra è dedicata alle stoffe tradizionalmente utilizzate per realizzare i vari componenti del costume tipico femminile valdese, agli ornamenti e alle tecniche di cucitura. Ma l’iniziativa è anche l’occasione per rievocare e analizzare l'educazione femminile nelle comunità valdesi dei secoli passati, la tradizione orale e il sapere materiale trasmessi dalle madri alle figlie. Ed è anche l’occasione per un raffronto con l'abbigliamento dei territori vicini, per una panoramica sul costume valdese nella letteratura, sul suo utilizzo e sulla sua funzione nel tempo, fino all’utilizzo attuale come costume folcloristico che rappresenta nell'immaginario collettivo la presenza valdese in Piemonte. La mostra ospitata a Palazzo Vittone nelle sale del Museo civico etnografico di Pinerolo nella scorsa primavera ha avuto un ottimo riscontro di pubblico. “Poter ampliare il raggio di proposta di uno spaccato culturale e sociale come quello riferito all’abbigliamento delle donne valdesi è una grande opportunità. - evidenzia Alessandra Maritano, presidente del Museo civico etnografico del Pinerolese- L’abito e il costume hanno costituito e rappresentano tutt’oggi un segno distintivo, a partire dalla splendida cuffia che nelle famiglie passa da madre in figlia, da nonna a nipote”. Venerdì 24 novembre alle 21 nell’ambito della mostra e negli stessi locali si svolgerà inoltre l’incontro su “Le donne della Riforma”, a cura della pastora valdese Erika Tomassone. L’iniziativa è inclusa nel programma della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne della Città di Giaveno. “L’argomento dell’incontro è un contributo alla riflessione sul tema della violenza contro le donne ed è anche una riflessione sul ruolo della donna nella chiesa, che ha portato le chiese riformate nel ‘900 ad avere il ministero femminile” sottolinea Davide Rostan, pastore della Chiesa Valdese di Susa e di Coazze“.
La mostra è visitabile a ingresso libero sabato 11 e domenica 12 novembre, sabato 18, domenica 19, sabato 25 e domenica 26 novembre dalle 14,30 alle 18,30.
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La rassegna musicale “Chivasso in Musica”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, apre il mese di novembre con il terzo concerto della stagione 2017-2018 sabato 11 alle 21 al Teatro dell’Oratorio, in via don Dublino. Protagonista dell’appuntamento sarà l’orchestra Melos Filarmonica, diretta da Stefano Pagliani, violino concertante. Il programma della serata è intitolato “Vivaldi e…non solo”, con il Concerto per archi in La maggiore RV 158, che ha un primo movimento (Allegro molto) dal ritmo molto vivace, reso ancora più mosso dal serrato dialogo che contrappone violini primi e secondi. Il secondo movimento, l'Andante molto, mostra un tono più severo della maggior parte dei corrispondenti movimenti lenti dei concerti solistici di Vivaldi, che si manifesta nella nobiltà della linea melodica e nel tessuto contrappuntistico. Spiritato, quasi danzante, ma anche contrappuntistico, l'Allegro finale, che, contrariamente alla norma, supera in lunghezza i due precedenti brevissimi movimenti. Il programma prevede poi, sempre di Vivaldi, il Concerto in Sol minore per due violoncelli e archi, nell’interpretazione dei violoncellisti Manuel Zigante e Claudia Ravetto. Questo Concerto occupa un posto particolare nella produzione vivaldiana. È di incerta datazione, come per la maggior parte delle opere del “Prete Rosso” conservateci in forma manoscritta. Ma, secondo il Kolneder, non è anteriore agli anni 1720, attorno ai quali la tecnica violoncellistica conobbe rapidi progressi, sotto l'impulso di alcuni virtuosi di scuola bolognese, tra i quali il celebrato Giuseppe Jacchini. Lasciato Vivaldi, il programma della serata proporrà il Divertimento in Re maggiore K136 di Mozart, che fa parte di un gruppo di tre lavori analoghi, composti a Salisburgo nella primavera del 1772, dopo il ritorno dal secondo viaggio in Italia. Il carattere del Divertimento K136 è comunque quello di un’Ouverture all'italiana, scandita nella tradizionale articolazione Allegro-Adagio-Allegro. La parte conclusiva dell’appuntamento concertistico permetterà al pubblico chivassese di ascoltare il celebre Adagietto dalla 5° Sinfonia di Gustav Mahler, momento del raccoglimento e dell’oblio dalle cose del mondo, utilizzato da Luchino Visconti
nella colonna sonora film “Morte a Venezia” (1971).
Il terzo concerto di Chivasso in Musica è con ingresso ad offerta libera ed è organizzato in collaborazione con i due Lyons Club chivassesi: l’Host presieduto da Aldo Pepino e il Duomo, presieduto da Marinella Zanda.
Per ulteriori informazioni sul programma della rassegna: www.chivassoinmusica.it
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Lunedì 30 ottobre alle 17,30 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria, 12, il professor Maurizio Ferraris, Vice Rettore dell'Università degli Studi di Torino, terrà una conferenza sul tema “Democrazia e post-verità”, per iniziativa del Centro Culturale Mario Pannunzio.Il termine “post-verità”, derivante dall'inglese “post-truth”, indica quella condizione secondo cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità viene considerata una questione di secondaria importanza. Nella “post verità” la notizia viene percepita e accettata come vera dal pubblico sulla base di emozioni e sensazioni, senza alcuna analisi effettiva sulla veridicità o meno dei fatti reali. In una discussione caratterizzata da “post-verità”, i fatti oggettivi, chiaramente accertati, sono meno influenti nel formare l'opinione pubblica rispetto alle emozioni e convinzioni personali. Ciò in un contesto caratterizzato da una rete Internet di comunicazione globale in cui tutti possono partecipare ed esprimere le loro opinioni, fondate o meno. L'idea di democrazia che emerge da questo contesto si riassume in una considerazione molto semplice: la “post-verità” costituisce un momento di mobilitazione di massa con pochi precedenti. Ogni utente del Web esprime la propria verità, con una libertà che tecnicamente è sovrana rispetto a ogni altra istanza.
Può esserci una democrazia senza verità condivisa? Quali possono essere i caratteri della democrazia nell’epoca della post-verità?Di questi temi parlerà appuntoMaurizio Ferraris, uno dei pensatori italiani più autorevoli a livello internazionale, dal 1995 professore ordinario di Filosofia Teoretica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (dal 2012 “Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione”") dell'Università degli Studi di Torino. Presso l'ateneo torinese Ferraris dirige il LabOnt-Laboratorio di Ontologia di cui è stato Direttore dal 1999 al 2015 e di cui è Presidente dal 2016. Ha studiato a Torino, Parigi (prendendo un diploma d'études approfondies con Jacques Derrida alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales), all'Università di Heidelberg ed ha insegnato in importanti università europee. Dirige la Rivista di Estetica e fa parte del Comitato direttivo di Critique, del Círculo Hermenéutico editorial e della rivista ”aut aut”. Dal 1989 al 2010 ha collaborato al supplemento culturale de “Il Sole 24 Ore”. Dal 2010 scrive per le pagine culturali de “La Repubblica”. Dopo aver scritto e condotto “Zettel - Filosofia in Movimento” per Rai Cultura, dal 2015 conduce “Lo Stato dell'Arte” su Rai 5, dedicato all'approfondimento di temi d'attualità, politica e cultura. In ambito teorico, ha legato il suo nome al rilancio dell'estetica come teoria della sensibilità, a una ontologia sociale intesa come ontologia dei documenti (documentalità) e a un superamento del postmodernismo attraverso la proposta di un nuovo realismo.
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