I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Agricoltura

Nei due fine settimana centrali di luglio ad Usseglio torna la Mostra Regionale della Toma di Lanzo e dei formaggi d’alpeggio. L’appuntamento è da venerdì 14 a domenica 16, sabato 22 e domenica 23 luglio. L’evento è come sempre organizzato dal Comune di Usseglio e dall’associazione turistica Pro Loco, con il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e di molti Enti locali, tra i quali ovviamente la Città Metropolitana di Torino.
Alla Mostra saranno presenti oltre cento espositori selezionati, provenienti da tutta Italia e non solo, che faranno da corona ad una serie di appuntamenti tematici legati alla Toma di Lanzo. Sono stati invitati quattro produttori delle zone terremotate di Marche e Abruzzo, per sostenere la ripresa del loro territorio e trovare forme di collaborazione con i produttori piemontesi.
Il programma completo è consultabile nel portale Internet www.sagradellatoma.it e nella locandina allegata al presente comunicato. Sono previste degustazioni guidate, convegni, incontri e dibattiti, mostre fotografiche, alpeggi didattici per bambini e adulti, concorsi, passeggiate gastronomiche e, novità di quest’anno, la Casa del Margaro.
Negli ultimi anni gli organizzatori hanno fatto un grande sforzo per rinnovare la formula della manifestazione e per promuoverla nel mondo dell’informazione, individuando come media partner il quotidiano “La Stampa” e il settimanale “Il Risveglio”.
All’inaugurazione dell’evento, che si terrà venerdì 14 luglio alle 17,30, sarà svelato il vincitore del concorso “Disegna la tua maglietta per la ventunesima edizione della Mostra Regionale della Toma di Lanzo e dei formaggi d’alpeggio”, a cui hanno partecipato 185 alunni. Il disegno premiato sarà presente sulla maglietta ufficiale della ventunesima edizione.
Sabato 15 luglio nell’antico complesso parrocchiale di Usseglio è in programma l’evento “Valli di Lanzo-Valli di Latte”, organizzato dal Museo civico “Arnaldo Tazzetti”, che ha invitato i piccoli produttori artigianali di formaggi delle Valli di Lanzo a proporre i loro prodotti caseari in degustazioni guidate. Con il supporto di autorevoli esperti si discuteranno temi cruciali per la promozione di una rinnovata filiera del latte. Tradizione e innovazione saranno alla base del programma presentato dal museo “Tazzetti”, che vuole proporre una rivisitazione della tradizione locale attraverso l’uso di nuove tecniche per migliorare la produzione. Il “Tazzetti” si è ormai esteso da Usseglio a Lemie e Viù e si pone come un elemento di stimolo per la crescita culturale dell’intera valle. La giornata si aprirà alle 10,30 e proseguirà alle 11 con un dibattito, a cui faranno seguito la degustazione e il mercato dei formaggi.

Agricoltura

Da venerdì 1 a domenica 10 settembre a Carmagnola tornerà “Peperò”, la Fiera Nazionale del Peperone, la più grande in Italia dedicata a un singolo prodotto agricolo, con un’area espositiva di 14.000 metri quadrati. La fiera è a tutti gli effetti un festival, che propone 10 giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. Giovedì 29 giugno alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2017 ha partecipato la Consigliera metropolitana delegata al turismo Anna Merlin. Gli organizzatori e gli amministratori comunali carmagnolesi hanno sottolineato che nel 2016 “Peperò” ha registrato oltre 250.000 visitatori e una ricaduta economica sul territorio di circa 4.900.000 euro, certificata da una ricerca universitaria. Tra i numerosissimi appuntamenti in programma vi sono i talk show condotti dal giornalista Paolo Massobrio e il concerto di Bianca Atzei. Vista la crescita qualitativa e quantitativa che “Peperò” ha vissuto negli ultimi anni, l’amministrazione comunale di Carmagnola ha deciso di cambiare il nome della manifestazione da “Sagra” a “Fiera Nazionale del Peperone”.

Proposte per tutti i gusti, i pubblici e gli interessi

Come accade ormai da alcuni anni, a settembre a Carmagnola i visitatori troveranno la Piazza dei sapori e diverse aree enogastronomiche, potranno partecipare a talk show ed eventi, degustare lo street food, visitare una grande rassegna commerciale con 220 espositori, assistere a spettacoli di teatro e cabaret e a esibizioni sportive, ascoltare concerti e partecipare alla tradizionale Festa di Re Peperone e della Bela Povronera, con la sfilata di centinaia di personaggi in costume. Tornerà l’apprezzato spazio per i bambini, con attività, giochi e spettacoli. La Fiera del Peperone è anche una delle più grandi manifestazioni urbane in Italia, con vie e piazze che vengono trasformate nell’aspetto e nel nome e con una attenta ricerca sulla qualità e sul legame con i territori, che consente di proporre le eccellenze nazionali e accontentare tutti i gusti.
Ma il protagonista principale è il Peperone di Carmagnola, che viene raccolto manualmente a partire dalla fine di luglio, rispettando un severo disciplinare di produzione. È un prodotto apprezzato in tutta Italia per la sua qualità e genuinità e per il fatto che si presta alle più svariate preparazioni. I visitatori potranno acquistare e gustare le quattro tipologie morfologiche riconosciute dal Consorzio dei produttori: il Quadrato a forma cubica e tre o quattro punte, il Corno di Bue dalla forma allungata, il Trottola a forma di cuore e il Tumaticot tondeggiante e schiacciato ai poli. Per tradizione, nella prima domenica della manifestazione viene organizzato il concorso mostra-mercato del peperone riservato ai produttori locali, con gli esemplari vincitori che vengono battuti all’asta per beneficenza. Oltre a valorizzare al massimo il Re Peperone, la Fiera si pone da sempre anche l’obiettivo di porre in risalto l’intera produzione agricola del territorio, dagli ortaggi (porri, asparagi, pomodori) ai formaggi (tome, formaggi del fieno), dalle carni bovine della razza Piemontese a quelle del pollame e dei conigli.

Alla scoperta dei tesori della città

Per i visitatori che giungono a Carmagnola da molte parti d’Italia (rilevante, ad esempio, la presenza di liguri e lombardi) la Fiera del peperone è la “porta d’accesso” a un mondo di tradizioni, valori, sapori e conoscenze, che caratterizzano il territorio carmagnolese. Eventi, mostre e allestimenti organizzati durante la Fiera puntano a far conoscere e a valorizzare il patrimonio architettonico e culturale della città: il castello del XII secolo che ospita la sede del Comune; il seicentesco Palazzo Lomellini; la Civica Galleria di arte contemporanea, che ospita mostre, concerti, incontri e dibattiti; l’abbazia di Santa Maria Assunta a Casanova risalente al XII secolo, con la chiesa, il monastero e la cripta; il Ghetto ebraico e la Sinagoga; l’antica dimora quattrocentesca di Casa Cavassa; molte chiese antiche e numerosi musei tra i quali l’Ecomuseo della cultura della lavorazione della Canapa. Carmagnola è dunque una città ricca di storia, di mercati e di manifestazioni tradizionali legate alla cultura popolare locale, in cui è bello passeggiare per ore, non solamente in occasione della Fiera del Peperone.

Le novità dell’edizione 2017

Tra le novità della sessantottesima edizione l’assegnazione di premi agli espositori che avranno le idee più innovative sulla valorizzazione del peperone, l’iniziativa “La tradizione... col Peperone!" che coinvolgerà dieci foodblogger provenienti da diverse regioni in un "contest" che prevede la rivisitazione di una ricetta della tradizione culinaria del territorio di provenienza di ciascuno, riproponendola con l'inserimento del peperone di Carmagnola come protagonista. Le ricette verranno valutate da una giuria presieduta da Paolo Massobrio e da una giuria popolare “social” che si esprimerà attraverso Facebook.
Nel Salone della Chiesa di San Filippo tornerà anche quest’anno il Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino con una selezione dei migliori produttori locali e il Pane della Sagra al peperone preparato in collaborazione con l’Unitre e venduto a scopo benefico. In San Filippo saranno presenti anche una ventina di aziende provenienti dai Comuni terremotati del Centro Italia, per iniziativa di CIA e Coldiretti.
La Fiera Nazionale del Peperone è organizzata dal Comune di Carmagnola in collaborazione con Pro Loco, Ascom, Coldiretti e grazie al prezioso contributo di sponsor privati e di numerosi volontari. La Città Metropolitana di Torino ha concesso anche quest’anno il patrocinio all’evento. La gestione e la ricerca degli espositori sono a cura dell’agenzia Totem di Chiavari (Genova) che, in collaborazione con l’associazione nazionale “La Compagnia dei Sapori”, collabora per il terzo anno al nuovo progetto di rinnovamento della storica manifestazione.

Agricoltura

Conto alla rovescia ormai iniziato per il weekend dell’ottava edizione della manifestazione “Di Freisa in Freisa”, in programma sabato 17 e domenica 18 giugno nel centro storico di Chieri. Quest’anno l’evento, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, si preannuncia ancora più “pop”, per festeggiare i cinque secoli di un vino che non è mai stato così giovane.
“Di Freisa in Freisa” è organizzato dalla Città di Chieri in collaborazione con il Consorzio del Freisa di Chieri e il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, con il supporto della società Totem per la parte tecnico-logistica e la segreteria organizzativa.

TRA STORIA E SCIENZA VITIVINICOLA

È del 1517 la bolla doganale che cita per la prima volta una delle denominazioni piemontesi più eclettiche: “pro qualibet carrata fresearorum solidum unum, denarios sex”. Il Freisa è un vitigno versatile e con geni decisamente nobili, visto che recenti studi del CNR lo indicano come diretto discendente del Nebbiolo. Oggi il Freisa è coltivato quasi esclusivamente in Piemonte, dove interessa una superficie di 854 ettari, quasi il 2% dell’area vitata regionale. I vigneti si estendono dalle colline a sud di Torino, che vanno da Chieri ad Asti, al Casalese alessandrino e in piccole aree della Langa Cuneese, nel Tortonese, nel Pinerolese, Canavese e nei Colli Novaresi.
È un vitigno autoctono e poliedrico, le cui uve rosse si prestano a stili di vinificazione profondamente diversi, dando vita a vini frizzanti, secchi, dolci, giovani, ma anche adatti a invecchiare.

EVENTI E ANIMAZIONI PER TUTTI I GUSTI E GLI INTERESSI

Saranno le innumerevoli sfumature del Freisa ad essere valorizzate dall’evento chierese, con laboratori, degustazioni e contaminazioni che vedranno il vino duettare con la musica, la letteratura e i prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia locale. Protagoniste assolute saranno le cinque Doc del Piemonte: Freisa di Chieri, Freisa d’Asti, Monferrato Freisa, Langhe Freisa e Colli Tortonesi Freisa. Sarà possibile degustarle andando letteralmente “Di Freisa in Freisa” per le vie del centro storico di Chieri, passeggiando lungo l’Enoteca itinerante che proporrà una selezione delle migliori etichette. Il costo del coupon che dà diritto a quattro assaggi è di 8 Euro più 2 Euro di cauzione per il calice.
L’inaugurazione ufficiale è in programma sabato 17 giugno alle 12, con un’anteprima già nel pomeriggio di venerdì 16 alle 18, quando, in occasione dell’incontro a Chieri delle Città del Piemonte di Terra Madre, Carlo Petrini riceverà nel cortile del Municipio la cittadinanza onoraria della città capitale del Freisa. Sempre venerdì pomeriggio, piazza Cavour si trasformerà nella Piazza del Gusto che, per l’intero weekend, ospiterà i prodotti d’eccellenza dei Maestri del Gusto di Torino e piatti tipici regionali da tutta Italia, ma anche laboratori di panificazione per adulti e bambini, dedicati ai tradizionali grissini Rubatà e alla Focaccia dolce di Chieri. In piazza Umberto I sarà invece allestita la “Freisa Lounge", che accoglierà i numerosi workshop aperti al pubblico. A partire dalle 14 di sabato 17 si parlerà di riscatto dei vitigni autoctoni e delle piccole Doc, ma anche di terroir e di effervescenza, di legami tra fotografia e vino, di abbinamenti e mix, come quello che vedrà la storia del Freisa e del Vermouth “miscelate” in un’edizione speciale della Martini Bar Academy.
Domenica 18 spazio al racconto delle più belle storie sul Freisa, alle degustazioni alla cieca e agli approfondimento su temi di attualità, come le intolleranze alimentari nel mondo del vino. Per partecipare ai workshop è consigliata la prenotazione online all’indirizzo bit.ly/2slFYq1 oppure sul posto presso le casse di vendita dei carnet degustazione. Non mancheranno le contaminazioni artistiche. Domenica 18 alle 11 la Freisa Lounge ospiterà i “Foodscape” di Patrizia Piga, artista internazionale che ha vinto recentemente a Londra il Fine Art Photography Award e il One Eyeland Photography Award in India, la quale presenterà un’opera inedita realizzata in occasione del 500° anniversario del Freisa. Alle 18 si terrà la premiazione del contest fotografico e verrà svelata l’opera di bodypainting dedicata al Freisa, realizzata dagli artisti della Gv Professional Make Up Academy.
Per l’intero weekend lungo via Vittorio Emanuele II sarà possibile ammirare la mostra "I Colori della nostra Terra”, curata dall’Unione Artisti Chierese e dal Circolo degli Artisti di Torino. Durante le giornate della manifestazione ci sarà anche la “Musica on the wine’s road”, proposta dagli allievi del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Sabato 17 alle 21 andrà in scena il “Freisa sound”, con il concerto del Quintetto di Ottoni Pentabrass del Teatro Regio di Torino, accompagnato da "spiriti" di Freisa. Alle 22 ci sarà invece “Freisa on the rocks: I giardini del Vermouth”, in un mix tra erbe, piante aromatiche, vermouth, Freisa, ghiaccio e grande sound.
Domenica 18 alle 20 la Freisa Lounge ospiterà l’incontro “Sconfinando tra vino, racconti e musica”, un reading musicale dedicato a Carmelo Bertagna con Giorgio Conte e Paolo Massobrio, che si concluderà con il brindisi finale dell’ottava edizione della manifestazione.

UN’OCCASIONE PER SCOPRIRE CHIERI, LA COLLINA TORINESE E LA SUA ENOGASTRONOMIA

L’intero weekend sarà una grande festa, con negozi aperti e l’occasione per andare alla scoperta della città delle Cento Torri e delle sue colline: i monumenti cittadini, il Museo del Tessile e quello di Storia dell’Enologia di Casa Martini e, qualche chilometro più in là, il Museo del Gesso di Moncucco Torinese.
Sabato 17 alle 17 ci sarà anche l’appuntamento con “L’ora dell’Aperitivo”, una passeggiata guidata nel centro storico di Chieri, con degustazioni pensate anche per coloro che sono intolleranti al glutine (per informazioni e prenotazioni: chieri@coopitur.com – 011.9428440).
Ristoranti ed enoteche locali proporranno menu a tema, mentre sette cantine a cavallo tra le colline chieresi e astigiane apriranno le porte ai visitatori: Rubatto, Balbiano, Il Girapoggio, La Borgarella, Terra dei Santi, Cascina Gilli e Rossotto. Sarà inoltre possibile visitare il vigneto sperimentale dell’Università di Torino, presso il centro Bonafous di strada Pecetto, domenica 18 alle 10, con prenotazione obbligatoria scrivendo a cantina.sperimentale@unito.it
Durante le giornate della manifestazione si potrà richiedere anche lo speciale annullo filatelico di Poste Italiane dedicato al cinquecentenario del Freisa.
Per arricchire il calendario di “Di Freisa in Freisa” quest’anno il programma prevede anche quattro appuntamenti off. Dopo il primo incontro dedicato alla mixology lo scorso 30 maggio e quello con l’alta cucina di Villa Somis del 6 giugno, lunedì 12 giugno Casa Martini ospiterà un evento riservato a giornalisti e blogger, mentre il 27 giugno il Freisa incontrerà la cucina sperimentale del giovane chef del “Geranio” di Chieri, Christian Mandura.

Agricoltura

Domenica 11 giugno appuntamento a Foglizzo, dove la Pro Loco organizza la tradizionale Sagra del Côssot (zucchina) in collaborazione con le altre associazioni del paese e con il patrocinio della Città Metropolitana.
Il programma prevede per le 8,30 un incontro turistico per gli appassionati di quad, per le 9 la camminata a passo libero "Cossot in cammino", un concerto di musica classica alle 10 nella chiesa di San Giovanni, alle 11,30 l'apertura dello stand gastronomico della Pro Loco con piatti a base di côssot, alle 11,45 nel castello la premiazione del concorso "L'angolo che ti è rimasto più impresso delle precedenti edizioni della Sagra del Côssot". Alle 15,30 si terrà un incontro di tennis, mentre alle 16 ci sarà l'inaugurazione del restauro del portale storico nella piazza del mercato. Alle 17 la cooperativa sociale Pier Giorgio Frassati e la scuola secondaria di primo grado di Foglizzo presenteranno "Non solo parole", una festa per l'inaugurazione del murale realizzato nella residenza sanitaria assistenziale Hospice di via Olivero 19, con musica e merenda insieme.
Durante tutta la giornata si svolgerà una maratona musicale organizzata da alcuni organisti canavesani, allo scopo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione di un autentico gioiello dell'arte organaria settecentesca: l'organo Landesio 1743 della chiesa della Confraternita di San Giovanni.
Sarà aperto e visitabile il museo "La Ramassa" e si terranno dimostrazioni della lavorazione della saggina, sino al raggiungimento del prodotto finito. Non mancheranno la preparazione e la cottura dei tradizionali Canestrelli canavesani e si potrà visitare il Mulino di Pietro Querio, che risale al 1387.
Il mercatino dei prodotti del territorio proporrà formaggi, salumi, verdure e miele, mentre gli hobbisti esporranno gli oggetti frutto della loro creatività. Vi saranno aree dedicate ai giochi dei bambini e si potranno cavalcare i cavalli allevati e addestrati dal Circolo Arci "Il Pioppeto" di Volpiano. È anche in programma un'esposizione di auto d'epoca. Ci si potrà far controllare gratuitamente la pressione sanguigna e, se a digiuno, la glicemia, per iniziativa delle sezioni di Foglizzo della Croce Rossa e dell'AVIS. Saranno allestite mostre nella sala consiliare del Castello, mentre i negozi del paese saranno tutti aperti e la musica allieterà le strade principali di Foglizzo.

Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.prolocofoglizzo.it o scrivere a info@prolocofoglizzo.it

Agricoltura

Uno dei prodotti più tipici della vitivinicoltura “eroica” di montagna, il Ramìe, si “racconterà” insieme ai suoi produttori martedì 30 maggio alle 21 nella sala consiliare del Comune di Pomaretto. Si farà un po’ di storia di un vino e di un vigneto oggetto di una riscoperta forse insperata negli ultimi quindici anni, ma si parlerà anche del futuro, cioè della salvaguardia dei vigneti eroici e storici, grazie alla Legge 238 del 2016.
Le voci che “racconteranno” il Ramìe saranno quelle dei titolari delle aziende “La Chabranda”, Daniele Coutandin e “La Rivà” e del Consorzio produttori Terre del Ramìe. Interverranno anche l’agronomo e produttore Nicolò Refourn; Giulio Re, ricercatore e agronomo presso la Scuola Malva Arnaldi di Bibiana; Elena Di Bella, dirigente del Servizio sviluppo montano, rurale e valorizzazione produzioni tipiche della Città metropolitana; Ettore Ponzo, vicepresidente del Comitato professionale ArevRegioni vitivinicole europee. La serata si concluderà con una degustazione di Ramìe.

UNA VITIVINICOLTURA CHE È TRADIZIONE E DIFESA DEL TERRITORIO

Nonostante la crisi economica che ha caratterizzato l’ultimo decennio, quella della riscoperta e valorizzazione del Ramìe nelle valli Chisone e Germanasca è la storia di una piccola iniziativa economica di successo. Le vigne da cui proviene l’uva vinificata nel Ramìe sono state impiantate con grande fatica nei secoli scorsi a una quota tra i 600 e i 900 metri, lungo pendii estremamente ripidi, contraddistinti da terrazzamenti a secco. All’imbocco della Val Germanasca è impossibile non notare le vigne che incombono sulla strada di fondovalle, quasi “strappate” alla montagna, sul versante pietroso esposto a meridione.
La tradizione vinicola locale risale all’epoca medievale e, anche se con grande fatica, ha resistito alla diffusione della Filossera alla fine del XIX secolo, per poi rinascere nel secondo dopoguerra raggiungendo discreti livelli qualitativi. Tanto che Luigi Veronelli scrisse a proposito di quello che però chiamò erroneamente “Ramiè”, che aveva un “colore rosso rubino e delicato profumo. Sapore giustamente asciutto, fine, gustoso”.
Il recupero dei terrazzamenti abbandonati e il superamento della produzione per il semplice autoconsumo sono però recenti, anche se la denominazione Doc nell’ambito della famiglia “Pinerolese” risale al 1996. I “profeti” della ricoperta del Ramìe sono stati Daniele Coutandin e l’agriturismo La Chabranda, che furono i primi promotori, insieme all’assessorato provinciale all’agricoltura e montagna della Provincia di Torino, che finanziò nel 2003 la costruzione di una monorotaia per facilitare il lavoro e la vendemmia, riprendendo il modello già applicato con successo nelle Cinque Terre.
Dal 2009 il Comune di Pomaretto ha promosso la costituzione di un consorzio tra i piccoli contadini che ancora coltivavano le terrazze. Il nome ufficiale della Doc è “Pinerolese Ramie”, per un prodotto che scaturisce prevalentemente dalla fermentazione delle uve di un vitigno particolare e di estrazione montana come l’Avarengo. A queste uve possono essere aggiunte minori quantità di Neretto di Bairo e Avanà. La vinificazione è stata condotta per tre anni in maniera sperimentale a Chieri, presso l’Istituto Bonafous della Facoltà di agraria dell’Università di Torino. Successivamente il consorzio ha trasferito il processo di trasformazione delle uve in vino all’Istituto Malva Arnaldi di Bibiana. La collaborazione con l’Università ha consentito al consorzio di migliorare la qualità del vino e di aumentare progressivamente la produzione da 1000 a 4000 bottiglie. Il consorzio si occupa della gestione collettiva della vendita del vino e dell’accesso a finanziamenti per la manutenzione dei muri a secco e delle vigne.
Oggi il Ramie è proposto nei bar, nelle osterie e nei ristoranti delle valli Chisone e Germanasca e offre ai turisti un’esperienza aggiuntiva di conoscenza delle eccellenze del territorio. Il GAL è riuscito a ottenere finanziamenti europei per la manutenzione dei versanti su cui crescono le viti. La Città Metropolitana di Torino, grazie al progetto europeo “Strada dei vigneti alpini”, finanzierà al Comune di Pomaretto la valorizzazione di un itinerario di turismo enologico, con punti tappa che si dipaneranno lungo i versanti vitati, accompagnando il percorso della monorotaia.
Per i giovani di Pomaretto, forse, vivere esclusivamente di vitivinicoltura non sarà mai possibile, ma il Ramìe può costituire un’interessante integrazione al reddito e l’occasione per realizzare una manutenzione del territorio che fa bene sia all’ambiente che all’economia locale.

Agricoltura

Domenica 4 giugno tornerà a Torino l’appuntamento mensile con il Mercato dei prodotti tipici agroalimentari del “Paniere”, che nel 2017 si è spostato da piazza Statuto a piazza CLN. I prodotti proposti nel mercato del “Paniere” sono tutti rigorosamente di stagione o conservati secondo metodi naturali e tradizionali. La prima domenica di giugno i consumatori torinesi e i turisti che visitano il centro città potranno finalmente trovare in piazza CLN le Ciliegie di Pecetto, nel pieno della raccolta. Ci saranno anche le Antiche mele piemontesi, le farine e i prodotti da forno confezionati con gli Antichi mais piemontesi, i Canestrelli della Valle di Susa, i grissini Rubatà, il miele delle vallate alpine, la Menta di Pancalieri, i Giandujotti, il Sarass del Fèn, la Toma di Lanzo, il Genepy delle vallate alpine, i vini Doc del Canavese, i Nocciolini di Chivasso, il Salame di Giôra e il Salame di Turgia.

Carta d’identità delle Ciliegie di Pecetto

Le Ciliegie di Pecetto sono frutti appartenenti a due specie botaniche: il Prunus avium varietà Juliana, a polpa tenera, in italiano ciliegie propriamente dette, in piemontese “cirese” o “cerese”; il Prunus avium varietà Duracina, a polpa consistente, in italiano Duroni, in piemontese “Graffioni”. Nelle colline del Torinese e del Chierese, per le favorevoli caratteristiche del suolo e del clima della zona, si sono diffuse vecchie varietà o cloni, che si sono affermati localmente e sono coltivati secondo tecniche frutticole ecosostenibili e biologiche. In particolare si sono affermate negli anni varietà caratteristiche per il sapore, il colore o la resistenza allo spacco. Le principali sono: “Galucia”, durone di colore rosso scuro, grosso e rotondo, con picciolo lungo e polpa croccante; “Galuciu”, durone con buccia di colore rosso scuro e polpa consistente; “Graffione di Pecetto” o “Grafiun d'la Spirit” o “Graffione Bianco”, durone bianco di ottima consistenza, adatto alla conservazione sotto spirito; “Martini”, frutto cuoriforme, appiattito da una parte, di colore rosso brillante, polpa croccante, sapore molto dolce; “Mollana”, ciliegia resistente allo spacco, con polpa molle e non troppo dolce; “Vigevano”, ciliegia di colore rosso vivo; “Vittona della spiga”, a frutto cuoriforme, di sapore molto dolce; “Vittona”, tenera, dolce, con buccia di colore scuro e polpa di scarsa consistenza.

Sedici anni di progetti e iniziative per la valorizzazione delle produzioni tipiche

Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche, fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle Associazioni dei produttori o dai Consorzi. Il "Paniere" è stato fornitore ufficiale dei XX Giochi olimpici invernali Torino 2006. Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Ne fanno parte le 34 associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.

Per saperne di più: www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipiciwww.prodottidelpaniere.it www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/prodottidelpanieretorino/

Agricoltura

Domenica 28 maggio per chi ama e ricerca i prodotti agroalimentari tipici e genuini l’appuntamento è alle porte di Torino, a Fiano, laddove la pianura si “incastona” tra i primi rilievi delle Valli di Lanzo e laddove il Parco della Mandria racchiude un vero e proprio tesoro naturalistico. La fiera “Fiano ci cova”, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Confagricoltura Piemonte, l’azienda agricola Fantolino (che ha i suoi allevamenti nel territorio di Fiano) e la Pro Loco, è nata per valorizzare l’uovo di gallina, uno dei prodotti più tipici della zootecnia piemontese. E, infatti, in quale cascina, che sia dei secoli andati o del terzo millennio, mancano le galline?
L’evento, che alla sua prima edizione ha già ottenuto il patrocinio della Città Metropolitana, sostituisce la vecchia “Fèra d’j caplìn” (che ormai non attraeva più il pubblico e gli espositori), valorizzando gli usi alimentari e non dell’uovo di gallina. Ovviamente saranno presenti anche i produttori di altre specialità agroalimentari locali e ci saranno alcune aziende artigiane e dell’indotto. La Pro Loco allestirà punti di degustazione promozionale dei prodotti tipici e un pranzo take away. La “Cantina Social” proporrà degustazioni di vini, mentre lo chef Stefano Sforza preparerà una crema alla zabajone “da record”, per una degustazione che farà notizia. Nel teatro “Medici del Vascello” sono in programma incontri con gli espositori, che illustreranno le peculiarità dei loro prodotti. Ci saranno anche il concorso e la mostra di pittura “Nel nUovo… l’essenziale”, dedicati alle uova e alle galline. L’associazione “Arcieri d’Arcour” allestirà un campo tendato con figurante in costume medioevale, per richiamare le origini della contea omonima. Saranno allestite anche aree per il gioco e competizioni per i bambini.
Per saperne di più: www.comune.fiano.to.it, numeri telefonici 011-9254302 e 347-1990543, pagina Facebook Fiano ci cova

Agricoltura

Domenica 21 maggio a Coazze la filiera del legno sarà protagonista della terza edizione della fiera agricola e forestale “Lu bo e la fejri”. La manifestazione è organizzata dal Comune con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino ed è orientata ad esplorare le potenzialità delle attività forestali e la loro sostenibilità.
I temi portanti della terza edizione saranno la bioedilizia e le applicazioni d’avanguardia nel campo della costruzione e dell’isolamento attraverso l’uso di biomateriali. Negli stand tematici sarà possibile seguire una serie di workshop sulla bioedilizia (organizzati da Casa Clima) e sulle tecniche di costruzione innovative. Agli addetti forestali saranno proposte dimostrazioni con macchine e attrezzature del settore, come una segheria mobile e una scortecciatrice; il tutto in sicurezza con la supervisione della Croce Rossa di Coazze. Ospite della manifestazione sarà il Comune di Usseax, che ha ospitato le prime edizioni della fiera nazionale “Bosco & Territorio” e organizza da alcuni anni la manifestazione “LegnoinValle”.
“Lu Bo e la Fejri” è anche una manifestazione popolare che con il contributo dell’associazione commercianti “Giütumse” e della Pro Loco di Coazze, che proporranno una serie di iniziative per far trascorrere ai visitatori una piacevole giornata in alta Val Sangone. In viale Italia saranno allestiti banchi enogastronomici per gli acquisti a km 0, ma ci saranno anche i vivaisti, l’artigianato di qualità con hobbisti e professionisti e gli intrattenimenti musicali. I più piccoli potranno divertirsi con i giochi tradizionali in piazza I Maggio, con le passeggiate a cavallo in piazza Cordero e con le esibizioni di volo libero dei rapaci. Grande interesse anche per la gara di scultura del legno con le motoseghe e per la presenza di numerose scuole di intaglio della Val Susa e della Val Sangone. I più grandi che potranno cimentarsi con la gara della “satula” - la trottola tradizionale – gironzolare tra le bancarelle, degustare lo street food e i menù tradizionali.
Tra gli eventi della giornata, da segnalare, alle 11, l’inaugurazione della nuova sede della Coop Piccoli Frutti, in via de Fernex 17. L’evento sarà anticipato venerdì 19 alle 20,30 da un incontro tra operatori, aziende forestali ed Enti locali, che si svolgerà presso la sala dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone in Viale Italia ’61 1. I temi della serata saranno le iniziative per un utilizzo sostenibile e remunerativo dei boschi: l’affidamento pluriennale dei boschi del demanio, la gestione associata, le certificazioni, la ricomposizione fondiaria, la gestione del calore, la bioedilizia, le risorse per gli interventi nella gestione delle foreste, i bandi PSR e GAL. Tra i relatori Marco Corgnati (della Direzione difesa del suolo, montagna foreste- Regione Piemonte), Igor Boni (dell’IPLA), Paolo Maria Terzolo (Coordinatore ufficio forestali Val Chisone Germanasca e Val Pellice) e il Sindaco di Usseaux.

Agricoltura

Domenica 7 maggio tornerà a Torino l’appuntamento mensile con il Mercato dei prodotti tipici agroalimentari del “Paniere”, che nel 2017 si è spostato da piazza Statuto a piazza CLN. I prodotti proposti nel mercato del “Paniere” sono tutti rigorosamente di stagione o conservati secondo metodi naturali e tradizionali.
La prima domenica di maggio i consumatori torinesi e i turisti che visitano il centro città potranno trovare in piazza CLN l’Asparago di Santena, ma ci saranno anche le Antiche Mele piemontesi, le farine e i prodotti da forno confezionati con gli Antichi Mais piemontesi, i Canestrelli della Valle di Susa, i grissini Rubatà, il Miele delle vallate alpine, la Menta di Pancalieri, le Ciliegie di Pecetto (in prodotti trasformati, in attesa dei frutti freschi, che saranno protagonisti del mercato di giugno), i Giandujotti, il Sarass del Fèn, la Toma di Lanzo, il Genepy delle vallate alpine, i vini Doc del Canavese, i Nocciolini di Chivasso, i Grissini Stirati e Rubatà, il Salame di Giôra, il Salame di Turgia, il Salampatata del Canavese.

Un tuffo nella storia con l'Asparago di Santena e il Conte di Cavour

La rinnovata presenza dei produttori santenesi dell’Asparago sarà l’occasione per approfondire la conoscenza botanica di questa specie appartenente alla famiglia delle Lilliacee. L’Asparago fa parte della storia e della cultura di Santena, la città di Camillo Benso conte di Cavour, il principale artefice dell’Unità d’Italia, produttore e grande buongustaio dei prelibati germogli. Santena da secoli è specializzata nella coltivazione di questo ortaggio di eccellenza della cucina italiana e piemontese, al quale è riconosciuta la qualifica di PAT-Prodotto Agroalimentare Tradizionale. In occasione del Mercato del “Paniere” in piazza CLN sarà nuovamente allestita temporaneamente la mostra “Cavour e il suo tempo”, che illustra gli ambienti e i contesti in cui si formò ed agì Camillo Benso di Cavour evidenziando lo spirito e il metodo caratteristici della sua azione politica. La mostra venne realizzata nel 2010, con il contributo dell’allora Provincia di Torino, in vista delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Ambientata a Torino, prima capitale d’Italia, propone la figura e l’opera del “Tessitore” come guida per ripercorrere pagine significative del Risorgimento, inquadrate nella dimensione italiana, europea e mondiale. I processi di cambiamento scientifici, tecnologici, agronomici, sociali, istituzionali, economici, produttivi, commerciali, trasportistici e culturali sono posti in rilievo per illustrare le complessità del quadro internazionale e interno di metà Ottocento. L’epopea della nascita del nuovo Stato nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo è ripercorsa mettendo in luce i problemi e le difficoltà che il Paese dovette affrontare prima e dopo l’Unificazione. La mostra è permanentemente esposta a Santena nel percorso di visita che comprende la tomba dello statista, il Castello Cavour, il parco monumentale e la Torre delle corone.

Come detto, l’Asparago fa parte della famiglia botanica delle Lilliacee, la stessa del Porro, del Giglio, dell’Aglio e del Tulipano. Di questo ortaggio si mangiano i teneri e dolci germogli, che emergono dal terreno sabbioso caratteristico del Bacino della Banna. A fine marzo o nei primi giorni di aprile, a seconda della temperatura della terra e dell’aria, i primi asparagi si slanciano verso il cielo alla ricerca dei raggi del sole che, con la fotosintesi clorofilliana, conferiscono la tipica colorazione verde, con striature violacee. Inizia così, ogni primavera, una campagna straordinaria che dura più di sessanta giorni e termina verso la metà di giugno. Il segreto della bontà dell'Asparago sta nel saper fare dell’agricoltore, nell’attenta raccolta e soprattutto nel consumo a tempo zero. Trattandosi di un tenero, delicato e dolce germoglio il tempo trascorso tra la raccolta e il consumo fa la differenza. Gli ortaggi santenesi si acquistano al dettaglio direttamente dalle aziende agricole aderenti all’Associazione Produttori Asparago di Santena e delle Terre del Pianalto o in qualificati negozi e bancarelle. oppure si possono gustare nei ristoranti e nelle trattorie che esibiscono il marchio dell'associazione. L'84° Sagra dell’Asparago di Santena è in programma quest'anno dal 5 al 14 maggio.

Sedici anni di progetti e iniziative per la valorizzazione delle produzioni tipiche

Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche, fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle Associazioni dei produttori o dai Consorzi. Il "Paniere" è stato fornitore ufficiale dei XX Giochi Olimpici invernali Torino 2006.
Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino. Ne fanno parte le 34 associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.

Per saperne di più: www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipiciwww.prodottidelpaniere.it www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/prodottidelpanieretorino/

Agricoltura

Tre giorni dedicati alla carne bovina, quella della Razza Piemontese, quella di eccellenza e di qualità che non fa male alla salute e che, se consumata nelle dosi adeguate, non dovrebbe mai mancare in una dieta equilibrata. La proposta di riscoprire la Razza Piemontese e la sua carne viene da Cavour, dove l’ultimo fine settimana di aprile è dedicato alle degustazioni e alla vendita dell’eccellenza zootecnica del Pinerolese e della porzione della provincia di Cuneo al confine con la Città metropolitana di Torino.

La rassegna “Cavour, Carne di razza Piemontese, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, da diciassette anni esalta la filiera dell’Oro rosso, con pranzi, cene, degustazioni, illustrazioni delle caratteristiche organolettiche della carne della “Piemontese”, ma anche con la Fiera di Primavera e le visite al suggestivo centro storico ai piedi della Rocca.

IL PROGRAMMA

Venerdì 28 aprile alle 19 sotto l’ala comunale di piazza Sforzini la kermesse gastronomica cavourese inizierà con “Ala del Gusto: i sapori della carne”, una cena self-service organizzata dall’associazione CavourCommercio, con decine di piatti sfiziosi, dall’antipasto al dessert.

Alle 20,30 nella chiesa del Residence San Lorenzo, in piazza IV Novembre,“Musica per la scuola”, un concerto della banda musicale San Lorenzo, con la partecipazione speciale di piccoli musicisti cavouresi e del coro “Accademia delle note sparse” e con la collaborazione del Comitato Genitori. L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà utilizzato per la scuola elementare di Cavour.

Sabato 29 aprile per tutta la giornata in via Roma e in piazza Sforzini ci saranno le bancarelle dei prodotti della terra, a cura delle aziende aderenti a Coldiretti, Cia e Confagricoltura. Macellerie e negozi saranno ovviamente aperti e i commercianti di Cavour inviteranno a scoprire il centro naturale commerciale. In piazza III Alpini si terrà la Mostra zootecnica regionale organizzata dall’Associazione Regionale Allevatori. In piazza Solferino ci sarà invece la mostra della meccanizzazione agricola. “La carne piemontese in tavola” è invece un’iniziativa dei ristoranti cavouresi, che proporranno menù a base di carne di razza bovina piemontese. Anche sabato 29 tornerà “Ala del Gusto” in piazza Sforzini: si degusterà a self service il Bollito misto alla Piemontese, a pranzo a partire dalle 11.30, mentre la cena inizierà alle 18. Alle 14,30 in piazza III Alpini si terrà l’inaugurazione ufficiale della XVIII rassegna “Cavour Carne di Razza Piemontese”, con l’intrattenimento musicale della banda San Lorenzo di Cavour. Si potrà anche partecipare a Cascine aperte”, un tour nelle campagne a bordo della navetta della Cavourese spa, per scoprire alcuni allevamenti di razza bovina Piemontese del territorio: cascina Monache di Cavour, azienda agricola La Maddalena di Cavour e cascina San Nazario di Bibiana. La navetta costerà 3 Euro (gratis bambini e ragazzi fino a 14 anni, se accompagnati dai genitori) e partirà da piazza Re Umberto alle 10, alle 14,30 e alle 16, con prenotazione obbligatoria all’Infopoint Procavour in piazza Sforzini. Si potrà anche scoprire il centro storico di Cavour con il “Pedibus”, una passeggiata con l’accompagnamento dei volontari della Procavour, alla scoperta delle tradizioni e delle curiosità di una cittadina con oltre duemila anni di storia, con partenze alle 15 e alle 16. La prenotazione gratuita è obbligatoria (sino a esaurimento dei posti) all’Infopoint Procavour in piazza Sforzini. Alle 21 in piazza Sforzini intrattenimento musicale a ingresso libero sotto l’Ala comunale.

Domenica 30 aprile torneranno il tour “Cascine Aperte” e il “Pedibus” nel centro storico e la Fiera di Primavera, con centinaia di bancarelle e stand per uno shopping economico, variopinto e multietnico. In via Roma e piazza Sforzini ci saranno i prodotti della terra a cura delle aziende aderenti a Coldiretti, CIA e Confagricoltura, macellerie e negozi saranno aperti, in piazza III Alpini ci sarà la Mostra zootecnica e in piazza Solferino quella della meccanizzazione agricola. Per i bambini la festa sarà sotto il porticato di piazza IV Novembre, dove verrà allestita la “Fiera in miniatura”, con l’esposizione dei modellini di trattori “Bruder”, a cura del gruppo Amici dei Bruderini di San Nicola di Villafranca. I bambini e i ragazzi appassionati di modellismo si sfideranno nell’allestimento delle scenografie delle aziende agricole. Torneranno ovviamente “La Carne Piemontese in tavola” nei ristoranti e l’Ala del Gusto in piazza Sforzini, dove, dalle 11 alle 13, si potrà anche provare l’Aperitivo con la Piemontese, a cura di Confagricoltura Torino, in abbinamento ai vini Doc del territorio provinciale. Dalle 14,30 in piazza Sforzini ci sarà anche l’animazione per bimbi con Monica Ghigo. Il gran finale della kermesse è affidato alla cena di gala “La Fassona”, a cura dei ristoranti “La Nicchia”, “Vetta della Rocca” e “Al 47”. La prenotazione è obbligatoria entro venerdì 28 aprile direttamente nei ristoranti o nella sede della Procavour. Durante la rassegna si terrà anche la mostra mercato dei piccoli animali, allestita in piazza Solferino in collaborazione con l’Associazione Ornitologica Pinerolese e l’azienda agricola Ghidella di Pancalieri. La mostra di pittura del 2017 sarà una personale di Maria Magnano intitolata “Quando d’inverno dormivo su di un assito nella stalla”: la si potrà visitare in via Re Umberto 4. La mostra personale di Michele Morello sarà invece allestita nella galleria d’arte di via Giolitti 5. Durante la manifestazione saranno aperti al pubblico la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, il Museo d'arte sacra di Via Giolitti e l’Abbazia di Santa Maria, con possibilità di visite guidate a cura dell’Associazione “Anno Mille”, su prenotazione al numero 334-9774348.

Per tutte le informazioni sulle manifestazioni cavouresi si può telefonare ai numeri 0121-68194 e 0121-6114, oppure scrivere procavour@cavour.info o consultare il sito Internet www.cavourcarne.it