Agricoltura
Domenica 5 giugno dalle 9 alle 19 si rinnova l'appuntamento mensile del Mercato del Paniere a Torino in piazza Statuto, con l'assortimento consueto di prodotti agroalimentari tipici e di eccellenza provenienti dall’intero territorio della Città Metropolitana di Torino: dall'ortofrutta ai dolci, dai formaggi ai vini.In un’ottica di rigorosa stagionalità della produzione e della vendita, l’inizio di giugno è particolarmente indicato per l’acquisto e il consumo dell’Asparago di Santena e delle terre del Pianalto e delle Ciliegie di Pecetto.
Inoltre, nel Mercato del Paniere in piazza Statuto le Valli di Lanzo saranno rappresentate dalla Toma di Lanzo e dai Torcetti, la Val Pellice dal Sarass del Fèn (tipica ricotta stagionata nel fieno) e dalle Antiche mele piemontesi (che in questa stagione sono presenti sotto forma di prodotti trasformati). La Collina Torinese porterà il suo contributo con la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, i Grissini Rubatà di Chieri e, appunto, con le Ciliegie di Pecetto. Queste ultime, anche fuori stagione, vengono proposte nei prodotti trasformati come Ratafià e Ciliegie sotto spirito. Ma non è tutto: i visitatori del Mercato del Paniere potranno degustare e acquistare il Salampatata del Canavese, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i Giandujotti fatti a mano, i Nocciolini di Chivasso e altri prodotti.
Le Ciliegie possono anche offrire l’occasione per una gita “fuori porta”, in occasione della Festa delle Ciliegie, in programma a Pecetto, anche in questo caso domenica 5 giugno Saranno ospiti della manifestazione molti altri prodotti e produttori del Paniere, nonostante la concomitanza del mercato di Torino. Anche a Pecetto, quindi, si potranno acquistare l’Asparago di Santena, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i prodotti trasformati ottenuti dalle Antiche mele piemontesi, il Sarass del Fèn, la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno e il Salame di Giôra di Carmagnola.
ASPARAGO DI SANTENA E CILIEGIE DI PECETTO: DUE PRELIBATEZZE DEL TERRITORIO
L'Asparago appartiene alla stessa famiglia delle liliacee, cioè quella dei gigli e dei mughetti. Di questo ortaggio si mangiano i “turioni”, vale a dire i germogli, di sapore delicato, che si formano dai rizomi sotterranei. Pare che l'asparago sia originario del Medio Oriente, tesi suffragata dal fatto che era consumato già nell'antica Mesopotamia e in Egitto. Era fra i doni del corredo funerario del faraone Nefertiti. Gli antichi Greci gli attribuivano doti afrodisiache, ma forse spetta ai Romani il merito di aver scoperto le doti gastronomiche dell’Asparago, poiché prima di allora era apprezzato più che altro per le sue qualità terapeutiche. Nel XIX secolo, il Conte Camillo Benso di Cavour, interessatosi alla coltivazione dell’ortaggio, affermò che l'Asparago era stato la “sorgente della prosperità di Santena”, come lo statista scrisse in una lettera al chimico scozzese Al Johnston. In Piemonte è rinomato l’Asparago di Santena, di Poirino e dei paesi limitrofi. Le sue qualità organolettiche dipendono in gran parte dal tipo di terreno permeabile e sabbioso, dalla maturazione fuori serra e dall'impiego di concimi organici.
Le Ciliegie di Pecetto sono frutti appartenenti a due specie vegetali: il Prunus avium varietà Juliana a polpa tenera e il Prunus avium varietà Duracina a polpa consistente (in italiano “Durone”). Nelle colline del Torinese e del Chierese, grazie alle favorevoli caratteristiche del suolo e del clima, si sono diffuse vecchie varietà o cloni che si sono affermati localmente e sono coltivati secondo tecniche frutticole ecosostenibili e biologiche. In particolare si sono affermate negli anni varietà caratteristiche per il sapore, il colore o la resistenza allo spacco.
PER SAPERNE DI PIÙ SUI PRODOTTI DEL PANIERE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città Metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio provinciale, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da produttori locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime locali, costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale.
Per saperne di più: www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere/prodotti-tipici
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"Mangiare a scuola. Le politiche alimentari per una qualità accessibile e diffusa”: se ne è discusso in un convegno che si è tenuto stamani nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 della Città Metropolitana di Torino, nell’ambito dell’iniziativa "Nutrire Torino metropolitana", lanciata nel 2015, con lo scopo di costruire in modo partecipato un'Agenda delcibo. Durante i lavori è stato presentato lo “stato dell’arte” dei capitolati d’appalto e delle buone pratichealimentari nelle scuole primarie dei 256 Comuni della Città Metropolitana di Torino che ospitano mense scolastiche. L'obiettivo è quello di giungere alla riscrittura dei capitolati insieme agli allievi e a tutti gliattori coinvolti.Si è anche parlato dell'educazione alimentare nelle scuole primarie, analizzando l’esperienza torinese "Il Menù l'ho fatto io" e la possibilità di estenderla alle altre realtà metropolitane, impostando un’azione didattica sistematica che superi le esperienze occasionali. L’ambizione di coloro che hanno pensato il progetto e ne hanno curato la realizzazione è anche quella di coinvolgere i quartieri e gli ospedali in progetti contro gli sprechi alimentari e per la promozione dei prodotti a km zero. Si è quindi ipotizzata – e sarà presto sperimentata in una scuola di Torino - l’istituzione di cucine sociali di quartiere, che servano sia le mense scolastiche in orario scolastico che i singoli cittadini nell’orario extra scolastico.
Dall'indagine “Verso l'Atlante del cibo” - dedicata appunto ai 256 Comuni della Città Metropolitana di Torino che ospitano mense scolastiche - emerge che nei capitolati d'appalto non sempre la filiera cortissima viene considerata un prerequisito o un elemento da premiare, prevalendo piuttosto la filiera regionale o nazionale. Fra le proposte emerse dalla ricerca, vi è quella di realizzare progetti di formazione e accompagnamento dei Comuni nella scrittura dei capitolati d'appalto e nell'analisi delle offerte, cominciando dalla quarantina di appalti in scadenza fra il 2017 e il 2018.
Nel corso del convegno è stata inoltre avviata una riflessione sulla qualità degli alimenti offerti nelle scuolesecondarie superiori, tenuto conto della fase delicata che gli adolescenti attraversano e del ruolo strategico che può esercitare il rapporto con ilcibo. Le scuole secondarie ospitano bar e, talvolta, mense e distributori automatici di alimenti, che propongono cibi non sempre appropriati per una corretta alimentazione e una relazione equilibrata con la vita e la natura.
“Le linee guida nazionali della ristorazione scolastica e il Pianodi prevenzione della salute della Regione Piemonte” sono stati illustrati dal funzionario Marcello Caputo, che opera nelSettore Prevenzione e Servizi veterinari Regione Piemonte. Di “Nutrire Torino metropolitana e Atlante del cibo” ha parlato Egidio Dansero,in rappresentanza del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. La voce degli allievi delle scuole è stata portata dai rappresentanti della Consulta degli studenti della Città Metropolitana di Torino. Del tema “La ristorazione scolastica della Città di Torino:i progetti e i risultati” ha parlato l’assessore alle politiche educative Maria Grazia Pellerino. “Le scuole che promuovono salute” sono state al centro della relazione di Antonio Catania, dirigente del V Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Della “Ristorazione scolastica alla prova dei fatti” hanno parlato Mariangela Depiano (dirigente dei Servizi Educativi della Città di Torino) e Claudio Marsili(responsabile dell’azienda Camst per Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria). Marsili ha ricordato che oggi la ristorazione scolastica nella Città di Torino rappresenta una filiera produttiva che garantisce un’occupazione a circa mille persone. Il processo di trattamento degli alimenti e confezionamento dei pasti tiene conto delle esigenze dell’utenza e delle potenzialità reali delle filiere agrocalimetari locali.
Fabrizio Galliati presidente provinciale Coldiretti Torino si è soffermato sul rapporto tra “Produzioni locali e ristorazione scolastica”, ricordando che il tema dell’alimentazione è strettamente legato con quello della sostenibilità ambientale ed economica dell’agricoltura. L’approvvigionamento di derrate alimentari locali per le mense scolastiche deve essere oggetto di un confronto e di una concertazione con i produttori locali, in un processo di adattamento reciproco: dei produttori alle esigenze dei consumatori e dei responsabili della ristorazione scolastico ai vincoli a cui soggiacciono le aziende agricole.
Si è poi parlato della rete delle scuole che promuovono salute e l’iniziativa “Il menù l’ho fatto io” come buona prassi e delle buone pratiche di educazione alimentare adottate nelComune di Grugliasco, che sin dal 1989 ha previsto l’utilizzo di cibi biologici nelle mense scolastiche. La dirigente della Città Metropolitana Elena Di Bella e la funzionaria Valeria Veglia hanno tenuto una relazione su una sperimentazione didattica per riscrivere i capitolati abasso impatto ambientale dei distributori automatici e dellaristorazione e dei bar negli Istituti secondari superiori. I risultati del progetto ALCOTRA “Giovani consumatori” dedicato ai distributori automatici di alimenti nelle scuolesono stati illustrati da Dario Martina, Presidente della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana.
Da alcuni mesi il dottor Giancarlo Caselli, già Procuratore capo della Repubblica di Torino, presiede il Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.L’ex magistrato si è soffermato sui vantaggi sociali ed economici che il rispetto delle regole assicura ai produttori agroalimentari corretti e ai consumatori, lamentando il fatto che l’attuale normativa italiana in materia sia obsoleta. Secondo Caselli, il cibo “buono, pulito e giusto” presuppone il rispetto della legalità e una revisione delle norme sugli appalti; per superare, ad esempio principio del massimo ribasso, che impedisce una valutazione qualitativa delle offerte. Il legislatore deve quindi puntare a massimizzare la qualità del prodotto, sanzionando le frodi a tutto vantaggio del consumatore. L’ex Procuratore capo di Torino ha enunciato le linee essenziali di un progetto di riforma della legislazione in materia alimentare basato sui principi di precauzione e di tracciabilità dei prodotti. Il progetto, già illustrato nei mesi scorsi al Ministro di Grazia e Giustizia, Orlando, prevede l’applicazione del principio di responsabilità alle persone giuridiche, incentivi al ravvedimento operoso di coloro che hanno violato le normative e l’interdizione dalle attività produttive o commerciali in caso di violazioni gravi.
Di “Politiche alimentari e politiche sanitarie:auspici e prospettive” ha parlato l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, il quale ha ricordato gli 87 progetti che la Regione Piemonte ha dedicato, con le Asl, al tema dell’alimentazione sana, coinvolgendo le scuole. Saitta ha auspicato le sperimetazione in una struttura ospedaliera della riscrittura del capitolato della ristorazione utilizzando materie prime locali e di qualità, anche per ridurre gli sprechi. L’assessore regionale ha anche fatto presente che le cattive abitudini alimentari sono condizionate dalla difficile situazione sociale di molte famiglie e che condizionano a loro volta il livello medio della salute pubblica, con un aggravio di spesa per il sistema sanitario nazionale.
Secondo il Viceministro alle Politiche agricole e agroalimentari, Andrea Olivero, le nuove norme che il legislatore dovrà dettare in materia non devono essere frutto di imposizione ma di confronto e di condivisione tra tutti i soggetti interessati all’alimentazione e alla salute pubblica. Oggi che l’alimentazione è considerata finalmente un fatto culturale, la scuola non è più il luogo in cui si trasmettono nozioni, ma uno spazio di confronto, anche sulle telatiche alimentari. Ecco allora che occorre organizzare le mense scolastiche ponendo attenzione alle esigenze dell’utenza e alle risorse del territorio. Occorre un Codice degli appalti che fissi alcune priorità sulle tipologie e sulla provenienza dei prodotti, favorendo il biologico e l’agricoltura sociale e superarando il principio del massimo ribasso. Perché, ha sottolineato Olivero, la valorizzazione delle produzioni locali di pregio è un investimento strategico, che supera la logica del contenimento della spesa corrente: una scelta strategica per un Paese come l’Italia, che ha scelto di essere competitivo sulla qualità e non sulla quantità. Le iniziative educative in materia di alimentazione rafforzano dunque le filiere produttive di qualità, ma consentano anche di contrastare gli sprechi alimentari nelle mense, con l’informazione e la compartecipazione alle scelte.
Umberto D’Ottavio, membro della Commissione Istruzione della Camera dei Deputati, ha illustrato la proposta di realizzare mense scolastiche anche negli istituti superiori, per evitare che l’educazione alimentare realizzata nella scuola primaria, venga vanificata da stili di vita non corretti, oltre che dal consumo di cibi e bevande che nuocciono alla salute.
Sulla riduzione degli sprechi e sulla cultura del rispetto per il cibo, animale o vegetale che sia, ha insistito nell’intervento di chiusura dei lavori Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, allo sviluppo montano e all’agricoltura. Amprino ha ricordato che la lotta agli sprechi è una forma di rispetto sia per gli alimenti che per il lavoro dei contadini e degli addetti al settore agroalimentari. Insegnare il rispetto per il cibo ai bambini può contribuire a educare o rieducare anche i loro genitori.
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Domenica 3 aprile dalle 9 alle 19 si rinnova l'appuntamento mensile del Mercato del Paniere a Torino in piazza Statuto, con l'assortimento consueto di prodotti agroalimentari tipici e di eccellenza provenienti dall’intero territorio della Città Metropolitana di Torino: dall'ortofrutta ai dolci, dai formaggi ai vini.Le Valli di Lanzo saranno rappresentate dalla Toma di Lanzo e dai Torcetti, la Val Pellice dal Sarass del Fèn (tipica ricotta stagionata nel fieno) e dalle Antiche mele piemontesi. La Collina Torinese porterà il suo contributo con la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, i Grissini Rubatà di Chieri e le Ciliegie di Pecetto. Queste ultime, anche fuori stagione, vengono proposte nei prodotti trasformati come Ratafià e Ciliegie sotto spirito. Ma non è tutto: i visitatori del Mercato del Paniere potranno degustare e acquistare il Salampatata del Canavese, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i Giandujotti fatti a mano, i Nocciolini di Chivasso e altri prodotti.
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"Mangiare a scuola. Le politiche alimentari per una qualità accessibile e diffusa” è il titolo di un convegno in programma venerdì 1° aprile dalle 9 alle 13,30 nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 della Città Metropolitana di Torino. L'incontro è uno dei momenti dell’iniziativa "Nutrire Torino metropolitana", lanciata dalla Città Metropolitana di Torino nel 2015, con lo scopo di costruire in modo partecipato un'Agenda delcibo. Durante i lavori sarà presentato lo “stato dell’arte” dei capitolati d’appalto e delle buone pratichealimentari nelle scuole primarie dei 256 Comuni della Città Metropolitana di Torino che ospitano mense scolastiche. L'obiettivo è la riscrittura dei capitolati, insieme agli allievi e a tutti gli attori coinvolti. Si parlerà anche dell'educazione alimentare nelle scuole primarie come cardine del percorso didattico, analizzando l’esperienza torinese "Il Menù l'ho fatto io" e la possibilità di estenderla alle altre realtà metropolitane, impostando un’azione didattica sistematica negli istituti, che superi le esperienze occasionali. Sarà inoltre avviata una riflessione sulla qualità degli alimenti offerti nelle scuolesecondarie superiori, tenuto conto della fase delicata che gli adolescentiattraversano e del ruolo strategico che può esercitare il rapporto con ilcibo. Le scuole secondarie ospitano bar e, talvolta, mense edistributori automatici di alimenti, che propongono cibi non sempreappropriati per una corretta alimentazione e una relazioneequilibrata con la vita e la natura.
Il programma dei lavori
I lavori si apriranno con il saluto istituzionale del Sindaco metropolitano Piero Fassino, a cui farà seguito l’intervento di Domenica Genisio, Consigliera metropolitana delegata all’istruzione, al sistema educativo, al sistema scolastico e all’infanzia. “Le linee guida nazionali della ristorazione scolastica e il Pianodi prevenzione della salute della Regione Piemonte” saranno illustrati dal funzionario Marcello Caputo, che opera nelSettore Prevenzione e Servizi veterinari Regione Piemonte. Di “Nutrire Torino metropolitana e Atlante del cibo” parlerà Egidio Dansero,in rappresentanza del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. La voce degli allievi delle scuole sarà portata dai rappresentanti della Consulta degli studenti della Città Metropolitana di Torino. Del tema “La ristorazione scolastica della Città di Torino:i progetti e i risultati” parlerà l’assessore alle politiche educative Maria Grazia Pellerino. “Le scuole che promuovono salute” saranno al centro della relazione di Antonio Catania, dirigente del V Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Alessia Toldo, ricercatrice dell’Università di Torino, presenterà i risultatidell’indagine che ha riguardato i 256 Comuni Metropolitaniche ospitano le mense nelle scuole primarie e del pre-obbligo. Della “Ristorazione scolastica alla prova dei fatti” parleranno Mariangela Depiano (dirigente dei Servizi Educativi della Città di Torino) eClaudio Marsili(responsabile dell’azienda Camst per Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria).Fabrizio Galliati presidente provinciale Coldiretti Torino parlerà di “Produzioni locali e ristorazione scolastica”. Saranno poi presentate la rete delle scuole che promuovono salute e l’iniziativa “Il menù l’ho fatto io” come buona prassi, a cura di Sara Coccolo, Annamaria Caprae Simonetta Lingua dell’Ufficio ScolasticoProvinciale di Torino e del DORS, il Centro regionale di documentazione per la promozione della salute. Il percorso didattico “Il menù l’ho fatto io” verrà illustrato da Piergiorgio Turi e Daniela Viroglio dell’Iter-Istituzione torinese per un’educazione responsabile. Ci sarà poi spazio per un’illustrazione delle buone pratiche di educazione alimentare nei Comuni di Palermo e Grugliasco, curata da Barbara Evola (assessoreall’istruzionedel Comune di Palermo) e da Marianna Del Bianco (assessoreall’istruzione del Comune di Grugliasco). La dirigente della Città Metropolitana Elena Di Bella e la funzionaria Valeria Veglia terranno una relazione su una sperimentazione didattica per riscrivere i capitolati abasso impatto ambientale dei distributori automatici e dellaristorazione e dei bar negli Istituti secondari superiori. I risultati del progetto ALCOTRA “Giovani consumatori” dedicato ai distributori automatici di alimenti nelle scuolesaranno illustrati da Dario Martina, Presidente della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana.
Le relazioni conclusive del dibattito saranno cinque. Da alcuni mesi il dottor Giancarlo Caselli, già Procuratore capo della Repubblica di Torino, presiede il Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.La relazione dell’ex magistrato tratterà il tema “Il Diritto al cibo sano trova posto nell’attuale normativa?Le prospettive”. “La Città metropolitana e le politiche alimentari” sarà l’argomento dell’intervento di Gemma Amprino, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, allo sviluppo montano e all’agricoltura. Di “Politiche alimentari e politiche sanitarie:auspici e prospettive” parlerà l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta. Seguirà l’intervento su “Progetti e prospettive” del deputato Umberto D’Ottavio, membro della Commissione Istruzione della Camera dei Deputati. In chiusura l’intervento del vice ministro delle Politiche agricole,alimentari e forestaliAndrea Olivero sul tema “Le Politiche Alimentari come Strategia integrata”.
I colleghi giornalisti sono invitati ad intervenire per seguire i lavori.
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Torna domenica 6 marzo dalle 9 alle 19 l'appuntamento mensile del Mercato del Paniere a Torino sotto i portici di piazza Statuto, con l'assortimento consueto di prodotti agroalimentari tipici e di eccellenza provenienti dall’intero territorio della Città Metropolitana di Torino: dall'ortofrutta ai dolci, dai formaggi ai vini.Le Valli di Lanzo saranno rappresentate dalla Toma di Lanzo e dai Torcetti, la Val Pellice dal Sarass del Fèn (tipica ricotta stagionata nel fieno) e dalle Antiche mele piemontesi, che quest'anno hanno subito una grandinata eccezionale e quindi vengono presentate soprattutto sotto forma di prodotti trasformati. La Collina Torinese porterà il suo contributo con la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, i Grissini Rubatà di Chieri e le Ciliegie di Pecetto. Queste ultime, anche fuori stagione, vengono proposte nei prodotti trasformati come Ratafià e Ciliegie sotto spirito. Ma non è tutto: i visitatori del Mercato del Paniere potranno degustare e acquistare il Salampatata del Canavese, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i Giandujotti fatti a mano, i Nocciolini di Chivasso e altri prodotti.
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Nel prossimo fine settimana Torino festeggia i dieci anni dalle Olimpiadi Invernali del 2006 con tre giorni di festa, da venerdì 26 a domenica 28 febbraio. “Il viaggio continua” è il titolo del cartellone di eventi che, in realtà, sono già iniziati domenica 14 con il Mercato olimpico in piazza Solferino. A partire dal terzo fine settimana di febbraio il Mercato ha coinvolto anche i produttori del “Paniere”, il marchio-ombrello delle specialità agroalimentari del territorio ideato nel 2001 dall’allora Provincia di Torino, che ne volle fare uno degli sponsor del Comitato organizzatore delle Olimpiadi del 2006.Sabato 20 e domenica 21 i torinesi e i turisti hanno potuto degustare e acquistare un’ampia gamma di prodotti: dalla Toma di Lanzo ai succhi preparati con le Antiche Mele piemontesi, dai Grissini Stirati Torinesi alle farine di Antichi Mais piemontesi, dal Miele delle Vallate Alpine alle Patate di Montagna, dalle Cipolle Piatline di Andezeno alla Mustardela della Val Pellice. Nel prossimo fine settimana dalle 10 alle 24 nel Mercato Olimpico sarà possibile trovare anche i Gianduiotti di Torino, i Torcetti di Lanzo, le Ciliegie di Pecetto sotto spirito e il Genepy.
Per saperne di più sui prodotti del “Paniere”: www.provincia.torino.gov.it/agrimont/sapori/
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Riprende, a partire da domenica 7 febbraio dalle 9 alle 19, l'appuntamento mensile del Mercato del Paniere a Torino in piazza Statuto, con l'assortimento consueto di prodotti agroalimentari tipici e di eccellenza provenienti dall’intero territorio della Città Metropolitana di Torino: dall'ortofrutta ai dolci, dai formaggi ai vini.Le Valli di Lanzo saranno rappresentate dalla Toma di Lanzo e dai Torcetti, la Val Pellice dal Sarass del Fèn (tipica ricotta stagionata nel fieno) e dalle Antiche mele piemontesi, che quest'anno hanno subito una grandinata eccezionale e quindi vengono presentate soprattutto sotto forma di prodotti trasformati. La Collina Torinese porterà il suo contributo con la Cipolla Piatlina bionda di Andezeno, i Grissini Rubatà di Chieri e le Ciliegie di Pecetto. Queste ultime, anche fuori stagione, vengono proposte nei prodotti trasformati come Ratafià e Ciliegie sotto spirito. Ma non è tutto: i visitatori del Mercato del Paniere potranno degustare e acquistare il Salampatata del Canavese, i Mieli e i Genepy delle vallate alpine, i Giandujotti fatti a mano, i Nocciolini di Chivasso e altri prodotti.
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Si è concluso il progetto ALCOTRA Alimentazione Eco responsabile, che ha visti impegnati la Città Metropolitana di Torino e il Conseil Général del Dipartimento della Savoia nella sperimentazione delle buone pratiche di una strategia alimentare urbana e metropolitana. Oggi pomeriggio a Palazzo Cisterna si è tenuto il seminario conclusivo, che ha offerto ai promotori del progetto l’occasione per presentare le buone pratiche al pubblico e per suggerire nuove strategie e nuove etiche che tengano conto dei bisogni primari delle persone.
Sono intervenuti l’assessore al Commercio e Attività produttive Città di Torino Domenico Mangone, l’assessore Istruzione del Comune di GrugliascoMarianna Del Bianco, il Vice Presidente del Conseil Général del Dipartimentodella Savoia Lionel Mithieux.
Tra le attività e le buone pratiche illustrate nel corso del seminario vi sono i progetti ”Nutrire Torino Metropolitana” e “Il menu l’ho fatto io”, su cui si è soffermata la dirigente della Città Metropolitana Elena Di Bella. Lionel Berger, direttore del collège Perrier de la Bathie di Ugine, ha parlato invece della ristorazione scolastica eco-responsabile.Katia Leggio, funzionaria del Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino ha trattato il tema degli acquisti guidati nella grande distribuzione, illustrando le iniziative per insegnare ai consumatori a leggere attentamente le etichette dei prodotti alimentari. I funzionari della Città di Torino hanno illustrato le azioni per la valorizzazione dei mercati alimentari. Roberto Mangiardi ha parlato delle iniziative nell’ambito del progetto “Alimentazione ecoresponsabile “ : il cinema al mercato e la guida turistica deimercati di Torino. Deana Panzarino ha illustrato il progetto “Fa Bene” che promuove l’innovazione sociale nei mercati.
Si è poi passati alle iniziative della Città di Grugliasco per il consolidamento delle buone prassi di prevenzione primaria nella refezione scolastica, nel quadro del progetto “Okkio alla salute”, con le relazioni di Giuseppina Cerrato(ricercatrice del Dipartimento di Chimica dell'Università diTorino e referente dei progetti di educazione alimentare dell'Azienda Sanitaria) e di Denise Spagnoli(dirigente Medico del Servizio di Igiene degli Alimenti eNutrizione, responsabile della Struttura semplice di sorveglianza e prevenzione).
Chiudendo i lavori, la Consigliera metropolitana delegata all’agricoltura e all’ambiente, Gemma Amprino, ha espresso soddisfazione per la qualità del lavoro comune portato avanti da soggetti con competenze tecniche ed appartenenze territoriali molto diverse tra loro. “Il filo conduttore della collaborazione transfrontaliera è stato il superasmento delle barriere culturali, geografiche e logistiche, con un’impostazione metodologica che merita di trovare una sua continuità. – ha sottolineato la Consigliera Amprino – I mercati rionali, i supermercati alimentari, le scuole, le famiglie e le generazioni diverse sono realtà che sinora hanno faticato a mettersi in rapporto, a dialogare. Una nuova impostazione delle politiche alimentari può consentire a realtà diverse di dialogare, per facilitare la tramissione delle conoscenze sugli stili di vita e di alimentazione che influenzano positivamente la nostra salute”. “Oggi si parla spesso di filiere corte e di prodotti a Km zero. – ha ricordato la Consigliera metropolitana delegata all’agricoltura e all’ambiente – In questo senso è importante indirizzare le scelte alimentari quotidiane e organizzare la logistica, al fine di evitare lo spreco dei prodotti freschi e di mettere a disposizione dei consumatori i prodotti del territorio in modo capillare e continuo. Un progetto Alcotra che consente di acquisire una maggiore consapevolezza sull’importanza di un’alimentazione corretta e basata sui prodotti locali è particolarmente appezzato da un Ente come la Città metropolitana, che ha tra le sue vocazioni istituzionali la messa in rete dei territori e delle realtà locali”.
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I prodotti del “Paniere” della provincia, tutelati dalla Città Metropolitana, tornano in piazza a Torino. L’appuntamento con le 33 specialità del territorio tutelate dal marchio-ombrello nato nel 2001 per iniziativa dell’allora Provincia di Torino – oggi Città Metropolitana - è per domenica 20 dicembre dalle 9 alle 19 in piazza Statuto. Saranno presenti gli agricoltori e gli artigiani agroalimentari che realizzano i Grissini stirati torinesi e i Rubatà, i Giandujotti fatti a mano, i Torcetti della provincia di Torino, i Marroni della Valsusa la Toma di Lanzo, le Antiche mele piemontesi, i Mieli delle vallate alpine e altri prodotti di eccellenza.- Dettagli
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“Terrabilità - percorsi di valorizzazione delle diverse abilità attraverso la terra”: questo il tema del convegno che si terrà martedì 15 dicembre 2015, dalle 14 alle 17, nella sala consiglieri di Palazzo Cisterna, sede storica della Città metropolitana di Torino, con i saluti di apertura del consigliere metropolitano delegato al lavoro e alle attività produttive Francesco Brizio.
Si tratta del convegno conclusivo del progetto di agricoltura sociale che ha realizzato sinergie nuove e inedite tra la Compagnia di San Paolo, che ha finanziato il progetto iniziale, la Città metropolitana di Torino, che ne ha supportato la realizzazione, la Coldiretti di Torino, la Diaconia valdese e Adn, Associazione diritti negati, che hanno curato la realizzazione operativa.
Il progetto Terrabilità - percorsi di valorizzazione delle diverse abilità attraverso la terra ha sviluppato due filoni di attività. Il primo, più operativo, ha visto il coinvolgimento dei Centri per l’impiego di Chieri, Chivasso, Ivrea e Pinerolo, dei Consorzi socio-assistenziali di Caluso, Chivasso e Ivrea e di alcune aziende agricole e cooperative sociali e della Diaconia valdese.
Grazie alla messa in comune di competenze agricole e sociali sono state selezionate 12 persone con disabilità, non immediatamente occupabili, che hanno svolto un tirocinio in azienda.
Il secondo filone di attività ha riguardato il sistema di governance delle politiche di inclusione sociale delle persone disabili attraverso il lavoro in agricoltura. E’ stato istituito un tavolo di lavoro composto dai protagonisti dell’iniziativa. Il tavolo di lavoro ha elaborato un kit che raccoglie l’esperienza maturata con il progetto e le competenze delle diverse istituzioni pubbliche e delle organizzazioni private coinvolte. Il kit verrà presentato insieme al progetto Terrabilità.
“Siamo molto fieri di aver preso parte a questo progetto, collaborando anche operativamente con i nostri Centri per l'impiego di Chieri, Chivasso, Ivrea e Pinerolo” commenta Francesco Brizio. “Tutto questo è stato possibile grazie all'unità d'intenti e allo spirito di collaborazione tra imprese, privato sociale, pubblico e associazioni: un modello d'azione vincente, che dovrebbe diventare la norma».
Dopo la presentazione del progetto, sarà la volta di una tavola rotonda sul tema “L’agricoltura sociale e la progettualità integrata tra pubblico e privato per welfare generativo”. Dopo l’introduzione di Francesco Di Iacovo dell’Università di Pisa, porteranno il loro contributo Cristina Romagnolli, direttore area Lavoro e solidarietà sociale della Città metropolitana, Daniela Gregnanin, coordinatrice Inclusione sociale della Compagnia di San Paolo, Gianni Ferrero, direttore Consulta persone in difficoltà, Gianfranco Bordone, direttore Coesione sociale Regione Piemonte, Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino. Al termine dei lavori Coldiretti Torino offrirà un aperitivo curato dalle aziende della Rete di cibo civile di Coldiretti Torino.
Il programma di Terrabilità.
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