Agricoltura
Con l’inizio di maggio, il Comune di Coazze anticipa la stagione estiva con una settimana intensa di eventi. Domenica 6 maggio la filiera del legno sarà protagonista della quarta edizione della fiera agricola e forestale “Lu bo e la fejri”, orientata a esplorare le potenzialità delle attività forestali e la loro sostenibilità. La fiera è organizzata dal Comune con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino econ la collaborazione della Pro Loco, dell’associazione commercianti “Giütumse”, del gruppo AIB, della Croce Rossa, del gruppo della Protezione Civile, del CAI e del Soccorso Alpino Val Sangone.Venerdì 4 maggio nella sala convegni dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone sono in programma incontri informativi sulla filiera legno-energia. L’incontro delle 9,30 è riservato ad amministratori e tecnici comunali ed è dedicato al tema “Promozione della filiera legno-energia e potenzialità territoriali in materia di teleriscaldamento a biomasse”, con la presentazione del progetto LENO-Legno Energia Nord Ovest. L’appuntamento delle 20,30 è invece aperto al pubblico ed è intitolato “Promozione della filiera legno-energia e uso consapevole del legno a fini energetici”. Nella serata di venerdì al Palafeste dalle 21,30 in avanti si svolge una serata dedicata ai balli occitani.
Sabato 5 maggio la micologia è al centro di una giornata dedicata alla scoperta dei funghi di primavera, in collaborazione con il Gruppo Micologico Torinese. Il ritrovo dei partecipanti è fissato alle 9,30 all’ufficio turistico di Coazze, da dove parte un’escursione alla ricerca dei funghi del sottobosco. Dopo pranzo a tema in una struttura convenzionata, nel pomeriggio nella sede dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone è in programma un convegno sui funghi di primavera. La mostra didattica “Alla scoperta dei funghi”, allestita dal Gruppo Micologico Torinese, è visitabile dal 30 aprile al 20 maggio nella sede dell’Ecomuseo. Sempre sabato 5 maggio, in attesa della serata danzante al Palafeste, è possibile partecipare alle 17 all’incontro “Le voci degli autori” nella biblioteca di Coazze, con letture di racconti a cura di Periale Edizioni.
Domenica 6 maggio “Lu bo e la fejri” occupa viale Italia, con stand di artigianato e hobbistica, enogastronomia, street food, piante, fiori, dimostrazioni della realizzazione di strutture abitative con l’utilizzo di biomateriali (paglia, legno), dimostrazioni delle scuole d’intaglio della Val Sangone e della Val Susa, esibizioni dedicate agli antichi mestieri, il PianoForest (pianoforte a disposizione durante la manifestazione), l’esposizione di attrezzature forestali a cura della società cooperativa Silva. Nel parco comunale sono in programma dimostrazioni di tree climbing a cura di Coop Silva alle 11 e alle 15 e la realizzazione del giardino dei sensi, con la piantumazione di erbe spontanee e officinali aperta a tutti ragazzi, in collaborazione con Labsol. In piazza Gramsci viene allestita una carbonaia dimostrativa, per spiegare come si produceva nel secoli passati il carbone partendo dalla combustione controllata della legna. Alle 17,30 nello stand dell’intagliatore si può ammirare l’arte della scultura con la motosega. Gli animali da cortile (e non solo) si trovano in piazza Cordero, mentre i più piccoli possono partecipare alle passeggiate a cavallo, ai giochi tradizionali e alle animazioni in piazza Primo Maggio, oppure cimentarsi in prove di arrampicata nella palestra di arrampicata del CAI in via de Fernex 15.
“Lu bo e la fejri”avrà un seguito sabato 12 maggio alle 9 nella sala convegni dell’Ecomuseo, con il convegno “Proteggere il Bosco per far vivere la montagna”, un seminario di confronto tra operatori della filiera forestale, volontari, istituzioni e cittadini, sui temi della prevenzione degli incendi boschivi e della salvaguardia del patrimonio forestale e montano. Interverranno rappresentanti della Regione Piemonte, del corpo AIB Piemonte, del servizio di Protezione Civile regionale, dei Vigili del Fuoco, del Soccorso alpino e speleologico, della Croce Rossa e dell’Università di Torino.
Per saperne di più: www.comune.coazze.to.it http://coazze.com/ufficio-turistico/
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Da 25 anni nel mese di maggio il Comitato Manifestazioni di Carignano organizza in collaborazione con l'amministrazione comunale la mostra mercato “Fiori & Vini”, con il patrocinio prima della Provincia e oggi della Città Metropolitana di Torino. Nel 2018 l’appuntamento è per sabato 12 e domenica 13 maggio nel parco comunale, dove saranno esposti piante da appartamento e da giardino, allestimenti floreali e attrezzature per la manutenzione delle aree verdi. Fuori dalle mura del parco, lungo le vie Frichieri e Monte di Pietà, espositori artigianali provenienti da tutto il Piemonte presenteranno al pubblico le proprie creazioni. L'altro fiore all'occhiello della kermesse carignanese sono le eccellenze vitivinicole del territorio, con degustazioni e aperitivi a cura delle aziende “Cascina dell'Ebreo” di Novello e “Reva” di Monforte d'Alba con il Nebbiolo, Ettore Germano di Serralunga d'Alba con i suoi “bianchi d'autore”, gli abbinamenti guidati con i vini migliori dell'Astigiano e del Monferrato e la cena con il produttore roerino Lorenzo Negro.Gli eventi culturali come sempre faranno da cornice al weekend carignanese: in particolare le mostre di pittura “Arrivano i Longobardi a Carignano” nella sala mostre del Municipio, la personale di Roberto Anselmi “Terre di Vini” nella saletta al piano terra di Villa Bona, la personale di Graziella Alessiato nelle salette al piano terra in piazza San Giovanni.
Il consueto prologo sarà venerdì 11 maggio alle 19, con l’apertura di “Sapori in Piazza” in piazza Liberazione. L'inaugurazione ufficiale della venticinquesima edizione di “Fiori & Vini” è invece in programma nel parco comunale alle 10,30 di sabato 12 maggio. A partire dalle 12 è invece in programma la prima edizione dell’evento “Cantine a Carignano”, che proporrà una serie di degustazioni in piazza nel parco di via Monte di Pietà.
“Fiori & Vini” sarà visitabile nel parco comunale sabato 12 maggio dalle 10 alle 19.30 e domenica 13 alle 9 alle 19. In piazza Liberazione gli stand enogastronomici saranno aperti venerdì 11 dalle 19 alle 24, sabato 12 dalle 11 alle 24 e domenica 13 dalle 10 alle 21.
Per informazioni si può contattare il presidente del Comitato Manifestazioni, Roberto Brunetto, al numero telefonico 334-6885244, oppure scrivere a comitatomanifestazio@libero.it
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Si chiama “Amica Terra Amico Mercato” il progetto promosso dalla Città di Chieri e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino con l’intento di avviare un percorso di valorizzazione del mercato cittadino, partendo dall’educazione dei più piccoli al consumo consapevole.Nelle giornate di venerdì 11 e venerdì 25 maggio il mercato di piazza Europa ospiterà una serie di performance e di colori, che saranno l’esito di due laboratori che hanno coinvolto gli alunni della scuola dell’infanzia di via Tamagnone, per aiutarli ad acquisire la consapevolezza dell’importanza del mercato e del consumo locale per la comunità. Il mercato ridiventa quindi uno spazio di aggregazione, che accogliere le specificità del territorio, recuperando l’antico concetto di “Agorà”, il centro della vita pubblica cittadina della “polis” greca.
Il programma di eventi è caratterizzato da due momenti cardine che hanno l’obiettivo di far scoprire il mercato cittadino ai più piccoli e di creare un momento di animazione e richiamo coinvolgendo i visitatori del mercato. Durante la visita itinerante gli alunni porteranno al mercato alcune coccarde colorate, un piccolo dono simbolico da consegnare agli ambulanti di piazza Europa, distribuendole attraverso un breve percorso tra i banchi. Nello spazio adibito ad anfiteatro e allestito con cassette colorate i bambini rievocheranno poi la Leggenda del Colibrì, condividendo il messaggio chiave per cui ognuno di noi può fare la propria piccola parte scegliendo il mercato locale.
“Amica Terra Amico Mercato” rientra nelle attività di qualificazione del commercio di prossimità promosse nell’ambito del progetto del Centro commerciale naturale, un’iniziativa sostenuta dalla Città di Chieri per il rilancio dell’economia locale e del centro storico.
Partner dell’iniziativa sono l’Associazione Venditori Ambulanti Chieresie le associazioni di categoria Coldiretti, CIA e Confagricoltura, insieme agli imprenditori agricolidel mercato cittadino.
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Da venerdì 27 a domenica 29 aprile la carne IGP della pregiata razza bovina Piemontese sarà protagonista della manifestazione “Cavour, Carne di razza Piemontese”, che da diciannove anni esalta la filiera di quello che i buongustai chiamano “Oro rosso”. Gli oltre cento allevamenti disseminati nelle campagne ai piedi della Rocca fanno di Cavour il Comune della Città Metropolitana di Torino (e il secondo in Italia, alle spalle di Cuneo) con il più alto numero di capi di Piemontese allevati.Nel 2018, dichiarato ufficialmente come “L’anno del cibo italiano nel mondo”, la capitale provinciale di quello che può essere considerato un fondamentale prodotto alimentare fa dell'alta qualità, della bontà e dell'eccellente rapporto prezzo-qualità uno dei fiori all'occhiello del vasto panorama alimentare italiano. La filiera dell'allevamento, le macellerie aperte, i menù nei ristoranti e agriturismi, i piatti prelibati da degustare sotto l'Ala del Gusto, le visite guidate al centro storico e alle cascine aperte, le bancarelle e la Fiera di primavera: gli ingredienti per una rassegna all'insegna della qualità a Cavour ci sono tutti. Ideata nel 2000 dal Comune, la manifestazione è organizzata con la collaborazione della Pro Cavour, dell'ARAP-Associazione Regionale Allevatori Piemonte e dei suoi associati locali, dei macellai, dei ristoratori, dei commercianti, delle associazioni di categoria e degli Enti istituzionali, tra i quali la Città Metropolitana, che concede il suo patrocinio e sostiene i cavouresi sul versante della comunicazione.
L'Ala del Gusto in piazza Sforzini sarà ancora una volta il fulcro gastronomico della manifestazione. I protagonisti saranno i ristoratori e i macellai di Cavour, pronti a presentare i migliori tagli di carne, rigorosamente di razza Piemontese, con un menù ricco e variegato, che andrà dal classico bollito alla carne cruda battuta al coltello, dagli agnolotti agli hamburger. Oltre all’esposizione bovina e all’Ala del Gusto, Cavour attira ogni anno decine di migliaia di visitatori con la mostra zootecnica e con quella della meccanizzazione agricola, le visite guidate al centro storico con il “pedibus”, l’esposizione dei trattori giocattolo Bruder e il mercato dei piccoli animali.
La “merenda sinoira” proposta dai ristoratori sotto l’Ala del Gusto concluderà la manifestazione domenica 29.
Sono due le iniziative che “Cavour Carne” rivolge alle scuole del territorio. L’Istituto Agrario di Osasco, grazie all’impegno dell’ARAP, sarà impegnato in un lavoro didattico sulla mostra della razza bovina Piemontese direttamente “in campo”. I tecnici dell’ARAP hanno già tenuto una lezione in aula, illustrando le caratteristiche morfologiche e storiche della Piemontese. Nei giorni della fiera gli studenti stileranno giudizi e valutazioni sui capi esposti. Alcuni giovani allevatori, da poco diplomati all’Agrario di Osasco, hanno accettato l’invito del comitato organizzatore a presentarsi come espositori. I ristoratori di Cavour riapriranno le porte dei loro locali agli studenti, per una lezione “sui generis” sull’alimentazione. Guidati dagli chef e dai titolari della trattoria “Al 47” e dei ristoranti “Al Cartoccio”, “Cà Mia”, “La Grangia”, “La Nicchia” e “Vetta della Rocca” gli allievi potranno conoscere da vicino il mondo della ristorazione, per capire come si gestiscono i menù e le prenotazioni, come si lavora in cucina, da dove arrivano le materie prime utilizzate per la preparazione dei pasti, come si porta la qualità a tavola.
Per il secondo anno consecutivo Cavour Carne di razza Piemontese si presenta come la vetrina di un territorio che abbraccia la pianura pinerolese, la collina e la cuneese Valle Infernotto. Otto amministrazioni comunali hanno scelto di collaborare con Cavour per mettere in vetrina il meglio della produzione zootecnica di un territorio che, in pochi chilometri, passa dalla pianura ai piedi della Rocca ai duemila metri del monte Frioland, dai fertili prati e frutteti ai pascoli alpini, dai cereali alle mele, dai piccoli frutti alle castagne, dalle stalle di pianura agli alpeggi.
Tutti i dettagli su “Cavour, Carne di razza Piemontese” sono reperibili nel portale Internet www.cavour.info
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Un modo concreto per stare vicini alle popolazioni del Centro Italia che da un anno e mezzo sono alle prese con l’emergenza terremoto e con una ricostruzione che tarda a partire: è la “FierAmica” in programma sabato 21 e domenica 22 aprile alla Cascina Don Gerardo Russo di via San Bartolomeo a Vinovo.La manifestazione è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino ed è ideata dalla Pro Loco di Piobesi Torinese in collaborazione con i Comuni e le Pro Loco di Vinovo, Candiolo, Carignano, Castagnole Piemonte e Moncalieri.
Lo scopo di FierAmica è dare un contributo concreto alla ripresa economica delle piccole aziende agricole dei Comuni colpiti dal sisma del 2016. Da tempo l’associazione “I Patrignonesi” di Montalto delle Marche (Ascoli Piceno) ha promosso e ideato una serie di attività mirate ad affrontare la prima emergenza dopo il terremoto. Le attività volte a favorire la ripresa economica puntano a dar vita a reti d’impresa tra piccoli produttori agricoli e di sostegno al turismo e al commercio solidale, riunite nel “Movimento per la terra-GPS (Gruppi di Produttori Solidali).
La FierAmica di Vinovo è alla sua seconda edizione e sarà inaugurata ufficialmente sabato 21 aprile alle 15. Alle 17 al Castello della Rovere sarà presentato ufficialmente il progetto “Comunità integrata di filiera a Prata Larghe di Amatrice”. La Città Metropolitana sarà rappresentata dalla Consigliera Silvia Cossu, delegata ai Diritti sociali e parità, welfare, minoranze linguistiche e rapporti con il territorio. La vendita dei prodotti tipici delle zone del “cratere” del terremoto sarà possibile grazie alla collaborazione dei GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale. Ma, ovviamente, tutti i cittadini potranno acquistare i prodotti nei due giorni della fiera, aiutando concretamente i produttori presenti. Sabato 21 alle 19,30 i visitatori potranno partecipare alla cena amatriciana, con offerta minima di 7 Euro. Alle 21 è in programma un concerto della “Cipo Sugar Band”, cover band di Zucchero Fornaciari.
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Nell’incantevole cornice del Parco della Cascina Vigna di Carmagnola, sabato 7 e domenica 8 aprile è in programma la trentesima edizione di “Ortoflora & Natura”, mostra mercato regionale tra le più importanti in Piemonte per il settore florovivaistico e orticolo e per le attrezzature e arredi da orto e da giardino. La ricerca degli espositori e l’organizzazione dell’evento sono a cura dell’Ufficio Manifestazioni del Comune di Carmagnola che gestisce l’evento in collaborazione con la Pro Loco e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.In occasione del trentesimo anniversario, le proposte e il programma della manifestazione offrono alcune novità, come l’allestimento di un giardino all’italiana d’ispirazione rinascimentale di circa 1500 metri quadrati, progettato dal professor Costantino Ciccone dell’istituto Agrario di Carmagnola. Al termine della manifestazione, il giardino verrà smantellato e il materiale verrà riutilizzato per abbellire il verde pubblico della città e del parco Cascina Vigna. Per la prima volta l’ingresso sarà gratuito, per festeggiare il trentesimo anniversario e permettere al maggior numero possibile di visitatori di vedere il giardino all’italiana, che sarà composto da otto parterre simmetrici: il parterre delle fontane e degli agrumi; quello dei percolati, dei glicini e dei fiori; quello delle sculture, delle fontane e delle insalate colorate e infine quello dei gazebo arredati e dei fiori. Il Giardino conterrà tantissimi fiori, tra i quali 4000 viole del pensiero, ma anche insalate colorate verdi e rosse, limoni e glicini, fontane e statue, per il cui allestimento sono stati utilizzati oltre 50 metri cubi di terriccio. La realizzazione ha coinvolto diverse aziende locali del settore florovivaistico.
In un’area espositiva totale di 25.000 metri quadrati, che ha accolto circa 25.000 visitatori nelle ultime due edizioni, saranno proposti laboratori florovivaistici per adulti e bambini, lo street food, la tradizionale degustazione del Ravanin e del Porro di Carmagnola, spettacoli per bambini, il ballo liscio con l’orchestra La Bersagliera domenica 8 alle 15,30, visite all’Incubatoio Ittico, al Museo Civico di Storia Naturale e alla mostra fotografica “Ai margini del prato...ai bordi del ruscello”, con particolari di fiori, foglie, animali e corsi d’acqua colti dall'obiettivo di Valentina Mangini, naturalista e guardiaparco delle Alpi Cozie. Nel cortile della Cascina Vigna sarà allestita una “Piazza delle Erbe” con fiori e prodotti derivati, spezie e distillati. Quest’anno Ortoflora sarà internazionale, con un’azienda proveniente dal Portogallo, che andrà ad aggiungersi agli oltre 120 espositori provenienti dal Piemonte, dalla Liguria, dalla Toscana e dalla Sicilia. Ad Ortoflora si troveranno come sempre piante verdi e da fiori, sementi e piantine, erbe aromatiche, fiori di montagna, tappeti verdi, arredi da parco e giardino, attrezzature e impiantistica per orti e giardini, impiantistica e arredi per il verde urbano, alimenti naturali e letteratura sull’ambiente.
Tornerà anche la Mostra Provinciale dei Bovini di razza Frisona Italiana in piazza Italia, organizzata dal Comune in collaborazione con l’ARA-Associazione Regionale Allevatori del Piemonte. La Frisona Italiana è la razza da latte più diffusa in tutto il mondo. Grazie a un’efficace selezione genetica, gli allevatori della Città metropolitana di Torino sono all’avanguardia in termini di produzione media di latte per capo e per qualità morfologica. La qualità degli allevamenti torinesi è testimoniata dai riconoscimenti conquistati ogni anno a Cremona alla Mostra nazionale.
Sabato 7 alle 15,30 è in programma lo Junior Show riservato ai giovani allevatori. Domenica 8 alle 10,30 ci saranno le valutazioni della categoria Manze e Giovenche. La finale del concorso è in programma a partire dalle 14,30. Alle 17 inizieranno le valutazioni della categoria Vacche seguite dalle premiazioni.
Tutte le informazioni sulle manifestazioni carmagnolesi si possono reperire nel sito Internet www.comune.carmagnola.to.it
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Da mercoledì 14 a lunedì 19 marzo a San Secondo di Pinerolo torna l’ormai tradizionale Fiera e Festa di San Giuseppe, organizzata dal Comune in collaborazione con la Pro loco e le associazioni locali, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino. La Fiera di San Giuseppe richiama a San Secondo un pubblico proveniente dall’intero Pinerolese e dall’hinterland torinese, grazie alla presenza di qualificati espositori florovivaistici e alla mostra del bestiame bovino.Durante la manifestazione, la Pro Loco di San Secondo organizza “SanseBio”, un’esposizione di prodotti per la bioedilizia e il risparmio energetico, con consulenze gratuite nello spazio “Casa Clima”, approfondimenti sulla bioedilizia a cura del gruppo “Green Think Naturalmentepaglia” e un seminario sul tema “L'isolamento dell'involucro: sistema a cappotto e materiale isolanti”, in programma nella sede della biblioteca comunale sabato 17 marzo dalle 9,30 alle 13,30.
Le manifestazioni in occasione della Fiera e Festa di San Giuseppe si aprono mercoledì 14 alle 20,45 al circolo ricreativo Airali, con una conferenza del biologo nutrizionista Massimo Storero sull’importanza di un’alimentazione sicura. Giovedì 15 alle 10 nel centro polivalente si inaugurano due mostre di lavori degli alunni delle scuole elementari di San Secondo: “Musica della Ceramica” curata alle classi prime, seconde e terze; “Ricordare per costruire un futuro di pace” delle quarte e quinte.
Nella giornata di sabato, oltre al seminario tecnico sull’isolamento termico delle abitazioni, è in programma l’esposizione “SanseBio”, dalle 14 alle 18 in piazza Tonello. Sempre nel pomeriggio, alle 15, nella sala consiliare del Comune si inaugurano la mostra “Unitre manualmente” e un’esposizione di dipinti e ceramiche di Alessandra Brun. Alle 21 nel salone “Bruno Don” la Chiesa Valdese, la Filodrammatica e la Corale di San Secondo ospitano il gruppo teatrale “La neuva crica”, che presenta la commedia dialettale “Na canonica incasinà” di Giuliana Agli.
La rassegna florovivaistica di domenica 18 marzo si tiene dalle 8 alle 18 in piazza Tonello, mentre prosegue l’esposizione “Sanse Bio”. A partire dalle 9 c’è anche il “Mercatino dei creativi”, con dimostrazioni pratiche di lavori manuali, sotto l’ala comunale, in via della Repubblica, in via Roma e in piazzetta Rol. La tredicesima edizione della mostra zootecnica è invece in programma in via Carlos Pellegrini.
L’Unione sportiva San Secondo organizza nella mattinata di domenica 18 una corsa podistica non competitiva, con partenza delle categorie giovanili alle 10 presso gli impianti sportivi comunali e partenza degli adulti alle 10,30. Il pranzo di San Giuseppe in piazza XVII Febbraio è a cura della Pro Loco di San Secondo, che allestisce un palatenda per l’occasione e propone nel pomeriggio i balli occitani. La Fiera di San Giuseppe e “SanseBio” proseguono lunedì 19 marzo dalle 8 alle 13.
Il programma completo della manifestazione è disponibile sul portale Internet del Comune www.comune.sansecondodipinerolo.to.it
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Sabato 3 e domenica 4 marzo torna in piazza Vittorio Veneto a Torino la manifestazione Eccellenze Enogastronomiche Piemontesi, un evento patrocinato dalla Città Metropolitana e nato con l’intento di valorizzare il territorio, i prodotti e le tradizioni del Piemonte.La manifestazione comprende tre progetti. Gli “Itinerari del gusto” offrono l’occasione per un incontro tra i produttori artigiani e il pubblico. Parteciperanno un maitre chocolatier, un mastro casaro, un sommelier esperto e un mastro fornaio.
Il Mercatino regionale piemontese è invece una fiera itinerante delle eccellenze enogastronomiche piemontesi, proposta in eleganti pagode che ospitano al loro interno produttori accuratamente selezionati. Tra gli elementi di richiamo vi sono i formaggi d’eccellenza con riconoscimenti Dop, come il Castelmagno, il Bra eil Testun. Gli appassionati dell’enologia potranno degustare il Dolcetto, il Nebbiolo, il Moscato d’Asti e tanti altri vini Doc. Ci saranno i salumi delle Langhe, il salame al Barolo quello al Tartufo bianco di Alba. Non potrà mancare un vasto assortimento di dolci tipici piemontesi, nocciole, cioccolato artigianale, miele, funghi freschi, frutta, riso, marroni di Cuneo e confetture.
Alle eccellenze enogastronomiche piemontesi saranno abbinati “I giochi di una volta”, per far scoprire ai bambini come è possibile divertirsi con materiali apparentemente non più utilizzabili ma che, uniti a un pizzico di ingegnosità, offrono l’occasione per trascorrere momenti spensierati.
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Nelle Residenze Reali di Torino, capolavori di architettura dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, la vita della corte sabauda era scandita e allietata da numerosi momenti conviviali. Ma anche dal ciclo delle stagioni che regolava la produzione agricola: le coltivazioni vitivinicole e più in generale agricole intorno alle dimore sabaude, ad esempio, erano protagoniste indiscusse della quotidianità dei secoli XVII e XVIII.Ma quali vini bevevano i sovrani? Come avveniva la coltivazione dei vigneti? Come venivano preparati i banchetti regali? Queste e tante altre curiosità si potranno soddisfare con le visite teatrali “Brindisi a Corte”, che nel 2018 proporranno itinerari tra vigneti e ambienti aulici per scoprire aspetti della vita domestica dei Savoia, degustando vini e prodotti gastronomici del territorio.
L’animazione teatrale sarà curata dall’associazione Teatro & Società. L’iniziativa della Città Metropolitana di Torino e dell’ATL “Turismo Torino e provincia” rientra nel progetto europeo della Strada dei Vigneti Alpini, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020.
Le degustazioni che verranno proposte sono il prodotto di un lavoro di ricerca sulle tipicità vitivinicole e agroalimentari che i Savoia selezionavano per i banchetti a corte. L’intento è quello di arrivare una rete promozionale che metta insieme le Residenze Sabaude con i produttori vitivinicoli e agroalimentari dei territori che ospitano le storiche dimore.
La prima visita guidata e animata è in programma domenica 25 marzo alla Reggia di Venaria Reale, mentre le successive sono al castello di Moncalieri domenica 8 aprile, a Venaria domenica 15 aprile, al castello ducale di Agliè sabato 28 aprile, al castello di Rivoli domenica 6 maggio, alla Villa della Regina domenica 27 maggio, domenica 3 giugno alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, domenica 15 luglio negli appartamenti reali del castello della Mandria, domenica 16 settembre nella Villa della Regina, domenica 14 ottobre al castello ducale di Agliè e infine domenica 28 ottobre al castello di Santena.
L’INIZIATIVA PRESENTATA ALLA VILLA DELLA REGINA DI TORINO
L’anteprima dell’iniziativa per la stampa si è tenuta nella Villa della Regina di strada Santa Margherita a Torino, dove da alcuni anni si produce il Freisa di Chieri DOC “Vigna Villa della Regina” dell’azienda vitininicola Balbiano (www.vignadellaregina.it). Sin dal reimpianto dell’antico vigneto, avvenuto nel 2004, l’azienda Balbiano ha lavorato affinchè le 2700 barbatelle collocate intorno alla Villa potessero produrre il primo e unico vino di Torino. La scelta del vitigno Freisa e la sua selezione clonale sono la conseguenza di numerose ricerche storiche e ampelografiche, condotte insieme al professor Vincenzo Gerbi della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino e alla dottoressa Anna Schneider del CNR Torino. Dal 2011 il vigneto di Villa della Regina è stato inserito all’interno dell’area DOC del Freisa di Chieri e si è gemellato con il vigneto urbano “Clos Montmartre” di Parigi e con il vigneto della reggia asburgica di Schömbrun nei pressi di Vienna. Dall’annata 2011 sono state prodotte 3600 bottiglie da 0,75 litri numerate, 80 Magnum da 1,5 litri e 16 Jeroboam da 3 litri. Il Freisa di Chieri DOC “Vigna Villa della Regina” ha un colore rosso rubino con tonalità porpora; profumo con sentore di ciliegia, lampone e frutta matura in genere; sapore secco, avvolgente, persistente e morbido; tannino di buona finezza, con persistenza aromatica di piccoli frutti. Gli abbinamenti ideali sono con selvaggina, arrosti e formaggi stagionati. La temperatura di servizio è di 16-18°C, stappando la bottiglia con qualche minuto di anticipo per agevolare l’ossigenazione.
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Valorizzare nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali: è questo l'ambizioso obiettivo del progetto della “Strada dei Vigneti Alpini” che, dopo un lavoro preparatorio durato due anni, dal marzo 2017 è entrato nella fase operativa, coinvolgendo amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde, che hanno candidato il progetto al sostegno da parte dell'Unione Europea nell'ambito del programma Interreg Alcotra 2014-2020. L'Asse 3 del programma riguarda in particolare l'attrattività del territorio e uno degli obiettivi da perseguire è l'incremento del turismo sostenibile. La Strada dei Vigneti Alpini intende proporre un itinerario turistico tematico transfrontaliero, che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale.Il progetto è stato presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede dell'Assessorato all'Agricoltura e Risorse naturali della Regione Autonoma Valle d'Aosta, a Saint-Christophe. La Città Metropolitana era rappresentata dal Consigliere metropolitano delegato allo sviluppo montano, Dimitri De Vita, il quale ha sottolineato che “è stata colta l’opportunità di attrarre sul territorio finanziamenti europei per valorizzare la storia della vitivinicoltura di montagna, che si confronta con un contesto internazionale difficile. C’è un gap di marketing che deve essere colmato e lo possiamo fare grazie al programma Interreg Alcotra 2014-2020 e a un progetto che consente alle nostre realtà locali di promuovere la loro cultura del vino”. “Il collante tra i due versanti delle Alpi può essere quella cultura del vino e della viticoltura. – sottolinea il Consigliere De Vita - Patrimonio storico, formazione professionale e marketing sono tre aspetti fondamentali di un progetto che deve aiutare le comunità e gli imprenditori locali a vincere una scommessa forte su un prodotto unico nel suo genere come il vino di montagna. Si deve tutelare il livello qualitativo, aiutando il consumatore ad essere consapevole delle peculiarità del prodotto”.
Carema e Pomaretto: due territori da valorizzare
Grazie al progetto della Strada dei Vigneti Alpini a Carema tornerà a nuova vita la “Gran Masun”, una casaforte tardo-medievale risalente al 1404, che diventerà una tappa fondamentale per gli amanti della viticoltura e del territorio. I tre piani sottoposti ai vincoli della Soprintendenza sono stati acquisiti dal Comune, che ha intenzione di realizzare al piano terra una cantina da dedicare alle degustazioni. Negli altri piani si svilupperanno spazi che “racconteranno” in un museo multimediale interattivo la storia della vitivinicoltura eroica del Canavese. Il Comune ha acquisito la proprietà dell’edificio e ha dato avvio al primo lotto di interventi. È stato rifatto il tetto sono stati portati a termine interventi di consolidamento statico, grazie a finanziamenti europei e regionali, ad un contributo della Compagnia di San Paolo e a uno stanziamento del Comune. Nei pressi della “Masun” sono state realizzate due aree di parcheggio con muri di pietra e i tradizionali “Pilun”, elementi distintivi del territorio, che sostengono i terrazzamenti tipici con i vigneti a pergolato. Nel mese di settembre scorso a Carema si sono celebrati i 50 anni della DOC Carema e la sessantacinquesima edizione della Festa dell’Uva. Nell’ambito del programma di incontri in occasione della Festa si è svolto un convegno che, in linea con le tematiche del progetto della Strada dei Vigneti Alpini, ha sottolineato il valore paesaggistico dei terrazzamenti caremesi.
La Strada dei Vigneti Alpini consentirà un confronto con le altre esperienze europee di valorizzazione della vitivinicoltura di montagna. A Pomaretto, grazie al progetto europeo sarà possibile recuperare alcuni “ciabòt” presenti in un vigneto dimostrativo da cui proviene il “Ramìe” DOC, una delle perle enologiche del Pinerolese. I ciabòt diventeranno un punto di degustazione. Le vigne da cui proviene l’uva vinificata nel Ramìe sono state impiantate con grande fatica nei secoli scorsi a una quota tra i 600 e i 900 metri, lungo pendii estremamente ripidi, contraddistinti da terrazzamenti a secco. La tradizione vinicola locale risale all’epoca medievale e, anche se con grande fatica, ha resistito alla diffusione della Filossera alla fine del XIX secolo, per poi rinascere nel secondo dopoguerra raggiungendo discreti livelli qualitativi. Il recupero dei terrazzamenti abbandonati e il superamento della produzione per il semplice autoconsumo sono però recenti, anche se la denominazione DOC nell’ambito della famiglia “Pinerolese” risale al 1996. Nel 2003 l’Assessorato all’agricoltura e montagna della Provincia di Torino finanziò la costruzione di una monorotaia per facilitare il lavoro e la vendemmia. Dal 2009 il Comune di Pomaretto ha promosso la costituzione di un consorzio tra i piccoli contadini che ancora coltivavano le terrazze. Il nome ufficiale della Doc è “Pinerolese Ramìe”, per un prodotto che scaturisce prevalentemente dalla fermentazione delle uve dei vitigni Avanà, Becuet, Chatus e Avarengo. A queste uve possono essere aggiunte minori quantità di Neretto di Bairo e Avanà. La vinificazione è stata condotta per tre anni in maniera sperimentale a Chieri, presso l’Istituto Bonafous della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino. Successivamente il consorzio ha trasferito il processo di trasformazione delle uve in vino all’Istituto Malva Arnaldi di Bibiana. La collaborazione con l’Università ha consentito al consorzio di migliorare la qualità del vino. Il consorzio si occupa della gestione collettiva della vendita del vino e dell’accesso a finanziamenti per la manutenzione dei muri a secco e delle vigne. La Città Metropolitana di Torino, grazie al progetto della Strada dei Vigneti Alpini, finanzierà al Comune di Pomaretto la valorizzazione di un itinerario di turismo enologico, con punti tappa che si dipaneranno lungo i versanti vitati, accompagnando il percorso della monorotaia.
La ricerca di nuove opportunità per i territori vitati della Città Metropolitana
Il piano di attività del progetto della Strada dei Vigneti Alpini è molto intenso. Per una migliore conoscenza del mercato turistico, della domanda e dell’offerta, è previsto uno studio di marketing integrato. Un secondo filone di attività è dedicato all’identificazione e alla diffusione dei valori comuni e condivisi dagli abitanti e dagli operatori economici dei territori viticoli. Un ambito di lavoro si concentra sul paesaggio e sulle eccellenze del patrimonio esistente, attraverso lo studio, la conservazione e il recupero del territorio vitato. Un altro gruppo di azioni è rivolto allo sviluppo di nuovi itinerari di scoperta enoturistica, alla valorizzazione dei luoghi emblematici e del patrimonio storico. Lo strumento principale per la fruizione dei territori è una App che offrirà informazioni sull’offerta turistica transfrontaliera. Per accrescere le competenze e la consapevolezza dei valori culturali, produttivi e naturalistici dei territori, sono previste azioni di sensibilizzazione, comunicazione, promozione e formazione degli operatori. L’ideazione e l’organizzazione di nuove iniziative e manifestazioni, coordinate in una programmazione transfrontaliera e rivolte al pubblico dei consumatori, alla stampa e agli operatori turistici, saranno propedeutiche alla sperimentazione di nuovi prodotti turistici.I partner pubblici e privati
Gli Enti promotori del progetto sono la Città Metropolitana di Torino come capofila, i Comuni di Carema e Pomaretto, la Regione Autonoma Valle d’Aosta, l’Institut Agricole Regional della Valle d’Aosta, il Centro di ricerca, studi e valorizzazione per la viticoltura di montagna, il Conseil Savoie Mont Blanc (organismo a cui hanno dato vita nel 2001 i Consigli Generali dei Dipartimenti della Savoia e dell’Alta Savoia, nell’ottica di una possibile riunificazione in una nuova Regione), la Comunità dei Comuni Cœur de Savoie, la Comunità dei Comuni del Lac du Bourget, l’agenzia Savoie Mont Blanc Tourisme. Il piano di lavoro aggregherà, in qualità di soggetti attuatori, i Comuni di Aymavilles, Donnas, Morgex, Montmelian e il Consiglio Dipartimentale della Savoia. Una nutrita squadra di organizzazioni collaborerà inoltre alle attività: la Cantina Mont Blanc Morgex et La Salle, l’Associazione Viticoltori della Valle d'Aosta, il Comitato interprofessionale dei Vini di Savoia, l’Agenzia turistica dipartimentale della Savoia, la Camera Regionale d'Agricoltura Rhône-Alpes, alcuni Dipartimenti delle Università degli Studi di Torino e di Aosta. L’elenco dei partner e degli Enti coinvolti può sembrare a prima vista sproporzionato, ma lo sviluppo del turismo enogastronomico, esige che operatori di differenti categorie facciano sistema: i produttori del vino, i ristoratori, gli albergatori, gli operatori turistici professionali, le amministrazioni che governano il territorio e le organizzazioni che promuovono e animano il territorio.- Dettagli
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