I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Relazioni Internazionali

Generazioni rurali, innovanti, attive e solidali: con questo obiettivo era nato il Piano territoriale integrato GraiesLab finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Alcotra 2014-2020.

Come per tutti i progetti europei che hanno dovuto affrontare i lockdown dovuti alla pandemia, la scadenza è stata ritardata, ma ora si è giunti nella fase finale.

Per questo il Comitato di pilotaggio del Graies che si è tenuto giovedì 9 giugno al Lac d’Aiguebelette, in Savoia, ha avuto un sapore speciale. Di nuovo finalmente tutti in presenza, per fare il punto su tutto quello che è stato fatto nei cinque progetti singoli: il Piano di coordinamento, Explorab, InnovaLab, MobiLab e SociaLab, ciascuno votato a migliorare e rendere attrattive le zone di montagna e rurali grazie a un partenariato composto da Città metropolitana di Torino, Camera di commercio di Torino, Gal Valli del Canavese, Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Unité des communes valdôtaines Grand-Paradis, Conseil Départemental de Savoie, Communauté de Communes Coeur de Savoie, Syndicat Mixte de l’Avant Pays Savoyard, Communauté d’Agglomération Arlysère.

Il finanziamento del Graies, che ammonta a 8,41 milioni di euro di cui 1,26 cofinanziati dai partner, è servito a mettere in campo azioni e sperimentazioni che dessero impulso all’innovazione, dando alle micro e piccole imprese gli strumenti per rimanere sul territorio in maniera competitiva, stimolare la nascita e/o il trasferimento di nuove imprese; a sostanziare il senso di identità, valorizzano e tutelando il territorio in una logica di sostenibilità, qualità e tipicità; creando e implementando i servizi, in particolare quelli di prossimità per il benessere della comunità e per contrastare lo spopolamento; incentivando la mobilità per consentire alle persone di muoversi da e per il territorio del Piter; e infine per dare vita a un’equilibrata governance che favorisca lo sviluppo locale e l’acquisizione di competenze per la loro gestione.

La mattinata ha ripercorso tutte le tappe di lavoro e fatto il punto su quanto ancora da realizzare per ciascun progetto. Il pomeriggio però è stato dedicato a una serie di workshop che fanno già il punto sul futuro.

La consigliera delegata a sviluppo economico, attività produttive, turismo, pianificazione strategica della Città metropolitana di Torino, nominata da pochi mesi e che ha partecipato alla giornata per conoscere tutti i partner, ha spiegato che “La nostra Città metropolitana si contraddistingue da tutte le altre realtà analoghe italiane per la peculiarità del suo territorio: 312 comuni di cui una gran parte rurale e montana e un confine extranazionale con la Francia non sono il limite ma la forza del nostro territorio. Da questo presupposto parte il nostro impegno per favorire lo sviluppo economico e sociale, nella logica di una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva che è alla base di questo Piter Alcotra”.

Relazioni Internazionali

Giovedì 11 novembre ricorrerà il 103° anniversario dell’indipendenza della Polonia e, in vista della ricorrenza, la Comunità Polacca-Ognisko Polskie w Turynie e il Consolato onorario di Polonia in Torino con il sostegno del Consolato Generale di Polonia in Milano, organizzano per sabato 6 novembre le ormai tradizionali celebrazioni alla Mandria di Chivasso e ad Ivrea, alla presenza delle autorità cittadine, di quelle regionali, dei rappresentanti consolari polacchi e delle autorità militari. Il programma delle celebrazioni, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, prevede la deposizione di una corona di fiori alla lapide dedicata ai soldati polacchi presso il Municipio di Chivasso e l’esecuzione degli inni nazionali polacco e italiano e dell’inno europeo. Seguirà commemorazione dei soldati polacchi nei cimiteri di Chivasso, della Mandria di Chivasso e di Ivrea. I fiori onoreranno la memoria dei 200 soldati polacchi morti nell’ospedale militare di Ivrea nel 1919 e sepolti nel cimitero cittadino. Sempre sabato 6 novembre, alle 18 nel teatro dell’emittente televisiva torinese Rete 7, si terrà un concerto dedicato alle opere di Ignacy Jan Paderewski, patriota, diplomatico, compositore e pianista, nell'ottantesimo anniversario della sua morte. La soprano Dominika Zamara, accompagnata al piano da Ippazio Ponzetta, proporrà alcuni dei suoi canti. Il concerto sarà trasmesso da Rete 7 in streaming su un canale satellitare.
Domenica 7 novembre a Torino è in programma unaMessa bilingue, celebrata alle 10,30 da padre Marian Burniak nella chiesa di San Francesco di Sales nel complesso salesiano del Valdocco, in via Maria Ausiliatrice 32. Alle 16 in piazza Polonia è prevista la deposizione di fiori davanti al monumento ai combattenti del II Corpo d’Armata del Generale Anders. Le cerimonie di Chivasso, Ivrea e Torino sono aperte a tutti i cittadini così come la Messa a Valdocco. Si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti-Covid.

LO STORICO LEGAME TRA CHIVASSO E LA POLONIA

Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima Guerra Mondiale, quando 22.000 soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell'esercito austro-ungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito che venne costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, assicurando così alla Polonia un breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe però terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop.
A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l'addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande Guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda guerra mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Corsi di lingua polacca per i bambini e gli adulti (anche italiani), corsi di italiano per coloro che si sono stabiliti da poco a Torino, conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.

bandiera Polonia 1




Relazioni Internazionali

Con il patrocinio di Città metropolitana di Torino, il Centro Studi Africani organizza dal 9 al 13 novembre una settimana di riflessione online sul tema della diplomazia dell’acqua e la cultura della sostenibilità, focalizzando l'attenzione sul bacino del lago Ciad

Negli ultimi 40 anni la superficie del quarto grande bacino d’acqua dolce d’Africa si è ridotta del 90% a causa della terribile siccità che ha colpito la regione del Sahel. La prospettiva del progressivo prosciugamento del bacino condiviso da Ciad, Niger, Nigeria e Camerun, rischia di tradursi in un disastro ambientale e umanitario di proporzioni tali da minacciare ulteriormente la sicurezza alimentare dell’area, favorendo le migrazioni forzate.

Questo progetto di CSA Centro studi africani nasce in collaborazione con l’IHE Delft Institute for Water Education (NL), il Centro Studi Politica Internazionale (CeSPI), l’Istituto Affari Internazionali (IAI) e Hydroaid, con il sostegno del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ATO 3 Torinese

L’iniziativa prevede, esclusivamente on line ad accesso libero, una serie di appuntamenti multidisciplinari che stimolano la riflessione sull’emergenza climatica che investe uno dei territori chiave del Continente africano.

L’intero convegno sarà in diretta sulle pagine Youtube e Facebook del Centro piemontese Studi Africani e successivamente disponibili sulle pagine dedicate sul sito www.csapiemonte.it

Relazioni Internazionali

Sabato 30 novembre alle 15 al Circolo della Stampa, a Palazzo Ceriana Mayneri in corso Stati Uniti 27, saranno celebrati il centenario del ripristino delle relazioni diplomatiche tra Polonia e Italia e il 70° della nascita della Comunità polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie. È prevista la presenza di autorità polacche e italiane, tra cui l’ambasciatrice della Polonia a Roma, Anna Maria Anders, figlia del generale Wladyslaw Anders, comandante del II Corpo polacco che combatté i nazifascisti sul fronte italiano e liberò la Città di Bologna il 21 aprile 1945. Presenti anche il Direttore del Dipartimento del Ministero degli Esteri per la collaborazione con i polacchi all’estero Iwona Kozłowska e la Console generale di Polonia a Milano, Adrianna Siennicka.
Dopo i saluti istituzionali è in programma una conferenza del professor Marco Brunazzi, dell’Istituto storico Gaetano Salvemini, sulle relazioni diplomatiche tra Polonia e Italia, seguita da una tavola rotonda sui 70 anni dell’attività di Ognisko Polskie w Turynie, introdotta dalla professoressa Krystyna Jaworska dell’Università di Torino. Interverranno il console onorario della Repubblica di Polonia a Torino, Ulrico Leiss de Leimburg, la Presidente della comunità polacca, Elżbieta Grzyb-Faragli, le ex presidenti Wanda Romer e Barbara Stasiowska. Seguirà la presentazione dell’album fotografico realizzato per celebrare i 70 anni di Ognisko Polskie w Turynie.
L’evento, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino e cofinanziato dal Ministero degli Esteri della Repubblica di Polonia, si concluderà con un concerto della pianista Dominika Szlezynger, che proporrà pagine di Domenico Scarlatti, Fryderyk Chopin, Ruggero Leoncavallo e Ignacy Paderewski.




Relazioni Internazionali

Da venerdì 5 a domenica 7 luglio giovani provenienti da numerosi paesi del Vecchio Continente torneranno a incontrarsi a cavallo tra le Valli di Lanzo e di Susa, in occasione della manifestazione “Eurolys” organizzata dal Comitato Colle del Lys, con il patrocinio della Comunità Europea, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e con la collaborazione di alcuni Comuni del territorio metropolitano. Sarà un’esperienza di incontro, conoscenza e confronto tra decine di giovani europei dai 16 ai 25 anni e si svolgerà in concomitanza con la commemorazione delle vicende della guerra di Liberazione che ebbero come teatro il Colle del Lys. Sarà l’occasione per un dibattito aperto e originale sulle cause dell’ultimo conflitto, sulla liberazione del continente dalle dittature, sull’importanza e il ruolo dell’Unione Europea, sulle nuove identità, i valori costituzionali e il senso della cittadinanza europea. Eurolys intende consolidare la conoscenza e la convivenza tra giovani, attraverso le opportunità offerte dalle relazioni di gemellaggio tra città, favorire lo scambio interculturale, linguistico, relazionale, sostenere le politiche di gemellaggio come occasione privilegiata di costruzione dell’Europa dei popoli, promuovere il protagonismo giovanile e l’impegno civile.
Durante il campeggio i ragazzi parteciperanno a dibattiti, attività, workshop e passeggiate sui sentieri partigiani. Si ritroveranno intorno alla torre circolare del Colle, monumento che ricorda il feroce rastrellamento nazifascista del 2 luglio 1944, nel corso del quale morirono ventisei giovani partigiani della 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”. In realtà il monumento onora più in generale la memoria dei 2024 caduti delle brigate partigiane dislocate nelle valli Susa, Lanzo, Sangone e Chisone durante la guerra di Liberazione. Il primo monumento posto al Colle del Lys a ricordo dei partigiani uccisi era soltanto un piccolo cippo in legno, collocato in un luogo vicino all’attuale monumento dopo il 25 aprile 1945. Subito dopo si costituì un Comitato per le onoranze ai caduti, che promosse la costruzione del monumento vero e proprio, dedicato ai ragazzi trucidati durante il rastrellamento del 1944 e a tutti i 148 caduti della 17ª Brigata.
Il programma prevede per sabato 6 alle 9,30 l’escursione al colle della Portia organizzata dalla Federazione Italiana Escursionismo, alle 12,30 il transito della tappa Viù-Viù del Giro Rosa, alle 15 la gara ciclistica Rubiana-Colle del Lys organizzata dall’ASD Borgonuovo Collegno e dalla UISP Valle Susa, alle 17 nel Municipio di Almese la commemorazione dei partigiani della Sabionera a cura della sindaca Ombretta Bertolo e dell'ANPI Bassa Valsusa, alle 19,30 la cena sotto la tensostruttura allestita sul piazzale, alle 21.30 la notte al Colle di “Resistenza elettrica” con la fiaccolata sui sentieri della memoria e il concerto di Malecorde.
Domenica 7 luglio alle 9,30 si terrà l’assemblea pubblica dei rappresentanti delle istituzioni, con la presentazione, discussione e approvazione del documento d’intenti per il 2019. Alle 11 si terrà la tradizionale cerimonia commemorativa, con gli onori militari, l’arrivo della fiaccola della libertà dal sacrario del Martinetto di Torino, la deposizione degli omaggi floreali al monumento dei 2024 caduti con l’accompagnamento musicale a cura della banda di Mompantero. L’oratore ufficiale sarà lo storico Gianni Oliva. Alle 12 nella sede dell’Ecomuseo della Resistenza “Carlo Mastri” si inaugurerà il nuovo centro visite del Parco di interesse provinciale del Colle del Lys, alla presenza della Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, ai parchi, alle aree protette e alla vigilanza volontaria, Barbara Azzarà.
Nel pomeriggio, alle 14,30, sarà posata la targa commemorativa in memoria del comandante Amedeo “Deo” Tonani e dei partigiani cremonesi. La passeggiata rievocativa inizierà alle 15, con letture sui sentieri della memoria, organizzate da UISP Valle Susa. Durante la giornata si terrà anche un mercatino dei prodotti tipici locali.

Relazioni Internazionali

Prenderà il via martedì 22 gennaio alle 10.30 al Palazzo delle Feste di Bardonecchia “Cuore delle Alpi” il piano integrato territoriale (Piter) finanziato nell’ambito dei progetti Interreg Alcotra 2014\2020.

Obiettivo del Piano è rendere il vasto territorio di montagna una destinazione intelligente, accessibile e attrattiva anche per nuovi residenti, attività produttive e turisti e garantendo un’elevata qualità della vita per chi vive le Alte Valli, riducendo il rischio che si trasformino in un luogo di passaggio. Quattro i temi su cui si fonda: innovazione imprenditoriale dedicata al turismo di montagna, resilienza intesa come prevenzione dei rischi naturali, mobilità sostenibile, inclusione sociale.

Il piano ha un finanziamento FEsr di oltre 7 milioni di euro e vede la partecipazione per il versante francese di Syndacat Pays de Maurienne che avrà il ruolo di capofila del progetto, la Communauté de Communes du Briançonnais, la Communauté de Communes du Pays des Ecrins, la Communauté de Communes Porte de Maurienne, la Communauté des Communes Maurienne  Galibier. Il territorio metropolitano direttamente coinvolto è quello geograficamente compreso nelle Unioni Montani Comuni Olimpici Via Lattea; Alta Valle di Susa; Val di Susa; Val Sangone; Pinerolese; Valli Chisone e Germanasca.

Porteranno i saluti Francesco Avato, sindaco di Bardonecchia le consigliere della Città metropolitana di Torino; Silvia Cossu, delegata ai rapporti con il territorio e Anna Merlin, delegata ai progetti europei; Jean-Claude Raffin, sindaco di Modane e presidente della Conferenza Alte Valli, Maurizio Beria D'Argentine, sindaco di Sauze di Cesana e vice presidente della Conferenza Alte Valli, Guy Hermitte, vice presidente della Comunità di comuni del Briançonnais e della Conferenza Alte Valli.

La mattinata entrerà nel vivo con la presentazione dei progetti che fatto parte del Piter. Condurrà questa sezione Fabio Tanzilli, direttore di "Valsusa oggi" che intervisterà: Raphaelle Longhi, coordinatrice del Piano integrato territoriale Cuore delle Alpi-Syndacat Pays de Maurienne; Furio Dutto, capofila del progetto Cuore resiliente, dirigente Protezione civile della Città metropolitana di Torino; Elena Di Bella, capofila del progetto Cuore solidale, dirigente Politiche della montagna della Città metropolitana di Torino; Thierry Bouchié e Pierre De Montmorillon, capofila del progetto Cuore innovante, Communaute des Communes del Brianconnais.

La mattinata proseguirà con un focus sul valore aggiunto della comunicazione per le nostre montagne, di cui parleranno Riccardo Battaglini e Alessandra Ferlenga di Liguria Digitale spa, quindi Tanzilli discuterà con Marco Bussone, presidente nazionale Uncem e Luca Cetara, rappresentante della Convenzione delle Alpi, Pierre François Adam rappresentante del Cluster Montagne su quali sono le politiche sostenibili e intelligenti per le montagne.

Relazioni Internazionali


La candidatura Unesco di Ivrea, l'esperienza unica in Italia del CoroMoro nata a Ceres e Pessinetto, il progetto tutto canavesano di "Giroola" agenzia turistica di byke per tour culturali e sportivi: tre buone pratiche di condivisione e co creazione presentate come modello ieri, giovedì 15 novembre, a Torino all'avvio del piano integrato territoriale GraiesLab. 
Il progetto transfrontaliero, finanziato con oltre 8 milioni di euro nell'ambito della programmazione transfrontaliera Italia Francia Interreg Alcotra 2014-2020, è guidato come capofila dalla Città metropolitana di Torino ed ha come obiettivo strategico rendere i territori attrattivi, in particolare nelle aree rurali e montane, rendendo gli atto locali consapevoli del valore aggiunto dell'innovazione e della messa in rete di competenze ed opportunità attraverso anche la condivisione di buone pratiche in materia di innovazione, turismo accessibile, mobilità sostenibile ed inclusione sociale applicate. Il piano integrato territoriale nel suo complesso riguarderà nelle tre realtà geografiche un totale di 393 Comuni, spesso  piccoli e piccolissimi, per una superficie complessiva di oltre 7mila kmq e poco meno di 665mila abitanti. 
Partner di Città metropolitana di Torino sono i Gal del Canvese e delle Valli di Lanzo, la Coldiretti provinciale, la Camera di Commercio di Torino, Comunità di Comuni della Valle d'Aosta e della Savoia francese.  Intervenendo alla presentazione del GraiesLab, la consigliera metropolitana delegata alle relazioni internazionali Anna Merlin (presente insieme a lei la collega Silvia Cossu delegata ai rapporti con il territorio e alle politiche di parità) ed il vicepresidente del Dipartimento della Savoie Michael Bouvard hanno confermato l'attenzione politica all'attuazione di un piano territoriale che per i prossimi quattro anni li vedrà lavorare insieme per lo sviluppo di territori rurali e montani, prioritari per la crescita e lo sviluppo ed anche Marco Bussone presidente nazionale di Uncem ha ricordato come sia in atto una positiva inversione di tendenza rispetto all'abbandono della montagna, ma quanto questa operazione di ritorno abbia bisogno di essere supportata e valorizzata .   




Relazioni Internazionali

Da venerdì 29 giugno a domenica 1° luglio giovani provenienti da numerosi paesi del Vecchio Continente torneranno ad incontrarsi a cavallo tra le Valli di Lanzo e di Susa, in occasione della manifestazione “Eurolys” organizzata dal Comitato Colle del Lys, con il patrocinio della Comunità Europea, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e con la collaborazione di alcuni Comuni del territorio metropolitano. Sarà un’esperienza di incontro, conoscenza e confronto tra decine di giovani europei dai 16 ai 25 anni e si svolgerà in concomitanza con la commemorazione delle vicende della guerra di Liberazione che ebbero come teatro il Colle del Lys.
Sarà l’occasione per un dibattito aperto e originale sulle cause dell’ultimo conflitto, sulla liberazione del continente dalle dittature, sull’importanza e il ruolo dell’Unione Europea, sulle nuove identità, i valori costituzionali e il senso della cittadinanza europea. Eurolys intende consolidare la conoscenza e la convivenza tra giovani, attraverso le opportunità offerte dalle relazioni di gemellaggio tra città, favorire lo scambio interculturale, linguistico, relazionale, sostenere le politiche di gemellaggio come occasione privilegiata di costruzione dell’Europa dei popoli, promuovere il protagonismo giovanile e l’impegno civile.
Durante il campeggio i ragazzi parteciperanno a dibattiti, attività, workshop e passeggiate sui sentieri partigiani. Si ritroveranno intorno alla torre circolare del Colle, monumento che ricorda il feroce rastrellamento nazifascista del 2 luglio 1944, nel corso del quale morirono ventisei giovani partigiani della 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”. Il monumento onora più in generale la memoria dei 2024 caduti delle brigate partigiane dislocate nelle valli Susa, Lanzo, Sangone e Chisone durante la guerra di Liberazione. Il primo monumento posto al Colle del Lys a ricordo dei partigiani uccisi era soltanto un piccolo cippo in legno, collocato in un luogo vicino all’attuale monumento dopo il 25 aprile 1945. Subito dopo si costituì un Comitato per le onoranze ai caduti, che promosse la costruzione del monumento vero e proprio, dedicato ai ragazzi trucidati durante il rastrellamento del 1944 e a tutti i 148 caduti della 17ª Brigata.

IL PROGRAMMA DI “EUROLYS”

Il programma di Eurolys si aprirà venerdì 29 giugno alle 21, con la proiezione del film “Siamo scesi tutti laureati”. Sabato 30 la giornata sarà dedicata allo sport e alle attività all’aria aperta, con l’escursione al Colle della Portia organizzata dalla Federazione Italiana Escursionismo e con la gara ciclistica Rubiana-Colle del Lys, organizzata dall’associazione sportiva Borgonuovo Collegno e dalla UISP Valsusa. Alle 11 in località Sabionera di Almese verrà inaugurata una targa dedicata al partigiano Ivano Piazzi - nome di battaglia “Lupo” - a cura dell’amministrazione comunale e della sezione ANPI di Valmessa. Alle 17 il Parco naturale di interesse provinciale del Colle del Lys sarà il teatro di una gara di corsa in montagna trail, organizzata dall’associazione “Gli Orchi Trailers” e dalla UISP Valle Susa. Alle 16 all’Ecomuseo della Resistenza sarà proiettato il documentario “Una stagione di libertà, storia della repubblica partigiana delle Valli di Lanzo”, alla presenza dell'autore, il giornalista Battista Gardoncini. A seguire la proiezione del video “Cuba libre”, a ricordo del partigiano Gino Donè. Dopo la cena nella tensostruttura allestita sul piazzale del Colle del Lys sono previsti una fiaccolata sui sentieri della memoria, il concerto dei vincitori del concorso musicale “Resistenza elettrica” e il concerto “Gran Bal Dub” con Sergio Berardo dei “Lou Dalphin” e Madaski.
Domenica 1° luglio le celebrazioni ufficiali inizieranno alle 9,30 con l’assemblea dei rappresentanti delle istituzioni, che sottoscriveranno un documento d’intenti. Alle 11 saranno resi gli onori militari e civili e sarà posta una corona d’alloro a piedi del monumento ai caduti. Dal Sacrario del Martinetto di Torino arriverà la Fiaccola della Libertà. L’orazione ufficiale sarà tenuta dalla Presidente nazionale dell’ANPI, Carla Nespolo. Dopo il pranzo è previsto l’arrivo dei partecipanti al mini trekking da Traves al Colle del Lys, sul percorso di “Sentieri resistenti”, organizzato da UISP ed Exploravita. Alle 15 è anche in programma una passeggiata rievocativa, con letture sui sentieri della memoria, organizzata da UISP Valle Susa. Alle 15,30 all’Ecomuseo della Resistenza “Carlo Mastri” verrà proiettato il documentario “La lunga scia di sangue. Eccidio del 30 aprile 1945 a Collegno e Grugliasco”, presentato da Pippo Rizzo, presidente della Consulta antifascista di Grugliasco.

Relazioni Internazionali

Il 4 giugno 2018, nell'ambito della sezione Junior del ventunesimo festival Cinemambiente di Torino, saranno presentati i risultati del progetto "Safe Health and Water Management-Libano", e sarà proiettato il mediometraggio realizzato all'interno dell'azione "So it flows: water refugees citizens".

Il video, partendo dalle problematiche legate all'approvvigionamento e alla gestione dell'acqua, affronta la difficile situazione dei territori libanesi maggiormente colpiti dall'emergenza profughi. "So it flows" è stato realizzato per informare e sensibilizzare i cittadini dei Comuni dell'area metropolitana di Torino sui temi dell'accesso all'acqua, la cooperazione territoriale per lo sviluppo, la costruzione di pace, le migrazioni e l'integrazione attraverso il caso dei profughi siriani in Libano.

Il Co.co.pa. sta svolgendo l'attività di disseminazione e comunicazione del progetto, chiamata "So it flows: water refugees citizens", presso un gruppo di scuole selezionate tra le municipalità facenti parte del CoCoPa e anche attraverso incontri presso alcune amministrazioni comunali: alla proiezione del medio metraggio parteciperanno circa 450 studenti che in questi mesi hanno lavorato sul tema.

Safe Health and Water Management - Libano

Il progetto di cooperazione internazionale "Safe Health and Water Management - Libano", di cui fa parte “So it flows”, vede la Città metropolitana di Torino capofila. È volto a realizzare interventi di miglioramento nell'uso e distribuzione dell'acqua per il consumo umano e agricolo nei territori maggiormente colpiti dall'emergenza profughi provenienti dalla Siria (quasi il 30% del totale della popolazione libanese).

L'iniziativa è stata finanziata con il fondo per la cooperazione internazionale dell'Autorità d'ambito torinese Ato3, cofinanziata dai partner italiani e libanesi: il Comune di Torino, il Co.Co.Pa., l'United Nations Development Programme e supportata dal Ministero degli affari sociali del Libano. È il proseguimento di un intervento di cooperazione analogo realizzato nel 2005 nel Sud del Libano con il coinvolgimento degli stessi partner territoriali.

La zona individuata per le azioni del progetto “Safe Health and Water Management” è l'area di Wadi Khaled nel Nord del Libano, composta da 8 Comuni raggruppati nell' Unione dei Comuni di Wadi Khaled, dove l'afflusso massiccio di profughi dalla Siria ha aumentato il numero dei residenti nella zona e aggravato la già precaria situazione idrica della zona. Beneficiari del progetto, che ha una durata di due anni e un budget di 500 mila euro, sono cittadini, amministratori, cooperative agricole e tecnici.
Per approfondimenti:
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/europa-e-cooperazione/cooperazione-internazionale/progetti-cooperazione-internazionale/safe-health/attivita-progetto-shwm-libano

La testimonianza del parroco di Aleppo Padre Ibrahim Alsabagh
La proiezione di “So it flows. Water, Refugees, Citizens” sarà preceduta dai saluti istituzionali del direttore di Cinemambiente Gaetano Capizzi, della consigliera delegata alla cooperazione internazionale della Città metropolitana di Torino Anna Merlin; di Antonio Massa dell’Autorità d’Ambito Torinese Ato3.

A Elena Apollonio della Città metropolitana di Torino, Maria Bottiglieri della Città di Torino; Edoardo Daneo del Co.Co.Pa. e Alain Chatry dell’Undp “United Nations Development Programme” spetterà quindi il compito di presentare i risultati del progetto “Safe Health And Water Management – Lebanon”.

Ma sarà soprattutto interessante ascoltare la testimonianza di Padre Ibrahim Alsabagh, parroco della Comunità latina di San Francesco d’Assisi di Aleppo .

La proiezione del docu-film  sarà preceduta da un’introduzione dei realizzatori: Guglielmo Loliva, Lorenzo Aprà, Stefano Angaramo, Claudia Civera, Stefano Bertorello.

Per vedere il trailer di “So it flows. Water, Refugees, Citizens”
https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=Y1jjqLM2Udo&feature=youtu.be

Relazioni Internazionali

Sabato 28 ottobre alle 18 al Teatro Orpheus di corso Trento 13 a Torinoè in programma un concerto di canti polacchi di Fryderyk Chopin, Stanislaw Moniuszko e Karol Kurpiński. Verrà anche eseguita in forma di concerto l’opera di Wolfgang Amadeus Mozart “Bastiano e Bastiana”. Il concerto è stato organizzato nell’ambito delle celebrazioni della Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia, che si celebra ogni anno l’11 novembre. L’evento è organizzato dalla Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie, in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano e con il patrocinio della Città e della Città Metropolitana di Torino.
Di Chopin verranno eseguiti i canti “Zyczenie” (“Augurio”) opera 74 numero 1 e “Wiosna” (“Primavera”) opera 47 numero 2. Di Stanisław Moniuszko verrà eseguito il canto “Prząśniczka” (“Filatrice”), mentre di Karol Kurpiński sarà eseguita la “Warszawianka 1831”. I concertisti saranno la soprano Dominika Zamara, il tenore Maurizio De Valerio, il basso Fulvio Bussano, il pianista Andrea Musso, il direttore Robert W. Butts e l’orchestra “Quarta Corda”.
Le celebrazioni per la Festa Nazionale dell’Indipendenza della Poloniaproseguiranno domenica 5 novembre alle 10,30 nella chiesa di San Francesco di Sales di via Maria Ausiliatrice 32 a Torino, con una Messa celebrata da padre Marian Burniak. Dopo la funzione religiosa i membri della Comunità Polacca si ritroveranno per il tradizionale incontro nella salaRinaldi del complesso salesiano Valdocco. Dopo il pranzo conviviale al Circolo Eridano, alle 16 in piazza Polonia è prevista la deposizione di fiori al monumento che ricorda i combattenti del II Corpo d’Armata del Generale Anders. Sabato 4 novembre, inoltre, la Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia sarà celebrata in concomitanza con la Festa italiana dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate per commemorare insieme la vittoriosa fine della Prima Guerra Mondiale. Le cerimonie si svolgeranno a Chivasso, cominciando con la Messa alle 9, concelebrata da padre Burniak. Saranno presenti le autorità cittadine di Chivasso e autorità diplomatiche polacche. Al termine della Messa è previsto un corteo che toccherà i monumenti ai caduti presenti nel centro cittadino e concluderà davanti al Municipio. Seguirà l’omaggio ai militari polacchi ex prigionieri della Prima Guerra Mondiale seguito nei cimiteri di Chivasso e della Mandria. Dopo il pranzo conviviale la Comunità Polacca si recherà nel cimitero di Ivrea per rendere omaggio ai 200 soldati polacchi morti nell’ospedale militare della città nel 1919. Nel 2016 a Chivasso la celebrazione della Festa Nazionale dell’Indipendenza della Polonia era stata particolarmente sentita perché vi aveva partecipato il Sindaco della Città di Przemysl, giunto a Chivasso per iniziare il percorso che avrebbe poi portato alla firma dell’accordo di gemellaggio tra le due città. Le due amministrazioni comunali hanno avviato l’anno scorso le ricerche per conoscere i nomi dei soldati italiani prigionieri dei tedeschi dopo l’8 settembre 1943, morti nel campo di prigionia tedesco di Pikulice, sobborgo di Pszemysl e sepolti in fosse comuni.
La Festa nazionale dell’11 novembre fu istituita per ricordare la rinascita dello Stato polacco nel 1918, dopo oltre un secolo di dominazione straniera. Pochi sanno che alla difesa dei suoi confini orientali contribuirono anche i soldati dell’Armata Polacca creata in Piemonte nel dicembre del 1918. Confluirono in essa ventiduemila volontari polacchi, ex prigionieri di guerra dell’esercito austro-ungarico, i quali, in base agli accordi tra il Governo italiano e il Comitato nazionale polacco furono concentrati alla Mandria di Chivasso per l’addestramento, prima del trasferimento al centro di raccolta in Francia e del successivo ritorno in Polonia. I soldati giunsero al campo di Chivasso stremati dagli anni di prigionia e molti dovettero essere ricoverati negli ospedali della zona. Oltre quattrocento furono i deceduti, che trovarono sepoltura nei cimiteri alla Mandria, a Chivasso, ad Ivrea e a Torino. Presto però le condizioni di vita nel campo migliorarono. Il comando militare organizzò per loro corsi di istruzione primaria e professionale, attività culturali e sportive. L’Armata polacca usufruì anche dell’assistenza delle autorità italiane, del Comitato Pro-Polonia presieduto dall’avvocato Attilio Begey (che nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino) e della benevolenza della popolazione locale. Prima di lasciare La Mandria di Chivasso, nel giugno del 1919, i soldati scrissero sul loro periodico “Żołnierz Polski we Włoszech”: “Addio ospitale terra d’Italia. Ti salutiamo senza rimpianti, ma con un sentimento di riconoscenza nei cuori. Qui [...] abbiamo gettato la pelle di schiavo che ci aveva ricoperto e siamo divenuti liberi cittadini di una patria libera e indipendente. Qui abbiamo raccolto i frutti della semina di sangue e di 125 anni di martirio dell’intera nazione. Qui ci ha colto l’immensa gioia della riconquista dell’indipendenza. Per questa ragione serberemo sempre un caro ricordo di Te, terra italiana”. La gioia dei polacchi però non durò a lungo. Nel settembre del 1939 il Paese fu nuovamente invaso e spartito, a seguito dello scellerato Patto Molotov-Ribbentropp tra l’Unione Sovietica e la Germania nazista. Nel secondo dopoguerra, nonostante la Polonia figurasse tra i vincitori, in quanto paese alleato, fu di fatto privata dell’indipendenza e posta sotto il dominio sovietico, in base all’accordo siglato a Jalta tra le grandi potenze. La festa dell’11 novembre fu vietata e sostituita dalla ricorrenza del 22 luglio, data fittizia della formazione del governo filosovietico a Lublino: in realtà tale governo era stato formato a Mosca il giorno precedente. L’11 novembre continuò ad essere celebrato tra gli esuli. Anche la Comunità Polacca di Torino rimase fedele a questa ricorrenza, essendo costituita da ex ufficiali del 2° Corpo d’armata polacco del generale Anders, che avevano combattuto a fianco degli alleati per la Liberazione d’Italia e che, data l’occupazione della Polonia, decisero di restare nel nostro Paese. Per molti anni celebrare l’11 novembre fu un modo per manifestare la propria fede nel fatto che la Polonia avrebbe riacquistato un giorno la piena indipendenza; una fede espressa nelle parole dell’inno nazionale “La Polonia non è morta finché noi viviamo”, composto a Reggio Emilia nel 1797, ma anche nei versi dell’inno religioso che si era soliti cantare alla fine delle celebrazioni eucaristiche, “La Patria libera rendici o Signore”. La speranza si avverò nel 1989. Tra i primi atti del processo di democratizzazione del Paese vi fu, non a caso, la reintroduzione della celebrazione dell’11 novembre quale festa nazionale.