Protezione civile
Si intitola “Volontariando s’impara” la manifestazione di cui mercoledì 16 maggio sarà protagonista il Servizio di Protezione Civile del Comune di San Gillio, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. A partire dalle 9,30 in piazzale Giovanni Falcone saranno visitabili gli stand dei corpi di protezione civile: li potranno vedere sia i cittadini che le scolaresche, per capire come e con quali mezzi operano i volontari che intervengono nelle situazioni di emergenza. Il Servizio della Protezione Civile metropolitana sarà presente alla manifestazione con l’Unità mobile, un furgone tecnologicamente in grado di funzionare come un vero e proprio “ufficio” per ripristinare la rete delle telecomunicazioni.Sarà presente anche la “Casa degli errori” dei Vigili del Fuoco, una struttura che “materializza” l'opuscolo “Impariamo a difenderci dai rischi”, pubblicato sin dal lontano 1992 dal Ministero dell’Interno. È un container allestito con semplici arredi tipici domestici e completo di impianto elettrico, realizzato grazie al finanziamento della Direzione regionale INAIL del Piemonte, in collaborazione con l'Associazione nazionale Vigili del fuoco. La Casa degli errori vieneutilizzata presso le scuole del Piemonte per la diffusione della cultura della sicurezza domestica.
Nel pomeriggio di mercoledì 16 maggiosono previste simulazioni di intervento in caso di incidenti e calamità naturali: la caduta del tronco di un albero su di un’autovettura, il crollo della parete di un’aula scolastica a seguito di un terremoto, un incendio boschivo, la ricerca di dispersi con un drone, un intervento del Nucleo cinofili della Guardia di Finanza.
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Protezione civile
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legislativo 1/2018, si è conclusa la riforma della normativa di protezione civile iniziata con la presentazione del disegno di legge ‘Braga’ alla Camera. Il 6 febbraio 2018 è entrata in vigore la riforma del Servizio nazionale della protezione civile alla quale Comuni,Unioni, Province e Città metropolitane devono conformarsi.Il rafforzamento delle funzioni del Servizio nazionale di protezione civile per rendere più efficaci gli interventi di urgenza, l’introduzione di procedure più rapide per definire lo stato di emergenza in accordo con i territori, il potenziamento della fase di prevenzione e pianificazione mettendo ordine tra i diversi livelli di competenze a livello locale, il miglioramento del ruolo del volontariato e la valorizzazione della comunicazione ai cittadini, fondamentale per lo sviluppo di comunità resilienti, sono alcune delle consistenti novità introdotte dalla riforma.
Se ne discuterà giovedì 5 aprile a Torino nella sede della Città metropolitana, a partire dalle 10.30 nell’ambito del progetto “Forma Comune 2018”, il tour formativo di Anci Piemonte e Fondazione iFEL rivolto a amministratori e personale degli enti pubblici. Nel corso dell’incontro i relatori illustreranno le novità introdotte dal Codice della protezione civile.
Dopo i saluti istituzionali del Prefetto di Torino Renato Saccone e del vicesindaco metropolitano Marco Marocco, la mattinata sarà dedicata a illustrare un’altra importante novità, ovvero l’introduzione di un nuovo disciplinare regionale per le allerte, attualmente in corso di approvazione in Regione Piemonte.
Nel pomeriggio si entrerà nel vivo dell’esame del nuovo Codice di protezione civile, con gli interventi di Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della protezione civile nazionale e di Fabrizio Curcio, che entrerà nel merito dei 50 articoli di cui è composto il nuovo Codice.
L’iniziativa gode del patrocinio della Regione Piemonte, della Città metropolitana di Torino e della Protezione civile. La partecipazione è totalmente gratuita previa iscrizione a questo indirizzo:https://docs.1d5920f4b44b27a802bd77c4f0536f5a-gdprlock/forms/d/e/1FAIpQLScDVsdKXRBkIyzGPUrHctF1ymns45w67PwibMgFtQUbgeaDFA/viewform
L'incontro si può seguire in streaming a questo indirizzo: https://live.top-ix.org/protezionecivile/
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Protezione civile
Nel dettaglio, a seguito delle necessarie verifiche tecniche,
- Comuni di Pragelato e Sestriere: riapertura al transito della strada provinciale 23
- Comune di Sauze di Cesana: apertura al transito strada provinciale 215 nel tratto Sauze di Cesana-Grange Sises
- Comune di Sauze di Cesana: apertura al transito della strada comunale per Bessen Haut
- Comune di Venaus: sospensione del monitoraggio visivo lungo la strada statale 25 del Moncenisio nei tratti interessati
- Comune di Bardonecchia: riapertura della strada provinciale 216 per Melezet nel tratto di intersezione con il bacino del Rio Fosse
- Comune di Pragelato: riapertura strada comunale per Chezal
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Protezione civile
È quasi tornata alla normalità la viabilità provinciale dopo le piogge e le nevicate dei giorni scorsi.Riaperta ieri sera la strada provinciale 23 del Sestriere nel tratto tra Sestriere Colle e Sestriere Borgata, che ha messo fine all’isolamento di Borgata, è in corso la riapertura del tratto della provinciale 23 da Sestriere Borgata a Pragelato Plan chiusa per il pericolo di slavine nella frazione Duc.
Ancora chiusa al traffico per il pericolo di slavine la strada provinciale 215 da Sauze di Cesana a Grangesises. L’arteria è percorribile con cautela da Cesana a Sauze di Cesana e nel breve tratto da Sestriere Colle a Grangesises, sino al punto in cui la strada è interrotta perché sussiste il pericolo di distacco di slavine.
Chiuso ancora anche il guado di Zucchea (Cavour) sulla sp 152, che è stato danneggiato.
Resta alta l’attenzione sulle valanghe: il rischio è valutato a livello 4, forte. Sono ancora possibili valanghe di medie e grandi dimensioni dai siti non ancora scaricatisi per cui continua il monitoraggio ancora per la giornata odierna, mentre da domani dovrebbe esserci una significativa riduzione dell'attività valanghiva spontanea, anche se il grado di pericolosità resterà allo stesso livello
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Protezione civile
Prosegue il maltempo sul territorio della Città metropolitana: il centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso il bollettino di allerta che prevede codice arancione (codice 2, moderata attenzione) su Valli Orco, di Lanzo, Soana e Sangone, Susa, Pellice e Chisone, mentre su Valchiusella, pianura e collina Torinese e pianura cuneese il codice è giallo (1, ordinaria attenzione). A partire da oggi pomeriggio e per tutta la giornata di domani sono previste piogge diffuse, che possono essere anche forti e molto forti localmente, con disagi legati a possibili esondazioni dei corsi minori, locali allagamenti, frane, interruzioni dei servizi.Sopra i 1300 metri le nevicate possono creare disagi sulla viabilità, ma la massima attenzione è sul fronte valanghe, perché ovunque il pericolo è marcato forte (valore fra 3 e 4 della scala di criticità). Si raccomanda la massima prudenza per escursionisti, alpinisti e sci-alpinisti che volessero affrontare escursioni sulle zone montane.
La protezione civile della Città metropolitana segue l'evolversi della situazione in reperibilità h24.
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Protezione civile
“La radio, nonostante la grande diffusione e utilizzo di smartphone e tablet, è ancora lo strumento di comunicazione per eccellenza, presente in ogni parte del mondo e sempre affidabile, in particolar modo nelle situazioni di grave emergenza, quando i cellulari cessano di funzionare. Una tecnologia ancora indispensabile che ha resistito negli anni all’avvento dei satelliti e di altre rivoluzionarie tecnologie”: lo ha sottolineato il Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Marco Marocco, intervenendo nella serata di martedì 19 dicembre alla celebrazione per i novant’anni di attività dell’ARI, l’Associazione Radioamatori Italiani, fondata nel 1927 dall'ingegner Ernesto Montù, uno dei primi radioamatori del nostro Paese, con la denominazione di Associazione Radiotecnica Italiana.Il Vicesindaco Marocco ha sottolineato che a partire dal 1927 un gran numero di soci hanno dialogato attraverso quello che un tempo veniva definito “l’etere”, acquisendo un notevole bagaglio di conoscenze tecniche e umane, allacciando nuovi legami di amicizia, scambiando esperienze accumulate attraverso le tante ore trascorse a cavallo delle onde radio. Marocco ha ricordato il contributo di due illustri radioamatori torinesi, i fratelli Achille e Giovanni Judica Cordiglia, che riuscirono, nei primi anni Sessanta, ad ascoltare dalla loro abitazione i deboli segnali trasmessi dai satelliti lanciati dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti agli albori dell’era delle esplorazioni spaziali.
“Sono felice di essere qui con voi a celebrare i 90 anni dell’ARI e portare il saluto della Città Metropolitana di Torino. – ha concluso il Vicesindaco metropolitano - Il nostro è un territorio vasto, che vi ha visti spesso protagonisti non solo nell’affrontare le emergenze, ma anche nell’organizzazione di eventi, a partire da quelli sportivi. Auguro a tutti gli iscritti di proseguire l’attività radiantistica nel nome della passione e della pubblica utilità e di continuare a fare della radio quello strumento indispensabile che ci accompagna in tantissime attività che svolgiamo ogni giorno”.
Come detto, l’Associazione Radioamatori Italiani, è stata fondata nel 1927 dall'ingegner Ernesto Montù come Associazione Radiotecnica Italiana. Guglielmo Marconi ne è stato Presidente onorario dalla fondazione fino al 1937, anno della sua scomparsa. Nel 1950 l'ARI è stata eretta in Ente Morale, con Decreto dell'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e con uno Statuto che fissa le attività e gli scopi nell'interesse dei soci e di tutti i radioamatori italiani. L'associazione è guidata da un Consiglio Direttivo costituito da nove membri: otto di essi sono eletti ogni tre anni tra tutti i soci maggiorenni, mentre un componente è nominato dal Ministero delle Comunicazioni. Oggi l’ARI raggruppa oltre 15.000 radioamatori italiani. Il radiantismo, a livello mondiale, è una attività di istruzione e ricerca, che affratella ed unisce popoli e nazioni al di là delle barriere linguistiche e delle religioni. In Italia, in particolare, è protagonista nel delicato settore della Protezione Civile. L'ARI è sempre stata con i suoi volontari in prima linea in tutte le gravissime emergenze che hanno colpito il Paese. Ha inoltre sottoscritto importanti convenzioni e protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, con le Regioni e altre pubbliche amministrazioni, per il perseguimento dei propri fini sociali, tra i quali spicca la formazione e l'indirizzo professionale dei giovani. L'ARI gestisce in tutte le Prefetture italiane le sale radio attrezzate con apparecchiature ed antenne per affrontare ogni improvvisa calamità. Coordina direttamente con i propri radioamatori anche le sale radio dei COM, i Centri Operativi Misti presenti nei Comuni , mantenendo i collegamenti radio con il Ministero degli Interni - Dipartimento di Protezione Civile a Roma.
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Protezione civile
La protezione civile della Città metropolitana sta continuando a monitorare la situazione degli incendi che da giorni stanno devastando il territorio.Tutti gli interventi per fronteggiare il fuoco sono affrontati dai Vigili del fuoco e dal Corpo forestale dello Stato (oggi Carabinieri), con il supporto degli Aib (il corpo del volontariato specializzato negli incendi boschivi, coordinati dalla Regione Piemonte) ed è al 115 che si devono rivolgere cittadini e sindaci per segnalare incendi o richiedere interventi. Per questa ragione non sono aperte le sale regionali e metropolitana di protezione civile (quella regionale opera direttamente presso la Centrale operativa unificata dei Vigili del Fuoco).
Per contro, la protezione civile della Città metropolitana interviene nel supportare i sindaci, fornendo consulenza e aiuti per gli atti amministrativi necessari (come l’apertura dei COC, i Centri operativi comunale), per le scelte logistiche, le eventuali evacuazioni, le necessità dei cittadini.
“Stiamo seguendo attentamente la situazione” spiega il vicesindaco della Città metropolitana Marco Marocco “ e siamo ovviamente a disposizione fino al cessato allarme. Anche se la protezione civile in questo caso non è in “prima linea”, sta svolgendo un compito delicato e fondamentale di sostegno ai Comuni, che è la mission prioritaria del nostro ente di area vasta”.
Qui i consigli del Dipartimento della protezione civile nazionale su "Cosa fare in caso di incendio boschivo"
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Protezione civile
La Città metropolitana di Torino ha messo a disposizione delle zone colpite dall’emergenza neve e terremoto in Centro Italia una delle turbine del servizio Viabilità.È partita quest’oggi, a integrare la Colonna mobile regionale piemontese già presente in Abruzzo e nelle Marche, una squadra composta da operatori del servizio Viabilità e della Protezione civile, che stanno portando ad Arquata del Tronto una fresa sgombraneve "Fresia".
La protezione civile della Città metropolitana di Torino ha lavorato, nello scorso autunno, per l’emergenza terremoto nel comune di Pieve Torina, dove ha dato supporto logistico e amministrativo all’attività comunale, contribuendo per esempio al ripristino della scuola in una tensostruttura, di una sede per il Municipio, alla gestione delle pratiche di agibilità, al funzionamento delle telecomunicazioni grazie all’Unità mobile.
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Protezione civile
Un esperto in gestione delle emergenze sismiche della protezione civile della Città metropolitana, accompagnato da un tecnico del Csi esperto in Tlc, è partito questa mattina, su richiesta della Commissione speciale della protezione civile nazionale alla volta della sala operativa integrata (Soi) di Macerata.La Città metropolitana di Torino si è resa subito disponibile a rispondere alla richiesta urgente di ieri del coordinamento Dicomac (Direzione comando e controllo) a fornire esperti nella gestione di emergenze sismiche, in stretto coordinamento con la Regione Piemonte a supporto della Regione Marche e dei Comuni interessati dal sisma.
La protezione civile della Città metropolitana, ancora come Provincia, ha già operato durante i terremoti all'Aquila e a concordia sulla Secchia nel modenese, sia a supporto degli sfollati che delle amministrazioni coinvolte.
Nei prossimi giorni si valuterà, in accordo con il Dipartimento di protezione civile e la Regione Marche, se saranno necessarie anche le strumentazioni tecnologiche mirate che la protezione civile della Città metropolitana ha a disposizione (l'unità mobile).
La squadra partita per Macerata è in contatto anche con la Croce rossa di Settimo torinese, di stanza ad Ascoli Piceno, per fornire eventualmente i collegamenti satellitari come già fatto anche nel mese di agosto ad Amatrice.
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Relazioni Internazionali
Dopo le iniziative dello scorso fine settimana a Chivasso ed Ivrea, a Torino la celebrazione della Festa dell’Indipendenza Nazionale della Polonia vivrà il suo momento più significativo con il concerto in programma sabato 18 novembre alle 17,30 nell’auditorium Orpheus dell’Educatorio della Provvidenza, in corso Trento 13, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. La pianista Dominika Szlezynger eseguirà pagine dei compositori polacchi Fryderyk Chopin, Karol Szymanowski, Władysław Żeleński e Ignacy Jan Paderewski. Dominika Szlezynger è nata a Cracovia e nel 2004 ha conseguito il Master in Art in pianoforte e pedagogia all’Accademia di Musica della sua città. Si è esibita in tutta Europa, con una predilezione per l’Italia, ma ha anche vinto diversi concorsi pianistici internazionali. È docente presso una scuola media ad indirizzo musicale a Milano e, per i suoi meriti artistici ha ottenuto i riconoscimenti del Ministero della Cultura Polacca nel 1999 e del Governo Italiano, con la borsa di studio presso l’Accademia Chigiana di Siena nel 2008.UNA NAZIONE FIERA DELLA PROPRIA IDENTITÀ
In oltre 1000 anni di storia, a causa della sua posizione geopolitica, la Polonia è stata costretta a difendere i propri confini dagli attacchi degli invasori russi, prussiani e austroungarici, che nel 1795 si spartirono il territorio polacco. Le feroci repressioni, con gli arresti e gli allontanamenti in Siberia dei patrioti provocarono a più riprese insurrezioni nazionali soffocate nel sangue. La fuga dalle repressioni diventò la Grande Emigrazione polacca, soprattutto verso la Francia. Le vicende storiche si rispecchiano nella produzione artistica polacca del XIX e del XX secolo, che, oltre a rappresentare emozioni, fantasia, folclore, esprime la nostalgia per la patria perduta. L’arte divenne un’arma per pensatori, attivisti e politici nella battaglia contro la schiavitù nazionale e per la libertà spirituale, contribuendo alla formazione dello spirito della nazione e dando forza a patrioti e diplomatici come Jósef Piłsudski, Roman Dmowski e Ignacy Jan Paderewski.
La Polonia risorse nel 1918, dopo la Prima Guerra Mondiale. Nel 1919 in Francia nacque l’Armata Blu, sotto il comando del generale Jósef Haller, che fu rinforzata anche dai 22.000 soldati polacchi ex prigionieri austriaci del Reggio Esercito Italiano, che erano stati raggruppati nel campo di addestramento della Mandria di Chivasso, dove diventarono cittadini liberi. L’eredità spirituale ed artistica di quei tempi ha accompagnato da sempre la nazione polacca, in particolare nei tragici anni dell’occupazione tedesca dal 1939 al 1945 e negli anni della sottomissione alla Russia sovietica.
Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima Guerra Mondiale, quando i soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell'esercito austroungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, assicurando così alla Polonia il breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop. Le vicende storiche sono quindi all’origine del gemellaggio tra la Città di Chivasso e quella Przemysl, in Precarpazia.A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l'addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande Guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.

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