I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Protezione civile

Sette evacuati per una caduta massi che ha minacciato un’abitazione nella notte fra sabato 1 e domenica 2 giugno in frazione Bottegotto a Locana: questa mattina la protezione civile della Città metropolitana di Torino ha effettuato un sopralluogo per valutare fornire assistenza al Comune.

Domani l’Unità mobile di protezione civile della Città metropolitana si è resa disponibile per effettuare una ricognizione con i droni, un sistema efficace per una prima valutazione dello stato del versante senza impegnare persone in parete.















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Protezione civile

Un nuovo incendio, probabilmente di natura dolosa, è divampato ieri sera mercoledì 28 marzo alle pendici del Monte San Giorgio, in zona Galli a Piossasco. Fortunatamente alcuni passanti hanno visto le fiamme svilupparsi e Vigili del fuoco e Aib sono intervenuti subito, spegnendo il rogo e d evitando il disastro che avrebbe potuto creare ben più gravi danni a uno dei Parchi naturali della Città metropolitana. Anche nella giornata di oggi prosegue il monitoraggio con la collaborazione del servizio di Vigilanza ambientale della Città metropolitana.

Sono passati solo pochi giorni da quando sono stati spenti gli incendi al Santuario di Belmonte, patrimonio Unesco, e il vicesindaco della Città metropolitana Marco Marocco, che ha le deleghe alla protezione civile, commenta: “Questa volta è andata bene, perché il parco naturale, con i suoi preziosi endemismi, è salvo. Ma occorre uno sforzo di tutti per tutelarci dagli incendi. Certo, i roghi dolosi esistevano anche prima, ma il cambiamento climatico crea una situazione nuova per il territorio, perché la siccità estrema aumenta la capacità di diffondersi degli incendi. E poi sono molto più frequenti quelli di limite con gli abitati, che comportano problemi anche sulla viabilità e sulla sicurezza delle case”.

“Il primo passo è insistere su una cultura della prevenzione che aiuti ad evitare gli incendi causati da comportamenti sbagliati, intensificare il presidio del territorio. I Comuni sono attenti su questo aspetto, durante i sopralluoghi effettuati con la protezione civile metropolitana nel corso dell’inverno ho visto Coc (Centri operativi comunali) aperti tempestivamente e sforzo organizzativo di tutti per coordinare i soccorsi. Ma anche la collaborazione dei cittadini è importante, bisogna avere la consapevolezza che appiccare il fuoco, anche involontariamente, è un gesto criminale che danneggia tutta la comunità”.

Protezione civile

Da sabato 1 dicembre, entra in vigore il nuovo sistema di allertamento approvato a fine luglio dalla Regione Piemonte che cambia in modo sostanziale le procedure con cui Città metropolitana, Province e Comuni informano le autorità di protezione civile e la popolazione sui rischi connessi alle criticità meteo e idrogeologiche..

Il nuovo sistema ha reso necessaria una integrazione al Piano di emergenza della Città metropolitana, che è stata approvata dal Consiglio provinciale nella seduta del 28 novembre. Cambia così anche per la Città metropolitana l’emissione dei bollettini di allertamento, che saranno conformi alle nuove regole sia nelle comunicazioni che avvengono verso i Sindaci che verso i cittadini.

LE NOVITÀ
Il nuovo sistema di allertamento, pur poggiando in modo sostanziale su quello messo a punto all’inizio degli anni Duemila, è nato dalla necessità di uniformarsi il più possibile a livello nazionale, secondo le direttive del Dipartimento nazionale di protezione civile.

Il semaforo
Dal bollettino delle allerte meteoidrologiche emesso ogni giorno alle ore 13 dal Centro funzionale della Regione Piemonte ed elaborato dall’Arpa Piemonte, scompaiono i codici numerici 1 ,2 ,3 sostituiti definitivamente dai colori del semaforo: verde, giallo, arancio, rosso, a indicare il fenomeno atteso sul territorio.

La fase operativa.
Al livello di criticità subentra l’idea di fase operativa, ovvero quell’insieme di procedure che ogni autorità di protezione civile deve adottare sul proprio territorio in base alla gravità del rischio: si va dal normale controllo all’apertura delle sale operative a più complesse necessità che coinvolgono gli enti sovraordinati.

Ogni sindaco però può decidere di “cambiare” la propria fase operativa (per esempio di aprire un Coc anche se il bollettino annuncia allerta gialla) o di passare da una fase di preallarme a una di allarme sulla base di valutazioni che non necessariamente coincidono con quelle del bollettino, ma che vanno nella direzione della tutela delle persone.

La fase operativa che ciascun ente stabilisce sulla base delle valutazioni sull’allerta segnalata con il “semaforo” deve essere comunicata agli altri operatori di protezione civile e alla popolazione: anche la Città metropolitana di Torino segnalerà la sua fase operativa, per esempio con la pubblicazione sul canale dedicato del sito web

Un unico bollettino per tutte le allerte
Altra novità del bollettino è che vengono unificati il bollettino di allerta meteo-idro e quello nivologico relativo al rischio valanghe, che prima erano mandati separatamente.

Non solo, ma la previsione dei bollettini non si limiterà alle consuete 24 ore, ma proverà a disegnare gli scenari anche per il giorno successivo, in modo da consentire con un certo anticipo di prepararsi a scenari problematici.

Nel bollettino vengono inoltre considerati quei fenomeni estremi e rapidi causati da situazioni non facilmente prevedibili innescati da temporali e venti forti, che possono riguardare solo alcune porzioni del territorio.


 

Protezione civile

Nonostante le piogge che imperversano e la crescente ansia per la piena del Po, in giorni in cui il pensiero ritorna con facilità alle tragiche alluvioni novembrine di anni passati, l’Auditorium della Città metropolitana nella mattinata del 6 novembre è stata affollata di Sindaci per la presentazione del nuovo sistema di allertamento approvato a fine luglio dalla Regione Piemonte e che dal mese di dicembre sarà operativo, cambiando in modo sostanziale le procedure di Città metropolitana, Province e Comuni.

La giornata di presentazione è stata organizzata dalla Protezione civile della Città metropolitana di Torino e ha visto il coinvolgimento di tutte le componenti del sistema di protezione civile: dopo gli onori di casa fatti dal vicesindaco Marco Marocco, che è anche l’autorità di protezione civile metropolitana, sono intervenuti Angelo Martini della Prefettura di Torino, Riccardo Conte del Servizio protezione civile della Regione Piemonte, Secondo Barbero dell’Arpa Piemonte, Furio Dutto ,dirigente della protezione civile metropolitana.

Il nuovo sistema di allertamento, pur poggiando in modo sostanziale su quello messo a punto all’inizio degli anni Duemila, è nato dalla necessità di uniformarsi il più possibile a livello nazionale, secondo le direttive del Dipartimento nazionale di protezione civile.

Dal bollettino delle allerte meteoidrologiche emesso ogni giorno alle ore 13 dal Centro funzionale della Regione Piemonte ed elaborato dall’Arpa Piemonte, scompaiono intanto i codici numerici 1,2,3 sostituiti definitivamente dai colori del semaforo: verde, arancio, giallo, rosso, a indicare il fenomeno atteso sul territorio.

Al livello di criticità subentra l’idea di fase operativa, ovvero quell’insieme di procedure che ogni autorità di protezione civile deve adottare sul proprio territorio in base alla gravità del rischio: si va dal normale controllo all’apertura delle sale operative (a livello comunale i Centri operativi comunali, Coc) a più complesse necessità che coinvolgono gli enti sovraordinati.

Ogni sindaco però può decidere di “cambiare” la propria fase operativa (per esempio di aprire un Coc anche se il bollettino annuncia allerta gialla) o di passare da una fase di preallarme a una di allarme sulla base di valutazioni che non necessariamente coincidono con quelle del bollettino, ma che vanno nella direzione della tutela delle persone.

Altra novità del bollettino è che vengono unificati il bollettino di allerta meteo-idro e quello nivologico relativo al rischio valanghe, che prima erano mandati separatamente. Non solo, ma la previsione dei bollettini non si limiterà alle consuete 24 ore, ma proverà a disegnare gli scenari anche per il giorno successivo, in modo da consentire con un certo anticipo di prepararsi a scenari problematici. Nel bollettino vengono inoltre considerati quei fenomeni estremi e rapidi causati da situazioni non facilmente prevedibili innescati da temporali e venti forti, che possono riguardare solo alcune porzioni del territorio.

“Questo sistema di allertamento” ha commentato il vicesindaco metropolitano Marco Marocco “sottolinea il ruolo decisionale dei sindaci in materia di protezione civile. È un sistema più snello ma deve aumentare la consapevolezza dei sindaci del loro ruolo decisionale e la loro capacità di comunicare sia con le altre forze di protezione civile che con i propri cittadini”.

Protezione civile

Nel mese di dicembre entrerà in funzione un nuovo sistema di allertamento meteorologico per le criticità di Protezione civile. Per illustrare il funzionamento del nuovo sistema, domani 6 novembre a partire dalle 10 il Servizio di protezione civile della Città metropolitana di Torino ospiterà presso l'Auditorium di corso Inghilterra 7 i Sindaci del territorio.

Il programma della mattinata prevede:
- 10 saluti del vicesindaco metropolitano Marco Marocco,
- 10,05 saluti della dirigente del Servizio civile della Regione Piemonte Sandra Beltramo,
- 10,10 illustrazione tecnica dei contenuti del disciplinare a cura di Arpa Piemonte,
- 10,30 illustrazione delle procedure d’allertamento a cura del Settore regionale di protezione civile,
- 10,50 intervento sull'aggiornamento del Piano di emergenza provinciale a cura del Servizio di protezione civile della Città metropolitana di Torino.

A seguire è previsto un dibattito con i sindaci.
L’incontro sarà anche l’occasione per celebrare la  Giornata regionale della protezione civile, che ricorre il 5 novembre ed è stata istituita dal Consiglio regionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche di protezione civile.
La Giornata rappresenta un evento simbolico per mettere in evidenza l’importanza della collaborazione che, su questi temi, si realizza tra cittadini e istituzioni.

Protezione civile

Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso un bollettino di colore verde (codice 1, ordinaria attenzione) per tutto il territorio della Città metropolitana. Chiude perciò la sala operativa della Protezione civile metropolitana, che tuttavia continua  a mantenere alta l'attenzione con l'ordinaria reperibilità. 

 

Protezione civile

L'annunciata ripresa di piogge e temporali prevista per il pomeriggio del 31 ottobre e domani mattina, 1 novembre 2018, deve mettere sul chi vive coloro che vivono nelle zone pedemontane già interessate nei giorni scorsi dal maltempo.

Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso un bollettino, per quanto riguarda il territorio metropolitano, con codice arancione (codice 2, criticità moderata) sulle valli Chiusella, Orco, Sangone, Lanzo e codice giallo (codice 1, ordinaria attenzione) sulle altre zone, cioè Alta e bassa Valle Susa, valli del Pellice, Chisone, Po, pianura settentrionale, pianura e colline del torinese. Sono previste infatti piogge da moderate a forti, localmente molto forti, nella notte e fino alla mattinata di domani, che interesseranno in particolar modo territori già stressati dalle piogge e dagli eventi critici dei giorni scorsi, e faranno alzare i livelli delle aste fluviali del Po, della Dora baltea, dell'Orco, della Stura di Lanzo e la rete minore dei loro affluenti.

La Protezione civile della Città metropolitana di Torino apre nel pomeriggio la Sala operativa con particolare attenzione alle funzioni svolte da Viabilità, Guardie ecologiche volontarie e volontariato; in mattinata ha inviato una lettera ai Comuni invitandoli a valutare l'opportunità di aprire i Centri operativi comunali (Coc) sia per gestire le criticità in atto che per monitorare il territorio.

"Vorrei ricordare ai cittadini" sottolinea il vicesindaco metropolitano Marco Marocco "che è necessaria la massima collaborazione di tutti per garantire la sicurezza delle persone. La resilienza, cioè la capacità di affrontare le emergenze, necessità del massimo senso di responsabilità ed è fatta anche di piccoli accorgimenti individuali".

La Protezione civile metropolitana raccomanda quindi

- di muoversi con la massima attenzione, specialmente nelle ore notturne e nella mattinata di domani;
- di limitare i trasferimenti al minimo necessario;
- evitare i sottopassi;
- togliere le auto dai parcheggi sotterranei e parcheggiarle al sicuro prima dell'intensificarsi delle piogge;
- analogamente non sostare nei locali sotterranei e togliere cià che va riposto all'asciutto quando non piove.
- i cittadini nelle zone a più alto rischio sono invitati a seguire i media per tenersi aggiornati sull'evoluzione della situazione e a seguire le indicazioni dei loro Sindaci, ai quali vanno comunicate le eventuali criticità.

Per approfondire:
o   Cosa fare in caso di pioggia e grandine
o   Cosa fare in caso di temporali e fulmini



Protezione civile

Le grandi dighe e gli sbarramenti di medie e piccole dimensioni costituiscono, sul territorio montano della Città metropolitana, una realtà diffusa. Producono energia e sono percepiti da chi li visita soprattutto come luoghi “ameni”.

Le possibilità che una diga collassi e provochi un disastro di grandi dimensioni sono remote, tuttavia sono uno “scenario di rischio” possibile, a cui cittadini e amministratori devono essere preparati.Le possibilità che una diga collassi e provochi un disastro di grandi dimensioni sono remote, tuttavia sono uno “scenario di rischio” possibile, a cui cittadini e amministratori devono essere preparati.
Non solo infatti esistono i piani di sicurezza e minuziose procedure di controllo a livello gestionale, ma a livello istituzionale vengono redatti dei Piani di emergenza dighe (Ped) e sono necessarie già dal livello progettuale particolari attenzioni per far fronte a eventuali rischi sismici e alluvioni. Elementi per la sicurezza del territorio e della sua popolazione che non devono allarmare ma che devono essere conosciuti per accrescere la resilienza, ovvero la capacità di reagire positivamente a eventi critici e limitarne i danni.

Se ne parlerà il 19 giugno a partire dalle 9 al Salone d’onore del Castello del Valentino a Torino in occasione di “Dighe: conoscenza è sicurezza”, un seminario tecnico transfrontaliero organizzato dalla Città metropolitanadi Torino nell’ambito del progetto europeo Resba, primo momento di confronto sul tema degli sbarramenti idrici e la sicurezza con amministratori, professionisti e cittadini del territorio.

Il seminario si propone di presentare le attività del progetto ResBa ai sindaci dei territori interessati dai Piani emergenza dighe (Ped), con particolare attenzione ai Comuni coinvolti nel piano della diga del Moncenisio. Nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda dove autorità e specialisti di settore discuteranno sul concetto di pianificazione



Il progetto Alcotra Resba

Il progetto ReSba, che ha ottenuto il sostegno finanziario dell’Unione europea, ha come obiettivo approfondire la conoscenza dei rischi legati alla presenza delle dighe sui territori alpini; migliorare la prevenzione, la comunicazione e la gestione della sicurezza dei territori a valle degli sbarramenti attraverso adeguate procedure di protezione civile, aumentando la resilienza del territorio.

L’obiettivo generale è quello di migliorare la preparazione del personale operativo, formare i tecnici e sensibilizzare gli amministratori locali e i cittadini sul tema della gestione dei rischi legati alle dighe e sulla loro prevenzione.

Vi partecipano la Regione autonoma Valle d’Aosta, come capofila e come partner: Regione Piemonte, Institut national de recherche en sciences et technologies pour l'environnement et l'agriculture (IRSTEA), Politecnico di Torino, Città metropolitana di Torino, Direction Régionale de l'Environnement, de l'aménagement et du logement Rhône-Alpes (DREAL), Préfecture de la Savoie, Enel s.p.a.

Per saperne di più:

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/protezione-civile/speciale-progetto-alcotra/speciale-seminario-alcotra-resba

Iscrizione obbligatoria entro il 15 giugno al form

https://goo.gl/forms/0fxiuZh7H3dt8Edk2

Protezione civile

Proseguono anche oggi , sabato 9 giugno, i lavori di rimozione del fango nell'area colpita dalla frana a Bussoleno, nella zona di san Lorenzo.
La protezione civile metropolitana di Torino, già da ieri l'altro, venerdì 7 giugno, presente nel Coc (Centro operativo comunale), questa mattina ha fatto intervenire anche l'Unità mobile, un furgone Eurocargo che funziona come nodo di telecomunicazione perché dispone di una parabola satellitare e che può svolgere tutte le funzioni di un un "ufficio mobile".

Grazie all'Unità mobile, è possibile avere una piena copertura radio, strumento indispensabile con cui possono coordinarsi nei lavori, anche a distanza, Città metropolitana, Regione Piemonte, Comune di Bussoleno, Croce rossa italiana, Anas, Aib e Coordinamento del volontariato provinciale di protezione civile.

Il coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile torinese prosegue, con le altre forze presenti sul campo, nel lavoro di pulizia con pale e bobcat, mentre funzionari della protezione civile metropolitana sono presenti al Coc e supportano la sindaca di Bussoleno e l'amministrazione comunale nelle attività amministrative e tecniche.

Protezione civile

Il vicesindaco Marco Marocco si è recato questa mattina in ricognizione nell’area colpita dalla frana di San Lorenzo, insieme alla protezione civile metropolitana.

Già ieri in serata personale della protezione civile metropolitana, in coordinamento con la protezione civile regionale, si è recato nel Coc di Bussoleno per fare il punto della situazione e a sostegno dell’amministrazione locale. Anche il Coordinamento provinciale del volontariato sta lavorando con la colonna mobile nell’area colpita dalla frana.

“Anche in questa situazione operiamo come sempre” ha commentato il vicesindaco Marocco nel corso della ricognizione “Coerentemente con quanto sempre fatto e con la responsabilità confermata dal nuovo codice di protezione civile alle città metropolitane, siamo vicino all’amministrazione comunale sia dal punto di vista amministrativo che da punto di vista tecnico. In questa logica siamo completamente disponibili nel dare supporto alla gestione dell’emergenza”.