Protezione civile
Il deciso decrescere della criticità meteo idrologica siglato dal bollettino di allerta di oggi, 4 ottobre, che resta ancora giallo per le zone della Val Chiusella e della Pianura settentrionale e verde per tutte le altre del territorio metropolitano, ha consentito di riaprire e pulire alcune della strade che il servizio di Viabilità della Città metropolitana ha dovuto chiudere ieri.Sono state riaperte già ieri la Sp. 40 fra Foglizzo e San Benigno, la Sp. 66 chiusa a Brosso per una frana, chiusa stanotte e riaperta in giornata la Sp. 89 a Torrazza per allagamenti in provincia di Vercelli; nella giornata di oggi sono state riaperte anche la Sp. 56 (chiusa ieri fra Strambino e l’incrocio con la Sp. 78) dove però nei prossimi giorni verranno eseguiti lavori di ripristino delle banchine e del rilevato, la Sp. 69.
“Abbiamo passato ore di preoccupazione segnate da lutti e danni che hanno colpito molte province piemontesi” commenta il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, che ha la delega alla protezione civile. “Ringrazio i cantonieri del dipartimento di viabilità della Città metropolitana di Torino i volontari, e i Sindaci che, come sempre, hanno fatto molto più del loro dovere per monitorare e risolvere le situazioni più critiche”.
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Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha confermato oggi il bollettino di allerta arancione (codice 2, moderata criticità) per quanto riguarda il territorio della Città metropolitana per l a vall e Chiusella e la P ianura settentrionale legate al transito delle piene fluviali (attualmente in decrescita); in allerta gialla le Valli Orco, Lanzo, bassa val Susa e Sangone e la pianura e colline torinesi, in verde (ordinaria attenzione) Alta val Susa, Chisone, Pellice e Po e i territori confinanti alla pi an ura cuneesePer il passaggio della piena della Dora Baltea sono stati chiusi tratti della Sp. 69 all’altezza di Salerano, la Sp. 56 fra Strambino e l’incrocio con la Sp. 78, e la Sp. 40 per il passaggio della piena dell’Orco fra Foglizzo e San Benigno. L’apertura di questi tratti di strade avverrà quando, passate le onda di piena, il servizio Viabilità avrà completato la pulizia dei tratti stradali.
La Protezione civile ricorda che il transito delle piene può causare locali allagamenti che impongono, anche in assenza di piogge in corso, estrema attenzione nella guida e cautela nell’entrare nei sottopassi e nelle gallerie.
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Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha confermato oggi il bollettino di allerta arancione (codice 2, moderata criticità) per quanto riguarda il territorio della Città metropolitana per le valli Chiusella , Orco , Lanzo , Sangone , bassa Val di Susa , Pianura settentrionale; in allerta gialla (codice 1, ordinaria attenzione) pianura e colline torinesi , pianura cuneese , Alta Val Susa , Val Chisone , Pellice , Po . Sono in allerta arancione anche i bacini di altre province: quelli del Varaita, Maira, Stura, Toce, Tanaro, Belbo, Bormida e Scrivia.
Le piogge si intensificheranno sul territorio metropolitano oggi pomeriggio, venerdì 2 ottobre, fino alla mattinata di sabato 3, per intensificarsi nuovamente nel pomeriggio di domenica 4 ottobre.
Sono possibili esondazioni in tutte le zone interessate dall'allerta arancione, locali allagamenti; così come sono possibili su tutto il territorio frane e fenomeni di versante.
La Città metropolitana monitora la situazione in h24 ed è pronta ad aprire la sala operativa. Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, con delega alla protezione civile, ha inviato ieri una lettera ai Sindaci del territorio invitando a prendere tutte le precauzioni possibili per la tutela della sicurezza dei cittadini e per il monitoraggio delle criticità, attivando se necessario i Centri operativi comunali (Coc), i presidi territoriali, il volontariato di protezione civile.
Nel complesso, la situazione impone ai cittadini la massima prudenza: la Protezione civile metropolitana invita a:
- limitare i trasferimenti al minimo necessario
- evitare i sottopassi;
- togliere le auto dai parcheggi sotterranei e parcheggiarle al sicuro prima dell'intensificarsi delle piogge
- analogamente non sostare nei locali sotterranei e togliere ciò che va riposto all'asciutto quando non piove
- i cittadini nelle zone a più alto rischio sono invitati a seguire i media per tenersi aggiornati sull'evoluzione della situazione e a seguire le indicazioni dei loro Sindaci, ai quali vanno comunicate le eventuali criticità
Per approfondire:
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Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino è stato nominato rappresentante delle province piemontesi in qualità di vicepresidente della Consulta delle Aree Vaste dell'Anci nel costituendo Osservatorio regionale Rsa.Sin dalla metà di aprile, in piena emergenza Coronavirus, la Città metropolitana ha partecipato a una cabina di regia che ha coinvolto anche Prefettura di Torino, Regione Piemonte, i sindaci dei Comuni dove hanno sede le strutture Rsa, le Asl del territorio metropolitano, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali del settore per mettere a fuoco le criticità che le strutture hanno registrato, con particolare riferimento alla diffusione del contagio tra ospiti e operatori, carenza di personale, sui tamponi e sul reperimento dei presìdi di protezione individuale (guanti, mascherine, etc.). Il clima, positivo e improntato alla massima collaborazione da parte di tutti, ha consentito all'Area funzionale dell'Unità di crisi regionale e alle Asl di mettere subito in campo le indispensabili azioni di supporto per affrontare le criticità emerse. Dall'esperienza della cabina di regia (47 Comuni coinvolti e 70 tra residenze sanitarie assistenziali e residenze assistenziali flessibili) è nata l'idea di costituire un Osservatorio permanente regionale che è ora in fase di costituzione.
"Voglio ringraziare il Presidente della Consulta e i membri, che sono i presidenti delle Province, per la fiducia che mi hanno accordato" spiega il Vicesindaco metropolitano. "Durante l'emergenza abbiamo, come Città metropolitana, svolto un lavoro importantissimo e non facile di collegamento con il territorio per contrastare il Coronavirus nelle residenze sanitarie "è con soddisfazione che vediamo quell'esperienza diventare un Osservatorio permanente. L'emergenza non è finita e non abbassiamo la guardia".
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Riprendono dal 23 gennaio al 4 febbraio le esercitazioni dei Piani di emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante situate sul territorio metropolitano. Si tratta di esercitazioni, coordinate dalla Prefettura di Torino che ha dato atto a una sollecitazione del Ministero dell’Interno, che avvengono per “posti di comando” e hanno preso il via nell’autunno del 2018.Gli stabilimenti che testeranno i loro piani di emergenza fra giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2020 sono “Rivoira spa” di Chivasso, Albesiano Sisa Vernici di Trofarello, Cia Technima Sud Europ a di Roletto, Cartiera Giacosa di Front Canavese. In particolare, Rivoira Gas produce e miscela numerose varietà di gas per uso medicale, industriale o civile; Albesiano produce e miscela vernici per il settore automotive e per l'elettroisolamento, Cia produce bombolette spray mediante riempimento con gas propellente; Cartiera Giacosa produce carta, resine fenoliche e melamminiche e carta impregnata con tali resine.
A cavallo fra l’autunno 2018 e l’inverno 2019 erano stati testati i Piani di emergenza di Ahlstrom Munskjo di Mathi, Eni di Robassomero, Esso Italiana di Chivasso, Carmagnani Piemonte di Grugliasco, Liquigas, Autogas Nord, Eni e Butangas nel Comune di Volpiano. L’obiettivo è testare in fasi successive i piani di emergenza di tutti gli stabilimenti del territorio metropolitano.
Stabilimenti a rischio “incidente a rischio rilevante”: la legge ‘Seveso’
Per aumentare il livello di sicurezza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, oltre ai controlli e alle autorizzazioni, la normativa comunitaria di riferimento (tre direttive europee c.d. "Seveso", recepite, in ultimo, dal d.lgs. n. 105 del 26 giugno 2015, che sostituisce il d.lgs. 334/99) individua come essenziale la predisposizione, da parte delle autorità competenti, di strumenti di pianificazione dell'emergenza idonei a gestire con tempestività e organizzazione le fasi immediatamente successive ad un evento.
I principali obiettivi della pianificazione sono:
- predisporre e testare uno schema di allertamento efficace che consenta di venire tempestivamente a conoscenza dell'evento comunicato, di norma, dal gestore dello stabilimento;
- isolare un'area convenientemente scelta con posti di blocco stradali, in modo da diminuire il numero di persone soggette agli effetti dell'evento e da favorire le operazioni di soccorso e dei Vigili del Fuoco;
- indicare le modalità di allarme e il comportamento da seguire in caso di emergenza;
- pianificare le azioni di competenza di ciascun Soggetto preposto;
- fornire e mantenere aggiornato un quadro conoscitivo dell'attività a rischio e del
La Città metropolitana di Torino per i Piani d’emergenza
La Prefettura ha incaricato, mediante un decreto prefettizio, la Città metropolitana di Torino per mezzo delle strutture della Direzione Rifiuti, bonifiche e sicurezza dei siti produttivi, con il mandato di:
- provvedere alla raccolta dati e alla redazione dei Piani di emergenza esterni (Pe);
- partecipare al gruppo di lavoro tematico del quale fanno parte anche: Regione Piemonte (Settore grandi rischi ambientali), Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Torino, Arpa Piemonte (Dipartimento Piemonte Nord Ovest). Partecipano inoltre la Protezione Civile della Città metropolitana, la Protezione Civile della Regione e di volta in volta i Comuni territorialmente interessati; il gruppo definisce gli elementi fondamentali della pianificazione sulla base dei dati tecnici disponibili.
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Il Centro Operativo Misto della Protezione Civile di Lanzo ha organizzato per sabato 7 dicembre nella sala conferenze di via Angiolino 2 a Lanzo una riunione con tutti i Sindaci che fanno parte dell’ambito territoriale e dell’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, con i membri della Commissione Valanghe e con funzionari della Prefettura e della Città Metropolitana di Torino. Si parlerà del sistema regionale di allerta meteo, completamente rinnovato dallo scorso inverno e di come affrontare i rischi idrogeologici connessi alla stagione invernale e al maltempo, ma anche delle esigenze e criticità locali che per essere risolte, necessitano di interventi sussidiari. All’incontro prenderà parte il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, che ha le deleghe alla Protezione Civile.- Dettagli
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Anche per Cuore resiliente, il quarto progetto che fa parte del Piter (progetto Alcotra integrato tematico) Alte Valli Cuore delle Alpi, è arrivato il momento del “lancio”, ovvero della presentazione ai cittadini e ai soggetti che saranno, direttamente e indirettamente, interessati al progetto.L’appuntamento è per venerdì 6 dicembre 2019 alle 10 presso casa Olimpia a Sestriere. Sarà l’occasione per conoscere gli obiettivi di Cuore resiliente – di cui è capofila la Città metropolitana e di cui sono partner Syndicat du Pays de Maurienne, la Communauté de Communes du Briançonnais, la Communauté de Communes du Pays des Ecrins; il Gruppo di azione locale Escartons e Valli Valdesi e la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa di Torino.
Il progetto punta a rafforzare sicurezza e resilienza delle comunità delle Alte Valli, mettendo in rete competenze e soggetti rilevanti e definendo misure di mitigazione dei rischi naturali, in particolare quello idrogeologico, rafforzando la capacità del tessuto economico di prevenire il rischio e reagire agli eventi. Perciò, le azioni previste intervengono in primis su imprese (e lavoratori) della filiera turistica, principale comparto economico e veicolo dell’immagine dell’area all’esterno, coinvolgendo anche residenti e turisti, con azioni materiali e immateriali che aumentino conoscenza e capacità di prevenzione dei rischi.
Inevitabile in quest’ottica condurre in parallelo un’attenta riflessione sulla crisi climatica e sui suoi effetti sui territori di montagna e rurali. Per questa ragione il programma della giornata dedicherà un focus alla Carta di Budoia, un impegno proposto ai Comuni alpini nel 2017 a Budoia, in Friuli, a favore del clima e in particolare a farsi parte attiva nell’adozione di strategie di adattamento al cambiamento climatico.
PROGRAMMA 6 dicembre 2019
10/10,30: accoglienza
10,30/11,00: Saluti Istituzionali
- Città metropolitana di Torino: vicesindaco Marco Marocco
- Conferenza Alte Valli: presidente Maurizio Beria d’Argentina
- Communauté de Communes du Briançonnais: vicepresidente Guy Hermitte
- Gal Escartons e Valli Valdesi
- Cna Torino: segretario Paolo Alberti
- Unione Montana del Pinerolese: assessore Mauro Vignola
11/11,40: Presentazione del progetto a cura dei responsabili dei 4 WP: Città metropolitana di Torino, GAL Escartons e Valli Valdesi, Cna
11,45/12,30: Tavola Rotonda “ Rischi naturali e cambiamenti climatici: scenari futuri e opportunità per i territori alpini”
- Antonio Ballarin Denti – Fondazione Lombarda per l’Ambiente – I cambiamenti climatici- la Carta di Budoia
- Roberto Cremonini -Arpa Piemonte - prevenzione rischi naturali
- Furio Dutto – Città metropolitana di Torino - resilienza dei territori
-Isabelle Bonhomme- Ccb - Appréhender les risques sous une approche nouvelle
12,30/13,00 Sessione domande/risposte
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Le intense precipitazioni dei giorni scorsi hanno creato numerose criticità sulla viabilità della Città metropolitana, tecnici e cantonieri stanno lavorando per il più rapido ripristino possibile, e stanno riaprendo gran parte delle strade che sono state chiuse.Fra queste, ha riaperto oggi la sp. 50 di Ceresole, chiusa dal km 0+100 per pericolo valanghe: la frazione Villa era raggiungibile solo con una pista da fondo e non era stato possibile ripristinare l’energia elettrica fino allo stabilizzarsi del manto nevoso. Ora permangono chiusure parziali. In fase di sgombero – tempo permettendo- da una valanga anche la sp. 64 di Traversella, dove la strada era interrotta in direzione di Fondo. Anche la sp. 143 di Carignano, chiusa per allagamento in frazione Basse, è stata riaperta questa mattina
Sono ancora chiuse:
- la sp. 1 di Ceres nel territorio di Balme dal km 45;
- la sp 50 di Ceresole chiusa dal km 0 al km 0+800 e dal km 2+800 a fine percorrenza.
- la sp. 64 nel comune di Traversella è chiusa dal km 15+100;
- La sp 117 nel comune di Castiglione torinese, chiusa al km 2+000 in località Tetti Francesi;
- Il guado di Zucchea, sulla sp 152 nel comune di Cavour al km 6+000;
- la sp 243 di “Vauda inferiore” dal km 0+000 al km 1+100 ;
- la sp .246 nel comune di Coassolo è chiusa al km 0+900 (frazione Frui);
- la sp. 419 della “Serra” dal km. 10+400 e la sp 221 di “Andrate” dal km 10+700 al km 10+800;
Hanno riaperto in queste ore:
- la sp. 46 nel comune di Pont Canavese-Frassinetto con senso unico alternato dal km 6+000 al km 9+500;
- La sp. 48 nel comune di Piamprato, prima aperta solo ai residenti, è ora aperta a tutti.
- la sp. 80 nel comune di Caravino con senso unico alternato al km 10 +800;
- la sp. 97 nel comune di Cinzano con senso unico alternato al km 10+900;
- la sp. 167 nel comune di San Pietro Val Lemina con senso unico alternato al km 2+600 ca. (Viale Europa);
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Il bollettino emesso dal Centro funzionale regionale alle ore 13 di lunedì 25 novembre indica un progressivo “decrescere” dell’allerta per molte aree della Città metropolitana, in concomitanza con il progressivo esaurimento delle piogge.Restano in allerta arancione ( criticità) per le valanghe le Valli Chiusella,Orco, Lanzo, bassa Val Susa e Sangone, Alta val Susa, Chisone, Pellice e Po . Valli Orco, Lanzo, Bassa val Susa e Sangone sono però in allerta gialla per fenomeni idrogeologici insieme a Pianura Settentrionale Pianura Torinese e Colline, Pianura Cuneese .
Restano sopra la soglia di pericolo il Po e il Chisola, mentre il Malone e il Banna sono ancora sopra il livello di guardia ma in progressiva decrescita.
Sul territorio metropolitano le criticità sono state moltissime e diffuse:
Viabilità
Oltre 300 le segnalazioni e verifiche che hanno richiesto un intervento sul territorio. Le strade sono in progressiva riapertura nel corso della giornata
In pianura, hanno prevalso criticità legate agli allagamenti e all’esondazione dei torrenti e dei fiumi.
Sulla media collina invece i problemi sono stati dettati anche da frane e smottamenti di piccole e medie dimensioni. In partiolare sono ancora in fase di vakutazione da parte dei geologi del servizio di Assistenza tecnica ai Comuni della Città metropolitana una frana a Chiaverano, che ha comportato l’evacuazione di una 80 di persone e una a Pianezza, dove gli sfollati sono una ventina.
Nelle zone montane invece sono state le valanghe a creare prolemi: come a Ceresole, dove la sp. 50 è interrotta dal km 0+100 per precauzione, e la frazione a monte è raggiungibile solo attraverso una pista da fondo o a Traversella dove una valanga è caduta nella strada verso Fondo.
Attualmente le strade chiuse sono ancora una ventina, e fra queste alcune richiederanno lavori ingenti per essere riaperte, come nel caso della sp. 419 che da Chiaverano conduce verso la provincia di Biella, la sp. 117 di Cordova al km 2 dove il manto stradale ha ceduto e la sp 243 a Vauda, anche qui per una frana.
Strade riaperte questa mattina
sp. 151 nel comune di Villafranca dal km 0+000 al km 8+900
sp. 152 nel comune di Vigone al km 6+200 (eccetto il guado Zucchea)
sp. 158 nel comune di Bricherasio
sp. 589 nel comune di Cavour
sp. 163 nel comune di Angrogna Loc. raggio (riaperta ne dioppi senso di marcia)
sp. 39 nel comune di Volpiano
sp. 167 nel comune di San Pietro Vallelemina (Pinerolo)
sp 170 nel comune di di Massello (Perosa Argentina)
sp 139 nel comune di Villafranca
Strade ancora chiuse
sp. 117 nel comune di Gassino
sp. 97 nel comune di Gassino
sp. 80 nel comune di Strambino
sp. 46, sp. 48, sp. 50 e sp. 64 Castellamonte
sp. 243 e sp. 723 nel comune di Rivarolo
sp. 246 nel comune di di Lanzo-viù
sp. 20, sp. 138 sp. 146 sp. 148 sp. 149 nel comune di Carignano
sp. 141 nel comune di Orbassano
sp. 72, sp. 419 e sp. 221 nel comune di Ivrea
Edilizia scolastica
Numerose le segnalazioni arrivate dagli istituti scolastici di competenza della Città metropolitana dove sono stati segnalati gocciolamenti e infiltrazioni: si tratta però di situazioni già all’attenzione della Città metropolitana e che non hanno carattere strutturale, su cui stanno intervenendo i tecnici.
Sul territorio nella giornata di domenica 24 novembre alcuni comuni hanno deciso di chiudere le scuole nella giornata odierna per non avere problemi con la viabilità.
Chiude oggi la sala operativa della Città metropolitana e sono in corso di chiusura i centri operativi comunali: 133 quelli aperti in questi giorni.
“Quando il territorio è così severamente messo alla prova, è inevitabile che il disagio e l’apprensione siano elevati. Così come non si può immaginare che la conta dei danni non presenti un conto salato alla comunità” ha detto il vicesindaco Marco Marocco, che ha la delega alla protezione civile. “Però la consapevolezza generale, la capacità di resilienza per le criticità purtroppo ricorrenti come il rischio alluvione è nettamente cresciuta. Il mio ringraziamento va, ancora una volta alle nostre strutture tecniche e dei numerosi volontari, di protezione civile, Gev, Ari, Croce rossa, che in questi giorni non si sono risparmiati lavorando notte e giorno in sala operativa e sul territorio”.
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Il maltempo è in dimunizione ma continuano nella notte e nella mattinata di domani piogge diffuse.Rientra la situazione di pericolo legata alle piene di fiumi e torrenti, i livelli idrografici di Malone, Chisola, Banna, Ceronda e Po sono in decrescita.
La viabilità rimane critica, con ancora una trentina di chiusure. Resta chiusa anche l’autostrada A5 nel tratto Ivrea-Pont Saint Martin, in entrambe le direzioni e per tutte le categorie di utenti, come previsto dal piano speditivo di emergenza della frana di Quincinetto in caso di allerta idrogeologica.
Le frane continuano a creare criticità sul territorio, anche se finora di carattere contenuto: 2 frane nel comune di Luserna hanno isolato 12 famiglie, mentre Pianezza ha evacuato in via precauzionale dei fabbricati residenziali in area soggetta a frana, sfollando una ventina di persone. Anche a Pramollo per una nuova frana su una strada comunale sono isolate 3 frazioni per un totale di 7 famiglie.La frana verrà rimossa presumibilmente domani mattina.
“Quando il territorio è così severamente messo alla prova, è inevitabile che il disagio e l’apprensione siano elevati. Così come non si può immaginare che la conta dei danni non presenti un conto salato alla comunità” ha detto il vicesindaco Marco Marocco, che ha la delega alla protezione civile e ieri sera si è fermati a lungo nella Sala operativa della protezione civile metropolitana. “Però la consapevolezza generale, la capacità di resilienza per le criticità purtroppo ricorrenti come il rischio alluvione è nettamente cresciuta: in questi giorni praticamente un terzo dei Centri operativi comunali hanno aperto e hanno lavorato in stretta sinergia con la Protezione civile metropolitana, indice di una cresciuta capacità di presidio territoriale e di risposta strutturata alle emergenze. Affiancata, come sempre, dalla bravura delle nostre strutture tecniche e dei numerosi volontari, di protezione civile, Gev, Ari, Croce rossa, che stanno lavorando con noi in sala operativa e sul territorio, a cui va il mio ringraziamento”.
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