I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Protezione civile

Prosegue il maltempo sul territorio della Città metropolitana: il centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso il bollettino di allerta che prevede codice arancione (codice 2, moderata attenzione) su Valli Orco, di Lanzo, Soana e Sangone, Susa, Pellice e Chisone, mentre su Valchiusella, pianura e collina Torinese e pianura cuneese il codice è giallo (1, ordinaria attenzione). A partire da oggi pomeriggio e per tutta la giornata di domani sono previste piogge diffuse, che possono essere anche forti e molto forti localmente, con disagi legati a possibili esondazioni dei corsi minori, locali allagamenti, frane, interruzioni dei servizi.

Sopra i 1300 metri le nevicate possono creare disagi sulla viabilità, ma la massima attenzione è sul fronte valanghe, perché ovunque il pericolo è marcato forte (valore fra 3 e 4 della scala di criticità). Si raccomanda la massima prudenza per escursionisti, alpinisti e sci-alpinisti che volessero affrontare escursioni sulle zone montane.

La protezione civile della Città metropolitana segue l'evolversi della situazione in reperibilità h24. 

Protezione civile

“La radio, nonostante la grande diffusione e utilizzo di smartphone e tablet, è ancora lo strumento di comunicazione per eccellenza, presente in ogni parte del mondo e sempre affidabile, in particolar modo nelle situazioni di grave emergenza, quando i cellulari cessano di funzionare. Una tecnologia ancora indispensabile che ha resistito negli anni all’avvento dei satelliti e di altre rivoluzionarie tecnologie”: lo ha sottolineato il Vicesindaco della Città Metropolitana di Torino, Marco Marocco, intervenendo nella serata di martedì 19 dicembre alla celebrazione per i novant’anni di attività dell’ARI, l’Associazione Radioamatori Italiani, fondata nel 1927 dall'ingegner Ernesto Montù, uno dei primi radioamatori del nostro Paese, con la denominazione di Associazione Radiotecnica Italiana.
Il Vicesindaco Marocco ha sottolineato che a partire dal 1927 un gran numero di soci hanno dialogato attraverso quello che un tempo veniva definito “l’etere”, acquisendo un notevole bagaglio di conoscenze tecniche e umane, allacciando nuovi legami di amicizia, scambiando esperienze accumulate attraverso le tante ore trascorse a cavallo delle onde radio. Marocco ha ricordato il contributo di due illustri radioamatori torinesi, i fratelli Achille e Giovanni Judica Cordiglia, che riuscirono, nei primi anni Sessanta, ad ascoltare dalla loro abitazione i deboli segnali trasmessi dai satelliti lanciati dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti agli albori dell’era delle esplorazioni spaziali.
“Sono felice di essere qui con voi a celebrare i 90 anni dell’ARI e portare il saluto della Città Metropolitana di Torino. – ha concluso il Vicesindaco metropolitano - Il nostro è un territorio vasto, che vi ha visti spesso protagonisti non solo nell’affrontare le emergenze, ma anche nell’organizzazione di eventi, a partire da quelli sportivi. Auguro a tutti gli iscritti di proseguire l’attività radiantistica nel nome della passione e della pubblica utilità e di continuare a fare della radio quello strumento indispensabile che ci accompagna in tantissime attività che svolgiamo ogni giorno”.
Come detto, l’Associazione Radioamatori Italiani, è stata fondata nel 1927 dall'ingegner Ernesto Montù come Associazione Radiotecnica Italiana. Guglielmo Marconi ne è stato Presidente onorario dalla fondazione fino al 1937, anno della sua scomparsa. Nel 1950 l'ARI è stata eretta in Ente Morale, con Decreto dell'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e con uno Statuto che fissa le attività e gli scopi nell'interesse dei soci e di tutti i radioamatori italiani. L'associazione è guidata da un Consiglio Direttivo costituito da nove membri: otto di essi sono eletti ogni tre anni tra tutti i soci maggiorenni, mentre un componente è nominato dal Ministero delle Comunicazioni. Oggi l’ARI raggruppa oltre 15.000 radioamatori italiani. Il radiantismo, a livello mondiale, è una attività di istruzione e ricerca, che affratella ed unisce popoli e nazioni al di là delle barriere linguistiche e delle religioni. In Italia, in particolare, è protagonista nel delicato settore della Protezione Civile. L'ARI è sempre stata con i suoi volontari in prima linea in tutte le gravissime emergenze che hanno colpito il Paese. Ha inoltre sottoscritto importanti convenzioni e protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, con le Regioni e altre pubbliche amministrazioni, per il perseguimento dei propri fini sociali, tra i quali spicca la formazione e l'indirizzo professionale dei giovani. L'ARI gestisce in tutte le Prefetture italiane le sale radio attrezzate con apparecchiature ed antenne per affrontare ogni improvvisa calamità. Coordina direttamente con i propri radioamatori anche le sale radio dei COM, i Centri Operativi Misti presenti nei Comuni , mantenendo i collegamenti radio con il Ministero degli Interni - Dipartimento di Protezione Civile a Roma.

Protezione civile

La protezione civile della Città metropolitana sta continuando a monitorare la situazione degli incendi che da giorni stanno devastando il territorio.

Tutti gli interventi per fronteggiare il fuoco sono affrontati dai Vigili del fuoco e dal Corpo forestale dello Stato (oggi Carabinieri), con il supporto degli Aib (il corpo del volontariato specializzato negli incendi boschivi, coordinati dalla Regione Piemonte) ed è al 115 che si devono rivolgere cittadini e sindaci per segnalare incendi o richiedere interventi. Per questa ragione non sono aperte le sale regionali e metropolitana di protezione civile (quella regionale opera direttamente presso la Centrale operativa unificata dei Vigili del Fuoco).

Per contro, la protezione civile della Città metropolitana interviene nel supportare i sindaci, fornendo consulenza e aiuti per gli atti amministrativi necessari (come l’apertura dei COC, i Centri operativi comunale), per le scelte logistiche, le eventuali evacuazioni, le necessità dei cittadini. 

“Stiamo seguendo attentamente la situazione” spiega il vicesindaco della Città metropolitana Marco Marocco “ e siamo ovviamente a disposizione fino al cessato allarme. Anche se la protezione civile in questo caso non è in “prima linea”, sta svolgendo un compito delicato e fondamentale di sostegno ai Comuni, che è la mission  prioritaria del nostro ente di area vasta”. 

Qui i consigli del Dipartimento della protezione civile nazionale su "Cosa fare in caso di incendio boschivo"







Protezione civile

La Città metropolitana di Torino ha messo a disposizione delle zone colpite dall’emergenza neve e terremoto in Centro Italia una delle turbine del servizio Viabilità.
È partita quest’oggi, a integrare la Colonna mobile regionale piemontese già presente in Abruzzo e nelle Marche, una squadra composta da operatori del servizio Viabilità e della Protezione civile, che stanno portando ad Arquata del Tronto una fresa sgombraneve "Fresia".
La protezione civile della Città metropolitana di Torino ha lavorato, nello scorso autunno, per l’emergenza terremoto nel comune di Pieve Torina, dove ha dato supporto logistico e amministrativo all’attività comunale, contribuendo per esempio al ripristino della scuola in una tensostruttura, di una sede per il Municipio, alla gestione delle pratiche di agibilità, al funzionamento delle telecomunicazioni grazie all’Unità mobile. 

Protezione civile

Un esperto in gestione delle emergenze sismiche della protezione civile della Città metropolitana, accompagnato da un tecnico del Csi esperto in Tlc, è partito questa mattina, su richiesta della Commissione speciale della protezione civile nazionale alla volta della sala operativa integrata (Soi) di Macerata.
La Città metropolitana di Torino si è resa subito disponibile a rispondere alla richiesta urgente di ieri del coordinamento Dicomac (Direzione comando e controllo) a fornire esperti nella gestione di emergenze sismiche, in stretto coordinamento con la Regione Piemonte a supporto della Regione Marche e dei Comuni interessati dal sisma.
La protezione civile della Città metropolitana, ancora come Provincia, ha già operato durante i terremoti all'Aquila e a concordia sulla Secchia nel modenese, sia a supporto degli sfollati che delle amministrazioni coinvolte.
Nei prossimi giorni si valuterà, in accordo con il Dipartimento di protezione civile e la Regione Marche, se saranno necessarie anche le strumentazioni tecnologiche mirate che la protezione civile della Città metropolitana ha a disposizione (l'unità mobile).
La squadra partita per Macerata è in contatto anche con la Croce rossa di Settimo torinese, di stanza ad Ascoli Piceno, per fornire eventualmente i collegamenti satellitari come già fatto anche nel mese di agosto ad Amatrice. 









Relazioni Internazionali

Dopo le iniziative dello scorso fine settimana a Chivasso ed Ivrea, a Torino la celebrazione della Festa dell’Indipendenza Nazionale della Polonia vivrà il suo momento più significativo con il concerto in programma sabato 18 novembre alle 17,30 nell’auditorium Orpheus dell’Educatorio della Provvidenza, in corso Trento 13, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. La pianista Dominika Szlezynger eseguirà pagine dei compositori polacchi Fryderyk Chopin, Karol Szymanowski, Władysław Żeleński e Ignacy Jan Paderewski. Dominika Szlezynger è nata a Cracovia e nel 2004 ha conseguito il Master in Art in pianoforte e pedagogia all’Accademia di Musica della sua città. Si è esibita in tutta Europa, con una predilezione per l’Italia, ma ha anche vinto diversi concorsi pianistici internazionali. È docente presso una scuola media ad indirizzo musicale a Milano e, per i suoi meriti artistici ha ottenuto i riconoscimenti del Ministero della Cultura Polacca nel 1999 e del Governo Italiano, con la borsa di studio presso l’Accademia Chigiana di Siena nel 2008.

UNA NAZIONE FIERA DELLA PROPRIA IDENTITÀ

In oltre 1000 anni di storia, a causa della sua posizione geopolitica, la Polonia è stata costretta a difendere i propri confini dagli attacchi degli invasori russi, prussiani e austroungarici, che nel 1795 si spartirono il territorio polacco. Le feroci repressioni, con gli arresti e gli allontanamenti in Siberia dei patrioti provocarono a più riprese insurrezioni nazionali soffocate nel sangue. La fuga dalle repressioni diventò la Grande Emigrazione polacca, soprattutto verso la Francia. Le vicende storiche si rispecchiano nella produzione artistica polacca del XIX e del XX secolo, che, oltre a rappresentare emozioni, fantasia, folclore, esprime la nostalgia per la patria perduta. L’arte divenne un’arma per pensatori, attivisti e politici nella battaglia contro la schiavitù nazionale e per la libertà spirituale, contribuendo alla formazione dello spirito della nazione e dando forza a patrioti e diplomatici come Jósef Piłsudski, Roman Dmowski e Ignacy Jan Paderewski.
La Polonia risorse nel 1918, dopo la Prima Guerra Mondiale. Nel 1919 in Francia nacque l’Armata Blu, sotto il comando del generale Jósef Haller, che fu rinforzata anche dai 22.000 soldati polacchi ex prigionieri austriaci del Reggio Esercito Italiano, che erano stati raggruppati nel campo di addestramento della Mandria di Chivasso, dove diventarono cittadini liberi. L’eredità spirituale ed artistica di quei tempi ha accompagnato da sempre la nazione polacca, in particolare nei tragici anni dell’occupazione tedesca dal 1939 al 1945 e negli anni della sottomissione alla Russia sovietica.
Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima Guerra Mondiale, quando i soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell'esercito austroungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, assicurando così alla Polonia il breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop. Le vicende storiche sono quindi all’origine del gemellaggio tra la Città di Chivasso e quella Przemysl, in Precarpazia.A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l'addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande Guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.bandiera Polonia 1

Relazioni Internazionali

Ottimi risultati per il territorio metropolitano torinese arrivano dalla riunione del Comitato di Sorveglianza del programma transfrontaliero France Italie ALCOTRA - Italia Francia ALCOTRA
Sono stati programmati per il territorio più di 8 milioni e mezzo di euro dal Fondo FESR per realizzare nei prossimi anni progetti di collaborazione transfrontaliera sui temi della mobilità sostenibile, cambiamento climatico, tutela della biodiversità, istruzione e formazione, cultura e turismo.
Ai lavori, ospitati dal Dipartimento della Savoia a Courchevel, nota località turistica montana, ha partecipato per Città metropolitana di Torino la consigliera delegata allo sviluppo economico Sonia Cambursano: “per i 5 progetti che vedono attivamente coinvolta Città metropolitana di Torino come capofila o come partner e che sono stati approvati, gestiremo direttamente 2 milioni e mezzo degli oltre 8 milioni destinati al territorio torinese: si tratta dei progetti Ge.Co, C.a.r.e, AMICI, Observ'Alp ed Escape”
Conclude Sonia Cambursano “Con i colleghi e le colleghe in rappresentanza delle amministrazioni pubbliche del territorio transfrontaliero, a cominciare dal vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e con Luciano Caveri assessore della Regione Valle d'Aosta, abbiamo gettato le basi per avviare la cooperazione territoriale integrata”

Relazioni Internazionali

Governare le grandi aree urbane non è mai stato semplice, ma, in tutta Europa, le sfide che attendono gli amministratori locali nei prossimi anni sono ardue ed epocali, perché spaziano dalla crisi climatica alle conseguenze economiche e sociali della guerra in Ucraina e dei flussi migratori.
Se ne parlerà mercoledì 15 marzo a partire dalle 14,30 nella sede di corso Inghilterra 7 della Città metropolitana di Torino nel corso di una tavola rotonda sul tema “Risposte metropolitane alla attuali sfide territoriali in Europa”. L’evento, è organizzato in collaborazione con la rete europea EMA-European Metropolitan Authorities e con l’AMB-Autorità metropolitana di Barcellona, in occasione del Forum delle Città,in programma aTorino il 16 e 17 marzo. Dopo il saluto istituzionale della Città metropolitana di Torino, tra gli interventi in programma quelli di Massimo Proniodella Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Mara Cossudel Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo edi Rosa Suriñach Consigliera dell’Area metropolitana di Barcellona.
Il contributo della Città metropolitana di Torino, insieme a quelle di Milano, Venezia, Genova e Bologna,  sarà incentrato sulla definizione e l’attuazione delle Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile, un’esperienza unica a livello europeo che ha visto le Città metropolitane, il Ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica e le Regioni coinvolte collaborare per calare concretamente nei territori gli obiettivi mondiali, europei e nazionali. L’Agenda per lo sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Torino è stata approvata nel dicembre 2022.

Relazioni Internazionali

Emergenza Ucraina, testimonianze e racconti ad un anno del conflitto”: è questo il tema dell'incontro organizzato dalla Fondazione Specchio dei Tempi, in programma venerdì 3 marzo alle 18 a Villa Bria, a Bussolino di Gassino. L'evento è patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, dai sette Comuni dell'area del Consorzio socio-assistenziale CISA – San Mauro, Castiglione, Gassino, San Raffaele, Sciolze, Rivalba e Cinzano e dall’amministrazione comunale di Pavarolo.
Dopo il saluto delle autorità interverranno il giornalista Angelo Conti, responsabile della Fondazione Specchio dei Tempi, e Dario Arrigotti, console onorario dell'Ucraina per il Piemonte. Seguiranno le testimonianze di un volontario ucraino e di Roberto Scalafiotti, che fa parte del gruppo Amici volontari di San Raffaele che tanto ha fatto nell’ultimo anno e tanto continua a fare per le popolazioni civili dell’Ucraina.
Come si può leggere nel sito Internet www.specchiodeitempi.org, in 365 giorni di guerra in Ucraina la Fondazione Specchio dei Tempi ha raccolto1,75 milioni di euro da 7.035 donatori.Sono staticostruiti 3 villaggi profughi a Leopoli, Cernivci e Rivne. Sono statesostenute 1.200 famiglie in Italia e sono state trasportate 250 tonnellate di aiutitraviveri, medicinali, attrezzature, materiali, acqua minerale e kit sanitari. Nelle prime settimane di guerra sono stati attivati navette e pullman per il trasporto in Italia di cittadini ucraini in fuga dal conflitto. Altri pullman navetta sono stati attivati nei mesi successivi per favorire il rientro in patria dei profughi che lo desideravano. Sono stati consegnati aiuti economici da 500 euro ciascuno alle prime 1000 famiglie di profughi giunte in Piemonte, in collaborazione con il Consolato dell’Ucraina a Torino. A Torino è stato avviato il progetto Forza Mamme Ucraine” per assistere circa 200 mamme ed i loro 400 bambini. Nel marzo 2022 è stata acquistata una cucina da campo, poi trasferita in Ucraina. Nell’ottobre scorso è iniziata l’assistenza agli orfani e alle vedove di guerra a Rivne, al confine con la Bielorussia, in collaborazione con il Comune di Rivne e con Rema SoS.276098428 2145468192275825 6883716465038980326 n

Relazioni Internazionali

Venerdì 11 novembre ricorrerà il 104° anniversario dell’indipendenza della Polonia e, in vista della ricorrenza, la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie e il Consolato onorario di Polonia in Torino, con il sostegno del Consolato Generale di Polonia in Milano, organizzano per sabato 5 novembre le ormai tradizionali celebrazioni alla Mandria di Chivasso e ad Ivrea, alla presenza delle autorità cittadine, di quelle regionali, dei rappresentanti consolari polacchi e delle autorità militari. Alla cerimonia in programma a Chivasso sarà presente laConsole Generale della Repubblica di Polonia a Milano, Anna Golec-Mastroianni.
Sabato 5 novembre a Chivasso il programma delle celebrazioni, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino e coordinate dal gruppo di Chivasso dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, prevede alle 10 in piazza generale Carlo Alberto Dalla Chiesa la posa di una corona d’alloro alla lapide commemorativa dei caduti polacchi da parte del Sindaco Claudio Castello e della Console Anna Golec-Mastroianni, alla presenza del Console onorario della Repubblica di Polonia a Torino Ulrico Leiss de Leimburge della Presidente della Comunità Polacca di Torino, Elzbieta Grzyb. Alle 10,45 gli onori saranno tributati nel cimitero di Chivasso e alle 11,30 la cerimonia si sposterà alla Mandria, prima nel cimitero e poi nella tenuta regia. Le celebrazioni al cimitero di Ivrea prevedono l’incontro della Console Generale di Polonia in Milano con le autorità locali, tra cui il Sindaco Stefano Sertoli, con la partecipazione del Console Onorario di Polonia in Torino e di Ognisko Polskie w Turynie. Alle 13,30 la Console Anna Golec-Mastroianni e le autorità della Città di Ivreaposeranno una corona d’alloro e mazzi di fiori alle tombedei soldati polacchi e visiteranno il cimitero ebraico, dove sono sepolti alcuni soldati polacchi di religione ebraica.
Alle 16 a Torino, per celebrare Festa Nazionale dell'Indipendenza della Polonia il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano offrirà alla città un concerto di gala a Palazzo Madama. Il Duo Pianistico Mirroir proporrà musiche di compositori polacchi.
Domenica 6 novembre alle 9 in piazza Polonia a Torino è invece in programma la deposizione di un mazzo di fiori al monumento all’Esercito Polacco, inaugurato 15 anni orsono in memoria del combattenti del II Corpo d’Armata del Generale Anders. Alle 9,50è in programma ladeposizione di mazzi di fiori alle tombe dei soldati polacchi al Cimitero Monumentale. La Messa in occasione della Festa Nazionale dell’Indipendenza della Poloniasarà celebrata alle 10,30da padre Marek Chrzan nella chiesa di San Francesco di Sales nel complesso salesiano del Valdocco, in via Maria Ausiliatrice 32. Sarà presente la Console Generale di Polonia in Milano, Anna Golec-Mastroianni.

LO STORICO LEGAME TRA IL PIEMONTE E LA POLONIA

Torino e il Piemonte hanno con la Polonia un legame storico, nato nell’Ottocento, nel periodo in cui il popolo italiano e quello polacco lottavano per raggiungere l’agognata indipendenza nazionale. Centinaia di polacchi combatterono le guerre risorgimentali italiane, molti dei quali al comando del generale Garibaldi, il quale a sua volta fornì sostegno morale e concreto ai patrioti polacchi che lottavano per sottrarre il loro Paese al dominio russo, a quello austroungarico e a quello prussiano.
Il legame forte fra Torino e la sua provincia e la Polonia si rinsaldò al termine della Prima guerra mondiale, quando 22.000 soldati polacchi, precedentemente inquadrati nell'esercito austro-ungarico e catturati dagli italiani durante il conflitto, si arruolarono come volontari nel nuovo esercito che venne costituito per iniziativa del Comitato nazionale polacco. Essi trascorsero un periodo di addestramento alla Mandria di Chivasso e, nel 1919, tornarono in patria per combattere ai confini orientali prima contro gli ucraini e poi contro le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, assicurando così alla Polonia un breve periodo di indipendenza nazionale, che sarebbe però terminato tragicamente nel 1939, con le contemporanee invasioni tedesca e russa seguite allo sciagurato Patto Molotov-Ribbentrop. Le vicende storiche sono quindi all’origine del gemellaggio tra la Città di Chivasso e quella Przemysl, in Precarpazia.A Chivasso, a Ivrea e a Torino sono sepolte le salme di molti dei soldati che non riuscirono a sopravvivere alle malattie contratte durante la prigionia in Italia negli anni che vanno dal 1915 al 1918. Durante l'addestramento alla Mandria le condizioni dei militari polacchi migliorarono notevolmente. Per loro furono organizzate attività di istruzione primaria e professionale, iniziative culturali e sportive. A coordinare tali iniziative fu il Comitato Pro-Polonia, presieduto dall'avvocato Attilio Begey, il quale nel dopoguerra fu nominato Console onorario di Polonia a Torino.
La ricorrenza dell'11 novembre ricorda proprio la riconquista della sovranità nazionale da parte dei polacchi nel 1918, al termine della Grande guerra. La Comunità polacca di Torino si è invece costituita ufficialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni ufficiali che avevano combattuto contro i nazifascisti, servendo nel corpo d'armata comandato dal generale Anders, si stabilirono a Torino per completare i loro studi, nell’impossibilità di tornare in una patria che era passata dal giogo nazista a quello sovietico. Gli ufficiali e i militari polacchi rimasti a Torino si laurearono al Politecnico e all’Università e, nel 1948, costituirono ufficialmente l’associazione Ognisko Polskie w Turynie, per mantenere vive le tradizioni nazionali e i legami con la madrepatria. Negli anni ’80, l’associazione organizzò a Torino numerose iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di sostegno al sindacato Solidarność. L’associazione continua a tenere vivi i legami tra la madrepatria e le famiglie dei polacchi che vivono e lavorano a Torino. Conferenze e momenti di svago aiutano i polacchi torinesi a sentirsi a casa loro in una città e in un Paese che li hanno sempre stimati e apprezzati.bandiera Polonia 1