I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Protezione civile

Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha emesso allerta arancione (codice 2, moderata criticità) per quanto riguarda il territorio della Città metropolitana per la valle Chiusella e la pianura settentrionale; in allerta gialla (codice 1, ordinaria attenzione) pianura e colline torinesiValli Orco, Lanzo, bassa val Susa e Sangone . Sono in allerta arancione anche i bacini di altre province: quelli del Sesia, Cervo, Tanaro, Scrivia e in allerta rossa Toce, Belbo, Bormida.
Le piogge si intensificheranno sul territorio metropolitano nel pomeriggio di lunedì 4 ottobre con attenuazioni nella mattinata di domani.

Sono possibili esondazioni in tutte le zone interessate dall’allerta arancione, locali allagamenti; così come sono possibili su tutto il territorio frane e fenomeni di versante.

La Città metropolitana monitora la situazione.

Nel complesso, la situazione impone ai cittadini la massima prudenza, anche per i fenomeni intensi nelle vicine province. La Protezione civile metropolitana invita a:

- limitare i trasferimenti al minimo necessario

- evitare i sottopassi;

- togliere le auto dai parcheggi sotterranei e parcheggiarle al sicuro prima dell'intensificarsi delle piogge

- analogamente non sostare nei locali sotterranei e togliere ciò che va riposto all'asciutto quando non piove

- i cittadini nelle zone a più alto rischio sono invitati a seguire i media per tenersi aggiornati sull'evoluzione della situazione e a seguire le indicazioni dei loro Sindaci, ai quali vanno comunicate le eventuali criticità

Per approfondire:

Protezione civile

Forte preoccupazione per la decisione di Regione Piemonte di togliere alla Città metropolitana di Torino la competenza in materia di Portezione civile.
La notizia è stata formalizzata lunedi 12 luglio durante la riunione dell'Osservatorio regionale in materia di riordino delle funzioni e  dei compiti amministrativi degli Enti locali.
Amareggiato il vicesindaco metropolitano Marco Marocco: "la nostra competenza in materia di Protezione Civile è consolidata nel tempo e nei fatti: senza andare con la memoria agli anni in cui come Provincia di Torino ci siamo dedicati anche al supporto delle popolazioni italiane terremotate e alluvionate, richiamo solo uno degli ultimi impegni in ordine di tempo durante gli incendi in Val di Susa e nel Canavese quando abbiamo supportato le amministrazioni comunali nel gestire l'emergenza, mettendoci a disposizione dei sindaci per la valutazione dei danni e partecipando, con cuore e professionalità, anche a missioni d'aiuto in altre regioni d'Italia. La Città metropolitana di Torino ha sempre creduto e continua a credere nel decentramento delle funzioni, l'unico modo per essere più vicini ai bisogni dei territorio. La nostra Protezione Civile è motivo d'orgoglio e lo sarà per sempre anche se purtroppo da diversi anni il personale in congedo non è più stato reintegrato. Confido ancora che la Regione Piemonte ripensi a questa scelta di accentramento". 

Protezione civile

Il vicesindaco Marco Marocco, che ha le deleghe alla protezione civile metropolitana, ha scritto una lettera all’assessore alla protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi per rimarcare la criticità in cui si trova la Città metropolitana di Torino nell’esercitare la funzione delegata.

“Con i recenti pensionamenti” spiega Marocco “la già insufficiente dotazione organica assegnata e che si ridurrà ulteriormente dopo l’estate a sole 2 unità, è diventata insostenibile”.

Tanto che la sindaca della Città metropolitana aveva già scritto allarmata al presidente della Regione Cirio ben due volte, senza ottenere risposta.

“Mi rivolgo quindi a te che nella tua veste di amministratore pubblico ben conosci il valore e il ruolo del presidio territoriale e della attività di collegamento in materia di prevenzione” scrive Marocco a Gabusi “per segnalare l’assoluta necessità che la Regione Piemonte venga incontro alla Città metropolitana di Torino - quindi ai 312 Comuni afferenti - dotando la nostra struttura di almeno 10 unità di personale. In caso contrario, dubito che sia possibile proseguire da parte nostra l’impegno a fianco dei Comuni. Formalizzare l'impossibilità a esercitare la delega della Regione Piemonte in materia di protezione civile sarebbe una scelta dolorosa ma obbligata”.

Marocco aggiunge, a quanto fatto presente nella lettera, una riflessione: “Come per molte altre competenze che la legge Delrio ha tolto alle Province, anche in questo caso la sottrazione di risorse e personale porta via alla Città metropolitana il ruolo strategico di ente di area vasta, che ben conosce i Comuni del suo territorio e che è nella condizione ideale per orchestrare le necessità, a maggior ragione quando si tratta di emergenza. Cominciando, va ricordato, dal quotidiano lavoro di formazione e informazione che è la prevenzione, il primo e fondamentale passo per contrastare le avversità naturali”.

Protezione civile

Fra le attività rilevanti di Resba (REsilienza sugli SBArramenti) il progetto Alcotra, dedicato alla conoscenza dei rischi legati alla presenza delle dighe sui territori alpini e a migliorare la prevenzione, la comunicazione e la gestione della sicurezza dei territori a valle degli sbarramenti, riveste fondamentale importanza l'esercitazione di protezione civile che ha preso il via oggi, 30 novembre, per testare il piano di emergenza della Diga del Moncenisio

La diga idroelettrica del Moncenisio è la più importante del territorio della Città metropolitana e ha caratteristiche uniche nel territorio transfrontaliero, a cominciare dalle dimensioni (più di 300 milioni di m3 d’acqua). È il sesto sbarramento più grande in Francia. Si situa interamente in territorio francese, a un’altitudine poco al di sotto dei 2000 metri, ma gli effetti principali di una possibile rottura dello sbarramento si riverserebbero quasi esclusivamente sul territorio densamente abitato della Città metropolitana di Torino, in Italia.

Del progetto fanno parte Regione autonoma Valle d’Aosta, come capofila e come partner: Regione PiemonteInstitut national de recherche en sciences et technologies pour l'environnement et l'agriculture (IRSTEA),Politecnico di Torino,Città metropolitana di Torino,Direction Régionale de l'Environnement, de l'aménagement et du logement Rhône-Alpes (DREAL),Préfecture de la Savoie,Enel s.p.a.).

L'esercitazione, a cui partecipa la Protezione civile della Città metropolitana di Torino, prevede la verifica delle modalità di comunicazione delle allerte previste dal Piano di emergenza della diga: avrebbe dovuto svolgersi anche sul territorio, ma a causa del Covid-19 viene effettuata  solo per posti di comando.

Protezione civile

Il deciso decrescere della criticità meteo idrologica siglato dal bollettino di allerta di oggi, 4 ottobre, che resta ancora giallo per le zone della Val Chiusella e della Pianura settentrionale e verde per tutte le altre del territorio metropolitano, ha consentito di riaprire e pulire alcune della strade che il servizio di Viabilità della Città metropolitana ha dovuto chiudere ieri.

Sono state riaperte già ieri la Sp. 40 fra Foglizzo e San Benigno, la Sp. 66 chiusa a Brosso per una frana,  chiusa stanotte e riaperta in giornata la Sp. 89 a Torrazza per allagamenti in provincia di Vercelli; nella giornata di oggi sono state riaperte anche la Sp. 56 (chiusa ieri fra Strambino e l’incrocio con la Sp. 78) dove però nei prossimi giorni verranno eseguiti lavori di ripristino delle banchine e del rilevato, la Sp. 69.

“Abbiamo passato ore di preoccupazione segnate da lutti e danni che hanno colpito molte province piemontesi” commenta il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, che ha la delega alla protezione civile. “Ringrazio i cantonieri del dipartimento di viabilità della Città metropolitana di Torino i volontari, e i Sindaci che, come sempre, hanno fatto molto più del loro dovere per monitorare e risolvere le situazioni più critiche”.

Protezione civile

Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha confermato oggi il bollettino  di  allerta  arancione (codice 2, moderata criticità) per quanto riguarda il territorio della Città metropolitana per l a vall e Chiusella e la P ianura settentrionale legate al transito delle piene fluviali (attualmente in decrescita); in allerta  gialla le Valli Orco, Lanzo, bassa val Susa e Sangone e la pianura e colline torinesi, in verde (ordinaria attenzione) Alta val Susa, Chisone, Pellice e Po e i territori confinanti alla pi an ura cuneese

Per il passaggio della piena della Dora Baltea sono stati chiusi tratti della Sp. 69 all’altezza di Salerano, la Sp. 56 fra Strambino e l’incrocio con la Sp. 78, e la Sp. 40 per il passaggio della piena dell’Orco fra Foglizzo e San Benigno. L’apertura di questi tratti di strade avverrà quando, passate le onda di piena, il servizio Viabilità avrà completato la pulizia dei tratti stradali.

La Protezione civile ricorda che il transito delle piene può causare locali allagamenti che impongono, anche in assenza di piogge in corso, estrema attenzione nella guida e cautela nell’entrare nei sottopassi e nelle gallerie.

Protezione civile

Il Centro funzionale della Regione Piemonte ha confermato oggi il bollettino di allerta arancione (codice 2, moderata criticità) per quanto riguarda il territorio della Città metropolitana per le valli Chiusella , Orco , Lanzo , Sangone , bassa Val di Susa , Pianura settentrionale; in allerta gialla (codice 1, ordinaria attenzione) pianura e colline torinesi , pianura cuneese , Alta Val Susa , Val Chisone , Pellice , Po . Sono in allerta arancione anche i bacini di altre province: quelli del Varaita, Maira, Stura, Toce, Tanaro, Belbo, Bormida e Scrivia.

Le piogge si intensificheranno sul territorio metropolitano oggi pomeriggio, venerdì 2 ottobre, fino alla mattinata di sabato 3, per intensificarsi nuovamente nel pomeriggio di domenica 4 ottobre.

Sono possibili esondazioni in tutte le zone interessate dall'allerta arancione, locali allagamenti; così come sono possibili su tutto il territorio frane e fenomeni di versante.

La Città metropolitana monitora la situazione in h24 ed è pronta ad aprire la sala operativa. Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, con delega alla protezione civile, ha inviato ieri una lettera ai Sindaci del territorio invitando a prendere tutte le precauzioni possibili per la tutela della sicurezza dei cittadini e per il monitoraggio delle criticità, attivando se necessario i Centri operativi comunali (Coc), i presidi territoriali, il volontariato di protezione civile.

Nel complesso, la situazione impone ai cittadini la massima prudenza: la Protezione civile metropolitana invita a:
- limitare i trasferimenti al minimo necessario
- evitare i sottopassi;
- togliere le auto dai parcheggi sotterranei e parcheggiarle al sicuro prima dell'intensificarsi delle piogge
- analogamente non sostare nei locali sotterranei e togliere ciò che va riposto all'asciutto quando non piove
- i cittadini nelle zone a più alto rischio sono invitati a seguire i media per tenersi aggiornati sull'evoluzione della situazione e a seguire le indicazioni dei loro Sindaci, ai quali vanno comunicate le eventuali criticità


Per approfondire:

 

Protezione civile

Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino è stato nominato rappresentante delle province piemontesi in qualità di vicepresidente della Consulta delle Aree Vaste dell'Anci nel costituendo Osservatorio regionale Rsa.

Sin dalla metà di aprile, in piena emergenza Coronavirus, la Città metropolitana ha partecipato a una cabina di regia che ha coinvolto anche Prefettura di Torino, Regione Piemonte, i sindaci dei Comuni dove hanno sede le strutture Rsa, le Asl del territorio metropolitano, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali del settore per mettere a fuoco le criticità che le strutture hanno registrato, con particolare riferimento alla diffusione del contagio tra ospiti e operatori, carenza di personale, sui tamponi e sul reperimento dei presìdi di protezione individuale (guanti, mascherine, etc.). Il clima, positivo e improntato alla massima collaborazione da parte di tutti, ha consentito all'Area funzionale dell'Unità di crisi regionale e alle Asl di mettere subito in campo le indispensabili azioni di supporto per affrontare le criticità emerse. Dall'esperienza della cabina di regia (47 Comuni coinvolti e 70 tra residenze sanitarie assistenziali e residenze assistenziali flessibili) è nata l'idea di costituire un Osservatorio permanente regionale che è ora in fase di costituzione.

"Voglio ringraziare il Presidente della Consulta e i membri, che sono i presidenti delle Province, per la fiducia che mi hanno accordato" spiega il Vicesindaco metropolitano. "Durante l'emergenza abbiamo, come Città metropolitana, svolto un lavoro importantissimo e non facile di collegamento con il territorio per contrastare il Coronavirus nelle residenze sanitarie "è con soddisfazione che vediamo quell'esperienza diventare un Osservatorio permanente. L'emergenza non è finita e non abbassiamo la guardia".

Protezione civile

Riprendono dal 23 gennaio al 4 febbraio le esercitazioni dei Piani di emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante situate sul territorio metropolitano. Si tratta di esercitazioni, coordinate dalla Prefettura di Torino che ha dato atto a una sollecitazione del Ministero dell’Interno, che avvengono per “posti di comando” e hanno preso il via nell’autunno del 2018.
Gli stabilimenti che testeranno i loro piani di emergenza fra giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2020 sono “Rivoira spa” di Chivasso, Albesiano Sisa Vernici di Trofarello, Cia Technima Sud Europ a di Roletto, Cartiera Giacosa di Front Canavese. In particolare, Rivoira Gas produce e miscela numerose varietà di gas per uso medicale, industriale o civile; Albesiano produce e miscela vernici per il settore automotive e per l'elettroisolamento, Cia produce bombolette spray mediante riempimento con gas propellente; Cartiera Giacosa produce carta, resine fenoliche e melamminiche e carta impregnata con tali resine.

A cavallo fra l’autunno 2018 e l’inverno 2019 erano stati testati i Piani di emergenza di Ahlstrom Munskjo di Mathi, Eni di Robassomero, Esso Italiana di Chivasso, Carmagnani Piemonte di Grugliasco, Liquigas, Autogas Nord, Eni e Butangas nel Comune di Volpiano. L’obiettivo è testare in fasi successive i piani di emergenza di tutti gli stabilimenti del territorio metropolitano.

Stabilimenti a rischio “incidente a rischio rilevante”: la legge ‘Seveso’

Per aumentare il livello di sicurezza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, oltre ai controlli e alle autorizzazioni, la normativa comunitaria di riferimento (tre direttive europee c.d. "Seveso", recepite, in ultimo, dal d.lgs. n. 105 del 26 giugno 2015, che sostituisce il d.lgs. 334/99) individua come essenziale la predisposizione, da parte delle autorità competenti, di strumenti di pianificazione dell'emergenza idonei a gestire con tempestività e organizzazione le fasi immediatamente successive ad un evento.

I principali obiettivi della pianificazione sono:

  • predisporre e testare uno schema di allertamento efficace che consenta di venire tempestivamente a conoscenza dell'evento comunicato, di norma, dal gestore dello stabilimento;

  • isolare un'area convenientemente scelta con posti di blocco stradali, in modo da diminuire il numero di persone soggette agli effetti dell'evento e da favorire le operazioni di soccorso e dei Vigili del Fuoco;

  • indicare le modalità di allarme e il comportamento da seguire in caso di emergenza;

  • pianificare le azioni di competenza di ciascun Soggetto preposto;

  • fornire e mantenere aggiornato un quadro conoscitivo dell'attività a rischio e del

  • Nascono così i Piani di emergenza esterni , la cui emanazione, obbligatoria – salvo particolari e motivate eccezioni - per tutti gli stabilimenti soggetti al d.lgs. 105/2015, è di competenza della Prefettura di Torino.

La Città metropolitana di Torino per i Piani d’emergenza

La Prefettura ha incaricato, mediante un decreto prefettizio, la Città metropolitana di Torino per mezzo delle strutture della Direzione Rifiuti, bonifiche e sicurezza dei siti produttivi, con il mandato di:
  • provvedere alla raccolta dati e alla redazione dei Piani di emergenza esterni (Pe);

  • partecipare al gruppo di lavoro tematico del quale fanno parte anche: Regione Piemonte (Settore grandi rischi ambientali), Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Torino, Arpa Piemonte (Dipartimento Piemonte Nord Ovest). Partecipano inoltre la Protezione Civile della Città metropolitana, la Protezione Civile della Regione e di volta in volta i Comuni territorialmente interessati; il gruppo definisce gli elementi fondamentali della pianificazione sulla base dei dati tecnici disponibili.

Il Pee è condiviso in una riunione "plenaria" con la partecipazione dello stabilimento e di tutti gli enti e società coinvolte a vario titolo, e in seguito emanato con decreto dal Prefetto di Torino e trasmesso ai destinatari.

Protezione civile

Il Centro Operativo Misto della Protezione Civile di Lanzo ha organizzato per sabato 7 dicembre nella sala conferenze di via Angiolino 2 a Lanzo una riunione con tutti i Sindaci che fanno parte dell’ambito territoriale e dell’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, con i membri della Commissione Valanghe e con funzionari della Prefettura e della Città Metropolitana di Torino. Si parlerà del sistema regionale di allerta meteo, completamente rinnovato dallo scorso inverno e di come affrontare i rischi idrogeologici connessi alla stagione invernale e al maltempo, ma anche delle esigenze e criticità locali che per essere risolte, necessitano di interventi sussidiari. All’incontro prenderà parte il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, che ha le deleghe alla Protezione Civile.