Enti locali
Questa settimana con l'intervista al primo cittadino di Villar Focchiardo, Emilio Chiaberto, prosegue la rubrica "Venerdì dal Sindaco" che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana di Torino, propone reportage televisivi e interviste agli amministratori dei piccoli Comuni sul canale "YouTube" dell'Ente.
Tutti i filmati realizzati per il "Venerdì dal Sindaco" sono disponibili su
www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco
La fotogallery aggiornata è disponibile al link https://photos.app.goo.gl/vBYgDf28QZfLko2L9
I filmati vanno anche in onda sull'emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20, il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18,45.
Nel numero del 22 luglio (pagine 6 e 7) dell'agenzia settimanale della Città metropolitana "Cronache da Palazzo Cisterna" è pubblicato il reportage completo dedicato a Villar Focchiardo www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache
Nella Valle di Susa tra sentieri, storia e tradizioni
Posto sulla destra orografica della Dora Riparia nella Valle di Susa, il territorio di Villar Focchiardo, Comune di circa duemila abitanti, risale il boscoso versante destro della valle fino allo spartiacque con la Val Sangone ritrovandosi, da un certo punto, all’interno del Parco naturale Orsiera-Rocciavrè.
All’interno del Parco, superati i mille metri di quota e completamente incastonata nel verde si trova la Certosa di Monte Benedetto, unico esempio rimasto in Europa di certosa primitiva (cioè originaria), che insieme alla Certosa di Banda posta più in basso, rappresenta un tassello importane della storia dei certosini che attraversa Villar Focchiardo e la Valle di Susa.
Ma non si può raccontare Villar Focchiardo senza parlare di un prodotto di eccellenza come il marrone celebrato ogni anno a ottobre nella “Sagra valsusina del Marrone”. I castagneti, non a caso particolarmente curati, contribuiscono alla bellezza di questo territorio attraversato da numerosi itinerari escursionistici.
Alla scoperta di Villar Focchiardo con il sindaco Emilio Chiaberto
Abbiamo incontrato il sindaco Emilio Chiaberto in un luogo di certo caro a molti villarfocchiardesi e non solo: la Certosa di Monte Benedetto. Il complesso della Certosa, ci dice il sindaco, è un’importante testimonianza storica e racchiude più di quattrocento anni di storia dei monaci certosini che, intorno al 1200 giunsero in Valle di Susa, prima alla Madonna della Losa (Gravere) e poi a Monte Benedetto, dove rimasero fino alla fine del XV secolo, per spostarsi più a valle nella grangia di Banda.
Oggi il complesso di Monte Benedetto, di proprietà della Regione Piemonte e affidato in gestione all’ente Parco, è un luogo di valenza storico-culturale, naturalistica e turistica che si anima soprattutto nei mesi estivi grazie alle iniziative culturali e alla presenza di un’azienda agricola, recentemente premiata da Coldiretti con l’Oscar Green 2022 per la sezione “Campagna Amica” che si prende cura del luogo e che produce e vende in loco latte, formaggi locali e gelati.
Oltre alla presenza dei Certosini, ricorda Chiaberto, la storia di Villar Focchiardo passa anche dalla presenza dei Conti Carroccio: in particolare, è grazie a un lascito dell’abate Ignazio Carroccio che è stata realizzata la chiesa e tutta la parte più antica del comune.
Il territorio di Villar Focchiardo è attraversato da diversi percorsi escursionistici, molti dei quali si sviluppano proprio all’interno del Parco: “Sì, passano di qui gli itinerari della Gran Traversata delle Alpi,il Giro dell’Orsiera, il Giro dei tre rifugi, il Sentiero del castagno e della pietra o ancora il Sentiero dei Franchi. Ma Villar Focchiardo è toccato anche dalla via Francigena ed è proprio sulla via Francigena che l’unione Montana Valle Susa ha progettato la ciclostrada che in parte coincide con la via Francigena escursionistica e che è in corso di realizzazione”.
Delle antiche tradizioni di Villar Focchiardo è senz’altro da citare, ci ricorda il sindaco, l’antica e popolare processione annuale che il Venerdì Santo rievoca la Passione di Cristo: una tradizione che risale la 1700 e fa rivivere gli ultimi momenti della vita di Gesù grazie all’impegno di numerosi figuranti in costume.
Ma non possiamo parlare di tradizioni senza nominare un prodotto di eccellenza che fa parte del Paniere dei prodotti tipici della Città metropolitana: “A Villar Focchiardo c’è una tradizione centenaria di coltivazione del marrone che ha ottenuto anche l’indicazione geografica protetta come Marrone della Valle di Susa e ogni terza settimana di ottobre viene celebrato nella Sagra valsusina del Marrone dove si possono trovare interi menù a tema e i prodotti tipici locali”. Villar Focchiardo è un luogo che ha moltissimo da offrire, ma cosa significa amministrarlo? Quanta passione è necessaria per fare il sindaco?
“Se la passione è senz’altro un elemento importante, da sola non è sufficiente. Soprattutto in un Comune piccolo e con risorse limitate è importante avere un po’ di competenza e anche l’umiltà di ammettere che all’inizio la competenza non puoi averla perché sindaci non si nasce. È necessario quindi avere anche l’umiltà di imparare per poter conoscere la struttura. E poi è importante l’ascolto: bisogna ascoltare i cittadini e comprenderne le esigenze. Può capitare di andar dietro a grandi progetti, a ciò che viene proposto anche a livello superiore del Comune, ma può capitare che questo non collimi con le esigenze dei cittadini. Saper coniugare tutto questo è difficile, ma credo sia la cosa da perseguire. Auguro veramente a chi abbia voglia di intraprendere questo servizio, perché poi alla fine è un servizio che si fa ai cittadini e non a se stessi, di mettere insieme queste tre cose: la passione, la competenza e l’umiltà”.
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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Bollengo, Luigi Sergio Ricca, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste agli amministratori dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20, il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18,45.
Nel numero del 15 luglio aprile della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Bollengo; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
Per scaricare le immagini della fotogallery:
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A BOLLENGO, SULL’ANTICA VIA DELLE GALLIE E AI PIEDI DELLA SERRA D’IVREA
Percorrendo la strada che collega Ivrea con il lago di Viverone si costeggia la Serra, alle cui pendici sorgono antichi e suggestivi borghi, tra i quali Bollengo, il cui territorio comunale si divide equamente tra collina e pianura. Terra di confine tra le sfere di influenza di Vercelli e di Ivrea, nel Medioevo l’attuale territorio comunale comprendeva i centri abitati di Bollengo, Paerno e Pessano, probabilmente evoluzioni di piccoli nuclei urbani collocati lungo la romana Via delle Gallie. Di Paerno si è conservata la torre campanaria della chiesa di San Martino (in dialetto il “Ciucarun”), di Pessano la chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Dalla graziosa chiesa romanica recuperata dal degrado nella seconda metà degli anni ‘80 abbiamo iniziato la nostra visita alla scoperta di Bollengo, guidati dal Sindaco, Luigi Sergio Ricca.
Luigi Sergio Ricca è uno degli amministratori locali eporediesi di maggiore esperienza, avendo presieduto la Provincia di Torino dal 1990 al 1995, ricoperto l’incarico di Assessore regionale al commercio e alla protezione civile tra il 2005 e il 2010 ed essendo giunto all’ottavo mandato come sindaco di Bollengo. Il primo dei poco più di duemila cittadini bollenghesi ci ha spiegato che la sua è una comunità dalle forti radici e tradizioni contadine, che ha però saputo evolversi dal punto di vista sociale ed economico. “Oggi i nostri residenti rappresentano tutte le Regioni italiane e 24 Paesi europei ed extraeuropei” ha sottolineato Ricca, che giudica positivamente il clima sociale del suo paese, perché “i cittadini partecipano alle attività e alle associazioni, dal Centro Anziani alla Filarmonica, alla Pro Loco. E c’è un confronto positivo con l’amministrazione comunale”.
Tra i tesori storici e architettonici da visitare assolutamente quando si arriva a Bollengo il Sindaco ha naturalmente citato il campanile di San Martino sulla costa della Serra e la chiesa di San Pietro e Paolo a Pessano. È motivo di vanto per l’amministrazione comunale il recupero dell’edificio di culto risalente al X secolo, che trent’anni orsono era fortemente degradato e letteralmente nascosto dall’edera. La chiesa è stata donata al Comune dagli allora proprietari privati ed è stata recuperata con l’aiuto della Provincia di Torino e della Regione Piemonte.
Oggi il cruccio quotidiano del Sindaco di Bollengo è la qualità del servizio di trasporto pubblico locale, che vorrebbe veder tornare al livello qualitativo di non molti anni fa. Per garantire la regolarità e puntualità dei collegamenti occorrerebbe sostituire alcuni autobus obsoleti e occorrerebbe che il gestore del servizio nella conurbazione di Ivrea rinforzasse l’organico degli autisti. L’amministrazione comunale è invece impegnata nel recupero di angoli del centro storico che possono avere un ruolo importante nella vita sociale del paese, come ad esempio la nuova piazza Falcone e Borsellino e il centro incontri con biblioteca e centro anziani nella nuova torre.
Ma Luigi Sergio Ricca, uomo a cui non manca certo la passione per la politica e la cosa pubblica, consiglierebbe ad un concittadino di fare un’esperienza di amministrazione locale? “È importante che tutti si impegnino nella gestione della cosa pubblica e della propria comunità. - ci ha risposto il Sindaco di Bollengo - Oggi è più difficile suscitare la partecipazione. Quando io ho iniziato a fare politica alle elezioni comunali concorrevano diverse liste, mentre l’anno scorso per la prima volta se ne è presentata una sola. Un tempo la partecipazione dei cittadini alla crescita sociale del paese era forte. Oggi molti tendono ad occuparsi esclusivamente dei propri problemi personali”. “Comunque, - conclude Ricca - in una dimensione come la nostra il rapporto tra le persone e la qualità della vita sono apprezzabili, anche perché possiamo contare sui servizi di una città importante come Ivrea”.

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Questa settimana con l'intervista al primo cittadino di Brusasco, Giulio Bosso, prosegue la rubrica "Venerdì dal Sindaco" che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana di Torino, propone reportage televisivi e interviste agli amministratori dei piccoli Comuni nel canale "YouTube" dell'Ente.
Tutti i filmati e i reportage fotografici del "Venerdì dal Sindaco" sono disponibile al link
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull'emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20, il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18,45.
Nel numero dell' 8 luglio dell'agenzia settimanale della Città metropolitana "Cronache da Palazzo Cisterna" è pubblicato il reportage completo dedicato a Brusasco
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Un borgo magico per un turismo lento tra torinese e monferrato
Situato geograficamente a nord-est di Torino, alle pendici delle colline, Brusasco è posto sulla riva del Po, in prossimità della confluenza con la Dora Baltea.
I primi insediamenti abitativi risalgono all'epoca romana, ma la nascita del paese è quasi certamente da collocare fra il VI e l'VIII secolo, quando, sulla strada imperiale che univa Verrua a Industria, accanto a Quadratula, sorse probabilmente come suo sobborgo.
Brusasco è un comune tranquillo, ricco di storia, di monumenti di rilevanza artistica, di aree protette e di manifestazioni.
Borgo Garibaldi, il castello e il bosco sacro di Brusasco raccontati dal sindaco Giulio Bosso
L'insicurezza del territorio sottoposto fin dal IX secolo a scorribande militari e alle piene del Po, spinse la gente a rifugiarsi sulla collina circostante dove nacque il "Luogo" (dal latino Lucus, bosco sacro) nel quale, per ordine del Marchese Berengario, sorse il primo nucleo del castello. É proprio in questo posto senza tempo che Giulio Bosso, sindaco di Brusasco, ci accoglie ed inizia a raccontare le antiche origini di Brusasco. “Il castello del Luogo è un’eccellenza storica e artistica di pregio. L’edificio risale alla metà del 1700 e sorge dove precedentemente vi era una fortezza del 1300. Tutto il contesto è magico. Il ricetto del Luogo, chiamato oggi Borgo Garibaldi, è sorto tra il 1200 e il 1300 per mettere in sicurezza gli abitanti di Brusasco che allora vivevano in pianura lungo il Po alla confluenza con la Dora Baltea. Intorno al 1600, terminati i vari pericoli, la popolazione pian piano discese nuovamente in pianura in quello che oggi è il vero concentrico di Brusasco. Qui al Luogo è rimasto il fascino di un posto sospeso che sta diventando una meta turistica interessante per quella forma di turismo lento e pacato di cui hanno bisogno i nostri territori. La riprova di questo sta nel fatto che molto spesso i numerosi agriturismi e B&B della zona sono al completo di turisti che arrivano da tutta Europa. É questo il turismo di cui abbiamo bisogno, non servono i grandi numeri, ma servono persone che apprezzano le nostre bellezze, i paesaggi e le ricchezze”.
É evidente che il sindaco Bosso, brusaschese doc e amministratore locali di lunga esperienza, sia innamorato del suo Comune, ma non si tira indietro nel delineare alcune criticità.
“ A Brusasco ci troviamo in un contesto particolare che regala ai visitatori edifici romanici e barocchi, un patrimonio naturalistico e paesaggistico senza eguali, ma occorre essere sinceri. Un grande problema c’è ed è quello dei trasporti pubblici. Ci troviamo in una zona marginale del territorio della Città metropolitana di Torino, e chi decide di vivere a Brusasco ha una difficoltà oggettiva a raggiungere Chivasso e Torino con i mezzi pubblici. Abbiamo una linea ferroviaria dismessa da anni. Sarebbe davvero importante pensare, in modo congiunto con le amministrazioni locali e con gli enti che hanno competenza in materia, ad un servizio integrato rotaia e gomma, in modo da garantire un servizio equiparabile ad una metropolitana leggera su Chivasso e sulla prima cintura di Torino. Se si riuscisse a realizzare questo progetto, Brusasco sarebbe davvero il Comune ideale in cui vivere e far crescere dei bambini”.
Lasciato Borgo Garibaldi si continua il tour in compagnia del primo cittadino facendo una sosta alla Chiesa di San Pietro Vecchio al cimitero, la più antica chiesa di Brusasco considerata una delle più importanti testimonianze del romanico piemontese. Costruita nell’XI secolo fu parrocchiale sino al 1592 quando le funzioni vennero trasferite alla Chiesa di San Bernardo al Luogo, accanto al castello.
Non possiamo lasciare Brusasco senza fare una passeggiata nel centro del paese. Lasciata l’auto in piazza del municipio il sindaco ci accompagna nella via centrale. Gli edifici sono tutti curati e di impronta aristocratica. Molte le palazzine che evidenziano un passato ricco e strategico. Il tempo di parlare di Marcorengo, unica frazione di Brusasco, un tempo comune autonomo e ci troviamo davanti a Palazzo Ellena, un edificio settecentesco attribuito all'architetto Giovanni Maria Molino, che si sviluppa in forma quadrata su tre piani dall'aspetto molto sobrio con mattoni a vista.
I tre piani sono collegati da un ampio scalone al quale si accede dall'ampio ingresso a volta.
Abitato fino a pochi anni fa dagli eredi della famiglia Tumino e Campini è stato di recente acquistato dal Comune di Brusasco per destinarlo a sede della Biblioteca Comunale e dell'Archivio Storico e per manifestazioni e iniziative culturali.
Prima di salutare e ringraziare Giulio Bosso per la disponibilità e l’accoglienza c’è ancora tempo per la domanda di rito: quanta passione ci vuole per amministrare un Comune come Busasco?
“La passione è senza dubbio l’ aspetto che guida di più l’attività amministrativa di un sindaco di un piccolo comune. Amministrare un comune di 1500 abitanti diventa sempre più difficile perché si hanno carenze di personale, difficoltà nella spesa corrente del bilancio. A tutto ciò però sopperisce il legame con il territorio, la conoscenza profonda della storia, delle problematiche e anche la vicinanza e il sostegno dei cittadini. Brusasco è un paese che ha profonde radici storiche: è fondamentale partire da queste radici nel territorio per riuscire a far crescere un albero che sia non solo piacevole per le persone che ci abitano ma anche per quelle che vengono a visitarlo”.
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Questa settimana riprende con l'intervista al primo cittadino di Val della Torre, Carlo Tappero, la rubrica "Venerdì dal Sindaco" che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste agli amministratori dei piccoli Comuni nel canale "YouTube" dell'Ente.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del "Venerdì dal Sindaco" basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull'emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20, il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18,45.
Nel numero del 1° luglio aprile della rivista settimanale della Città Metropolitana "Cronache da Palazzo Cisterna" si può leggere il reportage da Val della Torre; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
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UN ANGOLO DI PACE TRA I BOSCHI DELLA VAL CASTERNONE
Wikipedia definisce Val della Torre "un Comune italiano sparso di 3949 abitanti". In effetti parlando con Carlo Tappero, da poco rieletto Sindaco del Comune della Val Casternone, il ritratto che il primo cittadino ha delineato è quello di un territorio fiero delle sue 22 frazioni e 49 borgate, delle sue montagne - Musinè. Curt, Arpone e Lera - dei suoi boschi e della loro biodiversità, della parlata piemontese e di quella franco-provenzale che si alternano nelle diverse borgate e che sono elementi fondamentali del patrimonio culturale locale. È la bellezza del territorio il segreto dell'attrazione che Val della Torre ha esercitato negli ultimi decenni tra i torinesi originari della Val Casternone, ma non solo tra loro. Da Val della Torre non si parte più per andare a vivere in città: accade l'esatto contrario.
L'insediamento umano nel territorio di Val della Torre risale almeno all'epoca romana, ma sono stati anche rinvenuti resti di un villaggio dell'età del bronzo nei pressi dei laghetti di Caselette, allo sbocco della valle sulla pianura. Durante l'alto medioevo nei pressi di Brione fu attivo il monastero benedettino di San Martiniano. Dopo la sua decadenza, sempre a Brione, nel XIII secolo venne fondato il monastero femminile cistercense di Santa Maria della Spina, che ospitava le figlie dell'aristocrazia e della borghesia torinese dell'epoca. La chiesa monastica è ancora in piedi, mentre il monastero fu soppresso all'inizio del Seicento. Nel Settecento, durante la guerra di successione spagnola, la Val Casternone fu il centro di scontri che causarono la distruzione da parte dei francesi del castello che controllava l'accesso ai colli Lunella e Portia. Alcuni resti del maniero sono ancora oggi visibili nei pressi della frazione Castello. Nel corso del Novecento la zona fu interessata da estesi lavori di rimboschimento e di miglioramento forestale. La Resistenza portò in valle scontri e rastrellamenti che costarono la vita a molti partigiani.
Ma veniamo ai nostri giorni. "A Val della Torre è accaduto che quelle che negli anni '80 erano le seconde case di villeggiatura dei torinesi sono state ristrutturate e sono diventate prime case" sottolinea con orgoglio Carlo Tappero. "La nostra è una valle chiusa: la strada finisce qui e chi ci sceglie lo fa perché cerca un luogo tranquillo, ma a mezz'ora d'auto da Torino. Viviamo in mezzo al verde e, uscendo di casa e imboccando un sentiero, in un'ora siamo sulle creste delle nostre montagne" prosegue il primo cittadino, che ricorda le tante opportunità di pratica sportiva all'aria aperta: dal parapendio alle escursioni a piedi e in mountain bike, durante le quali è possibile incontrare camosci e caprioli. Un esempio di sentiero molto apprezzato dai residenti e dagli escursionisti torinesi è quello che raggiunge i 1.150 metri della cima del Musinè partendo dalla borgata Verna. Negli ultimi anni la Maratona Alpina di Val della Torre ha valorizzato i percorsi escursionistici della Val Casternone, facendoli conoscere tra gli appassionati della camminata e della corsa in montagna. Inoltre sono stati segnalati, codificati e censiti due anelli per la mountain bike.
Ma chi è il residente tipo di Val della Torre? "Abbiamo due tipologie. - risponde il Sindaco – C'è chi ha scelto il nostro paese per staccare la spina quando non lavora e c'è chi ha scelto di integrarsi nell'associazionismo sportivo, culturale e ricreativo, che offre diverse occasioni di socialità". I giovani che studiano a Torino o a Rivoli hanno a disposizione collegamenti efficienti negli orari scolastici, ma uscire dal paese per il tempo libero richiede di essere accompagnati dai genitori".
Ma il Sindaco di Val della Torre consiglierebbe ai propri concittadini di fare un'esperienza amministrativa come la sua? "Sarebbe molto utile per sviluppare il senso civico delle persone. - risponde il primo cittadino – Quando sei da questa parte della scrivania inizi a vedere i servizi e le varie attività in un'altra ottica. Sarebbe importante poter trasmettere ai cittadini cosa c'è dietro alla copertura di una buca o all'illuminazione di un angolo di una strada, oppure far capire loro capire quanto è difficile ottenere e difendere i servizi sanitari".
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Mercoledì 15 giugno nella sede di corso Inghilterra 7 della Città Metropolitana l'aumento eccezionale del costo delle materie prime e gli effetti sui contratti pubblici saranno al centro del seminario in presenza intitolato “Caro materiali ed equilibrio contrattuale”, organizzato dall’ANCI Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino e dall’ANCE-Associazione Nazionale Costruttori Edili Piemonte Valle d’Aosta.Il seminario sarà un’occasione per Comuni e imprenditori edili di comprendere le novità correlate al Decreto legge contenente una serie di misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali per fronteggiare il rincaro delle materie prime e dei materiali da costruzione e le Linee guida per la determinazione dei prezzari regionali.
Le iscrizioni al seminario sono possibili tramite l’indirizzo Internet www.anci.piemonte.it/15giu22
I lavori si apriranno alle 9,30 con isaluti istituzionali del Vicesindaco metropolitano con delega ai lavori pubblici, gare e contratti, infrastrutture, sviluppo montano, patrimonio, partecipate, assistenza agli Enti locali, rapporti con il territorio e i cittadini. A seguire interverranno: la Consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive, al turismo e alla pianificazione strategica; il Vicepresidente di ANCI Piemonte; l’Assessore regionale ai trasporti, alle infrastrutture, alle opere pubbliche, alla difesa del suolo e alla Protezione civile.
L’introduzione dei lavori sarà affidata alla Presidente dell’ANCE Piemonte. A seguire sono previste relazioni sui temi “Il Prezzario della Regione Piemonte e gli effetti del Decreto legge Aiuti”, ”Il Decreto legge Aiuti e gli effetti sul territorio metropolitano, “Le modifiche al contratto in fase di esecuzione: facoltà e limiti delle parti”.
Filomena Greco, giornalista de “Il Sole 24Ore”, modererà poi una tavola rotonda sul tema “Compensazioni, prezzi, gestione varianti e modalità di calcolo”, a cui parteciperanno il responsabile della Direzione Integrazione processi finanziari e contabili della Città Metropolitana di Torino, il Presidente della Società di Committenza Regionale del Piemonte, la Vicepresidente dell’ANCE Torino, un avvocato di cantiere (ex responsabile unico del procedimento), il rappresentante dell’Ordine degli Architetti di Torino e il Vicepresidente di ANCE Piemonte.
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Questa settimana prosegue con l’intervista alla prima cittadina di Germagnano, Mirella Mantini, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
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I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40.
Nel numero del 22 aprile della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Germagnano; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
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UN COMUNE PICCOLO, MA CON UN FORTE TESSUTO ASSOCIATIVO
Germagnano conta poco più di mille abitanti e sorge al centro di un pianoro all’imbocco delle Valli di Lanzo lungo la linea ferroviaria Torino-Ceres. È un piccolo Comune che vanta però un forte tessuto associativo: la Pro Loco, il Corpo musicale, il gruppo locale dell’Associazione Nazionale Alpini, i volontari AIB e dell’AVIS e l’associazione di pesca sportiva. Per farci raccontare Germagnano, abbiamo incontrato la Sindaca Mirella Mantini e l’abbiamo fatto in un luogo particolare: il teatro Console. Grazie alla sua riqualificazione è stato recuperato un pezzo di storia di Germagnano, ma anche un pezzo dell’arte, della cultura e della storia del Piemonte, restituito a tutta la comunità delle Valli di Lanzo. “Finalmente, - ha sottolineato la Sindaca di Germagnano - dopo molti anni, lo scorso 9 aprile il salone del teatro Console è stato inaugurato e questo mi rende particolarmente felice perché questo luogo era inaccessibile dagli anni Ottanta e ora può tornare ad essere un centro di aggregazione e di socialità per i germagnanesi, ma non solo. Germagnano è un punto di incontro: sorge all’imboccatura delle tre Valli di Lanzo (Val d’Ala, Val Grande e Val di Viù) ed è importante che qui ci sia accoglienza”. Ma cosa trova chi viene a visitare Germagnano? Quali sono le le caratteristiche delpaese? “I turisti trovano innanzitutto il teatro, che sarà aperto a tutti. - ha risposto Mirella Mantini -Poi stiamo lavorando su altri aspetti, come il ripristino dei lavatoi. Inoltre i turisti trovano un’aria limpida e pulita e un fiume in cui fino a poco tempo fa si pescava il temolo. Qui si trova anche un museo del vino e nella frazione di Castagnole, oltre agli antichi forni, c’è un museo etnografico, con gli oggetti di uso quotidiano”. A Germagnano sono presenti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e altri servizi come le poste, ma c’è qualcosa che manca? “Fino all’anno scorso Germagnano poteva contare su quasi tutti i servizi. - sottolinea la Sindaca Mantini - Oggi purtroppo quel che manca sono i medici: un problema a cui stiamo cercando di rimediare e che è la punta di un iceberg, perché i medici purtroppo tendono ad allontanarsi dalle nostre vallate”. Alla domanda su quanta passione occorra per fare il Sindaco in un Comune come Germagnano la prima cittadina ha risposto:“È una realtà un po’ difficile per tanti motivi e ci vuole veramente tanta passione e tanto tempo, perché qui il Sindaco non fa soltanto politica, fa anche il dipendente e tante altre cose. Quello che mi ha sempre spinto è il bene della collettività, il bene di Germagnano, la sua bellezza e l'amore per i concittadini. Io sono qui da 50 anni e non mi sono mai mossa; di conseguenza cerco di fare qualcosa per questa collettività”.
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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Lemie Daniele Gabriele la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla paginahttp://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdi alle 20 con repliche il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18.40.
Nel numero del 15 aprile della rivista settimanale della Città metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Lemie basta andare nel portale della Città metropolitana alla pagina:
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Fra boschi e affreschi in Val di Viù
I piccoli comuni di montagna hanno meno chance di sviluppo rispetto ai Comuni più grandi e con più infrastrutture? Non è detto, come dimostra una visita a Lemie, al 302esimo posto sui 312 Comuni metropolitani per numero di abitanti. D’inverno sono 180, che d’estate diventano però circa 2000. Lemie ha un territorio vasto che parte da poco meno di 1000 metri di altitudine e comprende vette che sfiorano i 3000, offre possibilità di un turismo slow fra escursioni a piedi e in mountain bike, arrampicata, scialpinismo. E arte: bellissimi gli affreschi, risalenti al XV secolo e restaurati, della cappella di San Giulio in borgata Forno, e quelli della Confraternita del santo Nome di Gesù, sulla rocca al centro del Comune. Ci sono spazi espositivi, una sezione del museo civico Tazzetti, una biblioteca. Tutto perfetto? Ovviamente no: la chiusura dell’unico bar del paese ha sottratto agli abitanti di Lemie il più importante spazio di aggregazione. Ricrearne uno è il sogno nel cassetto del sindaco Daniele Gabriele, che ci racconta com’è vivere e governare questo piccolo comune della Val di Viù.
Lemie, piccolo è bello
“Un comune piccolo ha il vantaggio che ci si conosce tutti e c’è un grande spirito di collaborazione nel portare avanti le iniziative messe in campo; gli svantaggi sono nella carenza di servizi: se migliorassero sarebbe favorito l’aumento dei residenti e quindi delle persone che danno vita al nostro paese”.
Il suo Comune ha trovato dei modi con cui dare vita a progetti e valorizzare il territorio?
“A Lemie le risorse maggiori sono ambientali, perché viviamo in un territorio sostanzialmente integro; però ci sono anche manufatti di pregio che sono stati valorizzati per incentivare un turismo di tipo culturale”.
Uno dei vostri progetti riguarda invece la filiera del legno, di cosa si tratta?
“Abbiamo molti boschi, sia di privati che di proprietà comunale, per questo abbiamo dato vita a un progetto innovativo mirato a fare tagli boschivi selettivi che consentano di immagazzinare carbonio: in pratica, il Comune di Lemie, fra i primi in Italia, ha la possibilità di vendere crediti di carbonio sul mercato libero alle aziende che devono compensare le emissioni e contemporaneamente di migliorare il bosco”.
Ha accennato prima al fatto che la natura per Lemie non è l’unica risorsa, il vostro è anche un paese d’arte.
“Sul territorio ci sono delle piccole chicche che fanno del nostro Comune il polo dell’arte della Valle di Viù. Abbiamo affreschi molto pregevoli restaurati e messi disposizione del pubblico”.
Quanta passione ci vuole per fare il Sindaco?
“È necessario avere una forte motivazione. Nel mio caso, io sono originario di Lemie ma ho vissuto tutta la vita in città per ragioni lavorative, e oggi che sono in pensione ho pensato che potevo dare un contributo per migliorare il mio paese. Fra l’altro, la mia amministrazione e anche quelle precedenti rinunciano a ogni indennità per far sì che le scarse risorse economiche del Comune siano incrementate. La mia è un’attività di volontariato: ritengo giusto che una persona nella propria esistenza trovi spazio e tempo per migliorare la comunità in cui vive”.
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Si è parlato di viabilità provinciale e di trasporto pubblico, ma anche di edilizia scolastica e di promozione del territorio delle vallate olimpiche nell’incontro che il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha avuto stamani nel Municipio di Sestriere con i sindaci di alcuni dei Comuni che fanno parte delle Unioni Montane Via Lattea e Valli Chisone e Germanasca. Invitato dal primo cittadino di Sestriere, Gianni Poncet, il Vicesindaco Suppo ha incontrato i colleghi di Sauze di Cesana, Maurizio Beria d’Argentina (che è anche presidente dell’Unione Montana Via Lattea), di Claviere, Franco Capra, di Usseaux, Andrea Ferretti. Presenti anche il Vicesindaco di Sestriere, Francesco Rustichelli e l’Assessore Maurizio Cantele.Il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha rinnovato l’impegno dell’amministrazione della Città Metropolitana ad ascoltare le esigenze delle comunità locali, sottolineando che la riforma degli Enti locali che è all’attenzione del Parlamento offrirà l’opportunità di correggere alcuni effetti negativi della riforma Delrio sull’operatività delle Città metropolitane. Il PNRR e le opportunità legate ai fondi europei, ha ricordato inoltre Suppo, consentono di disporre di maggiori risorse rispetto al recente passato. Il Vicesindaco ha portato ad esempio di queste nuove opportunità la Missione 5 del PNRR, che ha visto le Città metropolitane - in particolar modo quella di Torino e grazie ad una netta scelta politica compiuta dal Sindaco Lo Russo - giocare un ruolo fondamentale nell'assegnazione dei fondi ai Comuni.
In materia di edilizia scolastica, Suppo ha ricordato ai colleghi sindaci del territorio olimpico l’impegno per dotare finalmente di un palestra l’Istituto des Ambrois di Oulx, che ospita un Liceo Scientifico Sportivo, grazie alla partecipazione ad un bando recentemente pubblicato dal MIUR.
Il Vicesindaco metropolitano ha poi annunciato che sono in corso le procedure di appalto per la messa in sicurezza di alcuni tratti della Provinciale 23 del Sestriere in Val Chisone prima e dopo il bivio di Borgata. Sono previste la risistemazione e il rinforzo delle barriere e delle banchine laterali. Si sta attendendo la conferma da parte della Regione del finanziamento con fondi PNRR di un primo lotto delle opere finalizzate ad ovviare al dissesto della sede stradale in località Duc di Pragelato; opere che richiedono un notevole impegno finanziario. Altri interventi di una certa entità saranno programmati nei prossimi mesi sull’altro versante della Provinciale 23, a Champlas du Col, dove il dissesto idrogeologico è un problema ricorrente.
Nell’incontro tra il Vicesindaco Suppo e i Sindaci dei Comuni olimpici si è parlato anche del rilancio di Casa Olimpia e della gestione estiva della Strada Provinciale 173 del Colle dell’Assietta. Suppo ha confermato che la Città Metropolitana è disponibile a stipulare una nuova convenzione con il Comune di Sestriere per il rilancio di Casa Olimpia, dove l’amministrazione locale vorrebbe collocare la biblioteca comunale. L’intenzione di entrambe le parti è di tornare a fare di Casa Olimpia una prestigiosa sede per attività culturali permanenti e per iniziative quali mostre, cicli di conferenze, incontri con i protagonisti della cultura, dello sport e della montagna in generale. “Casa Olimpia è un luogo della memoria, come ex casa cantoniera e come punto immagine della Provincia nel periodo olimpico e post-olimpico. - ha sottolineato Suppo - Ma può e deve tornare ad essere un luogo in cui si gioca una partita importante per la visibilità e l’offerta turistica e culturale del territorio”.
Sul tema della Strada dell’Assietta si è registrata una convergenza sulla valenza strategica dell’arteria per l’attrattività turistica del territorio. I Comuni interessati al tracciato hanno ribadito l’apprezzamento per il lavoro della Direzione Viabilità 2 e del Centro mezzi meccanici della Città Metropolitana per garantire ogni anno la percorribilità estiva. Sul tema della gestione dei flussi di traffico l’orientamento condiviso è quello confermare anche nell’estate 2022 la chiusura ai messi motorizzati nei mesi di luglio e agosto nelle giornate del mercoledì e del sabato. In prospettiva , sin dal prossimo autunno l’Ente di area vasta e i Comuni intendono avviare un confronto su un nuovo modello di gestione e di fruizione che, a fronte del pagamento di un contributo per l’erogazione di servizi e per il transito dei mezzi motorizzati sulla 173, consenta ai motociclisti e agli automobilisti di usufuire di sconti e agevolazioni presso gli operatori turistici locali. L’idea è insomma quella di proporre al mercato turistico internazionale pacchetti di visita del territorio, di scoperta delle sue peculiaristà naturalistiche e paesaggistiche e di fruizione sostenibile delle sue strade bianche.

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Traversella, Renza Colombatto, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdi alle 20 con repliche il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18.40.
Nel numero del 8 aprile della rivista settimanale della Città metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da San Martino Canavese; basta andare nel portale della Città metropolitana alla pagina:
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
Per scaricare le immagini della fotogallery:
https://photos.app.goo.gl/vBYgDf28QZfLko2L9
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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di San Martino Canavese, Silvana Rizzato, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla paginahttp://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdi alle 20 con repliche il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18.40.
Nel numero del 1 aprile della rivista settimanale della Città metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da San Martino Canavese; basta andare nel portale della Città metropolitana alla pagina:
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