Enogastronomia
Noto ai gourmet come il "Formaggio delle viole", il Plaisentif della Val Chisone è una prelibata tometta che si confeziona nel mese di giugno, quando i fiori che ingentiliscono i prati degli alpeggi rendono il latte particolarmente profumato. La terza domenica di settembre, durante la rievocazione storica "Poggio Oddone Terra di Confine", le vie di Perosa Argentina ospitano la Fiera del Plaisentif, che ha origine proprio nel tempo in cui i margari, scendendo a fine estate dagli alpeggi, sostavano a Poggio Oddone, dando vita al più importante mercato della valle. Quest’anno l’appuntamento è per domenica 15 settembre, ma gli eventi si distribuiscono nell’intero fine settimana.Si comincia venerdì 13 settembre alle 21, con la proiezione di una registrazione televisiva della commedia “L'osto dël doi da piche" nella palestra della scuola primaria, ricordando la Compagnia Teatral Piemonteisa. Sabato 14 alle 15 nella storica Villa Willy, si inaugurano le mostre "I luoghi dell'anima. Puglia e Piemonte" di Michele De Filippo, "Il mio viaggio con i colori" di Angela Richiardone, "Un mondo a carboncino" di Marzia Bruno, "I laboratori dell’UniTre Perosa e Valli si raccontano", "Vivere e combattere in alta quota" di Ottavio Zetta, Mauro Minola e Fabrizio Coniglio, "25 anni di fotografie di Poggio Oddone" di Massimo Bosco e con la proiezione di foto d’epoca di Perosa curata da Italo Bernardi. Alle 16 nella palestra della scuola primaria Duca d’Aosta è in programma il convegno "Frammenti di storia": cinque relatori parleranno di forni e miniere locali in epoca medievale, del castello di Poggio Oddone e dei possibili interventi archeologici per la sua valorizzazione e della storia dei formaggi pinerolesi. In serata tutti i locali di ristorazione di Perosa Argentina saranno aperti. Presso la caffetteria Dolceamaro, serata musicale con il dj set Minox. Alle 20,30 si potrà partecipare alle "Passeggiate di Melina", alla scoperta di alcuni antichi abitanti di Perosa, rievocati in scenette dall'associazione Poggio Oddone. All'arrivo, nel cortile di Villa Willy, è in programma uno spettacolo di fuoco. Domenica 15 alle 8 aprirà il mercato domenicale in piazza Terzo Alpini. Tra le 9 e le 18 si potranno visitare le mostre a Villa Willy, ascoltare il gruppo occitano "Viroundar" e la cantante Martina Richard, assistere alle performance dei Musici e sbandieratori del Borgo Tanaro del Palio di Asti e del Borgo San Marzanotto, dei gruppi storici "Ordo Regius" di Chianocco e "Les Companions de la Branche d’Or" di Cuneo, che rievocheranno gli antichi mestieri, i giochi medievali, le attività di cucina e della vita militare dei secoli passati. Si esibiranno anche il gruppo folkloristico di Roure "La Tèto Aut" e Cristian Peirone, in arte Kris Wood Art, che eseguirà intagli nel legno con la motosega nel Parco Gay. Alla Messa delle 10 nella chiesa di San Genesio saranno presenti le rappresentanze di gruppi storici in costume. Dopo la distribuzione del pane benedetto, il corteo storico si snoderà lungo le vie del paese fino alla zona della Fiera, dove sono previsti i saluti delle autorità, le presentazioni dei gruppi e la consegna del premio in memoria di Ivano Challier. Il Formaggio delle viole sarà protagonista sulle bancarelle dei produttori e anche alle 10,30 a Villa Willy, quando il professor Giuseppe Zeppa della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino condurrà la degustazione guidata del formaggio. Sempre a tema caseario saranno i due laboratori tenuti dall'azienda agricola "Daniela delle Montagne di Ormea", alle 11 e alle 15,30 nella piazzetta Lidia Poët. A partire dalle 12 si potrà pranzare all'ingresso del parco Gay. Dalle 14 alle 16,30 in via Re Umberto si esibirà Loris Gallo. A partire dalle 15 la squadra AIB della Protezione Civile terrà alcune dimostrazioni pratiche al parco Gay, mentre la Croce Verde eseguirà una dimostrazione di disostruzione pediatrica rivolta ai neogenitori e alcuni laboratori didattici sul primo soccorso rivolti a bambini e ragazzi. Alle 15 e alle 17 sono in programma due dimostrazioni dedicate alla pet therapy, a cura di Spazio Campana e Lilium Art Gallery. Alle 15,30 e alle 16,30 si terrà il laboratorio didattico “Gli animaletti della fattoria” a cura di Faster Magia. Tra le 15,30 e le 17,30 la giuria popolare degusterà tutte le forme di Plaisentif portate in fiera per scegliere la migliore, da premiare a fine giornata. Alle 16 a Villa Willy si potrà ammirare un estratto della mostra di Piero Bertin e Marco Mastrocola intitolata “Haiga a La Modo” e assistere alla presentazione del libro "C'era una volta a Perosa – Un secolo di immagini 1865-1965" di Italo Bernardi, edito da LAReditore. La manifestazione si chiuderà alle 18 con la distribuzione della torta omaggio al pubblico.
UN PROGETTO DI RECUPERO E TUTELA
Già negli ultimi secoli del Medioevo la piazza di Perosa Argentina era il luogo giusto per cercare e acquistare il Plaisentif, perché, anche allora, se ne producevano poche migliaia di forme. Nobili e alti funzionari non facevano mai mancare il Plaisentif sulle loro tavole, mentre i margari del Delfinato (che comprendeva l'Alta Valle Chisone) lo offrivano ai governanti come donativo, affinché anche in territorio sabaudo ne fosse consentito lo smercio. Questa vera e propria rarità della cultura casearia piemontese ha rischiato di scomparire ed è stata salvata grazie a un progetto di riscoperta e valorizzazione dell'allora Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e del Comune di Perosa Argentina, sostenuto dall'Assessorato all'Agricoltura e Montagna dell'allora Provincia di Torino. Oggi se ne producono ogni anno poche migliaia di forme, confezionate con latte crudo intero, stagionate per una settantina di giorni, numerate e marchiate a fuoco. L’allora Provincia nel 2009 inserì il Plaisentif nel proprio Paniere dei prodotti tipici, mentre l'anno successivo si costituì l'associazione dei produttori. Tra i protagonisti del progetto di riscoperta e valorizzazione vi fu uno dei margari che negli anni '90 tramandavano ancora l'antica sapienza casearia, il compianto Ivano Challier, allevatore e produttore nella frazione Balboutet del Comune di Usseaux, padre dell’attuale presidente dell’associazione dei produttori. Fu con la fondamentale collaborazione del Baffo (così lo chiamavano compaesani e valligiani) che venne stilato il disciplinare di produzione, che prevede che il latte utilizzato per produrre le forme sia solo quello munto quando le mucche si nutrono del fieno e delle viole che fioriscono nel mese di giugno. A garantire ai consumatori la qualità del Plaisentif sono il marchio registrato, che è custodito in una teca posta nell'ufficio del Sindaco di Perosa, la rigorosa scelta delle forme che meritano di essere marchiate a caldo da parte del dottor Guido Tallone del Consorzio di formazione Agenform di Moretta (Cuneo) e la stagionatura per 70 giorni in locali idonei. La selezione e la marchiatura avvengono presso le aziende dei margari. Le forme che possono fregiarsi del marchio riportano impressi a caldo anche il nome dell'azienda produttrice e le date di caseificazione e di inizio della stagionatura.
Il vero e proprio momento di gloria per il Plaisentif arriva con la fiera che si tiene nel terzo fine settimana di settembre a Perosa. I produttori impegnati al rispetto del disciplinare e riuniti nell'associazione presieduta da Alex Challier, figlio di Ivano, sono tenuti a mettere in vendita in tale occasione (e non prima) il Plaisentif che ha appena terminato la stagionatura.
Il filmato dedicato al Plaisentif e alla storia di cui è emblematico è pubblicato sul canale Youtube della Città metropolitana di Torino all'indirizzo https://youtu.be/1mCmG_RsL4A
COSA DICE IL DISCIPLINARE
Il marchio a fuoco "Plaisentif" può essere apposto sui formaggi che rispettano le regole indicate nel disciplinare e sono prodotti in Val Chisone nei Comuni di Fenestrelle, Usseaux, Pragelato, Roure e Perosa Argentina. In Alta Valle di Susa i Comuni interessati sono Cesana Torinese, Exilles, Oulx, Salbertrand, Sauze di Cesana, Sauze d'Oulx e Sestriere. Il latte deve essere prodotto negli alpeggi ad una altitudine minima di 1.800 metri, mentre la trasformazione e la stagionatura possono avvenire ad una quota non inferiore a 1.400 metri. La stagionatura minima è di 70 giorni. I produttori devono comunicare direttamente all'organismo tecnico incaricato della marchiatura la data di inizio della produzione e la previsione del numero di forme prodotte. Alla fine della produzione, che può andare dall'inizio di giugno alla fine di luglio (in base a quando il produttore sale in alpeggio), devono essere comunicati la data di fine produzione e il numero di forme prodotte e destinate alla stagionatura. La marchiatura a fuoco si effettua verso la fine della stagionatura, di solito nei 10 giorni precedenti alla rievocazione storica di Poggio Oddone, data dalla quale è possibile iniziare a vendere il prodotto. Il controllo delle forme avviene da parte dell'organismo tecnico incaricato. Viene valutato il rispetto delle dimensioni e del peso (da un minimo di 1,8 kg a un massimo di 2,3 kg). La valutazione organolettica riguarda aspetti visivi esterni (la crosta deve essere liscia e di colore grigio ocraceo e si valuta se vi è uno scalzo non dritto o formaggi troppo alti o larghi, o con buchi, ecc.) e la pasta interna (a campione), che deve essere di colore giallo dorato con occhiatura minuta, poco abbondante e ben diffusa. L'aroma deve essere intenso e persistente, con leggeri sentori di lipolisi e burro; il gusto intenso, giustamente sapido e non amaro; la struttura morbida, leggermente elastica o adesiva. Il latte di alpeggio utilizzato per produrre il Plaisentif deve essere intero, crudo ed esclusivamente vaccino. Il latte della mungitura precedente (intero) viene lasciato riposare fino al mattino a temperatura non superiore ai 10 gradi in tank o contenitori, con raffreddamento il più rapido possibile, aggiunto alla munta del mattino e scaldato a 33°-36°. Per la coagulazione si usa caglio di vitello e la durata è di circa un'ora. La rottura della cagliata si effettua rompendola a granuli grossi come una nocciola. Dopo una prima rottura è possibile effettuare una sosta di 5-10 minuti, a cui far seguire una agitazione della cagliata per 5-15 minuti, a seconda della consistenza, in modo da arrivare al momento dell'estrazione con una cagliata ben dissierata e con un buon grado di consistenza. La cagliata viene poi estratta dal siero e posta in forme cilindriche, lisce, per favorire l'ulteriore spurgo del siero. La durata di permanenza della cagliata nelle forme può raggiungere al massimo le 12 ore. Non è prevista pressatura. La salatura avviene "a secco" con sale grosso, distribuito per 12 ore per faccia oppure in salamoia. La maturazione deve avvenire in cantine naturali, oppure in locali condizionati nei quali siano garantite le condizioni ottimali di temperatura e umidità. I rivoltamenti e la pulizia della crosta devono essere frequenti, in modo da non avere croste umide o piene di muffa. La maturazione minima è di 70 giorni. A seguito del controllo di fine stagionatura, il formaggio ritenuto idoneo per la vendita viene marchiato a fuoco su una delle due facce, apponendo la lettera P di Plaisentif e un logo che riporta una violetta stilizzata.
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Da sabato 3 a sabato 10 agosto a Vauda di Rocca Canavese torna la Sagra della Pesca Ripiena, organizzata dall’associazione La Baraca e patrocinata dalla Città metropolitana di Torino. Nel primo fine settimana del mese tradizionalmente dedicato alle ferie, la ventiduesima edizione della manifestazione attirerà come sempre migliaia di visitatori, all’insegna dell’allegria e della spensieratezza.Vauda di Rocca è al centro dell’altipiano delle Vaude, al confine tra le Valli di Lanzo e il Canavese e a metà strada tra Rocca Canavese e Ciriè. Immersa nella quiete della campagna, circondata da boschi e vitigni di uva fragola, grazie all’intraprendente organizzazione di un’ottantina di abitanti, attira ogni anno migliaia di simpatizzanti all’inizio di agosto in occasione della festa patronale. Eventi, degustazioni, concerti, balli, musica dal vivo e spettacoli di cabaret fanno da contorno alla regina delle delicatezze, la pesca ripiena, riproposta come la tradizione insegna, preparata secondo l’antica ricetta della nonna e cucinata nel forno a legna. Da non mancare la decima edizione del raduno-esposizione di auto storiche, in programma nel pomeriggio di domenica 4 agosto a partire dalle 16. I partecipanti esporranno le loro bellissime vetture, ma compiranno anche un giro turistico e ceneranno nell’area della Sagra. A Vauda di Rocca si va anche e soprattutto per ballare, con cantanti e orchestre tra i più famosi (Franco Bagutti, i Rodigini, Omar Codazzi, Matteo Bensi e Federica Cocco, tanto per fare qualche nome). Nella serata di venerdì 9, invece, spazio alla nostalgia e al revival, con l’evento “Voglio tornare negli Anni ‘90”. Il duo cabarettistico Marco & Mauro chiuderà la manifestazione all’insegna delle risate sabato 10 agosto.
Nello stand gastronomico della Sagra della Pesca Ripiena sono servite esclusivamente specialità piemontesi, frutto di uno studio delle ricette canavesane tradizionali, perché uno degli obiettivi della Sagra è la riscoperta degli antichi sapori dell’agricoltura, della zootecnia e della cucina locale. Oltre alle pesche ripiene, spazio dunque alle acciughe e ai tomini freschi al verde, ai Peperoni di Carmagnola cotti al forno e conditi con olio e timo, al Salame di Turgia, agli agnolotti piemontesi, ai fagioli con le cotiche cucinati nelle tofeje di Castellamonte, alle carni alla brace, alla salsiccia artigianale e alla Toma di Lanzo. Anche la scelta dei vini è rigorosamente piemontese: Barbera, Bonarda, Arneis.
Tutti gli aggiornamenti sul programma sono pubblicati nella pagina www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/sagradellapescaripiena.it

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Noto ai gourmet come il “Formaggio delle viole”, il Plaisentif è una prelibata tometta che si confeziona nel mese di giugno, quando i fiori che ingentiliscono i prati degli alpeggi rendono il latte particolarmente profumato. In Val Chisone i margari lo producono da secoli, ma questa vera e propria rarità ha rischiato di scomparire ed è stata salvata dall’impegno degli Enti locali. Grazie a un progetto di riscoperta e valorizzazione dell’allora Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e del Comune di Perosa Argentina, sostenuto dall’Assessorato all’Agricoltura e Montagna dell’allora Provincia di Torino, dai primi anni del nuovo millennio se ne producono alcune centinaia di forme all’anno, confezionate con latte crudo intero, stagionate per 70 giorni, numerate e marchiate a fuoco. L’allora Provincia nel 2009 inserì il Plaisentif nel proprio Paniere dei prodotti tipici, mentre l’anno successivo si costituì l’associazione dei produttori.LA SINDACA DI PEROSA CI HA RACCONTATO CHE…
La Sindaca di Perosa Argentina, Nadia Brunetto, che abbiamo incontrato nella prima tappa di un viaggio alla scoperta delle eccellenze del territorio metropolitano, ci ha spiegato che “a cavallo tra gli anni ‘90 e il nuovo millennio, gli amministratori del nostro Comune, hanno capito l’importanza di recuperare una tradizione casearia che fa parte del patrimonio culturale e sociale della Val Chisone. Perché nel Medioevo il Plaisentif che veniva venduto a Perosa era una sorta di moneta di scambio, di donativo, di cui i margari si servivano anche per pagare gli affitti degli alpeggi o i dazi”. A fine estate i produttori scendevano verso Pinerolo per vendere i loro formaggi e il Plaisentif era il più richiesto e pregiato. La piazza di Perosa era il luogo giusto per cercarlo e acquistarlo, perché anche nel Medioevo, come oggi, se ne producevano poche centinaia di forme.
La terza domenica di settembre, durante la manifestazione “Poggio Oddone Terra di Confine”, le vie di Perosa Argentina ospitano la Fiera del Plaisentif, che ha origine proprio nel tempo in cui i margari, scendendo a fine estate dagli alpeggi, sostavano a Poggio Oddone, dando vita al più importante mercato della valle. Nobili e alti funzionari non facevano mai mancare il Plaisentif sulle loro tavole, mentre i margari del Delfinato (che comprendeva l’Alta Valle Chisone) lo offrivano ai governanti come una sorta di dazio, affinché anche in territorio sabaudo ne fosse consentito lo smercio.
Il Comune di Perosa Argentina ha avviato il progetto di riscoperta e valorizzazione coinvolgendo uno dei margari che negli anni ‘90 tramandavano ancora l’antica sapienza casearia, il compianto Ivano Challier, allevatore e produttore nella frazione Balboutet del Comune di Usseaux, che, ci sia consentita una nota personale, avemmo la fortuna di conoscere e apprezzare come uomo e come professionista nel 2005, quando l’allora Provincia di Torino dedicò un filmato della sua produzione multimediale al Formaggio delle Viole. Fu con la fondamentale collaborazione del Baffo (così lo chiamavano compaesani e valligiani) che venne stilato il disciplinare di produzione, che prevede che il latte utilizzato per produrre le forme sia solo quello munto quando le mucche si nutrono del fieno e delle viole che fioriscono nel mese di giugno. A garantire ai consumatori la qualità del Plaisentif sono il marchio registrato, che è custodito in una teca posta nell’ufficio del Sindaco di Perosa, la rigorosa scelta delle forme che meritano di essere marchiate a caldo da parte del dottor Guido Tallone del Consorzio di formazione Agenform di Moretta (Cuneo) e la stagionatura per 70 giorni in locali idonei. La selezione e la marchiatura avvengono presso le aziende dei margari. Le forme che possono fregiarsi del marchio riportano impressi a caldo anche il nome dell’azienda produttrice e le date di caseificazione e di inizio della stagionatura.
Il vero e proprio momento di gloria per il Plaisentif arriva con la fiera che si tiene nel terzo fine settimana di settembre a Perosa. I produttori impegnati al rispetto del disciplinare e riuniti nell’associazione presieduta da Alex Challier, figlio di Ivano, sono tenuti a mettere in vendita in tale occasione (e non prima) il Plaisentif che ha appena terminato la stagionatura.
Per vedere il primo filmato della serie dedicata al Plaisentif e alla storia di cui è emblematico basta andare sul canale Youtube della Città metropolitana di Torino all’indirizzo https://youtu.be/1mCmG_RsL4A
IL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
Il marchio a fuoco “Plaisentif” può essere apposto sui formaggi che rispettano le regole indicate nel disciplinare e prodotti in Val Chisone nei Comuni di Fenestrelle, Usseaux, Pragelato, Roure e Perosa Argentina. In Alta Valle di Susa i Comuni interessati sono Cesana Torinese, Exilles, Oulx, Salbertrand, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere. Il latte deve essere prodotto negli alpeggi ad una altitudine minima di 1.800 metri, mentre la trasformazione e la stagionatura possono avvenire ad una quota non inferiore a 1.400 metri. La stagionatura minima è di 70 giorni. I produttori devono comunicare direttamente all’organismo tecnico incaricato della marchiatura la data di inizio della produzione e la previsione del numero di forme prodotte. Alla fine della produzione, che può andare dall’inizio di giugno alla fine di luglio (in base a quando il produttore sale in alpeggio), devono essere comunicati la data di fine produzione e il numero di forme prodotte e destinate alla stagionatura. La marchiatura a fuoco si effettua verso la fine della stagionatura, di solito nei 10 giorni precedenti alla rievocazione storica di Poggio Oddone, data dalla quale è possibile iniziare a vendere il prodotto. Il controllo delle forme avviene da parte dell’organismo tecnico incaricato. Viene valutato il rispetto delle dimensioni e del peso (da un minimo di 1,8 kg a un massimo di 2,3 kg). La valutazione organolettica riguarda aspetti visivi esterni (la crosta deve essere liscia e di colore grigio ocraceo e si valuta se vi è uno scalzo non dritto o formaggi troppo alti o larghi, o con buchi, ecc.) e la pasta interna (a campione), che deve essere di colore giallo dorato con occhiatura minuta, poco abbondante e ben diffusa. L’aroma deve essere intenso e persistente, con leggeri sentori di lipolisi e burro; il gusto intenso, giustamente sapido e non amaro; lastruttura morbida, leggermente elastica o adesiva. Il latte di alpeggio utilizzato per produrre il Plaisentif deve essere intero, crudo ed esclusivamente vaccino. Il latte della mungitura precedente (intero) viene lasciato riposare fino al mattino a temperatura non superiore ai 10 gradi in tank o contenitori, con raffreddamento il più rapido possibile, aggiunto alla munta del mattino e scaldato a 33°-36°. Per la coagulazione si usa caglio di vitello e la durata è di circa un’ora. La rottura della cagliata si effettua rompendola a granuli grossi come una nocciola. Dopo una prima rottura è possibile effettuare una sosta di 5-10 minuti, a cui far seguire una agitazione della cagliata per 5-15 minuti, a seconda della consistenza, in modo da arrivare al momento dell’estrazione con una cagliata ben dissierata e con un buon grado di consistenza. La cagliata viene poi estratta dal siero e posta in forme cilindriche, lisce, per favorire l’ulteriore spurgo del siero. La durata di permanenza della cagliata nelle forme può raggiungere al massimo le 12 ore. Non è prevista pressatura. La salatura avviene “a secco” con sale grosso, distribuito per 12 ore per faccia oppure in salamoia. La maturazione deve avvenire in cantine naturali, oppure in locali condizionati nei quali siano garantite le condizioni ottimali di temperatura e umidità. I rivoltamenti e la pulizia della crosta devono essere frequenti, in modo da non avere croste umide o piene di muffa. La maturazione minima è di 70 giorni. A seguito del controllo di fine stagionatura, il formaggio ritenuto idoneo per la vendita viene marchiato a fuoco su una delle due facce, apponendo la lettera P di Plaisentif e un logo che riporta una violetta stilizzata. Il Plaisentif non può essere commercializzato prima della terza domenica di settembre, in occasione della Fiera del Plaisentif di Perosa Argentina e della Rievocazione Storica “Poggio Oddone Terra di Confine. Il dono del formaggio”, organizzata e gestita dall’associazione culturale Poggio Oddone e dal Comune di Perosa Argentina.

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Da venerdì 26 a domenica 28 gennaio torna a Settimo Rottaro la Sagra del Salam 'd Patata, che richiama la memoria di quella “cultura del maiale” che sapeva trasformare in una festa il periodo di tempo che andava dalla macellazione dell’animale alla cena di chiusura: un avvenimento vero e proprio, atteso con trepidazione che sapeva coinvolgere un gran numero di persone. Di norma si allevava un maiale per famiglia nutrendolo con gli scarti dell’orto e del cibo quotidiano. È da questo evento annuale, quasi rituale, che prendono spunto gli organizzatori della Sagra, per mettere in evidenza, in maniera piacevole, alcuni aspetti della vita rurale caduti in disuso. La Sagra, patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, aiuta buongustai e turisti a riscoprire sapori genuini prendendo come spunto un prodotto tipico canavesano: il Salame di Patata, che nasce da ingredienti assolutamente naturali e “poveri” come alcune parti del maiale e le patate bollite, da cui si ricava un insaccato dal gusto leggero, particolare e tipicamente piemontese, che ben si abbina ad un buon bicchiere di vino rosso.Venerdì 26 gennaio la serata inaugurale sarà dedicata ai cocktail e agli hamburger e al Party 360 by Alex Metticelli. Sabato 27alle 17 nei portici del Municipio sarà inaugurata una mostra dell’artista rottarese Maria Giachetti, mentre alle 20 nel Palasagra allestito nell’area parrocchiale inizierà la Sen-a dal Purcat, ovvero la cena con i piatti tradizionali a base di carne di maiale. Per prenotare occorre chiamare i numeri telefonici 393-8853599 o 334-3425568. A seguire è in programma l’intrattenimento musicale con Spank DJ 77.
Domenica 28 gennaio dalle 9 alle 18 è in programma l’evento “Del maiale non si butta via niente”, con la filiera figurata della lavorazione del maiale. Le osterie della tradizione offriranno i menù degustazione nei cantoni Castello, Crearo, Maioletto e Villa, mentre nello stand della Pro Loco sarà possibile trovare le artistiche Uova di Drago, ispirate alla leggenda rottarese. Uno dei motivi di richiamo della Sagra è la mostra mercato di prodotti tipici agroalimentari, accompagnata dalla musica itinerante proposta da “La Curva Street Band”. Nei locali dell’ex ristorante Busca l’associazione Val di Treu organizzerà “Guarda, Prova, Impara”, un’avventura per tutte le età nel mondo dei cibi, dalla terra alla tavola. Negli stessi locali, la scuola dell’infanzia di Azeglio terrà il tradizionale banco di beneficienza. Il battesimo della sella con Christian Racing Horses e la degustazione guidata di vini locali alla Cantina Gili completeranno il programma della mattinata festiva. A partire dalle 12 al Palasagra si potrà gustare il “Disna’ d’la Duminica” con menù a degustazione senza prenotazione. Ai più piccoli Axa Briga proporrà i suoi giochi dalle 14,30 nel parco giochi. Alle 14,30, per smaltire il lauto pranzo, si potrà partecipare a una camminata naturalistica nella campagna rottarese, che partirà dalla piazza della chiesa.

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Nelle vacanze natalizie a Sestriere torna l’edizione invernale di “Gusto in Quota”, che giunge alla diciassettesima edizione e, con il consueto patrocinio della Città metropolitana di Torino, prosegue il suo percorso di approfondimento e di divulgazione sui prodotti locali delle montagne olimpiche e sulle sapienti passioni di chi li lavora, fra custodi delle tradizioni e nuove generazioni dedite a riscoprire le bontà del territorio. L’evento di incontro con un vero e proprio paniere dei sapori e dei saperi delle valli olimpiche è stato ideato e condotto in tutte le passate edizioni dal compianto Ezio Giaj.Nel nome dell’indimenticabile animatore culturale, il progetto viene portato avanti da Alessandra Maritano. Per le festività di fine anno sono stati programmati e organizzati, d'intesa con il Comune di Sestriere, due incontri. Mercoledì 3 gennaio si illustreranno e degusteranno i dolci delle feste, fra tradizione e innovazione. Interverranno Alberto Negro, delegato di Pinerolo dell’Accademia Italia della Cucina, l’associazione Panificatori De.C.O di Giaveno e Dario Calcagno Tunin dell’Associazione Regionale Panificatori. Sabato 6 gennaio i protagonisti saranno “Cioccolato e vermouth: eccellenze torinesi a confronto”, con Alberto Negro, Alessandra Maritano e lo storico e sommelier Ilario Manfredini. L’incontro sarà accompagnato dalle prelibatezze del maestro cioccolatiere Guido Castagna. Gli incontri si svolgeranno a Casa Olimpia, nella sala intitolata ad Ezio Giaj nello scorso mese di agosto per volontà del Sindaco di Sestriere, Gianni Poncet e dalla Consigliera comunale Emanuela Tedeschi, promotrice del programma Gusto in Quota. I due appuntamenti, con inizio alle 17,30, sono ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria, da effettuare all’Ufficio del Turismo di via Pinerolo 7/b, chiamando il numero0122-755444 o scrivendo a info.sestriere@turismotorino.org

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Nel quarto fine settimana di ottobre nel Canavese e nel Pinerolese torna la rassegna Terroir, dedicata al vino e ai territori vitivinicoli in tutti i loro aspetti agronomici, enogastronomici e culturali. L’iniziativa era stata concepita e promossa dalla Città metropolitana di Torino nell'ambito del progetto europeo ALCOTRA Tour della Strada dei Vigneti Alpini e continua ad essere sostenuta dall’Ente di area vasta. Gli eventi sono in programma sabato 21 e domenica 22 ottobre.Le proposte di scoperta e visita del territorio vitivinicolo del Canavese comprendono una visita guidata al sito Unesco di Ivrea città industriale del XX secolo, con la degustazione dell’Erbaluce e della Torta 900, ma anche trekking gratuiti con guida, che prevedono passeggiate naturalistiche e culturali, con light lunch in loco tra le 13 e le 14,30 e visite alle cantine. La visita al sito Unesco di Ivrea è in programma sabato 21 ottobre tra le 15 e le 18,30, con la possibilità di vedere le strutture industriali e dei servizi sociali e residenziali nate dalle intuizioni di Adriano Olivetti. Per occupare la mattinata prefestiva, l’Ufficio turistico dell’Atl di Ivrea è disponibile per informazioni organizzative e sugli eventi del momento, come la Mostra d’arte raccontata da Giorgio Soavi al Museo Garda. Domenica 22 ottobre è possibile partecipare a trekking gratuiti con guida naturalistica ambientale, per scoprire il Calusiese, la Serra Morenica di Ivrea, San Giorgio e le terre della cantante lirica Teresa Belloc, la Via Francigena a Carema e i Balmetti di Borgofranco. I percorsi sono adatti ai bambini e con libero accesso ai cani. I dettagli delle proposte sono consultabili alla pagina Facebook www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/TerroirCanavese. Per le prenotazioni, che per motivi organizzativi sono obbligatorie entro mercoledì 18 ottobre, si può telefonare all’ufficio turistico dell’Atl ad Ivrea al numero telefonico 0125-618131 o scrivere a info.ivrea@turismotorino.org
Nel Pinerolese per sabato 21 ottobre alle 10 è programmata una visita guidata agli affreschi quattrocenteschi della cappella di Santa Lucia dei Vignaioli, in strada Santa Lucia a Pinerolo. Alle 11 sarà possibile percorrere l’itinerario “Dai monumenti alle vigne”, che va dal centro di Pinerolo a Costa Grande, con ritrovo dei partecipanti in piazzale San Maurizio, davanti all’omonima basilica. La delegazione piemontese dell’AIS-Associazione Italiana Sommelier proporrà alle 17 al Circolo Sociale una degustazione guidata dei vini del Pinerolese. L’escursione tra le vigne eroiche del Ramìe è in programma domenica 22 ottobre, con partenza alle 10,30 dal Tempio Valdese di Pomaretto. Nel pomeriggio sarà invece possibile partecipare ad una passeggiata nelle colline vitate di Bricherasio, con partenza alle 14,30 dal piazzale della borgata San Michele. Per le visite guidate occorre prenotare scrivendo a info@madeinpinerolo.it, mentre per la degustazione organizzata dall’AIS Piemonte occorre visitare il sito Internet www.aispiemonte.it


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Una stagione eccezionale accompagna il percorso verso la manifestazione “Fungo in Festa”, patrocinata come sempre dalla Città metropolitana di Torino e dedicata al più conosciuto e amato prodotto della Val Sangone, il porcino di Giaveno. I banchi dei boulajour in piazza Molines lato via Coazze a Giavenosono già colmi di funghi, per la gioia degli acquirenti, ma l’appuntamento clou è quello di domenica 22 ottobre. Tutti i funghi venduti al mercato di Giaveno sono controllati dal micologo e certificati nella loro provenienza locale dai cercatori.La novità dell’edizione 2022 della kermesse giavenese è il ritorno del Palafungo, ospitato al CIP-Spaghettopoli in via Ospedale 4. Da mercoledì 18 a sabato 21 ottobre a cena e domenica 22 anche a pranzo gli chef Manuel Raffa e Edoardo Tonello proporranno un menù a base di funghi, anche in versione vegetariana e senza glutine. Per le prenotazioni occorre chiamare la Pro Loco al numero telefonico 334-1244293. Nel gazebo della Pro Loco in piazza Molines domenica 22 dalle 11 alle 19 saranno serviti il cartoccio di funghi porcini di Giaveno fritti, la pizza artigianale al tegamino con i porcini, il cartoccio di patate biologiche fritte a ricciolo e la birra aromatizzata al fungo. I ristoranti e le attività commerciali proporranno menù interamente a base di funghi. L’elenco delle attività aderenti si trova nell’opuscolo della Festa, anche in versione online sulle pagine social dell’ufficio turistico e della Città di Giaveno e sulla pagina “Giaveno Città del Fungo”.
Il programma della Festa comprende laboratori, talk showe cooking show con giornalisti, chef, scrittori e ospiti, tra cui food blogger e sommelier; il tutto tra le 10 e le 19 di domenica 22 in piazza Mautino. Nella Cà del Güst i protagonisti saranno produttori, cercatori, ristoratori, panettieri, pasticceri e artigiani di Giaveno e della Val Sangone. Ci saranno il laboratorio per bambini “Con le mani in pasta”, per conoscere le ricette “del putagè” dei nonni, ma anche la sfida “Per un pugno di Riso & Funghi porcini”. Al termine la merenda sinoira tra abbinamenti e degustazioni.
Gli eventi che accompagnano la festa iniziano già sabato 14 ottobre alle 10,30 nella nuova location Villalara in via Grangia Marin 37, con il convegno sul tema “Enogastronomia: viaggio e esperienza nel gusto”. Molte le iniziative per le scuole, racchiuse sotto il titolo “Scendiamo in piazza”: una visita guidata alla mostra micologica allestita in piazza Mautino, la caccia al tesoro “Alla scoperta del potere dei funghi” nel parco Marchini, i laboratori di lettura, gli incontri con l’autore e le letture dal vivo alla Fiera del Libro in piazza San Lorenzo, il concorso “Il regno dei funghi” riservato alle classi della scuola dell’infanzia del territorio.
Per saperne di più basta consultare la pagina www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/fungoinfesta

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Il Consorzio di Tutela Valsusa Doc organizza per domenica 8 ottobre “Valsusa Emozioni di Autunno”, un nuovo evento autunnale patrocinato dalla Città metropolitana di Torino in continuità con lo spirito della manifestazione “Valsusa Emozioni da Bere”. L’appuntamento è al Convento Boutique Hotel di Susa, nei chiostri Maggiore e Minore di San Francesco, oggi di proprietà privata. Nei porticati di quello che è un vero e proprio gioiello architettonico della città, poco conosciuto e non visibile al grande pubblico, il territorio segusino valorizza i suoi prodotti di eccellenza, offrendo l’occasione per una gita fuori porta all’insegna dell’enogastronomia.In Valsusa l’inizio di ottobre è tempo di vendemmia e di raccolta delle castagne: per questo l’evento di domenica 8 ottobre è dedicato al connubio tra il Marrone della Valle di Susa IGP e i vitigni della Doc Valsusa - l’Avanà, il Becuet e il Baratuciat – e, più in generale, le eccellenze vitivinicole dei produttori associati al Consorzio di Tutela.
Vino e castagne sono un accostamento che profuma d’autunno, di piacevoli serate passate in compagnia degli amici. La castagna, specie la caldarrosta, dà piacere al palato se abbinata al giusto calice di vino: soprattutto se si tratta di un rosso dalla Valsusa, i cui tannini e il buon tasso di acidità ripuliscono bene il palato dalla pastosità della castagna.
L’iniziativa del Consorzio di Tutela Valsusa Doc è “open”, con ingresso aperto a tutti a partire dal primo pomeriggio di domenica 8 ottobre. Il ticket gratuito garantisce a tutti un calice di vino a scelta fra quelli proposti dai vignaioli presenti, abbinato ad un cartoccio di caldarroste cotte al momento. Chi vuole replicare può acquistare un nuovo ticket per fare il bis. I produttori propongono i loro vini in degustazione e vendita, accompagnati dalle musiche e dai balli occitani del gruppo “Parenaperde” di Oulx, che suona brani tradizionali dell’Alta Valle Dora e si avvale della ricerca etnomusicologica di Renato Sibille, ricercatore ulcense che tra il 1986 e il 2015 ha annotato e registrato testimonianze dei parlanti la lingua occitana nelle diverse varianti locali. Alcuni brani sono riproposti, in un arrangiamento per gruppo, grazie al ritrovamento di alcuni spartiti ottocenteschi della banda musicale di Salbertrand.
Per l’organizzazione dell’evento di domenica 8 ottobre il Consorzio Tutela Valsusa Doc si avvale della collaborazione della Pro Susa, organizzatrice della “Castagna d’Oro” e del Palio di Susa. Sul versante castanicolo, l’evento conta sulla collaborazione della cooperativa La Maruna di Villar Focchiardo, costituita nel 2003 da un gruppo di castanicoltori che si occupano della raccolta e commercializzazione dei marroni, prodotti dagli associati ma anche da altri conduttori di castagneti. Dal 2010 il Marrone della Valle di Susa ha ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta. I dieci soci della cooperativa hanno iscritto i propri castagneti nel registro della nuova IGP e la cooperativa è diventata confezionatrice autorizzata del prodotto. L'IGP Marrone della Valle di Susa è riservata ai frutti allo stato fresco ottenuti da alberi di Castanea sativa di ecotipi locali, correntemente designati con il nome del Comune di provenienza: Marrone di San Giorio di Susa, Marrone di Meana di Susa, Marrone di Sant’Antonino di Susa, Marrone di Bruzolo e Marrone di Villar Focchiardo.

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Nel secondo fine settimana di ottobre a Condove torna la Fiera della Toma, che celebra dal punto di vista commerciale e sociale uno dei momenti chiave della vita dai margari, la discesa dagli alpeggi, valorizzando il patrimonio culturale ed economico rappresentato dall'agricoltura e dalla zootecnia alpine. La Fiera della Toma è inserita nel calendario della rassegna enogastronomica GustoValsusa.Nell’ambito delle iniziative del cartellone “Aspettando la Fiera”, venerdì 30 settembre alle 21, per iniziativa del Valsusa FilmFest, al cinema comunale va in scena lo spettacolo teatrale “Fullball”, di e con Paolo Bertini e Matteo Agnes. Sempre al cinema comunale, mercoledì 4 ottobre alle 21Alberto Borgatta presenta lo spettacolo “Servaj”, in cui si raccontano storia e leggenda dell’Uomo Selvatico che insegnò all’umanità l’arte della pastorizia. Venerdì 6 ottobre alle 18,30 alla biblioteca Margherita Hack si inaugura la mostra fotografica “Sguardi selvatici” di Matteo Bert, che sarà visitabile nei giorni di fiera dalle 10 alle 12,30 e dalle 14 alle 18,30. Per i buongustai il primo appuntamento è per venerdì 6 alle 20,30 al ristorante “La Cicala” di via don Pettigiani 1, dove è in programma l’evento “Formaggi & Vini d’Italia”, a cura dell’Ente di gestione dei Parchi delle Alpi Cozie, della Pro Loco di Condove e delle organizzazioni degli assaggiatori di formaggi e di vini, l’ONAF e l’ONAV. Per partecipare occorre prenotare al numero telefonico 351-5204966. Sempre nella serata del 6 ottobre, alle 21 al cinema comunale va in scena lo spettacolo “La vita è una fiaba…. Incasinata”, a cura dell’associazione condovese IsaMary, che opera a supporto delle donne operate a causa di un tumore.
Sabato 7 ottobre alle 10 la trentatreesima edizione della Fiera si inaugura in piazza Martiri della Libertà, con il tradizionale taglio della Toma e con la presentazione della De.Co. diCondove. Alle 10,30 al cinema comunale prende il via il raduno dei comitati di gemellaggio di Savoia e Piemonte. Alle 14 nella palestra Franco Leccese di via Susa 2 si inaugura la mostra di realizzazioni con i mattoncini intitolata “Su per i brick”, curata dall’associazione DSF. La mostra sarà visitabile sabato 7 dalle 14 alle 18,30 e domenica 8 dalle 10 alle 18,30. La Fidas Condove-Caprie inaugura il gioco della dama gigante alle 14,30 di fronte al monumento ai donatori di sangue. Alle 15,30 dal campo sportivo comunale parte la corsa podistica Toma Trail, organizzata dall’associazione sportiva Freemount. Alle 16 in fiera transita la transumanza in discesa dei capi bovini delle aziende agricole Pier Luigi & Rinaldo Rocci ed Ezio Rocci. Alle 20,30 in piazza Martiri della Libertàsi esibisce la tribute band degli 883 “Max Mania”, che accompagna il passeggio tra gli stand enogastronomici e di street food. Domenica 8 ottobre in viale Bauchiero viene allestito un accampamento medievale, a cura dell’associazione Vox Condoviae. Nella chiesa di San Rocco è visitabile la mostra pittorica “Viaggio nella mia arte” di Lia Laterza, a cura delle associazioni Amici della Chiesa di San Rocco ed ELEVAL-Momenti d’Arte.
Domenica 8 la Fiera apre i battenti alle 10. A partire dalle 11 e sino alle 17 l’associazione Cuochi della Mole propone una serie di show cooking dedicati alla Toma di Condove. A partire dalle 15 l’Unione Musicale Condovese porta la musica in fiera, mentre in piazza Martiri della Libertà si esibisce la scuola di danza Emozione Danza & Fitness. Attività e giochi per bambini e famiglie sono in programma nel campo sportivo comunale dalle 15 alle 18, per iniziativa del Ludobus del Centro Famiglie Diffuso Valsusa e Valsangone. Alle 17 il momento clou della Fiera, con la premiazione dei migliori produttori di Toma, curata dall’ONAF. Sempre domenica 8 dalle 15 alle 18 è prevista un’apertura straordinaria del Museo della Resistenza Valsusino. Sabato 8 e domenica 9 nelPalaToma di piazza I Maggio gli Amici della Montagna propongono il loro catering dalle 12 alle 14. Domenica 8 ottobre in piazza Martiri della Libertà c’è anche “Grisulandia”, un’attività per bambini a cura dell’Associazione per i Pompieri Condovesi in collaborazione con l’associazione nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari. Da non dimenticare infine che, sino a domenica 8 ottobre, i ristoranti condovesi propongono il menù “AmoToma”.

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Con la Sagra regionale del Ciapinabò, che quest’anno celebra la trentesima edizione, la Città di Carignano e il suo Comitato Manifestazioni hanno conquistato uno spazio importante nel calendario degli eventi autunnali in Piemonte. La Sagra 2023, patrocinata come sempre dalla Città metropolitana di Torino, dà appuntamento ai buongustai da venerdì 6 a domenica 8 ottobre. La cerimonia ufficiale di inaugurazione è in programma sabato 7 alle 10,30 in piazza Liberazione, in un’esplosione di giallo, il colore del fiore del Ciapinabò, o Topinambur, come lo chiamano i francesi. Ma già nella serata di venerdì 6, alle 18,30 nell’ex salone consiliare di piazza San Giovanni, ci saranno gli “Assaggi di formaggi”, in collaborazione con l’ONAF-Organizzazionale Nazionale Assaggiatori Formaggi. L’Isola del Gusto in piazza Liberazione accoglierà i buongustai a partire dalle 19 di venerdì 6, dalle 12 di sabato 7 e dalle 11 di domenica 8. La cena sotto le stelle di venerdì 6 sarà proposta nel padiglione di piazza San Giovanni dalla Condotta Slow Food Torinese-Sud Ovest. Sabato 7 e domenica 8 in piazza San Giovanni si potrà degustare il Ciapinabò di Carignano nelle più diverse preparazioni, compresi il risotto e le Ciafrit, che sembrano patatine ma sono croccanti golosità realizzate affettando e friggendo i Ciapinabò: ideali per l’aperitivo. Gli stand commerciali, enogastronomici e artigianali saranno visitabili a partire dalle 10 sabato 7 e dalle 9 domenica 8 ottobre. Antenna Uno La Radio trasmetterà in diretta dalla Sagra, per portare gli ascoltatori alla scoperta dei segreti del prodotto al centro della kermesse. Come sempre interessante il programma delle mostre, che quest’anno comprende anche un’esposizione di fotografie dedicate al Carnevale di Carignano, allestita a Villa Bona in via Monte di Pietà.La XVIII edizione della Mostra locale dei bovini di razza Frisona sarà ancora una volta ospitata in piazza Savoia, dove si terranno le sfilate dei capi in concorso, le gare di conduzione per i giovani allevatori e le dimostrazioni della mungitura. Non mancheranno le esibizioni delle scuole di danza e di ginnastica ritmica. Alle 17,30 di sabato 7 è in programma l’inedito talk food con il professor Giorgio Calabrese, simpaticamente intitolato “Ciapinaboys & Girls - Il tubero del benessere tra tendenze young, prevenzione e benessere”. Durante l’incontro sarà presentato un nuovo progetto didattico dedicato alla cucina nutrizionale, curato dall’Istituto per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “Norberto Bobbio” di Carignano. Domenica 8 alle 10,30 è invece in programma il talk cooking “Ciapinabò 23: la rivoluzione è servita”, con i docenti e i professionisti dell’Istituto Bobbio, dell’ITS Turismo Academy e dell’associazione provinciale Cuochi della Mole. Nell’occasione sarà presentato un nuovo focus group promosso dal Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. Delle “Novità della zootecnica da latte” si parlerà invece alle 16 in un workshop istituzionale organizzato in collaborazione con l’Associazione regionale allevatori. Per la gioia dei bambini, ma anche di molti adulti affezionati al mondo rurale, domenica 8 alle 15,30 tornerà la transumanza delle mandrie bovine dai monti del Ravè alle valli della Quadronda, passando per via Umberto I, piazza Carlo Alberto e via Silvio Pellico.
Per saperne di più e consultare il programma della Sagra si può visitare il sito Internet del Comune www.comune.carignano.to.it e la pagina Facebook del Comitato Manifestazioni. Per informazioni e prenotazioni dei momenti enogastronomici si possono chiamare i numeri telefonici 334-6885244 e 339-3484206, oppure si può scrivere a comitatomanifestazio@libero.it

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