Cultura
Con un contributo di 5mila euro, la Città metropolitana finanzia il recupero della vetrata liberty della Chiesa di S.Elisabetta, gioiello dell'architettura di Pietro Fenoglio dei primi anni del '900, al Villaggio Leumann di Collegno."Un intervento per sostenere anche l'impegno della comunità locale del Villaggio Leumann e di Collegno, che si era mobilitata con una raccolta di fondi - spiega Barbara Cervetti, consigliera della Città metropolitana con delega alla cultura - desiderosa di non disperdere una parte della loro storia culturale ed artistica. Proprio ieri la Città metropolitana ha deliberato questo intervento piccolo ma concreto a favore dell'Associazione Amici della Scuola Leumann che si è presa in carico l'impegno di far ripristinare e posizionare la vetrata della bella chiesa liberty del Villaggio durante le festività natalizie".
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Sarà scoperta domenica 20 dicembre alle 10, nelsalone Boggio di Cortereggio, frazione di San Giorgio Canavese, la targa a ricordo del bicentenario della nascita di Antonio Michela Zucco (San Giorgio Canavese, 15 febbraio 1815 - Quassolo, 24 dicembre 1886), l’ideatore del “metodo Michela”, un sistema di stenografia "a processo sillabico istantaneo mediante piccolo e portatile apparecchio a tastiera". Si tratta di un meccanismo che consente di registrare con assoluta precisione, tramite sei soli segni, i simboli corrispondenti a raggruppamenti fonici con la stessa velocità con la quale le parole fluiscono dalle labbra di chi parla.Grazie al metodo Michela, il Consiglio comunale di Torino fu probabilmente il primo organo collegiale ad avere, fin dalla seduta del 20 gennaio 1879, un resoconto stenografico immediato. Nel 1881 la “Michela” fu adottata per il resoconto stenografico dei lavori parlamentari del Senato, attività che è proseguita ininterrottamente fino a oggi, anche se la strumentazione attuale è del tutto computerizzata e consente la trascrizione immediata e in chiaro dei dibattiti.
“La Città metropolitana di Torino e il Canavese sono fieri di questa ennesima primogenitura” commenta il vicesindaco metropolitano Alberto Avetta, “che nel 1878 ottenne il brevetto italiano e l’anno dopo quello statunitense, e che fu insignita della medaglia d’oro sia all’Esposizione di Milano nel 1881, sia a quella di Torino del 1884”.
Nella sede del gruppo anziani “Santa Lucina” è stata allestita per l’occasione una piccola esposizione della Michela.
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Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. L’ultimo appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10,30 di sabato 19 dicembre nella sede storica della Provincia di Torino, ora Città metropolitana. Nel 2015 le visite a Palazzo Cisterna si sono svolte il terzo sabato di ogni mese e proseguiranno anche nel 2016 a partire da sabato 16 gennaio. Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644. Si può prenotare telefonando dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13, oppure inviando una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, il mattino dalle scuole (dalle 9,30 alle 13), il pomeriggio da associazioni e gruppi di cittadini (dalle 14 alle 17).La visita di sabato 19 dicembre sarà accompagnata come sempre da alcuni gruppi storici iscritti all’Albo della Città Metropolitana di Torino. Saranno presenti a Palazzo Cisterna le associazioni che fanno parte del Coordinamento Rievocazioni storiche 1600-1700: IL gruppo storico “Marsaglia" 1693 di Rivoli (per informazioni vedi www.dragonirossi.it), l’associazione storico-culturale “Granatieri Brandeburghesi” di Pianezza(vedi http://granatieri.altervista.org/granatieri-brandeburghesi/), il gruppo di ricostruzione storica “Armata del Duca 1699-1748” di Torino, il gruppo storico “Andrea Provana-Reggimento Desportes” di Alpignano (vedi www.desportes1739.it) e il gruppo “Conti Orsini” di Rivalta (vedi www.contorisini.it)
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
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“Intorno all’albero. Dalle foreste secolari agli alberi del maggio nella tradizione popolare dell'Alta Valle di Susa” è un convegno dedicato a quelle piante che erano come presenze vive nelle abitudini della gente di montagna e attorno a cui sono nate e ancora sopravvivono tradizioni e riti. Organizzato dall’associazione culturale ArTeMuDa per l’Ecomuseo Colombano Romean dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie con la collaborazione del Consorzio forestale Alta Valle Susa si svolgerà sabato 5 dicembre a partire dalle 14.30 in via Fransuà Fontan 1 a Salbertrand.Ed è con questo omaggio alle creature vegetali del territorio che si inaugura la decima edizione di Chantar l’Uvern, il cui programma sarà presentato in quest’occasione. L’edizione 2015-16 proseguirà sino a Pasqua ed è realizzata grazie alla sinergia dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie con Chambra d’Oc (con il progetto “Lingue madri” della Città metropolitana di Torino) e Consorzio forestale Alta Valle di Susa.
Chantar l’Uvern è una rassegna ideata nel 2006 dall’allora Provincia di Torino, in occasione delle Olimpiadi invernali con l’obiettivo di sostenere e valorizzare eventi tradizionali nel periodo invernale e far conoscere, attraverso eventi, spettacoli, concerti la lingua e la cultura occitana, franco provenzale e francese. Da allora ogni anno propone un fitto calendario di appuntamenti sul territorio. “Siamo felici che anche quest’anno Chantar l’Uvern animi il periodo in cui è maggiore l’affluenza turistica” commenta Barbara Cervetti, consigliere delegato della Città metropolitana alla cultura e al turismo “è una grande occasione per far conoscere le tradizioni del territorio e, creando continuità con il passato, nel mantenere vive la lingua e la cultura delle minoranze linguistiche, che sono una parte non piccola dei cittadini metropolitani”.
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Per quanto paradossale possa a prima vista sembrare, le Alpi, così come oggi noi le conosciamo e le percepiamo, non sono sempre esistite. Sono state “costruite” attraverso un duplice processo: da un lato la trasformazione del territorio, con l’elaborazione e la realizzazione di progetti e manufatti umani; dall’altro la conoscenza e la ricerca scientifica e artistica, che hanno analizzato, immaginato e “messo in scena” le montagne. La storia di questi processi sociali, scientifici e culturali è ripercorsa nel saggio “La costruzione delle Alpi”, curato da Antonio De Rossi, professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore del centro dell’Istituto di Architettura Montana presso il Politecnico di Torino. L’autore ha ricevuto recentemente il Premio Rigoni Stern e il Premio Acqui Storia.La presentazione ufficiale del volume, uscito per i tipi dell’editore Donzelli, è in programma mercoledì 2 dicembre alle 18 al Circolo dei Lettori, in via Bogino 9 a Torino, con il patrocinio e il sostegno organizzativo della Città Metropolitana. L’incontro sarà moderato dal giornalista e saggista Enrico Camanni. Oltre al professor De Rossi, interverranno il Sindaco metropolitano Piero Fassino, il Presidente della Compagnia di San Paolo Luca Remmert e Carlo Olmo, storico dell’architettura ed ex preside della Facoltà di Architettura del Politecnico.
Uno spazio alpino con sfide e progetti comuni
L’opera di De Rossi è dedicata in particolare allo spazio alpino occidentale compreso tra Italia, Francia e Svizzera ed è impreziosita da un ricchissimo apparato iconografico. De Rossi ha studiato la modificazione dell’ambiente e del paesaggio montano tra la seconda metà del Settecento (momento della scoperta delle Alpi da parte delle società urbane europee) e l’affermazione nei primi anni del Novecento di un’idea “turistica” di montagna. È in quei 150 anni che si struttura quell’immagine del “pittoresco alpino” con cui ancora oggi siamo chiamati a confrontarci. Quella ripercorsa da De Rossi è dunque una storia fisica, ma anche culturale, che si colloca a cavallo di approcci disciplinari diversi tra loro: paesaggio e teorie estetiche, turismo e alpinismo, storia dell’architettura e delle infrastrutture, arte e letteratura, storia degli insediamenti, geologia e glaciologia, medicina, storia economica e sociale. Per seguire meglio questa complessa articolazione, De Rossi propone una sorta di “percorso di cresta”, tra Piemonte, Valle d’Aosta, regione insubrica dei laghi, Savoia, Delfinato, area del Lago Lemano, Vallese, Oberland bernese e Grigioni. Da quel percorso emergono culture e modi di intendere la montagna che sono tipicamente europei e tipicamente alpini e che travalicano le esperienze nazionali, disegnando una prospettiva continentale di lunga durata. Se oggi si fa un gran parlare di una macroregione alpina è perché negli ultimi secoli le “Terre Alte” di Piemonte, Valle d’Aosta, Savoia e Svizzera hanno affrontato le stesse sfide, vissuto le stesse “mode”, coltivato gli stessi sogni di sviluppo e affrontato le stesse emergenze ambientali e sociali.
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Si presenta domani, mercoledì 25 novembre, alle ore 15 nel Salone Piero Venesia (Piazza Vittime del Lavoro) di Colleretto Giacosa il volume “Architettura del primo ‘900 nel Canavese – Visibilità e valorizzazione”, lavoro sviluppato nell’ambito del progetto “’900 Carnet Canavese – Musica Lettere Architettuta”. Diego Surace e Maria Grazia Imarisio, autori del libro, attraverso quasi 300 architetture civili e industriali di gusto Eccletico, Liberty e Art Nouveau, catalogate e analizzate stilisticamente in 56 comuni di Eporediese e Terre dell’Erbaluce, tracciano quattro itinerari di scoperta del tutto inediti e sorprendenti. Da San Benigno Canavese a Pont Canavese, da Salassa a Samone, da Montanaro-Caluso a Ivrea, dal Lago di Viverone ad Andrate per scoprire autentici capolavori di un’epoca di grandi trasformazioni culturali e sociali e di conquiste tecnologiche e scientifiche.
Un lavoro minuzioso di ricerca e di studio proprio come lo era stato quello del libro "Itinerari Liberty in provincia di Torino" scritto nel 2008 sempre da Diego Surace e Maria Grazia Imarisio con Carla F. Gutermann e voluto dalla Provincia di Torino per documentare la diffusione del liberty in tutto il territorio provinciale.
“Architetture del primo ‘900 nel Canavese – spiega Alberto Avetta, vicesindaco della Città metropolitana di Torino – proprio come lo era stato il volume sul Liberty pubblicato grazie al contributo della Provincia di Torino nel 2008, è un eccellente esempio di lavoro serio, di ricerca scientifica e di attenzione al dato storico, culturale e sociale. Ancora una volta vengono evidenziate le particolarità di un territorio, il Canavese, che ha molto da raccontare anche da punto di vista architettonico”. “Il Liberty prima, l’architettura del primo novecento più in generale ora – continua Avetta – hanno un elemento comune: l’attenzione per la valorizzazione dei beni architettonici, artistici e del paesaggio del nostro territorio metropolitano".
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Venerdì 27 novembre alle ore 17,30 Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, ospita la presentazione del volume di Alessandro Puato, “Napoleone a Torino, le visite del 1797, 1800, 1805 e 1807” edito da Mediares. Nel volume sono raccontate con precisione le visite che Napoleone fece a Torino e dintorni. Molte pagine sono dedicate alla Villa Impériale, nome che assunse la Palazzina in età napoleonica. Vengono ricostruiti i soggiorni, le persone che incontrò, il lavoro che svolse e le decisioni che prese. In numerosi passaggi il testo è arricchito e completato dalla pubblicazione di documenti d'archivio per fornire al lettore una visione in presa diretta degli avvenimenti narrati. Completa il tutto la presenza di un ricco apparato iconografico di personaggi e luoghi interessati da queste visite. L'opera è frutto di oltre quindici anni di lavoro, ricerche e consultazione di documenti d'archivio.
“Sono felice – dice Barbara Cervetti, consigliera metropolitana delegata alla Cultura – che la presentazione si faccia a Palazzo Cisterna. C’è un legame stretto tra la figura dell’Imperatore e la casata Dal Pozzo della Cisterna che il volume di Puato descrive bene: l’incontro avvenuto tra il principe Alfonso Dal Pozzo della Cisterna e l’Imperatore nel 1805.” “La presentazione – continua la consigliera Cervetti – sarà l’occasione per esporre al pubblico libri antichi e no su Napoleone custoditi nella biblioteca storica Giuseppe Grosso.”
Più nel dettaglio durante la presentazione sarà possibile ammirare:dal Fondo Giulio, Histoire de Bonaparte (Parigi 1805), Histoire di Napoléon et de la Grande Armée (Reycend, Torino 1831), Napoléon devant ses contemporains (Bruxelles 1826). Fra i testi contemporanei, Napoleone in Italia (Torino 1997), Napoléon Bonaparte. La prèmiere campagne d’Italie (Paris 1990), Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati (catalogo di una mostra tenutasi ad Alba nel 2005, che raccoglieva i capolavori sottratti da Napoleone al territorio piemontese), gli studi storici Napoleone in Piemonte di Mauro Minola (Dronero 2007) e la Torino napoleonica di Alberto Viriglion (Torino 1989). Fra le carte d’archivio, la canzone di Edoardo Calvo Campamna a martel pr’ i piemonteis (Torino 1798) e la Capitolazione fra la Repubblica francese e il Re di Sardegna (siglata a Milano il 28 giugno1798).
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E' stato presentato questa mattina a Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino, il ricco cartellone di "Teatro metropolitano".
Cogliendo il testimone di due rassegne storiche sul territorio della ex provincia di Torino, Incroci e Eccellenze, la Città metropolitana e Assemblea Teatro propongono un tour teatrale sul territorio che da novembre a maggio proporrà 60 spettacoli itineranti in oltre venti Comuni, fra cui Collegno, Torre Pellice, Pinerolo, Piscina, Airasca, Pinasca, Bussoleno, Chivasso, San Mauro Torinese, Chieri, Colleretto, Banchette, Ivrea, Pavone, None, Nichelino, Rivalta di Torino, Villar Perosa, Perosa Argentina, Pomaretto, San Germano Chisone, Porte, Fenestrelle, Roure, Usseaux.
Sarà il duo comico delle Sorelle Suburbe, con il loro divertentissimo e surreale “Il peggio del meglio”, a inaugurare sabato 14 novembre alle 21 nell’auditorium Arpino di Collegno la rassegna “Lo svago e il pensiero”, una delle tranches di cui si compone il cartellone di Teatro metropolitano. Si comincia dunque da Collegno saldando un sodalizio con Assemblea Teatro che dura da 35 anni così come ha giustamente ricordato il sindaco di Collegno Francesco Casciano che è intervenuto alla presentazione. "La Città metropolitana è orgogliosa di aver potuto raccogliere il testimone dell'ex Provincia di Torino e assicurare continuità a una esperienza ormai storica di teatro diffuso sul territorio com'è stata quella di Incroci” ha detto la consigliera delegata alla cultura Barbara Cervetti nel corso della presentazione. “Continuità non esclude rinnovamento, anzi lo impone, e il nome della rassegna di Collegno, 'Lo svago e il pensiero' è un augurio a unire un po' di leggerezza, di cui certamente in questi tempi difficili abbiamo bisogno, all'invito a riflettere, che è una funzione fondamentale della cultura per la società".
Anche negli altri Comuni il cartellone di Teatro metropolitano offre la stessa formula, alternando spettacoli per adulti e per ragazzi e spettacoli per famiglie: numerose le produzioni di Assemblea Teatro proposte ma anche le ospitalità che spaziano da Narramondo Teatro, Teatro Cargo, Poi Les Petits Filous, Gian Paolo Ormezzano, Sonia Belforte, Gianni De Feo E Manuela Massarenti, e Da Lecco Teatro Invito.
“Ogni appuntamento una strada, una storia, un percorso che non inizia e non finisce con uno spettacolo, ma che affonda radici salde nel rapporto consolidato col territorio e che è seme per nuovi frutti” spiega Renzo Sicco, direttore artistico di Assemblea Teatro. “Insomma, gli “incroci” e le “eccellenze” di un tempo, di quella Provincia che ha saputo essere baluardo culturale ramificato di un vasto ed eterogeneo panorama, oggi si riscoprono in una Città metropolitana di Torino che non vuole abdicare a quel mandato e che, anche in tempi di assestamento, continua a vedere la cultura e la partecipazione come uno dei tasselli con i quali costruire questa nuova casa”.
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Positivo riscontro della "missione romana" per avviare le celebrazioni collegate al centenario della morte del poeta Guido Gozzano; ieri pomeriggio a Roma una delegazione del Comune di Agliè composta dal Sindaco Marco Succio e dal consigliere delegato alla cultura Claudia Scavarda insieme ad una rappresentanza della Città Metropolitana di Torino con il vicesindaco Alberto Avetta, la consigliera delegata alla cultura Barbara Cervetti hanno incontrato i più stretti collaboratori del Ministro della Cultura Dario Franceschini ai quali hanno illustrato il programma di attività in corso di ideazione."Il Centenario dalla morte di Guido Gozzano - spiega il sindaco di Agliè Marco Succio - che cadrà nell'estate 2016 è un'occasione imperdibile per la valorizzazione del personaggio e delle sue espressioni artistiche meno conosciute dal grande pubblico, ma soprattutto per il circuito dei luoghi Gozzaniani presenti sul territorio alladiese e non solo. Grazie alla stretta collaborazione tra Comune di Agliè e Città Metropolitana di Torino è in corso di definizione della cornice istituzionale con la collaborazione tra Il Comune di Agliè, il Comune di Torino, l'Università di Torino, la Regione Piemonte pe rpromuovere insieme il calendario degli eventi. Il nostro obiettivo primario è quello di consolidare una reputazione turistica e culturale del territorio, anche attraverso l'installazione permanente di una segnaletica che crei la memoria del personaggio e dei luoghi gozzaniani nel Canavese, così come a Torino.
"Nelle prossime settimane - aggiungono Alberto Avetta e Barbara Cervetti - saranno pubblicati dal Ministero i nuovi bandi per il finanziamento ad attività culturali del 2016; insieme al Comune di Agliè, lavoriamo per valorizare le espressioni artistiche e culturali del territorio canavesano costruendo con loro una serie di momenti di animazione che aprano la strada ad un rafforzamento del tessuto economico locale.
Al Ministero il Sindaco Succio ha colto l'occasione per portare all'attenzione dei funzionari la situazione venutasi a creare nelle ultime settimane al Castello di Agliè dove, a causa del raggiunto limite delle giornate di lavoro straordinarie festive, il personale non può più garantire l'apertura se non nelle giornate di venerdì e sabato.
"Il Castello di Agliè è senza ombra di dubbio il maggior polo attrattivo dal punto di vista turistico nel Comune di Agliè. Dopo il declino industriale negli ultimi anni, si è creata la consapevolezza delle potenzialità economiche che ruotano attorno alla reggia sabauda, portando il Comune, i commercianti, la Pro Loco, le associazioni a valorizzare l'immagine e l'attrattività del paese sfruttando l'economia indotta dalla presenza dei turisti. Ho ribadito al Ministero che la chiusura del castello la domenica, oltre ad essere un danno d'immagine enorme per Agliè, per il Comune e per il Ministero stesso, appare come l'ennesima occasione persa a fronte di questioni burocratiche insensate e spesso superabili. Dal colloquio con il segretario del Ministro Franceschini, ho ricavato la manifestazione di un marcato interessamento alla questione, che sarà approfondita nei giorni. Confido in una soluzione positiva".
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Proseguono le visite guidate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Il nono appuntamento dell’anno è previsto per le ore 10 di sabato 21 novembre nella sede storica della Provincia di Torino, ora Città metropolitana. Nel 2015 le visite a Palazzo Cisterna si svolgono il terzo sabato di ogni mese, escluso agosto. L’ultima visita guidata dell’anno sarà quindi quella del 19 dicembre. Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è aperto ai visitatori su prenotazione telefonica al numero 011-8612644. Si può prenotare telefonando dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 13, oppure inviando una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, il mattino dalle scuole (dalle 9,30 alle 13), il pomeriggio da associazioni e gruppi di cittadini (dalle 14 alle 17).
Anticipando di una settimana il tema che sarà al centro della presentazione a Palazzo Cisterna del libro di Alessandro Puato “Napoleone a Torino, le visite del 1797, 1800, 1805 e 1807”¸ la Biblioteca storica “Giuseppe Grosso” esporrà alcune stampe e libri d’epoca di grande valore dedicati alla figura del “Grande Corso”. La presentazione del volume pubblicato dall’editore Mediares si terrà il 27 novembre alle 17,30 nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna.
La visita di sabato 21 novembre sarà accompagnata come sempre da un gruppo storico iscritto all’Albo della Città Metropolitana di Torino, “Miraflores”, costituito nel 2004 per comunicare la storia in modo piacevole, con rappresentazioni nelle quali tutto ciò che si racconta, anche in modo scherzoso, è documentato ma rievocato in modo da coinvolgere gli spettatori. Una notevole attenzione viene prestata all’esatta ricostruzione dell’abbigliamento e degli accessori delle epoche rievocate, attraverso le riproduzioni di abiti indossati da personaggi come la Bela Rôsin e la contessa di Castiglione. Il gruppo rappresenta i personaggi di Casa Savoia che hanno fatto la storia di Torino: da Amedeo VII (Conte Rosso) al principe Giacomo D’Acaia, da Emanuele Filiberto a Carlo Emanuele I, da Vittorio Amedeo I alla moglie Maria Cristina di Francia (prima Madama Reale). La sezione ottocentesca del gruppo è stata costituita in occasione dell’inaugurazione del Mausoleo della Bela Rôsin, con i personaggi del Re Vittorio Emanuele II, della moglie Maria Adelaide d’Asburgo, della Bela Rôsin, della Contessa di Castiglione, di Camillo Cavour, di Costantino Nigra e della principessa Maria Clotilde.
Per saperne di più sul gruppo storico “Miraflores”: https://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/pages/Gruppo-storico-Miraflores-e-La-Bela-Rosin-di-Mirafiori/139609386140046
PER SAPERNE DI PIÙ SU PALAZZO CISTERNA, SULLA SUA STORIA, SULLE POSSIBILITA’ DI VISITA E PER AMMIRARE LE FOTO PANORAMICHE A 360°
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna/storia-palazzo
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/urp/visita-palazzo-cisterna
http://www.cittametropolitana.torino.it/multimedia/virtual/palazzo_cisterna_esterni.shtml
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