Cultura
Un fine settimana dedicato alla memoria degli oltre seicento caduti nel Pinerolese durante la Guerra di Liberazione: l’iniziativa è del Comune di Prarostino, che sabato 16 e domenica 17 giugno celebrerà il cinquantunesimo anniversario della costruzione del Faro della Libertà. Le iniziative, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, inizieranno alle 14 di sabato 16 con il Giro Storico del Faro, a cui si potrà partecipare a piedi o in bicicletta. Intorno al monumento sono previste letture di brani letterari e memorie della Resistenza. Al termine ci sarà una merenda sinoira, mentre alle 21 è prevista una fiaccolata al cippo dei Martiri del Bric, con partenza da San Bartolomeo. Domenica 17 giugno alle 10,45 dalla piazza del Municipio partirà un corteo verso il cimitero, il parco della Rimembranza e quello del Faro, dove saranno deposte corone d’alloro in memoria dei caduti per la libertà. Parteciperanno al corteo tutte le associazioni locali e la banda musicale di Inverso Pinasca. Alle 11 sono in programma i saluti del Sindaco e dei rappresentanti dell’ANPI, mentre alle 11,15 lo storico Paolo Cozzo terrà l’orazione ufficiale. Alle 12,30 è in programma il pranzo organizzato dalla Pro Loco. Per le prenotazioni occorre telefonare al numero 340-2234786. Nel programma della Festa del Faro è anche compresa la corsa podistica non competitiva di 5 km nei boschi di Prarostino, che il locale gruppo ANA organizzerà nella serata di venerdì 22 giugno, con partenza alle 19 e cena a seguire.- Dettagli
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Sabato 16 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, a Pavone Canavese si terrà il ventunesimo e terz’ultimo concerto della rassegna musicale Organalia 2018, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. Protagonista dell’appuntamento sarà l’Ensemble Aure Placide, che proporrà arie, sonate e cantate dell’epoca barocca tedesca. L’Ensemble è formato dal controtenore torinese Gianluigi Ghiringhelli, dalla violista e violinista Svetlana Fomina, dalle violiste Eleonora e Virginia Ghirighelli e dall’organista bergamasco Luigi Panzeri. Quest’ultimo siederà alla consolle dell’organo portativo fornito dalla Bottega Organara Dell’Orto&Lanzini che ha avuto l’incarico di restaurare l’organo Vegezzi Bossi collocato nella controfacciata della chiesa e che sarà pronto per il concerto di Organalia 2019. Nel linguaggio musicale il controtenore è la voce maschile corrispondente al registro di contralto e con forte timbro femminile, usata soprattutto in alcuni ruoli che un tempo erano propri dei cantanti castrati. Il concerto si aprirà priprio con un brano per contralto, violino e basso continuo di Johann Christoph Bach (1642-1703, prozio del sommo Johann Sebastian), intitolato “Ach, daß ich Wassers gnug hätte”. Farà seguito un pezzo per organo solo, la “Canzona in Re” di Dieterich Buxtehude (1637-1707). Quindi una composizione di Franz Biber (1644-1704), la sonata “La Resurrezione” per violino e organo, che vedrà protagonisti ancora l’organista Luigi Panzeri e la violinista Svetlana Fomina. Si tornerà a Johann Cristoph Bach con un’altra aria per controtenore, violino e basso continuo, intitolata “Wie bist du denn, o Gott”. Seguiranno un brano di Buxteduhe per solo organo e un altro per organo e violino di Biber dedicato all’Annunciazione. Il concerto volgerà al termine nel nome di Johann Sebastian Bach del quale verranno eseguiti un’Aria variata in maniera italiana e la cantata “Widerstehe doch der Sünde”.Il concerto di Pavone Canavese è stato organizzato in collaborazione con il Comune, la Pro Loco, la Filarmonica Pavonese e la parrocchia. Organalia è un’iniziativa della Città Metropolitana di Torino con il sostegno della Fondazione CRT.
Per saperne di più e consultare i programmi dettagliati dei concerti: www.organalia.org
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A Poirino domenica 17 giugno si festeggeranno i novant’anni del locale Gruppo Alpini, che dipende della Sezione A.N.A. di Torino, i cui dirigenti hanno deciso di tenere proprio a Poirino l’annuale raduno sezionale. I poirinesi sono riconoscenti agli Alpini, per la loro costante presenza e collaborazione in occasione di manifestazioni pubbliche e, soprattutto, per i soccorsi prestati alla popolazione locale in occasione dell’alluvione del 1994.Sabato 16 giugno alle 16 sono in programma l’omaggio al Campo della Gloria e al monumento alla “Madona di solda”. Dalle 16,30 in poi sulla Passeggiata Marconi si potrà visitare la Cittadella della Protezione Civile della sezione A.N.A. di Torino, a cui sarà presente anche il Gruppo Cinofili. Alle 21 la “Serata Alpina” nel salone Italia proporrà il coro “Stella alpina” di Alba, le voci della Filarmonica di Poirino e lo chansonnier Franco Marocco.
Domenica 17 alle 8,30 sono in programma il ritrovo dei partecipanti in piazza Reggimenti Alpini e la colazione alpina, alle 9,30 la cerimonia dell’alzabandiera, alle 9,45 la sfilata con la Fanfara Montenero e con la Filarmonica di Poirino, alle 10,15 l’omaggio al monumento ai Caduti, alle 10,30 i discorsi delle autorità e la premiazione dell’Alpino dell’anno, alle 11 la Messa, alle 12 la benedizione del nuovo vessillo sezionale e la cerimonia del “Passaggio della stecca” al Gruppo Alpini di Balangero e infine alle 13 il pranzo in piazza Reggimenti Alpini.
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Alzi la mano la bambina oggi ormai adulta che, guardando i cartoni animati in tv, non ha mai sognato di essere Heidi e di vivere nel bucolico paesaggio alpino svizzero. Alzi la mano il bambino di venti, trenta o quarant’anni fa che non ha mai desiderato di essere libero come Peter e scorazzare con mucche e caprette tra pascoli, boschi e alpeggi. L’atmosfera magica e poetica delle montagne grigionesi di Maienfeld la si può apprezzare visitando il parco Heididorf (www.heididorf.ch) in cui è ricostruito il villaggio di Heidi, ma, senza andare per forza in Svizzera, la si può anche rivivere da sabato 9 giugno a domenica 26 agosto al MUSEP, il Museo Civico Etnografico del Pinerolese che ha sede a Palazzo Vittone a Pinerolo.La mostra “Il Mondo di Heidi”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, propone libri, immagini, oggetti e gadget dedicati alla protagonista del celebre romanzo di Johanna Spyri e appartenenti alla collezione della pinerolese Maria Bruera. La mostra è visitabile gratuitamente il sabato dalle 16 alle 18, la domenica dalle 10.30 alle 12 e dalle 15,30 alle 18. Per informazioni si possono visitare i siti Internet www.museoetnograficodelpinerolese.it e www.comune.pinerolo.to.it
UNA FAVOLA CHE INSEGNA AI BAMBINI A SUPERARE I MOMENTI DIFFICILI
Appassionata di libri da sempre e per molti anni insegnante nella scuola elementare “Cesare Battisti”, Maria Bruera anni fa ha iniziato a cercare volumi per l’infanzia sulle bancarelle dei mercatini dell’antiquariato, vera miniera per i bibliofili, maturando una passione per alcuni personaggi come Pinocchio e, soprattutto, Heidi. “Mi ha subito appassionato questa bambina semplice e istintiva fin da quando, a 10 anni circa, ho ricevuto in regalo il ‘Primo libro di Heidi’. - ricorda la collezionista - Col tempo ho scoperto che esistono molte riscritture e traduzioni dal tedesco del libro, oggi diffuso in tutto il mondo. È seguito il piacere della ricerca di scoprire edizioni a me sconosciute, nelle librerie, nei mercatini, sulle bancarelle dei bouquinistes del lungo Senna a Parigi. In questa ricerca mi sono stati di aiuto i figli e tanti amici che viaggiavano più di me. Il romanzo di Heidi è ricco di sensazioni e notazioni che raccontano le stagioni e il cielo, le luci e i colori della montagna, i profumi portati dal vento, lo stormire dei grandi abeti, colorati e profumatissimi fiori e le erbe aromatiche che crescono sugli alti pascoli”. “È particolarmente attuale oggi che l’attenzione alla natura è sostenuta dalla paura di eccedere nel formarla e discostarsene. - annota ancora Maria Bruera - È un inno a una vita ecosostenibile, dove il rispetto per l’ambiente e per gli animali la fa da padrone”. Come sottolinea Alessandra Maritano, Presidente del MUSEP, “la mostra dedicata ad Heidi viene presentata al pubblico in un contesto museale che ha fra i suoi interessi il tema della vita in montagna, espresso in questo caso da una storia che tocca la quotidianità dei montanari attraverso le vicende della giovane orfana, degli amici Peter e Clara, delle caprette, del nonno e del cane San Bernardo Nebbia”. Le avventure di Heidi si svolgono fra i pascoli e ci parlano della vita quotidiana, dal taglio dell’erba alla lavorazione del latte; ci parlano dell’amicizia con gli animali del bosco, ma anche delle piaghe sociali della campagna e della montagna ottocentesca, come lo sfruttamento del lavoro minorile e l’analfabetismo. Il romanzo e le sue trasposizioni cinematografiche e televisive tratteggiano il mondo rurale svizzero e quello urbano di Francoforte visti con lo sguardo ingenuo ma intelligente e sensibile di una bambina a cui il destino non ha risparmiato tragedie e problemi familiari. Le pagine di Heidi esaltano valori come l’amicizia, la solidarietà, il rispetto per la natura e per le persone, la capacità di farsi carico delle debolezze e dei problemi degli altri, come Heidi fa con la sua amica Clara, che vive su una sedia a rotelle ed è alle prese con una severissima istitutrice, la signorina Rottenmeier, che in realtà è solo preoccupata di proteggerla. Storia tutt’altro che melensa e banale, quella di Heidi, che vive l’esperienza dell’abbandono e della nostalgia quando deve tornare a Francoforte con il padre e la zia. Ma quando ritornerà sui suoi amati monti verrà raggiunta da Clara che, grazie all’aria e alla vita di montagna, reagirà positivamente alla malattia, fino a vincere la paralisi. Anche e soprattutto una favola può insegnare ai bambini che, anche nell’infanzia, la vita può purtroppo essere molto dura e impegnativa, ma che la tenacia, l’amicizia e la solidarietà possono aiutare a vincere tutte le sfide.
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Il circuito musicale Organalia 2018, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, propone nel fine settimana un concerto a Montanaro ed uno a Volpiano.Venerdì 8 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Montanaro è in programma il penultimo concerto dell’itinerario canavesano. Alla consolle dell’organo costruito da Giovanni e Giacinto Bruna tra il 1808 e il 1810 siederà l’organista pistoiese Andrea Vannucchi, per la seconda volta ospite di Organalia. Il programma del concerto è ispirato agli ideali dell’Illuminismo e del Risorgimento italiano. In apertura si ascolterà il Gran Preludio in Sol minore di Giovanni Simone Mayr, compositore e didatta tedesco che operò a Bergamo ed ebbe tra i propri allievi Gaetano Donizetti e Felice Moretti. Presi i voti nell’Ordine Francescano, Mayr assunse il nome di padre Davide da Bergamo, con cui è noto ai musicofili. La parte centrale del concerto sarà dedicata ad alcune composizioni di Giuseppe Gherardeschi, del quale Vannucchi ha inciso un CD per il marchio discografico Elegia Records: due “Offertori”, una “Elevazione”, un “Andantino per la Benedizione” e la “Sonata per organo a guisa di banda militare che suona un marcia”, brano quest’ultimo in grado di mettere in risalto le peculiarità dell’organo di Montanaro. La serata proseguirà nel nome del compositore toscano Giovacchino Maglioni, con il Corale numero 5 in Fa maggiore e la Preghiera in Mi minore. Il programma prevede poi una sorta di “incursione piemontese”, con la “Sonata per l’Offertorio" di Giovanni Quirici. Il finale sarà affidato ancora a padre Davide da Bergamo, compositore che ha segnato il periodo del Risorgimento, con l’Elevazione in Re minore e la Sinfonia in Re maggiore. Il concerto di Montanaro è con ingresso ad offerta libera, è patrocinato e sostenuto dal Comune ed è organizzato con la collaborazione della Pro Loco Montanaro e della parrocchia.
Organalia 2018 proseguirà sabato 9 giugno alle 21 a Volpiano nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, con un concerto dell’organista Maurizio Fornero e del trombettista Daniele Greco D’Alceo. Il programma è incentrato sui fasti del Barocco, che trovano una particolare esaltazione nel connubio della tromba abbinata all’organo costruito nel XIX secolo dal varesino Pietro Bernasconi. L’apertura sarà dedicata al compositore veneto Giuseppe Torelli, di cui è in programma il Concerto in Re maggiore per tromba e organo. A seguire il Concerto in Sol maggiore BWV 973 di Antonio Vivaldi nella trascrizione per tastiera di Johann Sebastian Bach. Si passerà poi alla scuola napoletana con la Sinfonia “Il giardino di Amore” di Alessandro Scarlatti per tromba e organo. Il penultimo brano sarà il Concerto in Fa maggiore BWV 978 di Johann Sebastian Bach da Antonio Vivaldi, mentre il finale sarà dedicato a Tomaso Albinoni, con il Concerto per tromba e organo opera 9 numero 2. Il concerto di Volpiano è organizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune e in collaborazione con la parrocchia.
Per saperne di più e consultare il calendario dei concerti di Organalia: www.organalia.org
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L'Ecomuseo del Rame, del Lavoro e della Resistenza di Alpette ha ottenuto nelle settimane scorse il rinnovo della certificazione “Herity”, rilasciata dall’omonima organizzazione internazionale no-profit, che attesta in tutto il mondo la qualità nella conservazione e gestione del patrimonio culturale. Il nome deriva dall'unione delle due parole inglesi Heritage e Quality. Si tratta di un prestigioso riconoscimento, attribuito negli anni scorsi anche a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città Metropolitana di Torino.L’amministrazione comunale di Alpette è giustamente fiera per il rinnovo della certificazione, a cui si aggiunge per la prima volta la certificazione rilasciata al Polo Astronomico, ormai diventato un punto di riferimento per numerose attività didattiche riservate alle scuole e per iniziative di divulgazione scientifica rese possibili da un osservatorio astronomico di prim’ordine. L’Ecomuseo del Rame ha tra l’altro ottenuto un incremento della valutazione Herity grazie all’ampliamento della sala espositiva dedicata alla Resistenza. Partendo da criteri scientificamente accettati ma in modo facilmente comprensibile, Herity fornisce al pubblico una serie di informazioni che permettono di decidere se visitare o meno un bene culturale, incoraggia i proprietari e i gestori dei beni a valorizzare e conservare meglio il patrimonio di cui sono responsabili. All'entrata di ogni museo, monumento, sito all'aperto, biblioteca, archivio, pubblico o privato aperto al pubblico, il simbolo Herity, simile a un bersaglio, indica chiaramente e preliminarmente al visitatore per l'anno in corso il livello raggiunto, secondo una classificazione articolata di cinque livelli e correlata a quattro criteri: percezione del valore culturale (rilevanza), stato di mantenimento e restauro (conservazione), informazione trasmessa al visitatore (comunicazione), qualità dell'accoglienza (servizi).
UN ECOMUSEO NELLA “TERRA DEI MASTRI RAMAI”
Alpette anticamente era chiamata “terra dei mastri ramai”, perché in ogni via del paese si sentiva il tintinnìo dei martelli, che prima modellavano i manufatti e poi li abbellivano con la martellatura. Ad Alpette e nelle Valli Orco e Soana il mestiere dei ramai era diffuso grazie alla presenza di cinque miniere di rame. Il minerale veniva trasportato nelle varie fucine della zona e, dopo la fusione, sotto il maglio a testa d'asino, veniva data la prima sagomatura. Con un carro trainato da muli il rame semilavorato veniva portato nelle botteghe, dove i mastri ramai lo modellavano interamente a mano, come si può ancora vedere visitando la Scuola del Rame di Alpette. L'arte dei mastri ramai trasformava ogni pezzo di rame in un paiolo per la polenta, in un secchio, in una caldaia per il latte, in un contenitore per la panna, in una padella, in un imbuto o in una sigella da pozzo.
Famose sono le caffettiere di Balaccio, i lavori eseguiti dalla famiglia Sandretto che avevano il loro laboratorio in località Getta. Intorno al 1900 i mastri ramai del Canavese emigrarono a Torino, lavorando nelle carrozzerie Fiat, Pininfarina e Bertone e in altre aziende del settore. Dal 1983 ad Alpette, per iniziativa del Comune e grazie all'appoggio della Regione, della Provincia (ora della Città Metropolitana) e della Comunità Montana Valli Orco e Soana, si tengono corsi annuali per la lavorazione del rame. Seguendo l'antica tradizione locale si lavora unicamente a mano, imparando tecniche antichissime. I nostri nonni cucinavano nelle pentole di rame perché ha una capacità di trasmissione del calore elevatissima e, di conseguenza, uniforme, consentendo ai cibi di cuocere nel migliore dei modi. L'omogenea distribuzione del calore consente una cottura che non aggredisce i cibi, preservandone le proprietà nutrizionali e le caratteristiche organolettiche. Inoltre, i cibi non si attaccano al fondo. La qualità della cottura, infatti, dipende molto dal "volano termico" generato dallo spessore della lamina. All'inizio del '900 fu l'alluminio, più leggero ed economico, a sostituire in molte case le pentole di rame, poi soppiantato dall’acciaio inox e più recentemente dalle pentole in lega. La cottura non è comunque mai uniforme, perché le notevoli variazioni di temperatura influiscono negativamente sul risultato finale. Con il rame, invece, il calore avvolge e “accarezza” il cibo, la cottura è più rapida e rispettosa dei profumi e dei sapori. L’Ecomuseo del Rame di Alpette è nato per iniziativa del Comune, con il contributo della Provincia di Torino, per ricordare il lavoro umile e pregiato che i mastri ramai eseguivano nei tempi passati. Insieme al laboratorio del rame, il museo rappresenta un momento di incontro per capire il valore di questo lavoro. Sin dalla sua fondazione l’Ecomuseo ha fatto parte del circuito degli Ecomusei della Provincia di Torino, aderendo al “progetto Cultura Materiale”, avviato dalla Provincia nel 1995. Ad Alpette la visita guidata prevede l’illustrazione degli oggetti esposti nell’Ecomuseo e del loro utilizzo. Con l’ausilio di filmati vengono spiegate le tecniche e le fasi della lavorazione dei manufatti, con la possibilità di effettuare prove pratiche. Ai visitatori viene spiegato come si producono le pentole e i tegami in rame, dando loro la possibilità di eseguire piccoli lavori, come braccialetti lavorati in rame. Nel periodo estivo l’Ecomuseo del Rame è aperto nei giorni festivi, mentre nelle altre stagioni occorre concordare le visite telefonando in Comune o consultando le indicazioni presenti sul sito Internet www.comune.alpette.to.it
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Ad Ivrea i fine settimana di giugno iniziano con gli appuntamenti e gli eventi inseriti nel calendario dell’iniziativa “I Venerdì di Eporedia”, proposti dall’associazione artistico-culturale “Il Diamante” con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. L’appuntamento è per le serate del 1°, 15, 22 e 29 giugno.Il 1° giugno in piazza Maretta alle 21 va in scena lo spettacolo “Diamantinus e Il Manoscritto Ritrovato”, con la lettura di testi del Dolce Stil Novo curata dall’attore Davide Mindo e con l’accompagnamento al liuto del maestro Paolo Lova, che esegue partiture medioevali.
Si proseguirà l’8 giugno con la serata “Cori & Cubetti”, con i complessi corali della Cattedrale, “La Serra” del Cai di Ivrea e “In Voce Noi”. In via Arduino il cantautore Riccardo Bonsanto presenterà la sua serata di “Poesia in Musica” e, sempre nel centro storico, si esibirà la Filarmonica Ruegliese, street band composta da oltre trenta musici. Il gruppo storico “L’Unicorno Alato” proporrà una serata di animazione a tema “fantasy” con il trucca-bimbi, giochi vari e momenti ludico-didattici in piazzetta Santa Croce. Le performance clownesche dell’artista Max Garula dispenseranno sorrisi e buon umore. Venerdì 15 giugno a partire dalle 21,30, sono in programma esibizioni dei gruppi musicali e delle giovani band del territorio in diversi angoli della città. In piazza Maretta, prima dell’appuntamento “Musica e Parole” con Riccardo Bonsanto, a partire dalle 21 verrà proposta la lettura dei Canti dell’Inferno della Divina Commedia, a cura del gruppo Canavisium Moyen Age. Le parole del Sommo Poeta lette e interpretate da Davide Mindo, saranno accompagnate dalle melodie musicali indicate a suo tempo dallo stesso Dante ed eseguite al liuto da Paolo Lova. Le performance, le clownerie e l’animazione nelle vie di Ivrea saranno ispirate ai pirati. Chiunque potrà vestirsi da pirata e interagire con gli attori passeggiando nel centro.
Le “lecturae Dantis” proseguirano venerdì 22 dalle 21 in avanti in piazza Maretta, con alcuni canti del Purgatorio. A seguire le “Rime in musica” con i cantautori, mentre la Fanfara di Settimo suonerà in via Arduino e in Piazza di Città e l'Unicorno Alato proporrà la serata “Vecchio West” con giochi e intrattenimenti in piazzetta Santa Croce. Ci si potrà vestire da cowboy o da pellerossa e girovagare divertendosi nel centro storico.
Il viaggio attraverso le tre cantiche della Divina Commedia si concluderà venerdì 29 giugno con il Paradiso e sarà seguito dallo spettacolo “Frasi In Musica”. In piazza Ottinetti dalle 21 in avanti ci sarà l’evento “Arti e mestieri medievali” a cura dell’associazione “Il Mastio”, che allestirà una ventina di banchi con altrettante persone in costume. Si esibiranno inoltre i tamburi del Gruppo Storico del Canavese “IJ Ruset” e “Gli Allodieri di Cuorgnè”. La serata a tema sarà dedicata a Harry Potter.
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Nei paesi e nelle città in cui sono presenti una sezione o un gruppo dell’ANA è normale sentir dire che “gli Alpini ci sono sempre”, nel senso che, nelle occasioni di festa e di aggregazione come nelle calamità naturali e nelle emergenze che in una comunità locale non mancano mai, le “Penne Nere” sanno dare il meglio di sé, per essere solidali con i concittadini, per aiutarli a fare festa come a superare i momenti più difficili.Quando gli Alpini sfilano per la loro Adunata nazionale o per le adunate provinciali e locali l’affetto e la stima della popolazione nei loro confronti sono palpabili. È facile prevedere che sarà così anche domenica 10 giugno a Villafranca Piemonte, dove si celebreranno i settant’anni dalla fondazione del locale gruppo, che dipende dalla Sezione ANA Monviso Saluzzo. Sarà un momento di festa, ma anche una ricorrenza speciale, che premierà e valorizzerà la presenza sul territorio e l’impegno che da sempre caratterizza le attività promosse dalle “Penne Nere”. Sarà anche l’occasione per onorare e ricordare l’impegno e i sacrifici degli Alpini nella Seconda Guerra Mondiale e, in tempi più recenti, in tutte le missioni di pace sotto l’egida dell’ONU e negli interventi di Protezione Civile a sostegno delle popolazioni colpite dalle calamità naturali.
Sabato 9 giugno alle 21 nella chiesa di Santa Maria Maddalena si esibiranno i cori dei congedati della Brigata Alpina Taurinense e del gruppo ANA di Moncalieri dipendente dalla sezione di Torino.
Domenica 10 alle 9 gli Alpini con i loro gagliardetti incominceranno ad affluire alla bocciofila di via Aldo Moro, mentre la sfilata per le vie di Villafranca inizierà alle 10, con la partecipazione dei congedati della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense. Al Palazzo comunale verrà deposto un omaggio floreale alle lapidi dei caduti e alle 10,30 ci sarà l’alzabandiera nel Parco della Rimembranza. Seguiranno la deposizione di corone d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre, al monumento agli Alpini e Artiglieri, la benedizione e l’omaggio ai cippi dei caduti della Prima Guerra Mondiale, i discorsi delle autorità, la Messaal Parco della Rimembranza, il corteo per il ritorno al Palazzo comunale e il rancio alpino sotto l’ala comunale. La Città Metropolitana sarà presente con il proprio gonfalone e sarà rappresentata ufficialmente dalla Consigliera delegata agli Affari istituzionali, affari e servizi generali, gare e contratti, comunicazione istituzionale, turismo, relazioni e progetti europei ed internazionali.
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Un convegno a Palazzo Cisterna dell'Istituto Garuzzo e del Centro PannunzioDi ritorno dopo otto anni trascorsi in Iran come consigliere culturale dell’Ambasciata d’Italia, oggi docente di Filologia, Religioni e Storia dell’Iran all'Università La Sapienza di Roma, il prof. Carlo Giovanni Cereti sarà lunedì 28 maggio alle ore 18 a Torino per una conferenza organizzata a Palazzo Cisterna di Torino, sede aulica della Città metropolitana, dall'Istituto Garuzzo per le Arti Visive in collaborazione con il Centro Pannunzio sul tema "Dalla Persia all’Iran: storia di un’identità in divenire”.
Si tratta di una conferenza sinergica con la mostra "Diario persiano", ideata dall’Istituto Garuzzo ed in corso alla Castiglia di Saluzzo: una collettiva di artisti iraniani contemporanei, iniziative nate per conoscere l'Iran dal punto di vista storico culturale artistico, in modo da comprendere con maggiore profondità la sua identità e la sua posizione nel mondo di oggi.
“In un momento delicato come quello che stiamo vivendo – afferma Rosalba Garuzzo, Presidente dell'Istituto Garuzzo – la diplomazia culturale diventa sempre più essenziale. Il nostro intento è quello di far conoscere anche attraverso l’arte realtà poco note, andando oltre le mere apparenze”.
Per informazioni: Istituto Garuzzo per le Arti visive +39 011.8124456 info@igav-art.org
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Con l’inaugurazione della mostra “C'era una volta... la guerra”, alla presenza del gonfalone della Città Metropolitana di Torino, sono iniziate a Pianezza le manifestazioni con cui si celebra il centenario della Prima Guerra Mondiale. La mostra è allestita a Villa Casalegno ed è visitabile fino al 9 giugno il sabato e la domenica dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. I gruppi che desiderano visitare la mostra nei giorni feriali possono prenotare telefonando al numero 011-9670217. Gli appuntamenti compresi nel calendario di eventi “Grande Guerra, Un viaggio nella memoria” sono organizzati dal Comune di Pianezza in collaborazione con la Prefettura di Torino e con il Comando Militare Esercito Piemonte, con il supporto del Museo Storico Nazionale di artiglieria, dell’Associazione Volontari di Guerra, dell'associazione degli Arditi d'Italia, di Poste Italiane, dell’UNUCI-Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, dell'ANSMI-Associazione Nazione Sanità Militare Italiana, dell'associazione culturale “Ripa Nemoris”, del Memoriale della Divisione Alpina “Cuneense”, dell'ANA-Associazione Nazionale Alpini, dei Carabinieri, della Pro Loco, degli Amici del Palio, di Pianezza Ambiente, dell'Istituto Comprensivo di Pianezza, dell'Istituto di istruzione superiore “Giovanni Dalmasso” e delle Scuole dell’Arca.Dal punto di vista culturale le celebrazioni pianezzesi hanno il loro punto di forza nella mostra, allestita con oggetti forniti dal Museo Storico Nazionale di Artiglieria, dall’associazione Volontari di Guerra, dall'associazione Arditi d'Italia, dall’UNUCI, dall’ANSMI, dall’associazione “Ripa Nemoris”, dal Memoriale della Divisione Alpina “Cuneense” e da Poste Italiane.
A Pianezza è anche possibile ammirare l’Ufficio postale militare da campo numero 51, utilizzato in Carnia durante la Prima Guerra Mondiale e in Tunisia nella Seconda Guerra Mondiale.
Le celebrazioni e le manifestazioni proseguono venerdì 25 maggio alle 21 nella sala Bertodatti della biblioteca comunale con la presentazione del libro “Generazioni Sconvolte. La Grande Guerra fra immagini letture e canti”, a cura di Rita Giacomino ed Ezio Girardi del gruppo storico “La Lusentela”. Giovedì 31 maggio alle 21 nella sala Bertodatti sono in programma una conferenza sulle donne durante la Prima Guerra Mondiale a Pianezza a cura del professor Angelo Giacometto e un’altra su “La Grande guerra e i pianezzesi. Soldati al fronte, caduti, memorie e testimonianze”, a cura di Rinaldo Roccati. Venerdì 1° giugno alle 10 nel salone delle feste della Pro Loco si terrà una lectio magistralis del professor Alessandro Barbero su “Caporetto”, per gli studenti delle scuole secondarie di Pianezza e per tutti i cittadini, fino ad esaurimento dei posti.
Mercoledì 6 giugno alle 21 nella sala Bertodatti verranno premiati i migliori elaborati degli studenti partecipanti al concorso sulla Grande Guerra riservato alle scuole di I e II grado. Giovedì 7 giugno alle 21 al cinema Lumiere sarà proiettato il film “Fango e Gloria”.
Per avere ulteriori informazioni e per consultare il programma dettagliato si può visitare il sito Internet www.comune.pianezza.to.it
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