Cultura
Inizia venerdì 20 luglio alle ore 21 a Traves, con lo spettacolo dedicato al mondo magico delle "Masque in danza", l’intenso programma di eventi curati da Chambra d’oc per questo fine settimana nelle Valli di Lanzo. Tre spettacoli per promuovere e valorizzare non solo le minoranze linguistiche storiche delle valli alpine piemontesi (occitano, francoprovenzale e francese), ma tutte quelle italiane.
Masque in danza è uno spettacolo di balli e ballate in lingua francoprovenzale, su musiche originali di Ugo Ala, legati al mondo delle masque e alle counte loro dedicate. La figura delle masque rappresenta un indiscutibile motivo portante della tradizione culturale orale nelle Valli di Lanzo e ancora oggi i riferimenti a questo mondo arcaico sono presenti nella parlata quotidiana. L’idea del progetto è stata quella di proporre dei canti di nuova creazione in lingua francoprovenzale che offrano la possibilità di gustare l’atmosfera dei racconti legati alle masque, ora leggeri e scanzonati ora drammatici e a tinte fosche, e che insieme consentano di entrare in questo mondo magico anche attraverso il ballo che da sempre rappresenta un aspetto vitale di queste comunità.
Sabato 21 luglio alle ore 16,30 il Museo Civico Alpino A.Tazzetti propone, attraverso lo Sportello Linguistico, lo spettacolo “12 Canti per 12 Lingue”, dedicato alle minoranze linguistiche storiche in Italia nella splendida cornice dell'Antica Parrocchiale di Usseglio.
La rappresentazione è un omaggio a tutte le minoranze linguistiche storiche italiane tutelate dalla legge 482 del 1999. Si tratta di una creazione che unisce musica, canto, recital e multimedialità: il suono della lingua e una breve narrazione, affiancate da una cartina multimediale dell'Italia, accompagneranno lo spettatore in un appassionante cammino per le strade delle lingue minoritarie albanese, catalana, germanica, greca, slovena, croata, francese, francoprovenzale, friulana, ladina, occitana, sarda. 12 canti per 12 lingue è un viaggio fatto di arrivi e partenze, di fatica, di lotte e di amore per il territorio, di suoni e colori diversi di luogo in luogo ma uguali nel cuore delle persone. A guidarci è la lingua e quindi l'espressione, la comunicazione delle culture che in epoche diverse e per motivi differenti si sono ritrovati ad essere italiani.
Il fine settimana si conclude a Corio domenica 22 luglio alle ore 15,30 con “Bal Poetic”, spettacolo interpretato dai Blu l’Azard, che coniuga danza e poesie sulle note di brani ispirati a poeti e grandi pensatori di epoche e culture diverse.
Le minoranze linguistiche sono una realtà ancora viva e sentita, di cui la Città metropolitana coordina la promozione attraverso l'attuazione della Legge nazionale dedicata alle lingue minoritarie in Italia: "nel nostro territorio - spiega la consigliera metropolitana Silvia Cossu - sono ben 37 Comuni che tutelano l'occitano, altri 51 Comuni il franco provenzale e 30 Comuni il francese. Un elemento di identità che affonda le radici nel passato ma che si innesta nel futuro dei territori montani come elemento culturale e sociale caratterizzante, da valorizzare per lo sviluppo del territorio".
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Va in scena domenica 22 luglio alle ore 15,30 a Corio il "Bal Poetic", spettacolo nato come progetto musicale curato da Chambra d’oc e interpretato dai Blu l’Azard, che coniuga danza e poesie sulle note di brani ispirati a poeti e grandi pensatori di epoche e culture diverse. Le lingue utilizzate sono quelle delle minoranze linguistiche storiche delle valli alpine piemontesi: occitano, francoprovenzale e francese.
Una realtà ancora viva e sentita, di cui la Città metropolitana coordina la promozione attraverso l'attuazione della Legge nazionale dedicata alle lingue minoritarie in Italia: "nel nostro territorio - spiega la consigliera metropolitana Silvia Cossu - sono ben 37 Comuni che tutelano l'occitano, altri 51 Comuni il franco provenzale e 30 Comuni il francese. Un elemento di identità che affonda le radici nel passato ma che si innesta nel futuro dei territori montani come elemento culturale e sociale caratterizzante, da valorizzare per lo sviluppo del territorio".
Il gruppo Blu l’Azard nasce nel 2013 come progetto artistico per la diffusione delle lingue minoritarie del Piemonte e della loro cultura e si muove tra ricerca, tradizione, composizione e improvvisazione. I componenti vivono nei territori di minoranza e partecipano attivamente all'attività di promozione animando gli sportelli linguistici occitano, francoprovenzale e francese promossi dalla Città metropolitana di Torino a servizio degli Enti in rete nell'ambito della legge "Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche".
Il gruppo musicale oltre a Bal poetic ha all’attivo altri due progetti: Mirador e Dançar a la chantarela.
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Sabato 21 luglio a Pont Canaveseè in programma l’edizione 2018 del “Concert dla Rua” dell’Accademia Filarmonica Aldo Cortese diretta dal maestro Gianluigi Petrarulo, tradizionale manifestazione patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino le cui prime edizioni risalgono alla seconda metà del “800. Furono i fratelli Laeuffer, titolari dell’omonima Manifattura tessile, a fondare l’Accademia Filarmonica e ad ideare e promuovere una serata musicale che aveva come teatro la “Rùa”, ovvero l’incrocio tra le attuali via Marconi (ex via Laeuffer) e via Destefanis (la “Strâ ‘d mess”).Nel Piemonte che viveva la prima industrializzazione nei fondovalle (per sfruttare la forza motrice dei corsi d’acqua) l’evento richiamava moltissimi spettatori e non solo da Pont e dai paesi vicini. Oltre al gruppo orchestrale raggruppato al centro della Rùa, i diversi solisti o gruppi strumentali si esibivano affacciandosi ai balconi circostanti, quasi colloquiando tra loro e con la banda presente sul palco. L’evento venne rilanciato per volontà del barone Mazzonis nei primi decenni del '900. Dopo una lunga fase di oblìo nel secondo dopoguerra, da 22 anni a promuovere il Concert è l’associazione culturale “Amis dla Rua”, che ogni anno richiama circa duemila spettatori, provenienti da Pont e dai Comuni delle Valli Orco e Soana.
La progettazione grafica del materiale pubblicitario delle ultime edizioni è realizzata gratuitamente da Pietro Andrea Reinerio dell'agenzia Amando Testa. È ormai tradizione che ad ogni edizione le Poste Italiane dedichino un annullo particolare per le cartoline commemorative disegnate da Reinerio.
La manifestazione organizzata a partire dal 1996 dagli Amis dla Rua propone ogni anno una diversa tematica musicale, riassunta graficamente nella cartolina commemorativa. Nel 2018 è stato scelto il tema della pace, a cent’anni dalla conclusione della Grande Guerra. Il testimone partecipante del concerto sarà il Sermig di Torino, che alla pace ha dedicato il suo Arsenale.
L’evento è anche l’occasione per gemellaggi all’insegna della musica e di affinità che travalicano i confini regionali e nazionali. Pont Canavese e Napoli sono ad esempio unite dalla comune devozione a San Gennaro, mentre con i savoiardi di Douvaine sono state celebrate negli anni scorsi le comuni radici linguistiche franco provenzali.
Anche l’industria tessile ha accomunato negli ultimi due secoli il Canavese e la Savoia, grazie al tessuto “Denim” (quello dei jeans), prodotto nelle manifatture Laeuffer di Pont Canavese e di Annecy e utilizzato in origine per i calzoni da fatica della Marina militare sabauda. Quello di Pont è quindi ben più che un semplice concerto di bande musicali: è l’occasione per una comunità locale di rispecchiarsi nella propria storia.
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Con l’incontro con la scrittrice Simonetta Agnello Hornby si inaugura sabato 14 luglio alle 17,30 in piazza del Municipio a Torre Pellice l’edizione 2018 della manifestazione “Una Torre di libri”. Nata da un’idea dello chef e ristoratore Walter Eynard e di Manuel Kromer della Claudiana editrice e promossa dal Comune di Torre Pellice, l’iniziativa è attualmente organizzata dalla Libreria Claudiana in collaborazione con l’associazione Diversi Sguardi.Nel fitto calendario di incontri e di eventi che proseguiranno sino a domenica 29 luglio spiccano i nomi del leader dei “Marlene Kunz” Cristiano Godano, del regista, attore e autore Pino Petruzzelli, l’evento di lunedì 23 dedicato alle minoranze linguistiche intitolato “Stiamo scomparendo -Viaggio nell’Italia in minoranza”, l’ironia dissacrante di Paolo Hendel con il suo “La giovinezza è sopravvalutata”, l’incontro di sabato 28 con il direttore de “La Stampa” Maurizio Molinari.
Nell’ambito della manifestazione culturale domenica 22 luglio verrà riproposto l’evento “La biblioteca vivente”. Dalle 14,30 alle 18,30 al Parco delle Betulle in via D’Azeglio sarà possibile parlare con alcuni “libri viventi” già incontrati nell’edizione 2017 e con moltissimi titoli nuovi. Ogni lettore potrà prenotare un libro a scelta dal catalogo, per una conversazione di circa mezz’ora, durante la quale i libri racconteranno la propria esperienza di vita, rispondendo alle domande poste dai lettori. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Torre Pellice, con la biblioteca civica “Carlo Levi” e con Giosef Unito. Tra i nuovi libri viventi ci saranno un ex dipendente dal gioco d’azzardo, un uomo alle prese con il morbo di Parkinson e una mamma lesbica.
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Sabato 14 e domenica 15 luglio a Luserna San Giovanni è in programma la seconda edizione della Baldoria Medievale, organizzata dall’associazione Fili di Luna, in collaborazione con il progetto L’Albero Volante, con l’associazione Tresò, l’Associazione commercianti e artigiani e la Proloco di Luserna.L’evento è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino e propone due giorni all’insegna del buon cibo, del gioco e della musica uniti da un filo conduttore: la storia medievale. Un salto indietro nel tempo porta i visitatori nell’anno 1250, quando a Luserna l’economia prosperava e non c’erano scontri religiosi. Per l’interna durata della festa Luserna San Giovanni si trasforma in una grande piazza, dove è possibile scoprire la storia, l'artigianato, i piatti della tradizione preparati nei punti ristoro e degustare le bevande di un tempo come l’ippocrasso, il sidro e idromele. Partecipano alla Baldoria gruppi storici di Saluzzo e di Monticello d'Alba e gli Arcieri di Villar Pellice.
Sabato 14 luglio la manifestazione si apre alle 18 con l’aperitivo in piazza e le dimostrazioni di danza medioevale del gruppo John O’Leary di Torino. Alle 21 è in programma il concerto del gruppo occitano Cèl Dobert.
Domenica 15 alle 10 esibizioni e duelli in piazza del Municipio a Luserna San Giovanni Airali, alle 11 corteo in costume verso Luserna Alta, dove alle 12 è in programma il pranzo medievale in piazza. A partire dalle 15 sono in programma i giochi di strada, l’inaugurazione del Museo del gioco e del giocattolo, una passeggiata storica per famiglie, animazioni medievali e giochi per grandi e piccini, esibizioni di menestrelli e danze.
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Stamani sono iniziate le celebrazioni in onore degli Alpini della Divisione Tridentina che, nel 1941 e ’42, si addestrarono sulle Alpi Occidentali e nelle pianure piemontesi prima di affrontare la tragica Campagna di Russia. Alla stazione di Porta Nuova sono state scoperte una lapide e una targa che ricordano la partenza di oltre 5.500 Alpini da Torino alla volta del fronte russo.Il programma delle manifestazioni, organizzate dall’ANA e da Assoarma e patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, è iniziato nell’ottobre scorso e si concluderà domenica 15 luglio, con un treno storico da Porta Nuova ad Avigliana. La lapide e la targa scoperte stamani ricordano che dal 19 al 29 luglio 1942 dal capoluogo subalpino partirono 15 tradotte con 3.989 Alpini dei battaglioni Vestone e Val Chiese e 1.540 artiglieri del gruppo Bergamo.
Sabato 14 luglio è atteso l’arrivo a Torino dei partecipanti al raduno nazionale dedicato alla Tridentina. Alle 15,30 si terrà cerimonia di apertura della manifestazione a Rivoli, con l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento agli Alpini in largo Susa. Alle 16 nella sala consiliare del Comune verrà presentato il libro “La Tridentina in Piemonte. Dalla permanenza tra le genti del Torinese e dell’Astigiano alla tragica ritirata di Russia”.
Domenica 15 luglio il treno storico partirà da Porta Nuova alle 9,10 e arriverà ad Avigliana alle 9,50. Seguiranno la deposizione di una corona d’alloro alla lapide posta all’ingresso della stazione in ricordo della partenza di undici tradotte, la cerimonia ufficiale, la sfilata in corso Laghi e verso piazza del Popolo, il concerto della Fanfara Alpina Montenero e la Messa in suffragio degli alpini caduti e dispersi nella campagna di Russia. Dopo il rancio militare, sarà possibile ammirare il treno storico, i mezzi militari d’epoca, gli Alpini con le divise, i muli e i materiali utilizzati durante la Campagna di Russia. Alle 17,05 il treno storico ripartirà per Torino, con una sosta intermedia a Collegno alle 17,25 per la deposizione di una corona alla lapide in ricordo della partenza di quattro tradotte. A Rivoli, in contemporanea, si terrà la cerimonia ufficiale di chiusura, con l’ammainabandiera al monumento degli Alpini in largo Susa.
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Sabato 7 luglio alle 17 nella Casa degli Affreschi in via Maestra a Novalesa sarà inaugurata la mostra di pittura "Enfasi dell'antico e contemporaneo", a cura di Leo Viguetto e Angelo Bertagnoli.La mostra è promossa dagli Autori Associati della Savoia e dell'Arco Alpino e dall’associazione “Arte, Cultura e Tradizioni a Novalesa in Val Cenischia”. Sarà visitabile sino a domenica 22 luglio, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18 e in settimana su prenotazione ai numeri telefonici 320-6347337, 011-9644915 e 338-2195423.
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Si addestrarono sulle Alpi Occidentali prima di affrontare la Campagna di Russia, raccontata in pagine memorabili da scrittori del calibro di Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli e Giulio Bedeschi: erano gli Alpini della Divisione Tridentina, che sarebbe stata mandata al massacro dal regime fascista e dalla monarchia sabauda tra le steppe dell’Unione Sovietica, insieme alla Cuneense, alla Julia e al Battaglione Alpini Sciatori “Monte Cervino” del capitano Giuseppe Lamberti. Li mandarono ad affrontare il terribile inverno russo e le truppe sovietiche che difendevano la propria patria. Combatterono con equipaggiamenti, mezzi e armamenti inadeguati, in un teatro di guerra in cui si contrapponevano otto milioni di soldati, nello scontro militare più imponente che la storia avesse mai conosciuto. Quando i sovietici scatenarono l’attacco alla linea difensiva tenuta dai reparti italiani dell’ARMIR gran parte dello schieramento non resse l’urto e gli attaccanti dilagarono nelle retrovie del fronte. I reparti alpini furono trattenuti sulle loro linee di combattimento per espresso ordine di Hitler. Quando lasciarono le postazioni l’intero Corpo d’Armata alpino si trovò accerchiato e il ripiegamento si trasformò in una ritirata caotica e tragica.Dal 17 al 26 gennaio 1943 gli alpini affrontarono dieci giorni di scontri continui in condizioni ambientali estreme. Le Divisioni Julia e Cuneense non riuscirono a superare gli sbarramenti e furono quasi totalmente annientate, mentre gli uomini della Tridentina, giunti il 26 gennaio alle porte di Nikolajewka, ultimo sbarramento della “sacca” del Don, riuscirono ad aprire un varco per se stessi e per molti altri reparti sbandati italiani, tedeschi e ungheresi.
“Ricordo della Tridentina in Piemonte” è il titolo di una manifestazione commemorativa che il Comitato Tridentina 1942-2018, costituito dalle Sezioni di Torino, Asti e Val Susa dell’Associazione Nazionale Alpini, ha organizzato per il mese di luglio, con il patrocinio e il sostegno della Città Metropolitana di Torino. L’iniziativa che intende tenere viva la memoria del soggiorno degli Alpini della Tridentina in Piemonte e della loro partenza nel luglio 1942 dalle stazioni di Torino, Asti, Avigliana, Collegno e Chivasso alla volta del fronte russo, dopo un anno di impegnativo addestramento.
Giunti nel nord del Piemonte nel luglio del 1941, di ritorno dalla campagna di Grecia, i militari della Tridentina soggiornarono per quasi tre mesi in alta Valle di Susa, per poi acquartierarsi in pianura nel mese di ottobre, in varie zone del Torinese e dell’Astigiano, dove rimasero fino alla partenza per la Russia. I soldati stabilirono con le popolazioni locali forti rapporti di amicizia e di affetto, vivendo in Piemonte un periodo sereno della vita militare, prima che su di loro si scatenasse nuovamente l’inferno della guerra. Nelle città e nei paesi nacquero anche alcuni amori tra ragazze piemontesi e alpini lombardi e veneti, alcuni dei quali, usciti vivi da quella disastrosa guerra, tornarono in Piemonte per sposarsi.
UN LIBRO, UNO SPETTACOLO E TARGHE COMMEMORATIVE DEL SACRIFICIO DEGLI ALPINI
Il programma delle manifestazioni organizzate dall’ANA si concluderà domenica 15 luglio, con la partenza di un treno storico dalla stazione di Porta Nuova per ricordare la partenza per la Russia di numerose tradotte alpine, tra le quali quella dello scrittore Mario Rigoni Stern, sergente del battaglione Vestone, partita da Porta Nuova il 26 luglio 1942.
Nei primi mesi dell’anno sono state poste tre targhe nelle stazioni ferroviarie di Asti, e Chivasso per ricordare la partenza degli alpini da quelle stazioni. A Torino Porta Nuova l’appuntamento è per giovedì 12 luglio alle 10,30 nell’atrio partenze, mentre sabato 14 arriveranno in città i partecipanti a un grande raduno nazionale. Alle 15,30 di sabato 14 si terrà cerimonia di apertura della manifestazione a Rivoli, con l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento agli Alpini in largo Susa. Alle 16 nella sala consiliare del Comune verrà presentato il libro “La Tridentina in Piemonte. Dalla permanenza tra le genti del Torinese e dell’Astigiano alla tragica ritirata di Russia”, curato da Franco Voghera, Beppe Barbero, Pier Giorgio Longo e dallo storico Gianni Oliva.
Domenica 15 luglio alle 8,30 si terrà una cerimonia alla stazione di Torino Porta Nuova, al binario da cui alle 9,10 partirà il treno storico. Alle 9,50 il convoglio arriverà ad Avigliana, per la deposizione di una corona d’alloro alla lapide posta all’ingresso della stazione in ricordo della partenza di undici tradotte della “Tridentina”. Seguiranno la cerimonia ufficiale con le autorità e la sfilata lungo corso Laghi e verso piazza del Popolo, dove alle 11 è previsto un concerto della Fanfara Alpina Montenero. Alle 11,45 la Messa in suffragio degli Alpini caduti e dispersi nella campagna di Russia e dei caduti di tutte le guerre, con la partecipazione del coro della sezione ANA di Torino. Il rancio militare sarà preparato dalla cucina da campo del Gruppo Alpini di Giaveno e servito sotto una tensostruttura. Alle 15 allo scalo ferroviario sarà possibile visitare il treno storico e i mezzi militari d’epoca. Sarà rievocata la partenza delle tradotte, con Alpini in divisa, muli, materiali e mezzi militari dell’epoca e la partecipazione di gruppi storici. Alle 17,05 il treno storico ripartirà per Torino, con una sosta intermedia a Collegno alle 17,25 per la deposizione di una corona alla lapide in ricordo della partenza di quattro tradotte. A Rivoli, in contemporanea, si terrà la cerimonia ufficiale di chiusura, con l’ammainabandiera, al monumento degli Alpini in largo Susa.
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Undici giorni fitti di appuntamenti e di eventi a Collegno, in occasione della festa patronale di San Lorenzo, organizzata dall’omonima associazione culturale con il contributo dell’amministrazione comunale e con il patrocinio della Città metropolitana.Si comincia venerdì 6 luglio con la commedia dialettale “Quand che j’asô a vòlô”, proposta alle 21,30 in piazza I Maggio da Alfatre gruppo teatro. Sabato 7 alle 21 la proposta è “Una notte al Castello”, passeggiata-spettacolo nel parco del maniero dei Provana, a cura del gruppo storico “Contea di Collegno” e delle “Masche” dell’associazione San Lorenzo.
Domenica 7 alle 21 in piazzetta Martiri è in programma un concerto dell’Orchestra Fiati. Martedì 10 in piazza della Cojtà alle 21 c’è la serata alpina con Franco Voghera, curatore del libro “La Tridentina in Piemonte. Dalla permanenza tra le genti del Torinese e dell’Astigiano alla tragica ritirata di Russia”. Canti e letture sono affidati al Coro alpino di Collegno e ad Alfatre gruppo teatro.
Quella di giovedì 12 luglio è la serata del “Tango argentino” in piazza IV Novembre, mentre venerdì 13 alle 21 a Villa Licia si presenta il libro “A l’era tùt n’àutr afé…” dedicato alle storie dell’emigrazione italiana. Nella stessa serata in piazza I Maggio Alfatre Gruppo Teatro propone “La neve di zio Anselmo”.
La vigilia della festa patronale, sabato 14, è dedicata alle danze in piazza IV Novembre. Alle 10 di domenica 15 luglio nelle vie Alpignano e Martiri del XXX Aprile è in programma la cerimonia di inaugurazione della 458ª Fiera di San Lorenzo, con la partecipazione del gruppo storico “Contea di Collegno”. La messa solenne in onore del patrono è in programma alle 11,15 nella chiesa parrocchiale. Nel parco del castello Provana dalle 10 alle 19 si possono visitare la mostra mercato “Rac…colti, lavorati, mangiati” e la mostra fotografica “Storia del 900: anche a Collegno il biscotto era … Maggiora”, con le immagini dell’archivio privato della famiglia di imprenditori dolciari (visitabile anche lunedì 16 dalle 15 alle 19).
È anche in programma l’esposizione “Tra arte, mestieri antichi e natura”, curata dall’artista ecovolontario Mario Schilirò. Completano la giornata le dimostrazioni di falconeria e i laboratori del gusto promossi da Slow Food, Onav e Birrificio Leumann. In via Martiri XXX Aprile sono visitabili l’esposizione zootecnica e quella della macchine agricole d’epoca. È anche prevista la presenza del gruppo storico militare Vittorio Amedeo II e dell’Accademia di scherma tradizionale Scrima Torino. Lunedì 16 luglio a Collegno tutti gli uffici pubblici rimangono chiusi per la festa patronale, che si conclude con la serata danzate in piazza IV Novembre.
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Nel mese di luglio l'Unione Montana Val Sangone organizza la prima edizione del festival “Stelle della Valle”, che propone cinque appuntamenti di musica sinfonica e operistica in collaborazione con il Teatro Regio, la Regione Piemonte e “Piemonte dal Vivo”. A credere in questa nuova operazione culturale, che a Coazze si affianca a quella ormai tradizionale del Festival Nazionale Pirandello, è stato anche il pittore Antonio Nunziante: è sua infatti l'opera che compare sul manifesto dell'evento. La prima edizione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si svolgerà quasi interamente in Alta Val Sangone, ma il concerto inaugurale del 6 luglio, con la “Petite Messe Solennelle” di Rossini sarà ospitato tra le antiche mura della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte. Seguiranno due concerti en plein air, il 7 luglio a Valgioie e l'8 luglio a Coazze, per i quali sono stati scelti due siti che bene rappresentano le peculiarità della Val Sangone.Sabato 7 luglio l’appuntamento en plein air in notturna sarà in località Trucetti di Valgioie, un balcone naturale sospeso all'imbocco delle valli Susa e Sangone, un tempo postazione dell’artiglieria contraerea, belvedere verde contornato dalle montagne e aperto sulla pianura che di notte si veste delle luci della metropoli.
Domenica 8 luglio la musica risuonerà invece nei prati intorno alle antiche case di pietra della borgata Oliva di Coazze, a 1100 metri di altitudine, sotto le pareti dei Picchi del Pagliaio e di fronte all'arco di vette che delimitano la valle. Sul palco del concerto inaugurale e dei due concerti en plein air si esibiranno l'Orchestra O.S.A.I. e il CasaleCoro, diretti dal maestro Paolo Fiamingo.
Completano il calendario due concerti del Regio Itinerante: i Penta Brass il 9 luglio nel piazzale delle scuole di Valgioie, il Quintetto pianoforte e archi il 15 luglio nel giardino della storica Villa Tosco-Prever di Coazze. Quest'ultimo evento sarà anche il trait d'union con il programma del Festival Nazionale Pirandello, concludendo la rievocazione storica dell'arrivo del premio Nobel siciliano a Coazze per la villeggiatura montana nell’estate del 1901.
Domenica 8 luglio a Coazze sarà possibile associare al concerto pomeridiano un’escursione con pranzo al rifugio “Ciargiur” del CAI, oppure una visita guidata all’antica miniera di talco Garida, all'Ossario e alla fossa comune di Forno, luoghi storici della Resistenza. Borgata Forno sarà la base di partenza per le brevi passeggiate a piedi fino al sito del concerto (20 minuti), alla miniera Garida (25 minuti) e all'Ossario dei caduti della Resistenza (5 minuti) e sarà raggiungibile esclusivamente con i bus navetta in partenza da Coazze. In alternativa è anche possibile raggiungere Borgata Forno a piedi, partendo direttamente da Coazze, utilizzando un sentiero tra i boschi, con un tempo di percorrenza di circa due ore.
I concerti saranno a ingresso libero e in caso di pioggia quelli previsti all'aperto saranno ospitati rispettivamente nella chiesa parrocchiale di Valgioie e nel palafeste di Coazze. È possibile partecipare agli eventi collegati ai concerti organizzati a Coazze solo su prenotazione. Le visite guidate alla miniera Garida e ai luoghi della Resistenza e la navetta da Coazze a Forno sono a pagamento.
Per informazioni: Ufficio turistico di Coazze, telefono 011-9349681, e-mail turismo@comune.coazze.to.it; Ufficio turistico di Valgioie, telefono 333-4550019.
In allegato: la cartolina e il manifesto di “Stelle della Valle” con gli orari e i luoghi dei concerti
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