Cultura
Il circuito musicale Organalia 2018, promosso e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, propone sabato 30 giugno alle 17 nella chiesa parrocchiale di San Francesco a Moncalvo (Asti) l’ultimo concerto della rassegna primaverile-estiva, che avrà come protagonista l’organista Luca Benedicti. Il primo concerto di Organalia nella località del Monferrato concerto sarà preceduto alle 16 da una visita guidata alle opere di Guglielmo e Orsola Maddalena Caccia e al museo parrocchiale, a cura delle guide dell'associazione Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e Orsola Caccia Onlus (per informazioni telefono 320-0989626).L’organo della chiesa di San Francesco è collocato nella cantoria sopra il portale di ingresso principale ed è stato costruito da Vincenzo Mascioni nel 1942, utilizzando canne dello strumento precedente, fabbricato nel 1832 dagli organari Serassi di Bergamo e modificato nel 1881 dall’organaro Mentasti di Varese. Luca Benedicti, protagonista del concerto moncalvese, si è diplomato in organo e composizione organistica e in musica corale e direzione di coro al Conservatorio statale “Ghedini” di Cuneo. Ha partecipato a master class con illustri organisti stranieri e ha iniziato la sua carriera concertistica nel 1988. Ad agosto tornerà ad esibirsi negli USA con concerti a Washington DC, New York e Winchester mentre a novembre si esibirà a Londra sul monumentale organo della Westminster Abbey. Dal 2004 collabora con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e si esibisce con artisti di fama internazionale tra i quali il flautista catalano Claudi Arimany. È organista del Coro Maghini, con cui negli ultimi anni ha eseguito diversi concerti nel contesto del Festival Musica nei Luoghi dello Spirito e di Organalia. Attualmente fa parte della commissione per il restauro e l’ampliamento dell’organo della parrocchia della Beata Vergine delle Grazie di Torino. E’ direttore artistico di rassegne organistiche internazionali.
Il programma del concerto di Moncalvo è incentrato sulla figura del compositore britannico Ralph Vaughan Williams, del quale ricorre il sessantesimo anniversario della morte. L’apertura è affidata a tre pagine barocche: di Johann Sebastian Bach il “Preludio e Fuga in Re minore” BWV 539 e il Preludio al Corale “Allein Gott in der Höh’ sei Her” BWV 662; di Tomaso Albinoni l’Adagio in Sol minore. Al repertorio organistico contemporaneo appartiene invece “Cortège et Litanie” opera 19 numero 2 dell’organista e compositore francese Marcel Dupré, seguita dall’Interludio di Marco Enrico Bossi, dai preludi “Romanza” e “Toccata” di Ralph Vaughan Williams, dall’”Adagio for strings” opera 11 dell’americano Samuel Barber e dalla “Baroque Suite” di Gordon Young.
Il concerto di Moncalvo è patrocinato dalla Provincia di Asti e dalla Città di Moncalvo ed è organizzato in collaborazione con la parrocchia e con l’associazione Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e Orsola Caccia Onlus. L’ingresso è ad offerta libera. Per ulteriori informazioni: www.organalia.org
AL CIRCOLO DEI LETTORI IL MAESTRO ROBERTO COGNAZZO PRESENTA IL SUO CD CON LE TRASCRIZIONI ORGANISTICHE DI BRANI D’OPERA DI MASCAGNI
Venerdì 29 giugno alle 18 al Circolo dei Lettori di via Bogino a Torino è in programma la terza e ultima conversazione musicale curata da Roberto Cognazzo nell’ambito del programma di Organalia 2018. La conferenza-concerto intitolata “Una magnifica gazzarra
di suoni” è ad ingresso gratuito ed offre l'occasione per presentare l'ultimo CD registrato da Roberto Cognazzo per il marchio discografico “Elegia” (www.elegiaclassics.com) e interamente dedicato alla trascrizione organistica di brani d'opera di Pietro Mascagni. Nella registrazione sono raccolte varie pagine sinfoniche e sinfonico-corali, rivisitate grazie alla sterminata tavolozza sonora dell’organo realizzato da Carlo Vegezzi Bossi nel 1884 nella chiesa parrocchiale di San Massimo a Torino. Muovendo dall’opera d’esordio di Mascagni, la “Cavalleria Rusticana”, il programma del concerto propone dieci composizioni del primo decennio della produzione mascagnana, il cui succedersi evidenzia l’eclettismo del compositore che, avendo perfettamente compreso l'irripetibilità della “Cavalleria”, si rivolse, sin dalla seconda opera, "L’amico Fritz”, a soggetti di tutt’altro genere, trovando per ognuno la musica appropriata. Nel contesto di queste opere d’ambiente, il compositore (seguendo i felici esempi di Bizet e Massenet) inserì sovente efficaci brani sinfonici, destinati (come le sinfonie rossiniane) ad una solida fortuna autonoma.
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Anche la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte intitolata a Giuseppe Grosso, che ha sede a Palazzo Cisterna sede aulica della Città metropolitana di Torino è entrata a far parte del CoBis, il Coordinamento delle Biblioteche Speciali e Specialistiche di Torino, attivo da 10 anni. La formalizzazione è avvenuta durante la iriunione plenaria del Comitato che si è svolta nella sede dell'Accademia delle Scienze di Torino.La finalità del Coordinamento è quella di promuovere una rete tra le differenti realtà documentarie presenti nella città di Torino a vantaggio di un migliore servizio per le istituzioni ed il pubblico a livello cittadino, regionale e nazionale. L'importante patrimonio storico e culturale conservato nella Biblioteca di Palazzo dal Pozzo della Cisterna, aperta al pubblico dal 1964, potrà certamente contribuire ad accrescere il valore del sistema bibliotecario.
"Un'occasione importante - dichiara la consigliera della Città metropolitana Barbara Azzarà con delega alla biblioteca storica - che abbiamo colto con entusiasmo. Ringrazio il Coordinamento per l'opportunità che ci consentirà di fare rete con altre realtà documentarie del territorio metropolitano". "La biblioteca Giuseppe Grosso - prosegue la consigliera Azzarà - custodisce tesori inestimabili. La condivisione di progetti e di obiettivi con realtà culturali vicine a noi non può che contribuire a rafforzare ancor più la nostra missione: quella di studio, conservazione e divulgazione dei beni librari".
www.cittametropolitana.torino.it/cultura/biblioteca_storica
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Nel mese di luglio l'Unione Montana Val Sangone organizza la prima edizione del Festival “Stelle della Valle”, che propone cinque appuntamenti di musica sinfonica e operistica in collaborazione con il Teatro Regio, la Regione Piemonte e “Piemonte dal Vivo”. A credere in questa nuova operazione culturale, che a Coazze si affianca a quella ormai tradizionale del Festival Nazionale Pirandello, è stato anche il pittore Antonio Nunziante: è sua infatti l'opera che compare sul manifesto dell'evento.La prima edizione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si svolgerà quasi interamente in alta Val Sangone ma il concerto inaugurale del 6 luglio, con la “Petite Messe Solennelle” di Rossini, sarà ospitato tra le antiche mura della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte.
Seguiranno due concerti en plein air, il 7 luglio a Valgioie e l'8 luglio a Coazze, per i quali sono stati scelti due siti che bene rappresentano le peculiarità della Val Sangone. Sabato 7 luglio l’appuntamento en plein air notturna sarà in località Trucetti di Valgioie, un balcone naturale sospeso all'imbocco delle valli Susa e Sangone, un tempo postazione dell’artiglieria contraerea, belvedere verde contornato dalle montagne e aperto sulla pianura che di notte si veste delle luci della metropoli. Domenica 8 luglio la musica risuonerà invece nei prati intorno alle antiche case di pietra della borgata Oliva di Coazze, a 1100 metri di altitudine, sotto le pareti dei Picchi del Pagliaio e di fronte all'arco di vette che delimitano la valle. Sul palco del concerto inaugurale e dei due concerti en plein air si esibiranno l'Orchestra O.S.A.I. e il CasaleCoro, diretti dal maestro Paolo Fiamingo. Completano il calendario due concerti del Regio Itinerante: i Penta Brass il 9 luglio nel piazzale delle scuole di Valgioie, il Quintetto pianoforte e archi il 15 luglio nel giardino della storica Villa Tosco-Prever di Coazze.
Quest'ultimo evento sarà anche il trait d'union con il programma del Festival Nazionale Pirandello, concludendo la rievocazione storica dell'arrivo del premio Nobel siciliano a Coazze per la villeggiatura montana nell’estate del 1901. Domenica 8 luglio a Coazze sarà possibile associare al concerto pomeridiano un’escursione con pranzo al rifugio “Ciargiur” del CAI, oppure una visita guidata all’antica miniera di talco Garida, all'Ossario e alla fossa comune di Forno, luoghi storici della Resistenza. La borgata Forno sarà la base di partenza per le brevi passeggiate a piedi fino al sito del concerto (20 minuti), alla miniera Garida (25 minuti) e all'Ossario dei caduti della Resistenza (5 minuti) e sarà raggiungibile esclusivamente con i bus navetta in partenza da Coazze. In alternativa è anche possibile raggiungere la borgata Forno a piedi, partendo direttamente da Coazze, utilizzando un sentiero tra i boschi, con un tempo di percorrenza di circa due ore. I concerti saranno ad ingresso libero e in caso di pioggia quelli previsti all'aperto saranno ospitati rispettivamente nella chiesa parrocchiale di Valgioie e nel palafeste di Coazze. È possibile partecipare agli eventi collegati ai concerti organizzati a Coazze solo su prenotazione. Le visite guidate alla miniera Garida, ai luoghi della Resistenza e la navetta da Coazze a Forno sono a pagamento.
Per informazioni: Ufficio turistico di Coazze, telefono 011-9349681, e-mail turismo@comune.coazze.to.it; Ufficio turistico di Valgioie, telefono 333-4550019.
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Sabato 23 e domenica 24 giugno a Cesana Torinese è in programma la quinta edizione della commemorazione storica della Battaglia delle Alpi del giugno 1940, organizzata dall’associazione “Monte Chaberton - 515ª Batteria Guardia alla Frontiera”, nata con lo scopo di promuovere studi e ricerche storiche riguardanti il breve ma cruento conflitto che oppose gli eserciti francese e italiano sul confine alpino.La manifestazione è patrocinata dal Ministero della Difesa, dalla Regione Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino, dall’Esercito Italiano, dal Comune di Cesana Torinese e dall’Unione Comuni Olimpici Via Lattea.
Sabato 23 a partire dalle 10 a Cesana nella base militare dell’Esercito, in via IV Novembre, sarà aperto il campo militare. Alle 11 è in programma la commemorazione dei caduti dello Chaberton, con il raduno davanti al Municipio, la successiva sfilata per le vie del centro e una cerimonia al monumento che ricorda i militari italiani che persero la vita nella battaglia. Alle 15,30 si terrà una conferenza storica, moderata da Emanuele Mugnaini. Maurizio Enrico Parri parlerà del “Fiat 2000, il primo carro armato italiano”, Eugenio Garoglio de “La costruzione della Batteria” e Diego Drago de “La via elettrificata e la stazione intermedia”. Alle 21 è in programma un concerto del Coro Alpi Cozie Valsusa nella chiesa di San Restituto a Sauze di Cesana, dove domenica 24 alle 11 sarà celebrata una Messa in ricordo dei caduti. Le relazioni storiche previste nel pomeriggio di sabato 23 sono dedicate ai temi “Dai sacri confini Guardia Sicura” a cura di Davide Corona, “Chaberton: tramonto ed alba” a cura di Ottavio Zetta e “Lo Chaberton in MTB” a cura di Diego Drago.
Domenica 24 giugno sarà anche la giornata del Trofeo Monte Chaberton di corsa in montagna. La gara fa parte del circuito Skyrunner Italy Series e prevede un percorso di 25,5 km con un dislivello positivo di 2.000 metri. Si disputerà inoltre la seconda edizione dello Chaberton K2 - Doppio Vertical Kilometer, una corsa competitiva in salita di 8 km, con 2.000 metri di dislivello, partenza da Fenils e arrivo in vetta al Monte Chaberton.
Per saperne di più: www.montechaberton.it
PAGINE DI STORIA SCRITTE A 3.130 METRI DI ALTITUDINE
In vetta allo Chaberton, a 3.130 metri di altitudine, nel 1940 era presente la batteria fortificata più alta d’Europa, progettata alla fine del XIX secolo e completata nel 1910. Allo scoppio delle ostilità con la Francia, il forte divenne attivo per la prima volta: venne utilizzato per bombardare obiettivi militari francesi, senza peraltro causare grandi danni. Nel vicino forte francese dello Janus è visibile una torretta di avvistamento corazzata sopra un'opera di cemento, in cui l'acciaio della torretta fu parzialmente distorto, ma non perforato, da una delle granate da 149 della batteria. L'esercito francese aveva però già pronto un piano di bombardamento del forte. Il mattino del 21 giugno, i francesi cominciarono a bombardare con quattro obici d'assedio Schneider da 280 millimetri. Il bombardamento fu temporaneamente sospeso per la nebbia, ma nel pomeriggio riprese e, una volta aggiustato il tiro, i mortai francesi in breve tempo misero fuori uso sei delle otto torrette del forte, causando nove morti e cinquanta feriti, mettendo fuori uso la teleferica di servizio del forte e causando danni notevoli alle strutture. Il giorno seguente il forte continuò a sparare con le due torrette residue, mentre i francesi spararono ancora qualche colpo di mortaio.
Con l'armistizio del 25 giugno, il forte cessò l'attività. Abbandonato dopo l'8 settembre 1943, fu poi occupato da reparti della Folgore della Repubblica Sociale Italiana nell'autunno del 1944, per poi essere definitivamente abbandonato dopo la resa della Germania e della RSI nel 1945. Con i trattati di Parigi del 1947, l'intero monte Chaberton, e quindi il forte, passarono in territorio francese. Abbandonato, il forte venne svuotato di tutte le strutture metalliche nel 1957.
Nel 1987 venne chiusa al traffico anche la rotabile che congiungeva Fenils con la vetta. Il forte è oggi accessibile a piedi o in mountain bike, percorrendo la vecchia strada militare da Fenils, oppure solo a piedi partendo da Claviere e risalendo il vallone delle Baisses fino al Colle dello Chaberton, da cui riprendere la strada militare. La ciclabilità in salita a partire da Grange Quagliet è però molto difficoltosa, a causa della pendenza della strada e del fondo sconnesso. L’accesso alla strada militare con mezzi a motore è proibito. È possibile visitare sia le opere a cielo aperto che quelle in sotterraneo. Per queste ultime è opportuno attrezzarsi in maniera consona.
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Il circuito musicale Organalia 2018, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, proporrà sabato 23 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Consolazione a Cocconato il concerto d’organo “Un palco all’opera”, di cui sarà protagonista Roberto Cognazzo. Il celebre organista presenterà il CD “Giuseppe Verdi, opera ouvertures” con le trascrizioni da lui curate e anche il programma della serata sarà incentrato sulle arie e sinfonie celebri da opere liriche che Cognazzo ha trascritto per organo. Di Gioacchino Rossini si ascolteranno le sinfonie delle opere “Tancredi” e “La gazza ladra”. Si passerà poi a Vincenzo Bellini del quale, dall’opera “Norma”, si potranno ascoltare l’Introduzione all’Atto I e il cantabile dalla cavatina “Casta diva”. Seguiranno l’aria “Una furtiva lacrima” dall’”Elisir d’amore” e la sinfonia del “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti. Nella parte verdiana del concerto Cognazzo eseguirà le sinfonie dalle opere “Oberto, conte di San Bonifacio”, “Il finto Stanislao” e “Nabucco”.Roberto Cognazzo, nato nel 1943 aMontiglio Monferrato, a partire dal 1967 ha tenuto oltre tremila concerti, sia solistici che come collaboratore di noti strumentisti e cantanti. Ha insegnato al Conservatorio di Torino dal 1968 al 2003 formando numerosi allievi oggi docenti nei conservatori italiani. Parallelamente ha tenuto corsi e master class presso accademie e scuole di perfezionamento. Ha collaborato con il Centro produzione Rai di Torino e con il Teatro Regio e ha diretto il Piccolo Regio dal 1974 al ‘77. È autore di musica corale e cameristica. Ha registrato oltre sessanta cd di musica pianistica, da camera e per organo.
Il concerto di Cocconato è patrocinato dalla Provincia di Asti e dall’amministrazione comunale ed è organizzato in collaborazione con la parrocchia. L’ingresso è con libera offerta.
PER “CHIVASSO IN MUSICA” LE “MUSICHE ALLA CORTE DEI SAVOIA NEL XVII SECOLO”
Nell’ambito del cartellone “Chivasso Estate andar per piazze e borghi”, l’associazione culturale Contatto ha organizzato un concerto di musica classica che si terrà domenica 24 giugno 2018 alle 21 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli in via Torino. Protagonisti del concerto “Musiche alla corte dei Savoia nel XVII secolo” saranno Giovanni Miszczyszyn che suonerà il flauto traversiere e Danilo Costantini, che siederà alla consolle del claviorgano.
Il flauto traversiere o traverso appartiene alla famiglia dei “legni” ed è utilizzato nell’esecuzione della musica barocca. Il claviorgano è uno strumento usato soprattutto tra XV e XVIII secolo, che nasce dalla combinazione o fusione di un clavicembalo con un piccolo organo. Il programma è incentrato su compositori che operarono alla corte sabauda nel XVIII secolo: Felice Giardini (1716-96), Salvatore Lancetti (1710-80), Carlo Ignazio Monza (1685-1739) e Alessandro Besozzi (1702-93). L’iniziativa “Chivasso Estate andar per piazze e borghi” è sostenuta dagli assessorati alla cultura e al commercio della Città di Chivasso in collaborazione con l’Ascom. L’ingresso al concerto è libero e gratuito. Per ulteriori informazioni: sito Internet
Per saperne di più: www.organalia.orgwww.chivassoinmusica.it e-mail info@chivassoinmusica.it
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Si svolge lunedì 18 giugno alle ore 18,00 a Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, un nuovo appuntamento nell’ambito del ciclo di conferenze “Le vie del benessere” organizzato da Cromie-Vivere a Colori, associazione no profit, promossa lo scorso ottobre da Elena Del Santo, che ha come obiettivo primario la promozione del benessere fisico mentale attraverso attività culturali e ludiche.
Dopo il successo dell’incontro di maggio sul benessere della colonna vertebrale condotto da Martina Turetta, fisioterapista di EpiCura, piattaforma di professionisti a domicilio, lunedì 18 giugno si affronta un tema legato all’estate ovvero “Conoscere i farmaci - Vademecum utile per capire cosa tenere in casa, in borsa e in valigia per le vacanze”. Sull’argomento intevengono il dott. Guido Calleri, responsabile del Centro di Medicina dei Viaggi dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino e il dott. Guglielmo Operti, farmacista, titolare della Farmacia Lucento.
L’incontro, che vanta il patrocinio della Città metropolitana di Torino, è ad ingresso gratuito su prenotazione al 338/2539740 o via mail cromie@cromie.biz
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Sabato 23 giugno alle ore 10,00 Palazzo dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, apre i battenti per l’ultima visita riservata ai cittadini prima della pausa estiva. Ospite della mattinata il gruppo storico iscritto all’Albo della Città metropolitana “Ventaglio d’argento” che accoglierà il pubblico e animerà l’intera visita.
Ventaglio d’Argento rievoca l’epoca risorgimentale con danze e brevi intermezzi recitati ed è nato ufficialmente nel 2000, per diffondere e promuovere la cultura storica del territorio attraverso la danza, la recitazione e i costumi dei secoli che vanno dal XVIII al XX. Grazie ad una precisa ricostruzione di scenari danzanti e a una rigorosa attenzione ai dettagli della moda dell’epoca, l’ambizione del gruppo è quella di far vivere e rivivere agli spettatori momenti di storia piemontese, coinvolgendoli in scene da salotto e feste danzanti. Le esibizioni del gruppo sono il frutto di un lavoro capillare di ricerca e di documentazione su usi, costumi, coreografie, regole dell’etichetta sociale e del “bon ton” del ‘700, dell’800 e del primo Novecento.
Le visite del sabato a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna riprendono a settembre con il seguente calendario: 15 settembre, 20 ottobre, 17 novembre e 15 dicembre. L’ingresso è come sempre gratuito ma con prenotazione al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare un’e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.
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Nell’ambito del calendario estivo delle manifestazioni di Strada Gran Paradiso, domenica 17 giugno l’associazione Amici del Gran Paradiso proporrà la Maratona Mario Rigoni Stern. Alle 11.30 al Centro visitatori “L’uomo e i coltivi” del Parco Nazionale Gran Paradiso a Campiglia Soana sarà inaugurata la mostra “La montagna… incisa”, omaggio di un gruppo di incisori alpini al “Sergente nella neve”, a cura di Gianfranco Schialvino. Alle 17 nel salone parrocchiale di Valprato Soana inizierà una non-stop di video dedicati a Rigoni Stern, mentre alle 21 sarà proiettato il film di Ermanno Olmi “Torneranno i prati”.Domenica 24 giugno al Centro visitatori “L’uomo e i coltivi” a partire dalle 10, si potrà partecipare al laboratorio di xilografia “Un ex libris per Mario Rigoni Stern”, tenuto da Gianfranco Schialvino e Gianni Verra, mentre alle 11,30 nell’Oasi intitolata allo scrittore asiaghese si terrà la conferenza di Giuseppe Mendicino intitolata “Rigoni Stern nella valle felice”. Alle 15.30 il maestro Antonio Tappero Merlo dirigerà un concerto del Gruppo archi e fiati dell’Orchestra Sinfonica del Gran Paradiso, che eseguirà musiche di Béla Bartók, Franz Joseph Haydn, Gustav Theodor Holst e Wolfgang Amadeus Mozart. Durante il concerto Mario Contenti leggerà alcune pagine tratte dal romanzo “Amore di confine”.
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Nelle scorse settimane abbiamo dato notizia della scadenza delle iscrizioni all’iniziativa Folkestra Open Summer, organizzata dall’associazione culturale e artistica Folkestra & Folkoro con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. L’Ente di area vasta patrocina anche l’evento che anticipa e prepara i corsi di formazione musicale che richiamano giovani strumentisti da tutta Italia.“Aspettando FOS 2018” è una serata di musica, canto e ballo in programma sabato 23 giugno a Bricherasio nel salone polivalente di via Vittorio Emanuele II 94. L’anteprima di Folkestra Open Summer sarà l’occasione per presentare i corsi, i laboratori e i concerti serali che si svolgeranno a Pragelato dal 1° al 5 agosto. Alle 21,30 si esibiranno i musicisti di Folkestra & Folkoro, mentre alle 22,15 ci sarà il bal folk con il gruppo DiaDuit.
Folkestra & Folkoro presenterà il nuovo repertorio, creato sotto la guida di Filippo Ansaldi, Nicolò Bottasso, Daniele Bouchard e Marta Caldara. Accanto a nuove composizioni originali, l'ensemble di 35 musicisti eseguirà brani tradizionali delle valli piemontesi e composizioni della tradizione italiana e di quella francese, arrangiati dai giovani direttori artistici con un occhio di riguardo per le sonorità contemporanee. L’associazione Folkestra & Folkoro, che ha sede a Bricherasio, è stata costituita nel 2014 a supporto dell’attività artistica dell’omonimo ensemble orchestrale, da anni presente sulla scena italiana e internazionale della world music. L’associazione è impegnata nella valorizzazione e diffusione della musica tradizionale, piemontese e non solo, attraverso l’organizzazione di eventi, manifestazioni, corsi di musica. Ne sono testimonianza le rassegne e festival “Folkestra Nights” realizzate nel corso degli anni con la partecipazione di illustri artisti ospiti e i numerosi stage di strumento e musica d’insieme, realizzati anche con il supporto degli artisti.
Il quartetto DiaDuit proporrà invece la sua originale esplorazione sonora che spazia dal bal folk francese all’Irish folk, passando per la musica tradizionale veneta. Fondato nel 2009, il quartetto è una delle più interessanti proposte folk italiane e presenterà a Bricherasio un elettrizzante spettacolo di bal folk. Il nome DiaDuit, che significa “salute” in gaelico, riflette l'energia e vitalità dirompente dei quattro giovani musicisti provenienti dal Nord Est che, come visitatori incontrati in una locanda intorno ad una tavola rotonda, amalgamano le loro differenti origini in una storia musicale avvincente. Premiato al concorso musicale di Folkest 2010 come miglior gruppo folk del Nord Est Italia, e ulteriormente gratificato dalla critica nazionale con le recensioni del primo lavoro discografico “A perdifiato nel bosco”, il quartetto presenterà “Aquiloni”, il secondo lavoro discografico, uscito nel 2017 con una serie di composizioni originali. Oltre a essersi specializzato nella musica da ballo, negli anni il quartetto ha lavorato a diversi repertori tra cui un'antologia di musica di varie etnie, un concerto di Natale insieme alla pianista e cantante Maria Canton e un repertorio di rivisitazione di successi pop internazionali riarrangiati e riproposti in stile folk. I DiaDuit sono: Luca Ventimiglia ai flauti dolci, whistles, cornamuse, bombarda, tarota, sonagli, chalumeau; Francesco Chiarini al violino, 5-string fiddle, viola, piano elettrico, nyckelharpa, podoritmia; Fabio Reolon alla chitarra acustica, voce, rebolo; Luigi Budel alla fisarmonica e voce.
Per ulteriori informazioni: www.folkestra.it
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Il Gruppo Alpini di Rodallo di Caluso, in occasione del 65° anno di fondazione, dedica una serata al tema della Grande Guerra, proponendo sabato 9 giugno alle 21 in piazza Santa Croce la rappresentazione teatrale “Oltre il reticolato – Voci e Stati D’Animo della Grande Guerra”. L’ingresso è gratuito. In caso di maltempo lo spettacolo verrà rappresentato nel salone polivalente adiacente alla piazza.L’iniziativa nasce dalla collaborazione con l’associazione artistico culturale “Il Diamante” ed è patrocinata dal Comune di Caluso e dalla Città Metropolitana di Torino. Lo spettacolo è ideato e interpretato dall’attore e regista Davide Mindo, con la partecipazione di Riccardo Bonsanto. Recentemente è stato proposto con successo a San Donà di Piave, nelle terre in cui la memoria della Prima Guerra Mondiale è più viva, in quanto si trovarono sulla linea del fronte dopo la rotta di Caporetto del 1917. Lo spettacolo ha ricevuto il riconoscimento ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che lo ha inserito nel calendario delle commemorazioni del centenario dell’evento bellico.
“Oltre il reticolato” è una ricostruzione del clima sociale e politico della Grande Guerra, a tratti ironica e a tratti drammatica.Sul palco si alternano i personaggi interpretati dall’autore, che interagiscono con il pubblico, ad esempio leggendo alcune lettere ai parenti scritte dai soldati italiani in trincea e censurate dagli uffici militari. Ma ci sono anche gli infiammati discorsi interventisti e bellicisti pronunciati nelle piazze di tutta Italia nel 1915 e nei tre anni successivi e la rievocazione dei retroscena diplomatici del conflitto.
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