I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Cultura

Una visita a tema carnevalesco, quella che si svolgerà a Palazzo Cisterna, sabato 16 febbraio con inizio alle ore 10,00, animata da Ventaglio d’Argento.

Sarà compito del gruppo storico di Pianezza accogliere ed intrattenere il pubblico raccontando come il Carnevale veniva festeggiato alla corte dei Savoia nel ‘700. Spazio dunque alle narrazioni delle feste in costume, degli sfarzosi addobbi e dei grandiosi spettacoli pirotecnici che erano soliti chiudere i festeggiamenti a simboleggiare la forza purificatrice del fuoco prima dell’avvento della Quaresima. Verranno inoltre narrate le antiche origini delle maschere torinesi: Gianduia e Giacometta.

Le visite del sabato a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna sono gratuite con prenotazione al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011-8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare una mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni.

Le prossime visite sono previste sabato 30 marzo, 13 aprile, 18 maggio e 15 giugno.

Ventaglio d’Argento rievoca l’epoca risorgimentale con danze e brevi intermezzi recitati ed è nato ufficialmente nel 2000, per diffondere e promuovere la cultura storica del territorio attraverso la danza, la recitazione e i costumi dei secoli che vanno dal XVIII al XX. Grazie ad una precisa ricostruzione di scenari danzanti e a una rigorosa attenzione ai dettagli della moda dell’epoca, l’ambizione del gruppo è quella di far vivere e rivivere agli spettatori momenti di storia piemontese, coinvolgendoli in scene da salotto e feste danzanti. Le esibizioni del gruppo sono il frutto di un lavoro capillare di ricerca e di documentazione su usi, costumi, coreografie, regole dell’etichetta sociale e del “bon ton” del ‘700, dell’800 e del primo Novecento.


Cultura

Proseguono con successo le visite guidate teatrali del progetto “MuseiAmo” (www.museiamo.it), ideato dall’attore e regista Davide Motto e da Vincenzo Valenti e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino. L'ideazione e la realizzazione del progetto sono a cura di Oikos Teatro e ART.Ò. “Museiamo” consente di vivere la storia e l’autenticità dei luoghi con un’ottica diversa.
Le visite teatrali del circuito si svolgono alle 15 e alle 16,30, il biglietto costa 5 Euro per tutti ed è gratuito per i bambini fino a 6 anni. “MuseiAmo” è giunto alla terza edizione ed ha come protagonisti due personaggi, Gildo e Beniamino, che sono alla spasmodica ricerca di un lavoro e desiderano diventare custodi dei beni culturali dei musei.
L’appuntamento di sabato 16 febbraio sarà al Museo Storico della Reale Mutua, che ha sede nel Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio di via Garibaldi 22 a Torino, dove Gildo e Beniamino si recheranno ai colloqui di pre-selezione. Sarà un’occasione per andare alla scoperta di aspetti e aneddoti poco conosciuti della Torino ottocentesca, in un viaggio nella storia della tutela del patrimonio storico tra personaggi e curiosità, per approfondire il nostro rapporto con i beni artistico-culturali.
ll Museo Storico della Società Reale Mutua è frutto di una selezione del materiale documentale più rappresentativo custodito nell’archivio della Compagnia torinese. Inaugurato nel 2007 nella Sala delle Colonne” di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, nel 2013 è stato completamente rinnovato nell’allestimento e negli spazi espositivi. Il nuovo percorso museale, visitabile gratuitamente, è ora di circa 400 metri quadrati e si articola in otto sale.

LE SUCCESSIVE VISITE IN PROGRAMMA
Domenica 24 febbraio Castello Cavour di Santena, domenica 3 marzo MAO-Museo d’Arte Orientale, domenica 10 marzo Palazzo dei Musei-Pinacoteca di Varallo, sabato 16 marzo Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”, sabato 30 marzo Museo di Anatomia Umana, sabato 6 aprile Museo Paleontologico di Ovada, sabato 13 aprile Museo Civico “Pier Alessandro Garda” di Ivrea, domenica 28 aprile Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia.

Per informazioni e prenotazioni
Ufficio di Ivrea dell’Atl “Turismo Torino e provincia”, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, telefono 0125-618131, e-mail info.ivrea@turismotorino.org

Cultura

Di sabato e prima di sera. Il Museo Civico Etnografico del Pinerolese e l’associazione Centro Arti e Tradizioni Popolari invitano all’appuntamento con “Prima di sera”, una serie di incontri con studiosi, ricercatori, autori e appassionati dei temi della tradizione, della cultura popolare, materiale e immateriale, dell’etnografia. L’iniziativa, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è nata da un‘idea di Alessandra Maritano, Enrico Lantelme e Gian Vittorio Avondo - rispettivamente Presidente del MUSEP, musicologo e scrittore con un’attività nel museo - che apre alla possibilità di conoscere e sviluppare argomenti legati alla riscoperta dei territori, della quotidianità delle comunità fra lavoro e festa.
“Il racconto di Prima di sera integra la visita alle collezioni e chiama a esplorare i temi propri del museo e del suo patrimonio di indiscusso valore” spiega gli ideatori. L’appuntamento è per il sabato, dalle diciassette alle 18,30 nelle stanze del MUSEP a Palazzo Vittone con partecipazione gratuita e aperitivo finale. Le prime due date sono fissate per i sabati 9 e 16 febbraio. Il primo incontro su “Il villaggio alpino rinasce attorno al suo museo” sarà incentrato sull’esperienza riuscita di Ostana, in Valle Po, con proiezioni gli interventi di Giacomo Lombardo, Caterina Morello e Emanuela Zillio. Il secondo incontro sarà dedicato all’abito tradizionale della Valle di Susa, diffuso nel Comuni di Moncenisio, Novalesa, Venaus, Giaglione, ma anche nell’Alta Maurienne. Marco Rey e Franca Nemo presenteranno il libro “La Roba Savouiarda”. Dialogheranno con gli ospiti Alessandra Maritano e Gian Vittorio Avondo.
Sabato 6 aprile è in programma un appuntamento musicale, “Prima di sera in musica” con il concerto del Trio Debussy.
Per saperne di più: www.museoetnograficodelpinerolese.it

Cultura

Al via la XII edizione di Chantar l’Uvern, il programma culturale e linguistico dedicato alle lingue minoritarie che promuove nel periodo invernale - attraverso un’animazione territoriale composta da eventi musicali, teatrali, antropologici, documentaristici e ambientali - la lingua e la cultura occitana, francoprovenzale e francese di cui i territori sono portatori.
Chantar l’uvern è curato dall’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e da Chambra d’oc, in collaborazione con la Città metropolitana di Torino, il Centro documentazione memoria orale di Giaglione, l’Ecomuseo Colombano Romean e il Consorzio forestale Alta Valle Susa. Nato nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali, all’interno del progetto celebrativo della lingua occitana denominato “Occitan lenga olímpica”, è cresciuto negli anni grazie all’impegno della rete di enti e associazioni.
La rassegna, che si svolge da febbraio ad aprile, coinvolge 25 Comuni: centri delle Aree protette delle Alpi Cozie e centri di area occitana, francoprovenzale e francese della Valle di Susa e della Val Sangone, in rete grazie al progetto nato con la legge 482/99 per la tutela delle minoranze linguistiche storiche.

Il programma di febbraio

Sabato 9 febbraio - Ore 15.30 - Sala convegni del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
Omaggio a François Fontan: una vita per l’Occitania
Proiezione del film “E lhi a lo solelh” e presentazione della ristampa del libro “Etnismo” a cura di Diego Corraine. Con Massimo Garavelli, Dario Anghilante, Fredo Valla.

Sabato 23 febbraio - Ore 21.00 - Sala convegni del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
“Stambecco dove sei?” Serata naturalistica Parchi Alpi Cozie a cura del guardiaparco Luca Maurino.

Martedì 26 febbraio - Ore 21.00 - Sala convegni del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand
“Trabaoujà. Il suono della festa nella tradizione chiomontina”. Presentazione del Cahier n.29 dell’Ecomuseo Colombano Romean “Trabaoujà. Il suono della festa nella tradizione chiomontina” dell’Associazione Eigo y cuento e del libro-CD “Per fè una buona musica, sempre suonare!” dei Parenaperde.

La locandina di Chantar l'Uvern

Cultura

L’ottavo concerto della stagione Chivasso in Musica 2018-19, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è in programma giovedì 14 febbraio alle 21 nel teatro dell’oratorio Carletti di via Don Dublino 16. Il concerto di San Valentino sarà declinato interamente al femminile: la mezzosoprano Barbara Somogyiova, la pianista Orietta Cassini, l’attrice Alessia Pratolongo, la presidente del Rotary Club di Chivasso, Luigina Delmastro Utili, che collabora all’organizzazione dell’appuntamento.
Quattro donne che hanno unito le forze per la riuscita del concerto intitolato “Il golfo di Surriento visto dalla Mole, ovvero da Marechiare al Cacciator del Bosco, a spasso tra le canzoni napoletane e piemontesi”. Il programma proporrà brani di Leone Sinigaglia quali “Il cacciator del bosco”, “Convegno notturno”, “Aria del molino”, “La rana e il rospo”, accanto a brani del canzoniere napoletano come “O sole mio” e “Funiculì Funiculà”. Non mancheranno momenti di intensa liricità dettati dall’elegante scrittura musicale di Francesco Paolo Tosti, re della musica da salotto, con brani come “O dolce sera!”, “Marechiare”, “A vucchella”, accostati a pagine di musica operistica di Mozart e di Mascagni.
La serata sarà conclusa dalla celeberrima “Caruso” di Lucio Dalla e da “Vieni via con me” di Paolo Conte. Il concerto è con ingresso a pagamento, con il posto unico venduto a 10 euro. La biglietteria verrà aperta alle 20.30. Nel portale Internet www.chivassoinmusica è possibile scaricare il programma di sala dettagliato. Per ulteriori informazioni si può scrivere a info@chivassoinmusica.it o chiamare il numero telefonico 011-207.5580.

Cultura

Anche il 2019 vede l’organizzazione di incontri culturali a Palazzo Cisterna, patrocinati dalla Città metropolitana di Torino, a cura di Cromie vivere a colori, associazione no profit che ha come scopo quello di promuovere e divulgare attività culturali e ludiche.
Si parte domani, giovedì 31 gennaio, alle ore 18,00 con la prima parte di un incontro dal titolo “L’uomo e il cosmo – Dal mondo chiuso agli universi infiniti” condotto dall’astrofisico e docente universitario Piero Galeotti.
Con l’ausilio di diapositive, il prof. Galeotti offrirà una visione a 360 gradi della storia delle scoperte sul cosmo, dall'antica Grecia fino ai nostri giorni, delineato le conoscenze e le credenze dell'uomo sulla volta celeste, a partire dalle varie teorie che si sono succedute nei secoli. La seconda parte dell’incontro avrà luogo martedì 12 marzo alle 18,00 sempre a Palazzo Cisterna.
Ingresso libero su prenotazione al 338/2539740.

Piero Galeotti
Professore di Fisica Sperimentale all'Università di Torino, svolge attività scientifica nel campo della fisica astroparticellare. E' famoso per le ricerche di astrofisica neutrinica effettuate nel laboratorio del Monte Bianco e in quello del Gran Sasso per studiare le fasi evolutive finali di stelle che possono esplodere come Supernove. Altre ricerche riguardano lo studio dei raggi cosmici di altissima energia dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). E’ autore di libri e pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Associato al CERN e Vice Presidente del Planetario di Torino. Ha partecipato e partecipa tuttora come relatore di conferenze e incontri in diversi Paesi del mondo. In riconoscimento della sua attività di ricerca, didattica e divulgativa l'Unione Astronomica Internazionale ha attribuito il suo nome al pianetino JR134 (20461) scoperto nel maggio 1999.

Cultura

Sala Consiglieri di Palazzo dal Pozzo della Cisterna ospita, venerdì 1 febbraio alle 18,00, la presentazione del libro di Beatrice Belluschi “Piccola storia della Danza” pubblicato da Neos Edizioni, casa editrice con la meritoria missione di dare voce alle molteplici realtà culturali torinesi. La grande sala al piano nobile della sede aulica della Città metropolitana di Torino, con l’antico parquet e gli imponenti lampadari di cristallo di Boemia, si trasforma per l’occasione in palcoscenico per la presentazione di questo libro che ha l’intento di informare e suggestionare appassionati curiosi dell’arte coreutica e di costituire un prezioso arricchimento per gli allievi delle scuole di danza. Alla presentazione, oltre all’autrice, saranno presenti la ballerina e insegnate Loredana Furno e l’editore Silvia Ramasso. Anna Maria Prina, storica direttrice della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro della Scala di Milano, nella prefazione del libro, sottolinea l’ammirevole intenzione dell’autrice di istruire gli aspiranti ballerini che, purtroppo, molto spesso ignorano le origini della Danza e il suo sviluppo nei secoli. Beatrice Belluschi, direttrice e anima della scuola di danza classica e della compagnia “Il Balletto di Torino”, per l’occasione, lascia momentaneamente le scarpe da punta in borsa e in punta di penna, con grazia e competenza, racconta quando e dove è nata la Danza, perché i nomi dei passi sono in francese, chi sono stati i grandi maestri e i ballerini del passato offrendo ai lettori quelle informazioni di base, le più significative e rilevanti, proprie della grande Arte di Tersicore. Nelle pagine si trovano cenni di tutte le forme di danza meno strutturate che caratterizzano i primi XV secoli per poi approdare alla corte di Versailles dove prendono forma, per la prima volta, rappresentazioni più complesse in cui si combinano musica, danza, costumi ed effetti scenografici. Si passa poi a spiegare il processo di codificazione di movimenti e gesti di braccia e gambe che diventeranno progressivamente l’ abc delle tecniche. Non mancano aneddoti e curiosità suoi grandi protagonisti della danza partendo da Petipa per toccare Diaghilev, Nijinsky, Balanchine, Martha Graham, Margot Fonteyn, Michail Barishnikov, Carla Fracci, senza tralasciare i modernissimi Fred Astaire e Ginger Rogers. Una pubblicazione che vuole essere un compendio indispensabile per tutti coloro che per lavoro o per passione si trovano ad aver a che fare con quest’arte, che è arte in movimento e dunque viva.

Beatrice Belluschi, ballerina, insegnante, coreografa. Inizia l’attività professionale nel Corpo di Ballo dell’Arena di Verona sotto la direzione di Giuseppe Carbone, danzando con Carla Fracci e George Jancu in ‘Giselle’ e ‘Excelsior’. Entra a far parte della Compagnia di Balletto del Teatro Regio di Torino, dove partecipa a tutte le produzioni teatrali con coreografi di fama internazionale (Joseph Russillo, Oscar Araiz, Janine Charrat, Robert North, Hans van Manen, ecc.) e ricoprendo ruoli da solista, tra gli altri, in ‘Raymonda’ accanto a Fernando Bujones e Noëlla Pontois e in ‘Paquita’ con Julio Bocca e Eleonora Cassano. Si diploma a pieni voti Maître de Ballet al Teatro alla Scala di Milano con la direzione di Robert De Warren, presentando una tesi su “Giselle e il Balletto Romantico “. Fonda e dirige dal 1994 una scuola di danza accademica a indirizzo professionale (Il Balletto di Torino) e una Compagnia di Balletto che porta il suo nome, con la quale mette in scena le proprie coreografie prettamente in stile classico e neoclassico. Da affermata professionista della Danza, crede fermamente nel bisogno di divulgare l’Arte di Tersicore nei suoi aspetti non solo tecnici, ma anche teorici, storici e educativi.

Cultura

Sarà Umberto D’Ottavio, deputato nella XVII Legislatura ed ex assessore all’Istruzione, Formazione professionale ed Edilizia scolastica della Provincia di Torino dal 2004 al 2013, il protagonista del primo appuntamento dell’anno a Palazzo dal Pozzo della Cisterna organizzato dall'associazione Amici della Cultura.
L’incontro, che si svolge lunedì 28 gennaio alle ore 17,00 in via Maria Vittoria 12 a Torino, è la presentazione del libro pubblicato da Neos Edizioni "L'inno di Mameli. Una storia lunga 170 anni per diventare ufficiale", un racconto del nostro inno nazionale e il percorso parlamentare, fino all’ufficialità del 4 dicembre 2017, attraverso la voce dell’autore.
L’autore, Umberto D’Ottavio, è il parlamentare che ha inoltrato e sostenuto la proposta di legge affinché l’inno potesse finalmente, dopo 170 anni, diventare il simbolo ufficiale del nostro Paese. L’opera costituisce una testimonianza importantissima del percorso storico e politico dell’inno di Mameli, un testo che si rivolge a un ampio pubblico attraverso un linguaggio volutamente divulgativo nei capitoli storici e impreziosito da una raccolta di curiosità sugli inni nazionali degli altri Paesi.

Umberto D’Ottavio, deputato nella XVII Legislatura, è stato il promotore del riconoscimento del Canto degli Italiani come inno ufficiale della Repubblica diventato legge n. 181 del 4 dicembre 2017. Nato a Cerignola (FG) nel 1961, laureato in Scienze dell’Educazione, ha ricoperto molte cariche pubbliche sul territorio: per due mandati sindaco di Collegno (TO), dove vive con la sua famiglia; assessore all’Istruzione, Formazione professionale ed Edilizia scolastica dal 2004 al 2013 alla Provincia di Torino; presidente della Lega delle Autonomie del Piemonte dal 2000 al 2016. Nella XVII Legislatura è stato membro della Commissione Istruzione e Cultura della Camera dei Deputati e della Commissione Bicamerale per la Semplificazione. Lavora presso l’ASL TO3 nella sede aulica della Certosa di Collegno come funzionario amministrativo. Collabora con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione in qualità di cultore della materia in Storia dell’educazione presso l’Università di Torino.

Calendario prossimi incontri a Palazzo Cisterna:
18 febbraio ore 17,00
L'Italia dei Narcopadrini
Interventi di Benedetto Lauretti e Paolo Palazzo

18 marzo ore 17,00
Il disseccamento rapido dell'ulivo: una calamità del settore agro-alimentare
Intervento di Maurizio Conti

Cultura

È un omaggio interamente dedicato all'arte figurativa di Edmondo Di Napoli e alla sua maestria nel rendere emozionante l’uso del colore, la mostra che l'associazione culturale Qualitaly presenta fino al 25 gennaio nei locali di Casa Olimpia, l’ex casa cantoniera recuperata nel 2005 dall’allora Provincia di Torino e ora assegnata in gestione dalla Città Metropolitana di Torino al Comune di Sestriere. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. “Proponiamo un format di eccellenze, per arricchire di contenuti l’offerta turistica delle Valli Olimpiche, - sottolinea il presidente di Qualitaly, Massimiliano Panero - con un mese fitto di incontri e scoperte, tra arte, cultura, gusto, sapori e tradizioni, e per guidare le grandi unicità dei panorami Unesco a braccetto con le vette più prestigiose del nostro Piemonte".
La predisposizione del calendario di incontri patrocinati dalla Città Metropolitana di Torino è stata resa possibile dalla collaborazione del Comune di Sestriere, dell’Unione Montana Comuni Olimpici, del Consorzio Turistico Via Lattea, dell’ATL “Turismo Torino e provincia” e del portale LangheRoeroMonferrato.net. Il programma degli incontri è stato presentato ufficialmente mercoledì 16 gennaio, in occasione dell'inaugurazione; comprende ospiti di fama, confronti, dibattiti e degustazioni, per "assaporare ad alta quota" storie, racconti e tradizioni di una terra unica. La mostra allestita sino al 25 gennaio a Casa Olimpia è l'occasione per scoprire (o riscoprire) la straordinaria personalità degli olii del maestro Di Napoli, in una carrellata che abbraccia quasi quarant’anni di attività e in un lungo viaggio che, dalle colline di Langa, attraversa tutta l’Italia fino alle marine della sua terra natale, tra nature morte che profumano di cucina tradizionale e vissuto del quotidiano. Pennellate pastose e precise, toni smorzati ma ricchi e vibranti vestono i soggetti di una fertile modulazione cromatica: le opere presentate in mostra a Sestriere testimoniano l'istintività dello stile di Di Napoli e gli accenti del suo pennello. La rassegna vuole essere un piccolo ma significativo tributo al pittore recentemente scomparso, richiamando l'attenzione su quell'arte che, sotto voce ma con alti contenuti, ha saputo farsi strada nel secondo Novecento, senza necessità di scandalo ma con la conferma di una competenza che, affondando le proprie radici nella tradizione stilistica italiana, giunge al contemporaneo.



Cultura

Giunta al secondo anno di attività, l’associazione Sën Gian di Luserna San Giovanni raddoppia gli appuntamenti con il pubblico per presentare il proprio programma culturale, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino.Il primo appuntamento è previsto per sabato 12 gennaio alle 16,30 nella sala convegni di via Beckwith 50, mentre il secondo incontro avrà luogo il 19 alle 16,30 a Pinerolo nella casa Bonadè-Bottino in piazza San Donato 4. A fine pomeriggio verrà offerto un rinfresco. La partecipazione è a titolo gratuito e non occorre prenotarsi.Per informazioni: Tullio Parise 348-0382734, Manuela Campra 348-7933644, ferramenta di Michele Malan in via Ribet a Luserna San Giovanni, telefono 0121-909310, e-mail associazionesengian@gmail.com

UN FILM SULLE MINIERE DEL BETH

Nell’ambito della rassegna MineraLuserna 2019 l’associazione Sën Gian organizza per venerdì 11 gennaio la proiezione del film “Le miniere del Beth - Sulle orme di Pietro Giani”. MineraLuserna da anni non propone unicamente esposizioni di minerali e fossili, ma ha una valenza culturale e didattica fin dalla sua prima edizione, promuovendo la conoscenza e la divulgazione della mineralogia e della paleontologia. Anche nel 2019 vengono organizzate lezioni gratuite nelle scuole della Val Pellice, per avvicinare i ragazzi alle caratteristiche geologiche del territorio. Inoltre sono in programma tre serate aperte al pubblico dedicate alla conoscenza delle caratteristiche geologiche della valle. Il docufilm dedicato alle miniere del Beth, già presentato nelle valli Chisone e Germanasca e a Pinerolo nelle scorse settimane, è nato dalla rilettura delle memorie che il cavalier Pietro Giani (1806 - 1875) scrisse nel 1868 a Lugano, donate in originale dagli eredi all’archivio di Stato di Torino. La famiglia Giani operò a Torino e nelle valli Chisone e Germanasca fin dal XVII secolo, gestendo cave di pietre e marmi. Lo sfruttamento delle miniere di rame del Beth in Val Troncea è rievocato grazie ai numerosi documenti reperiti in valle e alle testimonianze di persone che hanno memoria di quelle vicende, in modo particolare della grande valanga del 1904. Regista del documentario è Fabio Solimini Giani, nipote in terzo grado di Pietro, invitato alla serata dell’11 gennaio.

CON LO SPETTACOLO “WORMHOLE” SI RIDE MA SI RIFLETTE SULL’ATTUALITÀ

Sabato 19 gennaio alle 20,45 nella sala Albarin della Chiesa Valdese, in via Beckwit a Luserna San Giovanni l’associazione Sën Gian presenta “Wormhole”, il primo appuntamento della rassegna di spettacoli a favore di enti e istituzioni locali. Nel 2018 l’iniziativa era stata organizzata per raccogliere fondi da devolvere all’Associazione Nazionale Alpini per il progetto “Aiutaci ad Aiutare”, mirato alla ricostruzione delle aree terremotate del Centro Italia. Nei tre spettacoli previsti nel 2019 si raccoglieranno fondi da destinare al gruppo di iniziativa sul Morbo di Parkinson “I Tremolini”. Lo spettacolo “Wormhole”, con il testo e la regia di Katia Malan, è stato allestito dai ragazzi della sua scuola di teatro ed è una pièce comica, in cui il tempo e lo spazio si confondono attraverso un portale dimensionale, realizzando situazioni esilaranti ma di grande attualità.
Lo spettacolo successivo è in programma domenica 3 febbraio alle 17 nella sala di via Beckwith 50: la compagnia “Teatro Variabile 5” presenterà “Quattro Donne si raccontano”, con i testi e la recitazione di Fiammetta Gullo e la regia di Claudio Raimondo.
Sabato 9 marzo alle 20,45 nella chiesa di San Giovanni Battista, in strada del Saret 4 a Luserna San Giovanni, si terrà invece il concerto “Ciak si suona!”, proposto dai giovani della Power Flower Orchestra di Saluzzo.