I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Cultura

Sabato 15 febbraio sarà l’associazione Sbandieratori e Musici Città di Grugliasco ad animare e a rendere ancora più interessante la visita a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città Metropolitana di Torino.
Appuntamento alle ore 10,00 in via Maria Vittoria 12 per una mattinata che inizierà nel cortile d’onore con l’esibizione degli sbandieratori e proseguirà con un tour guidato che attraverserà gli ambienti della biblioteca, le sale settecentesche e, percorrendo lo scalone d’onore, il piano nobile con gli arredi, le vetrate e i preziosi soffitti a cassettoni.
Le visite a Palazzo Cisterna, tutte gratuite , si effettuano su prenotazione telefonica al numero 011-8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Per prenotare le visite del sabato o quelle in giorni feriali si può anche inviare una e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it.
Le prossime visite del sabato mattina si svolgeranno il: 14 marzo, 18 aprile, 23 maggio, 20 giugno, 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre e 19 dicembre.

http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2020/visita_palazzo_cisterna/index.shtml


Associazione Sbandieratori e Musici Città di Grugliasco

L'Associazione è nata nel 1986 come gruppo “Borgo del Gerbo” in seno al comitato organizzatore del tradizionale "Palio della Gru". Il Palio si svolge ogni anno la prima domenica di giugno a Grugliasco e rievoca gli avvenimenti accaduti nel 1599, dopo la cessazione della pestilenza che dilagò in tutto il Nord Italia. L’associazione ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti durante manifestazioni turistiche, tornei, feste cittadine e rassegne promozionali. Dal 1991 al 2014 è stata affiliata alla Lega Italiana Sbandieratori e ha partecipato agli annuali campionati italiani. Nel 2000 ha organizzato il Campionato Nazionale Sbandieratori della LIS, che si è svolto a Torino nelle piazze Castello e Palazzo di Città e nel cortile del Castello del Valentino. Dal 2015 l’associazione è affiliata alla Federazione Italiana Sbandieratori. Nel 1994 ha dato vita ad una scuola per piccoli sbandieratori e tamburini, che propone ai bambini e ai ragazzi delle scuole di Grugliasco e altri Comuni vicini regolari corsi per imparare a destreggiarsi con la bandiera o la ritmica dei tamburi. Attualmente il Gruppo è composto da circa 60 elementi tra gonfaloniere (o vessillifero), tamburini (con rullanti e timpani), chiariniste, sbandieratori e sbandieratrici; tutti rigorosamente vestiti in costumi d'epoca. Il loro repertorio artistico, tra rulli di tamburi e squilli di chiarine, si articola in esibizioni singole, di coppia e di squadra, sviluppando figure via via più complesse, oltre ad un’articolata coreografia presentata durante le sfilate accompagnate dalle note dei Musici. Il fiore all'occhiello è senz'altro l'esibizione notturna, durante la quale, nel buio della notte, bandiere fluorescenti volteggiano all'incessante ritmo dei tamburi.

www.sbandieratorigrugliasco.it

 

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Cultura

Giovedì 6 febbraio alle 11 in via Lagrange 7 è in programma il primo evento delle celebrazioni per il centenario della fondazione della sezione di Torino dell’Associazione Nazionale Alpini, la prima in Italia, conosciuta come “La Veja” e costituita il 6 febbraio del 1920. Alla presenza di autorità civili e militari verrà scoperta una targa commemorativa della fondazione, che avvenne nel palazzo che al tempo ospitava il Circolo Ufficiali in congedo. Le celebrazioni vivranno il loro momento centrale sabato 6 e domenica 7 giugno, con una serie di eventi che si apriranno con l’alzabandiera in piazza Castello e una Messa nella chiesa reale di San Lorenzo. Fanfare e cori alpini si esibiranno nelle piazze e nelle vie centrali della città, mentre si potrà cenare con gli Alpini in piazza Vittorio Veneto. Domenica 7 è  in programma una sfilata al suono delle fanfare alpine da piazza Carlo Felice a piazza Vittorio.

QUANDO NACQUE “LA VEJA”

Migliaia di Alpini reduci della Grande Guerra erano tornati da qualche mese alle loro case, quando, nel novembre del 1919 a Morgex, in occasione dello scoprimento della lapide in onore della medaglia d'oro al valor militare Capitano alpino Giuseppe Garrone, caduto il 18 dicembre 1917 sul Monte Grappa, alcune autorità civili e militari espressero il desiderio di costituire la prima Sezione della neonata Associazione Nazionale Alpini fondata in luglio a Milano. Nel gennaio del 1920 nello studio dell'avvocato torinese Guido Operti si riunirono i promotori, per iniziare la stesura di uno Statuto sociale. Il 6 febbraio al Circolo Ufficiali in congedo di via Lagrange si tenne l’assemblea costituente della Sezione di Torino, i cui componenti, tutti ufficiali in congedo o in servizio, stabilirono di non attribuire alcun riferimento politico alla Sezione, semplicemente considerandola una diramazione dell’ANA, fondata sette mesi prima a Milano. Primo presidente della Sezione fu il generale Andrea Cerri. Dopo le prime riunioni al caffè Fiorina di via Pietro Micca, all'Albergo dei due Mondi in via Saluzzo e al caffè Romano di piazza Castello, la Sezione fissò la sua sede alla cosiddetta “Rotonda” in via Bertola angolo via Stampatori, dove oggi ci sono i giardini La Marmora. Nel settembre 1920 la Sezione era già in grado di organizzare una sfilata di 120 soci da piazza San Carlo alla caserma Rubatto, per un gemellaggio ideale con gli Alpini in armi.
Nel periodo tra le due guerre mondiali la Sezione torinese crebbe numericamente e organizzativamente e rivendicò in più occasioni, se non l’autonomia, quantomeno la pari dignità con la sede milanese dell’ANA. Nel 1961, nel Centenario dell'Unità d'Italia, fu “La Veja” ad organizzare ed ospitare la 34ª Adunata Nazionale, la prima in cui si superò il numero di centomila partecipanti: un successo replicato nel 2011 per il 150° anniversario dell’Unità nazionale, con ben cinquecentomila partecipanti.
L’ANA non è e non è mai stata una semplice associazione di Penne Nere reduci dai conflitti bellici o dal servizio militare in tempo di pace. Sono innumerevoli gli esempi della solidarietà concreta che la Sezione di Torino ha saputo mettere in campo in occasione di catastrofi ed emergenze nazionali, come i terremoti del maggio 1976 in Friuli e del novembre 1980 in Irpinia. Oggi “La Veja” può contare su di un nucleo di volontari della Protezione Civile composto da oltre 250 soci, che operano in tutta Italia e all’estero, vivendo e testimoniando con il loro impegno il motto “Gli Alpini ci sono sempre!”.

Cultura

Itaca? Una volta era nel Mar Baltico
Mercoledì 29 gennaio al Teatro San Giuseppe di Torino

Si intitola“Omero nel Baltico. Le origini nordiche dell’Odissea e dell’Iliade”, ed è un libro che sovverte, basandosi su solide argomentazioni, tutte le conoscenze di carattere geografico che hanno finora accompagnato la lettura dei grandi poemi omerici. Per consentire al suo autore, Felice Vinci, di presentarlo al pubblico torinese, l’Associazione Ex Allievi del Collegio San Giuseppe, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, ha organizzato un incontro che si terrà nel teatro del Collegio (ingresso da via Andrea Doria 18, Torino) mercoledì 29 gennaio alle 20.30. Insieme a Vinci, e introdotti dal presidente dell’Associazione Ex allievi del Collegio San Giuseppe, Dario Tarozzi, presenteranno “Omero nel Baltico” (Palombi editore) Fratel Adalberto Valerani, professore di latino e greco ed ex preside del Liceo classico del Collegio San Giuseppe, e il notaio torinese Mario Enrico Rossi, ex allievo del medesimo liceo sangiuseppino.
Secondo la tesi contenuta in “Omero nel Baltico”, il reale scenario dei poemi omerici è identificabile non nel Mediterraneo, ma nell’Europa settentrionale: le saghe che hanno dato loro origine provengono dal Baltico e dalla Scandinavia, dove nel II millennio a.C. fioriva una splendida età del bronzo; le portarono in Grecia, in seguito al tracollo dell’optimum climatico, i grandi navigatori che nel XVI secolo a.C. fondarono la civiltà micenea: essi ricostruirono nel Mediterraneo il loro mondo originario, in cui si erano svolte la guerra di Troia e le altre vicende della mitologia greca. Una tesi ben suffragata da molti dati oggettivi raccolti da Vinci in anni di attente ricerche.

La locandina dell'incontro

 

 

Cultura

Triplice appuntamento nel mese di febbraio per la rassegna Chivasso in Musica 2020, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. Domenica 9, nel corso dell’investitura dell’Abbà Ugo, si esibirà il coro della Cattedrale di Ivrea, mentre sabato 15 sarà la volta del coro polifonico di Lanzo e lunedì 24 si terrà un concerto dell’orchestra giovanile d’archi Archeia.
Domenica 9 febbraio alle 15,30 in Duomo sarà celebrata la Messa solenne per l’investitura del LXVII Abbà, impersonato da Ugo Novo. Il rito sarà presieduto dal vescovo di Ivrea monsignor Edoardo Aldo Cerrato. Il coro della Cattedrale di Ivrea sarà diretto da Maria Ausilia Fiorina. Alla consolle dell’organo Felice Bossi del 1843 siederà l’organista e compositore canavesano Sandro Frola. Collabora all’organizzazione dell’evento la Pro Loco Chivasso l’Agricola.
Nel concerto delle Bele Tôlere di sabato 15 febbraio alle 21 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli il coro polifonico di Lanzo, diretto da Simone Bertolazzi, svilupperà un programma “profano”, incentrato sull’eleganza, sulla femminilità e sul fascino sviluppato dalla vocalità contemporanea. Al termine del concerto la pasticceria Bonfante offrirà il tradizionale zabaglione con i Nocciolini.
Il concerto di Carnevale di lunedì 24 febbraio alle 21 nel teatro dell’Oratorio Carletti avrà come protagonista un’orchestra giovanile d’archi emergente, l’Archeia, che, sotto la direzione di Giacomo Pomati farà ascoltare musiche di Grieg (Holberg Suite), Mendelssohn (Sinfonia numero 10 in Si minore per archi, MWN 10), Bartók (Danze popolari rumene) e Britten (Simple Symphony, opera 4).
L’ingresso ai concerti è con libera offerta. Per saperne di più: www.chivassoinmusica.it

Cultura

Con la visita di quattro scolaresche alla mostra "I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza" è stato celebrato stamani a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna il Giorno della Memoria. La mostra, curata dalla Città Metropolitana di Torino e dal Centro internazionale di studi "Primo Levi" nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore e scienziato torinese, è prorogata sino a venerdì 31 gennaio.
La proroga ha consentito di inserire la mostra nel calendario delle iniziative che il 27 gennaio di ogni anno commemorano le vittime dell'Olocausto: fu proprio il 27 gennaio 1945 il giorno in cui le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Avevano richiesto e hanno ottenuto di poter visitare l'allestimento nella giornata del 27 gennaio una classe terza media degli Istituti Riuniti Salotto e Fiorito di Rivoli, una quinta dell'Istituto di Istruzione Superiore Gobetti Marchesini Casale Arduino di Torino, una terza e una quinta dell'Istituto Giulio Natta di Rivoli. Gli studenti hanno incontrato nella Sala Consiglieri della sede aulica della Città Metropolitana il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, lo storico e collaboratore del Centro Studi Primo Levi Guido Vaglio, i responsabili del Centro stesso e i funzionari del Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana, che hanno coordinato a partire dall'ottobre scorso la visita di un'ottantina di istituti scolastici alla mostra, con la presenza di circa 2000 studenti e dei loro insegnanti.
Il Vicesindaco Marocco ha sottolineato il contributo della mostra al contrasto all'indifferenza che rischia di circondare argomenti come l'Olocausto, mentre il professor Vaglio si è soffermato sul valore della testimonianza di Primo Levi e sulla sua poliedrica figura di scienziato, scrittore, poeta, testimone della Shoah e semplice cittadino torinese. "Uno degli obiettivi del Centro Studi, - ha spiegato Vaglio - è appunto di far conoscere Primo Levi anche al di là della sua figura di testimone della Shoah. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo, ma Levi era anche un chimico appassionato di tutte le discipline scientifiche, di etimologia e di giochi di parole. Era un uomo pieno di interessi e curiosità verso il mondo. Il suo modo di scrivere esprimeva inoltre una pacatezza e una precisione che sono un esempio per tutti ancora oggi".
La mostra "I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza" è ad ingresso libero dal lunedì al venerdi dalle 9 alle 16. Oltre agli studenti, sono numerosi i cittadini che la visitano ogni giorno, in questi tempi confusi da troppe false notizie e da striscianti revisionismi; tempi in cui tornano a ripetersi drammatici episodi di discriminazione e di antisemitismo. Particolarmente suggestiva la collocazione a Palazzo Cisterna, tra stucchi e arredi d'epoca, dove tra lo scalone di marmo e i corridoi aulici si stagliano scale metalliche in alluminio, pannelli illuminati, percorsi a tunnel che disegnano gli aspetti della vita di un uomo che è stato chimico, scrittore, deportato nel campi di sterminio di Auschwitz, testimone e divulgatore della storia più drammatica del '900, padre di famiglia e cittadino torinese.
La mostra, ideata e realizzata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva e allestita dall'architetto Cavaglià, è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.
Ulteriori informazioni sono reperibili nel sito Internet della Città metropolitana alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2019/primo_levi/


Cultura

L’associazione di promozione sociale Sën Gian di Luserna San Giovanni propone in questo inizio 2020 una nuova rassegna di tre eventi che si svolgeranno in diversi luoghi della Val Pellice e del vicino Pinerolese per unire, idealmente e realmente, temi di grande portata e di interesse generale con una gastronomia sostenibile e di qualità. L’idea si collega alla “Vetrina degli autori nascosti”, proposta nel 2018 in occasione della mostra mercato del libro antico di Luserna, in cui Sën Gian aveva dato voce proprio agli autori che, per ragioni le più disparate, ritenevano di non voler pubblicare i loro scritti ma di tenerli per così dire nel cassetto.
Proprio per esprimere parole che normalmente non si ascoltano per mancanza di occasioni o semplicemente per condividere insieme pareri e pensieri, Sën Gian nei prossimi mesi organizzerà, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, alcune serate in cui, oltre a soddisfare il corpo con il piacere della buona tavola, si condivideranno riflessioni a braccio, letture, interventi collettivi e individuali su argomenti d’attualità. La rassegna “Mangiar Parlando-Nutrimento della mente, cultura del cibo” prevede oltre a una buona cena in compagnia, la partecipazione attiva e volontaria del pubblico, in una sorta di dialogo plurimo sui temi indicati.
Il primo appuntamento avrà luogo venerdì 31 gennaio alle 19 all’Agriturismo Del Molino di via Molino Nuovo 10 a Bibiana e avrà come titolo “Diversità, estraneità, vicinanza”. La serata è organizzata in collaborazione con la cooperativa sociale “La Tarta Volante”, una realtà nota nel Pinerolese per il suo lavoro in materia di inclusione delle persone svantaggiate.
Venerdì 6 marzo alla biblioteca comunale di Osasco è in programma l’incontro “Ambiente, natura, alimentazione”, seguito da una cena alla trattoria “I doj Botalin”. Venerdì 8 maggio all’Ostello Villa Olanda si parlerà invece di “Viaggiare, migrare, incontrare”, in una serata organizzata in collaborazione con la Commissione Sinodale per la Diaconia.
Gli eventi sono ovviamente accessibili e aperti a tutti. Le cene hanno una quota di partecipazione di 23 euro per i soci di Sën Gian e 25 per i non soci. Per le prenotazioni si possono contattare la ferramenta di Michele Malan, in via Ribet a Luserna San Giovanni, telefono 0121-909310, il presidente di Sën Gian, Tullio Parise al numero di cellulare 348.0382734, la vicepresidente Manuela Campra al 348-7933644. Si può anche scrivere all’indirizzo associazionesengian@gmail.com

Cultura

È stata prorogata sino a venerdì 31 gennaio aPalazzo Cisterna la mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza”, curata dalla Città Metropolitana di Torino e dal Centro internazionale di studi “Primo Levi” nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore e scienziato torinese.
La proroga ha consentito di inserire la mostra nel calendario delle iniziative per il Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto: fu proprio il 27 gennaio 1945 il giorno in cui le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Dal 10 ottobre giorno dell'inaugurazione ad oggi sono già un’ottantina gli istituti scolastici che l'hanno visitata, con la presenza di circa 2000 studenti e dei loro insegnanti. La proroga di un mese consente ad altre scuole di programmare la tappa in un percorso particolarmente istruttivo. Hanno richiesto di visitare la mostra proprio nella giornata del 27 gennaio una classe terza media degli Istituti Riuniti Salotto e Fiorito di Rivoli, una quinta dell’Istituto di Istruzione Superiore Gobetti Marchesini Casale Arduinodi Torino, una terza e una quinta dell’Istituto Giulio Natta di Rivoli.
Particolarmente suggestiva la collocazione a Palazzo Cisterna, tra stucchi e arredi d'epoca, dove tra lo scalone di marmo e i corridoi aulici si stagliano scale metalliche in alluminio, pannelli illuminati, percorsi a tunnel che disegnano gli aspetti della vita di un uomo che è stato chimico, scrittore, deportato nel campi di sterminio di Auschwitz, testimone e divulgatore della storia più drammatica del '900, padre di famiglia e cittadino torinese.
La mostra è ad ingresso libero dal lunedì al venerdi dalle 9 alle 16. Oltre agli studenti, sono numerosi i cittadini che la visitano ogni giorno, in questi tempi confusi da troppe false notizie e da striscianti revisionismi; tempi in cui tornano a ripetersi drammatici episodi di discriminazione e di antisemitismo.
La mostra, ideata e realizzata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva e allestita dall'architetto Cavaglià, è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.
Ulteriori informazioni sono reperibili nel sito Internet della Città metropolitana alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2019/primo_levi/

Cultura

Proseguono anche nel 2020 le visite guidate e animate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città Metropolitana di Torino.
Gli appuntamenti, tutti gratuiti, sono previsti un sabato al mese con inizio alle ore 10 e rispetteranno il seguente calendario: 18 gennaio, 15 febbraio, 14 marzo, 18 aprile, 23 maggio, 20 giugno, 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre e il 19 dicembre.
Palazzo Dal Pozzo della Cisterna è sempre aperto ai visitatori con prenotazione telefonica ai numeri 011-8612644, 011-8617100 oppure inviando un’e-mail all’indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.
Sabato 18 gennaio alle 10 la visita sarà animata dal gruppo storico “La lavandera e ij lavandè 'd Bertula”, un’importante realtà storica e culturale che da anni racconta con passione l’attività dei lavandai che operavano nella borgata Bertolla di Torino fino agli anni ’60, quando il loro lavoro venne sostituito dalle lavatrici meccaniche.
In occasione dell’apertura mensile dedicata al tour animato, i cittadini avranno la possibilità di visitare anche la mostra “Il mondo di Primo Levi – Una strenua chiarezza” che fino al 31 gennaio è allestita nella sede aulica della Città metropolitana di Torino. Nell’anno delle celebrazioni per la nascita di Primo Levi, la Città metropolitana di Torino, socia del Centro internazionale di studi a lui dedicato, ospita nella sede di via Maria Vittoria un percorso in sei sezioni curato da Fabio Levi e Peppino Ortoleva che conduce il visitatore dall'infinitamente piccolo dell'atomo di carbonio, al viaggio agli inferi di Auschwitz.
www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2019/primo_levi/

Cultura

Si è conclusa a dicembre, con l’apprezzata esibizione del gruppo storico La Contessa d’ Mirafiur e ‘l so seguit, la stagione 2019 delle visite a Palazzo Cisterna, un appuntamento mensile che da diversi anni la Provincia di Torino prima, la Città metropolitana oggi, propone e promuove.

Un bilancio più che positivo per l’attività che si svolge un sabato al mese, appuntamento ormai diventato consueto che negli anni coinvolge sempre un pubblico attento e numeroso. Le sale auliche, gli arredi, i dipinti così come l’immenso patrimonio culturale custodito nella Biblioteca di storia e cultura del Piemonte Giuseppe Grosso che trova collocazione al piano terra di Palazzo Cisterna e che è oggetto del percorso di visita, sono elementi di indiscusso interesse dei visitatori che apprezzano il tour.

Un elemento affascinante che viene proposto durante la visita è senza dubbio l’animazione dei gruppi storici. Attingendo dall’Albo dei gruppi storici che, ormai più di dieci anni fa, la Provincia di Torino ha censito e raccolto, ogni apertura è accompagnata da un intrattenimento del gruppo che di volta in volta cambia raccontando cose diverse. Si va dalle rappresentazioni teatrali storiche, alle esibizioni di combattimenti, ai balli e alle testimonianze di un passato che ha contraddistinto il nostro territorio.

Un ringraziamento a tutti i Gruppi che quest’anno sono stati ospiti di Palazzo Cisterna: La lavandera ed ij lavandè 'd Bertula, Ventaglio d’Argento, Principi Dal Pozzo, Savoia Carignano, Accademia Scrima, Vittorio Amedeo II, Stato maggiore Napoleonico Dipartimento della Dora, Credendari del Cerro, Historia Subalpina e naturalmente La Contessa d’ Mirafiur e ‘l so seguit.

Le visite a Palazzo, con inizio alle ore 10,00,  proseguono nei sabati del 2020 con il seguente calendario:

18 gennaio, 15 febbraio, 14 marzo, 18 aprile, 23 maggio, 20 giugno, 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre e 19 dicembre.

L'ingresso è come sempre gratuito, con prenotazione al numero 011.8612644, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13, oppure al numero 011.8617100 il lunedì e il giovedì dalle 9,30 alle 17, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9,30 alle 13. Per prenotare la visita si può anche inviare un'e-mail all'indirizzo urp@cittametropolitana.torino.it. Le visite si effettuano con un minimo di dieci adesioni. Il complesso è anche visitabile sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì, per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.

Cultura

Il settimo e ultimo concerto del 2019 della stagione “Chivasso in Musica”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è in programma giovedì 26 dicembre alle 21 nella chiesa di santa Maria degli Angeli. Protagonista dell’appuntamento sarà la Corale Polifonica di Sommariva Bosco, complesso diretto da Adriano Popolani che svilupperà un programma interamente dedicato al significato del Natale, interpretato da compositori che vanno dal Barocco ai giorni nostri. Sant’Alfonso Maria dei Liguori, nobile partenopeo vissuto a cavallo tra il Seicento e il Settecento, è l’autore del celeberrimo “Tu scendi dalle stelle”, ma anche del brano in lingua napoletana “Quanno nascette ninno”, che sarà eseguito durante il concerto. La musica contemporanea sarà rappresentata dal “Beata viscera” di Roberto Di Marino, dall’Ave Maria di Franz Biebl e da “A babe is born” di William Mathias. Non mancheranno l’evergreen “Stille Nacht” di Franz Gruber e i canti tradizionali, tra cui l’Adeste fideles e il “Nèt dè Tsallende” in lingua franco-provenzale valdostana di Paolo Manfrin.
Il concerto rientra nel cartellone delle iniziative natalizie ed è sostenuto dall’assessorato al Commercio della Città di Chivasso. Alla serata parteciperà la Confraternita enogastronomica del Sambajôn e dij Nôaset. L’ingresso sarà come di consueto con libera offerta a partire dalle 20,30.
Il primo appuntamento di Chivasso in Musica nel 2020  è invece in programma sabato 18 gennaio alle 21 nel teatro dell’Oratorio Carletti. Sarà il tradizionale concerto di San Sebastiano, una serata con gli Abbà del Carnevale tra il serio e il faceto con l’Arsnova Orchestra, diretta da Fulvio Creux, con la soprano Ilaria Alida Quilico, il tenore Omar Mancini e Floriano Rosini all’euphonium. Domenica 19 alle 18,30 nel Duomosi celebrerà la Messa di San Sebastiano, patrono del Magnifico Coro degli Abbà, presieduta dal Canonico don Davide Smiderle, prevosto della Collegiata e Priore degli Abbà. La funzione sarà accompagnata dalla Corale di Bairo diretta da Andrea Giovando e dall’organista Gianmattia Gandino.
Per informazioni si può consultare il portale Internet www.chivassoinmusica.it o scrivere a info@chivassoinmusica.it