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Cittàmetropolitana di Torino

Primo Levi

OLTRE 2MILA STUDENTI HANNO VISITATO LA MOSTRA A PALAZZO CISTERNA

Un grande riscontro per la Città metropolitana che l'ha promossa e per il Centro Internazionale di Studi Primo Levi che l'ha curata, ha rappresentato l'afflusso, nei tre mesi di apertura, di ben 100 classi con oltre 2000 studenti di Scuole Secondarie di primo e secondo grado e di Istituzioni Formative, in visita alla Mostra " I MONDI DI PRIMO LEVI una srenua chiarezza", che si è chiusa il 31 gennaio 2020  a Palazzo Cisterna.

Questa edizione della Mostra, tornata a Torino dopo l'allestimento in varie città in Italia ed all'estero, è stata pensata per la partecipazione privilegiata del mondo della scuola, oltre che ad essere aperta a tutta la cittadinanza.

Le migliaia di studenti, accompagnati dai loro insegnanti, bene hanno colto lo spirito della mostra: quello di far conoscere e riflettere sulla poliedricità dell'uomo Primo Levi, sui suoi "mondi" oltre ed inseme alla vicenda centrale della sua vita "Auschwitz". Primo Levi ha parlato ancora ai giovani ed ai loro docenti con questa esposizione che, sezione dopo sezione, pannello dopo pannello, illustra i suoi "mondi" e offre moltissimi spunti derivanti dalla ricchezza della sua esistenza.

La stragrande maggioranza degli studenti in visita conosceva Primo Levi e le sue opere letterarie attraverso la scuola: "Se questo è un uomo", "Il Sistema periodico" e "La Tregua"

Far conoscere  l'altro Primo Levi è stato lo sforzo dei docenti e di quanti hanno guidato la visita delle innumerevoli classi: l'Associazione Amici del Centro Primo Levi ed il CESEDI per Città metropolitana, che si è occupato di veicolare l'informazione al modo della scuola e ha curato l'organizzazione delle visite delle classi.


IL 27 NOVEMBRE 2019 A PALAZZO CISTERNA

È stata prorogata sino a venerdì 31 gennaio a Palazzo Cisterna la mostra "I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza", curata dalla Città metropolitana e dal Centro internazionale di studi "Primo Levi" nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore e scienziato torinese.
La proroga ha consentito di inserire la mostra nel calendario delle iniziative per il Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto: fu proprio il 27 gennaio 1945 il giorno in cui le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Avevano richiesto e hanno ottenuto di poter visitare l'allestimento nella giornata del 27 gennaio una classe terza media degli Istituti Riuniti Salotto e Fiorito di Rivoli, una quinta dell'Istituto di istruzione superiore Gobetti Marchesini Casale Arduino di Torino, una classe terza e una quinta dell'Istituto Giulio Natta di Rivoli.
Gli studenti hanno incontrato nella sala consiglieri della sede aulica della Città metropolitana il vicesindaco metropolitano Marco Marocco, lo storico e collaboratore del Centro studi Primo Levi Guido Vaglio, i responsabili del Centro stesso e i funzionari del Centro servizi didattici della Città metropolitana, che hanno coordinato a partire dall'ottobre scorso la visita di un'ottantina di istituti scolastici alla mostra, con la presenza di circa 2000 studenti e dei loro insegnanti.
Il vicesindaco Marocco ha sottolineato il contributo della mostra al contrasto all'indifferenza che rischia di circondare argomenti come l'Olocausto, mentre il professor Vaglio si è soffermato sul valore della testimonianza di Primo Levi e sulla sua poliedrica figura di scienziato, scrittore, poeta, testimone della Shoah e semplice cittadino torinese. "Uno degli obiettivi del Centro studi" ha spiegato Vaglio "è appunto di far conoscere Primo Levi anche al di là della sua figura di testimone della Shoah. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo, ma Levi era anche un chimico appassionato di tutte le discipline scientifiche, di etimologia e di giochi di parole. Era un uomo pieno di interessi e curiosità verso il mondo. Il suo modo di scrivere esprimeva inoltre una pacatezza e una precisione che sono un esempio per tutti ancora oggi".

La mostra è ad ingresso libero dal lunedì al venerdi dalle 9 alle 16. Oltre agli studenti, sono numerosi i cittadini che la visitano ogni giorno, in questi tempi confusi da troppe false notizie e da striscianti revisionismi; tempi in cui tornano a ripetersi drammatici episodi di discriminazione e di antisemitismo.

La mostra, ideata e realizzata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva e allestita dall'architetto Cavaglià, è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.

UNA CITTÀ MOBILITATA PER NON DIMENTICARE L'ORRORE DELLA SHOAH

Un fitto calendario di appuntamenti pubblici per ricordare la tragedia della Shoah con uno sguardo rivolto al presente e al futuro. Questo il senso delle iniziative per il Giorno della Memoria 2020 promosse e organizzate a Torino dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e dal Polo del ‘900. Il programma coinvolge attivamente i giovani con l'obiettivo di una "staffetta generazionale" che garantisca la continuità delle conoscenze ela comprensione del significato delle tragedie della storia, assolvendo al dovere della memoria.
Lunedì 27 gennaio dalle 10 in avanti Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale in via Alfieri 15 a Torino, diventerà il "palazzo della memoria" con incontri, letture, proiezioni, immagini. Per un'intera mattinata verranno coinvolti gli studenti di varie classi, dai più giovani ai giovanissimi, in un percorso interattivo che, partendo proprio dal racconto di quanto avvenuto 75 anni fa, li avvicina a quanto accade nel mondo ai giorni nostri e li invita a riflettere su cosa oggi vogliano dire deportazione, prevaricazione, abuso, ingiustizia. Suddivisi in gruppi gli studenti parteciperanno a diversi incontri: con gli storici dell'Istoreto che illustreranno (con le immagini cartografiche sui conflitti nel mondo) il concetto di genocidio; con le foto scattate da Paolo Siccardi, photoreporter con all'attivo un'intensa attività di reportage internazionali, che proporrà un parallelo di immagini tra i lager nazisti e le nuove guerre, discriminazioni e violenze contemporanee e tra i disegni di Thomas Geve che raccontano i lager di Auschwitz e Buchenwald e quelli realizzati dai bambini di Sarajevo durante l'assedio nei primi anni '90. saranno protagonisti delle letture e dei momenti d'incontro che si svolgeranno anche nell'aula del Consiglio regionale: l'avvocato Bruno Segre, testimone delle leggi razziali e dell'antifascismo; l'Ufficio Scolastico regionale del Piemonte, che presenterà il trailer del film "La stella di Andra e Tati", il primo cartone animato rivolto ai ragazzi che racconta la Shoah; Edoardo De Bernardis, allenatore di pattinaggio artistico e danza su ghiaccio, che presenterà i filmati di alcune esibizioni sulle note di "Schindler's List" e "La vita è bella"; il cantautore Carsico, che presenterà le sue canzoni attinenti al tema della Giornata della Memoria.
Il Consiglio regionale ha concesso il patrocinio al concerto "Un contrappunto a due voci: musica dall'abisso", che si terrà la sera del 25 gennaio alle 21 al Conservatorio Giuseppe Verdi e sarà dedicato a Primo Levi e Elie Wiesel.
Lunedì 27 nell'area spazi OFF TOPIC di via Pallavicino 35, Torino si svolgeranno una serie di iniziative sostenute dal Comitato Resistenza e Costituzione: l'installazione della mostra fotografica su un viaggio realizzato nel 2019 alla ricerca delle rovine d'Europa fra Buchenwald e Stare Jarozowice; l'incontro-dibattito in collaborazione con Goethe Institut, Istoreto e Museo Diffuso della Resistenza sui campi di sterminio e la figura di Imre Kertész, scrittore sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti e Premio Nobel per la letteratura nel 2002; la performance teatrale di video, arte e musica dal vivo "Jedem Das Seine", che riprende la storia del campo di concentramento di Buchenwald. Il Polo del '900 ha elaborato un programma di attività che, sino a giovedì 6 febbraio, avrà come baricentro la sede di via del Carmine 14 e i luoghi della memoria della deportazione: dai percorsi in città alla ricerca delle pietre d'inciampo ai laboratori per bambini in collaborazione con le biblioteche civiche, dagli appuntamenti per le scuole come la rassegna la "Cineteca della Deportazione" al teatro e alla musica.
Il mattino del 27 gennaio si aprirà con una proiezione rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Sullo schermo la storia di Funny Ben-Ami, la tredicenne che riuscì a guidare un gruppo di altri bambini ebrei dalla Francia alla Svizzera, scappando dalla persecuzione nazista. Per tutta la giornata è prevista l'apertura straordinaria del Museo Diffuso della Resistenza. Il percorso multimediale interattivo dell'allestimento permanente conduce il visitatore in un viaggio virtuale di Torino nel decennio che va dall'approvazione delle norme razziali del 1938 alla promulgazione della Costituzione nel 1948. Due gli spettacoli teatrali serali. Con "Il caso Kaufmann", ispirato alla vera storia di Lehmann Katzenberger, in scena al Polo del ‘900, saranno messe in scena le conseguenze dell'odio e del pregiudizio razziale attraverso la storia di un uomo ebreo condannato a causa di una falsa accusa. Le pietre d'inciampo prenderanno invece vita al Teatro Vittoria, raccontando, fra musica e parole, la storia dei deportati italiani.

Innumerevoli, anche in tutto il territorio metropolitano, le iniziative che celebrano il Giorno della Memoria. Alla Casa della Musica di Castellamonte, ad esempio, domenica 26 gennaio alle 16,30 il duo Aine dedicherà una performance speciale alla Shoah e alle vittime dell'Olocausto, ideata dall' insegnante di viola e arpa dell'associazione Filarmonica Castellamonte, Veronica Lo Surdo Il pubblico sarà parte attiva del concerto-spettacolo e verrà letteralmente immerso nella scena, per conoscere il vissuto di coloro che hanno dovuto subire quelle atrocità; ma in modo semplice, quasi in punta di piedi, attraverso il racconto di una bambina deportata in un lager nazista insieme alla madre e alle sorelle. Una di quelle bambine troverà la forza per andare avanti, insieme alla sua famiglia, nonostante tutto. È una storia che insegna come la speranza e la bontà d'animo siano le armi più efficaci contro le ingiustizie e gli orrori come quelli della Seconda Guerra Mondiale. La parola e il suono melodioso della viola diventano "un filo rosso" che avvolge lo spettatore e lo conduce "oltre", verso ciò che spesso solo gli occhi di chi è molto piccolo possono esprimere e raccontare, con "La Musica della Memoria".


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(05 febbraio 2020)