Cultura
Dal 2 al 10 luglio torna, presso il Parco culturale Le Serre di Grugliasco, l’appuntamento con il Festival Internazionale Sul Filo del Circo di Fondazione Cirko Vertigo, la principale manifestazione nazionale di Circo Contemporaneo per storicità e qualità degli spettacoli proposti, giunto quest’anno alla sua ventesima edizione. Undici le compagnie internazionali ospiti del festival. Tema di questa edizione: la creatività al femminile, in tutte le sue declinazioni. I biglietti per assistere agli spettacoli sono acquistabili su Vivaticket al link https://www.vivaticket.com/it/cerca-biglietti/grugliasco, presso gli uffici di Fondazione Cirko Vertigo all’interno del parco culturale Le Serre o, durante i giorni del festival, dopo le 18 presso il teatro Le Serre.
Durante i giorni del festival è in programma, all’interno dello Chalet Allemand, nel parco culturale Le Serre di Grugliasco, una mostra dedicata a Eugenio Guglielminetti, scenografo, costumista, pittore e scultore, con la quale si intende rendere omaggio al suo genio artistico a cento anni dalla nascita attraverso non solo l’esposizione di alcune delle sue opere ma anche con la lettura, a cura dell’attrice comica Luisella Tamietto, di passi de Il carro volante, opera letteraria del Maestro Guglielminetti.
Il festival gode del sostegno di Città di Grugliasco, Regione Piemonte, del patrocinio di Città Metropolitana di Torino e Acci - Associazione Circo Contemporaneo Italia e della collaborazione di Società Le Serre e Fondazione Piemonte dal Vivo. Grazie a quest’ultima collaborazione il festival rientra in una più ampia programmazione estiva su base regionale, con la quale Piemonte dal Vivo dà vita a un unico grande e multidisciplinare palcoscenico piemontese.
Al seguente link è scaricabile il video teaser del festival: https://vimeo.com/561880714/d07d2cd52a
Al seguente link è scaricabile il video esteso: https://vimeo.com/561876464/d50de690d2
Informazioni e prenotazioni
Tel. 011 071 4488
biglietteria@cirkovertigo.com | www.sulfilodelcirco.com
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Il violinista inglese Irvine Arditti sarà protagonista dell’ultima tappa di Movimenti, il cartellone dell’Accademia di Musica di Pinerolo. L’appuntamento è per mercoledì 7 luglio alle 20 nella sala di via Giolitti 7. Il nome di Arditti è sinonimo di altissimo livello esecutivo e di grande dedizione all’interpretazione della musica contemporanea sin dagli anni ‘70. Tra le sue collaborazioni il violinista inglese annovera alcuni tra i compositori più importanti del XX e XXI secolo. Per lui autori come Cage, Dillon, Ferneyhough, Francesconi, Harvey, Hosokawa, Kurtág, Paredes, Pauset, Reynolds, Sciarrino e Xenakis hanno scritto brani solistici o concerti. Sia in quartetto che come solista, si è esibito in tutto il mondo nei più prestigiosi festival e sale da concerto, promuovendo la musica contemporanea più ricercata e stimolante. Ha eseguito in prima mondiale più di cento opere. Ha suonato con molte importanti orchestre ed ensemble e ha inciso più di 230 dischi, sia con il quartetto sia come solista. Oltre ad aver ricevuto numerosi premi col quartetto, tra cui il prestigioso Ernst von Siemen’s Music Prize nel 1999, ha ricevuto il premio alla carriera dell’Académie Charles Cros nel 2018. L’archivio completo del Quartetto Arditti e di Irvine Arditti sono collocati nella Sacher Foundation a Basilea.Ad affiancare Arditti saranno due studenti al termine del percorso della Scuola biennale di specializzazione post laurea dell’Accademia di Musica, di cui Irvine Arditti è anche uno dei docenti: il violoncellista Gianluca Pirisi, allievo di Pepicelli, Filippini e poi Sollima, e la pianista Roberta Pandolfi, allieva di Valentini, Pace e Margarius, oltre che segretaria e direttrice artistica dell’Orchestra Olimpia di Pesaro.
Il programma della serata prevede musiche di Krzyzstof Penderecki, Stefano Scodanibbio, Iannis Xenakis, Salvatore Sciarrino, James Dillon e Wolfgang Rihm. A causa della capienza ridotta della sala in seguito alle misure per il contenimento della pandemia da Covid-19, al fine di poter garantire la sicurezza e la salute di tutti, l’accesso ai concerti è possibile solo con mascherina chirurgica o FFp2. I biglietti d’ingresso a prezzo pieno costano 10 euro, e 5 euro quelli a prezzo ridotto. Il posto è garantito fino a 5 minuti prima dell’inizio del concerto.
La prenotazione è obbligatoria, scrivendo a noemi.dagostino@accademiadimusica.it o chiamando il numero telefonico 0121-321040, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14. Prima dell’accesso alla sala concerti sarà effettuata dal personale addetto la misurazione della temperatura. Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.accademiadimusica.it
L’attività concertistica dell’Accademia di Musica è realizzata con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), della Regione Piemonte, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo e il patrocinio della Città di Pinerolo e il patrocinio della Città metropolitana di Torino.

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L'estate è la stagione ideale per conoscere la flora alpina, anche attraverso un volume d'epoca con 193 tavole a colori, edito a Torino nel 1907 per i tipi di Carlo Clausen Hans Rinck Succ. “Libraio delle Loro Maestà il Re e la Regina.
E' il volume Flora alpina tascabile per i touristi delle Alpi e degli Appennini, seconda edizione italiana della Flore alpine de poche di Henry Correvon, modificata ed accresciuta dal Prof. Lino Vaccari, un'opera conservata tra il patrimonio della preziosa Biblioteca di storia e cultura del Piemonte a Palazzo Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino.
Tratta in modo approfondito le problematiche per le piante alpine, come la difesa contro il freddo, l’insolazione, la siccità e il vento e l’influenza dell’ambiente sulla flora alpina. La parte centrale del testo illustra tutte le piante alpine dividendole nelle 53 famiglie canoniche, dalle primulacee alle asparagacee, dalle graminacee alle conifere, dalle tubiflore alle valerianacee.
Il manuale ha ambizioni scientifiche e ciò è testimoniato dagli apparati informativi che corredano il volume nella parte finale: il vocabolario dei termini scientifici, l’indice alfabetico delle famiglie e quello dei nomi italiani.
In queste settimane il prezioso volume è stato digitalizzato dal personale della biblioteca storica e la scansione è ora disponibile online nella sezione “Curiosità digitalizzate”sul sito internet della Città metropolitana di Torino al link
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/patrimonio-artistico-culturale-storico/biblioteca-storica/curiosita-digitalizzate
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Organalia 2021 inizia il mese di luglio nel Canavese con due appuntamenti concertistici ad Azeglio e a Forno Canavese. Ad Azeglio il concerto è in programma sabato 3 luglio alle 21 nella neoclassica chiesa parrocchiale dedicata a San Martino vescovo, ov’è collocato l’organo costruito dai fratelli Serassi nel 1821. Nei duecento anni di attività lo strumento è stato rivisto da Carlo Pera nel 1909, da Alfredo Cordone nel 1927 e, infine, nel 2005, per un restauro filologico curato da Italo Marzi. Alla consolle del prezioso organo siederà l’organista mantovano Carlo Benatti, che ha preparato un programma ad hoc, con brani che vennero scritti in omaggio alla sapiente arte organaria dei fratelli Serassi. La serata si aprirà con la Sinfonia in Re maggiore e con la Sinfonia in Mi bemolle maggiore di Francesco Moroni dedicata non a caso ai Signori Fratelli Serassi. Francesco Moroni nacque a Lonato nel 1800, fu organista della chiesa di Santa Maria Maggiore di Trento dal 1827 al 1830 e dal 1856 al 1858. Fu fecondo compositore di musica sia sacra che profana, pur seguendo lo stile facile e melodico del suo tempo. Già dal 1828 Ricordi pubblicava sue musiche. Morì a Padenghe sul Garda (Brescia) nel 1872. Non poteva mancare in un appuntamento come questo Padre Davide da Bergamo, del quale si potrà ascoltare la Suonata numero 11, scritta appositamente per l’organo di Santa Maria di Campagna in Piacenza, realizzato proprio dai fratelli Serassi. La serata si concluderà nel nome di Gaetano Donizetti, con brani tratti da opere note e meno note quali La figlia del reggimento, L’esule di Roma e Anna Bolena. Maestoso il finale, con il Grande Offertorio in Re. Il concerto è organizzato grazie al contributo del Comune di Azeglio e con la collaborazione dell’associazione Artev.A Forno Canavese il concerto si terrà domenica 4 luglio alle 16 nella chiesa parrocchiale dell’Assunzione di Maria Vergine, per valorizzare l’organo costruito da Pietro Barchietti nel 1881. Sarà una preziosa e rara occasione che metterà in sintonia due aerofoni: l’organo e la cornamusa. Silvano Rodi, ligure e organista al Principato di Monaco, Fabio Rinaudo, suonatore di cornamusa ma anche polistrumentista, ligure anch’egli di Savona, svilupperanno un programma intorno a Il soffio del vento, grazie al quale si potranno ascoltare i suoni di questi due strumenti, riletti attraverso la tradizione francese, italiana e irlandese. Un concerto da sentire ma anche da vedere, per la varietà degli strumenti utilizzati quali le uilleann pipes, la musette e il wisthle. Il concerto è organizzato con il contributo del Comune di Forno Canavese.
L’accesso in entrambi i concerti sarà consentito trenta minuti prima dell’inizio previsto, osservando le norme anti-Covid ancora in vigore: utilizzazione della mascherina per l’intera durata del concerto, igienizzazione delle mani con gel disinfettante, rilevazione della temperatura corporea tramite termoscanner, occupazione dei posti segnalati. L’ingresso, come di consueto, sarà con libera offerta.
Il circuito Organalia 2021 può contare su di un contributo della Fondazione CRT (maggior sostenitore) e sui patrocini della Giunta e del Consiglio regionale del Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Pontificio Consiglio per la Cultura. Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.organalia.org, scrivere a info@organalia.org o chiamare il numero telefonico 011-2075580.

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"Sinceramente vostro": il volto impreziosito dai baffi perfetti appare su una locandina ed è il volto di un illustre "rivarolese tra Cipro e New York", Luigi Palma di Cesnola. A lui, generale, archeologo e diplomatico, il castello Malgrà di Rivarolo Canavese dedica una mostra che aprirà al pubblico domenica 27 giugno e si concluderà in autunno, il 10 ottobre. L'allestimento è stato possibile grazie a materiali provenienti dagli archivi della famiglia, primo fra tutti un dipinto che lo raffigura, realizzato intorno al 1900 dall'artista George Henry Story e custodito nell'ufficio del sindaco di Rivarolo. Era stato ritrovato nel 2005 fra gli arredi dismessi dell'asilo infantile Farina, che lo stesso Luigi Palma visitò prima di fare ritorno a Cipro. Dopo l'adozione da parte della presidente dell'Inner Wheel dell'Alto Canavese, Giuliana Bausano, il dipinto è stato restaurato.
Nato il 29 luglio 1832 a Rivarolo e morto il 20 novembre 1904 a New York, Luigi Palma di Cesnola emigrò in America dopo aver partecipato ad alcune guerre risorgimentali, divenendo nientemeno che il primo direttore del Metropolitan Museum. Discendente da una famiglia nobile piemontese, partecipò attivamente alla vita militare, a partire dalla Prima Guerra d'Indipendenza e fino a quella di Crimea. Lasciato il Piemonte nel 1858 alla volta degli Stati Uniti, partecipò alla Guerra di Secessione nell'esercito nordista.
Molti dettagli della sua vita, costellata da episodi curiosi e avventurosi, si potranno scoprire visitando la mostra al Castello Malgrà di Rivarolo, che ha ottenuto il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. L'esposizione sarà aperta al pubblico tutte le domeniche dalle 15 alle 19 nell'antico maniero rivarolese, con ingresso libero contingentato e senza obbligo di prenotazione. L'inaugurazione è in programma sabato 26 giugno alle 17, seguita da un concerto alle 21. La mostra "incrocia" un'altra iniziativa promossa dai Musei Reali che prenderà il via martedì 29 giugno: la mostra "Cipro. Crocevia delle civiltà", che proporrà una serie di reperti archeologici frutto delle campagne di scavi condotte da Luigi Palma di Cesnola durante gli anni trascorsi nell'isola di Cipro in qualità di diplomatico.
Per informazioni si può chiamare il numero telefonico 331-301516.

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Si è conclusa con successo la visita di giugno a Palazzo dal Pozzo della Cisterna.
Ospite della mattinatauna nuova realtà culturale che recentemente è entrata a far parte dell'Albo dei Gruppi Storici della Città metropolitana di Torino: il Gruppo storico della Fenice della Città di Pianezza, un insieme di persone con ventennale esperienza nell'ambito delle rievocazioni storiche, nel teatro e nella danza in costume. Con abiti, dialoghi, usi e atteggiamenti ricostruiti nel pieno rispetto dell'epoca, il gruppo ha accolto i visitatori nel cortile d’onore con una breve narrazione, ambientata del Settecento, sul cioccolato, alternando storia, aneddoti curiosi e divertenti scenette tra nobili amanti di questa dolce e voluttuosa bevanda che insieme ai pizzi, ai minuetti e ai ventagli, approda nelle corti europee in modo prepotente nei suoi svariati e pittoreschi utilizzi.
La prossima visita, gratuita con prenotazione obbligatoria, è prevista per sabato 17 luglio.
Info e prenotazioni dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 al numero 011-8612644 e all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it
Per quanto riguarda le prescrizioni di sicurezza necessarie per partecipare alla visita sarà in vigore l’obbligo di indossare la propria mascherina e di igienizzarsi le mani con il gel posto all’ingresso. Per il rispetto della distanza fisica sono previsti due gruppi di visita da 10 persone: uno alle ore 10 e uno alle ore 11.
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Nell’ultimo fine settimana di giugno il circuito concertistico Organalia 2021, promosso e patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, proporrà due appuntamenti nel Canavese, a Strambino e a Chiaverano.A Strambino il concerto è in programma sabato 26 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Michele e Solutore. Sarà un’occasione per ascoltare o riascoltare la voce dell’organo costruito da Giuseppe Serassi tra il 1808 e il 1812, restaurato e ampliato dai Fratelli Serassi nel 1864-65 e, ultimamente, da Marco Renolfi di Torino nel 2018. Protagonista dell’appuntamento sarà l’organista siciliano Diego Cannizzaro, docente di organo principale e tastiere storiche presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta. Il programma del concerto verterà sulle figure di alcuni importanti compositori, organisti e didatti che vissero e operarono nella Milano del XIX secolo, attenti alla musica operistica in voga in quegli anni, con una particolare predilezione verso Giuseppe Verdi. Il concerto si aprirà nel nome di Francesco Almasio (1806-71), che fu titolare della cattedra di organo al Conservatorio di Milano, del quale sarà eseguito l’adattamento organistico della Sinfonia dall’opera La forza del destino di Giuseppe Verdi. Quindi sarà la volta di Polibio Fumagalli (1830-1900), un compositore da riscoprire e da valorizzare, anch’egli docente di organo al Conservatorio di Milano, il quale ebbe tra i suoi allievi Marco Enrico Bossi e Pietro Alessandro Yon. Si potranno ascoltare le Marce Campestre, Brillante e Festiva e i brani Rugiada, Un raggio di sole e Esultazione. Infine spazio alla musica di Carlo Fumagalli (1822-1907), del quale si ascolteranno brani tratti dalla Messa solenne per organo tratta da opere del celebre Verdi. Il concerto è organizzato grazie al contributo dell’Associazione Salvaguardia Chiese Strambino e del Lions Club Candia Lago.
A Chiaverano il concerto si terrà domenica 27 giugno alle ore 21 nella chiesa parrocchiale di San Silvestro papa, offrendo al pubblico l’opportunità di ascoltare l’organo costruito da Giovanni Bruna tra il 1793 e il 1795 e restaurato filologicamente dalla Bottega Organara Dell’Orto&Lanzini nel 2007. Protagonista della serata sarà l’organista Andrea Chezzi, originario di Colorno, che svilupperà un programma dedicato ai Virtuosi italiani per strumenti da tasto tra Sei e Settecento: Domenico Cimarosa, Baldassare Galuppi, Bernardo Pasquini e Domenico Scarlatti. Il concerto è organizzato grazie al contributo del Comune di Chiaverano.
L’accesso ad entrambi i concerti sarà consentito a partire dalle 20,30 osservando le norme anti Covid ancora in vigore: utilizzazione della mascherina per l’intera durata del concerto; igienizzazione delle mani con gel disinfettante; rilevazione della temperatura corporea tramite termoscanner, occupazione dei posti segnalati. L’ingresso, come di consueto, sarà con libera offerta.
Per saperne di più: www.organalia.org

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Un fine settimana dedicato alla memoria degli oltre seicento caduti nel Pinerolese durante la guerra di Liberazione: l’iniziativa è una tradizione del Comune di Prarostino, che, domenica 20 giugno, tornerà a celebrare l’anniversario della costruzione del Faro della Libertà.Le iniziative, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, inizieranno alle 10,30 con il ritrovo dei partecipanti sul piazzale del Municipio, da dove partirà un corteo verso il cimitero, il parco della Rimembranza e quello del Faro, dove saranno deposte corone d’alloro in memoria dei caduti per la libertà. Parteciperanno al corteo tutte le associazioni locali, i bambini della scuola materna ed elementare e la banda musicale di Inverso Pinasca. Alle 11 sono in programma i saluti della sindaca di Prarostino Fiorella Vaschetti e dei rappresentanti dell’ANPI, mentre alle 11,15 il sindaco di Pinerolo Luca Salvai terrà l’orazione ufficiale. Orazioni ufficiali saranno pronunciate anche dalla Vicepresidente dell’Unione Montana del Pinerolese, Adriana Sadone, e dal Presidente dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca, Marco Ventre. Alla cerimonia parteciperà il coro della sezione ANA di Pinerolo. Seguirà la consegna di una copia della Costituzione della Repubblica Italiana ai diciottenni del paese. Alle 12,30 è in programma il pranzo organizzato dalla Pro Loco. Per le prenotazioni occorre telefonare entro giovedì 17 giugno al numero 340-2234786.

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Tornano a giugno, dopo il successo del mese scorso, le visite gratuite animate dai Gruppi storici a Palazzo dal Pozzo della Cisterna.
L’appuntamento alla scoperta dell’antica dimora dei Savoia Aosta è previsto sabato 19 giugno a partire dalle ore 10.
Ad accogliere il pubblico ed ad animare la visita ci sarà una nuova realtà culturale che recentemente è entrata a far parte dell'Albo dei Gruppi Storici della Città metropolitana di Torino. Si tratta del Gruppo storico della Fenice della Città di Pianezza, un insieme di persone con ventennale esperienza nell'ambito delle rievocazioni storiche, nel teatro e nella danza in costume. Con abiti, dialoghi, usi e atteggiamenti ricostruiti nel pieno rispetto dell'epoca il gruppo della Fenice accoglierà i visitatori nel cortile d’onore con una breve narrazione ambientata del Settecento sul cioccolato alternando storia, aneddoti curiosi e divertenti scenette tra nobili amanti di questa dolce e voluttuosa bevanda che insieme ai pizzi, ai minuetti e ai ventagli, approda nelle corti europee in modo prepotente nei suoi svariati e pittoreschi utilizzi.
La visita è gratuita con prenotazione obbligatoria dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 al numero 011-8612644 e all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it
Per quanto riguarda le prescrizioni di sicurezza necessarie per partecipare alla visita sarà in vigore l’obbligo di indossare la propria mascherina e di igienizzarsi le mani con il gel posto all’ingresso. Per il rispetto della distanza fisica sono previsti due gruppi di visita da 10 persone: uno alle ore 10 e uno alle ore 11.
La prossima visita animata si svolgerà sabato 17 luglio alle ore 10 e alle ore 11.
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La serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato ad uno dei tesori architettonici della Città di Carignano, la cappella della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta, comunemente conosciuta come Santuario del Valinotto.
I filmati vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 13 del digitale terrestre, ilvenerdì alle 19,45, il sabato alle 13,30 e la domenica alle 22,30.
Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città Metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città Metropolitana di Torino, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini: urly.it/3dkm8
Dopo 15 puntate realizzate a partire dal mese di marzo, la rubrica si concede ora una pausa estiva e ritornerà a documentare il bello del territorio e il grande lavoro per tutelarlo e farlo conoscere a partire da giovedì 2 settembre.
ALLA RISCOPERTA DI UN GIOIELLO DEL BAROCCO PIEMONTESE
A Carignano un gioiello dell’architettura sacra del barocco piemontese è tornato all’antico splendore, grazie ad un luminare dell’architettura, all’associazione Progetto Cultura e Turismo e al sostegno finanziario della Compagnia di San Paolo: si tratta della cappella della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta, comunemente conosciuta come Santuario del Valinotto. Progettato da Bernardo Antonio Vittone ed edificato nel 1738 su di un terreno del banchiere carignanese Antonio Facio, il Valinotto è l’opera giovanile più significativa del Vittone, che nella fase di transizione tra l’età barocca e il neoclassico mostrava ancora un solido attaccamento agli insegnamenti dei maestri Guarini e Juvarra, ma anche del Bernini e del Borromini.
Quello che si ripercorre brevemente nell’ultima puntata dei Restauri d’Arte prima della pausa estiva è il recupero di uno di quegli edifici di culto tipici del XVII e del XVIII secolo annessi a grandi cascinali o posti al centro di borgate rurali: chiese o cappelle che offrivano alla comunità locale un luogo fisico e un simbolo di aggregazione e di identità, ancora sentiti nel XXI secolo. Il santuario del Valinotto spicca con il bianco del suo intonaco nel verde della campagna circostante. Nelle giornate serene e limpide trova nel Monviso e nelle altre cime delle Alpi Cozie una scenografia naturale impareggiabile, che ne valorizza le linee architettoniche. Il banchiere Facio fede edificare la cappella per i contadini dei suoi possedimenti, collocandola in un terreno appartenuto precedentemente ai padri Agostiniani di Carignano, i quali nel XVI secolo avevano costruito una chiesetta intitolata alla Madonna della Neve. Vittone volle inglobare nel nuovo santuario quella chiesetta, destinandola alla funzione di sacrestia.
UN’ARCHITETTURA DI LUCE E DI PERFEZIONE GEOMETRICA
Come ha spiegato nell’intervista registrata per il reportage televisivo l’architetto e docente universitario Agostino Magnaghi, che ha curato la progettazione e la direzione del restauro, il santuario del Valinotto “è collocato in una campagna che è un vuoto; un vuoto che però ha una storia molto antica ed è un museo di sé stesso. La corona delle Alpi Cozie e il Monviso sono fortemente interrelati con una chiesa che è un’opera magistrale. Il Valinotto è un esempio di un modo interessante di concepire struttura e decorazione. È un’architettura di luce, in cui l’illuminazione entra indirettamente, provenendo da camere di luce invisibili, che funzionano come lampade che rischiarano la parte interna dell’aula. In età giovanile Vittone studiò e osservò a Roma l’opera di Francesco Borromini, considerato l’ideatore delle camere di luce”.
Nelle contenute e austere dimensioni della costruzione, Vittone riuscì a racchiudere la perfezione geometrica, la luce evocativa, le intuizioni mariane e una serie di chiaroscuri strutturali e ascetici. La pianta della chiesa è circolare e al suo interno è iscritto un esagono. La copertura è composta da tre volte sovrapposte, traforate e aperte, realizzate con un sapiente uso geometrico dei pennacchi. Sui sei piloni di base girano archi a pieno centro. Sul tamburo circolare sorge la cupola, sormontata da un cupolino detto lanterna. Dall’imposta della cupola partono sei archi a fasce che si intrecciano, formando un esagono, e un’altra cupola emisferica, che si apre su una cupola esterna e sulla lanterna. La copertura è quindi composta da tre strati sovrapposti e da una cupola sommitale. Dall’esterno sono chiaramente visibili i tre livelli, che conferiscono all’edificio una vaga somiglianza con le pagode orientali. La cappella-santuario del Valinotto è visitata ogni anno da migliaia di turisti e studiosi provenienti da tutto il mondo. È il bene-simbolo della comunità della grande pianura a sud di Torino: punto centrale degli itinerari del progetto Spazio di meraviglia: tra orgoglio civico e illusione barocca, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.
UNA RETE CHE VALORIZZA I BENI CULTURALI DELLA PIANURA A SUD DI TORINO
Come ha spiegato l’ingegner Tommaso Carena dell’associazione Progetto Cultura e Turismo Carignano, “i restauri finanziati dalla Compagnia di San Paolo con un milione di euro hanno riguardato sia gli affreschi interni, fortemente deteriorati dall’umidità, sia le murature esterne”. Visitando il sito Internet www.carignanoturismo.org è possibile reperire informazioni sulle possibilità di prenotare visite individuali al santuario. La cappella è sempre aperta la domenica pomeriggio su prenotazione.
Una visita a Carignano può iniziare dal gioiello barocco del Valinotto, che impreziosisce la fertile campagna carignanese, ma non può che proseguire con un centro storico che propone un repertorio artistico e architettonico che spazia dal Medioevo al tardo Novecento, con un integrarsi armonico di piccoli e grandi edifici, che sanno restituire intatta la dimensione dello scorrere della Storia con la S maiuscola. A Carignano sono transitati eserciti e ambasciatori, re, conti, duchi e principi, vescovi e abati; e tutti hanno lasciato una testimonianza di sé. Le maestose opere del periodo barocco fanno di Carignano una meta imprescindibile dei percorsi internazionali.
Dal 1998 l’organizzazione di volontariato Progetto Cultura e Turismo promuove un turismo lento, vissuto al ritmo della passeggiata, per andare alla scoperta dell’arte e dell’architettura. I volontari carignanesi sono disponibili ad accompagnare i turisti nelle visite alla loro città e in numerosi Comuni del circondario. La presenza di un colto clero e di una nobiltà di antica schiatta, ha fatto sì che tra Carignano e Moncalieri agissero i maggiori architetti e artisti attivi in quasi tutti i cantieri della corte sabauda. Gli itinerari proposti o che il visitatore può comporre a proprio piacimento sono numerosi. Basta navigare nel sito www.carignanoturismo.org per accogliere le proposte oppure per decidere autonomamente il proprio itinerario.
Il Progetto Cultura e Turismo opera in numerosi Comuni della pianura a sud di Torino, attraverso accordi o convenzioni con amministrazioni locali, enti pubblici o privati, tra i quali i Comuni di Carignano, Castagnole Piemonte, Lombriasco, Moncalieri, Osasio, Pancalieri, Piobesi Torinese, Villastellone, Vinovo e Virle Piemonte. L’associazione collabora inoltre con gli Amici della Abbazia di Casanova di Carmagnola, gli Amici del Castello di Vinovo, le Pro Loco di Virle Piemonte e Lombriasco, l’organizzazione di volontariato Basso Lemina di Virle Piemonte, l’Arciconfraternita di Santa Croce di Moncalieri e la Confraternita di San Giovanni Decollato di Carmagnola.
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