I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Cultura

Sabato 25 settembre Palazzo dal Pozzo della Cisterna riapre le porte per l’ormai consueto appuntamento mensile dedicato alla visita animata.
Alle ore 10 sarà il Gruppo storico “La lavandera e ij lavandè 'd Bertula” ad accogliere il pubblico raccontando l’attività dei lavandai che operavano nella borgata Bertolla di Torino fino agli anni ’60, quando il loro lavoro venne sostituito dalle lavatrici meccaniche.
La visita, come sempre, sarà un’occasione per raccontare la storia e le trasformazioni della sede aulica della Città metropolitana a partire dalla costruzione del nucleo originario del complesso risalente agli ultimi decenni del 1600 per arrivare al 1940, anno in cui la Provincia di Torino lo acquistò e lo destinò a sede istituzionale. Parte della visita sarà dedicata a illustrare il periodo in cui il Palazzo, in seguito al matrimonio di Maria Vittoria, ultima discendente dei Dal Pozzo della Cisterna, con Amedeo di Savoia, I° Duca d’Aosta, diventò sede ducale.
Sabato 25 settembre sarà una mattinata da trascorrere ammirando stucchi dorati, soffitti a cassettoni, vetrate cattedrale e ripercorrendo la storia di personaggi, famiglie e istituzioni che hanno abitato e ancora abitano questo luogo.
Come sempre la visita è gratuita con prenotazione obbligatoria scrivendo a:

urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 al numero 011-8617100.
Le prossime visite del sabato sono previste: 23 ottobre, 20 novembre e 18 dicembre.

MODALITA’ DI ACCESSO

Per partecipare alla visita occorre:
- essere in possesso di certificazione verde (Green Pass) COVID-19, così come previsto dal Decreto-Legge 23 luglio 2021, n.105, per musei, mostre, istituti e luoghi della cultura;
- indossare la propria mascherina e igienizzarsi le mani con il gel posto all’ingresso;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro con gli altri visitatori e il personale di Palazzo.

Cultura

Come gestire un itinerario per trekking sui luoghi di memoria della Resistenza?

La Città metropolitana di Torino organizza una intera giornata di confronto sull’escursionismo e la memoria della Resistenza per sabato 11 settembre all’Ecomuseo del Colle del Lys con l’intervento di esperti, storici, appassionati dal territorio torinese e non solo. 

Coordinati da Marco Sguayzer animatore del progetto “Sentieri Resistenti” porteranno le loro esperienze esponenti delle sezioni CAI di Lanzo e di Pianezza, dell’ANPI di Traves, della Valle Pellice e di Condove - Caprie, l’associazione “Sentieri Val Malone” di Corio, l’Ecomuseo Colle del Lys e l'Ecomuseo della Resistenza della Val Sangone oltre agli esperti del cammino della Linea Gotica da Jesi (Ancona).

Si potrà partecipare collegandosi online su

https://zoom.us/j/4979776404?pwd=bGNyRmIvSEdSYzVGV0pReG4rUG1XZz09

oppure in presenza rispettando le prescrizioni anti covid: per chi intenda partecipare in presenza, è indispensabile la registrazione alla mail segre@colledellys.it alla quale seguirà conferma, compatibilmente con i posti a disposizione.

Il seminario rientra tra le azioni del piano tematico Pa.C.E Patrimonio, Cultura, Economia finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera ALCOTRA Italia- Francia all’interno del quale la Città metropolitana di Torino coordina il “tavolo Resistenza” per la valorizzazione della memoria storica e mette a sistema i percorsi in una prospettiva di turismo sostenibile.

Cultura

Archiviata la pausa estiva, la serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte”riprende questa settimana con il filmato dedicato al castello di Santena, dove, dopo un lungo ed elaborato restauro, il Memoriale Cavour è da qualche mese visitabile da tutti i cittadini e dai turisti, in un allestimento che ha recuperato i locali del maniero, gli arredi, i dipinti della collezione privata della famiglia del conte Camillo Benso, con supporti multimediali che aiutano a collocare la figura del padre dell’Italia Unita nel contesto storico dell’Europa del XIX secolo.
I filmati dei “Restauri d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45. 

Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torinoe le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini: urly.it/3dkm8

TRE ANNI DI LAVORI PER RIPORTARE ALL’ANTICO SPLENDORE LA RESIDENZA CHE EBBE UN POSTO SPECIALE NEL CUORE DEL PADRE DELLA PATRIA

Per riportare il castello di Santena all’antico splendore, la Fondazione Cavour, a cui è affidato un patrimonio storico di inestimabile valore e di rilevanza mondiale, ha potuto contare su di un finanziamento di 3 milioni di euro erogati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nei tre piani visitabili si possono ammirare la ricostruzione con il mobilio originale della stanza ove Cavour morì a Torino e molti oggetti a lui appartenuti, come il necessaire da viaggio, la coppa in porcellana di Sevres regalo di Napoleone III in occasione del Congresso di Parigi, la collezione della Santissima Annunziata donata da Vittorio Emanuele II.
Come ha sottolineato nell’intervista realizzata per il reportage video il direttore della Fondazione Cavour, Marco Fasano, “i restauri del castello sono durati tre anni e hanno trasformato il vecchio museo nell’attuale Memoriale Cavour, che ha una valenza nazionale, perché proprio qui è sepolto il Padre della Patria. Lo Stato ha aiutato la Fondazione a reperire i fondi e a realizzare i lavori, mettendo in campo la struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Al castello di Santena l’attività culturale e didattica è dedicata in primo luogo alle nuove generazioni, per far comprendere loro come e per opera di quali uomini nacque lo Stato unitario italiano. I luoghi cavouriani di grande interesse sono molti, dalla casa d’origine della famiglia Benso a Chieri all’abitazione torinese in cui il conte Camillo morì nel 1861. Ma il castello di Santena, posseduto dalla famiglia sin dal XIII secolo, aveva un posto speciale nel cuore del primo Presidente del Consiglio del Regno d’Italia. Qui il conte Camillo Benso volle essere sepolto, vicino alla tomba del nipote prediletto, Augusto, morto a vent’anni nella battaglia di Goito del 1848.
Nell’intervista registrata per il reportage, Barbara Rinetti, restauratrice dei beni culturali che ha coordinato gli impegnativi lavori, ha spiega: “Il restauro del castello ha avuto come priorità quello di restituire all’edificio le partiture cromatiche originali. L’impostazione del nostro lavoro esclude la sovrapposizione dell’operato del restauratore alla storia del manufatto artistico. In questo castello la gamma di manufatti è molto ampia: dipinti su tela e murari, boiserie e arredi lignei. Vivere lavorare nella casa degli affetti di Cavour è stato commovente per tutti noi. È stato un restauro importante, significativo e impegnativo. Abbiamo recuperato gli stupendi affreschi e la sala degli stucchi, in cui si svolgevano le feste danzanti”. Ai restauri hanno lavorato una decina di specialisti, con il sostegno della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Torino. Il risultato è sotto l’occhio di tutti ed ha restituito alla comunità nazionale un tesoro storico, artistico e architettonico.Per coloro che non hanno mai approfondito le conoscenze sull’epopea risorgimentale una visita al castello di Santena è l’occasione per scoprire le vicende private e pubbliche dell’uomo che, insieme al re Vittorio Emanuele II e al generale Garibaldi, realizzò il sogno di un’Italia unita e indipendente.castello Santena Fondazione Cavour 5

Cultura

Il circuito Organalia 2021 approderà sabato 11 settembre alle 21,30 nella chiesa parrocchiale di Pavone Canavese, dove è in programma il concerto “Gran disfida musicale. L’organo e la banda musicale: originali e trascrizioni a confronto, di cui saranno protagonisti l’orchestra a fiati Arsnova Wind Orchestra e l’organista Luca Scandali, che proporranno un programma di brani eseguitiin primis dall’organo Felice e Giacomo Vegezzi Bossi del 1855 e, successivamente, dalla banda diretta dal maestro Fulvio Creux, già direttore delle bande della Guardia di Finanza e dell’Esercito. Sarà possibile ascoltare composizioni di Vincenzo Bellini (Sonata in Sol maggiore, trascrizione per banda di Salvatore Farina), Gioacchino Rossini (La Corona d’Italia-Fanfara per musica militare, trascrizione per organo di Luca Scandali), Ferdinando Provesi (Sinfonia in Do maggiore, trascrizione per banda di Fulvio Creux), Amilcare Ponchielli (Facile marcia, trascrizione per banda di Fulvio Creux) e Saverio Mercadante (Omaggio a Bellini, trascrizione per banda di Salvatore Farina). Il concerto è organizzato in collaborazione con il Comune di Pavone Canavese.
Domenica 12 settembre alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Maurizio Canavese si esibiranno due concertisti canavesani: l’organista Gianfranco Luca e il trombettista Riccardo Albry. Il programma del concerto intitolato ”La musica per organo e tromba nel nuovo millennio” metterà in evidenza le qualità timbriche e foniche dell’organo a trasmissione pneumatica costruito da Vittino Vegezzi Bossi nel 1912. Saranno eseguite pagine di importanti autori contemporanei quali Palmiro Froldi (Marcia d’ingresso per organi e tromba, Preghiera, Maestoso per tromba e organo), Denis Bédard (Pater Noster, Suite romantique pour orgue, Variations sur “Christus vincit”), Gianfranco Luca (Trittico per organo e tromba) e Hans-André Stamm (Celtic Hymn, March of Joy). Il concerto è organizzato in collaborazione con il Comune di San Maurizio Canavese, l’Unione dei Comuni del Canavese e Basso Canavese e l’associazione Amici di San Maurizio.
L’accesso del pubblico è possibile trenta minuti prima dell’inizio del concerto, con ingresso a libera offerta e con l’esibizione del green pass, obbligatorio a decorrere dallo scorso 6 agosto. Il circuito Organalia 2021 può contare su di un contributo della Fondazione CRT (maggior sostenitore) e sui patrocini della Giunta e del Consiglio regionale del Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Pontificio Consiglio per la Cultura.
Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.organalia.org o scrivere a info@organalia.org

Cultura

Per il secondo appuntamento dopo la pausa estiva il circuito Organalia 2021 approderà sabato 4 settembre alle 21 nella chiesa di San Salvatore ad Ivrea, con la partecipazione di un ensemble formato dal celebre organista siciliano Diego Cannizzaro affiancato dai violinisti Nicola Marvulli e Rebecca Innocenti e dalla violoncellista Camilla Patria. Il programma, incentrato sulle Sonate da Chiesa di Mozart, prevede anche l’esecuzione di brani di Georg Friedrich Handel (Sonata opera 2 numero 4 per due violini e bc, Klaviersuite II) e di Antonio Vivaldi (Sonata a tre opera 1 numero 1), alla consolle dell’organo costruito da Felice Bossi di Bergamo nel 1846. Ilconcerto intitolato “Dal Barocco allo stile galante” è il primo dei tre appuntamenti in programma ad Ivrea e rientra nel progetto “A riveder le stelle”, sostenuto dal Comune in collaborazione con la Fondazione Guelpa.
Domenica 5 settembre alle 16 nella chiesa parrocchiale di San Francesco al Campo, nell’ambito delle iniziative concordate con l’Unione dei Comuni del Ciriacese e del Basso Canavese, è in programma il concerto ”Tommaso Albinoni e l’ambiente veneziano contemporaneo”. L’ensemble Trigono Armonico eseguirà brani di Albinoni nel 350° anniversario della nascita: Sonata XII in Si bemolle maggiore, Sonata VII in Re maggiore, Improvvisazione su un tema di Albinoni per violino e clavicembalo. In programma anche pagine diAntonio Vivaldi (Sonata VI in Sol minore), Alessandro Marcello (Sonata IV in La minore) e Antonio Caldara (Sonata III in Re maggiore). Il gruppo strumentale Trigono Armonico è formato da Maurizio Cadossi e Claudia Monti ai violini, Marco Angilella al violoncello e Valentino Ermacora al cembalo e organo. Il concerto è organizzato in collaborazione con il Comune di San Francesco al Campo e con l’Unione dei Comuni del Ciriacese e Basso Canavese.
L’accesso del pubblico è possibile trenta minuti prima dell’inizio del concerto, con ingresso a libera offerta e con l’esibizione del green pass, obbligatorio a decorrere dallo scorso 6 agosto. Il circuito Organalia 2021 può contare su di un contributo della Fondazione CRT (maggior sostenitore) e sui patrocini della Giunta e del Consiglio regionale del Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Pontificio Consiglio per la Cultura.
Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.organalia.org o scrivere a info@organalia.orgCamilla Patria

Cultura

Come vuole la tradizione, anche quest'anno, l'ultimo mercoledì di agosto, a Chivasso si svolge la festa patronale del Beato Angelo Carletti. Un programma ricco di eventi organizzati nel pieno rispetto delle regole anti Covid -19. Mercoledì 25 agosto al Parco Mauriziano si tiene la Fiera Regionale con l’esposizione di macchinari, animali di allevamento, auto e moto. I festeggiamenti, come sempre, curati dall’amministrazione in stretta collaborazione della Pro Loco L’Agricola, vedono anche l’esposizione della mostra fotografica “Testimone di un’epoca” di Leonarda Mescia Fatibene, notissima fotografa chivassesse dal 1972 al 2001, e molti momenti di aggregazione sulle sponde del Po, al Parco del Bricel. Ricca l’offerta per domenica 29 agosto quando, a partire dalle ore 9,30, si può partecipare alla camminata non competitiva accompagnata da pillole di storia ed ecologia a cura del Cai di Chivasso e della Hope Running. Durante la stessa giornata è anche possibile fare dei tour in barca grazie alla collaborazione con “Gli amici del Po di Casale”. Nel pomeriggio sono molte le attività pensate per i più piccoli con l’animazione di Lodobus, scacchi giganti, giochi di ruolo e l’esibizione di droni sul Po. La serata si conclude alle 21 quando nel cortile di Palazzo Santa Chiara va in scena lo spettacolo di Livio Viano “Le avventure di Pinocchio”.
Parlando del patrono di Chivasso, il Beato Angelo Carletti (Chivasso, 1410 – Cuneo, 11 aprile 1495) , il pensiero corre alla sua maggiore opera la Summa angelica, unico libro stampato a Chivasso nel XV secolo dal Suigus. Il volume tratta delle varie questioni di coscienza e si configura come una guida per i confessori, ebbe gran fortuna e diffusione e come simbolo dell'ortodossia cattolica fu bruciato da Lutero sulla pubblica piazza di Wittenberg il 10 dicembre 1520, insieme alla bolla di scomunica, al codice di diritto canonico e alla Summa Teologica di San Tommaso. Nella Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte Giuseppe Grosso, inestimabile patrimonio di Città metropolitana che ha sede a Palazzo Cisterna, è custodito un incunabolo della Summa angelica, datato 1486, che presenta diffuse note a margine e i capilettera in bicromia rossa e blu. Con il termine incunabolo si definisce convenzionalmente un documento stampato con la tecnologia dei caratteri mobili e realizzato nella seconda metà del XV secolo. Il termine proviene dal latino incunabula, ‘fasce', a sua volta derivato da cuna, ‘culla', da cui il significato di ‘origine, primo inizio'. Generalmente gli incunaboli non hanno frontespizio, ma solo una indicazione, spesso approssimativa, che riporta il nome dell'autore dell'opera e un titolo nell'incipit. Le note tipografiche, se presenti, si trovano nel colophon. Infatti i primi libri realizzati con i caratteri mobili tendevano a imitare l'aspetto dei libri manoscritti, in cui questo tipo di indicazioni erano superflue. Il buono stato di conservazione di molti incunaboli, rispetto a libri ben più recenti, è dovuto all'ottima qualità dell'antica carta, fabbricata a mano con stracci di cotone.

Info: https://www.comune.chivasso.to.it/it

Cultura

Il più antico manuale di scacchi online è ora digitalizzato e pubblicato online sul sito della Città metropolitana. All’indirizzo http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/patrimonio-artistico-culturale-storico/biblioteca-storica/digitalizzazione è consultabile il Libro nel quale si tratta della maniera di giuocar’ à scacchi, edito a Torino nel 1597 “appresso Antonio de’ Bianchi”, uno dei tesori conservati nella Biblioteca storica della Città metropolitana intitolata a Giuseppe Grosso e recentemente informatizzati grazie al laboratorio DigiBESS sito presso il CNR torinese.
L’opera, una delle 200 cinquecentine in possesso della nostra Biblioteca, fu composta da Horatio Gianutio della Mantia: in 128 pagine finemente riquadrate, decorate con bei capilettera e arricchite da molti disegni, si succedono un’introduzione e tre capitoli. Nella prima il della Mantia attribuisce agli scacchi una funzione consolatoria: “Non potrebbe la Natura nostra longamente resistere al continuo peso de studij, e delle cure gravi, se non fosse tal volta soleggiata e ristorata col mezzo di qualche piacevol trattenimento, quale serà tanto più laudabile, quanto più s’accostarà alla Virtù, e sarà lontano dal vitio. Hora - prosegue Horatio Gianutio della Mantia - io ardirei di dire che ‘l giuoco de scacchi fosse uno no solo delli più dilettevoli e ingegnosi, ma delli più convenienti e proporzionati a ogni stato e grado di persona nobile, e spetialmente al cavaliero, che s’attende all’esercitio dell’armi e della guerra”.
Nell’opera trovano posto istruzioni e suggerimenti che possono risultare molto utili, ma è bene non dimenticare le parole di Arthur Schopenhauer : “Nella vita accade come nel gioco degli scacchi: noi abbozziamo un piano, ma esso è condizionato da ciò che si compiacerà di fare nel gioco degli scacchi l'avversario, nella vita il destino”.

Il Libro nel quale si tratta della maniera di giuocar’ à scacchi è consultabile online anche su Internet Archive (//archive.org/details/@giuseppe_grosso_library?tab=web-archive" target="_blank" rel="noopener">https://archive.org/details/@giuseppe_grosso_library?tab=web-archive>)
e su Wikimedia Commons
(https://commons.wikimedia.org/w/index.php?search=Media+from+Giuseppe+Grosso+Library&title=Special:MediaSearch&go=Vai&type=other).

Cultura

Maria Riva di Giaveno è stata staffetta ed infermiera partigiana, poi insegnante ed infine testimone impegnata nella memoria dei caduti in particolare della Val Sangone: quest’anno ricorre il quinto anniversario della sua scomparsa avvenuta all’età di 91 anni dopo una vita spesa per gli altri, nella testimonianza dei valori della libertà, maestra di scuola e di vita.
I numerosi mondi dove Maria Riva detta Mariella, ha lasciato il segno hanno voluto organizzare una serie di eventi per ricordarla in modo coordinato nei luoghi che la videro attiva.
Sono diverse le tappe in ricordo di Mariella e le celebrazioni si dipaneranno lungo tre mesi.
Si comincia martedì 10 agosto alle 17 a Ceresole Reale (Ufficio turistico) con la proiezione di immagini ed interviste tratte da video sulla sua vita, la lettura di brani dalle sue lettere alla madre, racconti del suo periodo d'insegnante a Ceresole Reale.
L’indomani, mercoledì 11 agosto alle 16 ad Alpette all’Ecomuseo del rame, lavoro e Resistenza, la proiezione del video con immagini di una visita di Maria ad Alpette e incontro con Rita Seren Gay, presidente onoraria dell’Anpi di Alpette.
Poi a Torino venerdì 24 settembre alle 16.30 al Liceo artistico Cottini di via Castelgomberto 20 nell’aula magna la proiezione di un video realizzato dagli studenti del Liceo Cottini con l’intervento di Barbara Berruti dell’Istoreto e la lettura di documenti a cura di Mario Brusa, ma anche l’inaugurazione del giardino intitolato a Maria Riva.
Infine, domenica 24 ottobre alle 15 a Giaveno nel Palazzo Marchini un omaggio a Maria Riva con l’intervento sia di rappresentanti dell’ Anpi di Giaveno-Val Sangone sia dello storico Gianni Oliva; mentre alle 17 a Coazze nella sala conferenze dell’Ecomuseo della Resistenza la proiezione del video “La Resistenza in Val Sangone”. Sarà la prima occasione per rivedere aperto l’Ecomuseo della Resistenza di Cazze, i cui lavori di riallestimento son stati finanziati in parte della Città metropolitana di Torino con i fondi del piano tematico PaCE sul programma transfrontaliero Alcotra Italia Francia.

Cultura

Per chi avesse in animo di organizzare una gita ai Sacri Monti alpini, splendido itinerario composto di nove santuari sparsi tra Piemonte e Lombardia, dichiarati dall’Unesco nel 2003 Patrimonio dell’umanità, c’è un volume della Biblioteca storica della Città metropolitana di Torino da poco digitalizzato e messo online che fa al caso suo: è la Descrizione semplice e succinta delle Sacre Cappelle erette sul Monte d'Orta. Il testo, datato 1770, tratta “la conversione, la vita, la morte e la canonizzazione di San Francesco d'Assisi” descrivendo una per una, “per comodo di quelli, che desiderano visitarle per loro spirituale vantaggio”, le 20 cappelle che costituiscono il Sacro Monte di Orta, posto sulla collina che si eleva al centro della penisola di Orta San Giulio, sulla riva orientale del Lago d'Orta, che proprio al Santo poverello è dedicato. I 20 capitoletti, ognuno accompagnato da una frase in epigrafe che ne riassume il contenuto, sono preceduti da un’introduzione in cui si racconta come il primo finanziatore del Sacro Monte d’Orta, l’abate novarese Amico Cannobio, “nel declinare del Secolo sestodecimo, trovandosi per suo diporto nell’Isola di S. Giulio, […] osservando l’ameno Monticello che s’innalza sopra del Borgo d’Orta, disse con quelli che l’accompagnavano: oh quanto opportuno sarebbe mai quel Colle per un Convento de religiosi, e per altri Edificj, nei quali al vivo venisse rappresentata la vita, e le gesta di S. Francesco d’Assisi! Se si potesse questo mio desiderio ridurre ad effetto, io non lascerei intentato mezzo alcuno”.
Il desiderio del Cannobio ebbe poi finito per “ridursi ad effetto”, e la Descrizione semplice e succinta delle Sacre Cappelle erette sul Monte d'Orta è ora un prezioso strumento per arricchire la vostra visita al santuario. Si può consultarla alla pagina web http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/patrimonio-artistico-culturale-storico/biblioteca-storica/curiosita-digitalizzate.
Tutto sui nove Sacri Monti all’indirizzo https://www.sacrimonti.org

Cultura

La terza escursione dell'estate 2021 sui Sentieri della Memoria organizzata dall'ecomuseo del Colle del Lys è in programma domenica 25 luglio con partenza alle h. 9 per raggiungere, con un itinerario ad anello, il Santuario di Madonna della Bassa, posto sullo spartiacque tra i bacini dei torrenti Messa e Casternone,  luogo di devozione fin dal 1700. 
Durante la guerra di Liberazione, la foresteria del Santuario fu utilizzata come sede dalla banda partigiana di Giuseppe Kovacic
(Rosa) e quindi dal distaccamento “Faleschini” della 17^ brigata Garibaldi “Felice Cima”. 
L’escursione dura quattro ore ed sarà accompagnata da una guida naturalistica dell’associazione ArteNa - Arte e Natura e da uno storico del Comitato Resistenza Colle del Lys.
Il programma delle escursioni sui Sentieri di Memoria rientra tra le iniziative del piano integrato tematico Pa.C.E. finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra Italia Francia nel quale la Città metropolitana di Torino è impegnata a mettere in rete i sentieri della Resistenza
Prenotazione online a segre@colledellys.it oppure info@studioartena.it 
La quarta tappa sui Sentieri della Memoria si terrà domenica 22 agosto