I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Cultura

A partire da venerdì 5 novembre torna a Vinovo la XII edizione della manifestazione “Castello in Musica”, organizzata dall’associazione Amici del Castello e patrocinata, tra gli altri, dalla Città metropolitana di Torino. L’evento propone, per tutto il mese di novembre 2021, concerti di musica da camera nella splendida cornice del castello della Rovere, in piazza Rey.
Questo il programma completo delle serate:
• Si parte venerdì 5 novembre, alle ore 21, con Leonardo Locatelli che presenta “I grandi del pianoforte“. Durante la serata verranno eseguite musiche di Donizetti, Mozart, Beethoven, Rachmaninov, Satie, Albeniz e Liszt.
Venerdì 12 novembre un quintetto per clarinetto e archi presenterà composizioni di Mozart e Brahms.
Venerdì 19 novembre Giuseppe Barone (violino) e Cristina La Bruna (arpa) faranno ascoltare agli spettatori alcuni dei capolavori di Debussy, Oberthür, Shaposhnikov, Elgar, Von Wilm, Massenet, Paganini, Vieuxtemps e Andrès.
• Gli appuntamenti si concluderanno venerdì 26 novembre con il concerto per quintetto d’archi formato da giovani musicisti laureati al conservatorio.
Il costo del singolo concerto è di 12 euro, mentre l’abbonamento per le quattro serate ha un prezzo di 40 euro. Gli abbonamenti possono essere acquistati al castello della Rovere.

Info: Associazione Amici del Castello 338-231395.

Cultura

Quella di domenica 31 ottobre è l’ultima occasione dell’anno per visitare le dimore storiche aderenti all’itinerario pinerolese. Dai primi di novembre cancelli e portoni resteranno chiusi, in attesa della riapertura primaverile. I visitatori dovranno essere muniti del Green Pass o della certificazione di un tampone con esito negativo entro le 24 ore precedenti la visita, dovranno indossare la mascherina e mantenere le distanze previste nel corso delle visite e degli eventi. All’ingresso si potrà richiedere il Passaporto dell’Itinerario delle Dimore Storiche del Pinerolese, che agevola le visite successive e permette di collezionare i timbri apposti dalle dimore aderenti.
Nel millenario Castello di Marchierù di via San Giovanni 77 a Villafranca Piemonte le visite sono guidate dai proprietari, che accompagnano gli ospiti alla scoperta del parco, della cappella gentilizia, delle scuderie settecentesche e delle sale medioevali del maniero, dalle 10 alle 11, dalle 15 alle 16 e dalle 17 alle 18. Alle 15, alle 16 e alle 17 gli allievi dell’Istituto alberghiero Prever di Pinerolo servono agli ospiti prenotati una cioccolata calda all’uso antico. La prenotazione è obbligatoria a numeri telefonici 339.4105153 e 348.0468636 per il picnic e la cioccolata. L’ingresso al castello costa 8 euro per gli adulti ed è gratuito per i bambini fino a 10 anni. La visita al maniero abbinata alla degustazione di cioccolata costa 12 euro.
Il Castelletto di via Pinerolo 11 a Buriasco è aperto domenica 31 dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18. Oltre al giardino e all’azienda agricola con le scuderie, sono visitabili i saloni di rappresentanza, la selleria storica, la raccolta di carrozze con l’agriturismo e la cascina. L’ingresso costa 8 euro ed è gratuito per i bambini fino a 10 anni. I titolari di Passport e TorinoPiemontecard pagano 6 euro. È gradita la prenotazione al numero telefonico 335-6829581 o all’indirizzo e-mail info@castelletto.info
Nell’ultima domenica di ottobre alcastello di Miradolo di via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo a partire dalle 17 grandi e piccini possono vivere un’avventura in maschera in occasione della notte di Halloween, con giochi, indovinelli e laboratori di circo, in collaborazione con la palestra Sportica di Pinerolo. A Miradolo prosegue inoltre la mostra “Oltre il giardino, l’abbecedario di Paolo Pejrone”, che propone un percorso fra le sale storiche, il parco e l’orto. La mostra è visitabile dalle 10 alle 17,30 al costo di 10 euro, comprensivo di ingresso al parco. La merenda per i bimbi costa 4 euro. La prenotazione è obbligatoria al numero telefonico 0121-502761 o all’indirizzoprenotazioni@fondazionecosso.it
La Villa Il Torrione di strada del Galoppatoio 20 a Pinerolo è visitabile domenica 31 ottobre dalle 10 alle 18,30. L’ingresso costa 6 euro ed è gratuito per i bambini fino a 10 anni. È obbligatoria la prenotazione al numero telefonico 0121-323358 o all’indirizzo e-mailsegreteria.torrione@gmail.com
Il Palazzotto Juva di via Agnelli 77 a Volvera è aperto nell’ultima domenica di ottobre dalle 10 alle 19 e si può ammirare l’esposizione degli abiti a cura dell’associazione Maison Tatì. Nel pomeriggio si può consumare la “Merenda al Palazzotto Juva”. L’ingresso costa 8 euro ed è gratuito fino a 10 anni. I possessori di Passport e TorinoPiemontecard pagano 7 euro. La prenotazione è obbligatoria al numero 339-5690121 o all’indirizzoarch.lilianacanavesio@gmail.com
La Casa Lajolo di via San Vito 21 a Piossasco è una villa settecentesca interessante per il suo giardino, per l’orto e per il tradizionale “prà giardin”. Il giardino all'italiana è stato inserito dal FAI nell’elenco dei beni da scoprire in Piemonte ed è articolato su tre livelli, collegati da scale in pietra. Al livello più alto vi è il piazzale prospiciente la casa padronale, delimitato da siepi di bosso, che caratterizzano più diffusamente il secondo livello. Questo a sua volta è suddiviso in due parti: un giardino all’italiana simmetrico con boschetto di tassi che crea una quinta verde, un giardino all’inglese. Il terzo settore ospita un frutteto e il pergolato. Le visite guidate alla casa, al giardino e all'orto-giardino hanno durata di circa un'ora, con partenza ogni mezz'ora dalle 10 alle 12 e dalle 14,30 alle 17. Alle 16 nel giardino sono in programma la presentazione e la degustazione del vino Erbaluce. L’ingresso e la visita della dimora costano 8 euro, ridotto 6. Per informazioni e prenotazioni si può scrivere a info@casalajolo o chiamare il numero 333-3270586.
Il castello dei conti Asinari Piossasco di via Contessa Birago 4 a Virle il 31 ottobre non è visitabile, ma è prevista un’apertura straordinaria domenica 14 novembre in occasione della Fiera d’ Autunno di Virle. Per informazioni si può chiamare il numero telefonico 335-6822260 o scrivere acastellopiossasco@gmail.com
Nel palazzo Ricca di Castelvecchio di via Vittorio Emanuele 15 a Bricherasio domenica 31 ottobre sono visitabilidalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30 le sale del primo e del secondo piano ed il giardino. Il biglietto d’ingresso costa 8 euro ed è ridotto a 5 per bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età. I possessori del Passport e della TorinoPiemontecard pagano 7 euro. Per le prenotazioni si può chiamare il numero 338-7020341 o scrivere a palazzocastelvecchio@gmail.com

Palazzo Ricca di Castelvecchio Bricherasio 1

Cultura

La serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato al Centro di conservazione e restauro “La Venaria Reale”.
I filmati dei “Restauri d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45.

Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torinoe le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana, alla pagina

http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/

Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini: https://photos.app.goo.gl/aRNGGkHsSYPa6Arn9

RIENTRANO IN BIBLIOTECA LE OPERE PRESTATE PER IL RESTAURO AL CCR DI VENARIA


In questa insolita puntata dedicata ai restauri d’arte la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana non è andata a scoprire un luogo restaurato, ma un luogo dove si restaura e si impara a restaurare: il Centro di conservazione e restauro “La Venaria Reale” e in particolare il Laboratorio di carta e fotografia. È qui infatti che, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino e grazie a una collaborazione tra la Città Metropolitana e il Centro, alcune opere appartenenti alla Biblioteca di Storia e cultura del Piemonte Giuseppe Grosso sono diventate, in occasione di un intervento conservativo, materia di studio per i restauratori del futuro. Si tratta in particolare di un prezioso negativo calotipico di Luigi Sacchi, di cinque fotografie di soggetto romano appartenenti alla raccolta Parenti e di altre venti opere, tra disegni e incisioni, appartenenti alla raccolta Arti Grafiche Dragone.
Come ha spiegato la docente Tiziana Macaluso, “gli interventi di restauro che sono stati realizzati sono minimi, si tratta di puliture e consolidamenti di piccole pieghe marginali o suture di lacerazione di lieve entità, localizzate sempre lungo i margini e ancora interventi di consolidamento delle mediazioni grafiche. In particolare, in alcune opere, erano presenti anche nastri adesivi o residui di adesivi e sono stati rimossi con solventi su tavolo aspirante. Per quanto riguarda il nucleo di fotografie stampate su carta all'albumina l’intervento ha riguardato soprattutto puliture e piccoli consolidamenti di sollevamento ed è stato anche molto localizzato sui cartoni di supporto secondario”. L’intervento sul calotipo di Luigi Sacchi “Figura maschile seduta, con tromba, 1852-53”, già precedentemente restaurato, ha riguardato la realizzazione di un nuovo montaggio che permette la visione del calotipo sia sul recto che sul verso. Tutte le opere, prese in prestito dal CCR “La Venaria Reale” alla fine del 2018, sono state inserite all'interno di materiali idonei alla lunga conservazione e sono così rientrate nella Biblioteca storica della Città Metropolitana.
Grazie alla convenzione stipulata tra il Centro di conservazione e restauro e l’Universitàdegli Studi di Torino, è attivo da qualche anno il corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali –SUSCOR. “Il corso di Laurea – spiega il professor Daniele Castelli, direttore del SUSCOR - prevede diversi percorsi formativi, a seconda delle tipologie di materiale con cui sono realizzate le opere. Ipercorsi formativi accreditati sono cinque e il quinto è proprio quello dedicato ai materiali cartacei e fotografici. Questo percorso formativo, accreditato più recentemente rispetto agli altri, è arrivato oggi al quinto anno e quindi gli studenti, dopo aver svolto un loro percorso formativo nei primi quattro anni, si apprestano nel nuovo anno accademico ad avere i progetti di tesi assegnati proprio su questa specifica tipologia di materiali”.

vanaria

Cultura

Lunedì 25 ottobre ore 16,00 nella sala Consiglieri di Palazzo dal Pozzo della Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino, si presenta il libro “Il Gruppo Stet - Storia delle aziende che hanno fatto le telecomunicazioni italiane” di Umberto de Julio, presidente Anfov e Cosmo Colavito, docente di radiocomunicazioni.
L'iniziativa nasce da Anfov Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione con il patrocinio di Anci Piemonte e  Città metropolitana di Torino. 

Il Gruppo Stet è alla radice dell'odierno mondo dell'ict in Italia, avendo contribuito per oltre sessanta anni allo sviluppo e al progresso delle telecomunicazioni nel nostro Paese anche mediante la realizzazione di innovazioni fondamentali quali la rete numerica integrata, i servizi radiomobili cellulari, i collegamenti in fibra ottica terrestri e sottomarini.
In questo primo volume gli autori hanno ricostruiscono, basandosi su accurate analisi archivistiche, i fatti storici accaduti dal 1933 anno di costituzione della Stet in ambito IRI, fino alla privatizzazione di Telecom Italia. Ne emerge il quadro di una progressiva espansione del Gruppo, attraverso vicende strettamente connesse con la storia politica ed economica del Paese.

La presentazione prevede i saluti istituzionali di Andrea Corsaro, presidente Anci Piemonte e sindaco di Vercelli, l’introduzione di Michele Pianetta, vicepresidente Anci Piemonte e la presentazione di Valentino Castellani già docente al Politecnico di Torino e già sindaco di Torino, moderati dal  giornalista Maurizio Tropeano

Per rispettare le norme anti-Covid, è necessario comunicare la propria adesione scrivendo ad anfov@anfov.it  
Info: antonello.angeleri@anfov.it




Cultura

È stato il Gruppo Storico Pietro Micca ad animare e a rendere ancora più interessante la visita odierna a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino. La mattinata è iniziata nel cortile d’onore con la presentazione e l'esibizione del gruppo storico ed è proseguita con un tour guidato che ha attraversato gli ambienti della biblioteca, le sale settecentesche e, percorrendo lo scalone d’onore, il piano nobile con gli arredi, le vetrate e i preziosi soffitti a cassettoni.
Il Gruppo Storico Pietro Micca nasce nel 1974 all’interno dell’Associazione Amici del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino fondata dal Generale Guido Amoretti, una realtà che presta la propria attività a supporto dell’omonimo museo fin dal 1968 con l’obiettivo di divulgare, tutelare e conservare l’eccezionale patrimonio di gallerie di contromina della Città di Torino, legato alle vicende della Guerra di Successione Spagnola.
Il Gruppo Storico Pietro Micca, nominato nel 1992 Gruppo Storico cittadino, si pone l’obiettivo di ricostruire in maniera dinamica le realtà di alcuni reggimenti dell’armata sabauda che si distinsero nella difesa della Città di Torino dall’assedio franco-ispanico del 1706.

Le visite a Palazzo Cisterna sono gratuite con prenotazione obbligatoria a:
urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 al numero 011-8617100.
Prossimi appuntamenti: 20 novembre e 18 dicembre.

Cultura

La serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato al Forte Bramafam di Bardonecchia .
I filmati dei “Restauri d’Arte” vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45. Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini: https://photos.app.goo.gl/8BuMPaZv9P7xCco47

LA SENTINELLA DELLE ALPI COZIE

Il Forte Bramafam di Bardonecchia venne costruito tra il 1874 ed il 1889 sul colle che domina la località tanto cara ai torinesi appassionati di montagna e di sci, per proteggere lo sbocco della galleria del Frejus da eventuali incursioni di truppe francesi che non fossero state arrestate dai sistemi di distruzione interni al tunnel ferroviario. Il complesso venne realizzato in anni in cui i rapporti tra Francia e Italia non erano certamente idilliaci e divenne la più importante fortificazione delle Alpi Cozie.
Il forte è letteralmente rinato grazie all'Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare ed è un cantiere aperto ormai da 26 anni, con al centro il museo dedicato alla storia del Regio Esercito, che ha trasformato quello che era ormai poco più di un rudere in luogo dove si rivivono la storia con la S maiuscola ma anche la vita quotidiana dei soldati e degli ufficiali.
Il Bramafam fa parte dal 2018 della Rete dei Forti, che raggruppa enti pubblici e privati che gestiscono le principali fortificazioni italiane ed è a sua volta entrata a far parte dell’International Fortress Council. Recentemente è stato completato un progetto avviato alcuni anni orsono con la mostra “Le uniformi della Repubblica italiana”, che racconta l’evoluzione dell’abbigliamento dell’esercito italiano dal 1946 al 2000. Nella galleria di gola è invece allestito il Bestiario fotografico della Valle di Susa”, una mostra che nasce dalle campagne fotografiche realizzate in quota da Alessandro Perron, un giovane fotografo naturalista bardonecchiese.
Prima della pausa invernale, in cui i volontari dell'ASSAM si dedicano alla manutenzione del complesso, è ancora possibile visitare il Bramafam nelle domeniche 24 e 31 ottobre. Per informazioni si possono chiamare i numeri telefonici 333-6020192 o 347-3122958, oppure si può scrivere a info@fortebramafam.it, visitare il portale Internet www.fortebramafam.ite la pagina www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/museofortebramafam.

UN CANTIERE APERTO DA 26 ANNI

Nel maggio 1995 entrammo nel Bramafam, trovando una realtà molto diversa da quella attuale: c’erano rovi, piante cresciute disordinatamente, montagne di rifiuti. - spiega Pier Giorgio Corino , uno de i fondatori dell’A SSAM , direttore del Museo, ideatore e progettista dell’intero impianto museale - Aprimmo un cantiere, in cui, in prima persona, tagliavamo la vegetazione, pulivamo locali , smontavamo attrezzature. Poi arrivarono i primi contributi per il recupero del f orte e iniziammo a delegare la parte tecnica ad imprese specializzate. Per noi f u possibile dedicarci alla progettazione del salvataggio della fortificazione e al recupero della memoria della vita quotidiana dei soldati che per decenni passarono di qui. Erano artiglieri da fortezza, soldati della Guardia alla Frontiera, soldati ted eschi”.
Accanto ai pezzi di artiglieria che furono e sono stati anche recentemente raccolti, al Bramafam si possono vedere le uniformi nella loro evoluzione storica, funzionale e sartoriale, l’abbigliamento da fatica e quello intimo, l’armamento, l’attrezzatura per la vita quotidiana, l’igiene personale, la preparazione dei pasti per gli ufficiali e la truppa. “Abbiamo cercato di capire e di far capire ai visitatori come vivevano, come si vestivano, come si alimentavano, si lavavano e persino come espletavano le loro funzioni fisiologiche i soldati che qui prestarono il loro servizio. - sottolinea Corino - Perché chi visita oggi il forte può pensare che quei soldati fossero dei poveretti da compatire, perché stavano al freddo. In realtà abbiamo capito e vogliamo far capire ai visitatori che, sovente, quei soldati provenivano da famiglie contadine che vivevano, lavoravano e si alimentavano in condizioni molto peggiori di quelle che trovavano in caserma. Chi passava la visita di leva era dichiarato abile e quindi sano, a differenza di coetanei che si portavano dietro tare ereditarie. L’abile e arruolato andava al di là di quelle colline o di quelle campagne che non aveva mai superato; entrava in una realtà molto diversa da quella di provenienza. Veniva rivestito, gli davano due paia di scarponi, due uniformi, tre paia di mutande e due fazzoletti, un soldo per bere e per fumare, due pasti al giorno, un dormitorio riscaldato. Il graduato più fetente che avrebbe potuto incontrare in fortezza era meno cattivo del padre-padrone sotto il cui dominio aveva dovuto vivere fino alla visita di leva”.
Insomma, al Bramafam, non si punta sulla reducistica o sulla passione per il collezionismo militare, ma si ripercorrono la storia materiale, economica, sociale e il costume di un Piemonte e di un Italia che non sono poi temporalmente così lontani da noi: in fondo nella storia della civiltà umana cosa sono 70-80 anni?
La natura di cantiere permanente della fortezza di Bardonecchia è garantita dall’entusiasmo dei volontari che gestiscono il complesso, recuperando e acquisendo oggetti e attrezzature, spesso donate da persone che se le sono ritrovate in casa e intendono condividerle con chi è interessato alle vicende storiche del territorio. Ogni anno vengono allestite esposizioni temporanee e permanenti. Per il 2022, ad esempio, l'ASSAM intende ricostruire le cucine della truppa e risistemare la sala dedicata alle batterie del Monte Chaberton. Ad oggi solo il 50% del forte è recuperato a fini espositivi. Si dovrà ancora progettare e lavorare soprattutto nella parte in cui erano posizionate le artiglierie, sulla sommità del complesso. La piazza d'armi e gli interni già recuperati vengono continuamente migliorati, per poter ospitare gli oggetti acquisiti recentemente, come la piastra di corazzatura ritrovata in un settore del Vallo Alpino realizzato tra le due guerre mondiali.
A volte per noi recuperare la camicia, le pezze da piedi o altri oggetti appartenuti ad un soldato immortalato nella foto scattata per essere inviata ai parenti è un po’ come farlo rivivere, tramandando la memoria della sua vita quotidiana. - conclude Corino - Quella foto spedita a casa sarebbe stata esposta tra i vetri del buffet della cucina, il locale più importante dell’abitazione, quello in cui si trascorreva la maggior parte del tempo. Quell’immagine in posa dell’artigliere del Bramafam la madre del soldato l’avrebbe mostrata con orgoglio ai parenti, spiegando loro che il suo figlio al forte stava talmente bene da poter indossare un orologio. Anche questo è storia”.

QUANDO IL BRAMAFAM DOVEVA DIFENDERE L’ITALIA UMBERTINA

Il Bramafam è l’ultimo dei grandi forti italiani a struttura lapidea in granito. È caratterizzato da architetture maestose ed è un prodotto tipico dell’arte secolare dello scolpire la pietra, che caratterizzava la tradizione militare sabauda. A fine ‘800 quella di Bardonecchia era la più importante fortificazione delle Alpi Cozie, dotata di un armamento di prim'ordine, con due torri corazzate della Gruson per pezzi d’artiglieria da 120/21, quattro cannoni a tiro rapido da 57 millimetri in torrette a scomparsa, sei pezzi da 87 e due da 149. Era suddivisa in tre parti, visibili ancora oggi: la piazza d'armi, il forte principale e l'avanforte, situato verso l'estremità occidentale della montagna. La guarnigione era assicurata da truppe del presidio di Torino e del 6° reggimento Artiglieria da Fortezza. II presidio di guerra comprendeva 200 uomini e, in caso di necessità, il forte poteva ospitare su giacigli di paglia a terra altri 280 soldati. Adibito durante la Prima Guerra Mondiale a campo di prigionia per i prigionieri austroungarici, il Bramafam ritornò a svolgere la propria funzione difensiva negli anni Trenta del ‘900, quando i rapporti con la Francia si erano nuovamente deteriorati. Risale a quel periodo il potenziamento delle difese esterne, con la costruzione di opere in caverna per mitragliatrici e cannoni anticarro. La più importante, il Centro 14, che si affacciava sui versanti nord e ovest dell'altura, era armata con sei mitragliatrici e presidiata da 42 uomini. Come tutte le opere della zona di Bardonecchia, anche il Forte Bramafam fu affidato all'VIII Settore della Guardia alla Frontiera. I due pezzi da 120/21, ancora operativi, andarono così a formare la 516ª batteria GaF. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale i suoi cannoni non intervennero, ma il 21 giugno 1940, giorno in cui iniziò la breve offensiva italiana contro la Francia che sul fronte nord stava capitolando di fronte alle truppe tedesche, il sito subì un bombardamento aereo. Dopo l'8 settembre 1943 il Bramafam fu occupato dalle truppe tedesche che vi mantennero il comando del 100° Reggimento Gebirgsjäger, sino ad abbandonarlo all'alba del 27 aprile 1945. Nel primo dopoguerra il forte subì un sistematico saccheggio, che fu completato dallo smantellamento imposto dalle norme del Trattato di Pace di Parigi del 1947. Fino agli inizi degli anni Novanta il Bramafam è stato oggetto di asportazioni e atti vandalici: tutte le parti metalliche sono state rimosse, così come sono scomparsi i manufatti lapidei e sono stati demoliti numerosi tramezzi e muri di tamponatura, per recuperare i mattoni pieni.
Nell’agosto 2015, all'ASSAM venne chiesta la disponibilità ad ospitare altro materiale d’artiglieria al Forte Bramafam. Prese così corpo il progetto di realizzare una mostra che narrasse l’evoluzione delle artiglierie del Regio Esercito nel magazzino d’artiglieria, ridotto però ai soli muri perimetrali e quindi completamente da restaurare. Giunto integro nelle sue strutture sino alla fine degli anni ‘60, utilizzato come colonia dai Salesiani, dal momento della cessazione di tale attività fu pesantemente smantellato per recuperare materiali da costruzione per uso pubblico. Con il recupero del magazzino d’artiglieria completato nel 2018, si è attivata la collaborazione con il Museo Nazionale d’Artiglieria, che già in precedenza aveva supportato il Museo del Bramafam con il prestito di materiale. Con il recupero del magazzino si sono potuti raccogliere oltre 80 pezzi del periodo che va dalla fine dell’800 alla Seconda Guerra Mondiale. La raccolta proveniente dal Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino può essere apprezzata dal visitatore in sequenza temporale e nel suo sviluppo tecnologico, dal cannone da montagna da 75 BR Ret impiegato nella battaglia d’Adua del 1° marzo 1896 all’imponente cannone da Corpo d’armata da 152/45, la stessa bocca da fuoco che armava nella Prima Guerra Mondiale le corazzate della classe Caio Duilio. Ci sono anche la bombarda da 400 del Duca d’Aosta ed un un susseguirsi di bocche da fuoco tra cannoni e obici tra le due guerre mondiali sino al cannone da 149/40. MOV2331

Cultura

Sabato 23 ottobre sarà il Gruppo Storico Pietro Micca ad animare e a rendere ancora più interessante la visita a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città Metropolitana di Torino.
Appuntamento alle ore 10,00 in via Maria Vittoria 12 per una mattinata che inizierà nel cortile d’onore con la presentazione e l'esibizione del gruppo storico e proseguirà con un tour guidato che attraverserà gli ambienti della biblioteca, le sale settecentesche e, percorrendo lo scalone d’onore, il piano nobile con gli arredi, le vetrate e i preziosi soffitti a cassettoni.
Il Gruppo Storico Pietro Micca nasce nel 1974 all’interno dellAssociazione Amici del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino fondata dal Generale Guido Amoretti, una realtà che presta la propria attività a supporto dell’omonimo museo fin dal 1968 con l’obiettivo di divulgare, tutelare e conservare l’eccezionale patrimonio di gallerie di contromina della Città di Torino, legato alle vicende della Guerra di Successione Spagnola.
Il Gruppo Storico Pietro Micca, nominato nel 1992 Gruppo Storico cittadino, si pone l’obiettivo di ricostruire in maniera dinamica le realtà di alcuni reggimenti dell’armata sabauda che si distinsero nella difesa della Città di Torino dall’assedio franco-ispanico del 1706.

Le visite a Palazzo Cisterna sono gratuite con prenotazione obbligatoria a:
urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 al numero 011-8617100.
Prossimi appuntamenti: 20 novembre e 18 dicembre.

MODALITA’ DI ACCESSO
Per partecipare alla visita occorre:
- essere in possesso di certificazione verde (Green Pass) COVID-19, così come previsto dal Decreto-Legge 23 luglio 2021, n.105, per musei, mostre, istituti e luoghi della cultura;
- indossare la propria mascherina e igienizzarsi le mani con il gel posto all’ingresso;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro con gli altri visitatori e il personale di Palazzo.





 

 

Cultura

La serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato alla chiesa di Santa Maria di Pulcherada a San Mauro Torinese.
I filmati dei “Restauri d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45. Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini: urly.it/3dkm8


UNA NUOVA LUCE NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DI PULCHERADA

La rubrica che la Città metropolitana dedica ai restauri d’arte questa settimana ci proietta, è il caso di dirlo, a San Mauro Torinese a riscoprire le antiche radici dell’Abbazia di Pulcherada e a sorprenderci di fronte a un importante e innovativo progetto di restauro. La chiesa parrocchiale di Santa Maria di Pulcherada rappresenta la testimonianza oggi visibile dell'antica abbazia benedettina costruita lungo le sponde del Po alla fine del X secolo. Sorta in posizione strategica a ridosso della collina e in prossimità del fiume, l’abbazia stabilì un forte legame con il territorio e le vie commerciali, vocazione essenziale per la vita del nucleo monastico e per la città che intorno a questo si consolidò. Un documento del 991 ricorda la fondazione dell'antica abbazia, ma le mura romaniche e le decorazioni interne della chiesa raccontano la storia del complesso monastico dal Medioevo a oggi.

In seguito ad una campagna di restauri partita nel 2010 si è scoperto un importantissimo ciclo pittorico di derivazione bizantina risalente alla fine dell’XI secolo. Il ciclo pittorico del catino absidale è suddiviso in tre livelli: nel primo, che coinvolge la fascia inferiore, sono illustrate alcune scene dei Vangeli tra le quali emerge, ancora ben conservata, quella della Crocifissione; nella fascia mediana, caratterizzata dalla presenza di monofore che servivano a dare luce all'ambiente, si ritrovano le figure degli apostoli Pietro e Paolo e dei patriarchi che accompagnano le anime al giudizio; nel terzo e ultimo livello, quello della calotta absidale, compare nella sua magnificenza il Cristo benedicente e ai suoi lati la Vergine Maria e San Giovanni Battista. Si tratta di uno dei ritrovamenti più importanti degli ultimi decenni per l'ampiezza della superficie pittorica recuperata, la raffinatezza dell'esecuzione, l'eccezionalità dell'iconografia, la qualità degli affreschi e l'accertato utilizzo di materiali preziosi come il blu di lapislazzuli e la lamina di metallo dorato applicata all'aureola in stucco del Cristo.
Proprio in seguito a questa importante scoperta è stata fondata l’associazione La PulchraRada, nata dalla passione e dall’esperienza di un gruppo di giovani professionisti nel settore dei beni culturali, che si occupa della valorizzazione non soltanto della chiesa, ma di tutto il complesso. “Da alcuni anni infatti, - ci ha raccontatoClaudio Cericola dell’associazione La PulcrhaRada - si sta portando avanti un ampio progetto di riqualificazione che prevede, ad esempio, il restauro della vicina cappella della Madonnina che, insieme agli affreschi dell'Anno Mille, a un bellissimo campanile della seconda metà del Duecento, ai resti di un chiostro e della canonica che in origine era la foresteria, ci permettono di delineare un profilo e una sagoma di tutto il complesso che vogliamo e dobbiamo conservare”.
Fra gli ultimi progetti avviati e realizzati, fortemente voluto dall'amministrazione comunale che ha contribuito al finanziamento, c’è un innovativo restauro digitale affidato all’architetto Marco Capasso recentemente inaugurato. “L’installazione multimediale realizzata per il Comune di San Mauro Torinese rappresenta un unicum nel suo genere. - sottolinea Capasso - È la prima volta in assoluto infatti che un video mapping ricostruisce virtualmente un affresco medievale nel suo aspetto originale. Un intero palinsesto liturgico ricostruito grazie a un'installazione che noi definiamo di luce additiva, perché è la luce che ci permette di dare nuove informazioni all’affresco”. Un attento lavoro di ricostruzione grafica, ma anche un importante lavoro di squadra che ha coinvolto iconografi, medievalisti, storici dell'arte e che è stato seguito con attenzione e cura nei dettagli dai volontari dell'associazione, dal Comune, dalla Diocesi, dalla Soprintendenza e dal Politecnico di Torino.
Queste, - conclude l’architetto Capasso - sono le nuove modalità per comunicare e valorizzare l’immenso patrimonio artistico e architettonico dei nostri Comuni, ma in particolare, in questo caso, parliamo di un modo per dare nuova luce a un periodo storico definito buio e che invece custodisce opere d'arte ricche di colori e di rara bellezza”.
Per maggiori informazioni si può scrivere all’associazione La PulcrhaRada all’indirizzo e-mail lapulchrarada@gmail.comaffreschi abbazia di Pulcherada6

 

Cultura

Dopo il successo ottenuto sabato 9 ottobre con il concerto inaugurale, la rassegna autunnale Chivasso in Musica - I sentieri della Cultura”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, prosegue con l’appuntamento di sabato 16 alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore alla Blatta, organizzato dall’associazione Contatto in collaborazione con l'Università della Terza Età. Protagonista dell'appuntamento è la Corale Polifonica di Sommariva Bosco che, sotto la direzione di Adriano Popolani, sviluppa un programma, interamente a cappella, nel quale sono state inserite tre composizioni di don Antonio Pacetta: “Ave verum”, “O salutaris Hostia” e “Ave Regina coelorum”. Il concerto vuole essere un omaggio al sacerdote chivassese da vent'anni parroco di San Giuseppe Lavoratore, compositore e didatta di storia della musica all'Unitre chivassese. Il programma della serata parte dal Medioevo, con un brano di Magister Perotinus intitolato “Beata viscera”, ripetuto nella versione curata dal contemporaneo Roberto Di Marino. Quindi un Angelus del nolese Alessandro Ruo Rui e “A hymn to the Virgin” di Benjamin Britten. Il concerto prosegue poi con pagine di Thomas Tallis, Erik Esenvalds, Giovanni Pier Luigi da Palestrina, Charles Wood, Nikolay Kedrov, Bruno Bettinelli, John Tavener, Johannes Brahms e Felix Mendelsshon-Bartholdy.
L'accesso del pubblico è consentito a partire dalle 20,30, con Green Pass obbligatorio e libera offerta. Per il dettaglio si può consultare il sito Internet www.chivassoinmusica.it
Per comunicare con l'associazione Contatto si può scrivere a
ass.contattochivasso@gmail.com oppure chiamare il numero telefonico 348-3388954.Adriano Popolani 2

 

Cultura

Dal 14 al 18 ottobre la Città metropolitana di Torino e la Città di Torino saranno presenti alla XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro con un unico stand istituzionale che ospiterà un ricco programma di appuntamenti.
Lo spazio - collocato nel Padiglione n.1 (E101) - con circa 50 posti a sedere si presenta con una nuova veste grafica: la reinterpretazione dello skyline di Torino.
Durante gli incontri organizzati dalla Città di Torino il pubblico potrà confrontarsi sia con funzionari dell’Ente, sia con rappresentanti delle organizzazioni partner di alcuni progetti realizzati in collaborazione con le istituzioni come “torinovivibile.it” (portale che raccoglie i dati sugli indicatori di sostenibilità e resilienza ambientale della Città di Torino), le Universiadi 2025 e le ATP Finals.
Nello stand, luogo aperto al dibattito sulle idee e sui progetti futuri, si potrà assistere anche ad altri appuntamenti: un confronto sulle opportunità legate al design, asset sempre più importante per la città; una presentazione della ricerca sul pubblico del Torino Jazz Festivale e di MITO Settembremusica; la narrazione del lavoro delle biblioteche di quartiere nell’incontro dal titolo “Community Libraries”.
La Città metropolitana di Torino propone quattro incontri a partire dalla presentazione dell'ottimo risultato collegato al bando nazionale sulla forestazione: 70mila nuovi alberi che verranno piantumati sull'intero territorio nei prossimi mesi. L'ambiente resta al centro anche del dibattito sul PUMS, il piano urbano della mobilità sostenibile: meno traffico e più collegamenti nella programmazione metropolitana per il prossimo futuro del trasporto privato e pubblico.
Infine, la cultura protagonista con un momento dedicato alle nostre lingue madri raccontate da poeti e poetesse d'Occitania in collaborazione con Chambra d'oc per concludere con il racconto della famiglia Dal Pozzo della Cisterna tra Torino e Biella, una storia intrisa di arte e tradizioni piemontesi.

PROGRAMMA
GIOVEDÌ 14 OTTOBRE
Ore 14.00
W gli alberi!
Con il bando Forestazione, settantamila nuovi alberi sul territorio metropolitano
Con Gabriele Bovo, Jacopo Chiara, Gian Michele Cirulli, Stefania Grella, Riccardo Porcellana, Dario Zocco.
A cura di Città metropolitana di Torino e in collaborazione con Regione Piemonte, Città di Torino, Politecnico di Torino, Parco naturale La Mandria
Con l’en plein di Città metropolitana sul bando Forestazione del Ministero dell’Ambiente, il territorio vedrà la piantumazione di almeno settantamila nuovi alberi: un grande risultato per l’ambiente.
Ore 18.00
Light on Rights. Da N.U.R. a Recognize & Change.
Con Maria Bottiglieri, Mia Caielli, Gian Vincenzo Fracastoro, Antonella Tropiano. A cura dell’ufficio Cooperazione internazionale e pace con Assessorato Politiche giovanili, Pari opportunità e Cooperazione internazionale.
Presentazione del volume Building the ‘Recognize and Change’ Culture, Roma 2021 e del dossier ‘Cooperazione internazionale ed energia sostenibile. Il progetto NUR a Betlemme’ in Atti e Rassegna Tecnica 1/2021.

VENERDÌ 15 OTTOBRE
Ore 11.00
Il PUMS alla portata di tutti
Numeri e azioni del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
ConGiannicola Marengo, Alessandro Mazzotta, Elena Pedon
A cura di Città metropolitana di Torino e in collaborazione con Politecnico di Torino.
I numeri del PUMS, strumento di pianificazione strategica metropolitano per programmare azioni e interventi che possano sviluppare una visione di mobilità più accessibile, sicura e meno inquinante.
Ore 14.00
Il design a Torino
La World Design Library e il progetto Torino Automotive Heritage Network
Con Francesco De Biase, Sara Fortunati, Mariella Mengozzi, Monica Sciajno.
In collaborazione con Assessorato alla Cultura della Città di Torino, Biblioteche Civiche Torinesi, Circolo del Design e Mauto.
La WDL - biblioteca pubblica fisica e digitale - e il TAHN, che valorizza il patrimonio materiale e immateriale legato all’automotive, sono recenti progetti di un percorso compiuto in questi anni per incrementare le opportunità legate al design, un asset sempre più importante per la città.
Ore 16.00
Community Libraries
Biblioteche di quartiere a Torino nel XXI secolo.
Nell'ambito del Bando ‘Biblioteca casa di quartiere’ della Direzione Creatività del MIC - Ministero della Cultura.
Con Stefania De Masi, Giuseppe Deplano, Mario Petriccione, Elena Orso Giacone, Alice Turra.
In collaborazione con Biblioteche civiche torinesi, Centro interculturale, Cascina Roccafranca, Fondazione Merz e associazioni del Cocity che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.
Un progetto che favorisce lo sviluppo sociale e culturale tramite azioni di rigenerazione urbana che interessano persone di età, cultura e background differenti. Incontri e attività collettive che coinvolgono le comunità territoriali in processi partecipativi, valorizzando le reti già esistenti (Biblioteche, librerie, case del quartiere e associazioni del territorio).
Ore 18.00
L’idiota di Dostoevskij visto dai pittori russi
Presentazione della mostra in occasione dei 200 anni dalla nascita dello scrittore russo.
Con Andrey Garbishev, Ludmilla Grossmann, Larissa Paramonova, Francesca Marceddu, Dmitry Shtodin, Daniela Silvi e Donion Uvarov. A cura di Biblioteche civiche torinesi e Servizio Relazioni Internazionali della Città.
In mostra alla Biblioteca Villa Amoretti dal 15 ottobre all’11 novembre 40 riproduzioni dei più celebri illustratori russi del XX secolo aventi come tema principale il romanzo «L’Idiota», uno dei massimi capolavori della letteratura russa di tutti i tempi.

SABATO 16 OTTOBRE
Ore 11.00
Presentazione del sito ‘Torinovivibile.it’
ConMirella Iacono, Paola Rossi.
A cura dell’Assessorato all’Ambiente.
Un nuovo sito internet torinovivibile.it, un portale per presentare gli indicatori di sostenibilità e resilienza ambientale della Città di Torino, insieme ai progetti che nel loro insieme costruiscono una citta sempre più vivibile per cittadine e cittadini.
Ore 14.00
Non si può dire più niente?
Una conversazione sulla comunicazione di genere e sul linguaggio non discriminatorio.
Con Mariangela De Piano, Elena D'Angelo, Giulia Muscatelli e Michela Locati, modera: Emilia Astore. A cura dell’Assessorato ai Diritti.
Sappiamo che ogni nostro gesto e parola è comunicazione: un dialogo sul presente e futuro. Scrivere, leggere, osservare e raccontare nel mondo contemporaneo quando le parole e le immagini influenzano e determinano i rapporti sociali, orientano gli stessi processi di crescita e di percezione di sé.
Ore 16.00
Le lingue madri tra Poeti e Poetesse d’Occitania
ConInes Cavalcanti, Daniele Dalmasso, Paulina Kamarkine, Rosella Pellerino, Luca Martin Poetto, Matteo Rivoira.
A cura di Città metropolitana di Torino e in collaborazione con Chambra d’oc.
L’impegno a tutelare e promuovere le lingue minoritarie parlate sul nostro territorio racchiude storia, valori ancestrali, attaccamento alle radici sfruttando le potenzialità offerte dalla rete.
Ore 18.00
Universiadi 2025. Lo sport come strumento di valorizzazione del territorio e di inclusione sociale
Con Veronica Silvia Biglia, Alberto Blengini Silvia Carrera, Riccardo D’Elicio, modera Tatiana Zarik.
A cura dell’Assessorato allo Sport e in collaborazione con CUS Torino - componente del Comitato Promotore dei Giochi Mondiali Universitari Invernali 2025.
Interviste a sportivi e atleti. Con la partecipazione degli atleti dell'Universiade 2007 e di atleti delle ultime paralimpiadi di Tokyo. Gli ex studenti atleti si raccontano.

DOMENICA 17 OTTOBRE
Ore 11.00
Torino Città del Tennis. L’opportunità delle Nitto ATP Finals e Davis Cup by Rakuten Finals 2021
Con Marcella Gaspardone, Elena Losito, Fabrizio Tropiano, Paola Virano.
Turismo Torino e Provincia e in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis.
A cura del Gabinetto Sindaca e dell’Assessorato al Turismo
Torino capitale mondiale del tennis: raccontare la città attraverso lo sport e i due principali appuntamenti dell’autunno.
Ore 14.00
Torino Jazz Festival e di MITO SettembreMusica: presentazione della ricerca sul pubblico
Con Alessandro Isaia, Andrea Morelli e Giovanna Segre.
a cura della Fondazione per la Cultura Torino e in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Economia e Statistica ‘Cognetti de Martiis’.
A partire dai dati emersi dalla ricerca sul pubblico di MITO nel 2019, l’equipe di ricerca ha sondato l’evoluzione dei 2 festival anche in seguito all’impatto con la pandemia.
Ore 18.00
Libertà di espressione
Diritto di satira e tutela del sentimento religioso
Con Idris Elio Bergia, Rav Ariel Di Porto, Hamsananda Giri, Manuel Sanchez, Marco Ventura, Alberto Zanconato, modera Valentino Castellani.
A cura del Centro Interculturale della Città di Torino in collaborazione con il Comitato Interfedi della Città di Torino.
Un dialogo aperto su religioni, società, media e mondo delle istituzioni a partire dal volume di carattere interreligioso che raccoglie e integra gli atti della Giornata ‘Libertà di espressione. Diritto di satira e tutela del sentimento religioso’ del 26 febbraio 2021.

LUNEDÌ 18 OTTOBRE
Ore 11.00
Tra Biella e Torino la storia dei Dal Pozzo della Cisterna
Con Denise Di Gianni, Stefano Leardi, Giuseppe Morra, Anna Randone.
a cura di Città metropolitana di Torino in collaborazione con Gruppo storico Principi dal Pozzo di Reano e Archivio di Stato di Biella.
Un’antica famiglia, due importanti città ciascuna con un Palazzo Cisterna. Insieme all’Archivio di Stato di Biella e al Gruppo storico Principi dal Pozzo si ripercorre la storia della famiglia di origine di Maria Vittoria.