Cultura
L’Associazione Volontari Ospedalieri, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, presenta mercoledì 1 dicembre alle 16,30 a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), il libro della scrittrice torinese Luciana Navone Nosari "Le orme violate".
Nove storie in cui si intrecciano racconti di vite violate dalla Storia, dalla crudeltà umana, dai pregiudizi, da un malinteso senso del bene. Nove racconti, che, pur essendo slegati gli uni dagli altri, presentano un elemento comune: esistenze di persone violate da amicizie sbagliate, da amori clandestini, da amori sofferti e violenti, da amori in tempi di guerra.
Alla presentazione intervengono insieme all’autrice, Carlo Ozella, giornalista de La Voce e il e Marina Bossola che leggerà alcuni brani del libro.
Ingresso libero con green pass fino ad esaurimento posti.
Info: info@avotorino.it
Luciana Navone Nosari nasce a Villar Perosa, da genitori che hanno lasciato Torino per motivi di lavoro. Da qui l’amore che troviamo, nei suoi libri, sia per la Val Chisone sia per la città. Sin dai primi anni della sua vita scopre la passione per il disegno e la pittura e, non appena impara a scrivere, capisce che riempire pagine e pagine di pensieri e impressioni costituisce per lei un’esigenza incontenibile. Dopo aver vinto il concorso Poeti al video, alcune sue liriche sono state pubblicate su un volume dallo stesso titolo e su Tendenze poetiche. Sono poi seguiti i romanzi Carezze di Luce (2000); Profumo di tiglio (2006); Specchi di ghiaccio (2008); Viola al vento (2011); Stelle di carta (2014); Donna è...(2015); I colori del silenzio (2016); Refoli di vita (2018). Nel 2013 è uscita la raccolta di poesie Bagliori. Fanno parte di Antologie i racconti: Profumo di neve, Amiche delle stelle e L’uomo dagli occhi di cristallo.
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Sabato 27 novembre alle 21 al teatro dell’oratorio Carletti di via don Dublino è in programma il quarto e ultimo concerto del cartellone “I sentieri della Cultura 2021” del circuito Chivasso in Musica, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino. Protagonista dell’appuntamento è l’Archeia Orchestra, ensemble di venticinque archi nata a Torino nel 2017 e diretta da Giacomo Pomati. L’Archeia Orchestra riunisce giovani studenti dei Conservatori di Aosta, Bologna, Catania, Cuneo, Milano, Novara, Padova, Parma, Sassari e Torino. Il direttore Giacomo Pomati è nato nel 1998 e, dopo aver frequentato il Liceo musicale Camillo Cavour di Torino, ha studiato saxofono con Enea Tonetti, si è diplomato in percussioni al Conservatorio della Valle d'Aosta. Attualmente frequenta il corso per direzione d’orchestra a Milano.
Il programma si apre con una tra le pagine più suggestive per orchestra d'archi: la Holberg Suite di Edvard Grieg. A seguire le Danze popolari rumene di Béla Bartòk e, per concludere, la Serenata per archi di Antonín Dvořak. All’organizzazione del concerto collaborano due Lions Club chivassesi: l’Host presieduto da Roberto Tescaro e il Duomo presieduto da Maria Pia Suman. Il pubblico può accedere in teatro a partire dalle 20,30, munito di Green Pass e con libera offerta. Per saperne di più si può consultare il sito Internet www.chivassoinmusica.it, scrivere a info@chivassoinmusica.it o chiamare il numero telefonico 011-2075580.
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La serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Segni d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato alla mostra “Anita e le altre”, inaugurata il 18 novembre al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.I filmati dei “Segni d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45.Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/segni_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini: https://photos.app.goo.gl/j1pEatjfZmEQ6Hrt7
IL VERO VOLTO DI ANITA, LA COMPAGNA DI GIUSEPPE GARIBALDI
Come detto, la nuova puntata della rubrica “Segni d’arte”, che documenta le esposizioni aperte sul territorio metropolitano è dedicata alla mostra “Anita e le altre”, inaugurata giovedì 18 novembre al Museo del Risorgimento di Torino. Fino al 22 gennaio la mostra propone una galleria di storie e volti di venti donne protagoniste del Risorgimento. Un’idea a lungo cullata dal direttore del Museo del Risorgimento Ferruccio Martinotti che ora, nel bicentenario della nascita della compagna di Giuseppe Garibaldi, ha trovato forma in un allestimento carico di spunti e curiosità, per raccontare la ricchezza dell’universo femminile che ha animato l’Ottocento italiano.
È in mostra il vero volto di Anita, in un olio su carta del pittore Giuseppe Gallino, datato 1845: si tratta di una miniatura applicata su un cartoncino inserito in una cornice. E’ di proprietà del Comune di Milano, che lo conserva a Palazzo Moriggia, sede del Museo del Risorgimento di Milano. Non manca la riproduzione autografa di Ricciotti Garibaldi, il secondo figlio di Giuseppe e Anita, che spiega come la miniatura fu fatta eseguire dal padre e sia l’unico vero ritratto della leggendaria donna. Interessante anche il video “Il vero volto di Anita”, a cura di Silvia Cavicchioli, docente dell’Università degli Studi di Torino che racconta la straordinaria storia dell’unico ritratto dal vero di Anita Garibaldi.
Chi fu Anita? Un’infermiera, una combattente, una prigioniera, un’amazzone, una ribelle, moglie e madre virtuosa, una martire. Oltre ad Anita, le protagoniste sono Luisa Sanfelice, Giulia Colbert Falletti di Barolo, Costanza Alfieri D’Azeglio, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Olimpia Rossi Savio, Virginia Oldoini Verasis Contessa di Castiglione, Giuseppa Calcagno e la regina Margherita di Savoia. Donne umili o ricchissime, contadine, giornaliste, banchiere, guerriere, regine, madri, scrittrici che durante il Risorgimento occuparono spazi pubblici e diedero vita a nuove forme di partecipazione sociale e culturale, la nascita dei salotti politici, il sostegno alle lotte per l’indipendenza, l’assistenza, l’istruzione. Nel cosiddetto “Corridoio della Camera Italiana” il Museo del Risorgimento espone dipinti, stampe, fotografie dalle proprie collezioni a anche prestiti del Museo Glauco Lombardi di Parma, dell'Opera Pia Barolo di Torino, del Castello di Masino e del Museo del Risorgimento di Milano.
Il direttore Martinotti ci tiene a sottolineare la coralità del racconto e il contributo delle protagoniste alla nuova consapevolezza della donna, insieme alla costruzione dell’identità nazionale.
La mostra è visitabile sino a sabato 22 gennaio al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di piazza Carlo Alberto 8 a Torino, dal martedi alla domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17,30). Il biglietto d’ingresso al Museo e alla mostra costa 10 euro, con le consuete riduzioni e la gratuità per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card.

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È il gruppo dei Credendari del Cerro, associazione storico-culturale della Città di Ciriè, ad animare la visita mensile di oggi, sabato 20 novembre, alle sale storiche di Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino. I Credendari sono un gruppo nato nel settembre 2009 dalla passione comune di alcuni amici verso le antiche tradizioni artigiane e lo studio dell’epoca tardo-medievale, in particolare quella delle vicende legate alla Casata dei Savoia avvenute nel territorio delle Valli di Lanzo e del Canavese tra fine ‘300 e inizio ‘400. Le loro attività sono volte a portare il visitatore a diretto contatto con la “storia vivente“, in una situazione il più possibile veritiera, dove egli possa fare un ritorno indietro nel tempo da protagonista, in un contesto dove poter muoversi e interagire con personaggi e manufatti dell’epoca.Le visite a Palazzo Cisterna sono gratuite con prenotazione obbligatoria a: urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 al numero 011-8617100.
Prossimo appuntamento: sabato 18 dicembre.

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Gli spazi juvarriani dell’Archivio di Stato di Torino, in piazzetta Mollino, ospitano fino al 7 gennaio “Le favole della pittura”, una mostra promossa dall'Archivio Tabusso e da Banca Sella che ripercorre gli oltre sessant'anni di attività di Francesco Tabusso, ultimo pittore cantastorie molto legato alla Valle di Susa e alla sua Rubiana.L’esposizione di Tabusso è il tema della prima puntata di “Segni d’arte”, la nuova rubrica dedicata a mostre e iniziative artistiche del territorio.
A questo link https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=uZ52vVwHLUk
le interviste a Paola Tabusso, vicepresidente dell’Archivio, e a Daniela Magnetti, direttore artistico di Banca Patrimoni Sella.
La mostra presenta una selezione di circa sessanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private: opere di grande formato, coloratissime, alcune mai esposte che invitano a scoprire una realtà fuori dal tempo, a contatto con la natura. Tabusso con i suoi quadri ci fa evadere per un attimo dal caos della vita moderna, proiettandoci in una realtà contadina miticamente fuori dal tempo, in cui poter recuperare uno sguardo fanciullesco sul mondo.
“Le favole della pittura” coincidono con il decennale della morte dell'artista avvenuta nel gennaio 2012 e ripercorrono gli oltre sessant'anni di attività del pittore che ha sempre esplorato strade solitarie, al di là delle mode e dei movimenti, conquistando non solo l'apprezzamento della critica, ma anche dei non addetti ai lavori.
Il percorso espositivo non si limita al solo Archivio di Stato, ma proseguirà idealmente anche nel territorio di Rubiana, dove dai primi del ‘900 c’è la casa di famiglia di Tabusso: la Biennale Fiabe e Boschi, promossa dall’amministrazione comunale per ricordare il suo cittadino onorario, celebrerà nel 2022 la X edizione con mostre e iniziative diffuse nelle borgate, visita a casa Tabusso e alla Pinacoteca comunale intitolata al pittore.
I filmati dei “Segni d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale Grp sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45.
Il reportage video sulla mostra “Le favole della pittura” pubblicato sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e la fotogallery sono reperibili sul portale Internet della Città metropolitana, alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/segni_arte/
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Una storia di generosità e di libri donati che parte da una frazione di Frabosa Soprana, nel Cuneese, passa da Collegno e giunge alla biblioteca storica della Città metropolitana a Palazzo Cisterna. La vicenda riguarda la donazione di una cinquantina di libri antichi, pubblicati tra il 1772 e il 1933, che le sorelle collegnesi Alda e Graziella Viglione hanno destinato alla biblioteca “Giuseppe Grosso” e che andranno presto a costituire il fondo “Lucia Bersezio Viglione”. I libri che le sorelle Viglione hanno destinato alla biblioteca di Palazzo Cisterna provengono dal ramo famigliare materno Bersezio, e più precisamente da Don Giovanni Bersezio, deceduto nel 1949, parroco per circa 40 anni a Fontane di Frabosa, in provincia di Cuneo. “Don Giovanni Bersezio era zio paterno di nostra mamma Lucia Bersezio Viglione” spiegano Alda e Graziella Viglione, “e proprio alla nostra mamma vorremmo dedicare questa donazione di libri”.La collezione donata alla Città metropolitana comprende i tre libri del trattato filosofico di Cicerone De officiis (lat., Sui doveri) nell’edizione del 1780, Augustae Tautinorum ex Typographia Regia e un altro testo settecentesco, la Nuova Guida de’ Forestieri, Napoli, a spese di Saverio Roffi Librario del 1772. Sono presenti molti libri dell’800, tra cui i tre volumi della Commedia di Dante Alighieri, stampata nel 1869 a Milano da Francesco Pagnoni Tipografo Editore, e il testo P. Virgilii Maronis Opera, Augustae Tautinorum ex Officina Regia, edito nel 1850. Non mancano poi le Opere complete di Silvio Pellico, 1875, Napoli Stabilimento Tipografico del Guttemberg, e il Don Chisciotte della Mancia, pubblicato a Milano da Sonzogno nel 1896.
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Proseguono nel mese di novembre le visite animate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12. L’appuntamento, previsto per le ore 10 di sabato 20 novembre, vede la partecipazione del gruppo storico iscritto all’Albo della Città metropolitana di Torino I Credendari del Cerro, associazione storico culturale della Città di Ciriè, nata nel settembre 2009 da una passione comune di un gruppo di amici verso l’artigianato e lo studio dell’epoca tardo-medievale, in particolare quella riguardante le vicende legate alla Casata dei Savoia avvenute nel territorio delle Valli di Lanzo e del Canavese tra fine ‘300 ed inizio ‘400. Dalla combinazione di queste due attività, il gruppo ha presto determinato una propria identità, ritrovando nella disciplina della ricostruzione storica la massima espressione di queste arti. Sono infatti i Credendari del Cerro gli organizzatori dell’ultima edizione di Chiamata alle Arti, rievocazione storica che si è svolta nel settembre 2019 al Castello Malgrà di Rivarolo Canavese.
Fermato dal lockdown il Gruppo storico ritorna a Palazzo Cisterna con l'augurio di poter presto organizzare nuovamente grandi eventi di piazza.
Le visite a Palazzo Cisterna sono gratuite con prenotazione obbligatoria a:
urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 al numero 011-8617100.
Prossimo appuntamento: sabato 18 dicembre.
MODALITA’ DI ACCESSO
Per partecipare alla visita occorre:
- essere in possesso di certificazione verde (Green Pass) COVID-19, così come previsto dal Decreto-Legge 23 luglio 2021, n.105, per musei, mostre, istituti e luoghi della cultura;
- indossare la propria mascherina e igienizzarsi le mani con il gel posto all’ingresso;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro con gli altri visitatori e il personale di Palazzo.
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Il duo pianistico Valente-Larosa sarà protagonista del prossimo concerto di “Preludi”, la prima parte della stagione 2021-2022 dell’Accademia di Musica di Pinerolo, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. L’appuntamento è per martedì 9 novembre alle 20,30 nella sala concerti di viale Giolitti 7 a Pinerolo. Giovanna Valente è una fra le più autorevoli musiciste della scuola pianistica di Bari, mentre Imma Larosa è una delle sue più brillanti allieve. Sono entrambe docenti presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. Il duo Valente-Larosa presenterà un programma dedicato all’arte della trascrizione, con la Sinfonia numero 6 in fa maggiore opera 68 Pastorale di Ludwig van Beethoven trascritta da Hugo Ulrich e con “La Mer” di Claude Debussy, considerata come una delle migliori opere per orchestra del ventesimo secolo, trascritta per pianoforte a quattro mani dall’autore stesso. La trascrizione di un pezzo musicale è l’adattamento di una composizione a un mezzo fonico, vocale e strumentale, diverso da quello cui era originariamente destinato; non sempre, però, questo adattamento assurge al livello di ricreazione artistica. Nel caso della Pastorale di Beethoven la trascrizione di Ulrich ricrea tutte le singole parti orchestrali che stanno dentro le partiture delle 9 sinfonie di Beethoven.
I successivi appuntamenti della stagione 2021/22 dell’Accademia di Musica di Pinerolo sono:
- domenica 21 novembre “Notte trasfigurata” con il Sestetto Wanderer composto da strumentisti del Teatro alla Scala, affiancato da Edgardo Faure neuropsicologo e psicoterapeuta
- martedì 30 novembre “Francia fin de siècle” per il ciclo “Fauré”, con Antonio Valentino, Simone Briatore, Sawa Kuninobu e Matteo Ferraro
- il concerto di Natale di martedì 14 dicembre con il Coro da camera di Torino diretto da Dario Tabbia.
L’accesso ai concerti è possibile solo con Green Pass e mascherina. La prenotazione è obbligatoria al numero telefonico 0121-321040 o all’indirizzo e-mail noemi.dagostino@accademiadimusica.it
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Si presenta giovedì 4 novembre alle ore 18,00 a Palazzo dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, il libro di Roberto Rossi Precerutti “San Giacomo di Stura – Un monastero medievale alle porte di Torino” pubblicato da Neos Edizioni.
Un libro per scoprire un momento importante del Medioevo torinese attraverso le vicende del monastero vallombrosano. Sorto verso la metà del XII secolo (1146), il monastero vallombrosano di San Giacomo di Stura è uno dei fondamentali monumenti storico-artistici della civiltà medievale torinese. La fondazione religiosa ha svolto, nel periodo di massima fioritura, una funzione essenziale di assistenza a poveri, pellegrini e viandanti in un’area attraversata da una diramazione della via Francigena, rivelando una chiara vocazione stradale e costituendo un’interlocuzione importante, soprattutto dal punto di vista sociale, sia con il vescovo e il comune, sia con le realtà signorili del contado e le dinastie dei Savoia e dei Monferrato. Oggi, purtroppo, le vestigia dell’abbazia, collocate presso una strada di grande scorrimento che unisce Torino a Settimo, versano in stato di abbandono nonostante l’inizio di alcuni lavori di restauro e non sono visitabili.
Il volume è corredato da una ricca serie di tavole di Emilia Mirisola che vogliono ricostruire la suggestione del monastero nel suo periodo di splendore. L’introduzione è di Davide Belgradi.
Roberto Rossi Precerutti
Poeta, saggista e traduttore, Roberto Rossi Precerutti è nato a Torino nel 1953 da famiglia piemontese di antica origine, i Rossi dalla Manta, al cui ramo fiorentino appartenne Ernesto Rossi, illustre antifascista propugnatore del federalismo europeo. Laureatosi in Lettere moderne presso l’Ateneo subalpino con una tesi di Istituzioni medievali dedicata a San Giacomo di Stura (relatore Giuseppe Sergi), ha pubblicato gran parte della sua produzione poetica presso gli editori Crocetti (Rimarrà El Greco, 2015), Aragno (Un impavido sonno, 2019) e Neos (Il sogno del cavaliere, 2021). Più volte finalista al Premio Viareggio-Poesia, gli sono stati conferiti prestigiosi riconoscimenti quali i Premi Lorenzo Montano (2001), Mondello (2006), Val di Comino (2009), Il Meleto di Guido Gozzano (2021).
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La rassegna “I sentieri della Cultura – Chivasso in Musica 2021”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, prosegue con il terzo appuntamento, in programma giovedì 11 novembre alle 21 nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Giovanni Battista e Rocco nella frazione Castelrosso (uscita autostradale consigliata Chivasso Est o Rondissone). Il concerto intitolato “Arpa latina” sarà proposto dalle arpiste Vanja Contu, Valeria Delmastro e Michela Marcacci e dal percussionistaAlan Brunetta. Si tratta di un ensemble musicale di tutto rispetto, che si è impegnato per tre anni in ricerche musicologiche, per arrivare ad un importante appuntamento con una serie di composizioni di autori latino-americani o europei trapiantati, quali il costaricano Camacho Camacho, il cubano Alfredo Rolando Ortiz, il francese naturalizzato colombiano Carlos Gardel, accanto a Deborah Henson Conant e a Bernard Andrès. Non mancherà un omaggio al più celebre dei compositori sudamericani, l’argentino Astor Piazzolla, del quale quest’anno si celebra il centenario della nascita.
La serata vuole anche essere un omaggio alla castelrossese Daniela Chiavarino, Presidente per l’anno 2021-22 del Rotary Club di Chivasso, che organizza il concerto insieme all’associazione culturale Contatto.
L’accesso del pubblico sarà consentito a partire dalle 20,30, con ingresso a libera offertae l’obbligo di esibire il Green Pass.
Per favorire la più ampia partecipazione del pubblico chivassese, sarà messa a disposizione una navetta gratuita che partirà da Piazza d’Armi alle 20.
Per saperne di più si può consultare il portale Internetwww.chivassoinmusica.it, scrivere a info@chivassoinmusica.ito chiamare il numero telefonico 011-2075580.
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