Cultura
La serie di reportage televisivi che la Direzione Comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città metropolitana di Torino dedica ai "Restauri d'arte" prosegue questa settimana con una puntata dedicata al teatrino comunale di Cumiana intitolato all'attore locale Dario Vaudagna.
I filmati dei "Restauri d'arte "vengono messi in onda dall'emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45.
Per visionare la playlist dei video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte
Per visionare il video di questa puntata: https://youtu.be/6IKl6Sd6WBQ
Per visionare e scaricare le immagini di questa puntata: https://photos.app.goo.gl/9q6JxyRDo9ZweK8v5
I lavori di ristrutturazione del teatrino comunale di Cumiana "Dario Vaudagna" hanno trasformato l'antica e gloriosa struttura in una sala polivalente con l'intento di conservare le vestigia del passato a cominciare dalla sua caratteristica balconata.
Il sindaco di Cumiana Roberto Costelli ha raccontato come il progetto di recupero sia partito da lontano, durante i precedenti mandati amministrativi, abbia subito qualche rallentamento e abbia finalmente trovato conclusione: "Questo è un progetto che cambia radicalmente la funzione dell'ex teatro comunale, che all'epoca contava 120 posti mentre oggi i posti sono una sessantina, trasformandolo in una sala polivalente utilizzata per conferenze, riunioni e matrimoni. La balconata resta non agibile per questioni di sicurezza, ma era forte la volontà di ristrutturare un locale che per decenni ha visto tutte le compagnie del paese, anche lo Stabile in alcune stagioni, recitare con grande successo di pubblico". Anche per questo è stato deciso di intitolare questo luogo all'attore cumianese DarioVaudagna.
Come ha ricordato Leonardo Meola, responsabile dell'Area tecnica del Comune di Cumiana, ci sono state diverse fasi progettuali: "Il progetto è stato redatto da uno studio di professionisti incaricati dall'amministrazione comunale specializzati proprio in questo tipo di opere di restauro e risanamento conservativo; in particolare è stata la ditta Fabbricarestauri di Perino Giorgio a seguire con molta attenzione i lavori di restauro specialmente della parte lignea del soppalco a forma di ferro di cavallo, elemento che più di altri contraddistingue questo spazio. Sono stati poi recuperati i colori originali della struttura scoprendone, grazie al restauro, nuovi particolari decorativi coperti da successivi interventi di rimaneggiamento della parte lignea. I lavori hanno riguardato anche il risanamento della parte muraria e la riprogettazione della parte impiantistica per rendere il locale conforme alle normative vigenti".
L'opera è stata finanziata dal Comune di Cumiana e da un contributo della Compagnia di San Paolo.
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Prende il via martedì 11 gennaio la seconda parte della stagione concertistica 2021-2022 dell’Accademia di Musica di Pinerolo. Iniziata con i sette appuntamenti del ciclo “Preludi” in programma nel 2021, la stagione patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino prosegue nel 2022 con i nove concerti di “Fughe” che affidano a artisti di fama internazionale e a musicisti di grande maturità artistica il testimone di un cartellone che spazia dalla letteratura cameristica al jazz, dai concerti dedicati a compositori come Fauré e Bach al duo clarinetto e pianoforte.“Fughe” si apre martedì 11 gennaio alle 20,30 nella storica sala concerti di viale Giolitti 7 a Pinerolo con il Trio Chagall, cresciuto all’Accademia pinerolese e avviato a una brillante carriera dopo i successi conseguiti in contesti molto diversi, dal Premio “Trio di Trieste” al talent dei Conservatori italiani “Amadeus Factory”.
La stagione prosegue martedì 25 gennaio con uno dei più importanti ensemble italiani affermatisi a livello internazionale, il Quartetto di Cremona, erede della tradizione cameristica italiana con una carriera ventennale alle spalle.
Il mese di febbraio si apre all’insegna della modernità, martedì 8, con la pianista jazz Rita Marcotulli, tra standard, composizioni originali e improvvisazioni. Altrettanto nuovo è il repertorio proposto martedì 22 febbraio dal duo formato dalla pianista Valentina Messa e dal clarinettista Michele Marelli, collaboratore di compositori del calibro di Stockhausen, Lachenmann e Kurtag.
Ospiti della stagione concertistica pinerolese sono anche Enrico Pace e Benedetto Lupo, tra i più importanti nomi del pianismo internazionale, entrambi docenti dell’Accademia, amatissimi dagli allievi dei corsi di perfezionamento. Il primo dei due concerti vede protagonista Benedetto Lupo con l’Orchestra da Camera di Mantova domenica 6 marzo alle 17,30 al Teatro Sociale, mentre l’appuntamento con Enrico Pace e il grande violoncellista Sung-Won Yang è per martedì 26 aprile alle 20,30 nella sala concerti dell’Accademia di Musica.
Martedì 22 marzo è invece la data di inizio delciclo “Da Bach a Bach” che proporrà in più stagioni l’integrale delle sonate bachiane, curato da Adrian Pinzaru, docente all’Accademia e primo violino del Delian Quartett e dalla pianista Costanza Principe. Martedì 12 aprile il Trio Debussy, che da anni tiene corsi di musica da camera all’Accademia, e Simone Briatore, prima viola al Santa Cecilia e docente a Pinerolo, suoneranno con Giulio Franchi, Matteo Gorrea e la soprano Laura Capretti in occasione del concerto dedicato al compositore Gabriel Fauré. Altre rarità saranno proposte nel gran finale in un recital affidato alla pianista Sofya Gulyak, erede della tradizione pianistica russa.
Tutte le informazioni sull’accesso ai concerti, i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, gli orari e le sedi dei concerti si possono reperire nel sito Internet www.accademiadimusica.it

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La serie di reportage televisivi che la Direzione Comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte”prosegue questa settimana con il filmato dedicato al teatro Tullio Pinelli di Cuorgnè, tornato recentemente all’antico splendore.I filmati dei “Segni d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45.Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Segni d’Arte e scaricare le immagini: https://photos.app.goo.gl/epXFtdxv4bMCa4TLA
Costruito nel XVII secolo per ospitare un monastero benedettino, l’edificio che ospita il teatro dedicato alla memoria dello sceneggiatore Tullio Pinelli venne acquistato dall’amministrazione comunale cuorgnatese all’inizio del XIX secolo, allo scopo di trasferirvi il Municipio. Alla fine dell’Ottocento il Comune si trasferì in un’altra sede e l’ex monastero venne destinato ad ospitare il teatro cittadino e, a partire dai primi anni del XX secolo, anche le proiezioni cinematografiche. Nel 1983 il teatro dovette chiudere, poiché non rispondeva più alle norme di sicurezza. Come sottolinea l’ex Sindaco di Cuorgnè, Giuseppe Pezzetto, “il teatro è stato restituito alla comunità, ristrutturandolo completamente, grazie ai contributi di molti enti e soggetti, tra i quali la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT. Il nostro teatro è una bomboniera, un ambiente unico nel territorio canavesano, il cui restauro è costata molta fatica, ma il risultato è eccezionale. Sono contento di aver terminato il mio mandato da Sindaco lasciando in eredità alla nuova amministrazione questo gioiello”. L’architetto Katia Massoglia, funzionaria del Comune di Cuorgnè, ha diretto il cantiere di restauro e ci ha spiegato che “i lavori sono stati condotti a partire dal 2017, individuando due filoni prioritari di intervento: in primo luogo il recupero e il rifacimento delle coperture e una prima fase di recupero del plafond; in secondo luogo le sistemazioni edilizie e l’allestimento della macchina scenica, dei tendaggi e delle poltrone”. Una notevole attenzione è stata ovviamente dedicata alla sicurezza. È stata costantemente interessata e coinvolta la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, con la quale sono state definite le linee di intervento sul fondale scenico della scuola di Carlo Pittara (animatore del Cenacolo di Rivara) e sulle parti decorative lignee. In materia di sicurezza il confronto con la Soprintendenza ha riguardato anche il rispetto delle normative anti incendio e di sicurezza relative ai luoghi di pubblico spettacolo, con l’introduzione ad esempio di parapetti nei soppalchi. Oggi il teatro può riaprire al pubblico per ospitare rappresentazioni teatrali e musicali e per conferenze, qualificandosi come struttura polifunzionale.

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La rassegna “Chantar l'uvern, frammenti di lingua e cultura occitana, francoprovenzale e francese”, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, prosegue venerdì 7 gennaio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Sauze d’Oulx con lo spettacolo teatrale “Memoria di un tempo che fu”, tratto dal libro di Marie France Bonnin e proposto da "Compagnia delle Chiavi" & "Teatro Minimo".Sabato 8 gennaio alle 21 nel Municipio di Fenestrelle l’evento programmato con Paola Bertello sarà sostituito con un concerto occitano del gruppo Ramà di Simone Lombardo (flauti,ghironda, cornamuse), Erica Molineris (voce) e Dario Littera (chitarra acustica e percussioni).
I successivi appuntamenti saranno il 21 e 22 gennaio 2022 a Giaglione in occasione della festa patronale di San Vincenzo con il concerto dei Blu l’Azardintitolato “Donne guerre e altre storie di questi tempi”.
La XV edizione di”Chantar l'uvern, frammenti di lingua e cultura occitana, francoprovenzale e francese”propone un calendario di appuntamenti per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali, coinvolgendo fino a Pasqua 26 Comuni delle Aree Protette delle Alpi Cozie e dell'area occitana, francoprovenzale e francese della Valle di Susa e della Val Sangone in rete per il progetto reso possibile dallaLegge 482 del 9199. Il programma completo della rassegna si può ritirare presso gli uffici turistici o nelle sedi degli Enti in rete o consultare on line www.chambradoc.ite su www.parchialpicozie.it
La partecipazione agli eventi è gratuita edè necessario esibire il Green Pass rafforzato, oltre ad osservare le regole di distanziamento e prevenzione del Covid-19.

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Nei primi mesi del 2022 viene proposto un corso online di lingua occitana, promosso dalla Città Metropolitana di Torino, e organizzato dalla Chambra d’oc, nell’ambito del progetto formativo relativo all’applicazione della legge 482/99 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche”.Il corso è rivolto principalmente ai dipendenti della pubblica amministrazione, ma è aperto a tutte le persone interessate; le lezioni sono gratuite, in quanto finanziate dai fondi della Legge 482/99; è necessario iscriversi (anche per partecipare solo a una o due sezioni) scrivendo a: chambradoc@chambradoc.it
Per adattarsi ad un pubblico differenziato, le lezioni sono divise in quattro moduli progressivi, idealmente pensati per persone con gradi anche molto diversi di competenza nelle varietà occitane.
Il corso sarà tenuto da Aline Pons dell’Università degli Studi di Torino e da Rosella Pellerino, direttrice di Espaci Occitan.
Le lezioni si terranno il mercoledì pomeriggio, dalle 17.30 alle 19.00, su piattaforma Zoom. Le docenti saranno disponibili a partire dalle 17.00 per favorire la conversazione informale e risolvere gli eventuali dubbi dei partecipanti.
Comprene: 4 lezioni a febbraio, dedicate a chi, incuriosito dalla lingua occitana, vorrebbe riuscire a capire le persone che parlano una varietà della lingua d’Oc.
Parlar: 4 lezioni a marzo, dedicate a chi capisce abbastanza bene l’occitano, e vorrebbe imparare a produrre delle semplici frasi.
Escriure: 4 lezioni ad aprile, per chi parla occitano, perché l’ha imparato in famiglia o attraverso un corso, e vorrebbe imparare a scriverlo.
Mostrar: una giornata in primavera, in data da definirsi. A completamento ideale del ciclo, verrà organizzata una giornata di formazione e scambio dedicata a quanti insegnano, o vorrebbero insegnare, l’occitano a scuola.
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Saranno celebrate martedì 28 dicembre alle ore 14.30 nella chiesa dell’Abbazia di Novalesa le esequie di Don Daniele (Paolo) Mazzucco, conosciutissimo e amato monaco della Abbazia.Era monaco a San Giorgio Maggiore di Venezia quando insieme ad alcuni confratelli, nel 1973, venne a Novalesa per riportare la vita monastica benedettina nell’antica Abbazia acquistata poco prima dalla allora Provincia di Torino, oggi Città metropolitana, che restituì alla Val Cenischia e alla comunità locale un gioiello di storia, arte e cultura.
"Per quasi mezzo secolo, don Daniele è stato la colonna e il fondamento della rinascita del monastero di cui conosceva le singole pietre, i colori e le sfumature degli affreschi da lui riportati alla luce, così da diventare l’anima stessa di questo luogo" scrivono i suoi confratelli sul sito internet dell'Abbazia di Novalesa.
Anche la Città metropolitana vuole ricordare don Daniele con commozione, grati per quanto ha rappresentato nei decenni per la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio.
La salma di don Daniele sarà nella chiesa dell’Abbazia a partire dal pomeriggio di lunedì 27 dicembre
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La serie di reportage televisivi che la Direzione Comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Segni d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato al wallpaper che l’artista Francesco Simeti ha realizzato per Casa Giglio a Torino.I filmati dei “Segni d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45.Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/segni_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Segni d’Arte e scaricare le immagini: https://photos.app.goo.gl/j1pEatjfZmEQ6Hrt7
UN’OPERA D’ARTE PER GLI OSPITI DI CASA GIGLIO
La rubrica che la Città Metropolitana dedica ai segni d’arte, ci porta, alla vigilia di Natale, nel cuore di Torino a Casa Giglio, uno spazio solidale che offre ospitalità alle famiglie dei bambini che stanno affrontando una malattia. È qui che recentemente è stata inaugurata un’opera di Francesco Simeti, artista noto per i grandi wallpaper realizzati attraverso collage digitali con cui costruisce paesaggi immaginari popolati da raffinate metafore sociali, il cui titolo suona quasi come una filastrocca: “Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità”.
Realizzata nell’atrio su una superficie di circa 45 metri quadrati, l’opera è stata stampata su un rivestimento speciale in fibra di vetro, sul quale trovano collocazione alcuni elementi in ceramica smaltata. Rappresenta un messaggio di benvenuto e al tempo stesso ha l’obiettivo di trasmettere la filosofia e la missione di questo luogo, basate sulla solidarietà e sull’accoglienza. L’installazione è stata infatti espressamente concepita come uno scenario fantastico in cui immergersi: immaginari collettivi e tradizioni iconografiche di varie culture, specie vegetali e animali di tutto il pianeta, vengono a trovarsi insieme senza nessuna barriera, esattamente come le famiglie che abitano Casa Giglio, in arrivo dall’Italia e da vari paesi del mondo.
Francesca Comisso, curatrice del progetto insieme a Luisa Perlo, ha raccontato come l'associazione Giglio abbia concepito questo luogo - in pieno centro a Torino e all'ultimo piano del Seminario metropolitano della Diocesi in via Cappel Verde 2 - trovando i fondi per ristrutturarlo e ottenendo degli spazi abitativi, ma anche alcuni spazi destinati alla cittadinanza in occasione di iniziative particolari alle quali possono partecipare anche gli ospiti della casa, avendo così un’occasione in più per uscire dalla loro condizione di solitudine. “La cultura cura: l’abbiamo imparato a suon di hashtag durante questa pandemia. Ma alla cultura, – conclude Francesca Comisso – bisogna dare anche nuova cura perché possa essere continuamente generatrice nella vita di tutti i giorni ed entrare negli spazi dove si vive, si lavora e ci si cura creando così l’occasione per fare esperienza dell’arte anche fuori dai musei o dalle gallerie”.

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Sono i Dragoni Rossi di Rivoli il gruppo storico che sta animando stamattina l’ultima visita del 2021 alle sale auliche del Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Il gruppo è nato nel 1994 grazie all’Associazione Marsaglia 1693, organizzazione che ormai da 27 anni, nella prima settimana di ottobre, ripropone la rievocazione dell’omonima battaglia. I Dragoni Rossi erano soldati versatili capaci tanto di caricare a cavallo quanto di assaltare alla bajonetta, e queste abilità emersero proprio durante la Battaglia della Marsaglia, quando il 4 ottobre 1693 i Dragoni ricevettero da Vittorio Amedeo II l’ordine di difendere la ritirata. Sarà questo l’avvenimento, insieme ad altre curiosità, che verrà raccontato al pubblico dai rappresentanti del gruppo storico durante la mattinata.
Le visite a Palazzo Cisterna sono gratuite con prenotazione obbligatoria a:
urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 al numero 011-8617100.
Prossimo appuntamento: 22 gennaio 2022
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La serie di reportage televisivi che la Direzione Comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Segni d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato alla mostra “Tramanda, il filo tra passato e futuro”, che a Chieri propone le opere di quasi cento artisti di tutto il mondo .I filmati dei “Segni d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45. Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina
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Fino al 15 gennaio è possibile visitare a Chieri la mostra “Tramanda, il filo tra passato e futuro”, articolata in cinque diverse sedi espositive e dedicata alla Fiber art, espressione artistica del tessile. La maggior parte degli artisti espone all’Imbiancheria del Vajro, uno dei più antichi edifici industriali di Chieri e sede da vent’anni degli eventi legati alla corrente artistica della Fiber Art, mentre altre opere sono esposte nel nuovo showroom Bonetto Design, a Palazzo Opesso, al Museo del Tessile di Chieri e a Casa Martini a Pessione. Durante la registrazione del reportage Massimo Tiberi, l’exhibit designer che ha curato l’allestimento della mostra, ha raccontato come la Fiber Art, talvolta confusa nel nostro Paese con l’arte decorativa, sia un’arte plastica a tutti gli effetti, con pari dignità rispetto a pittura o scultura. Nel Nord Europa e in America musei e scuole testimoniano l’interesse e l’attenzione per questo tipo di arte. “Tramanda” è un appuntamento espositivo che permette di conoscere le nuove tendenze della Fiber Art, grazie al contest che richiama numerosi artisti. Quest’anno le opere evidenziano la ricerca tra antico e moderno con l’utilizzo di tecniche e stilemi della tradizione reinterpretati in chiave contemporanea, privilegiando aspetti innovativi, poetici o ludici. Antonella Giordano, Assessore alla Cultura della Città di Chieri, ha sottolineato come l’attenzione a questo tipo di arte non sia casuale, ma attinga nelle radici sociali, economiche e culturali della città, per tanti anni notevole centro di produzione tessile. “Tramanda” quest’anno si inserisce in un progetto più ampio, “Restart”, con l’obiettivo di valorizzare la ricca collezione di Fiber Art (circa 300 opere) che la Città di Chieri possiede. Nelle esposizioni aperte in queste giorni è infatti presente una parte della collezione, ma altre tre mostre, programmate nel 2022, daranno la possibilità di esporre al pubblico l’intera raccolta.
L’interesse per la Fiber Art nasce nell’ambito delle avanguardie artistiche di inizio Novecento, quando gli artisti infrangono ogni schema per impadronirsi di materiali e tecniche inusuali, teorizzando scelte e modalità esecutive antiaccademiche. Storicamente la Fiber Art emerge tuttavia negli Anni Sessanta, con le Biennali di Losanna: non è mai stata codificata in un manifesto, ma risponde ad alcuni tratti fondamentali che ne contraddistinguono il linguaggio: l’utilizzo di filati e tessuti tradizionali o non convenzionali (carta, plastica, fili di ferro, ecc.) lavorati al telaio, oppure le tecniche tessili libere, in abbinamento alla scelta della manualità, come gesto concettuale mirato al recupero e al rispetto del sapere antico.

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Sarà Giobbe Covatta sul palco del Teatro Vittoria di Torino (in via Gransci 4) ad aprire con il Monologo 6° martedì 21 dicembre la serata di spettacolo e beneficenza #PUNTATAZERO - NOD PER AMREF.Una serata di raccolta fondi a favore della campagna di vaccinazione in Africa "Un vaccino per il bene dell'Africa, per il bene di tutti" che la Città metropolitana di Torino patrocina.
Lo spettacolo #PuntataZero fatto di danza, moda e arte avrà inizio alle ore 20.30 con la partecipazione dell’attrice Edelfa Chiara Masciotta: sul palco anche lo special guest James Finnemore dell’Hofesh Shechter Company e i danzatori della Nuova Officina della Danza NODcon le coreografie di Noemi Piva e Maya Selezneva.
Acquistando il biglietto d’ingresso si dà il proprio contributo alla raccolta fondi: il ricavato verrà devoluto ad Amref.
Per info e prenotazioni https://www.nuovaofficinadelladanza.org/projects-6
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