Cultura
Una visita a tema carnevalesco, quella che si svolgerà a Palazzo Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino, sabato 25 febbraio con inizio alle ore 10,00, animata dal Gruppo storico della Fenice.
Sarà compito del gruppo storico di Pianezza accogliere ed intrattenere il pubblico raccontando come il Carnevale veniva festeggiato alla corte dei Savoia nel ‘700.
Spazio dunque alle narrazioni delle feste in costume, degli sfarzosi addobbi e dei grandiosi spettacoli pirotecnici che erano soliti chiudere i festeggiamenti a simboleggiare la forza purificatrice del fuoco prima dell’avvento della Quaresima.
Anche in questa occasione gli ambienti aulici con i soffitti a cassettoni, gli stucchi dorati, le sete alle pareti faranno da cornice ad un evento pensato e organizzato per valorizzare la sede aulica di Città metropolitana e per dare risalto alle tante realtà culturali che portano in scena tradizioni e costumi di un tempo.
Le visite a Palazzo Cisterna sono gratuite con prenotazione obbligatoria al numero 011 861 7100, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13, oppure scrivendo una e-mail all'indirizzo: urp@cittametropolitana.torino.it.
La prossima visita del sabato si svolgerà il 25 marzo.
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ll Piemonte, e la Val di Susa in particolare, è terra ricca di tradizioni popolari: fra queste s’inseriscono i Carnevali Alpini.Fra i vari carnevali alpini che sono andati rivitalizzandosi negli ultimi anni c’è «Lou Carlevé dou Lieut», il carnevale di Lajetto, una delle molte borgate della montagna di Condove che ha avuto una notevole parte nella storia passata.
La manifestazione si svolgerà, come da tradizione, nell’ultima domenica di carnevale (quella che precede il mercoledì delle Ceneri) che quest’anno cade il 19 febbraio.
Lo svolgimento prevede la presenza attiva di un folto gruppo di figuranti, coordinati da un regista, impegnati a interpretare vari ruoli realizzando anche un corteo, alquanto irriverente ed estemporaneo, che coinvolge il pubblico con scherzi e atteggiamenti trasgressivi percorrendo i vicoli della borgata.
La festa coinvolge tutti, grandi e piccini, con scenette improvvisate e situazioni paradossali che concorrono, mantenendo il più possibile lo spirito originario, a raggiungere il luogo prestabilito per la celebrazione dell’antico rito propiziatorio della decapitazione del gallo, animale simbolico nell’identificazione con l’inverno che compare come oggetto di sacrificio, sia pure nella forma di un sosia in gommapiuma e con le penne incollate.
L’allontanamento della popolazione dalla borgata avvenuto nel dopo guerra aveva fatto quasi dimenticare questa festa carnevalesca imperniata sulle «Barbuire», termine genericamente utilizzato nelle vallate alpine del Piemonte occidentale per indicare i personaggi mascherati dei carnevali alpini.
Dal 2010, grazie all’interessamento di un gruppo di persone che non volevano che questo patrimonio del passato scomparisse, vi è stata una riscoperta di questa manifestazione, ricca di risvolti interessanti.
L’Associazione «Le Barbuire» di Condove è nata appunto nel 2010 con lo scopo di valorizzare e riscoprire gli aspetti culturali e non solo delle genti di montagna.
Domenica 19 febbraio il Pajasso, gli Arlecchini, il Monsù e la Tòta, il Dotor e il Soldà, le coppie di vecchi e la banda musicale faranno rivivere un rito alpino contraddistinto da profondi valori etnografici e antropologici.

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Prosegue, con un doppio appuntamento, la rassegna Chivasso in Musica che, in collaborazione con la Pro Loco Chivasso L’Agricola e l’Associazione Contatto, organizza per domenica 12 febbraio l’animazione musicale della cerimonia dell’Investitura dell’Abbà, il personaggio maschile del carnevale chivassese.Alle ore 15,30 nel Duomo di Santa Maria Assunta l’Accademia Corale Stefano Tempia, la più antica istituzione corale torinese, sotto la direzione di Luigi Cociglio, eseguirà la Missa Pontificalis Prima di Lorenzo Perosi con accompagnamento all'organo Felice Bossi del 1843 di Luca Benedicti, organista dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e organista della Tempia.
Al termine della Santa Messa si tiene l’Investitura dell’Abbà Franco D’Aguanno alla presenza della Corte carnevalesca 2023 con la Bela Tolera Arianna Greco, l’Ordine delle Bele Tolere e il Magnifico Coro degli Abbà.
Martedì 14 febbraio, giorno degli innamorati, si svolge il secondo concerto della stagione Chivasso in Musica 2023. L’appuntamento è previsto alle ore 21 nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli.
Il programma prevede una serata dedicata alle canzoni d'amore scritte da illustri compositori del XIX e XX secolo quali Benjamin Britten, Reynaldo Hahn, Corrado Margutti e Francesco Paolo Tosti.
I protagonisti dell'appuntamento sono: il cantante Corrado Margutti, docente al Conservatorio di Musica "Giorgio Federico Ghedini" di Cuneo, direttore dei Cori "Roberto Goitre" e "Saint Vincent", l'arpista Cristina Greco, docente al Conservatorio di Musica "Alessandro Scarlatti" di Palermo e l’attore Mario Brusa.
Anche a questo concerto prenderà parte la Corte Carnevalesca 2023.
L'ingresso, come di consueto, sarà con libera offerta.
Per ogni ulteriore informazione:
https://www.associazionecontatto.it/concerti/concerto-di-san-valentino/
011.2075580
info@associazionecontatto.it

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Donne, Diritti e Ripresa per una piena inclusione sociale: ecco i temi della mostra itinerante “Libere di... VIVERE”, il progetto socioculturale di Global Thinking Foundation che torna a Torino ed espone nei locali del Cesedi, Centro Servizi Didattici, in collaborazione con la Città metropolitana di Torino, coinvolgendo centinaia di studenti e studentesse del territorio.
Libere di… VIVERE https://www.liberedivivere.com/: non solo una mostra itinerante di 60 tele tra graphic novel ed eroine del fumetto sui temi dei diritti delle donne e il contrasto alla violenza economica, ma anche un percorso di didattica ibrida sull'educazione civica e finanziaria dedicato alle scuole.
Gli appuntamenti:
Da martedì 24 gennaio a venerdì 3 febbraio, la mostra animerà gli spazi in via Gaudenzio Ferrari 1 e resterà aperta con orario 9-13, previa prenotazione al link: https://bit.ly/3XPKtEP.
Momento clou mercoledì 1 febbraio, alle ore 10,30, per una visita istituzionale durante la quale la Consigliera metropolitana Caterina Greco e la Vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro dialogheranno con Claudia Segre, Presidente e Fondatrice di Global Thinking Foundation e Elisabetta Priano, Responsabile Scuole e Didattica Goal 4 di Global Thinking Foundation.
"Legata agli obiettivi 4, 5 e 8 dell’Agenda 2030 dell’ONU, la mostra "Libere di... VIVERE" di GLT Foundation – spiega la consigliera metropolitana delegata all’Istruzione Caterina Greco – vuole informare e sensibilizzare, soprattutto le nuove generazioni, sui temi della violenza economica che molte donne subiscono".
Claudia Segre, Presidente e Fondatrice di Global Thinking Foundation, aggiunge: “La progettualità Libere di… VIVERE rappresenta un unicum in termini di formazione interculturale e multilingue attenta alla diversità e all’inclusione, senza tralasciare il supporto fondamentale di contenuti video e seminari che contestualizzano i temi fondamentali della nostra Costituzione e le istanze sulla parità di genere. Il contributo della Fondazione, che mette a disposizione gratuitamente questa imponente struttura ibrida vede nella Città metropolitana di Torino e nel Comune partner cruciali per unire le forze nei confronti della povertà educativa delle nuove generazioni.”
Per maggiori informazioni:
Valentina Attanasio - Global Thinking Foundation
Valentina.attanasio@gltfoundation.com
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Il 50° anniversario dell’acquisizione dell’Abbazia della Novalesa da parte della Provincia di Torino, oggi Città metropolitana, sarà celebrato lunedì 30 gennaio alle 16 nella chiesa abbaziale alla presenza dell’arcivescovo di Torino Roberto Repole, che presiederà il rito dei Vespri.
Saranno presenti gli ultimi tre presidenti in ordine di tempo della Provincia di Torino, Luigi Sergio Ricca, Mercedes Bresso ed Antonio Saitta, l’ex Assessore provinciale alla cultura, Valter Giuliano, che seguì l’allestimento del Museo archeologico, la Consulta degli ex consiglieri provinciali insieme agli attuali amministratori della Città metropolitana di Torino, a cominciare dal Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo.
L'abbazia di Novalesa, fondata nel 726 dal patrizio franco Abbone e dedicata ai Santi Pietro e Andrea, venne acquistata ormai fatiscente dalla Provincia di Torino nel 1972 e l’anno dopo fu affidata nuovamente ai monaci: una piccola comunità benedettina proveniente da San Giorgio di Venezia vi si reinsediò nel mese di luglio del 1973. Da allora è tornata a rifiorire la vita di un tempo: le campane scandiscono di nuovo le ore di preghiera, di lavoro, di lectio divina, del servizio.
Da circa un anno tra le mura secolari del monastero dei Santi Pietro e Andrea di Novalesa si sta vivendo qualcosa di nuovo: monaci di diverse comunità (Novalesa, Rhêmes-Notre-Dame, En Calcat e qualche monaco di passaggio) assicurano non solo la custodia del monumento storico, ma anche una vita monastica in cui la comunione tra fratelli di diversa provenienza rappresenta una sfida.
PER APPROFONDIRE
Lavori e progetti per il recupero dell’Abbazia
Tra le iniziative dell’ultimo decennioper il recupero culturale, storico, architettonico e spirituale del complesso di Novalesa spicca il progetto europeo Thetris-Thematic Touristic Route development with the Involvement of local Society,che prevedeva una serie di iniziative di comunicazione, tra le quali un concorso fotografico con tecnologia 3D e con lo slogan “Divinità, Destinazione, Destino”, rivolto ai giovani di ciascuna regione europea coinvolta. I partecipanti dovevano realizzare e presentare le loro opere scegliendo i soggetti da una lista di tesori del patrimonio religioso del proprio territorio. Le foto vennero convertite con tecnologia 3D e una giuria locale stabilì il vincitore, premiato nel corso dell’incontro dei partner del progetto nell’aprile 2014 in Ungheria.
Più recentemente la Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando PRIMA-Prevenzione Ricerca Indagine Manutenzione Ascolto per il patrimonio culturale, ha selezionato e finanziato il progetto “Gli intonaci dipinti del complesso abbaziale di Novalesa, dal restauro alla conservazione preventiva”, presentato dalla Comunità monastica benedettina dell'Abbazia. Il progetto, affidato per la parte tecnica alla cooperativa Koinè Conservazione Beni Culturali, promuove un approccio orientato alla conservazione del patrimonio piuttosto che al restauro. Passare dal restauro di beni culturali soggetti a degrado alla prevenzione dei danni che umidità, sole, pioggia e altri fattori climatici possono causare a quei beni: è una nuova filosofia quella che ha convinto la Compagnia di San Paolo a selezionare e finanziare il progetto dedicato.
49 anni fa il ritorno dei monaci
Nel 1973 la Provincia scelse di affidare l’Abbazia alla Congregazione Benedettina Sublacense, con una convenzione della durata di 29 anni, che fu siglata ufficialmente nel 1974 e rinnovata nel 2006. La prima convenzione consentì di procedere ai restauri e alla valorizzazione del complesso. Di particolare rilevanza il restauro di antichissimi volumi da parte dei Benedettini. La nuova convenzione consolidò il rapporto tra la Provincia e l'ordine religioso, che si adopera per diffondere la conoscenza dell'antichissima tradizione spirituale, culturale e sociale dell'Abbazia. La convenzione ha previsto che sia la comunità religiosa, in quanto custode del complesso novalicense, a segnalare le necessità di intervento per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i locali, dei mobili e del parco circostante. Il programma di recupero portato a termine all’inizio del nuovo millennio, è stato incentrato sulla riorganizzazione degli spazi necessari per la vita della comunità dei monaci e per le relazioni con l'esterno, a cui la comunità stessa si è aperta negli ultimi anni. Il monastero conserva ancora oggi quella che doveva essere la planimetria originaria: un chiostro centrale, fiancheggiato sul lato nord dalla chiesa e sugli altri lati dagli ambienti necessari al funzionamento della comunità. All’interno del recinto murario si possono ammirare quattro cappelle. Quella di Sant’Eldrado conserva i suggestivi affreschi di età romanica dedicati alla vita del santo. L’obiettivo degli interventi degli anni scorsi è stato quello di localizzare all'interno del complesso funzioni diverse: dalla residenza dei monaci alle attività legate al libro, dall'ospitalità dei visitatori alla realizzazione di spazi museali. Novalesa è il luogo ideale per ritemprare corpo e spirito, per dedicare un po’ di tempo alla meditazione e alla riflessione, alternando momenti di relax a momenti turistici e culturali. Il tutto è reso possibile dalla cortese accoglienza dei monaci, i quali perseguono tuttora nella loro vita quotidiana il motto “Ora et labora”. La chiesa e le cappelle di San Salvatore e Sant’Eldrado si possono ammirare durante le visite turistiche e le visite contemplative, i cui orari e modalità di svolgimento sono dettagliati nel portale Internet dell’Abbazia alla pagina https://www.abbazianovalesa.org/wp/prenota-visita-orari/
1297 anni di storia
Posta al centro della Valle Cenischia, l’Abbazia di Novalesa è circondata da uno straordinario anfiteatro naturale, ai piedi del Monte Rocciamelone. Fu fondata nel 726 da Abbone, signore franco di Susa e Maurienne, che ne volle fare un presidio e controllo del valico del Moncenisio, affidandola ai monaci benedettini. Dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Andrea, l’Abbazia figurava tra le più importanti d’Europa nell’XI secolo, quando furono realizzati gli affreschi della cappella di Sant’Eldrado, che ancora oggi stupiscono e affascinano per la luminosità e la conservazione cromatica. Nella chiesa, costruita nel XVIII secolo sulle fondamenta di un preesistente edificio di culto di epoca tardo-romana, sono ancora visibili degli affreschi risalenti a più di mille anni fa, come la “lapidazione di Santo Stefano”. Il monastero conserva ancora oggi quella che doveva essere la planimetria originaria: un chiostro centrale, fiancheggiato sul lato nord dalla chiesa e sugli altri lati dagli ambienti necessari al funzionamento della comunità. Nei pressi del monastero, quattro cappelle sono dedicate a Santa Maria, al Santissimo Salvatore, a San Michele, (la più famosa) a Sant’Eldrado e San Nicola. Nei primi anni successivi alla fondazione l’abbazia ottenne dai sovrani franchiPipino il Breve e Carlo Magno numerosi privilegi, tra cui quello della libera elezione dell'abate e del pieno possesso dei beni di fronte ad ogni autorità laica ed ecclesiastica. In quel tempo il monastero estendeva i suoi domini anche nel Basso Piemonte, fino all'entroterra ligure di Ponente. Distrutto dai Saraceni nel 906, il monastero fu ricostruito nella prima metà dell'XI secolo su iniziativa di Gezone, abate di Breme. Con i villaggi della Val Cenischia (Ferrera, Venaus e Novalesa) l’abbazia costituì per alcuni secoli una circoscrizione ecclesiastica autonoma. Nel 1646 ai benedettini si sostituirono i Cistercensi, che rimasero a Novalesa fino al 1798, quando furono espulsi dal Governo provvisorio piemontese. Il monastero fu successivamente affidato ai monaci trappisti. Fu requisito dallo Stato nel 1855, quando fu approvata la Legge sui Conventi. La storia più recente è quella dell’acquisto da parte dell’allora Provincia e del recupero di un patrimonio di arte, storia, cultura e spiritualità.
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Si è aperta con i racconti, le testimonianze e la significativa raccolta di oggetti e strumenti di lavoro del gruppo storico “La lavandera e ij lavandè 'd Bertula” la visita animata di gennaio del Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino. Tino, Teresa e i loro amici del gruppo dei lavandai raccontano da anni con passione l’attività di coloro che hanno operato fino agli anni ‘60 del secolo scorso, prima dell’avvento delle moderne lavatrici, a Bertolla, borgata situata alla periferia nord-est di Torino, quasi al confine con San Mauro e Settimo Torinese, nel punto in cui la Stura di Lanzo confluisce nel Po.Le visite animate sono un’occasione per raccontare la storia e le trasformazioni di Palazzo Cisterna, a partire dalla costruzione del nucleo originario risalente agli ultimi decenni del ‘600 per arrivare al 1940, anno in cui la Provincia di Torino lo acquistò e lo destinò a propria sede istituzionale.
Le prossime visite si svolgeranno nelle mattinate di sabato 25 febbraio e sabato 25 marzo. L'ingresso è gratuito, ma è necessario prenotare scrivendo all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando al numero 011 861 7100.
Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini.


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A Chivasso sono come di consueto due gli appuntamenti culturali collegati con la Festa di San Sebastiano, il Santo martire patrono del Magnifico Coro degli Abbà dello storico carnevale chivassese. Il primo è in programma nella chiesa di Santa Maria degli Angeli sabato 21 gennaio alle 21, offerto dal Magnifico Coro degli Abbà e dall'Ensemble a plettro "7 Note in Armonia". Quest’ultimo complesso è stato costituito nel 2018 a Montanaro con lo scopo di mantenere vivo l'interesse per gli strumenti a plettro, dando continuità ad una lunga tradizione locale. Sette i componenti del complesso, come ognuna delle note musicali: ai mandolini primi Gianmario Bragallini e Roberto Ricco, ai mandolini secondi Gabriella Meneghin ed Ettore Cima Barolo, alla mandola Antonella Pasotti, alle chitarre Gianrenza Piana e Piercarlo Aimone, quest'ultimo coordinatore del gruppo. Il concerto, suddiviso in due parti, prevede un'apertura con la Fantasia dell'opera "Fra Diavolo" di Daniel Auber, compositore francese vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. A seguire l’Intermezzo sinfonico tratto dalla "Cavalleria Rusticana" di Mascagni. Si passa quindi ad una composizione originale per orchestra mandolinistica intitolata "Flora", opera di Giacomo Sartori, a cui segue l’aria di Ludwig Van Beethoven tratta dalla Romanza opera 50 per violino e orchestra numero 2. La prima parte del concerto si conclude con la Rapsodia svedese numero 1 di Hugo Emil Alfven. La seconda parte si apre con una composizione di Giacomo Sartori intitolata "Prime rose", una Fantasia per orchestra mandolinistica in cui lo strumento protagonista è la mandola. A seguire una composizione di Ludwig Van Beethoven, il Minuetto dalla Sonata opera 49 numero 2 e la sinfonia di Domenico Cimarosa tratta dall'opera "Gli Orazi e i Curiazi". Nell’ultima parte della serata è in programma il brano "Mandolini e Chitarre" di Ennio Morricone, mentre dalla "Vienna Exhibition march" di Frederick Scotson Clark è tratto il brano per organo a canne, trascritto da Piercarlo Aimone, che chiude il concerto. L’appuntamento di sabato 21 gennaio rientra nel cartellone della stagione Chivasso in Musica 2023, organizzata dall'associazione Contatto, ed è interamente sostenuto dal Magnifico Coro degli Abbà presieduto da Gianfranco Germani. L'ingresso al pubblico è consentito dalle 20,30.
Domenica 22 gennaio alle 18,30 nel Duomo di Santa Maria Assunta si celebra invece la Messa solenne in onore di San Sebastiano, presieduta dal canonico don Davide Smiderle, prevosto dell'Insigne Collegiata di San Pietro e Santa Maria e priore della Veneranda Società di San Sebastiano. Anima la celebrazione il coro "En Clara Vox" diretto da Davide Galleano. Alla consolle dell'organo costruito da Felice Bossi nel 1843 siede l'organista e compositore canavesano Sandro Frola. Nel corso della celebrazione vengono eseguiti canti sacri di alcuni tra i più importanti compositori del XIX e XX secolo: Luigi Lasagna, Lucien Deiss, Marcello Giombini, Michele Bonfitto, Domenico Machetta e Padre Davide da Bergamo. All'organo si possono invece ascoltare la Sortie numero 2 in Sol maggiore opera 30 di Léon Boellmann. Alla Messa partecipano il Magnifico Coro degli Abbà, la Corte Carnevalesca 2023 con l'Abbà Franco, la Bela Tôlera Arianna, la Proloco Chivasso "L'Agricola" e l'Ordine delle Bele Tôlere.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet www.associazionecontatto.it, scrivere a info@chivassoinmusica.it o chiamare il numero telefonico 011-2075580.
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Proseguono anche nel 2023 le visite guidate e animate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino.L’appuntamento è previsto sabato 21 gennaio alle ore 10 in via Maria Vittoria 12 a Torino.
La visita sarà animata dal gruppo storico “La lavandera e ij lavandè 'd Bertula”, un’importante realtà storica e culturale che da anni racconta con passione l’attività dei lavandai che operavano fino agli anni ‘60, prima dell’avvento delle moderne lavatrici, a Bertolla, borgata situata all’estrema periferia nord-est della Città di Torino, quasi al confine con le Città di San Mauro Torinese e di Settimo Torinese, nel punto in cui la Stura di Lanzo confluisce nel Po.
La mattinata, come sempre, sarà un’occasione per raccontare la storia e le trasformazioni di Palazzo Cisterna a partire dalla costruzione del nucleo originario del complesso risalente agli ultimi decenni del 1600 per arrivare al 1940, anno in cui la Provincia di Torino lo acquistò e lo destinò a sede istituzionale. Parte della visita sarà dedicata a illustrare il periodo in cui il Palazzo, in seguito al matrimonio di Maria Vittoria, ultima discendente dei Dal Pozzo della Cisterna, con Amedeo di Savoia, I° Duca d’Aosta, diventò sede ducale.
L'ingresso è come sempre gratuito, con prenotazione all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando al numero 011 861 7100 dalle 9.30 alle 13.
Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini .
Le prossime visite si svolgeranno sabato 25 febbraio e 25 marzo.
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I costumi d’epoca e le messe in scena del gruppo storico Ventaglio d’Argento hanno dato inizio alla visita animata odierna di Palazzo dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino. Roberto Troglia e Daniela Salvato, leader del Ventaglio, hanno presentato al pubblico una breve pièce teatrale ispirata alla vita di Emanuele Filiberto, primogenito di Maria Vittoria e Amedeo di Savoia, e di sua moglie Elena d’Orleans: un racconto vivace e leggero ambientato nei primi del '900, curato nei riferimenti storici e nei costumi, perfettamente fedeli all'epoca. Il gruppo Ventaglio d’Argento, che fa parte dell’Albo dei Gruppi storici della Città metropolitana, è nato nel 2000 e si occupa di rievocazioni storiche, in particolare della seconda metà del ‘700, del periodo risorgimentale e dei primi del ‘900.
L'ingresso alle visite di Palazzo Cisterna è come sempre gratuito, con prenotazione all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando al numero 011 861 7100 dalle 9.30 alle 13.
Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini .
Le visite animate proseguono anche nel 2023. Le prime date utili sono i sabati 21 gennaio, 25 febbraio e 25 marzo.
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Sarà il gruppo storico Ventaglio d’Argento ad animare l’ultima visita dell’anno di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino.
L’appuntamento è previsto sabato 17 dicembre alle ore 10 in via Maria Vittoria 12 a Torino.
Un felice ritorno quello del gruppo storico guidato da Roberto Troglia e Daniela Salvato a Palazzo Cisterna che per l’occasione metterà in scena una breve pièce teatrale ispirata alla vita di Emanuele Filiberto, primogenito di Maria Vittoria e Amedeo di Savoia, e sua moglie Elena d’Orleans. Un racconto vivace e leggero ambientato nei primi del '900, curato nei riferimenti storici e nei costumi, perfettamente fedeli all'epoca.
Sono proprio questi gli aspetti richiesti da Città metropolitana di Torino affinché un gruppo storico venga inserito nell’Albo dei Gruppi storici, un organismo nato più di 10 anni fa per volontà dell’ora Provincia di Torino e che continua ad essere valorizzato ospitando gli iscritti a Palazzo Cisterna in occasione delle visite animate. Un modo per valorizzare i numerosi volontari che coordinati dalle Pro Loco e Associazioni dedicano tempo ed energie per mantenere vive le tradizioni della propria terra.
L'ingresso è come sempre gratuito, con prenotazione all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando al numero 011 861 7100 dalle 9.30 alle 13.
Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini .
Le visite animate proseguono anche nel 2023. Le prime date utili sono sabato 21 gennaio, 25 febbraio e 25 marzo.
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