I NOSTRI COMUNICATI

 

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Cultura

Ai primi di giugno è iniziata la stagione di apertura estiva al pubblico del Museo Forte Bramafam di Bardonecchia, dove si conserva la memoria della storia militare del Regno d’Italia vista attraverso gli uomini che quella storia hanno costruito e vissuto. La Città metropolitana di Torino ha concesso il suo patrocinio all’apertura estiva del complesso in considerazione dell’elevato valore culturale e storico del Forte. Al Bramafam sono esposte non solo grandi artiglierie (il Forte è sezione staccata del Museo Nazionale di Artiglieria di Torino) ma anche uniformi, armi, oggetti e manufatti della vita personale di generazioni di ufficiali e soldati, con fedeli ricostruzioni ambientali lungo tutto il percorso di visita. Da 28 anni l’ASSAM-Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare presidia il Bramafam ed è riuscita a salvarlo dal degrado, trasformandolo in un museo. A partire dal 1995 il restauro delle strutture è andato di pari passo con l’idea di trasformare il forte in un museo vivo, in cui il “bene” storico è al centro della narrazione: uniformi, documenti, armi, oggetti personali tramandano la memoria, coinvolgono il visitatore e raccontano la loro storia e quella dei militari che se ne servivano.
Nell’estate 2023 al Bramafam i visitatori trovano nuovi allestimenti e nuovi materiali in esposizione, ma intanto prosegue il recupero della fortificazione, iniziando con il settore più elevato in quota: il Fronte di gola. Raggiunto da una scala coperta che inizia dall’androne del forte, il settore elevato si sviluppava alla sommità del versante meridionale dell’altura, percorso in tutto il suo sviluppo da una galleria che dava accesso alle maggiori installazioni d’artiglieria del complesso. Il progetto prevede interventi di natura edile e impiantistica, che daranno vita ad una nuova area museale di circa 300 metri quadrati, distribuita su 20 ambienti, con la ricostruzione di due installazioni di artiglieria da fortezza di fine Ottocento ormai uniche in Italia: un impianto a scomparsa Gruson per cannone da 57 millimetri e un’installazione Gruson per cannone da 120/21. Il pozzo da 120 è un unicum a livello europeo, al cui interno potranno accedere i visitatori.
Oggi al Bramafam sono allestite 39 sale espositive, con una serie di attente ricostruzioni ambientali, completate da 180 manichini che indossano uniformi originali. Sono raccolti 74 artiglierie di diverse epoche e oltre 2000 reperti storici, che raccontano la storia militare d’Italia dal 1890 al 1945. Il Museo, molto conosciuto tra gli appassionati di tutta Europa, ha superato abbondantemente i 100.000 visitatori complessivi, molti dei quali sono ritornati anche più volte.
Lo si può visitare nei mesi di giugno e luglio tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 18,30, con l’ultimo ingresso alle 17. Il Forte sarà aperto al pubblico tutti i giorni nel mese di agosto e tutte le domeniche in settembre e ottobre. Per arrivare in auto al Bramafam si percorre la Statale 335 e, circa un Km prima di Bardonecchia, si imbocca il sottopasso della ferrovia, si supera il ponte sulla Dora e si risale su una strada sterrata sino alla cappella di Sant’Anna, a 300 metri dal Forte, dove si lascia l’auto per proseguire a piedi. A piedi o in mountain bike dal Campo Smith di Bardonecchia si può salire al Forte con una passeggiata di circa 4 chilometri nel bosco, attraverso lo sterrato per il bivio Quattro Strade-Colomion e proseguendo poi verso Sant’Anna e il Forte. Si può anche percorrere il sentiero che parte dalla Fontana Giolitti.
La tariffa d’ingresso intera è di 9 euro per gli adulti e la ridotta di 7, mentre il biglietto è gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta. La visita dura un paio di ore. Per informazioni si possono chiamare i numeri telefonici 333-6020192 o 347-3122958, scrivere a info@fortebramafam.it, visitare il sito Internet www.forteframafam.it o la pagina Facebook www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/museofortebramafam/

LA SENTINELLA DELLE ALPI COZIE

Il Forte Bramafam venne costruito tra il 1874 ed il 1889 sul colle che domina Bardonecchia, per proteggere lo sbocco della galleria del Frejus da eventuali incursioni di truppe francesi che non fossero state arrestate dai sistemi di distruzione interni al tunnel ferroviario. Il complesso venne realizzato in anni in cui i rapporti tra Francia e Italia non erano certamente idilliaci e divenne la più importante fortificazione delle Alpi Cozie. È tra l’altro l’ultimo dei grandi forti italiani a struttura lapidea in granito. È caratterizzato da architetture maestose ed è un prodotto tipico dell’arte secolare dello scolpire la pietra, che caratterizzava la tradizione militare sabauda. A fine ‘800 quella di Bardonecchia era la più importante fortificazione delle Alpi Cozie, dotata di un armamento di prim'ordine, con due torri corazzate della Gruson per pezzi d’artiglieria da 120/21, quattro cannoni a tiro rapido da 57 millimetri in torrette a scomparsa, sei pezzi da 87 e due da 149. Era suddivisa in tre parti, visibili ancora oggi: la piazza d'armi, il forte principale e l'avanforte, situato verso l'estremità occidentale della montagna. La guarnigione era assicurata da truppe del presidio di Torino e del 6° reggimento Artiglieria da Fortezza. II presidio di guerra comprendeva 200 uomini e, in caso di necessità, il forte poteva ospitare su giacigli di paglia a terra altri 280 soldati. Adibito durante la Prima guerra mondiale a campo di prigionia per i prigionieri austroungarici, il Bramafam ritornò a svolgere la propria funzione difensiva negli anni Trenta del ‘900, quando i rapporti con la Francia si erano nuovamente deteriorati. Risale a quel periodo il potenziamento delle difese esterne, con la costruzione di opere in caverna per mitragliatrici e cannoni anticarro. La più importante, il Centro 14, che si affacciava sui versanti nord e ovest dell'altura, era armata con sei mitragliatrici e presidiata da 42 uomini. Come tutte le opere della zona di Bardonecchia, anche il Forte Bramafam fu affidato all'VIII Settore della Guardia alla Frontiera. I due pezzi da 120/21, ancora operativi, andarono così a formare la 516ª batteria GaF. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale i suoi cannoni non intervennero, ma il 21 giugno 1940, giorno in cui iniziò la breve offensiva italiana contro la Francia che sul fronte nord stava capitolando di fronte alle truppe tedesche, il sito subì un bombardamento aereo. Dopo l'8 settembre 1943 il Bramafam fu occupato dalle truppe tedesche che vi mantennero il comando del 100° Reggimento Gebirgsjäger, sino ad abbandonarlo all'alba del 27 aprile 1945. Nel primo dopoguerra il forte subì un sistematico saccheggio, che fu completato dallo smantellamento imposto dalle norme del Trattato di Pace di Parigi del 1947. Fino agli inizi degli anni Novanta il Bramafam è stato oggetto di asportazioni e atti vandalici: tutte le parti metalliche sono state rimosse, così come sono scomparsi i manufatti lapidei e sono stati demoliti numerosi tramezzi e muri di tamponatura, per recuperare i mattoni pieni.
Nell’agosto 2015, all’Assam venne chiesta la disponibilità ad ospitare altro materiale d’artiglieria al Forte Bramafam. Prese così corpo il progetto di realizzare una mostra che narrasse l’evoluzione delle artiglierie del Regio Esercito nel magazzino d’artiglieria, ridotto però ai soli muri perimetrali e quindi completamente da restaurare. Giunto integro nelle sue strutture sino alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, utilizzato come colonia dai Salesiani, dal momento della cessazione di tale attività fu pesantemente smantellato per recuperare materiali da costruzione per uso pubblico. Con il recupero del magazzino d’artiglieria completato nel 2018, si è attivata la collaborazione con il Museo nazionale d’artiglieria, che già in precedenza aveva supportato il Museo del Bramafam con il prestito di materiale. Con il recupero del magazzino si sono potuti raccogliere oltre 80 pezzi del periodo che va dalla fine dell’800 alla Seconda guerra mondiale. La raccolta proveniente dal Museo storico nazionale d’artiglieria di Torino può essere apprezzata dal visitatore in sequenza temporale e nel suo sviluppo tecnologico, dal cannone da montagna da 75 BR Ret impiegato nella battaglia d’Adua del 1° marzo 1896 all’imponente cannone da Corpo d’armata da 152/45, la stessa bocca da fuoco che armava nella Prima guerra mondiale le corazzate della classe Caio Duilio. Ci sono anche la bombarda da 400 del Duca d’Aosta ed un susseguirsi di bocche da fuoco tra cannoni e obici tra le due guerre mondiali sino al cannone da 149/40.Forte Bramafam repertorio 3

Cultura

Sarà il Gruppo storico "La Spada nella Rocca" di Ciriè ad accompagnare i visitatori durante la visita animata di sabato 17 giugno (ore 10 e ore 11) a Palazzo Cisterna, alla sede aulica della Città metropolitana di Torino.
Nello stesso fine settimana in cui a Ciriè si svolge il Palio dei Borghi, Palazzo Cisterna ospita il gruppo storico che rievoca i personaggi storici del Palio, uno degli eventi più attesi e importanti per la Città di Ciriè che quest’anno festeggia i 30 anni dalla prima edizione.
Un’occasione per raccontare ai visitatori il periodo a cavallo tra XIII e XIV secolo quando la Marchesa Margherita di Savoia regnò sulle castellanie di Ciriè, Caselle e Lanzo, e per invitarli a partecipare ad una vera e propria disfida tra i sei Borghi cittadini (Devesi, Borgo Loreto, Borgo Nuovo Rossetti, Borgo San Martino, Borgo San Rocco e Borgo San Sudario), con duelli, tenzoni equestri e un corteo storico in costume che coinvolge tantissimi ciriacesi e visitatori da tutto il territorio metropolitano.
La manifestazione, organizzata ogni due anni dall’Associazione La spada nella Rocca, che da tempo è iscritta nell’Albo dei Gruppi storici della Città metropolitana di Torino, coinvolge oltre 800 figuranti nel corteo storico e dà vita a un’appassionante tre giorni di rievocazioni medioevali e di tornei equestri, con i sei borghi cittadini che si sfidano in una città colorata e in festa.
Anche in questa occasione gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna con i soffitti a cassettoni, gli stucchi dorati, le sete alle pareti faranno da cornice ad un evento pensato e organizzato per valorizzare la sede aulica di Città metropolitana e per dare risalto alle tante realtà culturali che portano in scena tradizioni e costumi di un tempo.
Le visite a Palazzo Cisterna (Torino, via Maria Vittoria 12) sono gratuite con prenotazione obbligatoria al numero 011 861 7100, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13, oppure scrivendo una e-mail all'indirizzo: urp@cittametropolitana.torino.it.




 

Cultura

Dopo tre anni di stop dovuti alla pandemia, domenica 18 giugno ritorna finalmente il Festival corale Città di Carignano, organizzato dall’associazione di promozionale sociale Corale Carignanese con il contributo e il patrocinio del Comune e con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. L’evento, in linea con le precedenti edizioni nel 2017 e 2019, prevede l’esibizione di dieci formazioni corali che, alternandosi nei cinque principali edifici di culto del centro storico, il Duomo, il santuario di Nostra Signora delle Grazie e le chiese di San Giuseppe, dei Battuti Bianchi e dei Battuti Neri, terranno in totale 30 concerti, a partire dalle 15,30. Alle 19,30 in Duomo si terrà il gran concerto finale dei cori riuniti, con l’accompagnamento strumentale degli studenti del Liceo musicale Isaac Newton di Chivasso. In programma lo Stabat Mater di Joseph Gabriel Rheinberger, diretto dal maestro Marco Berrini, docente di direzione di coro e composizione corale al Conservatorio statale Agostino Steffani di Castelfranco Veneto. A Carignano saranno presenti cori provenienti da cinque regioni: oltre al Città di Carignano, si esibiranno l’ensemble vocale L’una e cinque, la Corale Roberto Goitre e il coro VociInNote di Torino, il coro del Liceo Newton di Chivasso, il Contronota di Piossasco, il coro Penne Nere di Aosta, l’associazione corale Siyaya di Seregno (Monza Brianza), il coro Voci d’Alpe di Santa Margherita Ligure (Genova) e l’ensemble vocale Kastalia di Arezzo. Nell’arco di un pomeriggio gli ascoltatori potranno spaziare fra repertori e vocalità differenti tra loro. Come da tradizione, il Festival unisce musica, arte e solidarietà: fino al primo weekend di maggio, le vetrine del centro storico hanno ospitato la mostra diffusa delle trenta opere donate da altrettanti artisti e artiste carignanesi e non, messe in palio nella lotteria di beneficenza, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Caritas di Carignano. L’estrazione è in programma venerdì 9 giugno, con immediata comunicazione dei numeri vincitori sui canali social della Corale Carignanese. I vincitori potranno ritirare le opere in occasione del terzo Concerto di Fine Estate, nel pomeriggio di domenica 17 settembre.
Oltre che a Carignano, la musica corale sarà protagonista nel terzo fine settimana di giugno anche nel non lontano borgo Cornalese di Villastellone, dove nella chiesa della Beata Vergine dei Dolori è in programma la seconda edizione dell’evento “Da coro nasce coro”, organizzato dal complesso corale Vox Viva e dagli Amici di Borgo, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. Venerdì 16 giugno alle 21 si esibiranno i cori Vox Viva diretto da Dario Piumatti e La Manda di Hône (Aosta) diretto da Nicola Forlin. Sabato 17 a partire dalle 16 si potranno ascoltare i cori BeMole di Torino diretto da Maria Silvia Merlini, Aterazioni Giovanili di Cerano (Novara) diretto da Matteo Ossola, i cori scolastici Principe Vittorio Emanuele di Torino diretto da Matteo Sabetta e del primo Istituto comprensivo di Carmagnola diretto da Dario Piumatti. Dalle 21 in avanti saranno invece di scena il Coro Giovanile Piemontese diretto da Simone Bertolazzi, il Città di Rivarolo guidato da Maria Grazia Laino e il Vox Viva del maestro Piumatti.locandina Festival Corale Carignanese 2023locandina Da Coro nasce Coro Villastellone 16-17 06 2023

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A pochi giorni dalla celebrazione della Festa della Repubblica, da giovedì 8 a domenica 18 giugnoè in programma raid cicloturistico per festeggiare il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana. La Ciclopedalata sulle strade della Costituzione sarà un lungo ed impegnativo viaggio in bici attraverso la storia dell’Italia del dopoguerra, l’Italia repubblicana nata con la Costituzione entrata in vigore nel 1948. L’evento, organizzato dall’associazione “Pedalando nella Storia-Maurice Garine patrocinato dalla Città metropolitana, unirà Torino - prima capitale d’Italia dal 1861 al 1865 - con Salerno, in un percorso di 1.500 chilometri da completare in undici giorni.
La partenza da piazza Statuto a Torino giovedì 8 giugno alle 13 (con ritrovo dei ciclisti partecipanti a partire dalle 11) sarà salutata dalle autorità locali, tra cui la Consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive, alla pianificazione strategica e al turismo, Sonia Cambursano. Dopo aver superato la salita di Superga e toccato Chieri ed Asti, la prima tappa della Ciclopedalata della Costituzione si concluderà a Novi Ligure, per onorare la memoria del “Campionissimo” Fausto Coppi. L’arrivo a Salerno ricorderà invece il ruolo della città campana come sede provvisoria del Governo e residenza reale dall’11 febbraio al 15 luglio 1944. Proprio a Salerno l’8 luglio 1944 fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto legge con cui l’esecutivo guidato da Ivanoe Bonomi disponeva che “dopo la liberazione del territorio nazionale, le forme istituzionali saranno scelte dal popolo italiano che a tal fine eleggerà, a suffragio universale diretto e segreto, un’Assemblea Costituente per deliberare la nuova Costituzione dello Stato”.
Il percorso della Ciclopedalata prevede anche il passaggio nelle altre due capitali d’Italia, Firenze (capitale dal 1865 al 1871) e Roma, toccando inoltre alcune tra le più belle località della penisola, dalle Cinque Terre alle colline del Chianti, dalle Crete senesi all’altopiano di Castelluccio di Norcia nel periodo di fioritura della lenticchia, dall’area vulcanica dei Campi Flegrei alla Costiera Amalfitana, senza contare le città d’arte come Siena, Assisi e Perugia. Saranno organizzate soste anche in luoghi sede di eventi di cronaca italiana degli ultimi 75 anni come la collina di Superga, teatro della tragedia del Torino Calcio nel 1949, e via Fani a Roma, dove nel 1978 fu rapito Aldo Moro e vennero trucidati gli agenti della sua scorta, i musei dedicati a Fausto Coppi e Gino Bartali a Novi Ligure e a Ponte a Ema, gli stabilimenti della Ferrari a Maranello. Per saperne di più basta andare sul sito Internet www.pedalandonellastoria.netassociazione Pedalando nella storia 2

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Il circuito Organalia, patrocinato e sostenuto dalla Città metropolitana di Torino, apre il mese di giugno con due appuntamenti concertistici a Leini e a San Maurizio Canavese

Giovedì 1° giugno alle 21 nel santuario della Beata Vergine delle Grazie, in piazzale Padre Paolo Gianinetto a Leini, è in programma un concerto per organo e voce intitolato “O dulcis Virgo” e ovviamente dedicato alla Madonna. Il mezzosoprano Rossella Giacchero e l'organista Gianluca Cagnani propongono un programma con brani per organo solo e per organo e voce. Le composizioni per organo solo, eseguite alla consolle dello strumento costruito da Luigi Aloisio nel 1844, sono di Girolamo Cavazzoni e di Girolamo Frescobaldi. Quelle per organo e voce sono accompagnate all'organo portativo messo a disposizione dalla Bottega Organara Dell'Orto & Lanzini di Dormelletto e sono opera di Claudio Monteverdi, Girolamo Frescobaldi, Niccolò Porpora, Giovan Battista Pergolesi e Giovanni Felice Sances. Il concerto è patrocinato dal Comune di Leini e sostenuto dall'amministrazione del santuario Beata Vergine delle Grazie. L'ingresso ad offerta libera è consentito dalle 20,30.
Sabato 3 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Maurizio Canavese, in via Edoardo Bertone 13, è in programma il concerto “Civiltà strumentale italiana. Echi dal XX secolo”, dedicato a Pietro Alessandro Yon (del quale si ricorda quest'anno l'ottantesimo anniversario della scomparsa) e a Marco Enrico Bossi. Alla consolle dell’organo, costruito dalla Bottega Organara Vittino Vegezzi Bossi nel 1912, l’organista torinese Paolo Giacone esegue di Pietro Alessandro Yon la Sonata Cromatica seconda, il pastorale “Gesù Bambino”, e il Finale-Toccata on The Gregorian Hymn "Creator alme siderum". Di Bossi sono in programma la Marcia Festiva, la Piccola Fanfara e “Hora gaudiosa-Stunde der Freude”. Il concerto è patrocinato dal Comune di San Maurizio Canavese ed è sostenuto dall’associazione Amici di San Maurizio. L'ingresso con libera offerta è consentito a partire dalle 20,30.
Souvenir français per flauto traverso e organo” è il titolo del concerto in programma sabato 10 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Massimo Vescovo a Villanova Canavese. Il flautista Danilo Putrino e l’organista Stefano Marino eseguono brani di Louis Vierne (“Cortège” dalle “Trois improvisations”), Eugène Bozza (“Image” e “Aria”), Louis-Nicolas Clérambault (“Caprice sur les Grands Jeux”), Claude Debussy (“Reverie”, “Le petit berger” e “Sirinx”), César Franck (“Piece Symphonique”), Luois Alfred Lefébure-Wely (“Sortie” dalle “Méditations religiouses”) e Joaquim Andersen (“Variations Élégiaques”).
“Fasti del Barocco” è il titolo dell’appuntamento di giovedì 15 giugno alle 21 al santuario di San Vito Martire in strada San Vito a Nole. L’organista Matteo Cotti e la trombettista Elisabetta Merlo proporranno composizioni di Alessandro Scarlatti (Toccata in Re minore per organo), Jeremiah Clarke (“Prince of Denmark’s March” e “Trumpet voluntary”), Georg Philipp Telemann (Suite numero 1 in Do minore), Georg Friedrich Händel (Fuga cromatica in La minore H 609), Giuseppe Torelli (concerto in Re maggiore), Johann Sebastian Bach (concerto numero 1 in Re maggiore BWV 972, Trascrizione dal concerto in Re maggiore per violino e orchestra di Antonio Vivaldi RV 230 numero 9 opera 3, Trumpet Aria dalla Soprano Aria “Ich bin vergnugt in meinem Leiden” BWV 58.3, Duetto in Mi minore BWV 802 dalla terza parte del Clavier-Übung), Benedetto Marcello (Allegro dal Concerto in Do minore), Domenico Scarlatti (Toccata in Mi maggiore K 380), Alessandro Scarlatti (Aria in Mi minore) e Marc-Antoine Charpentier (Preludio dal Te Deum H 146).
Le “Suggestioni del Novecento” sono quelle che si potranno ascoltare sabato 17 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in piazza Vittorio Emanuele II a Volpiano. L’organista Fabio Abbà e il saxofonista Pietro Marchetti si esibiranno con un programma che comprende composizioni di Jean-Baptiste Singelée (“Souvenir de Savoie” opera 73), Pietro Alessandro Yon (“Natale in Sicilia”, finale della suite “Advent), Joseph Gabriel Rheinberger (Intermezzo dalla Sonata opera 98 per sassofono soprano e organo), Gabriel Grovlez (Sarabande et Allegro), Marco Enrico Bossi (“Entrée Pontificale”, opera 104, “Ave Maria” opera 104), Jascha Gurewich (Fantasy in F minor), Ronad Binge (Romance – Rondò).
I “Fasti Barocchi” saranno proposti nel concerto di venerdì 23 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista di via Sant’Anna nella frazione Boschetto di Chivasso. L’organista Paolo Tarizzo e i trombettisti Simone Bottino e Samuel Perinotto proporranno brandi di Jeremiah Clarke (Trumpet Voluntary), Marc Antoine Charpentier (Preludio dal Te Deum), Girolamo Frescobaldi (Toccata I Libro I, Bergamasca e Toccata per l’Elevazione dai Fiori musicali), Antonio Vivaldi (Concerto per due trombe in Do maggiore, RV 537), Henry Purcell (Sonata in Re maggiore), Giuseppe Torelli (Concerto per tromba), Jean-Baptiste Loeillet (Sonata in Do maggiore), Georg Philipp Telemann (Trio sonata in Si bemolle maggiore), Giuseppe Antonio Aldovrandini (Sonata per due trombe in Re maggiore).
Florilegio Mariano” è il titolo del concerto che l’organista Gianfranco Luca e la soprano Arianna Stornello terranno sabato 24 giugno nella chiesa parrocchiale dell’Assunzione di Maria Vergine a Forno Canavese. Il programma della serata prevede musiche di Carlo Bodro (Marcia, Marcia finale), Franz Peter Schubert (“Ave Maria”), Pietro Alessandro Yon (“L’organo primitivo”, toccatina for flute), André Caplet (“Panis angelicus”), Julije Bajamonti (Sonata per organo), Antonio Vivaldi (“Domine Deus”), Marco Enrico Bossi (“Ave Maria”), Camille Saint-Saëns (“Ave Maria”), Louis James Alfred Lefébeure-Wély (Boléro de concert), Gabriel Fauré (“En prière”, “Pie Jesu”), César Franck (“Panis angelicus”), Giovanni Quirici (Marcia campestre per dopo la Messa), Georges Bizet (“Agnus Dei”) e Wolfgang Amadeus Mozart (“Ave verum”).
La programmazione del mese di giugno si chiuderà domenica 25 alle 21 nella chiesa di San Nicola Vescovo in via Don Giocondo Cabodi a Varisella. Alla consolle del restaurato armonium della chiesa di Varisella l’organista Alberto Pozzaglio accompagnerà la soprano Anna Piroli in un programma intitolato “La voce ritrovata”, che comprende composizioni di Alfred Lebeau (“À La Chapelle”-preghiera per Harmonium opera 81), Clémence De Grandval (“Agnus Dei” dalla Messe Brève pour soprano), Louis James Alfred Lefébure-Wély (Boléro de concert opera 166), Léon Boëllmann (“Ave Verum” dai Sei Mottetti per una o due voci), Gabriel Fauré (“Pie Jesu” dal Requiem opera 48), Georges Bizet (Serenade e Caprice dai Trois Esquisses Musicales opera 33), Eugène Gigout (“Tota pulchra”), Camille Saint-Saëns (“Ave Maria”), César Franck (“Panis Angelicus dalla Messe à trois voix opera 12) e Gioacchino Rossini (“O Salutaris Hostia” dalla Petite Messe Solennelle).

Tutti i dettagli sui concerti sono reperibili nel sito Internet www.organalia.euRossella Giacchero

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Da martedì 6 a sabato 10 giugno torna a Carmagnola il festival letterario “Letti di Notte”, che avrà come protagonisti Serena Dandini, Francesco Sole, Iginio Massari, padre Enzo Bianchi e la campionessa olimpica Sara Simeoni. La nona edizione dell’evento organizzato dal Gruppo di Lettura Carmagnola e dalla Città di Carmagnola, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, ha come suggestivo teatro naturale il parco di Cascina Vigna in via San Francesco di Sales 188.
Letti di Notte” è organizzato nell’ambito delle iniziative per il Mese della Cultura, con l’obiettivo di diffondere il piacere della lettura. Nel 2022 la formula popolare del Festival ha fatto registrare il tutto esaurito in tutte le serate, con una media di oltre 500 spettatori ad appuntamento. Il format è semplice ma coinvolgente: gli autori ospiti presentano le loro opere e dialogano con i giornalisti-intervistatori a partire dalle 21, rispondendo anche alle domande del pubblico e rendendosi disponibili per il firma-copie dei libri a fine serata.
Martedì 6 giugno a Carmagnola Serena Dandini sarà intervistata da Simona De Ciero del Corriere della Sera; mercoledì 7 Francesco Sole risponderà alle domande di Alan Conti di BZ24: giovedì 8 toccherà a Luca Iaccarino del Corriere della Sera porre le domande ad Iginio Massari; venerdì 9 Domenico Agasso de “La Stampa intervisterà padre Enzo Bianchi; sabato 10 Sara Simeoni sarà intervistata da Attilio Celeghini dell’agenzia La Presse. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili e senza prenotazione. Gli incontri sono trasmessi anche in diretta streaming sulla pagina Facebook ufficiale “Letti di Notte Carmagnola” e sulle pagine social dei partner. Ogni sera si esibiscono gli artisti di Essenza Danza, con momenti di ballo ispirati ai vari libri e agli scrittori presenti sul palco, e, novità di quest’anno, si prosegue con il “Dopo Festival”, un momento conviviale enogastronomico per continuare a discutere dei temi della serata, tra un piatto di pasta e un bicchiere di vino, condotto dal giornalista e scrittore Attilio Celeghini. Sono disponibili un ampio parcheggio e il servizio bar e ristorante fino alle 22. In caso di maltempo gli incontri si svolgono al coperto, sempre alla Cascina Vigna. A partire dall’inizio di giugno e per tutta la durata dell’evento è in vendita, in edizione limitata, “Book Pie”, dolce speciale ideato da due panetterie cittadine in onore della manifestazione. Viene riproposto il concorso vetrine per i negozi del territorio, a cui si chiede di realizzare allestimenti sul tema del libro e della letteratura. Nella serata di mercoledì 7 è in programma anche la premiazione degli studenti delle scuole carmagnolesi finalisti del contest letterario “Adesso scrivo io”, con presentazione del nuovo libro contenente i migliori racconti, edito da Buendia Book. L’evento rientra nel catalogo “Luci sui Festival” del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il manifesto originale del Festival 2023 è stato disegnato dall’illustratrice Marcella Onzo. Per ulteriori informazioni e per contatti si può visitare la pagina Facebook “Letti di Notte Carmagnola”, scrivere all’indirizzo gdlcarmagnola@gmail.com oppure chiamare il numero telefonico 392-5938504.letti di notte carmagnola 2023 manifesto

Cultura

È tornato il gruppo storico dei Principi Dal Pozzo di Reano ad animare la consueta visita di Palazzo Cisterna. Sono stati infatti gli antichi proprietari della dimora, Maria Vittoria Dal Pozzo e Amedeo di Savoia, ad accogliere questa mattina i visitatori accompagnandoli negli ambienti aulici del Palazzo, tra soffitti a cassettoni e vetrate cattedrale.
L'associazione Principi Dal Pozzo trae spunto dal ramo di Torino dei Principi Dal Pozzo della Cisterna il cui capostipite, Giovanni Ludovico Dal Pozzo, visse nella seconda metà del XVI secolo nel feudo di Reano. Ludovico, primo presidente del Senato Subalpino, trasformò il castello reanese in palazzo nobiliare ed ebbe dal Papa la facoltà di coniare monete. Ultima erede delle sostanze della famiglia Dal Pozzo della Cisterna fu la principessa Maria Vittoria, nata nel 1847 e andata in sposa nel 1867 al principe Amedeo Di Savoia, duca D'Aosta e per tre anni re di Spagna. Durante la visita, il gruppo ha fatto rivivere gli episodi salienti della breve vita di Maria Vittoria, che amava trascorrere periodi di villeggiatura nel maniero reanese.
La mattinata, come sempre, è proseguita con il racconto della storia e delle trasformazioni di Palazzo Cisterna a partire dalla costruzione del nucleo originario del complesso, risalente agli ultimi decenni del ‘600, per arrivare al 1940, anno in cui la Provincia di Torino lo acquistò e lo destinò a propria sede istituzionale. 

L'ingresso alle visite animate di Palazzo Cisterna è gratuito, prenotando all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it o al numero telefonico 011 861 7100 dalle 9.30 alle 13.
Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini . La prossima visita è in programma sabato 17 giugno.
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Tornano anche nel mese di maggio le visite gratuite animate dai Gruppi storici a Palazzo dal Pozzo della Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino.
Il prossimo appuntamento è previsto sabato 27 maggio (primo gruppo ore 10 e secondo ore 11) in via Maria Vittoria 12 a Torino.
Saranno proprio gli antichi proprietari della dimora, Maria Vittoria Dal Pozzo e Amedeo di Savoia, rappresentati dal gruppo storico "Principi dal Pozzo" di Reano, ad accogliere i visitatori accompagnandoli tra gli ambienti aulici del Palazzo, tra soffitti a cassettoni e vetrate cattedrale.

L'associazione Principi Dal Pozzo trae spunto dal ramo di Torino dei Principi Dal Pozzo della Cisterna il cui capostipite, Giovanni Ludovico Dal Pozzo, visse intorno al 1578 nel feudo di Reano. Ludovico, primo presidente del Senato Subalpino, trasformò il castello reanese in palazzo nobiliare ed ebbe dal Papa la facoltà di coniare monete. Ultima erede delle sostanze della famiglia Dal Pozzo della Cisterna fu la principessa Maria Vittoria, nata nel 1847 e andata in sposa nel 1867 al principe Amedeo Di Savoia, duca D'Aosta e per tre anni re di Spagna.
Durante la visita, il gruppo farà rivivere gli episodi salienti della breve vita di Maria Vittoria, che amava trascorrere periodi di villeggiatura nel maniero reanese.

La mattinata, come sempre, proseguirà con il racconto della storia e delle trasformazioni di Palazzo Cisterna a partire dalla costruzione del nucleo originario del complesso risalente agli ultimi decenni del 1600 per arrivare al 1940, anno in cui la Provincia di Torino lo acquistò e lo destinò a sede istituzionale. 

L'ingresso alla visita animata è come sempre gratuito, con prenotazione all’indirizzo email urp@cittametropolitana.torino.it o telefonando al numero 011 861 7100 dalle 9.30 alle 13.
Il complesso è anche visitabile, sempre su prenotazione, dal lunedì al venerdì per scolaresche, associazioni e gruppi di cittadini .

La prossima visita è in programma sabato 17 giugno.

 

Principi dal Pozzo 1

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MineraLuserna 2023, la rassegna mineralogica organizzata dall’associazione di promozione sociale Sën Gian, si conclude nell’ultimo fine settimana di maggio al palaghiaccio olimpico Cotta Morandini di corso Jacopo Lombardini 15 a Torre Pellice con la consueta kermesse visitabile gratuitamente dalle 9 alle 19. La mostra, patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, ha un occhio di riguardo per i bambini e i ragazzi che costituiscono, fin dalla prima edizione nel 2016, il pubblico ideale della manifestazione. È agli allievi delle scuole che si è pensato, organizzando le lezioni proposte gratuitamente nelle scuole, ma soprattutto proponendo la novità di quest’anno, l’apertura anticipata a venerdì 26 maggio, in una giornata dedicata agli scambi tra espositori, ma soprattutto pensata per la didattica e aperta solamente alle scuole che, in una visita guidata gratuita, potranno partecipare a tutti i laboratori che saranno proposti per l’intero weekend. All’evento sono state invitate tutte le scuole primarie e secondarie della Città metropolitana di Torino e della provincia di Cuneo, nella speranza di interessare e divulgare l’interesse per i “sassi” a nuovi adepti che potranno dare un futuro a questa passione.
Nei giorni di sabato 27 e domenica 28 maggio l’evento, giunto all’ottava edizione, si snoderà in un percorso articolato. La rassegna mineralogica propriamente detta proporrà i minerali di collezionisti provenienti da tutto il Nord Italia e dall’estero. Tra i laboratori in programma spiccano quelli consueti, come la simulazione della ricerca dell’oro fluviale, la sabbiera per la ricerca dei fossili, la costruzione dei modelli molecolari, lo stand dell’ARC-Arcieria Amatoriale e sperimentale. Tra le novità ci saranno quelle proposte dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e dal Museo Geologico Sperimentale del CAI di Giaveno, che curerà anche una mostra didattica dedicata ai manufatti preistorici. Tra gli enti e le associazioni presenti con i loro stand espositivi l’Associazione Micromineralogica Italiana, il Museo Astense di Geologia, Mineralogia, Arte mineraria e X-Cristallografia, l’Ente Parco Paleontologico Astigiano, il Museo Federico Sacco di Fossano, Scoprimimiera e l’Ecomuseo delle miniere della Val Germanasca.
Tra le novità quest’anno la presenza della Tavola dei Minerali di Luserna, una collezione dei 118 microminerali trovati nella Pietra di Luserna, che sarà collocata al Museo Storico di Rorà. Molto interessante anche la visita alle cave che sarà organizzata su prenotazione al numero telefonico 348-0382734 alle 11, alle 15 e alle 17di sabato 27 maggio, con la guida dell’ingegner Gianluca Odetto e del professor Riccardo Sandrone.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere agli indirizzi e-mail associazionesengian@gmail.com o mineraluserna@gmail.commanifesto Mineraluserna 2023

Cultura

“L’odore subito ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere; non ci sono parole, né notizie più precise di quelle che riceve il naso”.
Da questa fine riflessione di Italo Calvino presente ne “Il mondo scritto dei sensi” parte il racconto della la nuova puntata delle "Storie metropolitane" che la Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino realizza attraverso video pubblicati sul canale Youtube dell'Ente.
La nuova puntata si può vedere al link https://youtu.be/4v5qfPuRLvk
Parliamo di odore perché entrando nello studio di Elisa Talentino si è avvolti dal tipico profumo di colori, smalti e china e si è immediatamente trasportati in una dimensione artistica.
Elisa è una giovane artista che lavora con l'illustrazione, la grafica, la pittura e l'animazione seguendo i progetti dall’ideazione fino alla realizzazione.
Originaria di Castellamonte, il paese del canavese famoso in tutta Italia e oltre per la Ceramica, Elisa ha frequentato il prestigioso Istituto d’Arte Liceo Artistico Felice Faccio, una vera e propria eccellenza del nord Italia, e ha proseguito gli studi artistici all’Accademia delle Belle Arti di Torino diplomandosi in Pittura.
Negli ultimi anni si è specializza nella stampa: attraverso la tecnica della serigrafia crea personalmente stampe con tecniche sperimentali.
Il suo atelier principale, in questi mesi in ristrutturazione, si trova a Torino, ma il suo cuore è rimasto in Canavese dove, nella casa della zia di Sant’Antonio frazione di Castellamonte, ha ricavato un pied a terre artistico dove si trovano tutti gli strumenti del mestiere come colori, pennelli, cartelle, stampi, fogli, rastrelliere e una splendida stufa in ceramica di Castellamonte regalatele dalla nonna.
Uno degli ultimi lavori di Elisa è la realizzazione del manifesto della edizione XXXV del Salone del Libro che quest’anno ha come tema “Attraverso lo specchio”.
L’illustrazione creata per il Salone è il racconto di un viaggio tra reale e fantastico, tra veglia e sogno.
Una giovane ragazza varca il confine del tangibile e incontra il suo doppio in una dimensione fantastica. L'attraversamento della soglia avviene da un prato, che muta in abito vivo e abitato nell'altra sé stessa. Il coniglio bianco che fa capolino da sotto l'abito-prato è un omaggio all’Alice di Carroll, così come la casetta, tanto minuscola da poter essere ospitata in un pezzo di vestito.
Un’immagine che, a seconda dell’interpretazione, invita al viaggio nel lato magico di ciascuno di noi, o indica il passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, un rito di passaggio in cui si muta.
Tra i numerosi lavori realizzati da Elisa ricordiamo le illustrazioni per The New Yorker, The New York Times, The Washington Post, Hachette, Bloomsbury Publishing, Yale University Press, La Repubblica, Il Corriere, Mondadori, Einaudi, Bur-Rizzoli, Bompiani, Il Saggiatore, Edizioni e/o, Goethe Institut. Sue sono le illustrazioni delle copertine dell’opera completa di Dacia Maraini per il Corriere della Sera-Bur-Rizzoli.
Nel 2020, insieme a Sara Gamberini, ha pubblicato per la casa editrice per ragazzi Topipittori il libro illustrato “Quando il mondo era tutto azzurro”.
Ha vinto per due anni consecutivi (2017/2018) la Gold Medal del 3×3 Mag Professional Show di New York ed è stata selezionata in concorsi internazionali di illustrazione come Ilustrarte (2014), Bologna children book fair (2015) e Society of Illustrators Mostra annuale (2019 e 2020).
Una selezione delle sue opere fa parte della Collezione Permanente della Farnesina di Roma, Collezione d'Arte Contemporanea del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
In queste settimane sta lavorando ad una mostra prevista in estate a Pechino.
Molti i progetti in cantiere e molti i sogni ancora da realizzare per questa artista che è un orgoglio per Castellamonte e per tutto il territorio metropolitano.
A Elisa un grande in bocca al lupo da tutta Città metropolitana di Torino!
Tutti i dettagli
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2023/storiemetropolitane/