Ambiente
Le Guardie Ecologiche Volontarie della Città Metropolitana di Torino terranno la loro assemblea generale annuale sabato 21 ottobre nel teatro Bertagnolio di Chiaverano. I lavori inizieranno alle 9 con un videomessaggio del Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e con i saluti istituzionali del Consigliere metropolitano delegato all’ambiente e alla vigilanza ambientale Gianfranco Guerrini e del responsabile della Direzione Sistemi naturali della Città metropolitana di Torino Gabriele Bovo. Durante i lavori sarà tracciato il bilancio dell’attività svolta negli ultimi 12 mesi e si procederà all’elezione del Gran Giurì. Sono previste relazioni tecniche e interventi delle GEV che intenderanno portare le loro testimonianza sull’attività svolta.CHI SONO LE GEV E QUALI ATTIVITÀ SVOLGONO
Attualmente sono attive 178 Guardie Ecologiche Volontarie associate in gruppi territoriali corrispondenti con le 9 Zone omogenee in cui è suddiviso il territorio della Città metropolitana di Torino. Le GEV offrono il loro servizio a titolo gratuito, sono coordinate dalla Città Metropolitana e, con decreto della Prefettura, nominate guardie particolari giurate per la tutela dell’ambiente. Operano nel rispetto di un regolamento approvato nel 2021 dal Consiglio metropolitano. Svolgono attività di vigilanza e manutenzione sul territorio, sensibilizzazione e informazione ambientale. Le GEV contribuiscono alle attività connesse alla conservazione della biodiversità e del patrimonio naturale e paesistico. Sono dotate dalla Città metropolitana di una divisa, ricevono un rimborso spese e la copertura assicurativa per il servizio svolto. Le GEV non costituiscono un’associazione, ma hanno un rapporto "uti singuli" con la pubblica amministrazione. Nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali. Ai corsi di formazione per diventare GEV possono partecipare i cittadini residenti nella Città metropolitana di Torino, che non abbiano precedenti penali, di età compresa fra i 18 e i 67 anni, in possesso del diploma della scuola dell’obbligo, animati da passione per l’ambiente e il bene comune, per la cui tutela intendono impegnarsi in prima persona con responsabilità, equilibrio e consapevolezza.
I settori in cui le GEV prestano la loro attività di volontariato sono: amministrazione, per lo svolgimento delle attività funzionali alla gestione dell'ufficio di coordinamento, gestione dei verbali, gestioni dei decreti e gestione del magazzino; didattica, per lo svolgimento delle attività informative didattiche che prevedono l'intervento nelle scuole primarie e secondarie di primo grado al fine di promuovere la sensibilizzazione dei giovani sui temi di tutela dell'ambiente; attività di manutenzione finalizzate a supportare gli interventi di natura tecnica della Direzione Sistemi Naturali della Città metropolitana di Torino nella gestione delle aree protette di competenza (parchi provinciali e Zone di Protezione Speciale della Rete Natura 2000); vigilanza, per lo svolgimento delle attività di prevenzione e repressione degli illeciti in materia di tutela ambientale previsti dalle leggi regionali e statali che prevedono espressamente il concorso delle guardie ecologiche volontarie.
Tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2023 le GEV hanno effettuato 1746 servizi, dedicando complessivamente 10.009 ore al volontariato, finalizzato alla tutela dell'ambiente e al funzionamento dell'Ufficio di Coordinamento GEV istituito presso la Direzione Sistemi Naturali. L’attività di vigilanza sulle norme di tutela ambientale che prevede l’intervento delle Guardie Ecologiche Volontarie quali organi di vigilanza e accertamento (in particolare la Legge Regionale 32 del 1982) ha prodotto nei primi 9 mesi dell'anno229 segnalazioni riguardanti criticità ambientali, che, dopo essere state trasmesse all'Ufficio di Coordinamento, vengono analizzate e inviate se necessario ai Comuni o ad agli altri Enti di competenza. Sono stati elevati 359 verbali per violazioni amministrative, di cui 305 per la violazione di leggi che prevedono la competenza della Città metropolitana, 25 verbali in favore dei Comuni convenzionati e i restanti in favore di altri Enti, quali la Regione Piemonte, la Prefettura e le ASL. Attualmente sono attive convenzioni con 10 Comuni.

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Dopo il primo incontro dei partner del progetto Interreg Spazio Alpino “BeyondSnow”, tenutosi nello scorso mese di aprile e dopo la visita all’area pilota di Ala di Stura e Balme, la Città metropolitana di Torinoe Legambienteorganizzano per domenica 24 settembre una nuova iniziativa che intende valorizzare le risorse naturali e paesaggistiche della Val d’Ala. Se negli ultimi inverni in Val d’Ala è cresciuto l’interesseper le escursioni con le ciaspole e l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio, in estate il turismo “mordi e fuggi” contribuisce poco allo sviluppo della valle e genera impatti ambientali non trascurabili, tra i quali l’abbandono di rifiuti nelle aree utilizzate per i picnic. In occasione dell’iniziativa di volontariato ambientaleClean Up the World-Puliamo il Mondo,la Città metropolitana di Torino,Legambiente e il Comune di Balme propongono ai fruitori del territorio della Val d’Alae ai suoi abitanti di collaborare alla raccolta della spazzatura dispersa nel prati del Pian della Mussa. L’appuntamento per chiunque voglia partecipare è alle 10 al Pian della Mussa, con il ritrovo a partire dalle 9,30 per la registrazione e l’accoglienza nello spiazzo di fronte alla Trattoria Alpina, dove verranno consegnati il kit per la pulizia e i gadgetdell’iniziativa. Il ritrovo al termine della raccolta sarà al parcheggio Giasset per la pesa dei rifiuti e i saluti conclusivi. Si potrà anche raggiungere il punto di ritrovo lasciando l’auto al “parcheggio alla sbarra” e percorrendo un cammino con 300 metri di dislivello. Occorre vestirsi con abiti comodi e scarpe da ginnastica e munirsi di k-way. L’evento si svolgerà anche in caso di cielo incerto o pioggia lieve. Il pranzo sarà al sacco e in alternativa si può prenotare in anticipo al rifugio Città di Cirié.Per iscriversi all’iniziativa si può compilare il form pubblicato all’indirizzo https://forms.office.com/e/KE67MyBiAW
UN FUTURO ECONOMICO E SOCIALE SOSTENIBILE PER LA MONTAGNA
Immaginare un futuro economico e sociale sostenibile per le località montane di media e bassa quota che ospitano stazioni sciistiche di piccole e medie dimensioni e che si confrontano con il cambiamento climatico: è questo l’obiettivo del progetto Interreg Spazio Alpino “BeyondSnow”per incrementare la resilienza delle località turistiche all’incremento delle temperature medie e alla diminuzionedelle precipitazioni nevose.
Al progetto partecipano enti pubblici e privati ed esperti disei paesi alpini: Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia. L’Ente capofila è l’istituto Eurac Research di Bolzano. La Città metropolitana di Torinoè uno dei partner che nei prossimi tre anni elaboreranno percorsi di sviluppo sostenibile, processi di transizione e soluzioni attuabili. In particolare verranno co-progettate e realizzate attività di sensibilizzazione e formazione in 10 aree pilota distribuite in tutto l’arco alpino, per coinvolgere cittadini e decisori a tutti i livelli tecnici e politici e per garantire che i modelli sviluppati e i percorsi tracciati soddisfino i bisogni delle comunità e dell'ambiente. Nella Città metropolitana di Torino i Comuni di Ala di Stura e Balmesono stati identificati come casi di studio, in cui le idee e le buone pratiche proposte dal progetto “BeyondSnow” potranno trovare un’applicazione sperimentale, per garantire che le risorse delle vallate alpine siano tutelate e valorizzate ed evitare che la montagna non sia solo e non sia più la periferia e l’area giochi della metropoli.
Per approfondire l’argomento: www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2023/dossier_nevediversa_2023/

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Con la firma davanti al notaio, è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi.Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata con la legge regionale 1 del 2018.
Ha personalità giuridica di diritto pubblico, le sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e di controllo da quelle di erogazione dei servizi.
Dal 1 gennaio 2024 la programmazione e l’avvio a trattamento e recupero dei rifiuti indifferenziati,e dei rifiuti organici e del rifiuto ingombrante – finora di competenza dei singoli consorzi - diventeranno di competenza e gestione dell’Autorità rifiuti Piemonte che a quella data sarà pienamente operativa.
La distribuzione delle quote di partecipazione dei diversi enti alla Conferenza d’ambito è basata su differenti parametri, tiene conto di popolazione, estensione territoriale, ma anche di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani: è stata infatti valutata la performance di ogni consorzio rifiuti sulla riduzione nella produzione pro capite di rifiuti urbani indifferenziati e sulla percentuale di raccolta differenziata raggiunta.
Il 76% delle quote è suddiviso tra i consorzi di area vasta e la Città di Torino, il restante 24% tra la Città metropolitana di Torino (il 12.46%) e le altre Province piemontesi.
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Novità dal 1 settembre per la spedizione di rifiuti oltre frontiera: la Città metropolitana di Torino, competente ad autorizzare le spedizioni transfrontaliere di rifiuti dal proprio territorio, in una circolare indica alle imprese incaricate una nuova procedura.Partendo dalla considerazione che il territorio italiano è storicamente inadeguato a smaltire o recuperare molti flussi di rifiuti speciali derivanti dal ciclo produttivo industriale o del terziario, si deve tenere presente che è in crescita la necessità da parte delle imprese di rivolgersi a impianti situati nei Paesi dell'Unione Europea o in altri Paesi esteri. Negli ultimi anni si è registrato un aumento del numero e dei quantitativi di rifiuti spediti all'estero per realizzarne il trattamento o il recupero.
La nuova procedura deve garantire il rigore necessario alla tutela dell'ambiente e la certezza del corretto smaltimento o del recupero di ogni quantitativo spedito, semplificando e migliorando la relazione con le imprese interessate.
La circolare è online http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/rifiuti/gestione-rifiuti-bonifiche/modulistica-rifiuti/autorizzazione-spedizione-transfrontaliera e detta alcune novità procedurali sulle modalità di avvio del procedimento, sui percorsi alternativi e sulla documentazione richiesta per gli impianti di destinazione. Si tratta di indicazioni rivolte alle imprese soggette alla procedura di notifica e autorizzazione preventive.
Per tutte le informazioni, è possibile rivolgersi allo Sportello Ambiente di corso Inghilterra 7 http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/sportello-ambiente
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Firmato un protocollo per la riqualificazione ambientaleUna nuova vita per il lago del Villaretto e per il Parco Chico Mendes: è questa la prospettiva che si apre grazie alla firma di un protocollo di intesa fra la Città metropolitana, il Comune di Torino e il Comune di Borgaro torinese.
Il primo passo per la riqualificazione ambientale del lago di Villaretto e del Parco Chico Mendes parte dalla constatazione che le aree coinvolte rientrano a pieno titolo nell’infrastruttura verde regionale di Corona Verde e meritano di essere inserite in una valorizzazione di rango sovracomunale, che dovrà tuttavia trovare adeguate forme di finanziamento nei prossimi mesi.
Fra le azioni che il protocollo prefigura possibili dalla collaborazione fra i tre Enti, vi sono la predisposizione da parte del Comune di Borgaro di un masterplan generale per la riqualificazione naturalistica e per fruire l'area del lago del Villaretto, già finanziato dalla Compagnia di San Paolo; l’elaborazione di progetti di riqualificazione naturalistica e miglioramento della qualità delle acque che potrebbero essere candidati al bando di finanziamento regionale Fesr di Corona Verde previsto in pubblicazione per l'autunno 2023 oltre che a quello regionale di tutela delle acque per l'anno 2024.
Entro il prossimo mese di settembre, la Città metropolitana di Torino predisporrà con il supporto diIPLA (Istituto Piante da Legno ed Ambiente) un progetto di forestazione urbana e periurbana nell'ambito del PNRR missione 2 che riguarderà in particolare le sponde del lago di Villaretto su proprietà del Comune di Borgaro; le aree agricole lungo i bordi dei corsi d'acqua e lungo la tangenziale per la ricostruzione dei corridoi ecologici su proprietà del Comune di Torino; le zone interne del Parco Chico Mendez su proprietà del Comune di Torino in concessione al Comune di Borgaro; le aree perifluviali della Stura di Lanzo di proprietà del Comune di Torino in gestione a Smat, alcune aree bonificate in zona Basse di Stura di proprietà del Comune di Torino.
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Un’avventura a piedi, tra Asia e Africa, immersi nella natura per scoprire gli animali nei loro habitat. Tutto questo e molto altro è Zoom Torino, primo bioparco immersivo d’Italia che in questa occasione diventa il protagonista della nuova puntata di Storie metropolitane, la rubrica della Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino, ideata per raccontare il territorio da più punti di vista: storico, culturale, turistico ed economico.
Ed è proprio del risvolto economico di Zoom, il punto su cui l’amministratore delegato Umberto Maccario si sofferma maggiormente spiegando: “Ci troviamo nel Comune di Cumiana, ma il nostro parco si chiama Zoom Torino. Un legame forte e inscindibile quello tra il capoluogo e il territorio metropolitano che contribuisce a registrare numeri importanti sia nel comparto occupazionale - 280 dipendenti, tutti residenti sul territorio - che turistico - nel 2022 sono circa 42 mila i pernottamenti di cui 18 mila nella struttura e 24 mila negli hotel limitrofi -”.
Zoom Torino nel 2022 ha raggiunto il traguardo delle 535 mila visite, una cifra da capogiro che lo decreta il bioparco più visitato d’Italia e lo colloca tra le principali mete di visita del nord Italia. Anche i dati del 2023 sono in continua crescita e presto, grazie anche agli ingressi alle spiagge, si raggiungeranno più di 200 mila presenze.
All’interno del bioparco, che si estende su una superficie di circa 160 mila mq, troviamo più di 300 animali e oltre 80 specie, che vivono in 12 habitat. Habitat che sono stati ricreati seguendo fedelmente le caratteristiche dei luoghi di provenienza degli animali in un’ottica di protezione e conservazione delle specie, molte delle quali, tra qualche decina d’anni, esisteranno solo più in strutture protette che, come Zoom, appartengono al circuito EAZA – European Association Zoo e Acquaria.
Una breve passeggiata nei vialetti di Zoom è sufficiente per rendersi conto del grande lavoro che svolgono i keeper, i custodi degli animali, che quotidianamente si prendono cura del benessere della fauna con l’obiettivo di preservarla e conservarla.
Michela Cogo, keeper biologa, laureata all’Università degli Studi di Torino in Conservazione e Biodiversità animaleracconta la sua esperienza con trasporto e convinzione parlando di una vocazione al servizio degli animali. “In questi giorni di caldo eccezionale – spiega Michela – agli animali proponiamo dei ghiaccioli perché è vero che la maggior parte di loro è abituata al caldo, ma le temperature elevate possono comunque dar loro fastidio”.Un’attenzione quindi al benessere e alla riduzione dello stress che trova riscontro concreto e tangibile nelle molteplici nuove nascite che il bioparco registra negli anni.Proprio poche settimane fa a Zoom Torino è nato un lemure dal ventre rosso, una specie a rischio estinzione che nel bioparco viene tutelata e conservata.
La puntata #storiemetropolitane dedicata a Zoom al link https://youtu.be/joZH2wNDToc
La galleria fotografica al link https://photos.app.goo.gl/2nfJZpMoTdoBLvZj7
Info e dettagli http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2023/storiemetropolitane/
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Supera i 23 milioni di euro e prevede la messa a dimora di oltre 500mila piante su di una superficie totale di 543 ettari il nuovo bando per la forestazione pubblicato dalla Città metropolitana di Torino.Il bando può contare sulle risorse messe a disposizione dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica nelle scorse settimane.
L'obiettivo assegnato dal Ministero alla Città metropolitana di Torino è la messa a dimora di almeno 543.411 alberi nel biennio 2023-2024 e di almeno 1000 piante per ettaro, individuando specie coerenti con la vegetazione naturale potenziale, secondo il principio di utilizzare “l'albero giusto nel posto giusto" in termini ecologici, biogeografici, ecoregionali e di risposta alle diverse esigenze ambientali per l’area metropolitana torinese.
I Comuni interessati potranno partecipare attraverso una proposta presentata direttamente dalla Città metropolitana di Torino ai Comuni o Enti da essa selezionati in base ai requisiti dell’avviso ministeriale, oppure mettendo a disposizione della Città metropolitana i terreni necessari e richiedendo entro mercoledì 19 luglio la predisposizione dei progetti e l’assunzione del ruolo di soggetto attuatore diretto, con la compilazione di un modulo da inviare all’indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it
Nel primo caso i Comuni e i privati verranno contattati direttamente dai tecnici della Città metropolitana per concordare le superfici catastali e le modalità di realizzazione.
Nel secondo caso i Comuni e i privati potranno presentare la propria manifestazione di interesse alla realizzazione di interventi di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana nell’ambito della Missione 2 del PNRR.
Sono ammessi al finanziamento progetti finalizzati alla formazione di boschi nei territori dei Comuni del territorio metropolitano torinese, presentati in coerenza con il Piano di forestazione urbana ed extraurbana.
Tra le aree idonee ad ospitare interventi di rimboschimento sono considerate prioritarie quelle destinate alla rigenerazione urbana, le ex aree industriali e commerciali dismesse già oggetto di bonifica, le aree degradate come discariche e cave, dismesse o parzialmente in uso e già oggetto di bonifica, le aree agricole marginali lungo i corsi d’acqua, utili per migliorare la connessione ecologica territoriale, la qualità delle acque e la biodiversità.
Sono considerate idonee ad ospitare gli interventi di rimboschimento anche le aree di proprietà lungo i corsi d’acqua, con priorità per le fasce ripariali in recessione e in cattivo stato di conservazione, le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di interventi umani, eventi accidentali, incendi o trasformazioni attuate senza autorizzazione o con modalità diverse da quanto autorizzato.
Sono ammesse a finanziamento le spese di progettazione e di realizzazione dell’impianto, comprese quelle per l’acquisto delle piante da impiegare nel rimboschimento, quelle per le cure colturali, la sostituzione delle piante che non hanno attecchito e le verifiche periodiche dello stato dell’impianto.
Gli impianti prevedono l’utilizzo di giovani piante di dimensioni ridotte: da 50 a 80 centimetri di altezza in zolla o vasetto. La manutenzione va intesa in termini di funzionalità per l’attecchimento, con l’obbiettivo di realizzare un’area boscata: una modalità diversa dalla manutenzione ordinaria di giardini o parchi pubblici.
per info: Pnrr_forestazione@cittametropolitana.torino.it
Il coordinamento del progetto è in capo alla Direzione Sistemi Naturali della Città metropolitana di Torino.
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Il termovalorizzatore di Torino compie 10 anni e li ha festeggiati questa mattina 10 maggio al Gerbido con convegno che è stato aperto dopo i saluti istituzionali dal Ministro per l'ambiente. Non è stata solo l'occasione per ripercorrere le tappe della costruzione e della produzione del termovalorizzatore - che in questi anni ha trattato quasi 4 milioni e 800mila tonnellate di rifiuti- ma per ragionare sul futuro, dal piano regionale di gestione dei rifiuti approvato ieri in Consiglio regionale al contributo energetico e all’economia circolare promosso da una struttura che non si limita a “incenerire la spazzatura” ma contribuisce al teleriscaldamento e alla produzione di energia elettrica.Non chiamiamoli più rifiuti, ma risorse! ha proposto la consigliera alle attività produttive della Città metropolitana chiamata a intervenire in una sessione del convegno dedicata alla ricerca e alle nuove prospettive.
Che non sono mai mancate sul tema dei rifiuti già ai tempi in cui la Città metropolitana era Provincia di Torino, e che promosse l’insediamento del termovalorizzatore con un lungo lavoro di concertazione e condivisione con amministratori e cittadini. Facendosi quindi garante dei controlli attraverso progetti epidemiologici come Spott1 e Spott2 sulla dispersione degli inquinanti e con il Comitato locale di controllo del termovalorizzatore, presieduto dalla Città metropolitana e partecipato dai Sindaci dei Comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivoli, Rivalta e Torino, da un rappresentante dell'Arpa e delle Asl di competenza, insieme al Presidente dell'ATO-Rifiuti Torinese.
Oggi che si sta valutando l’opportunità di costruire al termovalorizzatore del Gerbido una quarta linea a servizio del territorio piemontese, si prospetta per la Città metropolitana un ulteriore impegno nell’ambito sia delle competenze sul ciclo integrato dei rifiuti che su quelle autorizzative.
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È stato pubblicato, come ogni anno dal 1998, il rapporto “Uno sguardo all’aria 2022”, il documento tecnico, approfondito e dettagliato che descrive, attraverso dati ed elaborazioni, l’evoluzione e lo stato della qualità dell’aria nel territorio della Città metropolitana di Torino a partire dai primi anni ‘70. Una fonte preziosa e completa di informazioni che descrive lo stato di salute di una delle componenti principali dell’ambiente in cui viviamo.
Il 2022 è stato estremamente siccitoso sia come quantitativi di precipitazione, sia come numero di giorni piovosi. Principalmente per questo motivo il 2022 ha avuto condizioni sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti.
L’analisi dei dati di qualità dell’aria 2022 evidenzia chementre i parametri PM2,5 benzene, benzo(a)pirene, monossido di carbonio, biossido di zolfo, piombo, arsenico, cadmio e nichelrispettano i valori limite e obiettivo su tutto il territorio metropolitano, il particolatoPM10 e il biossido di azoto, come negli anni precedenti, superano i rispettivi valori limite; il PM10 su un’ampia porzione di territorio, il biossido di azoto solo nella stazione più critica dell’agglomerato torinese.
In particolare, i dati di PM10rilevati nel 2022 presentano un peggioramento rispetto al 2021, anno con condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, e si ri-allineano con i dati del 2020. Il valore limite giornaliero è superato in modo diffuso sul territorio, ad eccezione delle zone più esterne rispetto al capoluogo e dei contesti rurali e vallivi. Fra le situazioni di superamento, si osserva che i siti di traffico presentano un numero di superamenti ancora molto elevato, doppio rispetto al consentito. Il valore limite annuale è rispettato in tutti i siti di monitoraggio.
Relativamente al biossido di azoto, i dati rilevati nel 2022 confermano il miglioramento significativo ottenuto nel 2020 e nel 2021. Il fatto che i livelli di concentrazione raggiunti nel 2020 e 2021 siano confermati anche nel 2022 è un dato decisamente positivo, prioritariamente imputabile al costante miglioramento del parco veicolare. Il valore limite orario è rispettato ovunque
L’ozono supera il valore obiettivo in quasi tutte le stazioni del territorio metropolitano. Nel 2022 si osserva una tendenza all’aumento delle concentrazioni di ozono causata da diversi fattori quali: l’innalzamento delle temperature, la riduzione della piovosità e la variazione delle concentrazioni delle sostanze precursori dell’ozono.
Le serie storiche di lungo periodo evidenziano, sostanzialmente per tutti gli inquinanti, una nettissima riduzione delle concentrazioni. In uno scenario tendenzialmente positivo preoccupa l’aumento dei livelli di ozono e lo stabilizzarsi negli ultimi anni delle concentrazioni di PM10. Il miglioramento osservato nell’ultimo periodo per il biossido di azoto conforta invece sull’efficacia delle misure adottate per ridurre le emissioni dei veicoli che sono i principali responsabili dell’emissione di questo inquinante.
I dati evidenziano che le politiche di risanamento sviluppate fino ad oggi sono state efficaci ma, in particolare per il particolato atmosferico che viene prodotto da molte sorgenti diverse e con meccanismi complessi, sicuramente non ancora risolutive.
Per questo motivo sono state recentemente adottate su un’ampia porzione di territorio misure finalizzate a ridurre le emissioni di polveri dagli impianti di riscaldamento a legna e dalle attività agricole. Nuove limitazioni dei veicoli diesel più inquinanti saranno poi operative da settembre 2023.
Il rapporto è disponibile ai link
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/dati-qualita-aria/relazioni-annuali
https://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/territorio/torino/aria/Pubblicazioni/uno-sguardo-allaria-anteprima-202/view
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Si chiamano CAM e sono i criteri minimi ambientali che una pubblica amministrazione dovrebbe introdurre quando organizza un evento culturale: sono entrati in vigore a fine 2022 secondo il piano ministeriale ministeriale d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione, che deve ora essere recepito ed attuato.La Città metropolitana di Torino nei prossimi giorni organizza insieme ad ARPA Piemonte un corso di formazione all’interno del programma della Rete A.P.E. - Acquisti Pubblici Ecologici aperto a tutto il territorio piemontese in programma martedì 18 aprile online dalle 9.30 alle 12.30
Secondo quanto disposto dal Piano , i criteri ambientali minimi dovranno essere introdotti dalla Pubblica amministrazione nelle procedure di appalto per l’affidamento di servizi nell’ambito delle iniziative culturali, eventi, manifestazioni artistiche, rievocazioni storiche, eventi enogastronomici, rassegne e festival musicali, teatrali, cinematografici, ma anche mostre ed esposizioni, eventi sportivi, convegni, conferenze, seminari, fiere.
Le iscrizioni on line su anci.piemonte.it/18apr23
Durante l’incontro interverranno:
• Marco Glisoni - Arpa Piemonte
• Luca Dolino e Emilia Obialero - Comune di Torino
• Marco Niro - APPA Trento.
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