Ambiente
È stato pubblicato il Rapporto annuale sullo stato del sistema di gestione dei rifiuti 2023. Il rapporto si inserisce in una tradizione oramai consolidata di monitoraggio e di diffusione dei dati, avviata dalla allora Provincia di Torino con la pubblicazione del primo rapporto annuale nel febbraio del 2000 e proseguita negli anni.
L’Osservatorio sui rifiuti ha sempre svolto funzioni di monitoraggio e di supporto all’attuazione delle strategie dell’Amministrazione oltre che essere utilizzato, anche al di fuori dell’Ente stesso, come strumento previsionale.
L'obiettivo principale del documento è fornire strumenti essenziali ai Consorzi di area vasta (Cav), ai Comuni e alla neonata Conferenza d'Ambito Regionale per un’analisi approfondita della produzione e la gestione integrata dei rifiuti urbani nel territorio metropolitano. Il sistema informativo su cui è costruito il Rapporto è costituito da una struttura operativa consolidata che si basa sui flussi informativi di Regione, ATO-R, Consorzi di Area Vasta, Comuni ed Aziende che garantiscono l'aggiornamento continuo del sistema e danno la misura delle trasformazioni .
La produzione totale di rifiuti
I dati presentati nel Rapporto 2023, riferiti all'anno di indagine 2022, indicano una riduzione complessiva del 2% nella produzione totale di rifiuti urbani rispetto al 2021, rimanendo inferiore al valore precedente alla pandemia Covid (2019) di oltre 28.000 tonnellate. Anche il rifiuto urbano residuo a valle delle raccolte differenziate (rifiuto urbano indifferenziato, RU) è diminuito passando da 418.524 tonnellate nel 2021 a 402.487 tonnellate del 2022, con una diminuzione del 3,8%. rimanendo inferiore al valore precedente alla pandemia covid (2019) di oltre 28.000 tonnellate. Anche il rifiuto urbano residuo a valle delle raccolte differenziate (rifiuto urbano indifferenziato, RU) è diminuito passando da 418.524 tonnellate nel 2021 a 402.487 tonnellate del 2022, con una diminuzione del 3,8%.
La produzione pro-capite di rifiuti urbani
La produzione pro-capite di rifiuti urbani ha registrato un continuo incremento dal 2014 al 2018, particolarmente marcato tra il 2017 e il 2018 (+5%). Nel 2019, invece, si è osservato un cambio di tendenza rispetto all’anno precedente, con un lieve calo della produzione pro-capite. Il trend di diminuzione è stato confermato nel 2020, fortemente legato alla emergenza sanitaria e alle relative restrizioni, non si è confermato nel 2021, che ha registrato un aumento del 4,6% della produzione pro-capite. Nel 2022 vi è stata tuttavia di nuovo un’inversione di tendenza rispetto al 2021 (-1,55%) che porta il territorio metropolitano ad una riduzione di 3 kg/ab rispetto a prima della pandemia.
A livello comunale le aree turistiche – in particolare la corona montana -sono quelle in cui viene rilevata una più alta produzione pro-capite dei rifiuti, per effetto della presenza periodica di molti non residenti. La Città di Torino, pur avendo un numero di non residenti – anche giornalieri – apprezzabile, ha avuto una produzione nel 2022 pari a 477 kg/abitante (in lievissima riduzione rispetto all’anno precedente).
La raccolta differenziata
Complessivamente, nel 2022 il quantitativo di raccolta differenziata è stato pari a 658.094 tonnellate, assolutamente in linea con il 2021 (si registra una lievissima riduzione, -0,89%). L’analisi dei quantitativi di raccolta differenziata pro-capite mostra pressoché la medesima situazione riscontrata nei valori assoluti.
Fa eccezione la Città di Torino, nella quale il valore pro-capite fa registrare un +1,38% rispetto al 2021: va notato che il capoluogo non ha un unico sistema di raccolta differenziata e presenta aree servite con sistemi stradali (il centro aulico della Città). L’estensione del sistema domiciliare a diversi quartieri della Città negli ultimi anni ha portato ad un significativo incremento della percentuale di raccolta differenziata tra il 2017 e il 2019 (dal 44,7% a 47,7%). Anche negli ultimi anni si sono registrati tassi di crescita apprezzabili, portando la Città a registrare nel 2022 una percentuale di raccolta differenziata pari al 54,4%.
“Per un’analisi particolareggiata e insieme complessiva” spiega il consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana di Torino Gianfranco Guerrini “è inevitabile che i dati del Rapporto siano una fotografia dell’anno precedente. Tuttavia l’Osservatorio metropolitano sui rifiuti pubblica mensilmente anche i dati dell’anno in corso, cosicché leggendo questo documento si può già dare uno sguardo a quanto accaduto nel 2023: dopo le variabili seguite alla pandemia, i dati ci mostrano che si sta stabilizzando la situazione e anzi che molti Consorzi stanno facendo un lavoro eccellente e sta migliorando la raccolta differenziata. C’è molto lavoro da fare e la collaborazione dei cittadini è indispensabile”.
Il Rapporto è online su www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/rifiuti/osservatorio-rifiuti/rapporto-sistema-gestione-rifiuti/
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Sapevate che Venaria reale è una città d0'acqua, attraversata da canali che assumnono grande importanza ambientale ed ecologica?I canali assicurano la biodiversità, ma hanno anche un ruolo sempre più importante nella difesa dai fenomeni alluvionali.
Nella nuova puntata della web serie “Connettere L’ambiente” realizzata da Città metropolitana di Torino con il supporto di ragazzi e ragazze del servizio civile universale, abbiamo fatto un breve viaggio a partire dalle vie limitrofe alla Reggia, con l’aiuto dell’architetto Giacomo Bulgarelli del Comune di Venaria alla scoperta di una città circondata da canali, collegati ai fiumi Ceronda, Casternone e Doria riparia.
Storicamente, i canali sono stati una forma di ricchezza per le popolazioni, infatti consentivano l’irrigazione dei terreni agricoli e poi più tardi sarebbero stati usati per generare la forza motrice per gli opifici e per i mulini, fino all’arrivo della corrente elettrica.
Una piccola curiosità: uno dei canali che abbiamo visitato serviva per le ghiacciaie di Casa Savoia.
Il video è online sul nostro canale Youtube al link https://youtu.be/qSIY7uemkc0
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“I Comuni del Basso Canavese, del Chivassese e del Carmagnolese non hanno mai chiesto un trattamento di favore rispetto ad altri territori potenzialmente interessati. Le amministrazioni comunali e la Città metropolitana di Torino hanno solo e sempre chiesto pari dignità per tutte le comunità locali e hanno sottoposto alla Sogin una serie dianalisi tecnicheda cui emergevanoforti criticità ambientali collegate all’eventuale insediamento in quei territori del Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi”: con queste parole e con soddisfazione il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo commenta lo stralcio delle aree di Caluso-Mazzè e di Carmagnola-Poirino dall’elenco delle aree potenzialmente idonee alla collocazione del Deposito. I due siti a sud di Torino e nel basso Canavese erano stati indicati nel primo elenco delle aree potenzialmente idonee, su cui il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica con Sogin e Isin hanno poi svolto indagini più specifiche.Il Vicesindaco Suppo tiene a sottolineare che “assicurando ai Comuni interessati il suo supporto tecnico e istituzionale per la presentazione delle osservazioni alla prima proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, la Città metropolitana di Torino aveva sin dall’inizio fatto presente il notevole impegno dei territori canavesano e carmagnolese nello sviluppo di produzioni agroalimentari di pregio, incompatibili con la collocazione di scorie nucleari in terreni di prima classe. L’impegno del nostro Ente è iniziato con la precedente amministrazione ed è proseguito, con l’intento di supportare gli amministratori locali e i loro territori“.
“Le osservazioni alla Carta nazionale presentate a suo tempo erano documentate e ampiamente fondate. - conclude Suppo - Lo dimostra il fatto che sono state accolte e questa è una vittoria dell’intero territorio metropolitano, dei suoi amministratori locali e di tutte le associazioni di categoria che si sono mobilitate”.

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La Città metropolitana di Torino ha tra le proprie competenze istituzionali la promozione, la conservazione e la diffusione del tartufo autoctono Tuber magnatum Pico e delle piante ospiti del fungo ipogeo. Più in generale, l’Ente di area vasta persegue il miglioramento e lo sviluppo della tartuficoltura e ha competenze nell'applicazione della normativa regionale che regola la raccolta e la coltivazione dei tartufi e la tutela dell'ambiente naturale in cui si riproducono. Dal 16 dicembre 2021 l’Italia ha una nuova iscrizione nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO: si tratta della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”.In questo quadro di competenze e riconoscimenti internazionali si inscrivono le attività di informazione, educazione ambientale e vigilanza portate avanti dalle Guardie Ecologiche Volontarie della Città metropolitana di Torino. Tra le attività figurano i controlli nelle località vocate alla presenza del prezioso fungo ipogeo. Nell’ambito di uno di questi controlli, svolto sul fare del giorno nel territorio di Sciolze, le GEV del gruppo Amt To Sud-Chierese-Carmagnolese, hanno incontrato un cittadino residente in zona, che era accompagnato dal proprio cane di razza Lagotto ed era intento alla ricerca di tartufi pur non disponendo del tesserino di idoneità all’attività. La persona fermata dalla GEV aveva con sé un tartufo bianco e lo zappino necessario per cavare i tartufi dal sottosuolo. Il tesserino di idoneità si consegue a seguito di un esame, che mira a verificare che il futuro cercatore conosca la biologia del prezioso fungo sotterraneo, la corretta modalità di raccolta e ilripristino dei luoghi, le modalità per la tutela del benessere del cane durante la cerca e cavatura. L’attività dei “trifulè” è possibile a seguito del pagamento delle tasse di concessione regionali. Al cavatore abusivo è stata comminata la sanzione amministrativa di 860,66 euro prevista dalla normativa regionale. Si è provveduto al sequestro dello zappino e alla confisca amministrativa del tartufo raccolto dall’uomo.

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È stato pubblicato come ogni anno dal 1998 il rapporto Uno sguardo all’aria 2022, un documento tecnico, approfondito e dettagliato che descrive, attraverso dati ed elaborazioni, l’evoluzione e lo stato della qualità dell’aria nel territorio della città metropolitana di Torino a partire dai primi anni ‘70. Una fonte preziosa e completa di informazioni che descrive lo stato di salute di una delle componenti principali dell’ambiente in cui viviamo.L’analisi dei dati di qualità dell’aria 2022 evidenzia che nove dei dodici inquinanti per i quali sono stabiliti valori di riferimento rispettano i valori limite e obiettivo su tutto il territorio metropolitano. Come negli anni precedenti, il particolato PM10 e il biossido di azoto superano i rispettivi valori limite.
Il 2022 è stato estremamente siccitoso sia come quantitativi di precipitazione, sia come numero di giorni piovosi e per questo motivo il 2022 ha avuto condizioni sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Il Pm10 per questo motivo presenta un aumento delle concentrazioni rispetto al 2021, Le concentrazioni di biossido di azoto invece rimangono costanti confermando il miglioramento significativo ottenuto nel 2020 e nel 2021. Un dato decisamente positivo, prioritariamente imputabile al costante miglioramento del parco veicolare a alle misure di riduzione delle emissioni dei veicoli che sono in ambito urbano la sorgente prioritaria.
"A integrazione e approfondimento del rapporto regionale sulla qualità dell'aria pubblicato a ottobre, con Uno sguardo all'aria viene presentato un focus sull'area metropolitana - spiega Secondo Barbero, Direttore Generale di Arpa Piemonte - ll 2022 ha avuto condizioni sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti; in particolare nei mesi di gennaio e febbraiosull'area metropolitana torinese si sono avuti 55 su 59 giorni favorevoli all'accumulo di inquinanti che hanno inciso sulle concentrazioni del particolato atmosferico con un incremento delle concentrazioni medie annue e del numero di superamenti del valore limite giornaliero per il PM10. Nonostante l’influenza meteorologica, il valore limite di 40 µg/m³ per la media annua del particolato PM10 è stato rispettato mentre il valore limite di concentrazione giornaliera continua ad essere superato in diverse stazioni della Città metropolitana di Torino, sebbene il trend generale risulta comunque in diminuzione.
Per il biossido d’azoto si conferma come significativo il trend di decrescita delle concentrazioni, ma permangano due stazioni della città di Torino nelle quali non si rispetta ancora il valore limite su base annuale previsto dalla normativa"
“Da 25 anni, cioè ben un quarto di secolo, Città metropolitana (prima come Provincia di Torino) e Arpa efefttuano un puntuale lavoro di monitoraggio e anallisi sulla qualità dell’aria, che sono il presupposto indispensabile a ogni decisione strategica. I dati certificano l’efficacia delle misure di risanamento adottate, tuttavia occorre fare di più e meglio – ha commentato il consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana di TorinoGianfranco Guerrini- Bisogna insistere con determinazione e coraggio nelle azioni di miglioramento della qualità dell’aria. La tutela dell’ambiente è oggi una priorità per garantire salute dei cittadini e sviluppo sostenibile.”
Il rapporto “Uno sguardo all’aria 2022”, presenta i risultati di un anno di attività di monitoraggio sistematico della qualità dell’aria, viene curato da Città metropolitana di Torino e Arpa Piemonte ed è da oggi disponibile sulle pagine web dei due Enti.
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/dati-qualita-aria/relazioni-annuali
http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/territorio/torino/aria/Pubblicazioni
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Le Guardie Ecologiche Volontarie della Città Metropolitana di Torino terranno la loro assemblea generale annuale sabato 21 ottobre nel teatro Bertagnolio di Chiaverano. I lavori inizieranno alle 9 con un videomessaggio del Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e con i saluti istituzionali del Consigliere metropolitano delegato all’ambiente e alla vigilanza ambientale Gianfranco Guerrini e del responsabile della Direzione Sistemi naturali della Città metropolitana di Torino Gabriele Bovo. Durante i lavori sarà tracciato il bilancio dell’attività svolta negli ultimi 12 mesi e si procederà all’elezione del Gran Giurì. Sono previste relazioni tecniche e interventi delle GEV che intenderanno portare le loro testimonianza sull’attività svolta.CHI SONO LE GEV E QUALI ATTIVITÀ SVOLGONO
Attualmente sono attive 178 Guardie Ecologiche Volontarie associate in gruppi territoriali corrispondenti con le 9 Zone omogenee in cui è suddiviso il territorio della Città metropolitana di Torino. Le GEV offrono il loro servizio a titolo gratuito, sono coordinate dalla Città Metropolitana e, con decreto della Prefettura, nominate guardie particolari giurate per la tutela dell’ambiente. Operano nel rispetto di un regolamento approvato nel 2021 dal Consiglio metropolitano. Svolgono attività di vigilanza e manutenzione sul territorio, sensibilizzazione e informazione ambientale. Le GEV contribuiscono alle attività connesse alla conservazione della biodiversità e del patrimonio naturale e paesistico. Sono dotate dalla Città metropolitana di una divisa, ricevono un rimborso spese e la copertura assicurativa per il servizio svolto. Le GEV non costituiscono un’associazione, ma hanno un rapporto "uti singuli" con la pubblica amministrazione. Nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali. Ai corsi di formazione per diventare GEV possono partecipare i cittadini residenti nella Città metropolitana di Torino, che non abbiano precedenti penali, di età compresa fra i 18 e i 67 anni, in possesso del diploma della scuola dell’obbligo, animati da passione per l’ambiente e il bene comune, per la cui tutela intendono impegnarsi in prima persona con responsabilità, equilibrio e consapevolezza.
I settori in cui le GEV prestano la loro attività di volontariato sono: amministrazione, per lo svolgimento delle attività funzionali alla gestione dell'ufficio di coordinamento, gestione dei verbali, gestioni dei decreti e gestione del magazzino; didattica, per lo svolgimento delle attività informative didattiche che prevedono l'intervento nelle scuole primarie e secondarie di primo grado al fine di promuovere la sensibilizzazione dei giovani sui temi di tutela dell'ambiente; attività di manutenzione finalizzate a supportare gli interventi di natura tecnica della Direzione Sistemi Naturali della Città metropolitana di Torino nella gestione delle aree protette di competenza (parchi provinciali e Zone di Protezione Speciale della Rete Natura 2000); vigilanza, per lo svolgimento delle attività di prevenzione e repressione degli illeciti in materia di tutela ambientale previsti dalle leggi regionali e statali che prevedono espressamente il concorso delle guardie ecologiche volontarie.
Tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2023 le GEV hanno effettuato 1746 servizi, dedicando complessivamente 10.009 ore al volontariato, finalizzato alla tutela dell'ambiente e al funzionamento dell'Ufficio di Coordinamento GEV istituito presso la Direzione Sistemi Naturali. L’attività di vigilanza sulle norme di tutela ambientale che prevede l’intervento delle Guardie Ecologiche Volontarie quali organi di vigilanza e accertamento (in particolare la Legge Regionale 32 del 1982) ha prodotto nei primi 9 mesi dell'anno229 segnalazioni riguardanti criticità ambientali, che, dopo essere state trasmesse all'Ufficio di Coordinamento, vengono analizzate e inviate se necessario ai Comuni o ad agli altri Enti di competenza. Sono stati elevati 359 verbali per violazioni amministrative, di cui 305 per la violazione di leggi che prevedono la competenza della Città metropolitana, 25 verbali in favore dei Comuni convenzionati e i restanti in favore di altri Enti, quali la Regione Piemonte, la Prefettura e le ASL. Attualmente sono attive convenzioni con 10 Comuni.

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Dopo il primo incontro dei partner del progetto Interreg Spazio Alpino “BeyondSnow”, tenutosi nello scorso mese di aprile e dopo la visita all’area pilota di Ala di Stura e Balme, la Città metropolitana di Torinoe Legambienteorganizzano per domenica 24 settembre una nuova iniziativa che intende valorizzare le risorse naturali e paesaggistiche della Val d’Ala. Se negli ultimi inverni in Val d’Ala è cresciuto l’interesseper le escursioni con le ciaspole e l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio, in estate il turismo “mordi e fuggi” contribuisce poco allo sviluppo della valle e genera impatti ambientali non trascurabili, tra i quali l’abbandono di rifiuti nelle aree utilizzate per i picnic. In occasione dell’iniziativa di volontariato ambientaleClean Up the World-Puliamo il Mondo,la Città metropolitana di Torino,Legambiente e il Comune di Balme propongono ai fruitori del territorio della Val d’Alae ai suoi abitanti di collaborare alla raccolta della spazzatura dispersa nel prati del Pian della Mussa. L’appuntamento per chiunque voglia partecipare è alle 10 al Pian della Mussa, con il ritrovo a partire dalle 9,30 per la registrazione e l’accoglienza nello spiazzo di fronte alla Trattoria Alpina, dove verranno consegnati il kit per la pulizia e i gadgetdell’iniziativa. Il ritrovo al termine della raccolta sarà al parcheggio Giasset per la pesa dei rifiuti e i saluti conclusivi. Si potrà anche raggiungere il punto di ritrovo lasciando l’auto al “parcheggio alla sbarra” e percorrendo un cammino con 300 metri di dislivello. Occorre vestirsi con abiti comodi e scarpe da ginnastica e munirsi di k-way. L’evento si svolgerà anche in caso di cielo incerto o pioggia lieve. Il pranzo sarà al sacco e in alternativa si può prenotare in anticipo al rifugio Città di Cirié.Per iscriversi all’iniziativa si può compilare il form pubblicato all’indirizzo https://forms.office.com/e/KE67MyBiAW
UN FUTURO ECONOMICO E SOCIALE SOSTENIBILE PER LA MONTAGNA
Immaginare un futuro economico e sociale sostenibile per le località montane di media e bassa quota che ospitano stazioni sciistiche di piccole e medie dimensioni e che si confrontano con il cambiamento climatico: è questo l’obiettivo del progetto Interreg Spazio Alpino “BeyondSnow”per incrementare la resilienza delle località turistiche all’incremento delle temperature medie e alla diminuzionedelle precipitazioni nevose.
Al progetto partecipano enti pubblici e privati ed esperti disei paesi alpini: Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia. L’Ente capofila è l’istituto Eurac Research di Bolzano. La Città metropolitana di Torinoè uno dei partner che nei prossimi tre anni elaboreranno percorsi di sviluppo sostenibile, processi di transizione e soluzioni attuabili. In particolare verranno co-progettate e realizzate attività di sensibilizzazione e formazione in 10 aree pilota distribuite in tutto l’arco alpino, per coinvolgere cittadini e decisori a tutti i livelli tecnici e politici e per garantire che i modelli sviluppati e i percorsi tracciati soddisfino i bisogni delle comunità e dell'ambiente. Nella Città metropolitana di Torino i Comuni di Ala di Stura e Balmesono stati identificati come casi di studio, in cui le idee e le buone pratiche proposte dal progetto “BeyondSnow” potranno trovare un’applicazione sperimentale, per garantire che le risorse delle vallate alpine siano tutelate e valorizzate ed evitare che la montagna non sia solo e non sia più la periferia e l’area giochi della metropoli.
Per approfondire l’argomento: www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2023/dossier_nevediversa_2023/

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Con la firma davanti al notaio, è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi.Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata con la legge regionale 1 del 2018.
Ha personalità giuridica di diritto pubblico, le sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e di controllo da quelle di erogazione dei servizi.
Dal 1 gennaio 2024 la programmazione e l’avvio a trattamento e recupero dei rifiuti indifferenziati,e dei rifiuti organici e del rifiuto ingombrante – finora di competenza dei singoli consorzi - diventeranno di competenza e gestione dell’Autorità rifiuti Piemonte che a quella data sarà pienamente operativa.
La distribuzione delle quote di partecipazione dei diversi enti alla Conferenza d’ambito è basata su differenti parametri, tiene conto di popolazione, estensione territoriale, ma anche di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani: è stata infatti valutata la performance di ogni consorzio rifiuti sulla riduzione nella produzione pro capite di rifiuti urbani indifferenziati e sulla percentuale di raccolta differenziata raggiunta.
Il 76% delle quote è suddiviso tra i consorzi di area vasta e la Città di Torino, il restante 24% tra la Città metropolitana di Torino (il 12.46%) e le altre Province piemontesi.
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Novità dal 1 settembre per la spedizione di rifiuti oltre frontiera: la Città metropolitana di Torino, competente ad autorizzare le spedizioni transfrontaliere di rifiuti dal proprio territorio, in una circolare indica alle imprese incaricate una nuova procedura.Partendo dalla considerazione che il territorio italiano è storicamente inadeguato a smaltire o recuperare molti flussi di rifiuti speciali derivanti dal ciclo produttivo industriale o del terziario, si deve tenere presente che è in crescita la necessità da parte delle imprese di rivolgersi a impianti situati nei Paesi dell'Unione Europea o in altri Paesi esteri. Negli ultimi anni si è registrato un aumento del numero e dei quantitativi di rifiuti spediti all'estero per realizzarne il trattamento o il recupero.
La nuova procedura deve garantire il rigore necessario alla tutela dell'ambiente e la certezza del corretto smaltimento o del recupero di ogni quantitativo spedito, semplificando e migliorando la relazione con le imprese interessate.
La circolare è online http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/rifiuti/gestione-rifiuti-bonifiche/modulistica-rifiuti/autorizzazione-spedizione-transfrontaliera e detta alcune novità procedurali sulle modalità di avvio del procedimento, sui percorsi alternativi e sulla documentazione richiesta per gli impianti di destinazione. Si tratta di indicazioni rivolte alle imprese soggette alla procedura di notifica e autorizzazione preventive.
Per tutte le informazioni, è possibile rivolgersi allo Sportello Ambiente di corso Inghilterra 7 http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/sportello-ambiente
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Firmato un protocollo per la riqualificazione ambientaleUna nuova vita per il lago del Villaretto e per il Parco Chico Mendes: è questa la prospettiva che si apre grazie alla firma di un protocollo di intesa fra la Città metropolitana, il Comune di Torino e il Comune di Borgaro torinese.
Il primo passo per la riqualificazione ambientale del lago di Villaretto e del Parco Chico Mendes parte dalla constatazione che le aree coinvolte rientrano a pieno titolo nell’infrastruttura verde regionale di Corona Verde e meritano di essere inserite in una valorizzazione di rango sovracomunale, che dovrà tuttavia trovare adeguate forme di finanziamento nei prossimi mesi.
Fra le azioni che il protocollo prefigura possibili dalla collaborazione fra i tre Enti, vi sono la predisposizione da parte del Comune di Borgaro di un masterplan generale per la riqualificazione naturalistica e per fruire l'area del lago del Villaretto, già finanziato dalla Compagnia di San Paolo; l’elaborazione di progetti di riqualificazione naturalistica e miglioramento della qualità delle acque che potrebbero essere candidati al bando di finanziamento regionale Fesr di Corona Verde previsto in pubblicazione per l'autunno 2023 oltre che a quello regionale di tutela delle acque per l'anno 2024.
Entro il prossimo mese di settembre, la Città metropolitana di Torino predisporrà con il supporto diIPLA (Istituto Piante da Legno ed Ambiente) un progetto di forestazione urbana e periurbana nell'ambito del PNRR missione 2 che riguarderà in particolare le sponde del lago di Villaretto su proprietà del Comune di Borgaro; le aree agricole lungo i bordi dei corsi d'acqua e lungo la tangenziale per la ricostruzione dei corridoi ecologici su proprietà del Comune di Torino; le zone interne del Parco Chico Mendez su proprietà del Comune di Torino in concessione al Comune di Borgaro; le aree perifluviali della Stura di Lanzo di proprietà del Comune di Torino in gestione a Smat, alcune aree bonificate in zona Basse di Stura di proprietà del Comune di Torino.
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