I NOSTRI COMUNICATI

 

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Assistenza ai Comuni

Prevede una spesa complessiva di 820.000 Euro, di cui 201.000 già finanziati dalla Città Metropolitana per il primo lotto, il progetto di fattibilità tecnica ed economica della riqualificazione di piazza Risorgimento a Lauriano, attraversata dalla Strada Provinciale 100. Il progetto è stato redatto dall’ufficio tecnico della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana, su richiesta dell’amministrazione comunale di Lauriano. L’attuale configurazione della Provinciale 100 rende il centro storico del paese comodamente accessibile ma taglia in due la piazza e comporta la presenza di un traffico veicolare veloce, che mal si concilia con il valore sociale del principale spazio di incontro del concentrico. La piazza e le strade che vi convergono hanno una superficie complessiva di circa 3650 metri quadrati, interamente asfaltata e circondata per metà da una cortina di platani. Il sagrato della chiesa parrocchiale è leggermente rialzato rispetto alla piattaforma stradale, mentre uno stretto marciapiede separa l’area al centro delle cortine alberate dalla Provinciale 100. L’amministrazione comunale ha espresso la volontà di riqualificare la piazza come polo di aggregazione e nodo di connessione, mantenendone l’impianto storico con la cortina alberata e gli usi già in atto, ossia il mercato settimanale, il parcheggio e la presenza di dehor. Ai progettisti della Città Metropolitana il Comune ha chiesto di adottare la medesima pavimentazione in pietra già realizzata in via Mazzini, per dare continuità all’intervento.

La progettazione suddivisa in lotti ha quindi adottato un criterio di flessibilità nell’uso degli spazi, per armonizzare le diverse esigenze, ovviamente nel rispetto degli obblighi normativi riferiti alla sicurezza, agli aspetti igienico-sanitari, all’abbattimento delle barriere architettoniche, all’efficienza energetica, alla sicurezza degli impianti e alla valorizzazione architettonica. Piazza Risorgimento è un bene culturale tutelato dalla normativa di settore, per cui la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino dovrà avallare il progetto, per garantire la tutela del patrimonio pubblico sotto il profilo storico-culturale.

UN PROGETTO CHE PARTE DALLA RICERCA STORICA

Proprio la ricerca storica è stata quindi il punto di partenza di uno studio di fattibilità che si colloca in un territorio comunale articolato in due principali nuclei abitativi, corrispondenti agli insediamenti storici di Lauriano in pianura e di Piazzo in collina, a sua volta diviso in borgate, a lungo separate e riunite in un unico Comune solo nel 1928. Il territorio di Lauriano è attraversato dalla Provinciale 590 della Val Cerrina, che ricalca l’antica strada militare tra Torino e Casale Monferrato. Dalla 590 si dipartono a pettine una serie di strade che collegano i centri abitati e proseguono verso le colline del Monferrato, tra cui appunto la “Strada comunale a Lauriano”, l’attuale Provinciale 100 che attraversa la piazza. Il concentrico del capoluogo sorge ai piedi della collina e si apre a nord verso il Po, dove un tempo sorgeva un porto con traghetto. La configurazione attuale risale alla metà del XVII secolo, quando il paese fu ricostruito dopo l’ennesima piena distruttiva del fiume, spostando l’abitato e la parrocchia in posizione sicura. Studiando la cartografia storica si è compreso come fin da allora la piazza antistante la chiesa abbia avuto la funzione di porta di accesso al centro urbano. La strada che attraversava e attraversa tuttora la piazza prosegue diritta fino al castello. La “Via Grande”, l’attuale via Mazzini è la vera spina dorsale dell’abitato. Successivamente la viabilità è stata modificata, dando alla Provinciale 100 l’attuale conformazione “ad elle”, che taglia la piazza, lasciando alla stretta via Mazzini una connotazione esclusivamente urbana.

UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DI UN SUGGESTIVO CENTRO STORICO

Il progetto della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali ha l’ambizione di mettere in sicurezza la piazza, moderando la velocità dei veicoli e attuando nel contempo una riqualificazione urbana e architettonica, con un ripensamento degli spazi e delle visuali che valorizzi anche il legame con il territorio. Del resto, in tutta Europa laddove le piazze sono diventate incroci o parcheggi si tenta di creare spazi sicuri, dove i diversi utenti della strada possano convivere pacificamente. Si interviene sul disegno della pavimentazione e sulla riduzione degli spazi veicolari, anche con elementi di arredo che inducono l’automobilista a circolare con maggiore prudenza e a dare la precedenza ai pedoni. Si persegue il concetto di “piazza traversante”, in cui la strada si dissolve nel disegno della piazza portata su un unico livello. In poche parole, la strada attraversa una piazza e non è più un elemento al suo fianco.
Il progetto prevede quindi la creazione di una mini-rotatoria in corrispondenza dell’incrocio tra la Provinciale 100 e la via Chivasso-Garibaldi, che servirà sia a fluidificare il traffico lungo la via comunale (in aumento a seguito della realizzazione della rotonda presso il negozio Luxottica) sia a rallentare il traffico sulla Provinciale 100 all’ingresso della piazza. La velocità verrà limitata a 30 km/h, non solo imponendo il limite ma anche mantenendo una larghezza ridotta della carreggiata e delimitandola con due file di dissuasori, in modo da indurre gli automobilisti a una maggiore cautela. La stessa mini-rotatoria segnalerà l’accesso al centro urbano e alla zona 30. Il primo tratto della Provinciale 100 nel suo ingresso in piazza verrà rettificato, riportandolo per un breve tratto sull’antico tracciato in asse con la via Mazzini e offrendo quindi per un istante a chi transita in auto la prospettiva della salita al castello, apprezzabile grazie alla ridotta velocità. Un’ampia curva raccorderà questo tratto con quello del lato sud della piazza, che resterà inalterato, in quanto vincolato dagli edifici e dal filare di platani. In tal modo si recupererà anche spazio per il parcheggio.
La valorizzazione architettonica della piazza prevede il rifacimento della pavimentazione, adottando quella già utilizzata in via Mazzini, in masselli di porfido posato ad archi contrastanti con bordi in pietra di Luserna. Si creerà un unico piano senza discontinuità né dislivelli, ottenendo uno spazio polivalente ed eliminando le barriere architettoniche. Gli spazi dedicati alla viabilità, al parcheggio e al mercato saranno individuati e protetti da una serie di paletti dissuasori, che potranno all’occorrenza essere rimossi, per disporre di uno spazio più ampio in occasione di sagre, feste patronali e altri eventi pubblici.
Le alberature storiche sono parte integrante del progetto, in quanto creano una cortina che individua la zona centrale e più protetta della piazza, luogo di incontro e spazio di mercato. Se ne prevede pertanto il mantenimento, a meno di piccole modifiche necessarie per una maggiore fluidità e sicurezza del traffico.

QUADRO ECONOMICO E PRIORITÀ PERSEGUITE NELLA PROGETTAZIONE

L’importo complessivo previsto al momento per l’intervento è di 567.600 euro, per un quadro economico complessivo di 820.000 Euro. Gli importi sono stati stimati parametricamente, mentre in sede di progettazione definitiva si provvederà ad un conteggio più preciso. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica ha individuato, come previsto dal Codice dei contratti, il quadro delle esigenze da soddisfare, le aree impegnate, le eventuali fasce di rispetto e le occorrenti misure di salvaguardia, le specifiche funzionali e i limiti di spesa delle opere da realizzare, i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione. Le successive fasi della progettazione approfondiranno tutti gli aspetti tecnico-progettuali, tra i quali il disegno della pavimentazione, che dovrà richiamare e valorizzare il contesto delle facciate circostanti e ritmare lo spazio, possibilmente agganciandosi ad allineamenti o disegni preesistenti. Non bisogna poi dimenticare che la creazione di un unico piano favorisce gli utenti con disabilità motorie, ma costituisce una criticità per i disabili visivi. Pertanto la pavimentazione dovrà essere integrata con piste tattili a pavimento, che facilitino l’orientamento nello spazio aperto di non vedenti e ipovedenti. Il rifacimento della pavimentazione sarà infine l’occasione per verificare ed eventualmente implementare l’attuale sistema di raccolta delle acque piovane. L’illuminazione dovrà essere oggetto di uno studio redatto da specialisti, per rispettare i requisiti di sicurezza, valorizzare l’architettura della piazza, evitare l’inquinamento luminoso e perseguire il risparmio energetico, tenendo conto delle diverse attività e delle diverse possibili configurazioni, anche con l’adozione di un sistema computerizzato di gestione ed eventualmente integrando nell’impianto pannelli fotovoltaici. La dotazione impiantistica dello spazio del mercato verrà potenziata, con colonnine per la fornitura di corrente elettrica agli operatori, da collocare lungo il perimetro alberato.
Il tutto dovrà essere studiato nel rispetto dei criteri ambientali minimi che tutti i progetti pubblici devono rispettare, tra cui è importante ricordare l’uso di materiali riciclati o riciclabili, l’attenzione al corretto smaltimento delle acque piovane, la gestione intelligente dell’illuminazione pubblica.
Data l’entità dell’intervento, si prevede fin d’ora la possibilità di suddividerlo in lotti, per ottimizzare la gestione finanziaria e della viabilità. Il primo lotto, riferito alla viabilità, corrisponde all’intervento di messa in sicurezza lungo la Provinciale 100 nel centro abitato con opere di mitigazione della velocità, mediante posa di porfido ad archi contrastanti. Come detto, per questo intervento il Comune di Lauriano ha da poco ottenuto un finanziamento di 201.829 euro da parte della Direzione Coordinamento Viabilità-Viabilità 1 della Città Metropolitana, che ha anche avallato in linea di massima l’impostazione del progetto sotto il profilo della sicurezza stradale.
Nel rispetto del Codice dei contratti è stata stilata la Verifica preventiva dell’interesse archeologico, da parte di archeologi qualificati, che hanno studiato la documentazione d’archivio. Nell’esprimere il parere di massima favorevole all’intervento, la Soprintendenza ha prescritto l’esecuzione piano di saggi archeologici preliminari, che verranno eseguiti all’avvio della progettazione definitiva, parallelamente al completamento del rilievo topografico e alle verifiche sui sottoservizi.rendering configurazione spazi ipotesi 1-2

Assistenza ai Comuni

Prevede una spesa di 42.000 euro il progetto di una nuova tettoia per il ricovero di attrezzatura che il Comune di Prarostino ha chiesto di redigere ai tecnici della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città metropolitana di Torino. Il progetto prevede che la tettoia sia realizzata sulla facciata sud-est dell'edificio polivalente che l'amministrazione comunale possiede in località San Bartolomeo. La redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica è stata autorizzata con un Decreto del Vicesindaco metropolitano del 19 ottobre scorso. La tettoia sarà realizzata in un'area già utilizzata per il deposito di attrezzature comunali, che non dispone di un adeguato riparo dalle intemperie e non consente un'organizzazione ordinata e funzionale delle attrezzature stesse.
Per rendere completamente in piano l'area su cui sarà edificata la nuova tettoia sarà necessario realizzare un'opera di sostegno in cemento armato, con fondazioni sul terreno roccioso, in modo da creare un idoneo terrapieno. Il vuoto verso la scarpata verrà protetto con un parapetto. La nuova tettoia comunale avrà una struttura a telaio ad unica falda in legno ed è prevista la realizzazione di otto pilastri in legno massiccio, sormontati da travi di "banchina" in legno lamellare, su cui sarà poggiata l'orditura della copertura, costituita da puntoni dello stesso materiale. La struttura sarà completata con il fissaggio sui puntoni di un tavolato in legno massiccio con incastro maschio-femmina e con un manto superiore di lamiera precoibentata in acciaio preverniciato. La struttura in legno sarà fondata mediante tasselli in parte su muro in blocchi armati e in parte su una piastra in cemento armato, che avrà anche funzione di battuto di pavimentazione. Il muro in blocchi verso valle servirà per il contenimento di prodotti sfusi stoccati sotto il nuovo ricovero.
Il progetto prevede anche una rete di raccolta delle acque piovane, per evitare il ristagno e l'infiltrazione in prossimità dell'edificio in caso di intense e prolungate precipitazioni. Le acque raccolte dovranno essere allontanate dall'area e scaricate in modo da evitare l'avvio di processi di instabilità del terreno.PROGETTO NUOVA TETTOIA COMUNE PRAROSTINO 1

Assistenza ai Comuni

Prevede una spesa di 485.000 Euro il progetto per la messa in sicurezza dell’incrocio a raso tra le Strade Provinciali 141 e 146 e due strade comunali non asfaltate che i tecnici della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino hanno redatto su richiesta del Comune di Castagnole Piemonte. L’intervento ha lo scopo di ridurre la velocità dei veicoli in transito sulle provinciali e migliorare le condizioni di sicurezza dell’incrocio per il traffico proveniente dai Comuni di Virle Piemonte, Scalenghe e None. Immediatamente a nord dell’intersezione scorre un canale irriguo di proprietà del Comune di Castagnole, il rio Pascolo Croce, oggetto di una valutazione finalizzata all’ampliamento del suo attraversamento, allo scopo di ridurre il rischio di esondazione nei terreni limitrofi.
L’area presa in considerazione dai tecnici della Città Metropolitana è invece a sud del centro abitato di Castagnole Piemonte e il progetto richiesto dal Comune è stato redatto in modo da essere compatibile con la futura viabilità. Nel luglio del 2016 era stato infatti redatto un progetto di fattibilità per la realizzazione della circonvallazione che collega le Provinciali 145 e 146. Oltre alle rotatorie e all’ampliamento delle sedi stradali, il progetto di cinque anni fa prevedeva una pista ciclabile sulla dorsale della Provinciale sprovvista di una carreggiata indipendente, che è utilizzata per raggiungere l’abitato di Scalenghe e la Via delle Risorgive, pista ciclabile realizzata sul sedime della ex ferrovia Saluzzo-Moretta-Airasca.
Il Comune di Castagnole Piemonte intende potenziare la mobilità sostenibile, realizzando una nuova pista ciclabile che colleghi il centro abitato del capoluogo con Virle Piemonte. Attualmente il crocevia oggetto del progetto dei tecnici della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali presenta diverse problematiche, sia dal punto di vista viario che da quello della sicurezza. La progettata rotatoria sulla Provinciale 141 al km 14+750 in sostituzione dell’incrocio a raso con la Provinciale 146 ridurrà la velocità dei veicoli in transito, andando ad interrompere l’attuale rettifilo e facilitando la svolta per l’imbocco della 146. La rotatoria avrà un raggio esterno di 18 metri e uno interno di 9,5. Il raggio dell’isola centrale è di 8 metri, mentre la larghezza totale della carreggiata della rotatoria è di 7 metri, con una banchina interna di mezzo metro e una esterna di un metro. La corsia in entrata sarà larga 3,5 metri, quella in uscita 4,5. Dei quattro accessi previsti due saranno sulla Provinciale 141, uno sulla 146 e uno per l’accesso alle due strade comunali.
La scelta progettuale per le due strade sterrate comunali, utilizzate principalmente per le attività agricole e separate da un canale irriguo di modesta portata, è stata quella di convogliarle in un unico braccio, per poi prevedere una successiva biforcazione, con l’utilizzo di un attraversamento situato a circa 15-20 metri a valle dalla rotatoria.
Il progetto comprende anche il raddoppio dell’attuale attraversamento della Provinciale 141, che servirà anche per ridurre il rischio idraulico, oltre ad un attraversamento per unire le due strade sterrate. Le aree su cui insisterà l’opera, sono in parte di proprietà della Città Metropolitana di Torino e in parte di proprietà privata. Sarà quindi necessaria una procedura per espropriare circa 1310 metri quadrati di terreni privati. La durata del cantiere è prevista in circa 140 giorni naturali consecutivi.

planimetria progetto Castagnole Piemonte 1

Assistenza ai Comuni

Scuole materne, elementari e medie più moderne e sicure, rotatorie e piste ciclabili che risolvono annosi problemi della circolazione in ambito locale, attraversamenti pedonali che riducono l’incidentalità sulle strade provinciali e comunali, varianti che liberano i centri storici di paesi e città dalla morsa del traffico, sistemazioni idrauliche dei corsi d’acqua che prevengono disastrose inondazioni, edifici storici rurali o urbani che trovano una nuova funzione diventando accoglienti sedi per le associazioni che ravvivano il tessuto sociale locale. Non sono progetti e opere che calano dal cielo su comunità locali che, da sole, non avrebbero la forza amministrativa e tecnica per progettarle e per seguire i lavori. Sono semplicemente impegni che, dando continuità ad una buona prassi dell’allora Provincia, la Città Metropolitana di Torino porta avanti, svolgendo funzioni di assistenza tecnico-amministrativa alle amministrazioni locali e mettendo gratuitamente a disposizione dei Comuni e delle loro Unioni le risorse umane e strumentali della Direzione Azioni Integrate con gli Enti Locali per l'attività di progettazione, gestione e direzione di lavori pubblici e consulenza. L’assistenza tecnica ai Comuni è prevista dalla Legge Delrio del 2016, è uno dei capisaldi dello Statuto della Città Metropolitana di Torino e trova la sua origine e la sua prima sanzione politica negli indirizzi che nel 2005 il Consiglio Provinciale dettò alla Giunta, approvando il modello di un’intesa-tipo, da stipulare con i Comuni e le Unioni di Comuni che richiedevano l'assistenza tecnica.
Su richiesta e per conto delle amministrazioni locali, la
Direzione Azioni Integrate con gli Enti Locali provvede alla progettazione e/o all'esecuzione di opere pubbliche, sia direttamente, sia fornendo consulenza e assistenza tecnica ai vari livelli di progettazione. I tecnici della Direzione redigono relazioni geologiche e geotecniche a supporto della progettazione di opere pubbliche, assistono gli Enti locali in materia di difesa del suolo, di idraulica e predisposizione di pareri geologici su strumenti urbanistici e progetti, anche privati, la cui autorizzazione è di competenza comunale, forniscono consulenza e pareri in materia di normativa tecnica e di gestione di procedure informatiche relativamente alle opere pubbliche.
L’elenco completo delle opere e degli studi conclusi comprende circa 140 interventi di varia entità ed impegno progettuale, pubblicati nel portale Internet della Città Metropolitana alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/azioni-integrate-enti-locali/assistenza-tecnica-comuni/lavori-ultimati
Tanto per fare qualche esempio, l’elenco comprende la progettazione preliminare del nuovo
polo educativo del Comune di Caprie, con una spesa prevista di oltre 5 milioni di euro, la progettazione della nuova scuola primaria di Sant’Ambrogio di Torino, che prevede una spesa di 4 milioni e 400.00 euro, gli interventi nell’ambito del progetto Corona Verde a Nichelino per la sistemazione naturalistica spondale e la fruizione ciclopedonale del Sangone, il progetto preliminare della ricostruzione del ponte in località Bertenga a Torre Pellice, la sistemazione di un’area verde pubblica a Tetti Neirotti di Rivoli e la progettazione di collegamenti ciclo-pedonali, la riqualificazione della piazza Risorgimento di Lauriano, l’edificio che a Monteu da Po dovrebbe ospitare il Municipio, le scuole e la biblioteca, le paline del car pooling in Valle di Susa. Ma, come detto, questi sono solo alcuni esempi, di quanto progettato e in parte già realizzato negli anni scorsi sotto la supervisione dei tecnici della Città metropolitana.
Sono invece ben 33 le opere e gli studi in corso. L’elenco, aggiornato al 21 ottobre, è pubblicato alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/azioni-integrate-enti-locali/assistenza-tecnica-comuni/lavori-corso. Anche in questo caso si tratta di lavori di modesta o media entità, come rotatorie, marciapiedi, piste ciclabili e attraversamenti pedonali, ma anche di lavori che potranno cambiare la qualità della vita nei territori, come il secondo lotto della sistemazione del ponte della Bertenga a Torre Pellice, la progettazione della ristrutturazione e le ipotesi di riutilizzo delle caserme Rocciamelone ad Usseglio.

assistenza tecnica ai Comuni logo 1

Assistenza ai Comuni

Prevede una spesa di 382.000 euro il progetto di fattibilità tecnica dei marciapiedi e dell'illuminazione pubblica sulla Strada del Porto-Strada Provinciale 92, che i Comuni di Castiglione e di San Mauro Torinese hanno richiesto alla Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino. L'intervento garantirebbe il transito pedonale in condizioni di sicurezza sul tratto compreso tra la statale 590 e il numero civico 29 della Strada del Porto.
Dopo i sopralluoghi propedeutici, il rilievo del tracciato stradale, il confronto con l'ufficio tecnico e con le amministrazioni comunali, sono state definite le esigenze, i vincoli, le interferenze potenziali e le disponibilità per condividere le soluzioni operative.
La Strada del Porto-Provinciale 92 è l'arteria di collegamento tra la Statale 590 e la Provinciale 11 e mette in comunicazione i Comuni di Castiglione e di San Mauro con quello di Settimo Torinese, oltrepassando il canale Cimena e il Po. Il tracciato della Provinciale 92 si sviluppa a partire dal km 2+500 nel centro abitato e, nel tratto finale, sul confine tra i due Comuni. A partire dal 1999, con l'approvazione del progetto preliminare complessivo di variante alla Provinciale 92, il tracciato della Strada del Porto è stato oggetto di interventi di sistemazione e ammodernamento, che si sono conclusi con il terzo lotto, che comprendeva un viadotto e una rotatoria di intersezione con la Statale 590. La proprietà e la competenza sulla Provinciale 92 è della Città Metropolitana di Torino fino al km 2+963, mentre il viadotto è stato dismesso a favore del Comune di San Mauro.

LO STATO ATTUALE DELLA VIABILITÀ LOCALE

Il percorso del marciapiede oggetto del progetto di fattibilità tecnica ricade in parte sul sedime stradale e quindi su particelle di proprietà pubblica, ma in parte anche su particelle private, da espropriare o acquisire con un accordo bonario. Come detto, il tratto della Provinciale 92 sul quale le amministrazioni comunali intendono realizzare il nuovo marciapiede rientra nel centro abitato ed è percorribile con un limite di velocità di 50 km orari.
Attualmente la Provinciale 92 è dotata di marciapiedi su entrambi i lati unicamente nel tratto del viadotto, tra il km 2+963 e il km 3+111. Esiste inoltre un marciapiede sul lato destro, nel tratto che costeggia le residenze Le Torri, tra il km 2+550 e il km 2+620. Il progetto di fattibilità tecnica ha quindi l'obiettivo di congiungere i tratti esistenti con nuovi marciapiedi, che diano continuità al percorso pedonale in sicurezza. La Provinciale 92 è dotata di guardrail per gran parte del tratto interessato dall'intervento e presenta una serie di intersezioni: a destra con la Strada Pedaggio Vecchio in corrispondenza del precedente tracciato della Provinciale 92, a sinistra con via Cristoforo Colombo sempre in corrispondenza del vecchio sedime della SP 92, ancora a sinistra con l'interno della Strada del Porto. Di fatto la vecchia Strada del Porto, che precedentemente immetteva nella Statale 590, non è accessibile dal nuovo tracciato della Provinciale 92, a causa della presenza del guardrail. Le abitazioni hanno l'accesso diretto sulla Provinciale. La larghezza della piattaforma è variabile. Nel tratto ex novo le corsie sono larghe tre metri e mezzo, con una banchina di 1,25 metri (categoria C2). Nel tratto del vecchio tracciato, tra via Colombo e l'innesto con il viadotto, le corsie hanno larghezza inferiore, pari a tre metri, con una banchina di larghezza variabile, con un minimo di 50 centimetri. Il tratto di strada è interessato anche dal transito dei bus. Secondo le indicazioni dell'Ufficio Concessioni della Città Metropolitana di Torino nel centro abitato la classificazione della Provinciale 92 deve essere adeguata alla tipologia E, relativa alle strade urbane di quartiere.
Tra le criticità maggiori da risolvere vi è la percorribilità pedonale per coloro che provengono dalla zona residenziale o che percorrono il marciapiede del viadotto sul lato sinistro. L'impianto di illuminazione pubblica è presente sul viadotto (realizzato contestualmente ad esso) e sul vecchio tracciato della Provinciale 92, con pali in cemento e cavi aerei ormai vetusti. Non è invece stata realizzata l'illuminazione pubblica nel tratto adiacente alle residenze Le Torri, dove è anche tracciato un attraversamento pedonale con sistema di illuminazione a chiamata.

LE DUE SOLUZIONI PROGETTUALI

I tecnici della Città Metropolitana hanno sottoposto alla valutazione delle amministrazioni comunali e dei rispettivi uffici tecnici due possibili soluzioni, che si differenziavano nella parte finale del tracciato, in considerazione della difficoltà di migliorare la percorribilità pedonale per coloro che provengono dalla zona residenziale o che percorrono il marciapiede del viadotto sul lato sinistro.
Posto l'inizio del marciapiede in corrispondenza del tratto realizzato di fronte alle residenze Le Torri, sul lato destro procedendo verso il centro, il nuovo percorso pedonale è stato proposto a lato della banchina della Provinciale 92, senza la rimozione del guardrail esistente. In corrispondenza dell'innesto della strada Vecchio Pedaggio, sul sedime del vecchio tracciato e per consentirne l'attraversamento, il percorso si allontana dalla Provinciale e corre parallelo alla strada locale, per ritornare ancora a fianco della SP 92, dietro il guardrail e fino a raccordarsi con il marciapiede del viadotto. Al fine di consentire la percorrenza pedonale anche sul lato sinistro in corrispondenza delle abitazioni (fino al civico 24 che ha l'accesso pedonale direttamente sulla provinciale), si è proposto in una ipotesi preliminare un tratto di marciapiede con attraversamento pedonale rialzato, che consentiva di mettere in sicurezza i pedoni anche per questo tratto. L'intervento avrebbe comportato l'arretramento di due recinzioni esistenti e la rimozione di un tratto di guardrail, per collegarsi con il marciapiede del viadotto lato sinistro. Lo sbarramento carrabile del vecchio tracciato veniva comunque garantito con transenne tipo quelle dell'arredo urbano.
L'ipotesi accolta dalle amministrazioni comunali non prevede invece il marciapiede sul lato sinistro e quindi l'attraversamento della provinciale. La percorribilità pedonale procede sulla stradina di accesso ai fondi agricoli, risistemata anche per l'utenza debole, bypassando il viadotto con un sottopasso in corrispondenza delle sue spalle di appoggio e andando a ricongiungersi con il marciapiede del viadotto sul lato sinistro. L'intervento prevede la sistemazione a verde delle due scarpate del rilevato stradale e dell'area limitrofa.
Il nuovo tratto di marciapiede sarebbe lungo circa 510 metri e largo 150 centimetri. La larghezza si ridurrebbe a 100 centimetri nei tratti più stretti dietro al guardrail esistente. La larghezza massima sarebbe di due metri. Per la protezione del marciapiede si prevede l'utilizzo della barriera di ritenuta esistente e/o di un ciglio sagomato ad altezza di 15 centimetri. La pendenza degli scivoli di raccordo è dell'8%.
Considerando l'obiettivo finale della messa in sicurezza del transito pedonale nel tratto abitato della Provinciale 92 e che l'intervento risulta a margine e strettamente connesso con la viabilità esistente, si può definire l'intervento stesso come un completamento della infrastruttura viaria esistente. Il percorso verrà dotato di un'adeguata illuminazione, integrata nell'ambiente, per evitare un eccessivo inquinamento luminoso.


ASSISTENZA TECNICA CASTIGLIONE SAN MAURO 1

Assistenza ai Comuni

È pronta la revisione del progetto preliminare del nuovo polo scolastico di Caprie, curata dai tecnici della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino su richiesta dell’amministrazione comunale. Un primo progetto di fattibilità tecnica era stato redatto nel 2014 dagli uffici dell’allora Provincia e il Comune ne ha chiesto una rivisitazione che tenesse conto delle mutate esigenze dell’utenza scolastica.
Il progetto redatto nel corso del 2020 contempla la
riduzione del numero delle sezioni e delle aule, passate da sette a cinque classi per la scuola primaria e da tre a due sezioni per la scuola dell’infanzia, riducendo di conseguenza gli spazi a disposizione per le varie attività connesse; il tutto in considerazione di una stima al ribasso della popolazione scolastica nei prossimi anni. La stima del costo complessivo dell’opera è di 6 milioni e 819.000 euro, di cui 2 milioni e 69.000 euro di somme a disposizione e di 4 milioni e 750.000 di importo totale dei lavori. L’amministrazione comunale ha richiesto che, in caso di un eventuale aumento del numero di iscrizioni, il progetto consenta comunque un ampliamento del plesso scolastico, per ritornare ai numeri originariamente stimati. Ecco perché gli spazi adibiti a mensa e cucina sono già adeguati rispetto ad un eventuale incremento della popolazione scolastica. La richiesta di revisione del progetto ha riguardato la possibilità di suddividere in stralci funzionali l’opera, ipotizzando il primo lotto per la realizzazione della scuola primaria e un secondo lotto per la scuola per l’infanzia.


LE SCUOLE AL CENTRO DI UN CIVIC CENTER

Il Comune di Caprie sta perfezionando un accordo per l’acquisizione dell’intera area, attualmente di proprietà privata, su cui saranno realizzati una serie di servizi per la collettività, tra i quali il nuovo complesso scolastico. Rispetto al progetto iniziale, l’estensione del complesso sarà più ampia, con la possibilità di collocare la scuola in una posizione più centrale e di realizzare in futuro una palestra ad uso scolastico. L’area individuata per la realizzazione del nuovo plesso scolastico è in prossimità dell’incrocio tra la Strada Provinciale 199, viale Kennedy e via Torino, nei pressi del palazzo comunale; è stata individuata da un precedente studio di fattibilità e potrà diventare un elemento di connessione del tessuto urbano, una sorta di “civic center”. L’area ha forma triangolare e, in prossimità dell’incrocio, è prevalentemente alberata. È presente un canale di derivazione dal torrente Sessi per scopi irrigui. Il terreno si presenta falsamente pianeggiante ed è localizzato in un contesto urbanizzato, prevalentemente residenziale, a margine della zona agricola.
Il complesso scolastico delineato nel progetto si articola su due piani fuori terra per la scuola primaria, mentre la scuola d’infanzia si svilupperà esclusivamente al piano terra. Non sono previsti piani seminterrati o interrati abitabili.
Il Comune di Caprie ha affidato ad un’archeologa l’incarico di redigere una relazione sulla verifica preventiva dell’interesse archeologico dell’area interessata dai lavori e trasmetterla alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, per la valutazione del rischio archeologico. La Soprintendenza ha richiesto e successivamente approvato un piano dei sondaggi per gli approfondimenti da effettuare in loco. A fine giugno del 2020 sono iniziati gli scavi finalizzati ai sondaggi. Sono stati rinvenuti resti di muri, di cui uno verosimilmente appartenente alla chiesa medioevale di Caprie, mentre altri tre, antecedenti, potrebbero far parte della linea di fortificazione delle Chiuse, che collegava i monti Caprasio e Pirchiriano. I rinvenimenti archeologici non interferiscono con la posizione del fabbricato. A conclusione dei sondaggi, la Soprintendenza ha comunque prescritto che, nel corso delle successive fasi progettuali, l’indagine archeologica dovrà esser estesa a tutta l’area interessata dai rinvenimenti, per chiarire l’estensione, lo stato di conservazione e la natura delle strutture rinvenute, nonché di eventuali depositi stratigrafici ancora conservati. Collegata a queste prescrizioni è quindi la scelta di spostare a sud il parcheggio interno all’area scolastica, per non interferire con le attività archeologiche.

LE ESIGENZE DI UNA COMUNITÀ SCOLASTICA E LE SOLUZIONI TECNICHE CONSEGUENTI

Per la stesura del progetto di fattibilità tecnica ed economica sono state prese in considerazione le principali esigenze e gli obiettivi indicati dall’amministrazione comunale. Il nuovo complesso deve prevedere una continuità tra i due ordini scolastici, con la possibilità di condividere spazi comuni. Il progetto ha dunque tenuto in considerazione le sinergie e i risparmi anche di carattere logistico, ma anche i vantaggi per le famiglie che derivano dalla vicinanza delle due scuole. Il Comune ha indicato l’obiettivo di assicurare ai due ordini di scuola spazi sicuri, adeguati alle normative, flessibili e adatti alle attuali esigenze didattiche. L’obiettivo di progettare un edificio scolastico sostenibile dal punto di vista ambientale è stato perseguito puntando sull’efficienza energetica, l’impiego di materiali naturali e di energie rinnovabili, la realizzazione di ambienti il più possibile confortevoli. Si sono quindi valutati la posizione degli edifici, il soleggiamento, l’esposizione, l’acustica, l’illuminazione naturale e/o artificiale, il comfort termico e il risparmio energetico.
La proposta progettuale sviluppa alcuni presupposti: l’individuazione di ambiti con funzioni specifiche, la versatilità e condivisione di luoghi e ambienti, la previsione di spazi a misura di studente, una serie di scelte architettoniche bio-climatiche, la ricerca dell’efficienza energetica, l’accessibilità alle persone diversamente abili, il comfort e la sicurezza degli ambienti.
Gli spazi previsti per la scuola dell’infanzia consistono in due nuclei, costituiti ciascuno dall’aula per le attività ordinate a tavolino e le attività speciali, dal locale spogliatoio e dai servizi igienici. Sono previsti un salone per le attività libere e i giochi collettivi, il locale per il riposo, il locale per i docenti con i servizi igienici, lo spogliatoio per gli assistenti con i servizi igienici, il deposito e una piccola lavanderia, l’infermeria, i servizi igienici, di cui uno adeguato per i diversamente abili, il deposito e ripostiglio del materiale per le pulizie. Gli spazi previsti per la scuola primaria al piano terra sono l’atrio-ingresso, due aule per attività didattiche normali, un laboratorio per attività interciclo, un locale per le attività integrative e parascolastiche (palestrina), lo spogliatoio per il personale e infermeria, i servizi igienici maschili, femminili, per i diversamente abili e per gli insegnanti, i locali tecnici e il ripostiglio del materiale per le pulizie. Al primo piano sono previste tre aule per attività didattiche normali, un laboratorio per attività interciclo, l’aula insegnanti e biblioteca, lo spogliatoio per il personale con servizi igienici, i servizi igienici, il locale tecnico e ripostiglio del materiale per le pulizie.
Gli spazi adibiti a mensa-refettorio, comuni a tutte e due le scuole, sono previsti all’interno dello stesso blocco collegato internamente e accessibile indipendentemente, dimensionato anche in funzione dei possibili ampliamenti futuri. Del blocco fanno parte la sala refettorio con lavabi, il locale per la preparazione e porzionamento dei pasti, la dispensa per le derrate alimentari, lo spogliatoio con servizi igienici per il personale addetto alla cucina, una zona vicino all’ingresso al refettorio, antistante al locale attività collettive, corredata di lavabi. L’attività ginnica e sportiva si svolgerà nella sala per le attività collettive, opportunamente attrezzata.

UNA RIORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI ESTERNI ALLA SCUOLA

L’intervento interesserà una superficie di 8.940 metri quadrati ad utilizzo scolastico. Altri 1.120 metri quadrati saranno adibiti a parcheggio esterno al plesso scolastico di utilizzo esclusivo, marciapiedi, pista ciclabile, fermata dello scuolabus e ingresso pedonale al plesso da via Torino, arretrato rispetto al filo stradale.
Per raggiungere il plesso scolastico dovrà essere previsto un sistema organizzato di marciapiedi, che consentiranno ai pedoni provenienti sia dal centro del paese che dalla zona di più recente espansione urbanistica di usufruire di percorsi pedonali sicuri. È previsto il prolungamento dell’attuale pista ciclabile, che percorre il tratto di viale Kennedy e arriverà fino all’ingresso principale. L’area in prossimità dell’incrocio fra via Torino e viale Kennedy verrà sistemata - anche con la copertura della bealera di derivazione irrigua proveniente da nord dal torrente Sessi - per creare un parcheggio ad uso esclusivo del plesso scolastico come zona di carico e scarico e sosta temporanea, con un percorso protetto fino all’ingresso. Su via Torino è previsto uno spazio di sosta per gli scuolabus, che non richiede attraversamenti e non prevede situazioni di conflitto con i percorsi automobilistici.

Il nuovo progetto propone infine all’amministrazione comunale di creare, in corrispondenza dell’accesso su via Torino, una Zona 30 in prossimità dell’incrocio a monte e provenendo da sud. Nel tratto delimitato si potrebbero prevedere attraversamenti pedonali rialzati ed elementi di arredo urbano che contribuiscano alla sicurezza. Per la sistemazione di via Torino a sud del complesso scolastico si potranno prevedere arretramenti per la realizzazione di marciapiedi, piste ciclabili e parcheggi utili per raggiungere il plesso scolastico.

sistemazione area polo scolastico Caprie 5

Assistenza ai Comuni

Costerà circa 14.000 Euro la piattaforma rialzata che renderà più sicura la circolazione dei pedoni e dei ciclisti nel centro abitato di Orio Canavese. Il progetto è stato redatto dai tecnici delle Direzioni Azioni integrate con gli Enti locali e Coordinamento Viabilità-Viabilità 1 della Città Metropolitana di Torino su richiesta del Sindaco di Orio. Il progetto preliminare è stato finalizzato alla riduzione della velocità sulla via centrale del paese, la Strada Provinciale 217, che divide in due il concentrico.
Alcune aree edificate si sono sviluppate lungo e intorno all’asse viario, lungo il quale sono presenti diversi accessi alle abitazioni private che si innestano direttamente sulla Provinciale. Nella fase di progettazione è stata prestata una particolare attenzione agli utenti deboli della strada, per migliorare la sicurezza dei percorsi attualmente fruibili. È stata quindi prevista unapiattaforma rialzata, realizzata con la tecnica di stampa e resinatura “Street Print” in prossimità dell’incrocio tra la Provinciale 217 e il vicolo San Rocco. La piattaforma rallenta i veicoli in transito e comprende gli attraversamenti pedonali. La realizzazione della piattaforma in un centro abitato può preludere all’istituzione del limite di velocità di 30 Km orari. Il progetto esecutivo, in fase di predisposizione, non dovrebbe prevedere un incremento del costo stimato durante la redazione del preliminare.Orio planimetria 2

Assistenza ai Comuni

Costerà 290.000 Euro la realizzazione dell’area polivalente di 1.200 metri quadrati che l’amministrazione comunale di Vaie ha chiesto di progettare alla Direzione Azioni integrate per gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino. Il progetto dell’intervento di riqualificazione urbana è stato sviluppato dai tecnici della Direzione e trasmesso nello scorso mese di novembre. L’area abbandonata oggetto di riqualificazione si trova all’ingresso del paese provenendo dalla ex Statale 25 e sarà migliorata esteticamente e funzionalmente a vantaggio della collettività, conferendo dignità a spazi urbani abbandonati e inutilizzati, a vantaggio dei ragazzi che attualmente non possono più fruire del parco giochi esistente.
La nuova area ludico-ricreativa è pensata come punto di ritrovo e aggregazione per i giovani del paese e si trova nelle immediate vicinanze del parco giochi. Il terreno di proprietà comunale ha una conformazione piuttosto irregolare e allungata nella direzione est-ovest. E’ situato a sud rispetto all’area commerciale e a nord rispetto alla recente area residenziale di via XXV Aprile. Ad est è delimitato da via Martiri della Libertà e a nord confina con il canale Cantarana.
Alla nuova area polivalente si accederà da via XXV Aprile nelle vicinanze del parco giochi e della fontana del Penturetto. Entrambe le vie confinanti sono dotate dell’illuminazione pubblica, di marciapiedi e dei principali sottoservizi, essendo l’area completamente di proprietà comunale. I ragazzi potranno facilmente e autonomamente raggiungere lo spazio ludico-ricreativo di ritrovo e di svago, anche se la posizione non è centrale rispetto all’ambito urbano.
Ai tecnici della Città Metropolitana l’amministrazione ha chiesto di pensare ad una piccola area polivalente per la fascia d’età dai 12 ai 18 anni, che possa diventare luogo d’incontro, di socializzazione e di pratica sportiva del basket e dello skateboarding con una bowl. È stato anche richiesto di prevedere una zona anfiteatro per piccoli spettacoli, un’area parco sistemata a verde con alcune panchine e alberature. I tecnici si sono anche dovuti occupare della messa in sicurezza della futura sponda del canale Cantarana con una recinzione “trasparente”, della recinzione con una staccionata in legno su cordolo esistente verso la strada e dell’illuminazione pubblica dedicata all’area.
Considerando la forma e le dimensioni limitate del terreno disponibile, per i progettisti non è stato possibile prevedere un campo da basket tradizionale. Si è proposto un campo 3x3 di 275 metri quadrati, con un solo canestro delle dimensioni regolamentari di 15x11 oltre le fasce di rispetto. Per l’area skate la richiesta era di prevedere una bowl interrata a lato del campo di basket. Lo spazio a disposizione, 150 metri quadrati, è piuttosto ridotto e la soluzione proposta prevede la dimensione minima affinché l’attività sia funzionalmente praticabile. Sono previsti due accessi: uno principale con una piccola piazzetta di 95 metri quadrati per ritrovo e sosta, in posizione strategica per assistere alle partitelle di street basket, l’altro per l’ingresso diretto all’area skate. Il piccolo anfiteatro di 115 metri quadrati è stato pensato in continuità con l’area basket, sia come spazio fisico che come tipologia di pavimentazione, in modo tale che, durante gli spettacoli, si possa usufruire degli spazi nel loro complesso, potendo occupare anche il campo da street basket. La restante area di 370 metri quadrati sarà sistemata a parco verde, con alcune panchine e alberature. Sono previste rastrelliere per le biciclette, una fontanella, un gruppo di cestini portarifiuti e bacheche informative sull’utilizzo dell’area. Altri 195 metri quadrati sono dedicati ad un vialetto e al verde pubblico.
L’illuminazione è stata studiata con piccoli pali diffusi e apparecchiature a led. Si potrà eventualmente valutare di sfruttare l'illuminazione pubblica esistente su via XXV Aprile, prevedendo di sostituire l’attuale lampada su di un unico braccio con un doppio braccio e due corpi illuminanti, uno sulla strada e l'altro verso l’area polivalente; ma si dovrà verificare la fattibilità tecnica con il gestore dell'impianto. L’alimentazione verrà derivata dall’illuminazione pubblica su strada, ma si potrà valutare un’alimentazione proveniente da un impianto fotovoltaico. Per la messa in sicurezza della futura sponda del canale Cantarana è prevista una recinzione trasparente alta due metri. Sul lato del marciapiede è prevista una staccionata in legno, da posizionare sul cordolo esistente, ripristinando di fatto la situazione preesistente.

progetto Vaie 6

Assistenza ai Comuni

Sono costati 50.000 Euro i lavori di messa in sicurezza della viabilità comunale a Prarostino, progettati e diretti dai tecnici della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana su richiesta dell’amministrazione locale. Nel febbraio scorso il Sindaco di Prarostino aveva richiesto alla direzione Azioni integrate con gli Enti locali l'assistenza tecnica per la redazione di tutte le fasi di progetto, la direzione dei lavori e il loro collaudo.

Il progetto definitivo-esecutivo delle opere, che sono state oggetto di un’intesa tra Città Metropolitana e Comune, è stato trasmesso nel mese di giugno. Il primo intervento in progetto è consistito nella realizzazione di un parapetto pedonale a protezione di un tratto di circa 30 metri di via Rocco in borgata Case Nuove, a partire dal civico numero 4. Il tratto era sprovvisto di parapetto e costeggia un ramo del rio Chiamogna di San Secondo. Il parapetto pedonale è stato installato su di un banchettone in cemento armato realizzato in opera secondo le prescrizioni progettuali, per impedire ai pedoni la caduta accidentale nel rio dall’alto di un dislivello di 1,5-2 metri. Via Rocco è una strada comunale con velocità di transito consentita abbondantemente inferiore ai 70 km/h. Ad essa non si applicano pertanto le istruzioni e prescrizioni per la progettazione, omologazione ed impiego delle barriere stradali di sicurezza previste da un decreto ministeriale del 1992 e non è necessaria l’installazione di barriere stradali.
Il secondo intervento in progetto ha riguardato la messa in sicurezza del sedime stradale tra i numeri civici 31 e 48 di via Romani in borgata Case Nuove, con la realizzazione di un sistema di regimazione delle acque piovane. In un tratto lungo 75 metri è stata prevista una canaletta a bordo muro sul lato a monte della strada. In un altro segmento della strada, lungo circa 30 metri, sono stati progettati per un tratto una cunetta alla francese e un muretto di contenimento della scarpata, e per un secondo tratto unacunetta alla francese tradizionale.
Il terzo intervento è relativo al tratto tra i numeri i civici 78 e 80 di via Rocco e ha riguardato la messa in sicurezza del sedime stradale, grazie ad un sistema di regimazione delle acque piovane. Nei mesi invernali tali acque confluivano sulla strada, creando patine di ghiaccio pericolose per gli autoveicoli ed i pedoni.
L’ultimo intervento in progetto riguardava un interno di via Massera nei pressi dei confini comunali con San Secondo di Pinerolo e consisteva nella messa in sicurezza della pavimentazione stradale ammalorata, con la scarifica dello strato di usura e il successivo rifacimento del tappetino.
Nel luglio scorso sono stati aggiudicati in via definitiva i lavori, ma durante il loro svolgimento, nel mese di settembre, si è dovuto ovviare anche ai cedimenti del manto della strada comunale che da via Massera porta alla borgata Cardonatti, dovuti alle intense piogge del mese di agosto. È stato progettato il rifacimento di un tratto del manto stradale lungo circa 100 e largo 3,5 metri, con il ricarico del pacchetto bitumato e l’adeguamento delle pendenze della carreggiata. La direzione dei lavori ha accertato che l’incremento di spesa era finanziabile nell’ambito del quadro economico, contemplando le lavorazioni aggiuntive in una modifica contrattuale. Sempre a seguito delle intense precipitazioni del mese di agosto, anche la via Romani, che attraversa la borgata Cavoretto, ha subìto alcuni cedimenti del manto, appena più a monte del tratto già oggetto del progetto principale. È stato pertanto necessario un intervento urgente aggiuntivo per la scarificazione della vecchia pavimentazione e il rifacimento di un tratto lungo circa 25 e largo 2,5 metri. Anche in questo caso la direzione lavori ha accertato che l’incremento di spesa era finanziabile nell’ambito del quadro economico finale, che è stato rimodulato. I lavori sono stati ultimati il 20 ottobre e all’inizio di novembre è stato firmato il collaudo delle opere stesse.assistenza tecnica Prarostino 2

Assistenza ai Comuni

È pronto il progetto di fattibilità tecnico-economica della messa in sicurezza della Strada Provinciale 182 con un rallentatore rialzato, richiesto dal Comune di Cafasse alla Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino. Una prima richiesta di progettazione avanzata dall'amministrazione comunale riguardava la realizzazione di un attraversamento pedonale all'intersezione tra la Provinciale 182 e la 1 delle Valli di Lanzo. Una nuova richiesta di assistenza è scaturita dalla necessità di rallentare la circolazione nel centro abitato. Gli amministratori locali e i tecnici dell'Ufficio Pianificazione e realizzazione opere pubbliche e della Direzione Azioni integrate della Città Metropolitana avevano inizialmente previsto di realizzare due rallentatori di traffico sulle vie comunali Garibaldi e Marconi, in corrispondenza di un'area destinata a parcheggio pubblico. Visto che i tempi tecnici per la progettazione esecutiva e la realizzazione del parcheggio non erano certi, si è convenuto di focalizzare la richiesta esclusivamente sul primo rallentatore.
Si è proceduto in via definitiva alla progettazione di fattibilità tecnico-economica dell'intervento su via Garibaldi, con il rinvio a una successiva richiesta della redazione del progetto del secondo rallentatore su via Marconi.
Nella frazione Monasterolo di Cafasse, la ridotta visibilità su via Garibaldi e le immissioni da altre strade e da accessi carrai privati sulla Provinciale 182 creano una situazione pericolosa, soprattutto per i pedoni, che non hanno percorsi dedicati.
Il progetto elaborato dai tecnici della Città Metropolitana ha quindi l'obiettivo di ridurre la velocità dei veicoli, aiutando chi percorre la 182 a percepire in tempo la presenza di veicoli che si immettono sulla Provinciale da altre strade o da accessi privati e la presenza di pedoni.
Il progetto del rialzo prevede una spesa di 42.500 Euro, è compatibile con l'attuale configurazione urbanistica, non interferisce con proprietà private e sarà realizzato in un tratto di 30 metri della via Garibaldi all'innesto con le vie Pascoli e Buonarroti. Il dislivello di 7 centimetri creato dal rialzo obbligherà a rallentare e sarà associato alla segnaletica verticale. Le rampe di raccordo con il tratto precedente e con quello seguente saranno lunghe un metro e avranno una pendenza del 7%.
Per la pavimentazione stradale si è scelto di utilizzare la tecnica di stampa e resinatura "Streetprint", che consente di creare vari tipi di colorazioni e figure sull'asfalto, rendendo più gradevole l'impatto visivo e rendendo più facile la percezione del dislivello. Il trattamento della superficie d'asfalto si esegue mediante impressione di speciali matrici metalliche a caldo nella fase di stesa del conglomerato bituminoso di usura. Terminata la fase di stesa, si procede alla resinatura con speciali prodotti utilizzati per le colorazioni e l'indurimento delle superfici trattate.

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