I NOSTRI COMUNICATI

 

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Nata per tramandare la memoria di una cultura materiale che è anche in qualche modo spirituale, a 25 anni dalla prima edizione, la Sagra del Cavolo Verza di Montalto Dora è cresciuta, creando sinergie sul territorio e portando visibilità e sviluppo economico al territorio: dopo la pandemia del 2020, l’evento torna finalmente sabato 20 e domenica 21 novembre. La Sagra si ripropone al pubblico locale e ai turisti in una versione sostenibile, sicura, interessante e spettacolare. La novità di quest’anno è la prima edizione del Palio dei Comuni, una gara di attacchi (carrozze sportive trainate da due cavalli con un conduttore) con la partecipazione di 16 paesi del Canavese. La Sagra continua ovviamente a perseguire la promozione del Cavolo Verza, legando l’eccellenza agricola e gastronomica del territorio con la cultura del cavallo, che contribuisce ad attrarre nuovi visitatori.
Tornano quindi l'esposizione e il concorso del Cavolo Verza e la grande fiera sviluppata in tre categorie commerciali - gusto, artigianato e bancarelle - nell'area di fronte all'anfiteatro Angelo Burbatti, ampliata fino ad occupare una superficie di 7.000 metri quadrati. Nella vicina arena si disputa il Palio dei Comuni. Le Pro Loco, le associazioni sportive e culturali del Canavese sono presenti non solo per partecipare al palio ma per proporre le peculiarità dei paesi nei loro stand. Sabato 20 novembre a partire dalle 10 le sale del castello di Montalto ospitano il convegno sul tema “Gli eventi come strumento di rilancio del turismo locale in tempi di Covid”, che ha l’ambizione di indicare le direzioni da seguire ad amministratori, Pro loco e associazioni del territorio per la ripresa post-Covid. Sempre sabato 20, ma alle 14,30 in piazza IV Novembre è in programma l’inaugurazione del murales “Mille Cammini”, dedicato alla Via Francigena. L’esposizione e il concorso delle migliori produzioni locali di Cavolo Verza iniziano alle 15. Alle 21,30 nell’anfiteatro comunale Angelo Burbatti si tiene il concerto del gruppo musicale Redwine. Ovviamente l’ingresso è consentito agli spettatori muniti di Green Pass. La fiera domenicale si apre alle 7,45 e vi si può trovare di tutto, dalle specialità enogastronomiche piemontesi e valdostane all’artigianato, dall’abbigliamento all’antiquariato. Il benvenuto in musica ai visitatori è a cura della Grande Fanfara della Bagna Cauda e dei gruppo folkloristico “I Castellani”. La prima manche del Palio dei Comuni inizia alle 10 nella nuova area fieristica adiacente alla chiesa parrocchiale. La seconda manche è fissata per le 13,30 e la premiazione è prevista per le 18. L’organizzazione tecnica è curata dall’associazione Festa e Fiera di San Savino di Ivrea. I menù tipici e tradizionali nei ristoranti locali e le visite guidate al museo e al parco archeologico del Lago Pistono completano il programma della giornata. Le visite partono dal Municipio alle 10 e alle 14, durano un paio di ore ed occorre prenotarsi telefonando al 392-1515228 o scrivendo a info@archeolagopistono.it. Per chi ha voglia di fare una passeggiata più lunga ci sono le escursioni “Cavolo che tour!”, che sabato 20 e domenica 21 raggiungono il Lago Coniglio, le Terre Ballerine, il Lago Nero e il Monte del Maggio, percorrono l’Antica Via del Castello, la Strada delle Vigne e l’Anello del Montesino e salgono ai “3 bui”. Occorre essere muniti di scarpe da trekking e per prenotare si deve chiamare il numero 349-0074456.

Sagra Cavolo Verza Montalto Dora repertorio 7

Agricoltura

In un’epoca in cui tutti noi siamo più attenti alla salvaguardia dei beni ambientali e del paesaggio, sia nei contesti urbani che in quelli rurali, figure professionali come gli esperti nella gestione e nella potatura degli alberi ornamentali sono sempre più ricercate. È per questo che la Città Metropolitana di Torino ha concesso il suo patrocinio ad un corso di formazione teorica e pratica che si tiene presso l’Istituto Salesiano Don Bosco di Lombriasco, una delle “colonne” della missione formativa ed educativa che i salesiani hanno intrapreso da quasi 150 anni. Giovedì 25 e venerdì 26 novembre i docenti saranno Luigi Delloste, perito agrario e arboricoltore certificato E.T.T. (European Tree Technician) ed Enrico Leva, dottore agronomo specializzato in controlli di stabilità degli alberi. Dopo le lezioni mattutine in aula, nelle ore pomeridiane sono in programma esercitazioni pratiche di potatura sugli alberi che abbelliscono la sede dell’Istituto Salesiano di Lombriasco. L’iscrizione costa 200 euro e la quota comprende il materiale didattico con le presentazioni del corso e i due pranzi che saranno consumati dai corsisti nella sede dell’istituto. Chi fosse interessato può prenotarsi entro venerdì 19 novembre, scrivendo a formazioneprofessionale@salesianilombriasco.it.
Al termine delle due giornate sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione al seminario consente di acquisire crediti formativi per i periti agrari e i dottori agronomi. I dettagli sulla formazione si possono reperire sul sito Internet www.salesianilombriasco.it

UNA SCUOLA E UNA VOCAZIONE ALL’EDUCAZIONE E ALLA FORMAZIONE CHE HANNO FATTO STORIA

La Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco è un esempio emblematico del valore educativo, scientifico e didattico della missione che Don Bosco scelse di svolgere per la formazione dei giovani. L'Istituto Tecnico Agrario è parte di un polo salesiano che comprende anche la scuola secondaria di primo grado, il convitto per gli allievi internisti, l’oratorio e il centro giovanile, la parrocchia e un centro per corsi di formazione professionale. Anche a Lombriasco gli allievi e le famiglie ritrovano i tratti tipici delle scuole salesiane: professionalità, creatività e umanità. La professionalità è testimoniata dal livello di preparazione degli allievi, mentre la creatività è tanto più importante oggi, in un mondo in cui la globalizzazione ha imposto a tutti i produttori agroalimentari l’imperativo della qualità. A Lombriasco, infatti, l’Istituto Salesiano ha avviato da tempo la raccolta di alcune antiche varietà di frumento, seminate in parcelle sperimentali e destinate ad una rinnovata valorizzazione, all’insegna appunto della qualità. Nelle scuole salesiane, inoltre, la solidarietà si esprime nell’aiuto che le famiglie meno abbienti ricevono dalle altre famiglie, per consentire ai capaci e ai meritevoli di proseguire gli studi.
Ne è passata di acqua nel Po che bagna Lombriasco da quando, a fine ‘800, Don Rua, il primo successore di Don Bosco, su invito del prevosto Don Pietro Zaffiri decise di acquistare il castello del paese per insediarvi una delle Opere della congregazione. In un primo tempo il maniero fu utilizzato per offrire una sede adeguata in Italia ai tanti giovani polacchi che in quell’epoca decidevano di avviarsi alla vita salesiana e agli studi ecclesiastici. I Salesiani si inserirono subito nel contesto sociale locale, tanto che nel 1901 don Giovanni Battista Grosso assunse la direzione della scuola di canto parrocchiale, per addestrare nel canto gregoriano le giovani del paese. Anche altri salesiani comunicarono la loro passione per la musica ai lombriaschesi: Don Bonvicino con la sua banda e Don Capellari con la corale Hortensia. Con la sistemazione a Torino dei giovani polacchi, il vecchio castello divenne un noviziato, avviando una vicenda educativa e formativa che è un capitolo importante e mai abbastanza valorizzato della storia recente del Piemonte.Istituto Salesiano Lombriasco 3

 

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Dopo il successo delle precedenti edizioni nell’ultimo fine settimana di ottobre a Moncalieri torna “Fiorile - Orti & Fiori in mostra” la manifestazione culturale e vivaistica patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino che propone due giorni dedicati al verde e a tutte le sue declinazioni in termini di bellezza, storia e sostenibilità. Fiorile è un progetto dell’assessorato comunale alla cultura volto rafforzare l’immagine di “Moncalieri Città nel Verde”, valorizzare il centro storico e le sue eccellenze, i percorsi della collina, le ciclabili e i sentieri, i giardini e le antiche vigne, gli orti e i parchi. L’evento è come sempre ospitato nel Giardino delle Rose del Castello Reale, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1997 e riconosciuto nel programma MAB dal 2016.
Il Giardino delle Rose accoglie nel corso dell’anno numerosi appuntamenti che, insieme alle tante iniziative dedicate a arte e storia, tradizioni e natura, valori paesaggistici e panoramici offrono occasioni per vivere la città, scoprirne il genius loci, l’anima ricca di storia e di storie, mettendo anche in luce l’antica vocazione per l’orto-florovivaismo. Ma soprattutto si sta lavorando a creare un importante sistema costituito da castello, giardino e parco storico, che la Città ha recentemente acquisito. Tra gli eventi collegati al progetto Moncalieri Città nel Verde, Fiorile è uno dei più amati e attesi dal pubblico, accanto ai Dialoghi sul paesaggio, al convegno internazionale dedicato a parchi e giardini storici e al Premio della Rosa.
Organizzato anche quest’anno dall’associazione culturale Giardino Forbito, Fiorile è un evento culturale che propone una mostra mercato di espositori selezionati da un’accurata ricerca tra vivaisti, produttori agricoli e artigiani, a cui si affiancano alcune eccellenze stagionali del territorio piemontese e nazionale, come piante e prodotti alimentari. Un posto d’onore è dedicato al crisantemo, il fiore d’oro, pianta di grande bellezza di cui è interessante scoprire i diversi significati e le molteplici varietà, che a Moncalieri diventa la scenografia dell’intera manifestazione. È intrecciato al contesto agricolo moncalierese il programma culturale, che affianca la mostra mercato, proponendo performance musicali, incontri, approfondimenti, conversazioni, workshop per adulti e bambini, condotti da esperti del settore. A corollario delle eccellenze enogastronomiche e florovivaistiche invitate a partecipare alla manifestazione c’è, ad esempio, il simposio coordinato da Abderrahmane Amajou di Slow Food International e dedicato alle filiere produttive etiche e attente all’inclusione lavorativa. Il tardo pomeriggio di sabato 30 ottobre è invece il momento del concerto dell’Orchestra Terra Madre, un progetto musicale nato nell’ambito di Terra Madre e del Salone del Gusto e diretto da Simone Campa. A metà giornata di domenica 31 invece, in occasione del Moncalieri Jazz Festival 2021 e del Green Jazz Day, la pausa per la degustazione ha un adeguato accompagnamento musicale. Lo spazio dell’arte ospita i lavori di Monique Thomas e Octavio Floreal, che in questa occasione si ritrovano a dialogare in un intreccio di opere e parole dedicato all’equinozio d’autunno. Sempre domenica 31, a sottolineare lo storico e naturalistico scenario moncalierese in cui si inserisce la kermesse, l’Equipaggio della Regia Venaria, composto dai Suonatori di Sant’Uberto (riconosciuti nel 2020 dall’Unesco Patrimonio immateriale dell’Umanità), propone un’esibizione di corni da caccia, rievocando un’antica tecnica strumentale legata all’eco di luoghi lontani e di convivialità. La chiusura è a cura di Linda Messerklinger, che torna a Moncalieri con una performance dedicata al progetto multimediale ANIMA_L. In collaborazione con la biblioteca Arduino, Fiorile propone inoltre un corner lettura, che ospita presentazioni di libri, approfondimenti e consigli editoriali. Tra gli appuntamenti da non perdere quello con lo scrittore Antonio Scurati, presentato dal direttore della Stampa Massimo Giannini. Moncalieri, prima Città amica delle api” in Piemonte, anche quest’anno ospita nel Giardino delle Rose uno spazio didattico interamente dedicato al mondo delle stagioni e delle api in entrambe le giornate, a cura della Comunità degli Impollinatori metropolitani. È tempo di Halloween anche nel mondo della biodiversità ed è una sorpresa scoprirlo. La mostra mercato prosegue con un Giardino d’Inverno, sotto il porticato del Giardino delle Rose, dedicato al mondo dell’artigianato, dell’outdoor e dell’accessoristica, con presentazioni e appuntamenti a tema e con uno spazio laboratorio in cui vengono raccontati e proposti al pubblico i prodotti esposti in giardino. Sia sabato 30 che domenica 31 ottobre il maestro del giardino Marco Gramaglia tiene una lezione sulle “Piante Magiche”, alcune delle quali sono esposte negli speciali vasi dell’artista Marzia Migliora che racconta il suo percorso artistico volto con particolare impegno al mondo dell’agricoltura e della sostenibilità. Per l’intero weekend saranno prenotabili mini tour con le e-bike, per esplorare la collina moncalierese in modo sostenibile, in collaborazione con RB Racing di Moncalieri. Uno speciale spin off è dedicato alla concomitante manifestazione torinese “Vendemmia in Città - Portici DiVini“, con una selezione di aziende vitivinicole in “rosa” e tutta al femminile, in onore del Giardino delle Rose. In entrambe le giornate le Wine Angels propongono una masterclass dedicata ai sentori floreali nel mondo enologico. Per saperne di più e consultare il programma della manifestazione basta andare sul sito Internet www.fiorilemoncalieri.it

Fiorile Moncalieri repertorio 1 r

 

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Dopo due anni di stop forzato, domenica 17 ottobre torna nella Val Grande di Lanzo la Bataja dle Reines di Cantoira, con il confronto e l’esposizione delle Regine, le mucche che si sono conquistate negli alpeggi il ruolo di leader e “matriarche” delle mandrie, quelle che guidano le compagne nella salita estiva agli alpeggi e nel ritorno a quote più basse o in pianura all’inizio dell’autunno.
In località Case Colombo dalle 8 alle 11 si procederà alla pesatura delle bovine, mentre i confronti inizieranno alle 13. Le Regine in gara sono le più possenti fra le mucche delle tre vallate di Lanzo, scelte per contendersi il rosso trofeo della vittoria o per ottenere il variopinto collare con campanaccio. La Bataja è una festa della montagna nel suggestivo scenario delle Alpi Graie. Il gruppo folcloristico di Cantoira e Chialamberto indossa per l'occasione i costumi delle sagre e delle feste patronali, carichi di bianco, rosso, bordò, verde e viola, con i candidi calzettoni assestati dalle nappe e le gonne nere impreziosite dai ricami dei fiori e dei frutti.La Bataja è una tipica manifestazione della realtà pastorale diffusa dalle Valli di Lanzo alla Valle d’Aosta, molto sentita dagli agricoltori e dagli allevatori. Ogni anno richiama una folla di turisti appassionati della vita agreste e delle tradizioni montanare, che partecipano all’evento anche per ringraziare gli allevatori che hanno scelto di restare nel loro paese d’origine praticando il duro mestiere dei loro avi.
La competizione si svolge secondo un preciso rituale. Le bovine che hanno già partorito sono suddivise in tre categorie, a seconda del peso, mentre le più giovani, manze e manzette, sono classificate secondo l’età. Gli animali vengono poi esposti al pubblico. Alle 13 iniziano i confronti, lasciati alla spontaneità delle mucche. È l’istinto che porta uno dei capi a primeggiare, così come avviene quotidianamente negli alpeggi, diventando così la regina della mandria. Dopo essersi lungamente studiate e aver grattato il terreno con gli zoccoli per intimidire l'avversaria, le Regine si scontrano tra loro nel combattimento, aspro ma mai cruento. Non vi è alcuno spargimento di sangue e la mucca sconfitta accetta di buon grado di lasciare il campo all'avversaria più forte.
La Bataja delle Regine è organizzata dall’
associazione “J’amis d’le Reines d’le Val ad Lans”, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, dell’Atl “Turismo Torino e provincia”, della Camera di commercio di Torino, dell’Unione Montana Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, del Comune di Cantoira, della Coldiretti e della CIA.BATAJA DLE REINES CANTOIRA 2021




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Sono trascorsi quasi due anni dalla sesta edizione della fiera agricola-zootecnica di Milanere di Almese: era il 27 ottobre 2019. Domenica 24 ottobre la manifestazione finalmente tornerà, con le necessarie misure per prevenire il contagio da Covid-19 e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Ad organizzare l’evento è il Comitato Fiera Agricola-Zootecnica di Milanere, in collaborazione con il Comune di Almese, la Coldiretti e la CIA. Nel valutare le domande di partecipazione degli aspiranti espositori il Comitato ha dato come sempre la precedenza ai produttori, allevatori ed espositori almesini, mentre il Comune ha deciso di rinunciare ad incassare l’imposta sull’occupazione del suolo pubblico. Saranno presenti anche gli hobbisti creativi.
Il programma della giornata prevede per le 8,30 la transumanza dei capi di bestiame da Villar Dora a Milanere, con il transito nella piazza Martiri di Almese capoluogo. La rassegna zootecnica inizierà alle 9 e sarà dedicata in particolare alla razza bovina Barà-Pustertaler. Saranno esposti anche mezzi agricoli e animali da cortile. Nel corso del laboratorio del miele si terrà una dimostrazione della smielatura, mentre il mercato dei prodotti del territorio proporrà le specialità agroalimentari e artigianali. Uno spettacolo con i rapaci addestrati si terrà sia in mattinata che nel pomeriggio. Ai bambini saranno dedicati intrattenimenti e attività con i pony. L’evento “Indovina il peso”proporrà la stima di una mucca, di una toma e di un prosciutto. L’intrattenimento musicale sarà a cura della Tequila Band e nel pomeriggio nel piazzale dei Laboratori ci saranno musica dal vivo e balli country a cura di Country Disaster. La premiazione dei capi di bestiame della rassegna bovina è in programma alle 16, mentre alle 20,15 la cena di chiusura si terrà al centro sociale di Milanere. Per saperne di più si può scrivere a fiera.milanere@gmail.com o chiamare il numero telefonico340-2417094.

locandina Fiera agricola Milanere 2021

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Domenica 17 ottobre a Coazze ritornerà la Festa Rurale del Cevrin, giunta alla ventesima edizione. Nata nel 2000 dalla collaborazione tra l’associazione dei produttori del formaggio Cevrin, il Comune e le associazioni del territorio, la Festa patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino riprende dopo il blocco dell’anno scorso dovuto all’emergenza Covid. L’amministrazione comunale, insieme all’ufficio turistico, alle associazioni e ai commercianti del paese, possono finalmente dare il via ai festeggiamenti, ovviamente nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione del Covid.
Sabato 16 ottobre il prologo della Festa sarà all’insegna dello sport, con la terza edizione della corsa-camminata non competitiva CeuRun. I partecipanti percorreranno 9 Km sull’anello del Running Park Coazze, con ritrovo per le iscrizioni a partire dalle 14,30 al circolo Chalet dei Cusinot, che ha sede in viale Italia ‘61 72 e risponde al numero telefonico 011-9340612. La corsa-camminata non competitiva partirà alle 14,30 e al termine è prevista l’estrazione di premi tra i partecipanti, a cura dell’associazione commercianti Giütumse. I bambini potranno invece partecipare alla seconda edizione della Ceurot Run di 1,5 Km.
L’inaugurazione ufficiale della Festa è in programma alle 10 di domenica 17 ottobre in piazza della Vittoria, con l’esibizione della Filarmonica e del gruppo majorettes di Coazze. Dalle 10 alle 19 lungo viale Italia ‘61 e nelle piazze della cittadina sarà possibile conoscere, degustare e acquistare i prodotti agroalimentari e gastronomici di qualità dei territori alpini, dal Cevrin alle patate di montagna, ma anche apprezzare lo street food e la ristorazione dedicati a quei prodotti. Non mancheranno le bancarelle con l’artigianato artistico, soprattutto quello del legno, della filatura e della tessitura. L’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie informerà il pubblico sulle peculiarità naturalistiche della Val Sangone e sulle opportunità di un turismo rispettoso dell’ambiente. A partire dalle 10 nella sede dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone si potrà visitare la mostra di acquerelli “I colori del Parco”, con le opere di Elio Giuliano e di Valentina Mangini. In piazza I Maggio, sempre a partire dalle 10, i bambini e i ragazzi potranno giocare, salire sulle giostre e sui gonfiabili e partecipare ai giochi e alle attività sportive, che spaziano dalla mountain bike allo skateboard. Gli esercenti presenteranno al pubblico le loro attività e i loro prodotti nell’iniziativa “Gusta Coazze” a partire dalle 11.
In piazza Gramsci la mostra “La filiera del latte e del formaggio” illustrerà al pubblico gli ingredienti e le combinazioni dei prodotti caseari, per iniziativa del Musep di Pinerolo e dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone. La sezione locale del Soccorso Alpino proporrà a partire dalle 14 in piazza Cordero di Pamparato la palestra di arrampicata. Alle 15 in viale Italia ‘61 i panettieri della Val Sangone che si fregiano della De.C.O. terranno il laboratorio “Il buon pane di Coazze”, mentre alle 15,30 è in programma un laboratorio di caseificazione a cura dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie. La Corsa delle Rotoballe tornerà a divertire il pubblico alle 15,30 in piazza Cordero di Pamparato. L’attesa degustazione guidata dei formaggi d’alpeggio è in programma alle 16 in piazza Gramsci, a cura dell’ONAF, l’Organizzazione nazionale degli assaggiatori di formaggi. Si potrà prenotare la partecipazione sono alle 15 all’ufficio turistico comunale. La premiazione del concorso “Il banco più bello” è prevista alle 17 in piazza Cordero di Pamparato. Gli eventi finali della Festa sono in programma alle 17,30 e sono l’arrivo del gregge di capre di razza Camosciata delle Alpi di ritorno dagli alpeggi del Sellery e la premiazione della nona edizione del concorso Miss Ceura, organizzato dall’Associazione regionale allevatori.
Tra gli eventi collaterali, meritano un cenno il raduno e l’escursione in mountain bike al Colle Bione, organizzati dall’associazione Valsangone Outdoor, con il ritrovo dei partecipanti alle 9,15 sulla Strada Provinciale 190, all’angolo con via Matteotti. A Forno di Coazze sarà possibile visitare la miniera di talco Garida a partire dalle 9,30, con prenotazione obbligatoria entro sabato 16 ottobre all’ufficio turistico comunale, che ha sede in viale Italia ‘61 3, telefono 011-9349681, e-mail turismo@comune.coazze.to.it. Per ulteriori informazioni sulla Festa Rurale del Cevrin si può consultare il portale Internet www.coazze.com

CARTA D’IDENTITÀ DEL CEVRIN DI COAZZE

Il Cevrin di Coazze è un formaggio di latte caprino tipico della val Sangone, prodotto in alpeggio da marzo a settembre con il latte di capre di razza Camosciata delle Alpi per il 40% circa e per il 60% con latte di vacche di razza Barà, in forme del diametro di circa 18-20 centimetri e alte circa 6-7 centimetri. Il gusto particolare del formaggio, che nel 2001 l’allora Provincia di Torino, inserì nel proprio Paniere dei prodotti tipici agroalimentari, è dato dal particolare mix di erbe aromatiche di cui le capre Camosciate si nutrono in altura, tra cui il biancospino, la rosa canina, il sorbo, il lampone e il sambuco. La produzione ha ripreso vigore dopo l’inserimento nel “Paniere” della Provincia, il riconoscimento del prodotto come Presidio Slow Food e la classificazione come come “Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Piemonte”.

locandina Fiera Cevrin Coazzo 17 10 2021

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Sabato 2 e domenica 3 ottobre ad Usseglio è in programma la settima edizione della Festa della transumanza e della patata di montagna, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e organizzata in occasione del rientro delle mandrie dall’alpeggio estivo. Mentre le prime nevi sulle vette più alte delle valli di Lanzo annunceranno la conclusione dei tre mesi di lavoro estivo in alpeggio, in paese si farà festa e si gusterà la Toma di Lanzo d’alpeggio a Km 0.
Con il termine franco-provenzale “dèsarpà si indica il ritorno dei capi bovini in paese. Per tradizione, quelli a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre sono giorni di festa, che concludono una stagione significativa per la vita degli allevatori, degli animali e di tutta la montagna; cento giorni di duro lavoro, a contatto con gli animali e con i pascoli, per produrre la vera Toma di Lanzo d’alpeggio; un lavoro importante che aiuta a salvaguardare il delicato paesaggio alpino.
Le protagoniste della sfilata sono le mucche, robuste e di bassa statura, perfettamente adattate all’ambiente montano anche se diverse nel colore del manto, nella conformazione della testa e delle corna e nel carattere. Le razze maggiormente allevate ad Usseglio sono la Pezzata rossa, la Pezzata nera e la castana.
Fino alla prima metà del Novecento, nell’ambito linguistico del patois francoprovenzale ussegliese esisteva un gergo, “l’ingerk”, legato al mondo della pastorizia, elaborato con parole volutamente incomprensibili agli estranei. Quando i pastori andavano nelle cascine della pianura per l’acquisto o l’affitto delle pecore, non volevano essere compresi nei loro discorsi e così parlavano “l’ingerk”. Nell’ingerk dei pastori ussegliesi il formaggio era la “quela”, il latte veniva detto “lou bianchat” e la casa diventava la “tabussa”.


LA FESTA E IL MERCATO DEL TERRITORIO CON I FORMAGGI E LE PATATE

Sabato 2 ottobre alle 14 sul piazzale dell’albergo Furnasa saranno distribuite le canne da pastori e i cappelli per il viaggio verso le “muande”, che sono le baite in lingua francoprovenzale. A presentare ed animare l’evento saranno due volti noti ai telespettatori della emittenti locali: Sonia De Castelli e Loris Gallo. Sarà possibile aiutare i margari a caricare sui carri e sui basti di muli e cavalli il materiale e gli attrezzi portati negli alpeggi a giugno. Poi si avvierà la sfilata dei margari, impegnati ad allacciare al collo delle mucche i grandi “rudùn” (campanacci) e i festoni preparati dai bambini. Dopo la merenda al suono dei rudùn avrà inizio la discesa verso il paese, dove si potrà assistere al rito della mungitura tradizionale e alla preparazione del burro nella zangola. I bambini e i genitori potranno partecipare ai laboratori dedicati agli itinerari dei formaggi intorno al Monte Lera. Alle 19,30 è in programma la cena dei margari, ovviamente nel rispetto delle normative di sicurezza anti Covid-19 e con accesso riservato ai possessori del Green Pass.
Domenica 3 ottobre nel mercato contadino ci saranno anche i produttori delle patate di montagna di varie tipologie e qualità, delle mele di antiche varietà piemontesi, dei prodotti degli orti ussegliesi e dei formaggi d’alpeggio. Dalle 10 alle 12,30 è in programma lacaccia ai tesori Arancioni, con partenza dall’ufficio turistico di via Roma 2. La partecipazione è gratuita e per informazioni si può consultare il portale Internet www.bandierearancioni.it o scrivere a prolocousseglio@libero.it. Alle 10,30 è in programma la Messa, con la benedizione delle mandrie e delle bandiere delle sedi locali della Coldiretti, mentre alle 12,30 si potrà gustare il pranzo del pastore nei ristoranti e nell’area fieristica, con piatti a base di patate, gnocchi, taglieri di formaggi d’alpeggio e raclette di Toma su pane rustico. Alle 14 si potranno gustare le frittelle di mele, mentre alle 17 si terrà la premiazione dei produttori di patate presenti, con riconoscimenti particolari al produttore della patata più grande e di quella più curiosa.
Per saperne di più: www.eventiusseglio.it

UN’OCCASIONE PER VISITARE IL MUSEO TAZZETTI

In occasione della Festa della transumanza si potrà visitare il museo civico alpino Arnaldo Tazzetti, dedicato alla memoria dell’imprenditore torinese promotore del primo Comitato per il recupero dell’antico complesso parrocchiale di Usseglio. Il museo è allestito nell'edificio che fu sede del Municipio dal 1786 al 1958 e, al piano terreno, delle scuole elementari maschili. Inaugurato il 3 luglio 2004 e affidato alla gestione dell’associazione Amici del Museo Civico di Usseglio, comprende varie sezioni, nelle quali si sono progressivamente articolate le collezioni e le attività espositive e usufruisce di altri locali del complesso parrocchiale per garantire spazi adeguati ad un moderno polo museale. Dinamico centro culturale di riferimento per l’intera Valle di Viù, il Museo promuove lo studio, la tutela e la valorizzazione della realtà montana locale e del suo patrimonio storico-ambientale. Ospita raccolte mineralogiche, faunistiche, botaniche, archeologiche, pittoriche ed etnografiche e propone mostre permanenti e temporanee, una collana di pubblicazioni, attività didattiche, lo sportello linguistico francoprovenzale e itinerari culturali che illustrano le peculiarità storiche, artistiche, architettoniche e naturalistiche del territorio. Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.museocivicousseglio@vallediviu.itlocandina Festa Transumanza Usseglio 2021

 

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Sabato 25 e domenica 26 settembre torna la Festa dell’Uva e del Vino di Carema, che promuove l’immagine della vitivinicoltura eroica del Canavese. La sessantanovesima edizione dell’evento organizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni locali e la Cantina produttori Nebbiolo di Carema deve fare i conti con le misure di contenimento della pandemia, ma dimostra la tenacia dei produttori locali.
La festa è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino ed inizia sabato 25 alle 10 negli ampi spazi all’aperto del centro sportivo comunale, dove avviene il conferimento dei campioni delle uve, in coincidenza con l’insediamento della commissione di esperti. Le premiazioni e l’assegnazione del “Grappolo d’oro” chiudono la serata prefestiva alle 22,30, ma sono precedute alle 20,30 dall’illustrazione del progetto “Paesaggi terrazzati dell’Alto Eporediese”. Nella serata del sabato c’è spazio anche per il buonumore con lo spettacolo di cabaret “Non ne imBROCCHIamo una!”, proposto dalla compagnia amatoriale “Brocchi da Carretta” di Rivoli. Per assistere allo spettacolo occorre prenotare, chiamando i numeri telefonici 348-3531032 o 0125-811168.
La mattinata di domenica 26  si apre alle 10,15 con le note della banda di Carema, che precedono di poco la Messa nella chiesa di Martino, durante la quale il parroco benedice i frutti della terra. Dopo il pranzo del viticoltore al ristorante La Moiola (su prenotazione al numero 0125-805009), il pomeriggio è dedicato alla passeggiata “Tra borgo e vigneti”, da prenotare ai numeri 348-3531032 o 0125-811168. Per partecipare alle degustazioni in programma nella casaforte Gran Masun per iniziativa dei produttori del Carema Doc occorre prenotare, telefonando al 366-3539730 o al 340-6024921.

manifesto Sagra Uva Carema 2021

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Sabato 25 settembre presso l’azienda agricola “Il Palaset” di Bricherasio, nell’ambito del progetto “Hubbuffate. L’hub del cibo che genera valore” di cui la Federazione provinciale torinese della Coldiretti è partner, è in programma un evento promozionale che ha ottenuto il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. L’azienda che si trova in strada Camborgetti Ballada 37 accoglierà gli ospiti mostrando loro la ricchissima collezione del museo “Il Torchio” e il vecchio forno a legna della borgata.
Il progetto Hubbuffate, ideato e promosso dalla cooperativa sociale Exeat, da Coldiretti Torino e da Uecoop Piemonte e finanziato dalla Fondazione Time2, promuove l'agricoltura sociale, con una particolare attenzione non solo ai prodotti di qualità, ma anche al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, che trovano nel settore primario un'occasione di riscatto e di nuova sperimentazione.
Sabato 25 settembre alle 15,30 al Palaset di Bricherasio sono in programma unospettacolo teatrale per bambini e giochi di intrattenimento. Si potrà assistere alla cottura delle pizze nel forno a legna e degustarle, insieme alle nocciole dolci e salate, agli estratti di frutta, alla birra e al vino dei produttori locali. Alle 18 il momento istituzionale, con la presentazione del progetto Hubbuffate, con le incursioni musicali de “I Liocorni”. La merenda sinoira gratuita è a cura del ristorante sociale Ex Mattatoio di Chieri, che utilizza i prodotti delle aziende agricole e sociali. A seguire si può anche cenare con i prodotti dell’azienda Palaset al costo di 19 euro per gli adulti e 10 per i bambini. La serata è allietata dal concerto della Don Caetano Band. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero telefonico 375-6200271.

locandina Hubbuffate Palaset Bricherasio

Agricoltura

La Sagra del Pane di Piobesi Torinese continua il suo percorso di crescita, con l’ormai tradizionale patrocinio della Città Metropolitana di Torino. La Sagra, nata quasi timidamente attorno all’antico forno della borgata di Tetti Cavalloni, è giunta alla diciannovesima edizione e si è ricavata un suo spazio nel panorama delle manifestazioni legate ai prodotti tipici e alle tradizioni locali.
Domenica 26 settembre nel suggestivo centro storico medioevale di Piobesi sono in programma la mostra mercato dei prodotti agricoli locali e le degustazioni a cura dell'associazione dei produttori del pane dolce tradizionale “Caritôn”, inserito nel 2013 nel “Paniere” dell’allora Provincia di Torino. Dal chicco di grano alla produzione del pane, è inoltre in mostra la filiera della farina di Stupinigi, che tanto interesse sta suscitando tra i consumatori più attenti ai prodotti a Km zero. A completare il programma della giornata vi sono l’esposizione di trattori e di auto d'epoca, la quinta edizione del raduno degli appassionati della Vespa Piaggio, lo street food, le animazioni e i giochi per le famiglie, la passeggiata musicale della Filarmonica Piobesina, la possibilità di salire sulla panoramica torre medioevale che domina il paese, le visite guidate gratuite alla chiesa dello Spirito Santo a cura dell’associazione Carignano Cultura e Turismo, le visite al castello che nel XIX secolo ospitò gli ambasciatori di Prussia e Stati Uniti alla corte sabauda, curate dal gruppo dei Ciceronijunior e dall’Accademia Internazionale di Alta Cucina e Pasticceria IFSE, che ha sede nel maniero.
Il castello di Piobesi ospita anche una fornitissima biblioteca civica, nella cui sede, venerdì 24 settembre alle 20,30, è in programma l’incontro “Le Parole che curano”, un live radiofonico con Antonio Damasco, direttore dellaRete Italiana di Cultura Popolare. “Le parole che curano” è un viaggio radiofonico in cinque luoghi speciali per un’unica narrazione guidata da Damasco, in una diretta costruita insieme al pubblico e ai suoi stati d’animo, grazie alla radio che va ad abitare piazze, terrazzi e cortili. Sabato 25 la “civica” di Piobesi partecipa invece alla Festa delle Biblioteche, con un programma per adulti e ragazzi dedicato all’ambiente e all’ecologia.
Per partecipare alle visite guidate, ai laboratori e alla serata del 24 settembre è obbligatoria la prenotazione, chiamando il numero telefonico 334-1974912 oppure scrivendo a socialeecultura@comune.piobesi.to.it

IL “CARITÔN” DI PIOBESI, DOLCE “POVERO” DELLA TRADIZIONE PIEMONTESE

Il termine “Caritôn” affonda le sue radici nelle tradizioni rurali locali, abbinato, con alcune varianti nel nome, al dolce anticipatore del tradizionale panettone natalizio. Un tempo veniva confezionato con gli avanzi della pasta preparata per il pane, a cui si aggiungevano un po’ di zucchero e l’uva fragola. Gli acini interi, inseriti nell’impasto, conferiscono alla fetta appena tagliata una colorazione vivace e caratteristica. Il “Caritôn” non è una esclusività di Piobesi Torinese, poiché viene confezionato anche dai panettieri e pasticceri dei paesi limitrofi: Castagnole Piemonte, Carignano, Pancalieri, Vinovo, Virle e Osasio.
La produzione del "Caritôn" è il frutto dell’ingegno degli affiliati alle confraternite laiche, che, fin dal 1700, producevano i cosiddetti "Pani della carità", utilizzando l’uva fragola in autunno e nella prima parte dell’inverno. I Pani della carità venivano benedetti ed elargiti ai poveri dalla chiesa e dalle confraternite in occasioni particolari: in genere durante le festività maggiori o le feste patronali. Il termine che designa il dolce è diffuso in una vasta area, che va dal Po alle Langhe, dal Roero all’Astigiano.
Tuttavia il termine "Caritôn" si riferisce a dolci di vario genere che, pur avendo un’origine comune, si differenziano per la forma e gli ingredienti. Inizialmente confezionato con pasta di pane, a volte addizionato di burro, il "Caritôn" è diventato col tempo un vero e proprio dolce, con l’utilizzo di un impasto di farina dolcificata. Si presenta oggi come una focaccia piatta. Per confezionarlo, su un piatto di pasta lievitata si pone un coperchio anch’esso di pasta, saldato alla base col risvolto dei bordi. Sul fondo si pongono a spirale o a cerchi concentrici gli acini di uva fragola. Durante la cottura in forno, gli acini rilasciano il succo, il quale, in parte, va a legarsi all’impasto. Il “coperchio” del Caritôn è arricchito da una glassatura o spolveratura esterna di zucchero in granelli.
In questo il Caritôn si differenzia nettamente da un dolce simile, prodotto in Toscana, nel quale però l’uva è mescolata all’impasto. L’utilizzo dell’uva fragola o talvolta delle mele cotogne, ha probabilmente sostituito in tempi recenti l’uso antico di acini di uve adattate alla pianura, la cui coltura è ampiamente documentata in Piemonte nei secoli scorsi. La forma più antica di Caritôn è ancora oggi confezionata a Castagnole Piemonte e nella borgata Tetti Cavalloni di Piobesi, dove alla pasta del pane, posta a lievitare, vengono aggiunti gli acini e lo zucchero. Gli ingredienti per l’impasto sono: pasta del pane (preparata con farina 00, acqua, sale fino e lievito di birra, eventuale strutto), burro, zucchero, uva fragola (Vitis lambrusca o Vitis vinifera) fresca o appassita naturalmente per poche ore, olio d’oliva, scorza di limone, eventuali uova fresche. Il Caritôn viene venduto a peso nel tradizionale sacchetto del pane o avvolto in cellophane da confezione.

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