I NOSTRI COMUNICATI

 

Comunicati

Istituzionale

Coazze e la Val Sangone tornano ad offrire uno spazio di memoria e di riflessione sui temi della Resistenza e della storia locale.  Sabato 19 febbraio h 16 a Coazze si inaugura il nuovo allestimento dell’Ecomuseo della Resistenza della Val Sangone realizzato dal Comune di Coazze con il sostegno anche di Città metropolitana di Torino attraverso il piano tematico Pa.C.E. finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra Italia – Francia.
L’Ecomuseo è ospitato al primo piano dell’edificio di viale Italia ’61 dove si sono appena ultimati gli allestimento dei pannelli, dei materiali e reperti che raccontano pagine della Resistenza delle comunità e del territorio della Val Sangone anche attraverso venti pannelli con foto d’epoca, le sagome del Comandante Sergio De Vitis e della maestra Reginalda Santacroce per un percorso di visita proposto dallo storico Gianni Oliva attraverso tre fasi, l’età dei comandanti, il carattere autonomo della Divisione “Sergio De Vitis” e la democrazia interna alla bande partigiane.
Nell’allestimento ha trovato posto anche un importante documento ritrovato a Coazze, il registro stilato subito dopo la fine della seconda guerra mondiale con tutti i nomi e dati dei partigiani che hanno combattuto in Val Sangone.
All’inaugurazione di sabato 19 febbraio interverrà il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo con il gonfalone dell'Ente.

Istituzionale

Giovanna Cresto sindaca di Cuorgnè è la portavoce della Zona omogena 8 Canavese occidentale che comprende 46 Comuni e circa  82 mila abitanti.
E' stata nominata martedì sera 8 febbraio dai sindaci del territorio; vice portavoce la sindaca di Salassa Roberta Bianchetta.
Alla riunione della zona omogenea 8 del Canavese occidentale sono intervenuti anche in videocollegamento il vicesindaco della Città metropolitana Jacopo Suppo e il consigliere delegato Pasquale Mazza, che ne fa parte come sindaco di Castellamonte.
Corale il ringraziamneto al portavice uscente della zona 8, il sindaco di Rivarolo Canavese Aberto Rostagno per l'impegno a rappresentare il territorio in Città metropolitana.
Su proposta di Pasquale Mazza, la Zona omogena 8 ha deciso di creare al suo interno anche un gruppo di lavoro per coordinare la partecipazione del territorio ai prossimi bandi, con particolare riferimento alle possibilità offerte dal PNRR il piano nazionale di ripresa e resilienza. Il coordinamento è composto dai sindaci di Cuorgn, Salassa, Ceresole reale, Valperga, Forno canavese, Feletto e San Giusto
I Comuni che compongono la Zona omogenea 8 sono Agliè, Alpette, Bairo, Baldissero C.se, Borgiallo, Bosconero, Busano, Canischio, Castellamonte, Castelnuovo Nigra, Ceresole Reale, Chiesanuova, Ciconio, Cintano, Colleretto C., Cuceglio, Cuorgnè, Favria, Feletto, Forno C.se, Frassinetto, Ingria, Levone, Locana, Lusigliè, Ozegna, Pertusio, Pont Canavese, Prascorsano, Pratiglione, Ribordone, Rivara, Rivarolo Canavese, Ronco Canavese, Salassa, San Colombano B., San Giorgio C.se, San Giusto C.se, Noasca, Oglianico, San Ponso, Sparone, Torre Canavese, Valperga, Valprato Soana, Vialfrè.

Istituzionale

Anche sul balcone di Palazzo dal Pozzo della Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12 a Torino è esposto lo striscione giallo di Amnesty International che chiede  'Verità per Giulio Regeni',  uno striscione appeso in questi sei anni su centinaia di sedi istituzionali in tutta Italia.
La data scelta non è casuale.
Il 3 febbraio ricorre l'anniversario del ritrovamento del cadavere del giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto sei anni fa.
"In questi sei anni, l'impegno per la ricerca della verità sulla tortura e l'uccisione di Giulio Regeni ha visto nel Paese una crescente mobilitazione di istituzioni, associazioni, forze politiche e sociali, cittadini. Anche la Città Metropolitana di Torino vuole unirsi a questa richiesta, esponendo lo striscione giallo che campeggia ormai su centinaia di edifici in tutta Italia. Per chiedere giustizia, verità e per ricordare Giulio e il suo straordinario impegno a favore di un mondo più equo, libero e giusto" commenta il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo.

Istituzionale

Proseguono in questa settimana le nomine dei portavoce e vice portavoce delle Zone omogenee della Città metropolitana di Torino: la scorsa settimana erano state rinnovate le cariche per l’Area metropolitana Torino Sud e per il Pinerolese.

Ieri invece è stata la volta della Zona omogenea 11 Chierese-Carmagnolese che raccoglie 22 Comuni (Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Carmagnola, Chieri, Isolabella, Lombriasco, Marentino, Mombello di Torino, Montaldo T.se, Moriondo T.se, Osasio, Pavarolo, Pecetto T.se, Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Sciolze, Villastellone) per un totale di 131.517 abitanti. Nella veste di portavoce è stata confermata la sindaca di Carmagnola Ivana Gaveglio mentre il nuovo vice portavoce è il sindaco di Riva presso Chieri Lodovico Gillio.

Nella giornata di oggi, mercoledì 2 febbraio si riunirà la zona omogena 7 Ciriacese-Valli di Lanzo.

Le Zone omogenee sono suddivisioni territoriali individuate tenendo conto delle diverse identità storiche, territoriali, sociali ed economiche e di parametri organizzativi (per esempio il trasporto pubblico locale). Rappresentano gli interessi dei territori e sono organismi composti e coordinati dai sindaci. Le Zone omogenee sono 11 – quattro sono nell’area metropolitana di Torino, le altre nei territori montani, collinari e di pianura più periferici rispetto all’aggregato urbano – e in ciascuna vengono nominati un portavoce e un vice portavoce che hanno il compito di far emergere e raccordare le esigenze dei territori all’interno delle strategie di area vasta della Città metropolitana.

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Dovranno essere iscritti all’elenco telematico degli operatori economici tutti gli ingegneri e gli architetti interessati ad ottenere incarichi professionali da Città metropolitana di Torino e dai Comuni del territorio convenzionati: un’operazione indispensabile anche e soprattutto in vista dell’avvio dei progetti del piano nazionale PNRR.
Per le procedure negoziate gestite direttamente da Città metropolitana e per quelle delegate quale stazione unica appaltante dai Comuni convenzionati è stato infatti costituito un elenco dal quale selezionare gli operatori economici qualificati per l’affidamento dei servizi di architettura ed ingegneria.
La procedura d’iscrizione per l’aggiornamento dell’albo è aperta fino al 17 marzo in via telematica all’indirizzo https://app.albofornitori.it/alboeproc/albo_cittametropolitanatorino sulla piattaforma Net4Market.
Le prestazioni che rientrano sono:
redazione di documenti di fattibilità delle alternative progettuali; redazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica, definitivi ed esecutivi, compresi gli studi propedeutici nelle varie discipline: progettazione integrale dell’opera comprensiva di relazioni generale, tecnica e specialistiche, elaborati grafici e ogni altro documento necessario per la specifica fase progettuale; studi propedeutici e/o specialistici: rilievi planoaltimetrici e rilievi dei manufatti; relazione geotecnica; relazione idrologica; relazione idraulica; relazione archeologica; relazione geologica; relazione sismica e sulle strutture; indagini dei materiali e delle strutture per edifici o opere d’arte esistenti (compresa l’esecuzione delle prove sui materiali); verifica sismica delle strutture esistenti e individuazione delle carenze strutturali; progettazione antincendio; elaborati e relazioni per i requisiti acustici (compresa l’esecuzione di prove sul campo); relazione energetica, diagnosi energetica e certificazione energetica; -prestazioni di natura espropriativa e catastale; -relazione paesaggistica; -Studio di impatto ambientale o di fattibilità ambientale (VIA-VAS- AIA); -Piano di monitoraggio ambientale; direzione lavori, misure e contabilità; coordinamento della sicurezza nelle fasi di progettazione e di esecuzione; attività di supporto al Responsabile del Procedimento; studi di impatto ambientale e screening per procedure di verifica e valutazione di impatto ambientale; servizi di verifica del progetto; collaudo tecnico amministrativo in corso d’opera e finale o solo finale; collaudo statico; collaudo tecnico funzionale degli impianti.
Le categorie interessate sono:
edilizia, strutture, impianti, infrastrutture per la mobilità, idraulica, tecnologie della informazione e della comunicazione, paesaggio, ambiente, naturalizzazione, agroalimentare, zootecnica, ruralità, foreste, territorio e urbanistica
Le fasce d’importo arrivano fino a 215mila euro.

Ogni professionista è chiamato ad indicare puntualmente categoria, opere, prestazioni e sottoprestazioni con relativa fascia d’importo per cui richiede l’iscrizione .

Gli ordini professionali e i professionisti interessati, possono richiedere info e chiarimenti a: 

Direzione centrale unica appalti e contratti
tel. 011 861 7922
email: elenco.opeco@cittametropolitana.torino.it




Istituzionale

Le Zone omogenee della Città metropolitana di Torino sono suddivisioni territoriali individuate tenendo conto delle diverse identità storiche, territoriali, sociali ed economiche e di parametri organizzativi (per esempio il trasporto pubblico locale). Rappresentano gli interessi dei territori e sono organismi composti e coordinati dai sindaci. Le Zone omogenee sono 11 – quattro sono nell’area metropolitana di Torino, le altre nei territori montani, collinari e di pianura più periferici rispetto all’aggregato urbano – e in ciascuna vengono nominati un portavoce e un vice portavoce che hanno il compito di far emergere e raccordare le esigenze dei territori all’interno delle strategie di area vasta della Città metropolitana. Un ruolo strategico, come ha sottolineato il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo, per favorire la vicinanza della Città metropolitana ai territori e ai loro amministratori.

In questi settimane si stanno svolgendo gli incontri delle diverse Zone omogenee e sono in corso di rinnovo le cariche dei loro rappresentanti. Nei giorni scorsi si sono riunite la Zona omogenea Area metropolitana Torino Sud, che rappresenta 18 comuni (Beinasco, Bruino, Candiolo, Carignano, Castagnole P.te, La Loggia, Moncalieri, Nichelino, None, Orbassano, Pancalieri, Piossasco, Piobesi Torinese, Rivalta di Torino, Trofarello, Vinovo, Virle Piemonte, Volvera) e dove sono stati rinnovati i vertici: Cinzia Maria Bosso, sindaco di Orbassano, sarà il portavoce e Stefano Napoletano, sindaco di Trofarello il vice portavoce.

Confermato al vertice della Zona omogenea 5-Pinerolese ( 45 comuni: Airasca, Angrogna, Bibiana, Bobbio Pellice, Bricherasio, Buriasco, Campiglione Fenile, Cantalupa, Cavour, Cercenasco, Cumiana, Fenestrelle, Frossasco, Garzigliana, Inverso Pinasca, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Macello, Massello, Osasco, Perosa Argentina, Perrero, Pinasca, Pinerolo, Piscina, Pomaretto, Porte, Pragelato, Prali, Pramollo, Prarostino, Roletto, Rorà, Roure, Salza di Pinerolo, San Germano C., San Pietro Val Lemina, San Secondo di P., Scalenghe, Torre Pellice, Usseaux, Vigone, Villafranca Piemonte, Villar Pellice, Villar Perosa) il sindaco di Pinasca Roberto Rostagno, mentre il vice portavoce è il sindaco del Comune di Airasca Leopoldo De Riso.

La prossima settimana si completeranno le nomine nelle altre zone omogenee.

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“Fare rete con i Comuni, supportare gli amministratori locali a scambiarsi esperienze e condividere idee e progetti, scoprendo che le esigenze e i temi da affrontare sono gli stessi nelle piccole comunità come nei contesti urbani”: è l’approccio che intende seguire Valentina Cera, la consigliera metropolitana che il sindaco Stefano Lo Russo ha delegato alle politiche giovanili, sociali e di parità insieme alla tutela e promozione delle lingue madri e alla biblioteca storica di Palazzo Cisterna.

Proprio in questi giorni la Città metropolitana sta raccogliendo dai Comuni le progettualità per investire i 233 milioni di euro che il PNRR ha destinato sulla missione 5 per combattere le vulnerabilità sociali: “è un’occasione storica - commenta Valentina Cera - e sono impegnata con i colleghi a massimizzare il risultato per investire tutti i finanziamenti per la ricucitura sociale e la rigenerazione urbana. Le politiche giovanili sono la nostra sfida per costruire il futuro”.

Un futuro che deve sempre tenere conto del nostro passato: “Siamo alla vigilia del 27 gennaio - sottolinea Valentina Cera - e nei Comuni del territorio si commemorano le vittime dell’Olocausto: tengo molto a trasmettere questo messaggio ai nostri giovani, perché la pace e la tolleranza si costruiscono giorno dopo giorno, conoscendo la storia. Ogni giorno è il giorno della memoria”.

“La mia esperienza assessora nel Comune di Nichelino mi ha permesso di avviare una necessaria ed auspicabile rivoluzione culturale sulle tematiche di genere e sull’inclusione giovanile e sociale, che vorrei poter proseguire con ancora più forza da Città Metropolitana. Tutti gli attori che un’amministrazione locale riesce a coinvolgere sono portatori di esigenze, sensibilità e soluzioni che meritano di essere prese in considerazione. Mi impegnerò sul territorio per conoscere esperienze e realtà locali e per elaborare progetti di messa in rete di tutte le esperienze”.

 

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"Durante il periodo bellico, dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, il Comune di Condove  posto sul corridoio di comunicazione internazionale strategico della Valle di Susa, fu soggetto a rastrellamenti, deportazioni e fucilazioni di civili per rappresaglia da parte delle truppe tedesche che determinarono un clima di terrore. La popolazione, sebbene sconvolta dall'inaudita violenza, seppe reagire agli orrori della guerra con coraggiosa determinazione e generoso spirito di solidarietà, in una comune lotta contro il nemico. Splendido esempio di amor patrio e di strenuo impegno per l'affermazione dei principi di democrazia e di libertà. 1943/1945 - Condove (TO)"
Con questa motivazione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - su proposta del Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese - ha conferito la medaglia d'oro al merito civile al Comune di Condove. 
Mercoledì 19 gennaio in Prefettura a Torino si è tenuta la cerimonia (senza pubblico causa covid) durante la quale il Prefetto Raffaele Ruberto ha consegnato l'altissimo riconoscimento alla delegazione di Condove, composta  dall sindaco Jacopo Suppo, la vicesindaca Chiara Bonavero, l’ex sindaca e vicepresidente della sezione ANPI Condove-Caprie Emanuela Sarti, lo storico Giuliano Dolfini autore della documentazione e Danilo Bonavero per ANPI locale. 
"Una giornata storica per Condove" ha commentato con emozione il sindaco Jacopo Suppo. "Questo importantissimo riconoscimento civile rende onore alla memoria dei tantissimi condovesi caduti per la libertà nei mesi cruenti della guerra di Resistenza, gratifica il grande lavoro di conservazione della memoria storica ed è il frutto di un minuzioso lavoro di ricerca svolto da Giuliano Dolfini e dalla sezione Anpi Condove-Caprie “Mario Jannon”, condotto nel 2013". 
Il dossier di candidatura fu discusso e approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale il 6 ottobre 2014 con la sindaca Emanuela Sarti.
"L’attuale situazione sanitaria - spiega Suppo - non ci consente di organizzare manifestazioni pubbliche per condividere questo grande onore con tutta la cittadinanza, ma diamo appuntamento appena possibile a tutta la comunità per apporre insieme la medaglia d’oro sul gonfalone comunale".  
A Condove è attivo il museo storico della Resistenza della Val Susa con annessa biblioteca.

LA FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA AL LINK 

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Superano i 120 milioni di euro le risorse assegnate al territorio metropolitano di Torino nel PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza, che saranno erogati da quest'anno e fino al 2026.
Un budget importante, cui si affiancano altri 113 milioni di euro destinati solo al capoluogo Torino.
"In tutto 233 milioni destinati alla rigenerazione, al rilancio economico, alla ricucitura sociale: un'occasione unica per il rilancio di tutto il Piemonte dalla quale dovremo trarre il massimo vantaggio” commenta il sindaco metropolitano Stefano lo Russo che oggi ufficialmente ha firmato il decreto nel quale sono indicati i termini e le tempistiche del finanziamento per la parte del vasto territorio non compreso nel capoluogo.
“I tempi sono stretti, ma il lavoro non ci spaventa: il confronto con i Comuni, le Unioni di Comuni, le Unioni montane è alla base delle decisioni che Città metropolitana di Torino dovrà inviare al Governo tra due mesi, entro il 16 marzo” aggiunge il sindaco Lo Russo.
“Chiediamo ai colleghi sindaci del territorio un grande sforzo e la massima unità d’intenti: entro il 26 gennaio aspettiamo dagli Enti locali del territorio proposte di progetti con un valore minimo di 5 milioni di euro ciascuno, affinché la Città metropolitana possa comporre due grandi interventi di valore pari almeno a 50 milioni di euro che saranno finanziati”.
Le regole che arrivano da Roma sono chiare, le prescrizioni e i requisiti devono essere rispettati: i progetti integrati di rigenerazione urbana dovranno avere un importo minimo di 50 milioni di euro a pena di inammissibilità.
“Siamo consapevole della difficoltà di aggregare su una linea progettuale unica realtà locali piccole e piccolissime, anche non confinanti tra loro. Tuttavia dopo anni di tagli e sacrifici, ora c’è l’opportunità di creare valore e non possiamo perderla. Siamo convinti che la ripresa del territorio metropolitano di Torino passi attraverso la rimozione delle situazioni di degrado urbanistico e di emarginazione sociale, culturale ed economica” conclude il sindaco Lo Russo.
Nel decreto, si sottolinea che le parole chiave inclusione e coesione saranno declinate attraverso l’eliminazione delle barriere di genere, fisiche, culturali, formative e di contesto socio economico oltre che infrastrutturale, che impediscono la piena partecipazione di tutta la società al processo di modernizzazione e rilancio del Paese.
In particolare il PNRR destina risorse proprio a progetti con valenza sociale e territoriale che vedano protagonisti i Comuni nell’area metropolitana dove le condizioni di disagio sociale e di vulnerabilità sono più diffuse.

L'iter della selezione dei progetti 
L'iter prevede che i Comuni, singoli o associati e le unioni di comuni presentino Progetti Integrati di Rigenerazione Urbana che saranno esaminati da una Commissione tecnica che verrà costituita appositamente. Entro la mezzanotte del prossimo 26 gennaio dovranno essere inviate con pec all’indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it proposte sintetica (il modello a breve online sul sito di Città metropolitana di Torino) con l’idea di progetto, l’elenco degli interventi e la loro collocazione territoriale, i risultati attesi e un primo prospetto del budget suddiviso per annualità.
Dopo una prima verifica da parte della commissione di Città metropolitana di Torino, entro la mezzanotte del prossimo 22 febbraio dovrà essere inviata la proposta completa con tutti gli allegati di dettaglio.
Ogni Comune o unione di comuni potrà presentare una sola proposta progettuale. L'ulteriore confronto con i proponenti dovrà consentire  Città metropolitana di Torino l'invio dei Progetti Integrati di Rigenerazione Urbana al Ministero dell’Interno entro la scadenza del 16 marzo: le proposte selezionate saranno contenute in un decreto del sindaco metropolitano.
Il testo del decreto a breve online sul sito istituzionale www.cittametropolitana.torino.it

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Anche sulle sedi di Città metropolitana di Torino bandiere a mezz'asta nel giorno dei funerali di Stato del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, scomparso a 65 anni dopo una malattia del sistema immunitario.

Tra le numerosissime testimonianze di cordoglio, le parole del vicesindaco di Città metropolitana Jacopo Suppo: "La figura di David Sassoli ha rappresentato i valori europei nella maniera più alta: fratellanza, solidarietà, unità e visione collettiva del futuro. Il grande cordoglio, che la sua improvvisa scomparsa ha generato, testimonia assai bene la grandezza dell'uomo che è stato e l'apprezzamento unanime per il suo modo di intendere le istituzioni come la casa di tutti i cittadini. Muoveremo i nostri passi di amministratori seguendo il sentiero tracciato da Sassoli, consapevoli della tanta strada fatta e di quella che ancora resta da percorre".