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Migrazione al cloud, modelli per l’implementazione di servizi pubblici digitali, accelerazione per l’identità digitale, rafforzamento del sistema di pagamento pagoPA-AppIO: sono queste alcune delle misure destinate alla digitalizzazione dei comuni italiani previste dal Pnrr. Circa tre miliardi di euro messi a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso una serie di bandi di prossima scadenza previsti sull’asse 1, dedicato alla transizione digitale, del Piano. Peri Comuni tuttavia non è sempre facile riuscire a capire come partecipare. Per questo la Regione Piemonte ha dato il via al tour “Piemonte digitale 2023” che dopo aver fatto una prima tappa a Novara è approdato oggi lunedì 4 luglio a Torino, nella sede della Città metropolitana, con l’obiettivo di accompagnare i Comuni nell’accesso ai fondi grazie a una task force che vede coinvolti Torino Wireless e Csi per offrire assistenza si sul piano progettuale che procedurale.
“La presenza oggi degli organi della Regione Piemonte in Città metropolitana è il segnale che si può lavorare insieme” ha detto la consigliera delegata allo sviluppo economico e alla pianificazione strategica Sonia Cambursano, salutando gli assessori regionali Matteo Marnati, Maurizio Marrone e Andrea Tronzano. “La mission della Città metropolitana è promuovere lo sviluppo economico e sociale sull’area vasta e infatti già il Piano strategico, approvato nel 2021, prevede una misura specifica sulla transizione digitale per rendere la pubblica amministrazione sempre più accessibile agli utenti”.
“Tuttavia non sempre i nostri Comuni, piccoli e piccolissimi” ha aggiunto la Consigliera “hanno la capacità di individuare le esigenze di transizione e come realizzarle. Ci vuole un lavoro di rete, che coinvolga il nostro Ente, l’Anci, insieme alla task force regionale, affinché i fondi del Pnrr non solo arrivino ai nostri Comuni, ma siano utilizzati nel modo migliore possibile”.
In effetti sinora solo un terzo dei Comuni dell’area metropolitana ha partecipato ai bandi del Pnrr per la transizione digitale: i tempi sono stretti e il rischio è che i fondi vadano ad altre Regioni e amministrazioni, hanno fatto notare gli assessori regionali Marnati e Tronzano.
Per questo entrerà in gioco il supporto di Torino Wireless e Csi che avranno il compito di fornire ai Comuni l’assistenza sia per la parte progettuale, in quei bandi in cui è prevista, sia quella procedurale, perché molti dei bandi dedicati ai Comuni prevedono l’erogazione di un contributo solo al raggiungimento degli obiettivi.
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Sabato 2 e domenica 3 luglio, dopo due anni di rinvii causati dalla pandemia, la Sezione A.n.a. di Torino, la più antica d’Italia, festeggia finalmente in presenza il centenario: nata il 6 febbraio 1920 nella sede del Circolo Ufficiali in congedo di via Lagrange, la prima sezione d’Italia degli alpini ha raggiunto e superato i cento anni di storia, arrivando a quota 102.
La concomitanza con il 150° anniversario del Corpo degli Alpini e il 70° anniversario della Brigata Alpina Taurinese fanno si che questa grande festa alpina assuma ancor più valore ed importanza.Le celebrazioni cominciano sabato 2 luglio h 9 con il ritrovo in Piazza Castello dei Gonfaloni istituzionali, dei vessilli e dei Gagliardetti dei Gruppi alpini per l’alzabandiera: Dopo la funzione religiosa, l’inaugurazione della Cittadella Militare della Brigata Alpina Taurinense e la deposizione della corona d’alloro al monumento all’Alpino e l’esibizione della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15.30, nelle piazze Castello, Palazzo di Città, Carignano, San Carlo, Vittorio Veneto, Carlo Alberto e in Via Roma, esibizioni itineranti della Fanfara Montenero della Sezione A.N.A. di Torino e di altre formazioni musicali e canore per culminare dalle 20,30 in Piazza Vittorio con il gran finale alle h 22.
Domenica 3 luglio appuntamento in Piazza San Carlo per la sfilata a partire dalle h 10.30: itinerario Piazza San Carlo, Via Roma, Via Po, per concludersi in Piazza Vittorio dove si terrà il cambio della Stecca con il gruppo che ospiterà la festa sezionale 2023.
La chiusura della manifestazione con l’ammainabandiera alle h 17 in piazza Castello con l’esibizione della Fanfara Montenero.
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La Città Metropolitana di Torino ha avviato stamani il confronto con i privati e le associazioni che li rappresentano sui 45 interventi selezionati sul territorio e finanziati con 120 milioni di euro nell’ambito della Missione 5 del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, dedicata all’inclusione e alla coesione sociale. L’incontro ha riguardato le possibilità di investimenti privati collegati agli interventi selezionati e approvati dai Ministeri dell’Interno e dell’Economia e Finanze principalmente nell’ambito del Piano Urbano Integrato "Torino metropoli aumentata. Abitare il territorio".Particolare attenzione è stata dedicata all'illustrazione degli strumenti finanziari a disposizione dei privati per favorire il partenariato e a supporto degli investimenti da attuare sui territori. Con il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e la Consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico Sonia Cambursano, sono intervenuti i tecnici della Città metropolitana, che hanno illustrato il percorso di attuazione degli interventi della Missione 5, i tempi e le modalità di coinvolgimento dei privati.
La Banca Europea per gli Investimenti ha sottoscritto un accordo di finanziamento con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per la creazione di un Fondo di Fondi per un ammontare iniziale di 772 milioni di euro, provenienti dal PNRR e di competenza dei Ministeri del Turismo e dell’Interno. La BEI veicolerà queste risorse alle imprese tramite intermediari finanziari selezionati. La strategia dell’Unione Europea di integrazione tra sostegno a fondo perduto e mobilitazione di capitale privato per progetti e investimenti di interesse pubblico viene attuata attraverso prestiti a basso interesse, garanzie e capitale azionario e altri meccanismi di assunzione di rischio, eventualmente associati all’assistenza tecnica. Per i Piani Urbani Integrati finanziati con la Missione 5 del PNRR il Fondo dei Fondi ha una dotazione di 272 milioni in favore di promotori privati e partenariati pubblico-privato che intendano partecipare o abbiano partecipato ai progetti finanziati dalle Città Metropolitane, promuovano progetti o iniziative coerenti con i progetti e interventi oggetto di finanziamento da parte delle Città Metropolitane. La Direzione centrale per la finanza locale del Ministero dell’Interno emanerà nei prossimi mesi unavviso al pubblico con le modalità e le condizioni di richiesta e accesso da parte dei privati ai prestiti e agli altri strumenti finanziari messi a disposizione.
Il Vicesindaco Suppo ha ribadito la disponibilità della Città Metropolitana a confrontarsi con i privati per diffondere nei diversi territori le informazioni sulle opportunità di investimento collegate ai progetti finanziati dalla Missione 5, poiché, per ogni intervento di rigenerazione urbanistica e sociale (Suppo ha fatto gli esempi del polo logistico di Bussoleno, delle ex Casermette di Usseglio e del teatro Matteotti di Moncalieri), sono ipotizzabili servizi realizzabili e gestibili da imprenditori locali. La Consigliera Sonia Cambursano ha spiegato che l’importanza di un percorso che coinvolga gli amministratori e le forze economiche locali deriva dai requisiti stringenti per l’assegnazione dei fondi PNRR, in termini di progettazione, tempistiche di realizzazione, monitoraggio dei lavori e rendicontazione delle spese.
L’incontro di stamani è stato anche l’occasione per richiamare i prossimi passi del percorso di realizzazione degli investimenti pubblici finanziati dalla Missione 5. È in corso lasottoscrizione dell’accordo tra la Città Metropolitana di Torino e i soggetti attuatori. L’aggiudicazione dei lavori dovrà avvenire entro il 30 luglio 2023, mentre il completamento di almeno il 30% delle opere ha come deadline il 30 settembre 2024, pena la revoca del contributo. I lavori dovranno essere terminati e collaudati entro il 30 giugno 2026.

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Sono almeno 6 milioni le persone che sono state costrette a fuggire dall’Ucraina dall’inizio della guerra, creando un imponente flusso di richiedenti asilo nei Paesi europei.Di questi circa 120mila hanno raggiunto l’Italia e 10mila sono stati accolti in Piemonte, con una mobilitazione che ha visto insieme istituzioni e cittadini e che si è rivelata veloce ed efficace anche grazie alla Direttiva 2001/55/CE sulla protezione temporanea.
Se ne è parlato in occasione della Giornata mondiale del rifugiato lunedi 20 giugno in un incontro che ha avuto come tema “La guerra in Ucraina e il diritto di asilo”, organizzato dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e dalla Città metropolitana di Torino, con il sostegno di UNCHR. Un’occasione per analizzare gli effetti che la guerra in Ucraina ha avuto sul sistema di accoglienza dei profughi in Europa, ma con un occhio alle sfide future per l’accoglienza di chi si trova costretto a lasciare non solo la propria casa ma anche il proprio paese.
Diego Dalla Verde, capogabinetto della Prefettura di Torino, ha portato i saluti del Prefetto, sottolineando l’importanza di aver dedicato in occasione della Giornata del rifugiato una particolare attenzione alla questione Ucraina, che genera e genererà anche nei prossimi mesi importanti ricadute sui flussi migratori in Europa e anche complesse ricadute socioeconomiche.
Valentina Cera, consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino, ha spiegato la Città metropolitana deve avere sul tema delle migrazioni un ruolo divulgativo: “Può cercare di provocare quella rivoluzione culturale contro il pregiudizio. I Comuni del nostro territorio fortunatamente hanno reagito bene e hanno dimostrato una grande capacità di accoglienza nei confronti degli ucraini, ma dobbiamo lavorare ancora molto perché la capacità di inclusione investa tutti i rifugiati, indipendentemente dal paese da cui arrivano”.
Laura Cassio, presidente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino, ha ricordato che la Direttiva sulla protezione temporanea è una disposizione che consente ai richiedenti asilo di restare sul territorio di accoglienza per un periodo di tempo limitato, potendo così rientrare nel proprio paese appena le condizioni lo rendono possibile. Lo status di rifugiato invece implica il divieto di rientro nel paese da cui si fugge”
Il territorio metropolitano, e più in generale l’Italia, ha reagito molto bene a questo nuovo flusso migratorio, come ha raccontato Tetyana Volos del Consolato onorario dell’Ucraina in Piemonte: “La guerra nel Donbass in realtà è cominciata nel 2014, e ci sono stati oltre due milioni di sfollati, però diretti verso l’interno del paese. Oggi assistiamo invece a un forte flusso verso gli altri paesi europei. Noi siamo un Consolato onorario, di solito organizziamo eventi culturali e curiamo rapporti commerciali, in questo caso per aiutare i nostri connazionali abbiamo dovuto organizzarci e far fronte a moltissimi problemi burocratici, di assistenza su una moltitudine di fronti. Per fortuna le istituzioni sono state altrettanto rapide ed efficaci a rispondere. E poi c’è stata una grande solidarietà da parte di tutti i cittadini, non solo quelli ucraini già residenti”.
La risoluzione della guerra in Ucraina non sembra avere tempi brevi, ma il vero problema è la crescita esponenziale dei conflitti nel mondo. Nel 2021 si potevano contare già circa 90milioni di rifugiati nel mondo " ha spiegato Elena Atzeni della Unhcr. “Negli ultimi dieci anni sono raddoppiati i conflitti” e se la stragrande maggioranza dei rifugiati sfolla in altre parti del proprio paese e o al massimo nei paesi confinanti, con la speranza di tornare a casa il prima possibile, cresce la quota di coloro che cercano rifugio verso paesi terzi in cerca di una nuova vita, perché il ritorno non è in alcun modo unba soluzione percorribile”.
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Secondo dati aggiornati, almeno 6 milioni di persone sono state costrette a fuggire dall’Ucraina dall’inizio della guerra, così creando un imponente flusso di richiedenti asilo nei Paesi europei.Lunedi 20 giugno in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato la Città metropolitana in collaborazione con la Commissione territoriale di Torino e il sostegno di UNHCR analizzerà gli effetti che i tragici eventi in Ucraina hanno determinato sul sistema-asilo in Europa e più direttamente in Italia. Il convegno si terrà nella sala del 15 piano della sede di corso Inghilterra 7 a partire dalle ore 9.30.
Interverranno tra gli altri Valentina Cera consigliera di Città metropolitana di Torino, Silvio Magliano consigliere regionale del Piemonte, Laura Cassio presidente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino, Tetyana Volos del Consolato onorario dell’Ucraina in Piemonte.
Del ruolo dell’UNHCR tra protezione e nuove sfide parlerà Elena Atzeni mentre de lavoro della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale prima e dopo la guerra in Ucraina parlerà Michele Carretti; le conseguenze socio economiche ed ambientali a livello internazionale del conflitto in Ucraina saranno affrontate da Claudio Mandrino e del diritto di asilo tra eredità progettuali e nuovi scenari di emergenza parlerà Miriam Carretta della Pastorale Migranti Torino.
Modera Giovanni Firera.
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Dopo l'approvazione del Piano Urbano Integrato "Torino metropoli aumentata. Abitare il territorio" da parte del Ministero dell'Interno e del Ministero dell'Economia e delle Finanze e l'assegnazione del finanziamento sulla missione 5 del PNRR dedicata a inclusione e coesione sociale, la Città metropolitana di Torino si confronta - in presenza e online - con i privati per illustrare i 45 interventi selezionati e finanziati per un totale di 120 milioni di euro e le possibilità imprenditoriali collegate gli interventi approvati (dettaglio dei progetti territoriali approvati sulla missione 5: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/pnrr/missione-5 ).Appuntamento martedì 21 giugno ore 10 nella sala del XV piano della Città metropolitana in corso Inghilterra 7.
Particolare attenzione verrà dedicata all'illustrazione degli strumenti finanziari a disposizione dei privati per favorire il partenariato e a supporto degli investimenti da attuare sui territori.
Con il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e la consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico Sonia Cambursano, interverranno i tecnici di Città metropolitana per illustrare il percorso di attuazione degli interventi, tempistiche e modalità di coinvolgimento dei privati.
Prenotazioni a sviluppo@cittametropolitana.torino.it
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Nonostante le criticità attuali, l’Italia può tornare ad essere un Paese competitivo, in cui il Piemonte e in particolare il territorio della Città Metropolitana di Torino possono agire come motori dello sviluppo economico e sociale: è un messaggio positivo quello che il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ha voluto lanciare oggi pomeriggio incontrando nell’auditorium della sede di corso Inghilterra i colleghi che hanno partecipato alla Conferenza metropolitana, la prima del nuovo mandato amministrativo.Lo Russo ha sottolineato la rappresentatività territoriale del Consiglio eletto nel dicembre scorso e rivendicato la scelta di aprire ai Comuni del territorio metropolitano ampie possibilità per partecipare all’assegnazione del fondi della Missione 5 del PNRR. Ha poi ricordato che altre missioni del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e la disponibilità di risorse nazionali ed europee possono offrire ottime occasioni per lavorare alla ripartenza dello sviluppo economico e sociale del territorio.
Dal Sindaco metropolitano è venuto un appello ai colleghi amministratori affinché cresca la capacità di fare sistema e lavorare sinergicamente nelle Zone omogenee per elaborare progetti di sviluppo e candidarli ai finanziamenti nazionali ed europei. “Le Zone omogenee, - ha ricordato il Sindaco metropolitano – sono nate per consentire ai singoli Comuni di creare una massa critica e contare di più. Credo molto nella capacità di mettersi insieme e di rappresentare insieme i propri interessi a livello nazionale. Se si va in ordine sparso a Roma a chiedere risorse si perde. Vincono i territori che sono compatti”. A questo proposito, Lo Russo ritiene importante che gli amministratori della Valle di Susa avvino un’interlocuzione con il Presidente dell’Osservatorio sulla TAV, Corrado Maugeri, su temi come le opere di accompagnamento e la progettazione della tratta nazionale della Torino-Lione. “La Zona omogenea 6 Valli di Susa e Sangonepuò giocare una partita importante per gestire i fondi e la Città Metropolitana può essere un importante facilitatore di tale interlocuzione” ha affermato il Sindaco metropolitano, che ha anche sottolineato l’esigenza di mantenere una concordia e una collaborazione istituzionale con la Regioneche, al di là degli schieramenti politici, sta già dando buoni frutti.
A giudizio del Sindaco metropolitano gli amministratori locali devono impegnarsi a superare le contrapposizioni e a fare massa critica anche nella gestione dei servizi pubblici, affidata a player che, come l’Iren, sono nati dall’aggregazione di aziende municipalizzate e hanno assunto dimensioni e rilevanza nazionali. La stessa impostazione può essere utile per la promozione turistica del territorio dell’unica Città metropolitana alpina italiana confinante con uno Stato estero, ad esempio nel momento in cui la Regione Piemonte decide la distribuzione delle risorse per l’innevamento programmato nelle stazioni sciistiche.

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Un luogo in cui l’attenzione ai temi sociali e ai soggetti deboli si concretizzerà in azioni concrete e in cui, grazie alle comunità e agli imprenditori locali, si rinsalderà il legame tra l’area metropolitana torinese e le vallate alpine che le fanno da corona; uno spazio in cui l’approccio metromontano dell’attuale amministrazione della Città Metropolitana di Torino si concretizzerà in progetti di montagna-terapia, aggregazione sociale e culturale, coltivazione didattica,formazione, valorizzazione delle eccellenze locali, informazione eaccoglienza turistica attenta alla salvaguardia dell’ambiente.Il progetto è uno dei 45 che la Città ha selezionato e vedrà finanziati sulla Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un importo di 1,9 milioni di euro. Lo studio di fattibilità del recupero delle Casermette “Rocciamelone”è statoillustrato stamani ad Usseglio dall’architetto Loredana Iacopino e dal professor Antonio De Rossi del Politecnico di Torino.Quella che si è tenuta ad Usseglio è la prima di una serie di presentazioni dei progetti selezionati dalla Città Metropolitana e finanziati sulla Missione 5 del PNRR.
Come ha sottolineato nel suo intervento il Vicesindaco metropolitano, ad Usseglio si vedranno i risultati di una precisa scelta compiuta nei mesi scorsi dall’amministrazione metropolitana, che ha selezionato 45 progetti rispondenti ad esigenze molto sentite nei più diversi territori della Città Metropolitana più grande d’Italia, l’unica confinante con uno Stato estero e l’unica in cui sono compresenti una metropoli e un articolato sistema di città, paesi, aree rurali e montane. Il Vicesindaco metropolitano ha inoltre sottolineato che il PNRR può essere un’occasione importante per valorizzare le spinte innovative provenienti dai territori e aiutare le persone, le imprese e le comunità a fare rete per valorizzare le risorse naturali e tutelare il territorio.
Nei prossimi mesi dovrà essere individuato un soggetto privato - che potrà anche derivare dall’aggregazione di più soggetti - che assumerà la gestione del complesso e definirà nel dettaglio il progetto di utilizzo delle ex Casermette, oggetto del seminario che si è tenuto oggi pomeriggio per confrontare le differenti ipotesi.
Il complesso delle ex Casermette Rocciamelone si estende su un’area di oltre 7.000 metri quadrati ed è composto da sei edifici, per una superficie coperta totale di circa 1.600 metri quadrati. Le costruzioni risalgono alla fine degli anni ‘30 del XX secolo, sono in buono stato di conservazione e si prestano a differenti riutilizzi. L’area ha il vantaggio di avere una doppia accessibilità, che rende possibile suddividere la ristrutturazione in più lotti. Gli edifici si affacciano su di uno spazio verde che, a sua volta, si presta ad essere utilizzato per diverse attività all’aria aperta.
L’operazione ex Casermette di Usseglio scaturisce dalla comunione d’intenti tra Comune di Usseglio, Unione Montana Alpi Graie, Città Metropolitana di Torino, UNCEM, GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. I soggetti pubblici hanno deciso di dare vita ad una cabina di regiaper governare un progetto strategico che punta a creare un vero e proprio hub metromontano centrato su due assi strategici, legati il primo all’educazione e alla formazione e il secondo alla funzione della montagna per la promozione del benessere sociale e psicofisico. Le attività prettamente turistiche potrebbero insediarsi in spazi per la cui ristrutturazione occorrerà trovare risorse ulteriori rispetto a quelle del PNRR.

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Venerdì 10 giugno a partire dalle 10, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Caluso, è in programma una cerimonia in ricordo delle vittime dell'incidente del 10 giugno 1992, in cui persero la vita il macchinista Mauro Guscelli e altri cinque viaggiatori. La cerimonia, organizzata dall’Associazione Nazionale Ferrovieri del Genio in collaborazione con il Comune di Caluso, la Regione Piemonte, la Città metropolitana di Torino e l’Istituto Piero Martinetti, commemorerà anche il quarto anniversario dell'incidente ferroviario al passaggio a livello di Aré, in cui morirono il macchinista Roberto Madau e l’accompagnatore del trasporto eccezionale che rimase incastrato sui binari.Alle 10,15 è prevista la posa di una corona al binario 1, mentre alle 11 la cerimonia si concluderà con la celebrazione della Messa in suffragio dei defunti.
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La Città metropolitana di Torino ha pubblicato un bando per l’assunzione tramite contratto di formazione lavoro della durata di 12 mesi di 50 nuove unità di personale con il profilo professionale di Istruttore amministrativo o contabile(cat. C – posizione economica C1).La scadenza di presentazione telematica delle domande è entro le ore 12.00 del giorno 23 giugno 2022:
La domanda va presentata esclusivamente attraverso la piattaforma informatica ed è indispensabile esser in possesso dello Spid.
Per il dettaglio dei bandi e per le domande di presentazione:
http://trasparenza.cittametropolitana.torino.it/bandi-di-concorso
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