I NOSTRI COMUNICATI

 

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Grandi infrastrutture

Ha avuto un seguito l’incontro sul futuro del sistema autostradale piemontese, che si è tenuto il 26 novembre scorso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Al tavolo convocato dal Ministero la Città Metropolitana di Torino, le Province di Alessandria, Vercelli, Asti, Piacenza e Pavia avevano fatto il punto sul quadro delle esigenze di interventi sulla viabilità provinciale collegato alla predisposizione del bando per la gestione del sistema autostradale piemontese.
Già nel gennaio 2018 la Città Metropolitana di Torino, a seguito di svariati incontri tecnici tra Ministero, Regione Piemonte ed AIPO, aveva stilato una lista di interventi programmati, legati al rinnovo della concessione autostradale sul territorio piemontese, sulla base dei criteri tecnici ed economici espressi dagli uffici del Ministero.
Durante l'incontro i tecnici del MIT avevano spiegato che le esigenze espresse dagli Enti di area vasta erano state suddivise in due categorie: da un lato le indicazioni strettamente connesse alla messa in sicurezza delle infrastrutture oggetto di bando, cioè la Tangenziale torinese, la Torino Pinerolo, la Bretella di Santhià, la Torino-Ivrea e la Torino-Piacenza (elemento base del bando di concessione); dall’altro gli interventi funzionalmente connessi al sistema autostradale ma non specificamente legati ad interventi di messa in sicurezza. Per i primi il Ministero ha assicurato l'inserimento e la realizzazione nell'ambito del bando di concessione, mentre per i secondi c’è l'impegno a chiedere al futuro concessionario autostradale lo sviluppo della progettazione di fattibilità tecnico-economica. Successivamente queste opere saranno finanziate a seconda delle disponibilità complessive.
Nel contempo gli uffici del MIT hanno comunicato la possibilità di procedere ad una revisione e/o integrazione all'elenco già agli atti. A seguito di un incontro con gli amministratori locali, il Consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici, Fabio Bianco, ha pertanto trasmesso al Ministero e all’Assessorato al Trasporti della Regione Piemonte le esigenze già segnalate e analizzate a Roma il 26 novembre e le nuove necessità, dettate talvolta da previsioni di trasformazioni del territorio pianificate nel periodo intercorso fra l'avvio della procedura e la pubblicazione del bando. L’elenco delle esigenze allegato alla lettera spedita da Bianco al Ministero e alla Regione ricomprende le opere già segnalate come necessarie nel gennaio 2018 ed evidenzia le nuove esigenze emerse. “Esprimiamo soddisfazione per la collaborazione messa in campo dagli amministratori locali, che ci hanno trasmesso in tempi brevi le esigenze delle loro comunità” sottolineano il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e il Consigliere delegato Fabio Bianco.

L’ELENCO DELLE OPERE CONNESSE ATTESE DAL TERRITORIO TRASMESSO AL MINISTERO DEI TRASPORTI E DELLE INFRASTRUTTURE

- risanamento di scavalchi, sovrappassi, sottopassi e ponti della viabilità provinciale che interferisce con la rete autostradale. Trasformazione dei cavalcavia in ponti di prima categoria (NTC 208) e infrastrutture di categoria C. Controlli tecnici ed interventi di adeguamento normativi su tutti gli altri cavalcavia. Adeguamento idraulico e strutturale del ponte sulla Dora Baltea all’uscita del casello di Quincinetto (collegamento tra la Strada Provinciale 69 e la Statale 26
- adeguamento dello svincolo tra Provinciale 589 e Provinciale 161 e adeguamento della 589
- adeguamento della circonvallazione di Pinerolo sulla Provinciale 23, dall’innesto con l’autostrada A55 alla località Abbadia
- collegamento fra la Provinciale 69 di Quincinetto e la Provinciale 565 Pedemontana
- demolizione e ricostruzione del ponte sul rio Ribes al km 2+600 dell’ex Statale 565 (ora Provinciale)
- opere viarie di connessione tra il sistema tangenziale di Torino e la Provinciale 11 in zona Pescarito
- adeguamento e ammodernamento di ingressi e uscite autostradali: svincoli di Volvera sulla Provinciale 141 e di None sulla Provinciale 139; uscita Scarmagno con rotatoria sulla Provinciale 5; sistemazione dell’uscita di Albiano con rotatoria sulla Provinciale 80; ricognizione tecnica e interventi di adeguamento normativo su tutti gli altri svincoli
- soppressione e definitiva eliminazione della barriera di Beinasco sull’autostrada Torino-Pinerolo
- valutazione della soppressione delle barriere di Settimo Torinese, di Bruere e Vadò-Trofarello sul sistema della Tangenziale torinese
- completamento del collegamento tra il sottopasso delle Provinciali 500 e 40 e la viabilità connessa al casello di Volpiano
- adeguamento dello svincolo di Volpiano, con risistemazione della rotatoria sulla Provinciale 40 e valutazione del ricollocamento in corrispondenza della Provinciale 40
- realizzazione dello svincolo-casello di Romano Canavese in uscita dalla bretella autostradale Ivrea-Santhià sulla Statale 26 e valutazione sul sistema tariffario dei vicini caselli di Scarmagno, Ivrea e Albiano
- collegamento tra la Provinciale 40 di San Giusto e la 82 di Montalenghe, Variante al Comune di Foglizzo
- interconnessione tra il sistema autostradale e la ferrovia a Moncalieri
- Nodo idraulico di Ivrea
- adeguamento e nuovo manufatto di attraversamento del torrente Orco e dei rilevati di accesso
- completamento delle barriere antirumore nella zona nord di Santena
- realizzazione di uno svincolo fra le uscite 2 e 3 del raccordo autostradale Torino-Caselle sulla Provinciale 12
- svincolo di uscita a San Benigno Canavese e raccordi con le Provinciali 40 e 87
- revisione del sistema tariffario della tratta Torino-Quincinetto dell’autostrada A5 Torino-Aosta
- valutazione della soppressione della barriera di Carmagnola sull’autostrada A6 Torino-Savona
- circonvallazione di Leinì
- connessione tra l’autostrada A5 Torino-Aosta e Strada Cebrosa
- potenziamento del parcheggio di interscambio nei pressi dell’uscita di San Giorgio Canavese sull'autostrada A5 Torino-Aosta
- realizzazione della Tangenziale Est di collegamento tra gli svincoli di Santena e Settimo e la Provinciale 500
- interventi di risanamento acustico
- verifica statica ed eventuale risanamento strutturale dei sovrappassi della Via Vecchia Chieri e di Via delle Cappellette.

Grandi infrastrutture

Torniamo a casa sicuramente con qualche informazione in più ma con le incertezze sulle opere. È comunque positiva la disponibilità del MIT a prendere in considerazione nuovi progetti”: questo il commento del Vicesindaco metropolitano Marco Marocco al termine dell’incontro sul futuro del sistema autostradale piemontese, che si è tenuto al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Al tavolo convocato dal Ministero erano presenti, oltre alla Città Metropolitana di Torino, le Province di Alessandria, Vercelli, Asti, Piacenza e Pavia. Il capostruttura del Ministero incaricato della predisposizione del bando per la gestione del sistema autostradale piemontese ha confermato che sono state prese in esame le esigenze espresse dagli Enti di area vasta, suddivise in due categorie: da un lato i progetti inerenti le infrastrutture oggetto di bando, cioè la Tangenziale torinese e la Torino-Piacenza; dall’altro i progetti poco o molto poco pertinenti al bando. “I primi sono stati inseriti già in questa prima fase di predisposizione del bando che scadeva il 18 novembre e troveranno copertura economica attraverso il pedaggiamento: ad esempio il completamento del Nodo idraulico di Ivrea” precisa il Vicesindaco Marocco. Per quanto riguarda i progetti meno pertinenti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti allegherà alla lettera di invito ai potenziali partecipanti al bando l’elenco di quelle per le quali il concessionario dovrà procedere alla progettazione preliminare di fattibilità. Successivamente queste opere saranno finanziate a seconda delle disponibilità complessive. “Ad oggi, - precisa ancora Marocco - non abbiamo certezze sulla copertura finanziaria di queste opere, ancora tutta da valutare da parte dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e del Ministero”.
Il Ministero ha fissato nel 15 dicembre il termine ultimo entro il quale la Città Metropolitana di Torino e le Province di Alessandria, Vercelli, Asti, Piacenza e Pavia potranno presentare altri nuovi progetti da valutare. “Ho comunque proposto un meccanismo economico compensativoche dovrebbe scattare quando il concessionario dovrà deviare il traffico sulle strade secondarie, anche se questa è una condizione che non può essere prevista nel bando. Tra le poche notizie positive certe che abbiamo appreso oggi c’è il fatto che è alla firma del Ministro Paola De Micheli il Decreto per il ritorno all’ANAS di molte strade provinciali che erano passate alle Province una quindicina di anni orsono” conclude Marocco.

Grandi infrastrutture

Al termine della seduta del 31 luglio il Consiglio metropolitano ha incontrato lAssessore regionale ai trasporti e infrastrutture, Marco Gabusi, per affrontare il tema del rinnovo delle concessioni sul sistema autostradale torinese, comprendente la Tangenziale e la Torino-Piacenza. La Sindaca Chiara Appendino, l’assessore Gabusi, il Consigliere metropolitano delegato alle grandi infrastrutture Antonino Iaria, i capigruppo del Movimento 5Stelle Dimitri De Vita, della Lista civica per il territorio Paolo Ruzzola e della lista Città di città Roberto Montà, i Consiglieri della lista Città di città Monica Canalis e Maurizio Piazza hanno convenuto sulla necessità di un’azione congiunta con cui Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torinofacciano presente al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture le esigenze del territorio.
Da tempo le forze politiche rappresentate nel Consiglio metropolitano hanno convenuto all’unanimità sull’auspicio che venga scorporata la concessione della Tangenziale da quella della Torino-Piacenza; anche per il pericolo che il mancato rinnovo della concessione all’ATIVA faccia venir meno per la Città metropolitana le risorse derivanti dai dividendi che la società partecipata versa all’Ente di area vasta; risorse che vengono ogni anno investite per la manutenzione e il miglioramento della viabilità provinciale. L’assessore Gabusi ha ribadito che la Regione Piemonte intende portare la voce dei territori nel confronto con il governo su di un rinnovo delle concessioni, slittato a fine anno. “Unità territoriale ed unanimità politica devono essere il punto di forza su cui far leva per indirizzare le scelte del Ministero. – ha sottolineato l’assessore Gabusi - Oggi abbiamo messo un importante punto fermo dal quale non si torna indietro. Le concessioni autostradali rappresentano un nodo cruciale della gestione del territorio, poiché determinanti per l’intero sistema trasportistico e di mobilità regionale e locale. Anche se il tema delle concessioni è di pertinenza del Governo centrale, è importante che le linee guida della gara siano espressione del territorio stesso e siano condivise tra i soggetti interessati. Abbiamo avviato un percorso da realizzare insieme portando l’attenzione sulla centralità dei territori nelle decisioni che li riguardano, elemento centrale per la Regione Piemonte in direzione dell’autonomia locale”.
L’assessore Gabusi e la Sindaca Appendino hanno convenuto sull’esigenza di convocare a partire dall’inizio di settembre un tavolo di coordinamento tra la Regione e la Città Metropolitana, per elaborare una serie organica di proposte su temi come l’ipotesi di un affidamento di tratte autostradali in concessione per una gestione in house ad una società di cui potrebbero far parte Regioni ed Enti locali piemontesi, lombardi ed emiliani.

Grandi infrastrutture

La Regione Valle d’Aosta ha approvato, la scorsa settimana, il programma strategico degli interventi per modernizzare la rete ferroviaria e rendere efficiente il sistema integrato dei trasporti pubblici.

Fra gli interventi considerati significativi, il documento valdostano prende in considerazione anche la “Porta del Canavese”: “Il progetto di realizzazione di una stazione a Chivasso sulla linea Alta velocità Torino-Milano, in corrispondenza dell’intersezione con la linea Aosta/Chivasso, è stato avanzato e sostenuto negli ultimi anni da associazioni ed Enti locali piemontesi come iniziativa idonea ad avere un nuovo accesso alla rete dell’Alta velocità ferroviaria a favore delle comunità del Canavese, del Monferrato e anche della Valle d’Aosta” si legge nel Programma strategico. Si tratta di un’iniziativa che darebbe ai valdostani un accesso più veloce alla rete AV e ridurrebbe in modo significativo i tempi di percorrenza per Milano. S può ritenere che tale intervento, comunemente denominato “Porta del Canavese-Monferrato”, potrebbe avere effetti positivi per l’accessibilità del territorio regionale”.

Il documento prosegue rilevando che il progetto per la “Porta del Canavese” dovrebbe porre attenzione alla salvaguardia del servizio regionale e pendolare valdostano e cercare con esso la massima sinergia.

Già nell’incontro avuto ad aprile al Ministero la Città metropolitana” ha fatto notare il vicesindaco Marco Marocco “aveva rilevato l’importanza delle ricadute che quest’opera avrebbe non solo sul nostro territorio ma anche nel vicino Monferrato e in Valle d'Aosta, con ricadute sullo sviluppo turistico e sul contrasto alla crisi demografica. A sostegno della necessità di fare di Chivasso il nodo di interscambio tra linea ad alta Velocità, ferrovie regionali e assi stradali ed autostradali, ora è sancito anche dall’approvazione del Piano strategico regionale valdostano”

Grandi infrastrutture

Quale impatto avrà sul traffico la costruzione della stazione ferroviaria SMF5 di Orbassano per i comuni che utilizzano Strada San Luigi? È una preoccupazione più volte ribadita dai consiglieri comunali di Rivalta e che deve ottenere risposte circostanziate.

Per avere un quadro chiaro della situazione la Città metropolitana di Torino, ha ricordato la scorsa settimana il consigliere metropolitano delegato alle Grandi infrastrutture, aveva chiesto approfondimenti sul progetto a RFI, promotrice del progetto della stazione, che saranno oggetto di un prossimo incontro. Al momento non esiste un piano di cantierizzazione specifico – intervento che probabilmente non partirà prima del secondo semestre del 2020-, ribadiscono il vicesindaco e  il consigliere metropolitano, e questo dovrà comunque essere preventivamente condiviso e autorizzato dalla Città metropolitana di Torino.

Grandi infrastrutture

La Città metropolitana di Torino segue con impegno l'iter per l'avvio del primo lotto della variante est di Carmagnola, opera pubblica molto attesa sul territorio per collegare il casello di Carmagnola sulla A6 Torino Savona con la bretella sud già realizzata da Anas.
Per dare il via ai lavori entro il 2021 che costeranno 8,5 milioni di euro è stata predisposta una convenzione tra Ministero delle Infrastrutture con Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Comune di Carmagnola e la società Autostrada dei Fiori spa: la Città metropolitana ha già ratificato nell'ultima seduta del Consiglio metropolitano, lo scorso 20 marzo, lo schema di convenzione.
L'atto però è sempre stato subordinato dal Ministero all'aggiornamento della concessione con la società Autostrada dei Fiori spa per la gestione della tratta autostradale, che contiene al suo interno anche il piano finanziario di opere da realizzare, compreso l'intervento a Carmagnola per la parte di loro competenza: lo scorso 18 gennaio infatti il direttore generale del Ministero delle infrastrutture dott Morisco ha inviato una lettera in tal senso all'Autostrada dei fiori spa.

Grandi infrastrutture

Il progetto della stazione di interscambio nel nodo di Chivasso tra linea ad alta Velocità, ferrovie regionali e assi stradali ed autostradali, conosciuto come "Porta Canavese-Monferrato"  è stato al centro di un incontro tecnico di approfondimento al Ministero dei Trasporti e Infrastrutture con RFI e la Città metropolitana di Torino, rappresentata dal vicesindaco metropolitano

Al centro dell'incontro, l'esame dello studio commissionato da Regione Piemonte all’associazione LINKS e a RFI e la documentazione prodotta dalle associazioni locali "Identità Comune" e "Sempre Avanti" di Chivasso: ne è emersa la necessità che lo studio tecnico di Regione Piemonte venga integrato con approfondimenti quali il dimezzamento del tempo nel collegamento Canavese/Monferrato-Milano, l’integrazione fra i diversi mezzi di trasporto e l’accessibilità che la stazione offre verso Canavese/Monferrato/Valle d’Aosta e viceversa.

Come ha sottolineato la Città metropolitana di Torino, si tratta di aspetti socio economici rilevanti per l'impatto che l’opera avrà sul territorio metropolitano, ma anche nel vicino Monferrato ed in Valle d'Aosta con ricadute sullo sviluppo turistico e sul contrasto alla crisi demografica.

Il dialogo diretto di Città metropolitana di Torino con il Ministero dei trasporti ed infrastrutture consente di riavviare fin da subito un calendario di incontri per affrontare aspetti  importanti collegati alle fasi di  realizzazione dell’opera,  ma anche temi ugualmente urgenti collegati allo stralcio della concessione per la tangenziale di Torino dal bando unico sulle autostrade: sarà al centro di un incontro dedicato e già convocato al Ministero per il prossimo 7 maggio.

Grandi infrastrutture

La soppressione del Casello di Beinasco, sollecitata dal presidio che si svolge fra oggi e domani, è da tempo all’attenzione della Città metropolitana di Torino. Già nel 2017 l’ente di area vasta aveva partecipato a incontri presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per l’avvio dell’iter di predisposizione degli atti riguardanti il nuovo bando per la concessione dei tratti autostradali e in quell’occasione era stata avanzata la richiesta di approfondire gli impatti relativi ai caselli presenti sulla rete e in particolare lanalisi sulla Barriera di Beinasco, con la richiesta di esaminare e valutare la possibilità di una ricollocazione. In quello stesso anno tuttavia il Consiglio metropolitano e la Conferenza dei sindaci avevano approvato una mozione che chiedeva alla Regione Piemonte di intervenire affinché la gestione del sistema tangenziale autostradale di Torino, che comprende la tangenziale, la diramazione Torino-Pinerolo e l'autostrada Torino-Quincinetto, venisse affidata alla Città metropolitana attraverso società in house.

Ora il governo sta nuovamente valutando quest’ipotesi, e questo, secondo il consigliere metropolitano delegato alle grandi infrastrutture della Città metropolitana di Torino, consentirà di gestire la tariffazione con soluzioni più efficaci ed economiche, per esempio differenziando le tariffe per le diverse categorie -residenti, turisti, etc.- e in modo da convogliare il traffico sulle arterie più veloci.

Un tema a cui si ricollega anche la richiesta dei del Consiglio comunale di Rivalta di un incontro con la Città metropolitana sulla nuova stazione ferroviaria di Orbassano (SMF5), che, secondo il consigliere metropolitano delegato, potrà avvenire solo dopo un confronto fra la Città metropolitana e Rfi, promotrice del progetto della stazione, in modo da verificare eventuali modifiche alle soluzioni già portate all’attenzione della Città metropolitana.

Grandi infrastrutture

L’Agenzia per lo svilupppo del Canavese organizza lunedì 18 marzo alle 11 presso il Salone pluriuso di Strambinello (piazza IV Reggimento alpini) un incontro dedicato a fare il punto sullo stato dell’arte delle infrastrutture nel Canavese.

Prenderanno parte Marco Angelo Corzetto sindaco di Strambinello; Fabrizio Gea, presidente dell’Agenzia per lo sviluppo del Canavese; Luigi Sergio Ricca, presidente della Commissione Infrastrutture dell’Agenzia per lo sviluppo del Canavese; Antonio Iaria, consigliere delegato alle Infrastrutture e ai lavori pubblici della Città metropolitana Torino; Dimitri De Vita, consigliere delegato allo sviluppo economico e alle attività produttive della Città metropolitana di Torino; Francesco Balocco, assessore alle Infrastrutture e alle opere pubbliche della Regione Piemonte; Gianna Pentenero, assessore al lavoro della Regione Piemonte.

Grandi infrastrutture

Il Consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici e infrastrutture, Antonino Iaria, risponde ad una richiesta di chiarimenti pubblicata il 28 agosto scorso nel blog “Informambiente Orbassano” e intitolata “Casello di Beinasco. Osservazioni non pervenute”. Il responsabile del blog chiedeva sostanzialmente se è vero che la Città Metropolitana di Torino e i Comuni interessati alla questione dell’eventuale soppressione del casello di Beinasco sull’autostrada Torino-Pinerolo (Beinasco, Orbassano, Rivalta, Piossasco, Volvera, None) non hanno fatto pervenire in tempo utile le loro osservazioni nell’ambito di una consultazione indetta dall’Autorità di regolazione dei trasporti per la definizione dello schema di concessione relativo ad alcune tratte autostradali tra cui la Tangenziale di Torino e la Torino-Pinerolo.
Il Consigliere Iaria spiega che “la Città Metropolitana di Torino si è fatta parte attiva nell’ambito dei tavoli tecnici ministeriali e regionali dedicati alla predisposizione della nuova concessione del sistema autostradale A5 Torino-Ivrea-Quincinetto, della A4/A5 Ivrea-Santhià, del sistema Tangenziale di Torino, della diramazione Torino-Pinerolo e della A21 Torino-Alessandria-Piacenza. Lo abbiamo fatto tenendo presenti le istanze del territorio, oggetto di una mozione approvata nella seduta del Consiglio Metropolitano del 29 dicembre scorso. Il tema del rinnovo delle concessioni autostradali è anche oggetto di un confronto iniziato nel mese di luglio nella III Commissione del Consiglio metropolitano. La discussione proseguirà nel mese di settembre”.
“Nel mese di maggio, - precisa Iaria - si sono svolti due incontri convocati presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nei giorni 12 e 29. Erano presenti, oltre ai funzionari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Regione Piemonte (Assessorato ai Trasporti), dell’Autorità di Bacino del Fiume Po e della Città Metropolitana di Torino. Gli Uffici del Ministero hanno informato i rappresentanti degli Enti locali dell’avvio dell’iter di predisposizione degli atti riguardanti il nuovo bando per la concessione dei tratti autostradali. Sulla base delle indicazioni ricevute, si è discusso e analizzato un primo ipotetico elenco di interventi infrastrutturali, da inserire come condizione nel nuovo bando a carico del concessionario e rientranti nelle specifiche indicate dai tecnici ministeriali”. Il Consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici e infrastrutture precisa inoltre che “stanti le istanze pervenute dal territorio, è state evidenziata da parte del nostro Ente la necessità di approfondire gli impatti relativi ai caselli attualmente presenti sulla rete. Nello specifico è stata richiesta l’analisi sulla Barriera di Beinasco, con la richiesta di esaminare e valutare la possibilità di una ricollocazione. Il 5 luglio la Regione Piemonte ha inoltrato al competente Ministero delle Infrastrutture e Trasporti l’elenco degli interventi ipotizzabili e le istanze raccolte dal territorio”.