I NOSTRI COMUNICATI

 

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Reano, Celestino Torta, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Il “Venerdì dal Sindaco” è un’occasione per conoscere le peculiarità dei piccoli centri del territorio della Città Metropolitana di Torino, comprendere le emergenze e i piccoli e grandi problemi quotidiani con cui si confrontano i Sindaci, scelti dai loro concittadini per amministrare comunità montane e rurali a torto considerate marginali; realtà in cui la politica è volontariato puro.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30 con repliche la domenica alle 18,45 e il lunedì alle 20,40.
Nell’ultimo numero della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Reano; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/

UNA TAPPA NELL’ANFITEATRO MORENICO DI RIVOLI

Reano ha 1800 abitanti e si trova nell’Anfiteatro morenico di Rivoli, fra i corsi della Dora Riparia e del Sangone. Basta percorrere pochi chilometri da Torino e ci si trova immersi in un paesaggio naturale estremamente suggestivo. Reano, come giustamente sottolinea il Sindaco Celestino Torta, riserva molte sorprese dal punto di vista naturalistico, culturale e storico.
Il “Venerdì dal Sindaco” è approdato a Reano per cercare di comprendere meglio il forte legame che c’è tra il Comune della Val Sangone e la famiglia Dal Pozzo della Cisterna; lo stesso stretto rapporto che lega la Città Metropolitana di Torino, fino al 2014 Provincia di Torino, con la famiglia che per molto tempo abitò a Torino nell’omonimo palazzo di via Maria Vittoria 12, ancora oggi sede aulica dell’Ente.
Tutto o quasi a Reano ha un’attinenza con i Dal Pozzo, che soggiornavano nel castello che domina l’abitato. Acquistato nel 1566 dagli avi di Maria Vittoria, ultima discendente dei Dal Pozzo della Cisterna e moglie di Amedeo di Savoia Duca d’Aosta, l’imponente edificio rimase in possesso della casata sino alla morte della principessa, avvenuta nel 1876.
Il tour a Reano inizia davanti alla cappella della Madonna della Pietà, donata dalla popolazione reanese ai Principi della Cisterna, che l'ampliarono e ne fissarono il loro sepolcro di famiglia. Annesso alla cappella si trova l’edificio scolastico, fondato dalla famiglia Dal Pozzo e nato come scuola femminile, la prima in Italia, a cui la principessa Maria Vittoria nel 1867 volle aggiungere un asilo infantile. Successivamente divenne scuola elementare e rimase di proprietà degli eredi di casa Savoia sino al 1996, quando fu acquistata dal Comune: un impegno economico importante che il Sindaco Celestino Torta ricorda benissimo, perché fu uno dei primi atti portati avanti e conclusi dalla sua amministrazione.
L'edificio, ristrutturato nel 2009, è stato ampliato con la costruzione di nuove aule e di una palestra. Accanto all’edificio si trova il Museo civico di Reano, in cui è conservata una serie di sette dipinti del periodo manieristico toscano. Il “Complesso pittorico rinascimentale di Pietrafitta” è un unicum nel panorama pittorico nazionale. Nel 1594 tutti i dipinti vennero acquistati dai Dal Pozzo della Cisterna, che nel 1782 li fecero trasportare a Torino nella loro residenza, Palazzo Cisterna, per poi trasferirli nel castello del feudo di Reano verso metà dell’800. I quadri vennero in parte sistemati nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, mentre alcuni vennero collocati nella Cappella della Pietà.
Il Museo Civico di Reano, non appena l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia sarà terminata, lo si potrà scoprire ogni ultima domenica del mese con visite guidate, grazie all’impegno dell’Associazione Principi Dal Pozzo, inserita alcuni anni orsono nell’Albo dei Gruppi Storici della Provincia di Torino. In occasione di rievocazioni ed eventi e delle visite animate a Palazzo Cisterna, i componenti dell’associazione vestono i panni dei membri della famiglia Dal Pozzo, rappresentando i principali fatti storici della casata, tra cui il fidanzamento di Maria Vittoria con Amedeo di Savoia.
Anche la chiesa parrocchiale di San Giorgio, di stile gotico-normanno, eretta nel 1852 su di un poggio che domina il paese, è legata ai Dal Pozzo. Fu infatti costruita per volontà del Principe Carlo Emanuele Dal Pozzo, padre di Maria Vittoria, sulle rovine della precedente chiesa medioevale e fu dedicata al santo martire che è patrono di Reano.
Ma Reano è anche natura: sono infatti tantissimi i sentieri, alcuni davvero ripidi, che percorrono l’Anfiteatro morenico, prima di arrivare sul bellissimo pianoro panoramico non lontano dalla cima del Moncuni, o Monte Cuneo, dai cui 641 metri di altitudine si possono ammirare i Laghi di Avigliana e la Bassa Valle di Susa, con la Sacra di San Michele in primo piano. Se è vero che “l’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito”, si può tornare a Reano consapevoli che il territorio metropolitano è una fonte inesauribile di emozioni.




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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Levone, Max Gagnor, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Il “Venerdì dal Sindaco” è un’occasione per conoscere le peculiarità dei piccoli centri del territorio della Città Metropolitana di Torino, comprendere le emergenze e i piccoli e grandi problemi quotidiani con cui si confrontano i Sindaci, scelti dai loro concittadini per amministrare comunità montane e rurali a torto considerate marginali; realtà in cui la politica è volontariato puro.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30 con repliche la domenica alle 18,45 e il lunedì alle 20,40.
Nell’ultimo numero della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Levone; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/Tappa in Canavese per la rubrica “Venerdì dal Sindaco”

NEL “PAESE DELLE MASCHE” TRA STORIA E LEGGENDA

A Levone non si passa per caso: nessuna strada a grande percorrenza attraversa il piccolo borgo del Canavese e forse proprio questo ha aiutato il paese a preservare il proprio tessuto urbanistico. La nuova tappa della rubrica Venerdì dal Sindaco”è dedicata alPaese delle Masche”, dove il sindaco Max Gagnor è molto impegnato nella promozione territoriale.
Gli abitanti a Levone sono meno di 500, ma quattro di loro sono indiscutibilmente famose. Si tratta di Antonia, Francesca, Bonaveria e Mascarota, le quattro Masche, che in paese sono ovunque, ritratte nella piazza principale di fronte alla chiesa, collocate come statue nello splendido parco di Villa Bertot, vive nei racconti e addirittura in un logo creato appositamente dall’artista Paola Cera, registrato all’ufficio marchi della Camera di commercio di Torino e depositato dal sindaco Massimiliano Gagnor. È un’operazione di immagine, ma soprattutto di promozione territoriale per arrivare agli appassionati di vicende tardo-medievali epiù in generale di storia, ma anche ai turisti di prossimità, che a Levone possono trovare un’atmosfera unica. Il borgo conserva angoli dove tutto sa di antico, come il ricetto, i resti di un antico castello e il mulino, ma anche sentieri naturali attrezzati per passeggiate naturalistiche, arte e cultura intrecciate alla storia, alla fede, alla religione.
Prima di entrare in paese, sulla strada per Barbanìa, sorge l’imponente santuario della Consolata, collegato a una storia risalente alle metà del XVIII secolo, quando alcuni contadini furono testimoni di un miracolo della Madonna nei pressi di un pilone votivo. Gli abitanti di Levone decisero di perpetuarne il ricordo costruendo una chiesa e il santuario, edificato nel 1774 su rilievi dell’agrimensore Francesco Mollo di Busano e progetto dell’architetto militare Giuseppe Ogliani di Torino. Il pilone del miracolo è conservato dietro all’altare, in cui è stato inglobato. All’esterno sotto il porticato centinaia di ex voto dipinti richiamano altre grazie miracolose ottenute dai fedeli delle famiglie locali. Nel cuore del paese sorge una piccola cappella dedicata ai santi Antonio e Michele posta all’imbocco della cosiddetta Cima di Levone, la parte più elevata dell’abitato: è una delle poche chiese in Piemonte che mostrino un affresco dedicato alla Santa Sindone ancora priva delle bruciature conseguenti all’incendio di Chambery del 1532.
Il cuore pulsante di Levone è però nella piazza che porta all’antico ricetto: alla sinistra della chiesa parrocchiale, un grande cancello spalancato sul parco invita ad entrare a Villa Bertot, passando sotto un antico e monumentale cedro. La villa porta il nome di Giovanni Bertot, l’industriale originario di Forno Canavese che venne ad abitarvi dopo aver rilevato nel primo dopoguerra la proprietà della cava di pietra da calce. In un’ala di Villa Bertot ha sede il Municipio. L’intera struttura fa parte del patrimonio immobiliare del Comune di Torino, ma l’amministrazione di Levone è al lavoro per renderla interamente fruibile con progetti per un museo, un orto e una serra didattici, un angolo di book crossing: insomma, per offrire al territorio una realtà viva, un punto di condivisione, di cultura e di amicizia.

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Pragelato, Giorgio Merlo, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Il “Venerdì dal Sindaco” è un’occasione per conoscere le peculiarità dei piccoli centri del territorio della Città Metropolitana di Torino, comprendere le emergenze e i piccoli e grandi problemi quotidiani con cui si confrontano i Sindaci, scelti dai loro concittadini per amministrare comunità montane e rurali a torto considerate marginali; realtà in cui la politica è volontariato puro.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30 con repliche la domenica alle 18,45 e il lunedì alle 20,40.
Nell’ultimo numero della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Pragelato; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/

PRAGELATO RISCOPRE LA SUA VOCAZIONE SPORTIVA INTERNAZIONALE

Giovedì 25 febbraio al Centro Fondo Olimpico di Pragelato è stata registrata la puntata de "Il Venerdì dal Sindaco" con il primo cittadino Giorgio Merlo, per parlare di tante idee e progetti importanti, tra i quali il sogno di riportare la Coppa del Mondo di sci nordico sulla pista olimpica di Plan e di dar vita ad un centro per la diffusione del biathlon in Val Chisone. Giorgio Merlo può contare su concittadini che credono nel rilancio del proprio paese nel panorama turistico post-Covid, dodici mesi l’anno e con proposte che spaziano dagli sport invernali all’escursionismo estivo, dalle tradizioni occitane al fascino di borgate che sembrano essersi fermate nel tempo e invece sono accudite con amore da chi le abita o le frequenta per rilassarsi.

NEVE, SENTIERI E TRADIZIONI OCCITANE IN UN MIX VINCENTE DI SPORT, NATURA E CULTURA

Si può considerare Pragelato come un piccolo Comune? Sì, se si tiene presente il dato ufficiale, che parla di 775 residenti. Un po’ meno se si pensa a quanto La Ruà e le altre quindici borgate pragelatesi sono frequentate dai turisti e dai villeggianti proprietari di seconde case. Il Comune salito sul palcoscenico sportivo mondiale quando ospitò le gare di sci nordico, salto e combinata nordica delle Olimpiadi del 2006 ha conosciuto un relativo declino nel decennio seguito ai Giochi Invernali di Torino, ma ora è impegnato in un rilancio che è innanzitutto turistico-sportivo, ma è anche un recupero della più genuina identità culturale.
Parlando con il sindaco Giorgio Merlo si percepisce che l’orgoglio di aver ospitato le gare olimpiche sulla pista di fondo che da Plan scende verso il paese o in alternativa sale nella suggestiva Val Troncea non può consentire ai pragelatesi di dormire sugli allori. È vero che all’imbocco della Val Troncea è approdato da un po’ di anni un villaggio del Club Med, che in futuro potrebbe essere ampliato. È vero che tutti gli appassionati di sci nordico ricordano l’ormai leggendario trionfo di Giorgio Di Centa nella 50 km, che chiuse in bellezza i Giochi Invernali del 2006. Ma adesso è ora di darsi da fare, per recuperare quello smalto che Pragelato aveva un po’ smarrito.
Derivano quindi dal desiderio di recuperare la meritata notorietà conquistata nel 2006 due novità che hanno segnato gli ultimi due anni: l’impegno di organizzare e ospitare la Coppa Europa e la Coppa Italia di fondo e l’avvio di una nuova gestione del Centro Fondo, curata da uno staff cuneese che ha già costruito il successo turistico e sportivo della Valle Pesio. Intervistare Giorgio Merlo proprio laddove Giorgio Di Centa tagliò da vincitore il traguardo della 50 km olimpica ha offerto l’occasione per conoscere, fotografare e filmare i giovanissimi atleti della nata da poco ma già agguerrita società sportiva Sci Nordico Pragelato. “Il Centro Fondo è l’eccellenza di Pragelato, la carta d’identità che ci qualifica a livello nazionale e internazionale. - sottolinea il primo cittadino. - Con la nuova gestione possiamo fare quel salto di qualità che sarebbe sancito definitivamente dal ritorno della Coppa del Mondo e, speriamo, delle Universiadi. La nostra amministrazione è convinta che le piste, le infrastrutture e le professionalità presenti in loco possano fare di Pragelato una delle capitali italiane degli sport invernali”.
Oltre che nell’ordinaria amministrazione, che nessun amministratore locale può mai trascurare, il Comune investe risorse finanziarie ed umane nella promozione della località 12 mesi l’anno: “Nell’estate 2020 i volontari e le associazioni hanno gestito iniziative importanti e molto apprezzate. - ricorda Merlo - Era difficile in tempi di pandemia, ma è stato ad esempio possibile far riscoprire ai turisti i sentieri tradizionali, che sono strettamente legati alla storia e alle tradizioni culturali locali. Possiamo contare su di una nuova Pro Loco, di cui fanno parte persone che hanno molte belle idee per la prossima estate”. A Pragelato le tradizioni culturali sono custodite materialmente nel Museo del Costume e delle Tradizioni delle Genti Alpine, ma soprattutto si rinnovano ogni giorno nella passione e nell’impegno dei volontari, persone che, in modo del tutto gratuito e spontaneo, animano le giornate di svago e relax che turisti e villeggianti trascorrono in alta Val Chisone.

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Enti locali

Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Vallo Torinese, Alberto Colombatto, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Il “Venerdì dal Sindaco” è un’occasione per conoscere le peculiarità dei piccoli centri del territorio della Città Metropolitana di Torino, comprendere le emergenze e i piccoli e grandi problemi quotidiani con cui si confrontano i Sindaci, scelti dai loro concittadini per amministrare comunità montane e rurali a torto considerate marginali; realtà in cui la politica è volontariato puro.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30 con repliche la domenica alle 18,45 e il lunedì alle 20,40.

VALLO TORINESE, UNA SQUADRA AL SERVIZIO DELLA PROPRIA GENTE

A 26 chilometri da Torino, 792 abitanti, un paese dove c’è la farmacia, l’ambulatorio medico, qualche negozio di alimentari e di mobili, l’ufficio postale aperto tre giorni la settimana e il Postamat, un salone della Pro Loco con centinaia di posti a sedere, le scuole elementari dove i bimbi hanno a disposizione una mensa fresca e speciale tutta per loro, nei locali del centro servizi comunale sopra il bar e accanto ad una biblioteca comunale fornitissima, intitolata al bibliotecario che per decenni l’ha fatta crescere. Questo in estrema sintesi è Vallo Torinese, paese il cui nome potrebbe derivare dall’aspetto morfologico del suo territorio circondato da montagne. “Vallo deriva dal latino vallum cioè protezione. - spiega il sindaco Alberto Colombatto - Si presume che il nome si riferisca ad una fortificazione che al tempo dei Romani proteggeva la strada che arriva dalla Valle di Susa e va verso il Canavese, oppure il percorso che, salendo al Passo della Croce, è il collegamento naturale con la Valle di Viù. Oggila conformazione geografica e morfologica del territorio ci aiuta a cercare di sviluppare una serie di itinerari escursionistici”. L’ultimo nato ad esempio è l’anello Ceronda, che parte da Lanzo e procede verso Val della Torre e il Colle del Lys, passando da Vallo. Proprio grazie alle montagne Vallo Torinese p contare su una rarità, quella che il Sindaco Colombatto chiama “il nostro oro bianco”: il paese infatti è tra i pochissimi in tutto il Piemonte ad aver mantenuto la sua autonomia nella gestione dell’acqua potabile. La captazione avviene dalle sorgenti in quota e l’acqua viene sottoposta al trattamento con lampade a raggi ultravioletti, che esclude l’uso di cloro.
Al primo cittadino di questa comunità così unita abbiamo chiesto di svelarci la ricetta dell’armonia che regna in paese e lui ha subito risposto che è merito dei cittadini, particolarmente attivi e riuniti in ben otto associazioni. La comunità è anche molto religiosa: in paese è viva la devozione per la Venerabile Maria Orsola Bussone, una ragazza morta a soli 16 anni e attiva componente della comunità dei Focolarini fondata da Chiara Lubich, che di Vallo venne a suo tempo dichiarata cittadina onoraria. Il sindaco ci ha raccontato di quando è nata la fiammella che ha invaso il paese: erano gli anni 1967/’68 e il parroco, don Vincenzo Chiarle, partecipò a Roma ad una riunione del movimento dei Focolarini. Da allora la devozione non si è mai spenta.
Prima di lasciare Vallo Torinese, la domanda di rito: quanta passione ci vuole per amministrare un piccolissimo comune? “Ci vuole tanta passione – ammette Colombatto – ma devo dire che sono un sindaco fortunato perché posso contare su una squadra molto attiva e valida più un bel gruppo di giovani e di esperti che ci consentono di amministrare al meglio. E poi è un onore far qualcosa per il proprio paese e per la propria gente”.

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Enti locali

Questa settimana prosegue con l’intervista alla prima cittadina di Sant’Antonino di Susa, Susanna Preacco, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Il “Venerdì dal Sindaco” è un’occasione per conoscere le peculiarità dei piccoli centri del territorio della Città Metropolitana di Torino, comprendere le emergenze e ipiccoli e grandi problemi quotidiani con cui si confrontano i Sindaci, scelti dai loro concittadini per amministrare comunità montane e rurali a torto considerate marginali; realtà in cui la politica è volontariato puro.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30 con repliche la domenica alle 18,45 e il lunedì alle 20,40.

SANT’ANTONINO DI SUSA, TRA STORIA MILLENARIA E NATURA DA TUTELARE

Il Tritone di Sant’Antonino di Susa èuna delle tante curiosità che il Comune della bassa Valle di Susa offre e che meritano di essere approfondite. Tra la frazione Codrei e le borgate Mareschi e Vignassa si estende un’area boscata di circa dieci ettari, conosciuta come I Mareschi” dal francese “marais” ovvero palude: un ambiente naturale sempre più raro in Italia, a causa dell’urbanizzazione e dell’agricoltura intensiva e per questo protetto a livello comunitario dalla Convenzione di Ramsar. Ne ha parlato con entusiasmo nell’intervista per il “Venerdì dal Sindaco” Susanna Preacco, riconfermata nel 2019 alla guida dell’amministrazione comunale di Sant’Antonino di Susa. Il Comune di Sant’Antonino ha redatto un progetto che riguarda appunto l’anfibio noto comeTritone crestato e identificato come Triturus carnifex” nella nomenclatura scientifica. Ne sono derivate ricerche scientifiche, monitoraggi e azioni di sensibilizzazione nelle scuole grazie al volontario Elio Giuliano, tutor di riconosciuta esperienza in tema di tutela della biodiversità. Nell’intervista Susanna Preacco ha fornito anche tanti altri suggerimenti per trascorrere un’interessante una giornata a Sant’Antonino. Sulla piazza principale di questo Comune con circa 4300 abitanti svetta un campanile romanico da poco restaurato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la parrocchia. “Don Sergio Blandino è un valore per il nostro territorio. - commenta la Sindaca di Sant’Antonino - Con lui lavoriamo benissimo. Noi abbiamo sistemato il piazzale, mentre il parroco, con una donazione e grazie alla Curia, ha recuperato sia il campanile che la chiesa”. Sant’Antonino ha origini medioevali: il più antico documento che attesta la presenza di un nucleo abitativo risale all’epoca intorno all’anno Mille quando l’imperatore Ottone concesse a Olderico Manfredi un’ampia porzione della Valle di Susa. Lungo la Strada di Francia nei secoli si svilupparono attività agricole, artigianali e commerciali. La stazione ferroviaria edificata nel 1855 è una delle quattro stazioni storiche ancora presenti sulla linea Torino-Modane. Un’altra testimonianza di grande interesse risale al periodo immediatamente precedente la Seconda Guerra Mondiale ed è il rifugio antiaereo costruito oltre la stazione per i dipendenti del cotonificio Abegg: il Comune e l’Unitre di Sant’Antonino di Susa lo gestiscono per le visite guidate alcune volte nel corso dell’anno e in occasione del 25 Aprile. Da visitare anche la fornace (di proprietà privata) che ha prodotto fino a pochi decenni fa la calce per le imprese edili del territorio. Ma è molto interessante anche la ghiacciaia, realizzata nel 1841 nella frazione di San Piuc, nell'area dei Mareschi: è interamente costruita in pietra e mattoni pieni ed ècostituita da una struttura circolare con una cupola alta oltre tre metri.Alla ghiacciaia si accede attraverso una scala a pioli. Per le visite ai luoghi più interessanti del paese si consiglia di mettersi in contatto con l’amministrazione comunale (www.comune.santantoninodisusa.to.it). Alla domanda di rito sulla passione necessaria per fare il Sindaco nei piccoli centri Susanna Preacco ha risposto: “Se pensiamo alle responsabilità, anche penali, è facile comprendere come sia l’amore per la nostra comunità a muoverci”.

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Scoprire i segreti e le peculiarità dei piccoli centri del territorio della Città Metropolitana di Torino, comprendere le emergenze e ipiccoli e grandi problemi quotidiani con cui si confrontano i Sindaci, scelti dai loro concittadini per amministrare comunità montane e rurali a torto considerate marginali; realtà in cui la politica è volontariato puro. È questo l’intento della rubrica “Venerdì dal Sindaco” che da un paio di settimane propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini nel canale “YouTube” della Città Metropolitana.
I filmati sono prodotti dalla responsabile e dai redattori della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana e, da questa settimana, andranno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30 con repliche la domenica alle 18,45 e il lunedì alle 20,40.
Il “Venerdì dal Sindaco” propone lo spaccato di una realtà sociale e territoriale poco indagata dai mass media mainstream, ma ricca di attrattive naturali, culturali eartistiche, realtà imprenditoriali attive e innovative, proposte ed iniziative di aggregazione e di solidarietà a volte impensabili in contesti urbani.
Il viaggio, iniziato venerdì 5 febbraio con l’intervista al Sindaco di Ingria Igor De Santis, è proseguito il 12 febbraio ad Isolabella, con la testimonianza del primo cittadino Gianfranco Raimondo. Venerdì 19 sarà la volta della Sindaca di Sant’Antonino Susanna Preacco.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/

Enti locali

“Ieri il Corriere della Sera nell'edizione torinese ha ripreso il rapporto della Corte dei Conti evidenziando con risalto l'unico indicatore negativo del nostro Ente": il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco interviene sul tema precisando che "il rapporto di 252 pagine è fondato su di un questionario inviato agli Enti. Nel 2017 (anno in cui il nostro Ente è rimasto senza segretario generale nè direttore generale per alcuni mesi)  le criticità risultano concentrate sui parametri che misuravano il controllo di gestione e il controllo strategico con il coinvolgimento del responsabile della prevenzione e corruzione e la mancata verifica da parte degli organi politici dello stato di attuazione dei programmi”
"Va detto subito - aggiunge Marocco - che la Città metropolitana di Torino è uscita da poco da una situazione finanziaria molto difficile: questo non sarebbe stato possibile se fosse vera la tesi dell'assenza di controllo".
"Scontiamo ancora pesantemente le conseguenze della legge di riforma delle Province voluta da Delrio e lavoriamo ogni giorno per garantire i servizi e l'efficienza che questo Ente ha sempre mantenuto".

Enti locali

A Rubiana, con una spesa prevista di 1.560.000 euro, nascerà un nuovo polo culturale e ricettivo, che sarà un punto di riferimento per la Bassa Valle di Susa. IlComune ha acquistato nel 2017 dalla confraternita delle Suore Nazarene un fabbricato ormai quasi completamente in disuso che in parte si affaccia sulla piazza Roma, il centro nevralgico del paese, dove sono presenti il palazzo comunale, la scuola primaria, gli ambulatori medici, alcuni negozi ed edifici religiosi. Il fabbricato è attualmente solo parzialmente utilizzabile e deve essere riqualificato. L’amministrazione comunale intende appunto trasformarlo in un polo culturale, comprendente una biblioteca e una pinacoteca. È prevista anche una struttura ricettiva con camere in affitto.
Il Comune di Rubiana, - spiega il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco - ha chiesto al Servizio Assistenza tecnica della Città Metropolitana di Torino, oggi Direzione Azioni integrate con gli Enti locali, la redazione di uno studio di fattibilità per la ristrutturazione e il riutilizzo dell’immobile, risalente alla fine degli anni ‘60 e adiacente alla villa Querena. Il complesso edilizio comprende anche la casa Chirio risalente, come villa Querena, all’inizio del Novecento”.
Il progetto di riqualificazione, redatto dai tecnici della direzione Azioni integrate con gli enti locali, prevede:
- la pinacoteca rinnovata, ampliata e dotata di depositi e laboratori-atelier posti a quote sfalsate e di due blocchi di servizi igienici;
- la biblioteca ampliata, con sale di lettura poste a quote sfalsate, due blocchi di servizi igienici, spazi anche esterni come il terrazzo a sud e nuovi depositi. Una parte dei locali recuperati potrebbero avere una diversa destinazione: ad esempio una ludoteca o salette per incontri, con accessi indipendenti;
- un servizio di affittacamere all’ultimo piano, valorizzando la posizione strategica e la visuale, con 6 camere da letto con servizi interni e la possibilità di pernottamento fino a 12 persone, spazi di soggiorno e pranzo e un ampio terrazzo.
È previsto che il complesso ristrutturato sia completamente fruibile da parte degli utenti diversamente abili, grazie all’ascensore comune che collegherà il piano sotterraneo al secondo piano. I piccoli dislivelli saranno superabili con piattaforme elevatrici o rampe; i servizi igienici saranno completamente accessibili.
L’intervento sulle facciate è progettato non solo con l’intenzione di riqualificare energeticamente l’edificio, ma anche di migliorarne l’inserimento nel contesto urbanistico di piazza Roma. La parte adibita ad attività culturali si presenterà prevalentemente chiusa da vetrate continue, che in parte saranno dotate di frangisole e in parte avranno vetri solari riflettenti, sia per evidenziarne la funzione sia per curarne l’affaccio principale verso il giardino e la proprietà confinante della villa Querena. Il risultato sarà una facciata a est, prevalentemente neutra, che meglio si accosta all’esistente. È previsto un volume vetrato su due piani che servirà per enfatizzare l’ingresso all’edificio dalla piazza, attualmente non presente. La parete cieca e chiusa dalla vetrata diventerà una vetrina promozionale delle attività svolte nel complesso. La riqualificazione energetica prevede un corretto isolamento dell’involucro e nuovi impianti più efficienti. Per aumentare il comfort degli utenti, saranno previsti accorgimenti tecnici per garantire la buona traspirabilità dei materiali e la regolazione dell’umidità in eccesso grazie al ricambio d’aria naturale.

Enti locali

Nell’ambito della riorganizzazione complessiva della Città Metropolitana, dal 1° gennaio 2019 il Servizio Assistenza tecnica ai Comuni ha cambiato denominazione e ampliato le proprie competenze. La nuova Direzione azioni integrate con gli Enti locali comprende anche la nuova unità specializzata “Tutela del territorio”, che opera a supporto dei Comuni e delle strutture interne alla Città metropolitana, occupandosi in prevalenza di azioni per la tutela del territorio, lo stimolo e il coordinamento nel campo della pianificazione territoriale di settore rivolta alle Zone omogenee, il supporto tecnico agli Enti Locali nelle funzioni ambientali e in materia di cave e torbiere, il presidio e lo sviluppo delle relazioni tra il territorio e le strutture specializzate dell’Ente, l’assistenza tecnico-specialistica agli Enti Locali.
Come spiega il Vicesindaco metropolitano, Marco Marocco, “rispetto alla precedente impostazione del servizio Assistenza tecnica, la nuova filosofia operativa attribuisce un ruolo importante alle Zone omogenee, prevedendo la promozione e lo sviluppo di azioni per la difesa del suolo e l’integrazione delle azioni ambientali proprie della Direzione ambiente. Questa parte delle attività è in divenire e necessita di un’azione di promozione e sviluppo”.
Nel rapporto con gli altri dipartimenti e direzioni della Città metropolitana, specie nei processi autorizzativi, l’unità Tutela del territorio cura in particolare:
- la partecipazione ai procedimenti autorizzativi dell’Ente e le relazioni con le altre strutture, nel campo della compatibilità ambientale dei progettiinerenti il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, lo sfruttamento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, nella pianificazione territoriale in applicazione delle norme del Piano Territoriale di Coordinamento rivolta ai procedimenti di variante dei piani regolatori comunali
- il supporto alle direzioni della viabilità e dell’edilizia scolastica
- il supporto ai sistemi naturali, con la progettazione di opere di tutela del territorio nelle aree protette di competenza della Città metropolitana
- la cooperazione alla formazione, all’aggiornamento e alla gestione del Piano Territoriale di Coordinamento, con il costante aggiornamento dei dati sul dissesto idrogeologico, in collaborazione con il CSI Piemonte.
Nel corso del 2018 l’unità “Tutela del territorio” ha fornito 15 pareri geologici su procedimenti di approvazione dei Piani regolatori generali comunali, 12 pareri su procedimenti di autorizzazione di derivazioni idriche, 9 pareri su procedimenti autorizzativi di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti, 20 pareri su procedimenti di compatibilità ambientale (verifica preliminare alla valutazione di impatto ambientale, valutazioni di impatto ambientale), 2 pareri su autorizzazioni di attività estrattive, 10 assistenze tecniche ai Comuni in materia di difesa del territorio.

SISTEMAZIONE IDRAULICA E MESSA IN SICUREZZA DELL’ORCO

Tra le prime azioni del nuovo ufficio Tutela del territorio verso l’esterno spicca la progettazione sul torrente Orco. Il programma generale di gestione dei sedimenti-stralcio torrente Orconel tratto tra Cuorgnè e Chivasso - approvato con una delibera della Giunta regionale del 23 dicembre 2010 - individua i macro interventi necessari al miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica e dell’assetto morfologico e ambientale, secondo i criteri indicati dall’Autorità distrettuale del Po.
Il programma scaturisce da un accordo tra Agenzia Interregionale per il fiume Po, Autorità distrettuale del Po e Regione Piemonte, prevedendo interventi di apertura o riapertura di alvei abbandonati dal torrente e di rinforzo o mantenimento delle opere di difesa idraulica. L’obiettivo è di realizzare un alveo pluricursale, che attutisca l’effetto delle piene. Il Programma generale è attuato mediante programmi operativi di intervento, redatti dalla Regione Piemonte.
Il primo programma prevede sul tronco 2 dell’Orco l’intervento 2-A4 nel Comune di Chivasso sulla sponda destra in prossimità dell’abitato di Pratoregio e l’intervento 2-A1 tra i Comuni di Montanaro e Chivasso dalla località Cascina Bruciata fino a monte dell’ansa in prossimità dell’abitato di Pratoregio.
Sul tronco 3 sono previsti l’intervento 3-A2 nel Comune di Montanaro a monte dell’abitato di Cascina Bruciata e l’intervento 3-A1 a San Benigno Canavese a valle dell’attraversamento autostradale dell’A5 Torino-Aosta. Il tronco 7 è interessato dall’intervento 7-A1 a valle dell’abitato di Rivarolo Canavese.
Nel dicembre scorso la Regione e la Città Metropolitana di Torinohanno stipulato una convenzione che individua l’Ente di area vasta come stazione appaltante e responsabile della progettazione degli interventi fino al livello esecutivo. Di tale progettazione si occuperà la Direzione azioni integrate verso gli Enti Locali, per quanto possibile servendosi di personale interno e, se necessario, affidando incarichi e consulenze esterne.

Enti locali

23 richieste di assistenza tecnica ricevute dai Comuni, evase ed ultimate: riguardavano lo studio di fattibilità o la progettazione esecutiva di interventi per il miglioramento della viabilità, la manutenzione del territorio, la mobilità ciclo-pedonale, il riassetto idrogeologico, la valutazione dei danni provocati dagli incendi dell’ottobre 2017 ai fini della rendicontazione alla Regione.
Il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco sottolinea che “il bilancio 2018 del Servizio di assistenza tecnica agli Enti locali della Città Metropolitana di Torino, nei numeri come nella qualità del lavori, è più che positivo e conferma il ruolo dell’Ente di area vasta a sostegno delle amministrazioni locali, soprattutto quelle dei piccoli centri, che dispongono di limitate risorse finanziarie e umane per progettare e dirigere lavori pubblici di grande importanza per i territori e per i cittadini che li abitano. In futuro la Direzione Azioni Integrate Enti locali, di recente istituzione, oltre a rispondere alle richieste di assistenza da parte degli amministratori locali, progetterà insieme a loro, a livello di Zone omogenee, interventi di miglioramento del territorio di valenza sovracomunale”.
Nel 2018 Comuni piccoli e grandi, da Ivrea a Cumiana, da Pinerolo a San Francesco al Campo, hanno risolto piccoli e grandi questioni tecniche grazie al supporto dell’Ente di area vasta. Abbiamo scelto due esempi emblematici di ciò che la Città metropolitana può mettere in campo a favore delle comunità locali.

UNA NUOVA ROTATORIA PER METTERE IN SICUREZZA LA STATALE 25 E I SUOI INCROCI A SANT’AMBROGIO DI TORINO

Marzo 2016: il Sindaco di Sant’Ambrogio di Torino chiede il supporto al Servizio assistenza tecnica agli Enti locali della Città metropolitana per la mitigazione della velocità sulla Statale 25 del Moncenisio al km 28 nel centro abitato e per il miglioramento e la messa in sicurezza dell’incrocio tra la Statale e la strada comunale via Susa.
Inizia una trattativa tra il Comune, la Città metropolitana e l’ANAS, Ente proprietario della “25” e competente per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Dopo la redazione di un progetto preliminare da parte degli uffici tecnici metropolitani, la trattativa fra i tre Enti prosegue, grazie alla determinazione del Sindaco di Sant’Ambrogio, concretizzandosi con la firma di una convenzione che consente l’avvio della progettazione definitiva ed esecutiva. Il 12 dicembre scorso il Servizio assistenza tecnica della Città metropolitana consegna il progetto esecutivo per la realizzazione di una rotatoria di tre bracci , affiancata da un percorso ciclo-pedonale rialzato a sud. A nord della rotatoria è è prevista la costruzione di una doppia strada laterale di servizio, con innesto nella rotatoria stessa, per consentire l’accesso in sicurezza alle vicine abitazioni e ai fondi agricoli. Il progetto esecutivo prevede una spesa di 467.107,59 Euro, interamente a carico di ANAS spa, che ha già stanziato i fondi necessari.


MESSA IN SICUREZZA DELLA PROVINCIALE 43 DI CANISCHIO NELL’ABITATO DI SAN COLOMBANO BELMONTE


Nell’autunno 2018 è stato ultimato e trasmesso al Comune il progetto esecutivo di una piattaforma rialzata con marciapiedi e opere connesse all’interno del centro abitato di San Colombano Belmonte, lungo la Strada Provinciale 43 di Canischio. L’esigenza di mitigare l’eccessiva velocità delle autovetture provenienti da Cuorgnè sul rettilineo d’ingresso al paese, era già stata evidenziata nel 2015 quando i tecnici degli uffici del Servizio assistenza tecnica agli Enti locali della Città Metropolitana avevano elaborato due progetti preliminari in altrettante zone a rischio per la sicurezza stradale. Con il successivo impegno finanziario l’amministrazione comunale ha optato per la progettazione del solo secondo lotto, che riguarda il rallentamento del traffico sulla Provinciale 43 all’ingresso del paese. L’opera ha già superato la fase di consegna del cantiere all’azienda appaltatrice e costerà 49.960 Euro. I progettisti della Città metropolitana hanno previsto una piattaforma stradale di 15 metri realizzata con asfalto stampato e resinatura, fiancheggiata da un marciapiede propedeutico alla futura realizzazione di un attraversamento pedonale. Il progetto redatto dal Servizio assistenza tecnica agli Enti locali comprende inoltre la realizzazione di 150 metri di camminamento pedonale e il posizionamento di una barriera di sicurezza stradale a protezione di un’area destinata ad accogliere il pubblico in occasione di eventi, in prossimità della piazza principale di San Colombano.